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Recensione: L'Inverno e la Primavera - Annalisa Caravante

Buona sera amici lettori!
Questa sera torno con la recensione del libro di una giovane scrittrice italiana. Si tratta de L'inverno e la primavera di Annalisa Caravante, che mi ha gentilmente inviato copia del romanzo.

L'inverno e la primavera

di Annalisa Caravante
ed. CoreBook
pp. 486
€ 7,99 (ebook)
Trama
Mara vuole raccontare al mondo le atrocità dei campi di concentramento nazisti. Lei è una giornalista e una donna e non può chiudere gli occhi difronte alla pazzia dell’uomo capace di ridurre i suoi simili in ombre private perfino della propria dignità. 
Martina è troppo piccola per capire la guerra, troppo ingenua per difendersi dalle brutture del mondo, troppo libera per restare imprigionata nell’ipocrisia e nelle convenzioni. Lei sogna di imparare a leggere e a scrivere, sogna una vita diversa, sogna l’Amore. 
Mara e Martina, due donne e un solo uomo a cui entrambe, attraverso percorsi diversi, sono legate da un amore profondo e indissolubile. 
La Napoli del dopoguerra raccontata attraverso una storia d’amore e di sofferenza nella quale i destini di gente diversa si incontrano e si intrecciano, dando vita ad un romanzo avvincente che tocca le corde del sentimento in un continuo alternarsi di sfumature: amore, amicizia, perdita, dolore ma sempre e comunque speranza. In un continuo alternarsi di inverno e di primavera.

Recensione
Quando ho letto la trama di questo romanzo mi aspettavo qualcosa di diverso, non migliore o peggiore, solo diverso, e in particolare più incentrato sulla grande storia e meno sulla vita quotidiana dei personaggi. Ho trovato invece un racconto piacevolmente ricco e complesso. E' la storia di Martina, una ragazzina che la vita ha portato sulla strada di Cristian. Io due si innamorano e si sposano. Entrambi hanno, però, delle situazioni irrisolte che dal passato tornano a sconvolgere le loro vite.
Leggendo mi è venuto naturale dividere il libro in due parti. La prima parte vede non solo la presentazione dei personaggi ma anche il nascere e il crescere dell'amore di Martina  e Cristian. Sinceramente questa è la parte che ho trovato un po' più lenta. E' incentrata sull'amore e sul matrimonio di Martina  e Cristian, su come si sono conosciuti, su come si sono sposati e sulla loro vita insieme. Ho trovato questa parte iniziale troppo approfondita, soprattutto nei momenti in cui si racconta la vita quotidiana della coppia. Ci sono tantissimi personaggi che passano sulla scena, alcuni solo di sfuggita, altri sono invece destinati a ritornare lungo tutto il libro, senza essere dei veri protagonisti. Ho amato in particolare la famiglia della sorella di Martina, Federica, divertente e chiassosa, con continui battibecchi bonari.
La seconda parte è invece sicuramente quella più accattivante e interessante, è la parte del mistero! Martina, oramai giovane mamma, è costretta  a stare lontana da sua figlia Teresa per indagare su cosa è successo a Cristian, e lo fa in compagnia di un vecchio amico, Francesco, conosciuto quando, da bambina , aveva lasciato Napoli con la famiglia in seguito ai bombardamenti seguiti all'armistizio dell'8 settembre del '43. In questa parte c'è molta più azione e suspence. L'unica cosa che non mi ha entusiasmato è quella sorta di "potere" di Francesco di sentire la presenza di chi non c'è più: finchè è rimasta una cosa teorica, più dettata dal sentimento che da altro va bene, ma quando Francesco vede quest'ombra che gli indica dove trovare un determinato oggetto...uhmm, mi è sembrato un di più non necessario.Tutta la ricerca, la scoperta di cosa succedeva nei campi di concentramento, lo spionaggio...Ecco, io avrei sviluppato molto di più questa parte! Mi sono sentita presa dal racconto, desiderosa di scoprire cosa era successo, chi è questo TheShip...
Queste ultime pagine le ho lette tutte di un fiato. La trama e l'intreccio sono perfettamente realizzati e portano il lettore a chiedersi cosa è successo, non solo a Cristian ma anche a Mara, una vecchia conoscenza dell'uomo, punto centrale di tutta la faccenda. Il racconto è molto complesso, tanto che sto facendo un po' fatica a raccontare senza fare spoilers (non sia mai!), e devo dire che questo è uno degli aspetti che più mi hanno colpiti.
Una tale differenza tra le due parti del libro fa si che ci sia un certo squilibrio, proponendo quindi un'inizio che un po' stenta a partire e un finale, lasciatemelo dire, col botto. Sembrano quasi due episodi separati di una stessa storia, o perchè no,due libri diversi. Certo, gli elementi che vengono dati all'inizio sono utili anche per la seconda parte, ma non tutti.
Lo stile usato è semplice e genuino, infatti il punto di vista che racconta la storia è soprattutto quello di Martina, una ragazza semplice, che impara a leggere e scrivere da grande. Molto spesso, soprattutto nei dialoghi, viene usato il dialetto napoletano, che rende il tutto molto realistico, ma anche un po' ostico (anche perchè il dialetto scritto è ancora più difficile da comprendere di quello parlato...) per chi, come me, con i dialetti si trova un po' spaesato. Tuttavia, la lettura è molto scorrevole e piacevole.

Voto...





Alla prossima
Eliza

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