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Recensione: L'invito - Ruth Ware

Buongiorno amici lettori!
E buona domenica! L'estate oramai ci sta salutando, a molti di voi dispiacerà ma io sono felicissima.  Oggi poi è bello ma con aria fresca!
Col fresco anche le mie letture stanno tornando a dune ritmo se no normale più accettabile. Oggi vi propongo proprio una recensione, quella de L'invito di Ruth Ware


Titolo: L'invito
Titolo originale: In a dark dark wood
Autore: Ruth Ware
Editore: Corbaccio
Collana: Top Thriller
Pagine: 348
Ebook: € 5,99
Cartaceo: € 16,90
Data di pubblicazione:  11 giugno 2015
Link Amazon: L'invito  

TRAMA

Dieci anni cambiano una persona. A dieci anni dalla fine del liceo Leonora Shaw, Nora, ne ha fatta di strada: è diventata una scrittrice, la sua vita è scandita dal lavoro alla scrivania nel suo monolocale dell'East End londinese, dalle tazze di caffè e dalle corse nel parco. Della vecchia Leonora non resta più nulla, nemmeno il nomignolo di allora, Lée. Tutti possono avere mille buoni motivi per non frequentare gli amici di un tempo, per troncare con il passato, per incominciare una nuova vita. E Nora ha un ottimo motivo. Eppure, quando riceve l'invito all'addio al nubilato della sua ex amica del cuore, si fa strada in lei un assurdo senso di colpa unito a un assurdo sentimento di riconoscenza verso Clare per essersi fatta viva dopo dieci anni. Sebbene con riluttanza, accetta di trascorrere un weekend in una villa nei boschi del Northumberland insieme ai vecchi amici, e di colpo si trova catapultata indietro nel tempo di dieci anni, in quel passato che ha meticolosamente cercato di cancellare. E capisce di aver commesso un errore. Il peggior errore della sua vita...



Un inaspettato invito all'addio al nubilato di un'amica che non si vede più da anni, un casa di vetro isolata nel bosco, una compagnia strana e un segreto.  Ecco gli elementi principali di questo thriller. Nora viene inaspettatamente invitata all'addio al nubilato di Clare, la sua migliore amica ai tempi del liceo. Nora accetta e si ritrova a passare un week end in mezzo ad un bosco, in una casa con una parete interamente di vetro, senza campo per i cellulari. L'atmosfera non è affatto quella dell'allegra rimpatriata, ma è tesa e strana, grazie anche alle morbose attenzioni di Flo, padrona di casa (è di una zia per la precisione), verso la futura sposa e a strane impronte che circondano la casa. Fino all'ultima sera.
Non mi è dispiaciuta come storia, è scritta bene, l'idea è interessante, però... ve lo aspettavate il però... manca la scintilla. Siamo alla presenza di un thriller e quindi mi aspettavo suspense, rivelazioni shock, un ritmo serrato, ma qui non ho trovato niente di tutto ciò. La storia scorre bene ma è piatta, senza mordente, non ti fa stare attaccata alle pagine del libro anche alle 3 di notte. Inoltre il finale è prevedibile e scontato, a metà libro avevo già intuito chi e perchè e non è che ci sia voluta la Signora in Giallo in tutta la sua splendente cotonatura per capirlo, dato che l'autrice ha sparso qua e là  indizi senza troppi problemi.
Alcuni punti del racconto poi sono francamente poco convincenti. Nora non vede o sente Clare per anni eppure accetta l'invito all'addio al nubilato anche se non è stata invitata al matrimonio? L'addio al nubilato è composto da appena sei persone sposa compresa, sei persone che non si frequentano molto. O ancora dopo l'arrivo di Clare e la scoperta che ne segue Nora resta lì, perché? Non so questi (e altri) comportamenti mi sono sembrati poco coerenti nel loro insieme.
I personaggi non mi hanno entusiasmato, non hanno nulla di particolare o interessante. Non hanno saputo creare quel legame col lettore che mi aspetto. Anche Nora, che doveva suscitare maggiore simpatia o almeno pietà, mi è risultata piuttosto distante e fredda.
Ciò che salva questo libro è lo stile della sua autrice, un scrittura molto scorrevole e incisiva, che riesce lì dove la storia perde punti, cioè attirare il lettore. Spero vivamente di poter leggere in futuro un altro romanzo di questa scrittrice, magari con una storia più forte e di impatto.

Voto


Alla prossima
Eliza

Commenti

  1. Che peccato, questo romanzo mi era anche stato consigliato! Certo, però, per un thriller non rispettare gli elementi fondamentali (ritmo, suspense, imprevedibilità) è un grande handicap... penso però che se mi capiterà tra le mani gli darò una chance ^^

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  2. Una delle sensazioni che aveva accompagnato la mia lettura di questo romanzo, era stata quella di avere a che fare con quegli stupidi protagonisti di film horror a cui, noi spettatori, urliamo per tutto il film "non salire le scale... non aprire quella porta... scappa". Ecco, i personaggi di questo libro sarebbero stati perfetti in uno di quei film!

    RispondiElimina

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