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La Biblioteca di Eliza


Buongiorno lettori,
anche maggio tra giornate calde al limite dell'estivo e temporali improvvisi ci sta per salutare. Negli ultimi tempi ci sono state tantissime uscite interessanti, ma anche giugno ci riserva qualche chicca. Vogliamo scoprirle insieme? Come ogni mese preparate il portafogli... torna In Agenda!


Fancy Red
di Caterina Bonvicini
Mondadori | Scrittori italiani e stranieri | 296 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
5 giugno 2018 | scheda Mondadori


Lindos, Grecia. È una notte d'estate. Un uomo si sveglia in una lussuosa camera da letto che non riconosce. Sdraiata accanto a lui c'è una ragazza che sta piangendo. Distesa a terra, un'altra donna. È sua moglie Ludovica: morta. «Sei stata tu?» chiede alla ragazza. «No, sei stato tu» risponde lei.
Lui è Filippo, fa il gemmologo per Sotheby's. L'incontro con Ludò risale a cinque anni prima: lei, giovane e ribelle, figlia di un finanziere milanese, vuole vendere tutti i gioielli della madre, appena ereditati. Tranne uno: un Fancy Vivid Red, il rarissimo diamante rosso che porta al naso, montato come un piercing. A Filippo i diamanti piace guardarli, non possederli, è la sua regola da sempre. Ma la infrange quando si innamora di Ludò e del suo Fancy Red. Lì comincia la sua fine. Nel giro di sei mesi lui e Ludò sono sposati. Si amano molto, di un amore geloso e passionale, fatto di tradimenti veri e presunti, in un gioco erotico che li porta ai quattro angoli del mondo, da Lisbona a Cuba, dalle Fiandre all'Argentina, alla ricerca dell'avventura perfetta.
Di quella notte fatale in Grecia, Filippo non ricorda nulla. Sa solo che lui e la ragazza, nel panico, si sono sbarazzati del corpo, buttandolo in mare. Ludò, per tutti, è annegata durante una nuotata.
Ma dieci mesi dopo il diamante ricompare e il caso viene riaperto. Il Fancy Red è tornato, come un fantasma destinato a perseguitare Filippo e a metterlo di fronte alle sue colpe. Può davvero essere stato lui a uccidere la donna che amava? E perché? Per gelosia? Quanto tempo ci vorrà prima che il padre di Ludò e la polizia lo scoprano? Chi è davvero la ragazza con cui lui e sua moglie hanno passato la notte?
Una delle più importanti voci della narrativa italiana scrive un romanzo dal respiro globale, che parte da un epicentro milanese e si espande, procedendo per flashback e rivelazioni, nello spazio e nel tempo, dall'assedio di Sarajevo alla crisi argentina del 2001, dalle bettole dell'Avana ai ristoranti di Anversa.
Fancy Red è un noir hitchcockiano, un thriller psicologico pervaso da una suspense costante, una bellissima storia d'amore il cui protagonista indiscusso è il desiderio, indomabile e capriccioso come Ludò e la sua pietra. Di questo romanzo - costruito come un ottaedro, la struttura cristallina della gemma - i diamanti sono il perimetro e il filo rosso: "condannati a guardare da vicino la miseria estrema e la ricchezza estrema", nelle mani di Caterina Bonvicini diventano uno strumento perfetto per raccontare l'abisso spaventoso che separa potere e sottomissione, ricchezza e povertà.



Il giorno dei Lord
di Michael Dobbs
Fazi | Darkside | 380 pagine
ebook €4,99 | cartaceo €16,00
7 giugno 2018 | scheda Fazi


Una volta all'anno, le persone più importanti d'Inghilterra si riuniscono tutte insieme in una stanza. La regina Elisabetta e il principe ereditario Carlo, il primo ministro, giudici, vescovi, leader spirituali e temporali. Ci sono anche i figli del presidente degli Stati Uniti e del primo ministro inglese. L'occasione è quella della cerimonia d'apertura del Parlamento. È anche l'anniversario della Congiura delle polveri guidata da Guy Fawkes. Un nuovo gruppo di congiurati, stavolta stranieri, prende d'assalto la Camera dei Lord. Verranno tutti presi in ostaggio. Per un giorno, i terroristi terranno sotto scacco una nazione e il mondo intero... In un crescendo di tensione, Michael Dobbs traccia una parabola angosciante di uno scenario spaventosamente verosimile, che si conclude con uno sbalorditivo colpo di scena.


La felicità del cactus
di Sarah Haywood
Feltrinelli | I narratori | 368 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €15,00
14 giugno 2018 | scheda Feltrinelli


Susan Green adora l'efficienza e la pianificazione. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e difficile da avvicinare. Ma la vita di Susan ha perfettamente senso... per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura sulle sue esigenze, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo del tutto civile e congeniale che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza ricorrere a inutili sdolcinatezze. Guai perciò a tentare di abbozzare un qualsiasi coinvolgimento emotivo e accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. Perciò quando Susan si trova a dover fronteggiare i due eventi più imprevedibili di tutti - un lutto e una gravidanza - il suo aplomb inizia a vacillare. Tutto il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Mentre, suo malgrado, si scopre a sorridere come una sciocca svenevole davanti a un banale referto medico, suo fratello Edward, che non ha mai combinato niente nella vita, finisce per ereditare quasi tutti i beni di famiglia. Ma proprio quando Susan inizierà a capire di non poter fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più insperate. E l'inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire.


Lezioni di disegno
di Roberta Marasco
Fabbri Editore | Fabbri Life | 
ebook €9,99 | cartaceo €17,00
19 giugno 2018 | scheda Amazon


Un amore finito, un impiego insoddisfacente lasciato indietro e una vita che, a 39 anni, non ha ancora messo radici e sta tutta in una valigia. Come quella con cui Julia arriva a Barcellona, nella lussuosa villa di Pedralbes che lei e le sorelle sono costrette a vendere dopo la morte della madre Gloria. Fra i ricordi di un padre autoritario e severo, complice della dittatura franchista, e i segreti di famiglia occultati fra le pareti delle stanze deserte, Julia ritrova anche una fotografia della madre da giovane, abbracciata a un bellissimo sconosciuto. Alle prese con la sfrenata nipote, figlia della ribelle Olga, Julia si trova a fare i conti con un passato pieno di rivelazioni. Dalla Barcellona in fermento degli anni Settanta, quella delle prime manifestazioni e delle assemblee femministe, dell'amore libero, della musica e della controcultura, emerge il volto segreto di Gloria, una donna che la figlia conosceva solo a metà, capace di vivere una passione clandestina e travolgente che molto ha da insegnare, sull'amore e sulla vita. E sulle ribellioni silenziose che ci conducono verso i nostri sogni.


Il segreto del commendator Storace.
ovvero, Quando si dice morir sul più bello
di Renzo Bistolfi
Tea | Narrativa Tea | 320 pagine
ebook €6,99 | cartaceo €14,00
21 giugno 2018 | scheda Amazon


Sestri Ponente, ottobre 1957. Quale importante rivelazione dovrà mai fare il ricco e anziano commendator Lisandro Storace? Da settimane sembra stia per morire, ma non si decide mai, e ora ha convocato nel suo palazzo, colmo di opere d'arte, l'arciprete, monsignor Malacalza, il cavalier Damonte, amministratore dei suoi beni, il maresciallo Galanti, e due vicine di casa. Ha fatto arrivare in tutta fretta da New York anche un pronipote, totalmente ignaro fino a quel momento della loro parentela, che è saltato sul primo transatlantico ed è approdato a Genova per l'occasione. Finalmente si verrà a sapere qualcosa di più riguardo un fatto increscioso accaduto dieci anni prima: la giovane e bellissima moglie del commendatore, in uno dei suoi frequenti attacchi di rabbia, ha abbandonato precipitosamente il tetto coniugale, senza dare più notizie di sé, lasciando il marito in uno stato di prostrazione. Ma, proprio mentre Lisandro Storace sta per svelare la verità sulla sua sparizione, muore, lasciando tutti di sasso. Il pronipote, Nicolò Storace, che eredita il grosso dei beni del commendatore, è giovane e curioso, e vuole scoprire il segreto che lo zio si è portato nella tomba, se non altro per dare un senso al repentino cambiamento avvenuto nella sua vita. Così, tra misteriosi vasi che volano da balconi, pericolose scivolate sui binari del tram, lettere anonime e bronchiti che non vogliono proprio saperne di passare, Nicolò chiede in giro, passeggia tra i vicoli, raccoglie confidenze e sussurri, mettendo insieme i pezzi del variopinto puzzle composto dalle esistenze dello zio e del microcosmo di affetti che lo circondava.


Il Purgatorio dell'angelo
Maurizio de Giovanni
Einaudi | Stile Libero Big | 330 pagine
cartaceo €19,00
29 giugno 2018 | scheda Amazon


È tempo di confessioni, per Ricciardi. Il suo rapporto con Enrica ha ormai preso una direzione precisa e i due cominciano a progettare un futuro insieme, ma perché questo futuro abbia basi solide il commissario non può continuare a nascondere alla ragazza la propria condanna, ciò che a lungo lo ha tenuto lontano da lei. Così, nel tentativo di trovare una strada per parlarle, chiede con difficoltà consiglio e conforto alle persone che gli sono più vicine: il brigadiere Maione, il dottor Modo e soprattutto don Pierino. Intanto, però, la città è scossa da un tragico evento che colpisce tutti nel profondo: un anziano prete, già considerato alla stregua di un santo, confessore di molti membri dell'alta società - da cui per altro proviene, essendo di origini nobili - ma amato anche dal popolo, è trovato morto in riva al mare, a Posillipo. Un omicidio efferato dal movente quanto mai oscuro. Un mistero che Ricciardi, sottoposto a pressioni fortissime, dovrà risolvere nonostante i problemi personali che lo tormentano.


Alla prossima


Buongiorno lettori,
la recensione di oggi non piacerà a molti, non è positiva e sicuramente qualcuno nel leggerla farà il muso storto. Vorrei cogliere l'occasione proprio per dirvi che capita, sì capita anche ai blogger che qualche libro non piaccia. Lo dico perché sempre più spesso noto di blogger che si ammantano di questa aurea da "i libri che scelgo di leggere sono perfetti, tutti da cinque stelle" che mi fa un po' di nausea. Non so se ci credano veramente o se sia semplice piaggeria, ma per una volta io, che sto sempre nel mio e mi faccio i fatti miei in questo grande mondo bloggereccio, voglio darvi un consiglio dal più profondo del mio cuoricino: non credete a chi vi dice che tutti i libri che legge sono belli. Fidatevi, è impossibile. Lo scivolone capita e non c'è niente di male, anzi è utile, affina l'animo critico (e non criticone) di chi vi dovrebbe appunto consigliare. Non dico che dobbiate condividere o meno i pareri, ma diffidare di chi non è in grado di ammettere che un libro non fa per lui/lei o, peggio, che un libro non sia proprio riuscitissimo. 

AAAHHH, che bello! Anche io ho aderito ad una piccola polemica del web... mi sento molto social oggi. Vi starete chiedendo quale libro ho stroncato... Si tratta di Una vita da libraio di Shaun Bythell, che per altro ho ricevuto grazie alla collaborazione con Unilibro.

Una vita da libraio
di Shaun Bythell
Einaudi | Stile Libero Extra | 378 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €19,00
6 marzo 2018 | scheda Unilibro

TRAMA
Dal cliente che entra per complimentarsi dell'esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a raccogliere la perdita d'acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama periodicamente chiedendo i titoli più assurdi, alle mille, tenere vicende di quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita. The Book Shop, la libreria che Shaun Bythell contro ogni buonsenso ha deciso di prendere in gestione, è diventata un crocevia di storie e il cuore di Wigtown, villaggio scozzese di poche anime. Con puntuta ironia, Shaun racconta i battibecchi quotidiani con la sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse, contro Amazon. La sua è l'esistenza dolce e amara di un libraio che non intende mollare.

Vendere libri usati non vuol dire stare seduti in pantofole, i piedi sul pouf e la pipa in bocca a leggere Declino e caduta dell'Impero romano accanto a un caminetto crepitante, in un viavai di clienti deliziosi che ti impegnano in brillanti conversazioni e se ne vanno dopo aver sganciato fasci di banconote.

No. No no no. Mi spiace ma questo libro per me è un grosso ed enorme no. Ci sono proprio rimasta male nel leggerlo. La copertina, disgraziata lei, è splendida, da esporre in libreria in tutta la sua beltà. Ma si sa, l'abito non fa il monaco e la copertina non fa bello il libro.

Siamo davanti al diario di Shaun, libraio scozzese per caso, che con passione e arguzia porta avanti un lavoro che al giorno d'oggi risulta sempre più difficile. Lo strapotere di Amazon, tanto odiato ma necessario a portare avanti la baracca, i clienti complicati, il poco spazio, gli intoppi quotidiani, persino il gatto invasore che fa pipì in giro. Questa è la vita di Shaun, che ci racconta giorno dopo giorno, un anno del suo lavoro.

Tutto bello, tutto fantastico. Ma qual è il problema? Il problema è che siamo davanti ad un diario che non è un romanzo ma che ha pretesa di esserlo. Siamo davanti ad un autore che non è tale ma che ha avuto l'idea di provarci. E qui mi sento di chiederlo: era necessario? No, mi spiace, ma poteva proprio evitarlo. Non è che perché uno lavora coi libri debba per forza mettersi a scriverli!

È stata una lettura noiosa, ripetitiva, che le battute dell'autore non han saputo ravvivare se non in minima parte e mai abbastanza a lungo. Ogni giorno è identico all'altro o quasi: il meteo (ok, siamo scozzesi ma a tutto c'è un limite), è entrato questo, ho valutato questi libri, cattivo Amazon, ma su Amazon vendo, il gatto entra e fa la pipì in giro. E ancora e ancora.
Sicuramente la vita di un libraio non è così idilliaca come in molti la sognano. Niente ore passate a leggere fregandosene del mondo, niente clienti ideali che arrivano e comprano a più non posso (io non valgo), niente mancanza di intoppi. E in questo questo libro sa dare un quadro abbastanza preciso di che cosa voglia dire oggi aprire una libreria indipendente: i soldi che entrano in maniera discontinua, il poco spazio, il ciarpame che ti tocca comprare per ottenere quei pochi titoli che valgono, i clienti maleducati e incompetenti, il personale poco attento, le infiltrazioni d'acqua. Tuttavia la ripetitività mi ha ucciso entusiasmo e divertimento.

Mi spiace Shaun, la tua è una bella storia, di chi si è buttato e in parte ce l'ha fatta, di chi alla fine fa, fortunato lui, un lavoro che ama, ma  per quanto mi riguarda potevi evitare queste 378 pagine.

Alla prossima

crediti immagini:
- Il Post
Buongiorno lettori!
Eccomi tornare finalmente qui sul blog per parlare di libri. Ebbene si, ho ripreso a lavorare e, come l'anno scorso, nei mesi estivi sarò un po' latitante. Io proverò con tutta me stessa a leggere il più possibile, anche perché ho un paio di progetti in corso, ma voi non mi abbandonate e ogni tanto passate per un salutino. Nei prossimi giorni vi parlerò della mia estate librosa, farò un po' il punto di quello che penso di fare. Oggi invece torna un nuovo appuntamento con Questa volta leggo, la rubrica che riunisce ogni mese tantissimi blog, capitanati da Laura La Libridinosa, Dolci de Le mie ossessioni librose e Chiara La lettrice sulle nuvole, che seguendo un argomento comune vi propongono tantissime recensioni. Per il mese di maggio l'argomento da seguire è...
Un libro che faccia parte di una serie
e io ho ben pensato di continuare una serie già uscita da un po' ma che ho scoperto e iniziato solo da qualche mese, I Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni.

I Bastardi di Pizzofalcone
di Maurizio de Giovanni
Einaudi | Stile libero big | 353 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €14,50
10 maggio 2016 | scheda Einaudi

TRAMA
Non hanno neanche il tempo di fare conoscenza, i nuovi investigatori del commissariato di Pizzofalcone. Mandati a sostituire altri poliziotti colpevoli di un grave reato, devono subito affrontare un delicato caso di omicidio nell'alta società. Le indagini vengono affidate all'uomo di punta della squadra, l'ispettore Giuseppe Lojacono, siciliano con un passato chiacchierato ma reduce dal successo nella caccia a un misterioso assassino, il Coccodrillo, che per giorni ha precipitato Napoli nel terrore. E mentre Lojacono, assistito dal bizzarro agente scelto Aragona, si sposta tra gli appartamenti sul lungomare e i circoli nautici della città, squassata da una burrasca fuori stagione, i suoi colleghi Romano e Di Nardo cercano di scoprire come mai una giovane, bellissima ragazza non esca mai di casa, e il vecchio Pisanelli insegue la propria ossessione per una serie di suicidi sospetti.

"Siamo i nuovi Bastardi di Pizzofalcone, no? Quelli che fanno schifo ai poliziotti, per diritto ereditario; ai delinquenti, perché pur sempre poliziotti; alla gente comune, un poco per diritto ereditario e un poco perché sempre poliziotti. A noi stessi, perché ognuno si sente ingiustamente mandato qui insieme ad altri reietti".

Al termine della lettura de Il metodo del coccodrillo mi domandavo come sarebbe stata la nuova vita dell'ispettore Lojacono una volta spostatosi al commissariato di Pizzofalcone. Lui che negli ultimi anni ha subito l'onta dell'accusa di un pentito di mafia, la distruzione del suo matrimonio, l'allontanamento dalla figlia, il trasferimento coatto ma anche nuova fama dopo la soluzione del caso del coccodrillo. Cosa fare di lui? L'occasione viene colta al volo quando al commissariato di Pizzofalcone scoppia il putiferio e un gruppo di poliziotti viene accusato di un grave reato. E così che nascono i Bastardi di Pizzofalcone, agenti presi qua e là, da commissariati che non li volevano più, ognuno ha avuto e ha i suoi problemi, ognuno una cosa da espiare. A Pizzofalcone il commissario Palma li raduna e dà loro e a se stesso un'ultima occasione per rientrare nelle grazie dei piani alti ma soprattutto della popolazione che li guarda con sempre maggior sospetto.
I primi casi su cui indagano sono due casi al femminile: l'uccisione della moglie di un noto notaio e la presunta reclusione di una ragazza.

Il metodo del coccodrillo mi aveva emozionato e coinvolto, ma non avevo capito che sarebbe stata solo la punta dell'iceberg. Perché è ora che entriamo nel vivo della storia e delle esistenze di questo gruppetto di poliziotti scalcagnati, no perché non bravi, anzi, ma perché la vita ha dato loro più di un colpo. Palma, Pisanelli, Lojacono, Romano, Calabrese, Di Nardo, Aragona sono i reietti della polizia, visti male dai buoni, dai cattivi, da chi non è né l'uno né l'altro. Ognuno di loro sembra essere un perdente tanto nella vita quanto nel lavoro, eppure c'è in ognuno di loro qualcosa, come una scintilla, una possibilità, la si avverte fin da subito. È qui, a Pizzofalcone che inizia il loro Purgatorio, qui espieranno le proprie colpe, affronteranno i propri demoni. E di demoni ne hanno molti: chi una moglie morta troppo presto e un male che lo sta rosicchiando giorno dopo giorno, chi la moglie l'ha allontanata con la violenza, chi quello che non ha mai avuto è un vero padre, chi è madre e moglie ma si odia perché non vorrebbe essere né l'una né l'altra. E poi Lojacono, il siciliano dagli occhi a mandorla, che un pezzo di vita se l'è riconquistata grazie alle telefonate con la figlia lontana che finalmente risente un pochino più vicino. E io me lo immagino il Cinese, gli occhi stretti stretti, un po' per ripararsi dal vento che infuria a Napoli, un po' a fissare quel particolare che lo aiuterà a venire a capo di un caso delicato e intricato,  magari un mezzo ghigno dopo l'ennesimo teatrino di Aragona nel togliersi gli occhiali.

Io non so come faccia ma Maurizio de Giovanni propone un giallo e invece ti racconta l'anima di questo gruppo di poliziotti che, non saranno amici, ma insieme lavorano bene. Un gruppo strano, vario ma che fin dalle prime battute sai già che in qualche modo diventerà una famiglia. No, badate bene, niente sentimentalismi. I Bastardi di Pizzofalcone vi catturerà proprio per il loro mondo difficile e chiuso, per gli animi inquieti e a volte violenti, ma anche per quel crederci sempre e comunque di Palma che ho scoperto essere uno dei miei personaggi preferiti.
Lo so che uscito da qualche anno, che devo ancora recuperare tanti libri della serie, che è sbarcato anche in tv, ma non mi importa, io devo fare un applauso all'autore e ringraziarlo per averci mostrato come è facile arrivare a toccare il fondo ma anche che prima o poi da lì non si può che risalire, piano piano, a tappe, ma si risale. E' vero, sono i Bastardi, non voluti da nessuno, visti con sospetto da tutti, messi là con la speranza che falliscano... ma forse li hanno solo resi più forti.

Prima di salutarvi, ecco tutte le tappe di maggio di Questa volta leggo...



Alla prossima

crediti immagini:
- informamy.net
Buongiorno lettori, 
in questi giorni sto lavorando a pieno regime, quindi ahimè ho poco tempo per il blog, ma cerco di ritagliarmi comunque qualche momento utile per leggere. Oggi, mentre scappo perché sono già in ritardo, vi lascio con la recensione di un libro molto particolare che sancisce anche l'inizio della collaborazione del blog con la casa editrice SEM (che ringrazio per la copia). Si tratta di Non sarò mai la brava moglie di nessuno di Nadia Busato.

Non sarò mai la brava moglie di nessuno
di Nadia Busato
SEM | SEM | 255 pagine
cartaceo €16,00
22 marzo 2018 | scheda SEM


TRAMA
La mattina del primo maggio 1947 una giovane e attraente impiegata sale fino alla terrazza panoramica all'ottantaseiesimo piano dell'Empire State Building, il grattacielo simbolo di New York, e si lancia nel vuoto. La fotografia del suo cadavere, miracolosamente intatto e bellissimo, scattata da un giovane fotografo sconosciuto subito dopo lo schianto, diventa una delle immagini più celebri e potenti mai pubblicate da LIFE Magazine. Quella ragazza si chiamava Evelyn McHale. La sua è una storia affascinante e misteriosa, come e forse più di un romanzo. Dopo anni di ricerche e interviste, Nadia Busato ha scritto un romanzo ispirato a Evelyn partendo proprio dalla celeberrima fotografia che ha suggestionato, anche grazie al lavoro di Andy Warhol, la moda e l'arte delle avanguardie pop.

"Non voglio che nessuno mi veda, nemmeno la mia famiglia. 
Fatemi cremare, distruggete il mio corpo. Vi supplico: niente funerale, niente cerimonie. 
Il mio fidanzato mi ha chiesto di sposarlo a giugno. Ma io non sarei mai la brava moglie di nessuno. Sarà molto più felice senza di me. Dite a mio padre che, evidentemente, ho fin troppe cose in comune con mia madre".

Quando leggo un romanzo tratto da una storia vera cerco sempre di documentarmi e il web in questi casi è una manna dal cielo. Per questo libro sapevo bene cosa cercare: una foto pubblicata sulla rivista Life nel 1947. Ora fatelo anche voi, andate su Google e nella barra di ricerca scrivete Evelyn McHale. Vi apparirà ripetuta decine di volte la foto di Evelyn morta, adagiata sul tettuccio di una macchina che ha centrato dopo essersi lanciata dall'86esimo piano dell'Empire State Building. Sembra quasi dormire in questa nicchia che si è creata. E' bellissima, ma anche agghiacciante questa foto. No basta, non potete fissarla oltre, eppure non riuscite a farne a meno. Le gambe graziosamente incrociate all'altezza delle caviglie, una mano che sembra giocare con la collana di perle, l'altra che quasi si porta alla tempia. Una bella addormentata che racchiude chissà quale segreto.

Questa foto farà il giro del mondo, scattata da un giovanissimo fotografo che poi sparirà dal mondo della fotografia. Ispirerà scrittori e artisti, Andy Warhol, David Bowie. E' una foto potente che l'autrice Nadia Busato ha visto quasi per caso. Ma è rimasta lì, un tarlo che l'ha portata a documentarsi, a cercare di capire e , infine, a scrivere un romanzo in cui dà voce solo per ultimo alla stessa Evelyn. Prima la conosciamo grazie alle parole della madre e della sorella, del poliziotto che per primo accorse sul luogo della sua morte, del fidanzato che la sera prima l'aveva lasciata senza ravvisare niente di preoccupante, dell'amica che l'ha conosciuta durante la guerra.

Ne esce il ritratto di una donna che non è riuscita a trovare il suo posto del mondo, ma che lo stesso mondo non è riuscito ad accogliere, figlia di un periodo storico in cui il sogno americano così brillante e luminoso sembra sbiadito dopo la crisi della Grande Depressione e della guerra. Oggi forse non ce ne rendiamo conto ma quella è stata una generazione in bilico, che è passata dall'orrore dei campi di combattimento, delle bombe atomiche alla normalità della casa. Come passare dall'uno all'altra? Come capire cosa fare di se stessi? Se poi si è donna la strada si stringe: figlia, moglie e madre, questo il destino. Un mondo che sembra enorme, una città che scintilla con i suoi grattacieli sempre più alti, la terra delle occasioni... ma non se sei Evelyn, se provieni da una famiglia numerosa, abbandonata troppo presto da una madre che come te si sentiva stretta in un ruolo preconfezionato e se sei stata cresciuta da un padre che ti trascinava per lavoro da una città all'altra. Evelyn non aveva radici, non riusciva a trovare un luogo in cui crearsi una vita semplicemente perché non sapeva come fare, dove cercare, chi cercare. Uno spirito libero? Una pazza in molti l'hanno definita! No, personalmente credo che Evelyn fosse tutto fuorché pazza. Sola, incapace di dare e cercare amore e affetto. Evelyn è un prodotto atipico del suo tempo, di una società così forte da decidere i destini del mondo ma così debole da rinchiudere donne e uomini in ruoli stretti e angusti.

Nadia Busato ci regala un romanzo non facile, non per tutti, un romanzo forte e potente, che ti richiede ogni grammo di attenzione. Non racconta solo una storia, non ci dice solo chi è Evelyn e perché si lanciò da quel grattacielo. No. Spinge il lettore a capire, a conoscere Evelyn e la sua generazione, il mondo che le si muove intorno, un mondo fatto di gente che si buttò da quello stesso grattacielo prima e dopo di lei, perché lo fecero? Quando? Perché una di loro sopravvisse alla caduta?
E' un romanzo che richiede pazienza e tenacia. Non è stata una lettura immediata, ho faticato all'inizio cercando di capire come saremmo arrivati a quel 1 maggio 1947 e a quella foto. Insomma, mi sono dovuta guadagnare una storia che poi si è rivelata forte e potente, triste nella sua malinconia ma splendida in uno scatto fotografico che ha fatto la storia.

Leggetelo, ma solo se liberate la mente dall'idea della classica biografia. Non lo è e non lo sarà mai. Guardate prima quella foto, cercate di capire cosa suscita in voi. Osservate l'espressione quasi pacifica di Evelyn, sembra dire Ce l'ho fatta! Mi sono liberata!

Alla prossima


Crediti immagini: Life Magazine 2 maggio 1947
Buongiorno lettori,
mentre molti di voi nel fine settimana precedente erano al Salone del Libro di Torino io, a casa, mi divertivo a leggere una gustosa anteprima Giunti in uscita proprio oggi, Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli, il nuovo libro di Chiara Moscardelli. Ecco la mia recensione!

Teresa Papavero e la
maledizione di Strangolagalli
di Chiara Moscardelli
Giunti | A | 272 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €14,90
16 maggio 2018 | scheda Giunti
TRAMA
Teresa: quarant'anni, disoccupata e - tra un Tinder e l'altro - felicemente single. O almeno così crede. Dopo aver perso l'ennesimo lavoro (o meglio, dopo essere entrata una mattina negli uffici dell'azienda che l'aveva appena assunta trovandoli desolatamente e inspiegabilmente vuoti) decide di rifugiarsi a Strangolagalli, il borgo a sud di Roma dove è nata, e avviare una piccola attività alberghiera: l'ideale per studiare avventori e clienti, e raffinare così il suo talento naturale di profiler. Sarà stata l'infanzia difficile o il padre psicologo, ma Teresa è infatti dotata di un intuito fuori del comune, che le consente di capire a una prima occhiata se la persona che ha davanti nasconde qualcosa, ha paura, o è in fuga da qualcuno. Un intuito che ben presto la ficcherà nei pasticci, mettendo decisamente in subbuglio i pacifici (almeno finora) abitanti del paesino. Non bastasse, a Strangolagalli si è stabilito da poco anche Paolo, un uomo timido e garbato che si mostra curiosamente sensibile al fascino di Teresa, spingendosi addirittura a invitarla a cena. La fatidica sera però, complice l'aria condizionata e un certo nervosismo, la donna si rifugia in bagno e al suo ritorno... Paolo è svanito, o meglio, letteralmente volato dalla finestra! E così, tra affascinanti detective in incognito e carabinieri di paese, reporter d'assalto e misteriosi sconosciuti, Teresa si ritrova risucchiata in una girandola di intrighi e misteri, in un susseguirsi di imprevedibili colpi di scena.


"Ti vesti con abiti rosa svolazzanti, pigiami improbabili, cerchietti e collanine di dubbio gusto. Per non parlare del tuo lato sadomaso, che però, se posso dire la mia, è quello più intrigante. Poi, quando cominci a parlare, le acque si confondono e chi ti ascolta pensa: allora non è proprio scema."
Teresa si era alzata in piedi, furente. "Ma come..."
"Ssst, fammi finire. Stavo proprio per dire che quando parli uno è attraversato da un ragionevole dubbio. Da cui l'enigma. Usi una terminologia da profiler e sembri uscita dall'Unità di analisi comportamentale per i crimini violenti, cosa alquanto improbabile. Allora ecco la mia controdomanda: chi è Teresa Papavero?".

Secondo libro di Chiara Moscardelli e seconda volta che mi ritrovo davanti ad una lettura divertente e ad un giallo intrigante.
Questo nuovo libro vede protagonista Teresa Papavero, 40 anni passati, zitella, in perenne lotta con la figura paterna così ingombrante da schiacciarla per tutta la vita. Teresa ci ha provato, ha fatto psicologia per seguire le orme paterne ma niente, ha fatto corsi per diventare profiler ma niente, non solo non si vede lo straccio di un uomo nella sua vita ma neanche quello di un lavoro. Così, stufa della situazione, decide di rifugiarsi nella natia Strangolagalli, paesino della provincia di Frosinone, poco più di 2000 abitanti che ovviamente si conoscono da generazioni. Una vita tranquilla? Niente affatto! Qui viene coinvolta in un suicidio, nella sparizione di una donna, in un'indagine di polizia e nel ritorno di una vecchia fiamma.

Chiara Moscardelli dà vita ad una novella Miss Marple, ma con qualche annetto di meno, e ad un giallo magari non così sconvolgente ed innovativo ma comunque godibile e divertente. E proprio divertente è la parola chiave di tutto il romanzo. Si, mi sono divertita nel seguire le pazzie di Teresa, le sue idee stravaganti e i suoi colpi di testa. Ma non solo, mi sono divertita anche nello spiarla nelle sue relazioni con Serra prima e Corrado poi. Ebbene si, signore e signori, c'è tutta l'aria di un triangolo amoroso ma l'idea non mi dispiace. Perché Serra è un vero str@#&o, sciupa femmine, marpione... insomma il classico piaccione che sa che prima o poi la signorina di turno capitolerà; Corrado è saccente e presuntuoso, sa di piacere, sa affascinare... insomma un altro str@#&o... o forse no? Due figure maschile un po' tipiche ma che messe vicino a Teresa sanno attirare l'attenzione e portare avanti una storia forse non così forte ma che saprà far passare qualche bel momento.

A contorno delle gesta dei protagonisti Strangolagalli, un paesino che sembra inventato per quanto risulti strano e particolare sin dal nome e che invece esiste veramente nella provincia di Frosinone. È un piccolo borgo, di quelli che punteggiano tutta l'Italia, in cui tutti si conoscono e sanno tutto di tutti, in cui l'arrivo di un forestiero fa notizia e in cui la nostra Teresa cerca pace e un posto tutto per se.

Vero perno del racconto è lei, Teresa Papavero, detta Pap dalla sua migliore amica, un tipetto niente affatto banale, che potrebbe sembrare scema ma non lo è, lei stessa un po' si mortifica, eppure Teresa è un vulcano di energia e di idee, non la classica bellina, ma una donna fuori dal comune. Teresa ti sta subito simpatica, non può essere altrimenti, è estrosa ed effervescente, sembra urlare al lupo al lupo, sopratutto con il povero maresciallo Lamonica che invece vorrebbe dedicarsi solo alla sua zuppa di pesce, eppure l'intuito non le manca. Mi è piaciuta un sacco Teresa! Non è una protagonista che possa rientrare in qualche schema e proprio per questo cattura l'attenzione e il cuore del lettore che in un colpo si trova a difenderla da chiunque, anche da quel padre che non ha per lei che rimproveri e scarsa considerazione.

Primo libro di una serie, sono proprio contenta di averlo letto e di aver conosciuto Teresa. Mi domando solo cos'altro potrà succedere nella bella Strangolagalli....

Alla prossima


Crediti immagini: Tesori d'Italia Magazine

*in rosso i commenti della Libridinosa*
*in verde i commenti della Bacci*

Buongiorno lettori,
e benvenuti nella rubrica dal titolo bello bello Bellerrimo! Pulitzer per il titolo, sì!! Non ascoltatela... è invidiosa che questi bei titoli non vengono a lei. Perché mio cervello funzionante si rifiuta! Potrebbe funzionare qualora ci fosse...
Nuovo appuntamento con La Classifichella - la classifica di ogni Ciambella - che fai ti dimentichi l'extension?. Aprile è stato per me un mese ricco di letture, ben 11  crepa! qua mi associo alla Carogna nell'augurarti una morte lenta e senza libri (tanto poi risorgi!) libri letti e recensiti (aahhh la gggioia crepissima!Ti senti bene, sì?), non è quindi facile fare una classifica, ma io sono persona brava e seria ahahahahahah cof, cof! e quindi ci riuscirò comunque... IO tu, complimenti!!! Mica come certa gente...  perché certa gente ha cuore, tu invece sei merdaccia! Qui la cosa si fa critica, è la seconda volta che mi trovo d'accordo con la Carogna e NON E’ una bella sensazione.


  1. La scrittrice del mistero - Alice Basso uuuhhhh Aliciuzza! ALICE!!!
  2. Sempre d'amore si tratta - Susanna Casciani piango ancora La bellezza di quel libro!
  3. Il matrimonio di mia sorella - Cinzia Pennati spiacente, mi sono già sposata, dillo all'altra!
  4. A casa di Jane Austen - Lucy Worsley hai messo le pattine?
  5. La bambina nel buio - Antonella Boralevi brava, hai scritto titolo giusto! Oddio Edna, pure qua!
  6. Lost in Austen - Emma Campbell Webster
  7. La libreria dove tutto è possibile - Stephanie Butland
  8. Fai piano quando torni - Silvia Truzzi che dormi? fatto pianissimo io, che mi avete sentita?
  9. L'isola che brucia - Emma Piazza
  10. Tutta la vita che vuoi - Enrico Galiano devo leggerlo, così non mi incoraggi! Un colpo al cuore! Sono anziana, mi vuoi sulla coscienza?
  11. Io qui, tu là - Mauro Zucconi e la Bacci? Stavo in pasticceria...
Non potevo non mettere al primo posto Alice nostra!! Anche se quel finale... disgraziata!!!!! No no, stronza proprio! Con gli insulti che le sono arrivati in questi ultimi giorni, se non le cade una tegola in testa deve solo ringraziare Legolas, che alto com'è la piglia al posto suo!
Vince il premio copertina del mese (uh sembro a Miss Italia... tu giusto Miss Crescione puoi fare voglio la pace nel mondo cretina!Uh! Pure tu porti al mondo la tua simpaticità?)...



E ora tocca alle classifichelle della Bacci (la mia è più scarna, ma verranno i mesi in cui potrò paracularéti, oooh se verranno!) e di quella paracula che fa solo parimerito a soreta! brava personcina della Libbri... io io!

Alla prossima






Buongiorno lettori,
in questo febbrile inizio maggio in pochi giorni sono riuscita a terminare una nuova lettura, La quinta Sally di Daniel Keyes che ho potuto leggere grazie alla collaborazione con Unilibro.

La quinta Sally
di Daniel Keyes
Nord | Narrativa Nord | 358 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
22 febbraio 2018 | scheda Unilibro

TRAMA
Sally Porter apre gli occhi in un letto d'ospedale. Non ha nessun ricordo della sera precedente, né di come sia finita lì. Di una cosa però è certa: non è possibile che abbia tentato il suicidio, come le hanno riferito i medici, né che abbia quasi ucciso i due uomini che l'hanno salvata, per poi cercare di violentarla. Eppure i medici non mentono, ed è così che Sally scopre di soffrire di un grave disturbo dissociativo dell'identità. Infatti era Nola, l'artista che possiede uno studio al Greenwich Village, che voleva morire, ed è stata Jinx, la violenta assassina, a difendersi dagli aggressori. Tuttavia in Sally albergano altre due personalità, che prendono di volta in volta il sopravvento e la spingono a comportarsi in maniera bizzarra: Derry, la cameriera gentile e affabile con tutti, e Bella, la seduttrice. Sconvolta da quella rivelazione, Sally chiede aiuto al dottor Roger Ash, un esperto di personalità multipla. Per il dottor Ash, l'unica soluzione è fondere le diverse personalità per dare vita alla «quinta Sally», una Sally fnalmente unita e completa. Si tratta di un procedimento complesso e doloroso, in cui Sally dovrà rivivere i traumi che hanno causato la scissione e accettarli come parte integrante del suo passato. Ma non sarà facile nemmeno per Roger Ash, perché le ombre nascoste nel labirinto della psiche di quella donna così tormentata ed enigmatica lo costringeranno ad affrontare anche i suoi demoni...


"Io sono io! Le piacerebbe se qualcuno la privasse della sua libertà e la buttasse in una pentola insieme con quattro estranei, dicendole di non preoccuparsi, perché tanto ne uscirà con una bella personalità nuova di zecca, come una specie di spezzatino?"

Ammetto di aver terminato questo libro e di esserne rimasta un po' perplessa. Non perché sia brutto, ma perché ho trovato che ci siano molte parti in più, di cui francamente potevo fare anche a meno, soprattutto a fronte di 358 pagine.

Come il titolo suggerisce, la storia ha come protagonista Sally Porter, ma anche Derry, Nola, Bella e Jinx. Sally non lo sa ma in lei vivono ben cinque persone, ognuna diversa e ognuna convinta di esistere davvero. La sua vita è fatta di mal di testa e amnesie, buchi di ore o giorni di cui non ricorda neanche un particolare. Confusa da questa situazione decide di chiedere aiuto al dottor Ash.

Il cuore del racconto sono naturalmente queste personalità multiple che convivono nel corpo di Sally. Jinx è la violenta, Bella è l'attrice disinibita, Nola l'artista e l'intellettuale, Derry quella gentile e affabile. Il rapporto che si è venuto a creare tra loro è strano e particolare, non solo per la situazione in se, già piuttosto originale, ma perchè crea quasi una gerarchia di personalità, in cui Sally, udite udite, non è a capo. Già l'idea di far raccontare a Derry in prima persona e alle altre in terza sottolinea come questa sia la personalità guida di questa donna, quella che cercherà di mettere insieme le cose pur cercando di sopravvivere. Si perché il terrore delle quattro Sally "in più" è questo: se la terapia avrà successo che ne sarà di loro? E così Derry si trova un gradino sopra le altre e diventa la vera protagonista di un racconto fatto di continui mutamenti. A seconda della situazioni una delle cinque donne spunta fuori: là dove ci vuole sfacciataggine Bella dà uno spintone alle altre e prende il controllo, se ci vuole affabilità e buon senso è Derry ad avere la meglio. E se Sally è in pericolo (vero o presunto)? Il vaso di Pandora si scoperchia ed è Jinx a palesarsi.

Viene naturale chiedersi chi sono queste donne? Da dove spuntano fuori? E qui non ho trovato una grande originalità quando l'autore ha tirato fuori un'infanzia difficile, fatta di abusi e di perdite. Ma non è questo che non mi ha convinto del romanzo. Sono i filoni romantici e più sensuali ad essermi sembrati un surplus. In poche pagine Sally incontra e incanta non uno ma due uomini, che si dichiarano immediatamente innamorati di lei, pronti a comprendere la sua situazione tutt'altro che semplice. Credibile? Possibile? Mica tanto, ma soprattutto poco utile nell'economia del racconto. Alla fine mi sono chiesta: Todd ed Eliot sono stati così necessari? Hanno dato veramente qualcosa al racconto? La mia risposta è no, solo qualche scena piccantella. E veniamo al sesso. Ok, lungi da me essere bacchettona su questo argomento, anzi, capisco che sia una componente psicologia importante nel trascorso di Sally... tuttavia, cavoli, tutti lei li trova? Non può uscire di casa che qualcuno le si struscia addosso, la palpa, la guarda con lascivia o ci prova. Anche qui, una forzatura continua.

Non mi ha convita, proprio no. Non ho fatto fatica a leggerlo, anzi scorre veloce, è scritto bene (con qualche congiuntivo che lascia a desiderare), anche se la storia forse risente degli anni passati dall'edizione originale (1980) a quella italiana (2018), tuttavia avrei preferito meno fronzoli esterni (anche la storia del manichino... mah) e magari un finale meno tagliato di netto. Insomma è un classico è intelligente ma non si applica.

Alla prossima



Recensione in collaborazione con Unilibro.
Potete acquistare questo libro al seguente link.
Buongiorno lettori,
dopo qualche giorno in cui il lavoro mi ha tenuta lontano dal blog ( e un po' anche dai libri) torno da voi con una nuova recensione. Purtroppo con maggio inizia per me un periodo bello intenso e quindi non sarò molto presente, anche se ci proverò, promesso. 
Oggi vi parlerò di un bellissimo libro, Vittoria di Barbara Fiorio.

Vittoria
di Barbara Fiorio
Feltrinelli | I narratori | 267 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €15,00
19 aprile 2018 | scheda Feltrinelli
TRAMA
Vittoria non crede nella spiritualità dei manuali, negli aforismi da calamite e soprattutto non crede nei cartomanti: molto meglio un piatto di trenette al pesto con un'amica che farsi leggere i tarocchi. Fotografa genovese con alle spalle alcune pubblicità di successo, è sempre riuscita a navigare tra le difficoltà della vita grazie a un valido mix di buonsenso e ironia. Credeva anche di aver trovato l'amore ma, quando Federico se ne va, lasciandola sola in una casa piena di ricordi, il mondo le crolla addosso. Disorientata e in profonda crisi creativa, Vittoria si ritrova a quarantasei anni senza compagno, senza lavoro e senza sapere più con quali soldi comprare le crocchette a Sugo, il suo adorato gatto. A soccorrerla arriva un aiuto inatteso, sotto forma di un mazzo di tarocchi che suo malgrado, e nonostante il suo scetticismo, scopre di saper leggere con imprevedibile talento. E così, tra la carta dell'Eremita che le ricorda Obi-Wan Kenobi e la Ruota della fortuna che sembra un party psichedelico, nel suo salotto fanno la loro comparsa tanti volti nuovi, consultanti di ogni età che le portano uova fresche, insalatina a chilometro zero e ratafià in cambio di un vaticinio. Circondata da anime gentili che come lei cercano di rammendare il loro cuore spezzato, e da amici fidati che per mesi la incoraggiano e la proteggono, Vittoria senza rendersene conto tornerà pian piano ad ascoltare il mondo che la circonda ritrovando, insieme alla vena creativa, la forza di credere in se stessa.



Quando una storia finisce andare avanti non è mai facile, ma se finisce dall'oggi al domani, senza un motivo preciso, è anche peggio. Vittoria non si rassegna. Ogni angolo di casa, ogni luogo speciale, perfino fare la spesa al supermercato, le ricordano la vita con Federico, i sogni messi nel cassetto, i progetti, i traguardi raggiunti insieme.

Non è mai un lavoro pulito, amputare un futuro.

Con un cuore spezzato, un gatto, Sugo, e una casa che sente estranea, Vittoria a 46 anni si trova a doversi reinventare non solo nel nuovo stato di single ma anche dal punto di vista lavorativo. Fotografa con un discreto successo alle spalle non sa che pesci pigliare per garantire all'amato Sugo le crocchette giornaliere fino ad una festa dove l'idea giunge per caso: leggere i tarocchi.

L'ironia di Barbara Fiorio che tanto amiamo e che abbiamo imparato a conoscere nei libri precedenti, ma anche sui social, torna in questo bel libro, magari con una sfumatura più amara, più cinica, ma comunque in tutta la sua spigliatezza. Appare nei punti giusti, mai per caso, là dove i toni vanno alleggeriti e il lettore ha bisogno di un momento allegro.

Potrebbe sembrare un romanzo dolce amaro, eppure non è così. E' un libro sulla speranza e sulla rinascita, sul saper andare avanti e sull'importanza dell'amicizia e dell'amore per se stessi. In Vittoria si vede presto un'amica, una persona a cui voler bene e che vuoi ritrovi la sua serenità, il suo posto nel mondo.
E' un romanzo completamente diverso dal precedente, è più intimo, più privato e introspettivo. Cosa fare di un cuore strapazzato? Come riuscire a 46 anni a trovare lavoro e ad essere nuovamente felice? Sembra impossibile, sembra tutto così lontano. Eppure Vittoria ci riesce, in maniera strana e quasi incredibile riesce a dare un nuovo avvio ad una vita che sembrava ristagnare nel ricordo di qualcuno che non l'ha più voluta. E' questa forza, questa spinta che alla fine ci rimane nel cuore, questo senso di appagamento che ti fa spuntare il sorriso. Vittoria legge, tramite foto e tarocchi, l'anima della gente, i loro cuori e li aiuta non a scoprire il futuro, ma a scoprire quello che sono, li mette davanti a ciò che sono lì, in quel momento.

Sbaglia chi pensa di leggere il futuro nelle carte: le carte fotografano il presente e suggeriscono ipotesi.

Una terapia? Certo, anzi di più! Quello che Vittoria li spinge a fare è una presa di coscienza, mostra loro la realtà, quella che hanno sempre avuto davanti e che forse per pigrizia o bisogno hanno fatto finta di non scorgere. Ed ora, nel momento in cui Vittoria scandaglia curiosa i cuori altrui, che inizia a vedere anche dentro al proprio, è il momento della svolta, la soglia critica in cui tutto può riuscire o fallire.

Bello, anzi bellissimo questo libro, intenso al punto giusto, divertente ma anche con quella punta aspra che me lo ha fatto entrare sotto pelle. Tramite Vittoria, è quasi inutile dirlo, sembra di entrare nel cuore e nell'animo dell'autrice stessa. Proprio come la sua protagonista, possiamo leggere un pezzetto della sua vita e scoprirla un po' di più, capire che bella persona è.
Mi ha colpito molto il fatto che sia un libro a doppia velocità, più lento nel ricordo della vita con Federico, quando ogni angolo di casa o della via nasconde un piccolo tesoro, un momento di quella felicità che sembra perduta per sempre; più veloce quando Vittoria finalmente ce la fa, trova la sua strada, quella dei cuori di chi si rivolge a lei, magari anche con un po' di scetticismo.

E' un romanzo che non posso non consigliare a tutti, a chi si sente perso, a chi crede di essere invincibile, a chi cerca una parola amica, a chi non crede che un pezzetto di carta possa fare il miracolo, ma anche a chi ci crede con tutto se stesso. Le parole di Barbara sono speranza pura, amore pure puro.

Alla prossima

credits immagini: pixabay

Buongiorno lettori,
e buon 1° Maggio a tutti! 
Come tradizione vuole, il primo giorno del mese è il momento per fare il punto delle letture passate e future. Aprile è stato per me un ottimo mese con tante letture ma soprattutto tanti libri interessanti, qualche conferma e qualche sorpresa. 

LE LETTURE DI APRILE 2018
Ridendo e scherzando ho raggiunto l'ottima cifra di 11 libri letti e recensiti. La Tbr è stata in parte rispettata ma qualcosa è avanzato e finirà dritto dritto tra le prime letture di Maggio...


  1. Il matrimonio di mia sorella - Cinzia Pennati, Giunti (ebook e cartaceo)
  2. A casa di Jane Austen - Lucy Worsley, Neri Pozza (cartaceo)
  3. La bambina nel buio - Antonella Boralevi, Baldini+Castoldi (cartaceo)
  4. La libreria dove tutto è possibile - Stephanie Butland, Garzanti (cartaceo)
  5. Sempre d'amore si tratta - Susanna Casciani, Mondadori (cartaceo)
  6. L'isola che brucia - Emma Piazza, Rizzoli (cartaceo)
  7. Fai piano quando torni - Silvia Truzzi, Longanesi (cartaceo)
  8. Io qui, tu là - Mauro Zucconi, Fazi (cartaceo)
  9. La scrittrice del mistero - Alice Basso, Garzanti (ebook, cartaceo in arrivo)
  10. Tutta la vita che vuoi - Enrico Galiano, Garzanti (ebook, cartaceo in arrivo)
  11. Lost in Austen - Emma Campbell Webster, Hop Edizioni (cartaceo)
NUOVE ENTRATE IN LIBRERIA
Dopo gli arrivi e gli acquisti del mese precedente, Aprile è stato un pochino più morigerato... ma giusto un pochino...


Omaggi dalle Case Editrici
  • Non si uccide per amore - Rosa Teruzzi, Sonzogno (letto in ebook, arrivata anche la copia cartacea sempre da Sonzogno)
  • A casa di Jane Austen - Lucy Worsley, Neri Pozza (cartaceo)
  • Il matrimonio di mia sorella - Cinzia Pennati, Giunti (letto in ebook, arrivata anche la copia cartacea sempre da Giunti)
  • La scrittrice del mistero - Alice Basso, Garzanti (ebook, in attesa del cartaceo)
  • Tutta la vita che vuoi - Enrico Galiano, Garzanti (ebook, in attesa del cartaceo)
  • La bambina nel buio - Antonella Boralevi, Baldini+Castoldi (cartaceo)
Acquisti
  • Vittoria - Barbara Fiorio, Feltrinelli (cartaceo, in lettura)
  • Sempre d'amore si tratta - Susanna Casciani, Mondadori (cartaceo)
  • Una verità delicata - John Le Carrè, Mondadori, (cartaceo, bancarella dell'usato)
  • Una ragazza affidabile - Silena Santoni, Giunti (cartaceo)

TBR di Maggio
Spero di essere così attiva anche a Maggio, anche se iniziando a lavorare avrò qualche giorno in cui probabilmente non riuscirò ad aprire libro, ma speriamo di sbagliarci di riuscire a proseguire con le letture, anche perché aspetto qualche arrivo molto interessante...


  • La quinta Sally - Daniel Keyes, Nord (cartaceo)
  • Una vita da libraio - Shaun Bythell, Einaudi (cartaceo)
  • Vittoria - Barbara Fiorio, Feltrinelli (cartaceo) - in lettura
  • Dodici ricordi e un segreto - Enrica Testo, Bompiani (cartaceo)
  • I bastardi di Pizzofalcone - Maurizio de Giovanni, Einaudi (cartaceo)
  • Il club del libro e della torta di bucce di patate di Guernsey - Mary Ann Shaffer e Annie Barrows, Astoria (cartaceo)
  • Torto marcio - Alessandro Robecchi, Sellerio (cartaceo)
  • Una ragazza affidabile - Silena Santoni, Giunti (cartaceo)
  • Eleanor Oliphant sta benissimo - Gail Honeyman, Garzanti (cartaceo)
Alla prossima


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