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"Vecchi amici e nuovi amori" di Sybil G. Brinton

Buona sera amici lettori!
Gira e rigira torno sempre a parlarvi di Jane Austen (di cui per altro lunedì era il compleanno!)...Questa volta il libro che vi propongo è Vecchi amici e nuovi amori di Sybil G. Brinton, gentilmente inviatomi dalla casa editrice Jo March Agenzia Letteraria!


Vecchi amici e nuovi amori 
di Sybil G. Brinton 
ed. Jo March 
pp. 341 
€ 14,00
TRAMA
I libri che amiamo finiscono sempre troppo presto. Girata anche l'ultima pagina, siamo invasi da una pungente malinconia per quel racconto che ha toccato la nostra vita e poi si è chiuso per sempre. Questo è ciò che prova un devoto Janeite alla fine di ogni storia nata dalla penna di Jane Austen. Esattamente un secolo fa, lo stesso sentimento deve aver tormentato Sybil Grace Brinton, spingendola, inconsapevole di dare inizio a un genere letterario fortunatissimo, a scrivere "Vecchi amici e nuovi amori", il primo sequel austeniano di cui si abbia notizia, pubblicato proprio nel 1913 dall'editore londinese Holden & Hardingham. Un gioco letterario che tenta di portare tutti in una volta sulla scena i personaggi principali dei romanzi canonici della "cara zia Jane": "Ci ritroviamo così in una sorta di famiglia allargata, molto simile, per inciso, a quella reale di Jane Austen, dove i rapporti di parentela si uniscono a quelli riguardanti amici e conoscenti, in una ragnatela di relazioni che porta a compimento molti dei destini, in particolare matrimoniali, lasciati in sospeso nei romanzi austeniani" (dall'Introduzione di Giuseppe Ierolli).

RECENSIONE
Soprattutto negli ultimi anni i "derivati" austeniani si sono moltiplicati  a vista d'occhio, prequel, sequel, variazioni, cambi di punti di vista. Io stessa ho letto molti di questi libri ( giusto qualche nome: le serie di Carrie Bebris e Stephanie Barron, le variazioni di Abigail Reynolds, i diari di Amanda Grange). E poi film, telefilm, film per la tv, fumetti... Ebbene, il libro di Sybil G. Brinton è il capostipite di tutto questo filone! Venne infatti pubblicato nel 1913, 100 anni fa e 100 anni dopo la pubblicazione di Orgoglio e pregiudizio. L'idea però non è quella di creare il seguito di un solo romanzo, ma di scrivere un seguito "corale", in cui trovino posto alcuni personaggi di tutti e sei i romanzi di Jane Austen. Seguiamo infatti le vite del colonnello Fitzwilliam, di Georgiana, Kitty, Miss Crawford, William Price. Le loro storie si incrociano, si scontrano, si allontanano e via così, fino a creare una fitta rete molto intricata.

Io adoro i sequel! So che in molti non condividono perchè si rischia di "snaturare" il racconto originario, ma non posso farci niente! Chiuso un libro mi domando sempre cosa succede dopo. E con Jane Austen la mia passione si moltiplica.
Il libro della Brinton si apre diversi anni dopo la fine di Orgoglio e Pregiudizio, e ci mostra la famiglia Darcy ancora felicemente unita e allietata da due bambini. Il filone centrale del libro è basato proprio sui Darcy, e in particolare su Georgiana e il colonnello Fitzwilliam. Dalle loro vicende si dipanano poi quelle degli altri personaggi, provenienti anche dagli altri romanzi. La prima cosa che si nota è che non c'è confusione. L'uso di tanti personaggi, provenienti da diversi libri, avrebbe potuto rendere difficile seguire il filo. Invece tutta la narrazione ha uno svolgimento credibile e naturale, come se ogni tassello andasse a suo posto. Inoltre incontriamo non solo i personaggi principali, le cui storie sono state seguite fino la lieto evento, ma anche i personaggi secondari, come Kitty la sorella di Elizabeth Bennet o Lucy Steele di Ragione e sentimento, che Jane Austen alla fine abbandona abbastanza velocemente al loro destino senza dirci molto. Questa scelta è stata sicuramente vincente in quanto da modo di avere spazio per fare evolvere i personaggi stessi.

La storia non si discosta molto da una sorta di ideale regency che un lettore amante di Jane Austen può avere in mente, con una serie di incontri, balli, viaggi in carrozza, proposte di matrimonio, pettegolezzi e tanto, tanto thè. E' il mondo austeniano per eccellenza, quello popolato da gentiluomini e gentildonne dalla pratica gentilezza, e da una società basata sulle regole dell'etichetta. L'ambientazione, i dialoghi, le descrizioni sono assolutamente credibili, sembrano effettivamente essere stati scritti ben un secolo prima.
Un appassionato lettore del genere non può non notare il riproporre di alcuni schemi o di alcuni impostazioni tipici della Austen, come le dichiarazioni d'amore e le proposte di matrimonio che non possono non far pensare a quelle dell'originale:
"Non vi chiedo nulla al momento - soltanto che mi permettiate di dirvi quanto sinceramente e profondamente vi ami, e vi abbia amato dal primo momento che vi ho vista."
Questi punti di sfogo sono da considerarsi un rispettoso omaggio a Jane Austen, sono momenti in cui si nota la passione e l'ammirazione che ha avuto per lei la Brinton spingendola a scrivere questo romanzo; non la fama e la notorietà (che per altro non ha mai avuto tra i suoi contemporanei, dato che il romanzo non ha avuto all'epoca molta fortuna), ma solo l'amore per la scrittrice e i suoi romanzi.

Ho trovato solo due piccole note stonate in questo bel romanzo e riguardano entrambe due personaggi. Miss Crawford viene descritta come una dimessa zitella, pacata, senza troppi grilli per la testa. Bhè, io leggendo a suo tempo Mansfield Park l'avrei descritta in tutt'altro modo, fino a spingermi a vederla come una spudorata arrampicatrice, una sfacciata e mai l'avrei immaginata coinvolta con il colonnello Fitzwilliam, uno dei miei personaggi preferiti dopo Mr Darcy.
L'altra nota stonata è, mi duole dirlo, Elizabeth Darcy, qui nei panni un po' troppi simili a quella di Emma Woodhouse cercando di mettere insieme le coppie, è un po' troppo civettuola per i miei gusti, soprattutto all'inizio.
Ah, ultima cosa che non perdono alla Brinton: ha fatto morire un personaggio...Ora, non vi dirò quale ovviamente, ma io ci sono rimasta malissimo...

A parte queste due cosette, per altro abbastanza veniali, mi sono proprio goduta questo libro e ho avuto il piacere di sentirmi quasi in un luogo familiare, confortevole. La Brinton non ha snaturato personaggi e storie, ma li ha semplicemente accompagnati lungo il loro naturale percorso.

Voto...




Alla prossima
Eliza

Commenti

  1. Be' devo dire che scovi sempre dei romanzi Austeniani incredibili!!! Lo inserisco in wishlist (sono curiosa di sapere chi ha fatto morire la Brinton) e sono d'accordissima con te su Miss Crawford tutto si può dire ma non che sia una pacata zitella... forse l'esatto contrario io me la ricordo piuttosto turbolenta e anche alquanto femme fatale ^^

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