Recensione: La vita di mezzo - Valeria Pomba

by - aprile 21, 2015

Buon pomeriggio amici lettori!
Ho appena sfornato una torta di mele e ho una domanda che mi preme farvi (aspettate un secondo, poi parliamo di libri): voi riuscite a rompere le uova bene? A me casca sempre qualche pezzetto di guscio e finisce che passo un quarto d'ora a fare la piccola ricercatrice dell'infame pezzetto col cucchiaino! Uff! Vi prego se avete un trucco, un incantesimo, una magia rivelatemela!!

Questo inizio fa troppo casalinga disperata? Vero? Ok, passiamo a parlare di libri che è meglio (oddio sembro uno dei Puffi!). Oggi recensione!! Il libro di cui vi parlerò mi è stato gentilmente inviato dalla sua autrice che mi ha contattato per una recensione. Vi capita mai che un libro sia completamente diverso da quello che vi aspettavate? Ebbene, a me è successo con questo. Il risultato finale mi è piaciuto moltissimo! Il libro in questione è La vita di mezzo di Valeria Pomba.


Titolo: La vita di mezzo
Autore: Valeria Pomba
Editore: Genesi Editrice
Collana: Le scommesse
Pagine: 148
Ebook: € 
Cartaceo: € 15,00
Data di pubblicazione: 1 aprile 2014
Link Amazon: La vita di mezzo  
TRAMA

In un immaginario paese della Lombardia, Boverno, viene organizzato il reality Acquario. Le tranquille abitudini di vita provinciale dell’intera cittadina vengono esaltate e rivoluzionate dall’arrivo della troupe televisiva italo-inglese che in poco tempo realizza l’investimento economico della sede: un edificio come nel paese non ce ne sono altri, totalmente rivestito da cristallo trasparente, in modo che da fuori si possano vedere i concorrenti, in ogni momento della loro vita, di giorno e di notte, in ogni spazio. Tuttavia, alcuni giovani del luogo, riuniti nella rock band Blast, decidono di boicottare la produzione televisiva guidata dalla rampante Patrizia. Per ironia della sorte, Brillo, giovane elemento della band, figlio degli edicolanti di Boverno, diviene una star della trasmissione. Tra Demi, segretaria di produzione, l’attore Sorbi, il cantante Jinko, l’attrice Caterina, lo spagnolo Emmanuel e ancora numerosi altri personaggi nasce una dinamica di rapporti umani e di intimità sempre imprevedibile e con numerosi colpi di scena, fino al momento della serata d’onore di proclamazione del vincitore, che avviene con una grande sorpresa, trasmessa in rete in tutta Italia.


RECENSIONE

"Quando la scena sfugge di mano ai suoi stessi sceneggiatori, c'è poco da star tranquilli"

Se vi dico che questo libro parla di un reality show voi cosa pensate? Il solito libro leggero, scontato, con un amoruccio da quattro soldi che non sa né di me né di te? Niente di più lontano dalla realtà! La vita di mezzo è una bellissima storia che, col pretesto del reality, ci parla della percezione della vita e della realtà.
Da un parte abbiamo la tranquillità amena e un po' sonnacchiosa di Boverno, piccolo centro della provincia lombarda invaso dalle telecamere e dalla notorietà del reality show del momento. In molti lo snobbano ma tutti ne parlano, pronti dietro l'angolo per ottenere i propri 5 minuti di falsa celebrità. Boverno è un piccolo spaccato di Italia ma è un esempio piuttosto esplicito del potere di Nostra Signora la Televisione: sempre accesa anche quando si mangia, pronta a riversare su noi spettatori chili e chili di pubblicità, nelle serate più buie il suo riflesso azzurrino inonda le nostre case. Gli abitanti di Boverno, come un bel gruppo di pecorelle, sono lì davanti allo schermo, ligi al loro ruolo, in attesa della relazione amorosa di turno, della confidenza scabrosa, della litigata epocale. Vogliono partecipare in diretta all'Evento (con la E maiuscola), perché un momento topico ci deve essere in ogni trasmissione che si rispetti e loro saranno lì, nella prima fila virtuale! E come pecore la tv li tratta, orchestrando un reality che della realtà non ha nulla e mostrando un mondo e personaggi perfetti ma che perfetti non so.
Dall'altra parte abbiamo Gabriele, detto Brillo, che disprezza questo circo mediatico e progetta di boicottarlo insieme al suo migliore amico Gabriele (stesso nome ma non si fa confusione). Il problema è che presto Brillo inizia a porsi domande e dubbi sul suo rapporto con Gabriele, sul suo futuro e su ciò che la presenza del reality nel suo paesino ha comportato. Brillo si ritrova in un attimo invischiato in questa realtà riflessa nello schermo. Tanto sentiva la costrizione della vita di provincia che finisce per rimanere incastrato oltre lo specchio, nel non-luogo della vita di mezzo.

Questo romanzo ha il grande pregio di proporre un inizio un po' fuorviante, ti da quasi l'illusione di avere davanti un romanzo leggero e abbastanza comune, ma in breve ti inonda di punti di riflessione e ti ritrovi a pensare a come vedi il mondo che ti circonda, a quanto questo mondo sia reale e  a quanto sia costruito, fittizio, una mera scenografia di vetro trasparente che ti separa dalla vita vera. E poi ovviamente pensi alle persone, a cosa sono disposti a fare e soprattutto a diventare pur di vedere realizzate le proprie aspirazioni.
E un romanzo che porta a galla la tristezza di un certo tipo di televisione e di notorietà, ma che nel farlo palesa anche l'ipocrisia della vita quotidiana, del compagno di banco, del vicino di casa, del negoziante dietro l'angolo. Cinico? Un po' deprimente? No, non è questa la sensazione che mi ha dato. L'ho trovato più che altro un racconto vero, senza peli sulla lingua, semplice e disarmante come solo la verità sa esserlo.
A questo va aggiunto un finale quasi estraniante, che ti lascia sospeso, ma che dice molto di più di quello che si può sembrare in un primo momento, ma soprattutto uno stile che mi è piaciuto molto. L'autrice ha saputo utilizzare le parole a proprio piacimento per creare immagini, spiegare la situazione, descrivere il mondo quasi fossilizzato di Boverno e quello impagliettato della televisione.

Se leggete le mie recensioni da un po' sapete che io cerco sempre il buono in ogni libro (son fatta così, che volete farci, ottimista fino all'osso) e quindi spesso premio, ma saprete anche che i miei 5 gufetti li tengo per quei libri che mi sono entrati dentro, che mi rimangono in testa, che ho amato. La vita di mezzo li merita tutti!

Voto


Alla prossima
Eliza

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3 comments

  1. onestamente leggendo la trama non mi sarei soffermata su questo libro, dopo aver letto la tua recensione ho inevitabilmente cambiato idea! :D

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    Risposte
    1. Io all'inizio pensavo fosse un chick-lit... e invece... sorpresa! 8)

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  2. io sono una vera frana nel rompere le uova ...
    riguardo al libro anch'io leggendo la trama non sarei stata attratta ma dopo la tua recensione il libro mi attiva molto.
    ciao Giulia

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