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Chi ben comincia... #62

Chi ben comincia... è la rubrica, creata da Alessia del blog Il profumo dei libri, con la quale vi presento l'incipit di un libro preso a caso dalla mia libreria. Ecco le regole della rubrica:



- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria (io prenderò il libro che ho in lettura, ma voi sentitevi liberi di prendere quello che volete!)
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti

**********
Buon pomeriggio a tutti!
Questa settimana non vi proporrò l'incipit del libro che sto leggendo, ma quello del libro che ho appena ultimato. Questo perché quello de Il richiamo del cuculo ve l'ho già proposto non appena ho acquistato il libro. Quindi, ecco a voi l'inizio di Quattro cuori e un matrimonio di Stephanie Bond (che vdi ricordo esce in libreria proprio oggi!)...

Annabelle Coakley sollevò il panino che aveva già addentato per far posto alla pila di documenti che teneva in mano Michaela, la sua assistente, e si passò la cornetta del telefono da un orecchio all’altro. «Mi piacerebbe molto fare due chiacchiere, mamma, ma ora sono proprio sommersa dalle carte.»
Mike indicò l’orologio e mormorò ad Annabelle che avrebbe dovuto essere in tribunale entro venti minuti. Annabelle alzò un dito. «Posso richiamarti stasera?»
Si percepì un sospiro di fastidio attraverso la cornetta. «Stasera ho il corso di ballo. Non ti tratterrò a lungo, ti ho chiamata solo per dirti che sto per sposarmi.»
Annabelle smise di fare cenni alla sua assistente e avvicinò di più la cornetta all’orecchio. «Tu stai per fare cosa?»
«Sposarmi.»
Le sembrò che le stesse per scoppiare la testa. «Aspetta un attimo, mamma.» Coprì con la mano il microfono del telefono e indicò a Mike i documenti che le occorrevano in tribunale, poi le fece cenno di lasciare il minuscolo ufficio. Appena la porta si chiuse, tolse la mano e disse, ridendo: «Con tutto il caos che c’è qui, devo aver frainteso, ho pensato che tu avessi detto che...» continuò a ridere più forte «stai per sposarti.»
Scosse la testa. Era assurdo che la sua dolce mammina, vedova, potesse prendere in considerazione un’idea così sconsiderata.
«È così, tesoro. Sto per sposarmi.»
Annabelle si fermò a riflettere e afferrò un tagliacarte dalla sua scrivania. «Con Melvin?»
«Si chiama Martin, tesoro. Martin Castleberry.»
«La star del cinema in pensione?»
Sua madre sospirò e Annabelle desiderò aver ereditato la sua pazienza. «Per quelli della mia generazione, è una leggenda.»
Conficcò il tagliacarte nella copertina di sughero del suo calendario da tavolo. «Ma lo conosci solo da... quanto? Tre settimane?»
«Otto.»
«Che è quasi il numero di volte che è stato sposato.»
Un altro sospiro. «Questo sarà il sesto matrimonio di Martin.»
«Sei, otto... dopo un po’, perché perdere tempo a contare?»
«Sii gentile, tesoro.»
Avrebbe voluto urlare dall’esasperazione. «Mamma, come puoi sposare un uomo che conosci da due mesi appena?»
«Tesoro, Martin e io abbiamo capito di essere fatti l’uno per l’altra già dopo due ore.»
«Ma... ma...» Cercò delle argomentazioni convincenti, poi si lasciò sfuggire quella più vicina al suo cuore. «Ma è passato così poco tempo da quando papà ci ha lasciate.»
Le parole rimasero sospese nel silenzio e, nonostante Annabelle fosse dispiaciuta per il momento che aveva scelto, non era pentita di averglielo detto. Alla fine Belle si schiarì piano la voce. «Tuo padre è morto da due anni, Annabelle. Mi sento sola.»
Le si spezzò il cuore e il senso di colpa la avvolse come un mantello di lana ispida. «Allora vieni a Detroit per una breve vacanza.»
Sua madre sospirò, contrariata. «L’ultima volta che sono venuta a trovarti, ho avuto l’impressione di rubarti del tempo prezioso. Hai molte responsabilità.»
Annabelle ripensò a un giorno che avevano dedicato allo shopping e, in effetti, il suo telefono aveva squillato almeno una ventina di volte. Chiuse gli occhi mentre il rammarico continuava a crescere. «Allora verrò ad Atlanta più spesso.»
«Sai che mi piacerebbe vederti sempre. Speravo che potessi venire per la cerimonia.»
Il cuore di Annabelle cominciò a battere più forte. «Avete già fissato la data?»
«Sabato prossimo!» esclamò sua madre.
«Tra otto giorni?»

Alla prossima
Eliza



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