Chi ben comincia... #50

by - dicembre 12, 2013

Chi ben comincia... è la rubrica, creata da Alessia del blog Il profumo dei libri, con la quale vi presento l'incipit di un libro preso a caso dalla mia libreria. Ecco le regole della rubrica:


- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti


Buona sera amici lettori!
Oggi è stata una giornataccia, ma proprio orribile! Per fortuna che ci siete voi, che c'è il blog e che ci sono i libri che mi tirate su il morale!
Saltiamo il pessimismo cosmico che mi circonda (op!) e arriviamo all'inizio di questa settimana. Proprio perchè oggi è stata una giornata un po' così, prima di tornare a casa mi sono fermata un attimo in libreria...lo so, non dovrei spendere, ho già tanti libri da leggere, ecc....ma oggi mi serviva proprio! Mi sono portata a casa un libro che sinceramente non volevo comprare o almeno non così presto, pensavo di prenderlo più avanti, però nei giorni scorsi ho letto e visto recensioni che mi hanno spinta all'acquisto. Si tratta del famosissimo Il richiamo del cuculo di Robert Galbraith (e voi sapete chi è...)...


Il brusio si levava dalla strada come un ronzio di mosche. I fotografi erano ammassati contro le transenne presidiate dalla polizia, i lunghi zoom delle macchine fotografiche puntati, i respiri che si condensavano come vapore. La neve cadeva senza tregua su spalle e cappelli; dita guantate dovevano continuamente pulire le lenti. Ogni tanto partivano raffiche improvvise di clic, quando i paparazzi, per ingannare l’attesa, fotografavano la tenda di tela bianca nel mezzo della strada, davanti all’ingresso dell’alto palazzo di mattoni rossi e al balcone dell’ultimo piano da cui era caduto il corpo.
Dietro alla folla dei paparazzi ammassati c’erano furgoni bianchi con enormi parabole satellitari sul tetto, e giornalisti che parlavano nei microfoni, alcuni in lingue straniere, mentre i tecnici del suono li ascoltavano dalle cuffie. Tra una registrazione e l’altra, i giornalisti battevano i piedi e si scaldavano le mani con i bicchieri di plastica del caffè che arrivavano dal bar affollato, qualche strada più in là. Tanto per fare qualcosa, i cameraman con il berretto di lana filmavano la schiena dei fotografi, il balcone, la tenda che nascondeva il corpo, poi si spostavano per fare un’inquadratura più ampia, che includesse il caos esploso nella tranquilla strada innevata del quartiere di Mayfair, con la sua schiera di porte nere e lucide, incorniciate da portici di pietra bianca e affiancate da alberelli sagomati ad arte dai giardinieri. L’ingresso del numero 18 era circondato dal nastro di delimitazione della polizia. Nell’atrio si intravedevano gli agenti, alcuni con le tute bianche della Scientifica.
La notizia era arrivata alle televisioni da diverse ore. La folla dei curiosi era già assiepata ai due capi della strada, tenuta a bada dalla polizia; alcuni erano arrivati apposta per guardare, altri si erano soffermati mentre andavano al lavoro. Molti tenevano in alto i cellulari, per riuscire a scattare qualche foto prima di proseguire. Un giovanotto, che non sapeva quale fosse il balcone incriminato, li stava fotografando tutti, uno dopo l’altro, anche se quello centrale era totalmente occupato da tre folti cespugli potati a palloncino e c’era a malapena lo spazio per una persona.
Un gruppo di ragazze aveva portato dei fiori ed era stato ripreso mentre li consegnava a dei poliziotti che, non sapendo bene dove metterli, con qualche imbarazzo li avevano depositati nel retro di un furgone di ordinanza, consci delle telecamere che ne seguivano ogni mossa.
Gli inviati dei canali di notizie ventiquattr’ore su ventiquattro non cessavano di trasmettere commenti e ipotesi sui pochi, sensazionali fatti di cui erano a conoscenza.
«... dal suo attico questa notte attorno alle due. La polizia è stata chiamata dalla guardia giurata del palazzo...»
«... nessuno sembra ancora intenzionato a rimuovere il corpo, il che lascia adito a speculazioni...»
«... non si sa se fosse sola quando è caduta...»
«... le forze dell’ordine sono già all’interno dell’edificio e lo stanno ispezionando da cima a fondo...»

Io non ho amato molto Il seggio vacante, ma questo ha una storia che mi attira un po' di più... vedremo!

Alla prossima
Eliza

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