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Recensione: Fedele alla linea. In fuga verso me - Nicola Fermani

Buongiorno lettori!
Oggi, anche se è sabato, niente segnalazioni ma una recensione. Vi parlo di Fedele alla linea. In fuga verso me di Nicola Fermani.


Fedele alla linea. In fuga verso me
di Nicola Fermani
Eremon Edizioni | 162 pagine
ebook €2,49 | cartaceo €12,90
2 maggio 2016


Trama. Dal terrazzo della sua camera da letto, in un piccolo paese delle Marche, fino al deserto di Atacama: Nicola, 36 anni, si accompagna, a strappi e singhiozzi, attraverso gli ultimi sette anni della sua vita. Tonfi, conquiste reali o solo apparenti: i titoli dei capitoli scandiscono le mete di furiosi viaggi in solitaria, vissuti senza mai una pausa da se stesso. Dal caos romano alla magia di Tallin, dal gelo di Katowice alle biciclette di Utrecht, dalle vie claustrofobiche di Dublino ai camminatOi traballanti degli splav del Danubio, fino al Machu Picchu e ai piedi scalzi dei bambini di Belen. 
Alla fine del viaggio, Nicola è di nuovo sul terrazzo della sua camera da letto, con i bagagli da disfare. E con gli stessi dubbi di 7 anni prima: adattarsi o andare fino in fondo?



"Le mie letture, la mia musica, la mia passione per il cinema iniziarono a tracciare con me la linea. Quella linea che non c'è perchè è solo mia, quella linea che è solo mia perchè non c'è. Quella linea a cui ora, lo so, sarò fedele fino alla fine. "
Una linea. Stare al di qua o al di là di una linea che si è costruita e tracciata con le proprie esperienze, i propri sogni e i propri errori. Perché oltrepassarla può voler dire tutto, può cambiare tutto. Nicola non è solo l'autore dei questo libro, è anche il protagonista. Un laurea in tasca, la voglia di uscire dagli schemi e di cercare qualcosa che qui, ora non c'è, la voglia di mettere un piedino oltre quella linea che lo culla e lo tiene al sicuro, Nicola parte. Roma Katowice, Copenaghen, Amsterdam, Dublino, Sant'Elpidio a Mare, Sudamerica. Lo spirito del vagabondo c'è tutto e anche il mito dell'ostello, cuore di incontri, crogiolo di culture, di amori, di amicizie e di liti.

Fedele alla linea è la storia, anzi l'autobiografia, di un uomo in fuga. In fuga dai suoi demoni interiori, in fuga dalla normalità e dalla routine, che essa sia un lavoro fisso o una giornata tipo in giro per Dublino. Nicola ci racconta un pezzo del suo vagabondare, in Italia e all'estero, pronto a rivoluzionare il mondo per poi finire col rivoluzionare se stesso. Il viaggio, reale e metaforico, inizia ogni volta in seguito ad un senso di inquietudine, prosegue con la sicurezza di aver trovato il proprio angolo di mondo e  termina immancabilmente col fare ritorno verso quella che è e rimarrà per sempre la sua vera meta, casa.

Grazie al suo stile semplice e d'impatto, proprio da diario di viaggio, seguiamo l'autore nei suoi viaggi e guardiamo con il suo occhio ironico e divertente non tanto il mondo che lo circonda, e che si mostra in tutto il suo crudo realismo, ma soprattutto quello che gli capita e le emozioni che porta dietro. Nicola è uno dai pochi rimpianti, creatore di piani infallibili che immancabilmente falliscono, un sognatore? Forse. Di sicuro si mostra al lettore così com'è, incasinato e pronto a mettersi in gioco. Non posso dare un giudizio su di lui come personaggio, non è giusto essendo una autobiografia, ma posso dire che come autore, come scrittore ha un guizzo tutto suo, una penna (lo so che non si usa più la penna, ma io sono una romantica!) irriverente  ma anche sincera  e onesta, anche un po' brutale in alcuni passi.

Ora l'annosa domanda, lo consiglierei? Si, agli amanti dei viaggi, fisici e mentali, alternativi e anche un po' surreali.
E comunque... io al DuScudi ci sarei andata! ;)

Voto


Alla prossima


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