Recensione: Tutta la vita che vuoi - Enrico Galiano
Buongiorno lettori,
e buon inizio settimana. Sarà una settimana bella intensa questa, con tantissime recensioni. Le uscite, infatti, si stanno facendo parecchio numerose e vorrei parlarvi di 15 libri in contemporanea, ma non posso. Quindi, andiamo con ordine e iniziamo con il nuovo libro di Enrico Galiano, Tutta la vita che vuoi, uscito giusto giovedì scorso.
Tutta la vita che vuoi
di Enrico Galiano
Garzanti | Narratori moderni | 415 pagine ebook €9,99 | cartaceo €17,90 19 aprile 2018 | scheda Garzanti |
TRAMA
Tre ragazzi. Ventiquattr'ore. Una macchina rubata. Una fuga. Una promessa. Perché ci sono attimi che contengono la forza di una vita intera. Così intensi da sembrare infiniti. È un susseguirsi di quei momenti che Filippo Maria vive il giorno in cui, per la prima volta, riesce a rispondere a tono al professore di fisica che lo umilia da sempre. Appena fuggito da scuola vuole solo raggiungere Giorgio, il suo migliore amico che, immobile di fronte a una chiesa, si chiede perché non sia ancora riuscito a piangere al funerale del fratello. Poco dopo incontrano una ragazza che corre a perdifiato: è Clo. Basta uno scambio di sguardi e i tre si capiscono, si riconoscono, si scelgono. La voglia di vivere e di cambiare che hanno dentro è palpabile, impressa nei loro volti. Si scambiano una promessa: ognuno di loro farà quell'unica fondamentale cosa che, di lì a vent'anni, si pentirebbe di non aver fatto. Anzi, lo faranno insieme: Clo sa come aiutarli. Basta scrivere su un biglietto cosa li renderebbe felici. Lei ne ha uno zaino pieno, di motivi per cui vale la pena vivere: le nuvole quando sembrano panna o l'odore della carta di un libro... Ora spetta a Giorgio e Filippo trovare il loro motivo speciale per cominciare a vivere senza forse, senza dubbi, senza incertezze. Ma non sempre chi ci è accanto è sincero del tutto. Ciò non riesce a condividere con loro la sua più grande speranza per il futuro. Perché a diciassette anni è difficile lasciarsi guardare dentro e credere che esista qualcuno disposto ad ascoltare i segreti che non siamo pronti a rivelare. Per farlo non bisogna temere che la felicità arrivi per davvero e afferrarla.
"La vera tragedia non è essere felici", le aveva detto, " è esserlo raccontandosi la balla che ci va bene così".
Giorgio, Filippo e Clo, un trio che si forma per caso e che invece alla fine pare il destino ad averlo unito. Era scritto nelle stelle mi verrebbe da dire, perché i tre ragazzi si incontrano in un momento particolare per tutti e tre, in quella fase della loro vita in cui quello che hanno non basta più, in cui devono uscire dal proprio passato per poter finalmente muovere i primi passi verso un futuro. Giorgio viene dalla famiglia giusta, col padre giusto, il fratello maggiore giusto, solo lui sembra sempre sbagliato: balbuziente, non bello, non bravo a scuola. Sono i non che il padre vede e ora che il fratello perfetto è morto cosa fare lui non lo sa. Filippo Maria per la prima volta riesce ad alzare la testa e rispondere a quel professore di fisica che non fa altro che umiliarlo, un po' come la vita ha sempre fatto, per la sua dislessia e per quella famiglia sgangherata e con scarsi mezzi. Giorgio e Filippo sono migliori amici e per la prima volta nella loro vita escono dagli schemi, salgono su una macchina e scappano. Con loro Clo che inaspettatamente sarà il motore di una giornata assurda, che cambierà per sempre le loro vite e che darà il via ad un viaggio folle.
Abbiamo conosciuto Enrico Galiano con il fortunatissimo Eppure cadiamo felici, con Gioia e Lo e il loro mondo fatto di realtà e immaginazione. Con questo secondo libro il mondo a cui ci fa affacciare l'autore è sempre quello, gli adolescenti, gioia e dolore della nostra attualità. Giorgio, Filippo e Clo sono tre ragazzi normali, che effettivamente potremmo incontrare tra i banchi delle nostre scuole. E questo non poteva essere altrimenti. Galiano ci ripropone un mondo che conosce bene in tutti i suoi meccanismi, quello scolastico e, anche se qui siamo fuori dalle quattro mura delle aule, ne sentiamo comunque l'eco, con tutte le sue implicazioni. Dal bullismo alla presa in giro, dal professore stronzo (eh scusate, non c'è altro modo per dirlo) alla compagna di banco senza famiglia, situazioni che oramai sono nella norma.
Adolescenza quindi. Galiano non si allontana da questo tema che gli è tanto caro, anche se questa volta devo dire che sono meno convinta. Nel primo romanzo questa fase della vita era toccata in maniera magistrale, senza banalità o compassione. Qui invece l'idea del "road movie" mi è sembra troppo comoda e soprattutto troppo già vista. Se vi faccio il nome di John Green scatteranno molti campanelli d'allarme immagino, a me vengono invece solo i sudori freddi. Non ho mai amato i libri di Green quindi il fatto che questo lo ricordi e che ricordi in particolare Città di carta mi ha lasciata molto perplessa. La fuga in macchina, la ragazza problematica, il viaggio di crescita, fintanto l'escamotage degli elenchi... leggevo e mi tornava in mente il mondo di Green. Insomma, non un bel biglietto da visita per me.
Ho ritrovato la penna di Galiano in questo libro, il suo stile semplice e ironico, leggero se vogliamo, ma che racchiude un mondo in poche semplice frasi. Anzi, qui l'ho avvertito più forte e con ancora più personalità. Mi è mancata però una storia più sentita, con un elemento speciale che la facesse uscire dal cliché.
Abbiamo conosciuto Enrico Galiano con il fortunatissimo Eppure cadiamo felici, con Gioia e Lo e il loro mondo fatto di realtà e immaginazione. Con questo secondo libro il mondo a cui ci fa affacciare l'autore è sempre quello, gli adolescenti, gioia e dolore della nostra attualità. Giorgio, Filippo e Clo sono tre ragazzi normali, che effettivamente potremmo incontrare tra i banchi delle nostre scuole. E questo non poteva essere altrimenti. Galiano ci ripropone un mondo che conosce bene in tutti i suoi meccanismi, quello scolastico e, anche se qui siamo fuori dalle quattro mura delle aule, ne sentiamo comunque l'eco, con tutte le sue implicazioni. Dal bullismo alla presa in giro, dal professore stronzo (eh scusate, non c'è altro modo per dirlo) alla compagna di banco senza famiglia, situazioni che oramai sono nella norma.
Adolescenza quindi. Galiano non si allontana da questo tema che gli è tanto caro, anche se questa volta devo dire che sono meno convinta. Nel primo romanzo questa fase della vita era toccata in maniera magistrale, senza banalità o compassione. Qui invece l'idea del "road movie" mi è sembra troppo comoda e soprattutto troppo già vista. Se vi faccio il nome di John Green scatteranno molti campanelli d'allarme immagino, a me vengono invece solo i sudori freddi. Non ho mai amato i libri di Green quindi il fatto che questo lo ricordi e che ricordi in particolare Città di carta mi ha lasciata molto perplessa. La fuga in macchina, la ragazza problematica, il viaggio di crescita, fintanto l'escamotage degli elenchi... leggevo e mi tornava in mente il mondo di Green. Insomma, non un bel biglietto da visita per me.
Ho ritrovato la penna di Galiano in questo libro, il suo stile semplice e ironico, leggero se vogliamo, ma che racchiude un mondo in poche semplice frasi. Anzi, qui l'ho avvertito più forte e con ancora più personalità. Mi è mancata però una storia più sentita, con un elemento speciale che la facesse uscire dal cliché.
Alla prossima
6 comments
Non ho ancora letto Tutta la vita che vuoi, ma ho amato Gioia e Lo e lo stile di scrittura di Enrico Galiano alla follia in Eppure cadiamo felici.
RispondiEliminaAnche a me ricorda molto Green di cui solo il primo libro mi ha entusiasmato ma si sa che i secondi libri sono sempre una sfida per gli scrittori!!!
Bella recensione complimenti, ti farò sapere la mia opinione appena leggerò il libro!!!😊
Sono proprio curiosa di leggere altri pareri su questo libro per capire se è tutta una prima impressione (che ci sta) o meno! ;)
Eliminaquesto è uno dei prossimi libri che leggerò. città di carta mi manca, anche se sono una che di green ha letto e apprezzato qualcosina (will, ti presento will e cercando Alaska i miei preferiti). forse è un vantaggio almeno non troverò una sorta di emulazione. però dalla tu recensione non ho bel capito se green non ti piaccia in toto o solo per alcuni suoi lavori.
RispondiEliminacomunque sia, sono molto curiosa di scoprire questa nuova storia di galiano, ho amato gioia e lo e spero che anche questi 3 ragazzi ripetano la magia.
Diciamo che con Green c'ho provato e non andata bene e da quel momento non più voluto vederlo in faccia...
EliminaE a me che Città di carta era piaciutissimo?
RispondiEliminaSono curioso.
Odiata ogni singola pagina di quel libro, l'ho persino dato via per non vederlo in libreria... ed è difficile che io odio un libro così eh....
EliminaINFO PRIVACY
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Premi: se avete scelto di premiare il mio blog vi ringrazio con tutto il cuore! E' sempre bello veder riconosciuto il proprio lavoro. Tuttavia, per motivi di tempo e organizzazione non posso ritirarli!
Avete un'opinione diversa dalla mia? Volete consigliarmi un buon libro? Cercate informazioni? Allora questo è il posto giusto per voi...Commentate!^^