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Recensione: Volevo solo andare a letto presto - Chiara Moscardelli

Buon pomeriggio lettori,
in questa giornata nebbiosa sono un po' tristanzuola. Oggi, infatti, secondo i voli pindarici che mi ero fatta qualche mese fa sarei dovuta essere su un treno in direzione Casa Libridinosa e BookCity  e invece, indovinate un po', niente, non ci sono riuscita. Sigh... Dovrò guardare tutto da casa... 
No basta tristezza! Cosa c'è di meglio per allontanare il malumore? Un bel libro divertente! Oggi voglio parlarvi di Volevo solo andare a letto presto di Chiara Moscardelli (un grazie enorme alla Giunti per la copia!).



Volevo solo andare  a letto presto
di Chiara Moscardelli
Giunti Editore | A | 272 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €14,00
19 ottobre 2016

Trama. Ipocondriaca, ossessiva, maniaca del controllo e sfegatata di telenovelas brasiliane: del resto che cosa aspettarsi dopo un'infanzia trascorsa in un borgo hippy, senza tv, con una mamma fissata con la cristalloterapia, un padre non ben identificato e tanti amici che danzano in giro, spesso senza vestiti? È comprensibile che a trentacinque anni Agata Trambusti voglia avere il pieno controllo di ogni aspetto della sua vita e detesti qualsiasi fuoriprogramma. Inclusa la pioggia, e quella mattina si è messo a piovere sul serio, mentre in tailleur e chignon Agata varca il cancello di una villa sull'Appia per valutare alcuni quadri che il proprietario vuole mettere all'asta. Ma la pioggia non è niente rispetto a quello che la aspetta: in meno di un minuto la sua tranquilla esistenza si trasforma in un rocambolesco film d'azione, a partire dall'uomo misterioso - terribilmente somigliante a Christian Bale! - che Agata mette ko con due abili mosse di krav maga prima di darsela a gambe. Ma che cosa sta cercando quell'uomo? E perché le sta improvvisamente alle calcagna? Tra una fuga nei vicoli più sordidi di Barcellona, le minacce di uno strozzino di quartiere e un losco traffico di falsi d'autore, Agata dovrà per una volta dar ragione al suo psicologo e lasciarsi risucchiare dal vortice impazzito degli eventi. E delle emozioni. Perché sarà proprio questa la partita più dura.

La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è stata la copertina. Ora, guardatela bene... Non vi sembra curiosa? Ecco, a me è scattata la scintilla e anche il pallino di capire cosa ci entrasse questo donnino appeso alla staccionata con il romanzo che nasconde. Anche perchè molto spesso le copertine magari sono belle ma non hanno un nesso con il racconto. Dopo la lettura del romanzo si riguarda la copertina, si fissano queste due gambette e la posizione sconveniente e si pensa "Beh è proprio lei, è Agata!". Agata, 35 anni, un lavoro in una importante casa d'aste romana, ipocondriaca, in analisi ( e in conflitto perenne con il suo psicologo), maniaca del controllo. Abita in un appartamento più simile ad una sala operatoria che ad una casa, data pulizia e sobrietà. Si veste come una di Equitalia e non ha mai avuto un colpo di testa in tutta la sua vita. Tutto questo è una reazione all'infanzia passata in una comune hippy, insieme alla madre Rosa, senza televisione, senza padre,  insieme ai tanti amici della madre che spesso erano senza vestiti. La sua è una vita perfetta, incasellata, ma solitaria e noiosa. In un giorno di pioggia (anche voi avete cantato Kiss me Licia?) torrenziale Agata si reca in una villa sulla via Appia per valutare dei quadri e da questo momento tutto nella sua vita verrà sconvolto e la nostra Agata, che non a caso di cognome fa Trambusti, si ritrova nel pieno di quello che è a metà tra un film di azione e una delle sue amate telenovelas sudamericane. Peccato che sia la vita vera!

Uh mamma come mi sono divertita con questo romanzo! Io non avevo ancora letto niente della Moscardelli (anche se a questo punto la mia wish list impone un ampliamento con qualche altro suo romanzo) e me ne sono pentita! L'autrice ha, infatti, uno stile fresco e spensierato, ma soprattutto pieno di ironia. Ha saputo creare una protagonista strana, diversa, in continua crisi; diciamolo, Agata è una fuori come un balcone! E' perennemente convita di essere in punto di morte, tanto da immaginare i suoi amici intorno al suo letto di dolore, ma soprattutto, e questo me l'ha resa ancora più simpatica, pensa una cosa  e fa o dice l'esatto contrario, ritrovandosi così nei guai più assurdi, come in una stazione di polizia di Barcellona vestita come una spogliarellista o ad arrancare su una scala interminabile in un palazzo nel non raccomandabilissimo quartiere romano di Torpignattara. E Agata non è una abituata  situazioni strane, no il suo massimo di caos giornaliero è spostare un penna sulla scrivania da sinistra  a destra. Insomma, non è esattamente amante del rischio e del pericolo, e di tutti i germi che comportano. 
Invece Agata si ritrova nel pieno di un losco traffico di quadri di autori che vede protagonisti un greco scomparso, l'affascinante sosia di Cristian Bale e una banda malavitosa romana. La parte "thriller" della storia è molto interessante, ben congegnata, un po' caotica (ma quale giallo non lo è?) e curiosa. Ammetto che all'inizio ero un tantino perplessa, perchè si entra immediatamente nella storia e quindi bisogna un attimo capire cosa sta succedendo, ma vi assicuro che poi è divertimento puro, avventura e anche un po' di sentimento. Eh si, avanti, ci sta! Agata, che per anni si è negata l'amore perchè troppo complicato, troppo caotico, insomma una gran fregatura, ora che si trova a rivoluzionare la sua vita casca anche nelle grinfie di Cupido. E ce ne vuole per capire il cuor dei Agata! Come ce ne vuole a capire Fabrizio, il sosia di Bale per capirci, chiuso nel suo passato, incapace di andare avanti anche se il suo scopo è proprio capire che cosa è successo. E qui interverrebbe lo psicologo di Agata con una delle sue tante domande irritanti e uno dei suoi silenzi: perchè chiudersi nel passato?
In conclusione, io ve lo consiglio al 100%! Mi sono divertita tantissimo con Agata e Fabrizio, con i loro battibecchi, il loro chiamarsi per cognome, e le loro avventure spericolate. 

Voto


Alla prossima




Commenti

  1. Se lo consigli al 100% lo leggo. La copertina è bellissima.
    Un saluto da LEa

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    Risposte
    1. Vero che è bella?! Strana ma bella! Spero che Agata ti conquisti come ha fatto con me! ;)

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  2. la cover mi ha spiazzata, non so se l'avrei preso. Adesso però sono curiosa!

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  3. Lo vogliooooooo! E di quella copertina cosa possiamo dire? Non possono non incuriosirmi due cosce al vento...

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  4. Ciao Eliza, della stessa autrice ho letto "Quando meno te lo aspetti" e l'avevo trovata una lettura carina e leggera, anche questo romanzo sembra esserlo!

    RispondiElimina
  5. Ciao Eliza!
    Avevo visto il libro, ma l'avevo anche accantonato subito.
    La tua recensione mi ha praticamente causato un colpo di fulmine! Questa protagonista la devo proprio conoscere, non ci sono dubbi!!
    L'ho messo subito il lista!! :D

    RispondiElimina

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