Recensione: Delitto di benvenuto - Cristina Cassar Scalia

by - ottobre 17, 2025

Buongiorno lettori!
Una nuova settimana è andata, siamo già oltre la metà di ottobre... questi giorni stanno correndo troppo! 
Nuova recensione pronta! Eh, ho ripreso un buon ritmo, sono molto orgogliosa di me, anche perchè in questo periodo ho una gran voglia di leggere. Meglio cavalcare l'onda.
Oggi vi parlo di Delitto di benvenuto di Cristina Cassar Scalia, prima libro di una nuova serie (ma a novembre torna Vanina pare!).

DELITTO DI BENVENUTO
di Cristina Cassar Scalia
Einaudi | Stile Libero | 320 pagine
ebook €10,99 | cartaceo €19,00
13 maggio 2025 | link Amazon affiliato

Dalla Roma della «dolce vita» alla quieta provincia siciliana degli anni Sessanta, un salto che il commissario Scipione Macchiavelli avrebbe evitato volentieri. Ma il trasferimento è stato imposto dall’alto, e lui sa bene il perché. Peccato non abbia nemmeno il tempo di ambientarsi: subito si trova per le mani una vicenda intricata, che lo mette alla prova come mai era successo. Con “Delitto di benvenuto” Cristina Cassar Scalia ci regala un nuovo, irresistibile personaggio. Dicembre 1964. Scipione Macchiavelli, giovane funzionario di Pubblica sicurezza, viene trasferito dal commissariato romano «Via Veneto» a Noto, in Sicilia. Ad accoglierlo, oltre a un ambiente per lui quantomeno inusuale, c’è un’indagine assai più complessa di quelle a cui era abituato. Nella capitale ha avuto a che fare con casi non troppo impegnativi; appena arrivato nell’estremo Sud della penisola gli tocca occuparsi della misteriosa scomparsa di un notabile del luogo. Per fortuna può contare su una squadra di ottimi elementi, come il maresciallo Calogero Catalano e il brigadiere Francesco Mantuso. E sull’intuito di un’affascinante farmacista, Giulia Marineo, che raccoglie le confidenze dell’intera città e dalla quale Scipione è attratto sin dal primo momento.
Iniziamo con 4 stelle...
poi si vedrà
Primo libro di una nuova serie... uhhhmmmm... la me diffidente e sospettosa temeva in una enorme fregatura. L'accostamento con Vanina credevo sarebbe stato inevitabile e disastroso. E invece... a me questo primo libro di una nuova serie è piaciuto. Incontriamo ovviamente un nuovo protagonista Scipione Macchiavelli commissario romano che viene spedito per punizione a Noto. E negli anni 60 tanto valeva finire in Siberia. Dopo ore e ore di treno scomodo ma di paesaggi stupendi, Scipione arriva nella barocca Noto, piccolo gioiello siciliano. E niente è come se lo immaginava! Prima di tutto fa un freddo, ma un freddo, che il povero commissario è costretto a non togliere mai il cappotto, le stufette elettriche aiutano un po' ma la mancanza di caloriferi lo sconvolge. E poi gli avevano detto che Noto era una piccola oasi di pace e serenità, dove non accade mai nulla. Ma il commissario Macchiavelli non fa tempo a mettere piede giù dal treno che gli viene annunciata la sparizione di Gerardo Brancaforte, niente meno che il direttore della Banca Trincia. E il commissario, ecco, non è che sia proprio così avvezzo a casi complicati. Fortuna che i suoi nuovi sottoposti sanno fare il loro lavoro e che, soprattutto, conoscono lo sport locale: il pettegolezzo! Così, di voce in voce, di salita in salita (perchè Noto è tutta una salita), il commissario Macchiavelli indaga su questa misteriosa sparizione e inizia a conoscere la sua nuova cittadina. 

Temevo l'ambientazione degli anni '60? Si. Temevo un nuovo protagonista? Si si. Ma fortunatamente mi sono abituata subito a questa nuova svolta presa dall'autrice e ai suoi nuovi personaggi. Anzi forse proprio le differenze con la serie di Vanina hanno fatto si che questa storia vivesse di vita propria. 

Il giallo non è dei più misteriosi, anzi direi che andiamo piuttosto sul classico, ma un'indagine per certi versi così semplice e lineare è stata di aiuto per conoscere mano mano protagonista, gregari e ambientazione.
Se una pecca devo trovare forse è che ci sono troppi personaggi, i poliziotti, quelli della pensione in cui alloggia Scipione, gli abitanti di Noto, gli amici del commissario, tutto il mondo legato all'uomo scomparso. Insomma, aggiungi qua aggiungi là un po' di confusione l'ho fatta. Niente che una penna e un foglio di carta non possano risolvere, ma è meglio arrivare preparati. 

Direi quindi che Delitto di benvenuto è un buon inizio, di cui mi aspetto un seguito un po' più corposo o comunque con un'indagine più strutturata. Ma staremo a vedere, intanto vi posso dire che questo primo libro è un giallo godibile, adatto anche per quei periodi in cui abbiamo la testa un po' altrove o in cui la nostra concentrazione sbrodola da tutte le parti (a voi capitano? A me si, soprattutto in estate).

Alla prossima








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