Recensione: Vittoria - Barbara Fiorio

by - maggio 09, 2018

Buongiorno lettori,
dopo qualche giorno in cui il lavoro mi ha tenuta lontano dal blog ( e un po' anche dai libri) torno da voi con una nuova recensione. Purtroppo con maggio inizia per me un periodo bello intenso e quindi non sarò molto presente, anche se ci proverò, promesso. 
Oggi vi parlerò di un bellissimo libro, Vittoria di Barbara Fiorio.

Vittoria
di Barbara Fiorio
Feltrinelli | I narratori | 267 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €15,00
19 aprile 2018 | scheda Feltrinelli
TRAMA
Vittoria non crede nella spiritualità dei manuali, negli aforismi da calamite e soprattutto non crede nei cartomanti: molto meglio un piatto di trenette al pesto con un'amica che farsi leggere i tarocchi. Fotografa genovese con alle spalle alcune pubblicità di successo, è sempre riuscita a navigare tra le difficoltà della vita grazie a un valido mix di buonsenso e ironia. Credeva anche di aver trovato l'amore ma, quando Federico se ne va, lasciandola sola in una casa piena di ricordi, il mondo le crolla addosso. Disorientata e in profonda crisi creativa, Vittoria si ritrova a quarantasei anni senza compagno, senza lavoro e senza sapere più con quali soldi comprare le crocchette a Sugo, il suo adorato gatto. A soccorrerla arriva un aiuto inatteso, sotto forma di un mazzo di tarocchi che suo malgrado, e nonostante il suo scetticismo, scopre di saper leggere con imprevedibile talento. E così, tra la carta dell'Eremita che le ricorda Obi-Wan Kenobi e la Ruota della fortuna che sembra un party psichedelico, nel suo salotto fanno la loro comparsa tanti volti nuovi, consultanti di ogni età che le portano uova fresche, insalatina a chilometro zero e ratafià in cambio di un vaticinio. Circondata da anime gentili che come lei cercano di rammendare il loro cuore spezzato, e da amici fidati che per mesi la incoraggiano e la proteggono, Vittoria senza rendersene conto tornerà pian piano ad ascoltare il mondo che la circonda ritrovando, insieme alla vena creativa, la forza di credere in se stessa.



Quando una storia finisce andare avanti non è mai facile, ma se finisce dall'oggi al domani, senza un motivo preciso, è anche peggio. Vittoria non si rassegna. Ogni angolo di casa, ogni luogo speciale, perfino fare la spesa al supermercato, le ricordano la vita con Federico, i sogni messi nel cassetto, i progetti, i traguardi raggiunti insieme.

Non è mai un lavoro pulito, amputare un futuro.

Con un cuore spezzato, un gatto, Sugo, e una casa che sente estranea, Vittoria a 46 anni si trova a doversi reinventare non solo nel nuovo stato di single ma anche dal punto di vista lavorativo. Fotografa con un discreto successo alle spalle non sa che pesci pigliare per garantire all'amato Sugo le crocchette giornaliere fino ad una festa dove l'idea giunge per caso: leggere i tarocchi.

L'ironia di Barbara Fiorio che tanto amiamo e che abbiamo imparato a conoscere nei libri precedenti, ma anche sui social, torna in questo bel libro, magari con una sfumatura più amara, più cinica, ma comunque in tutta la sua spigliatezza. Appare nei punti giusti, mai per caso, là dove i toni vanno alleggeriti e il lettore ha bisogno di un momento allegro.

Potrebbe sembrare un romanzo dolce amaro, eppure non è così. E' un libro sulla speranza e sulla rinascita, sul saper andare avanti e sull'importanza dell'amicizia e dell'amore per se stessi. In Vittoria si vede presto un'amica, una persona a cui voler bene e che vuoi ritrovi la sua serenità, il suo posto nel mondo.
E' un romanzo completamente diverso dal precedente, è più intimo, più privato e introspettivo. Cosa fare di un cuore strapazzato? Come riuscire a 46 anni a trovare lavoro e ad essere nuovamente felice? Sembra impossibile, sembra tutto così lontano. Eppure Vittoria ci riesce, in maniera strana e quasi incredibile riesce a dare un nuovo avvio ad una vita che sembrava ristagnare nel ricordo di qualcuno che non l'ha più voluta. E' questa forza, questa spinta che alla fine ci rimane nel cuore, questo senso di appagamento che ti fa spuntare il sorriso. Vittoria legge, tramite foto e tarocchi, l'anima della gente, i loro cuori e li aiuta non a scoprire il futuro, ma a scoprire quello che sono, li mette davanti a ciò che sono lì, in quel momento.

Sbaglia chi pensa di leggere il futuro nelle carte: le carte fotografano il presente e suggeriscono ipotesi.

Una terapia? Certo, anzi di più! Quello che Vittoria li spinge a fare è una presa di coscienza, mostra loro la realtà, quella che hanno sempre avuto davanti e che forse per pigrizia o bisogno hanno fatto finta di non scorgere. Ed ora, nel momento in cui Vittoria scandaglia curiosa i cuori altrui, che inizia a vedere anche dentro al proprio, è il momento della svolta, la soglia critica in cui tutto può riuscire o fallire.

Bello, anzi bellissimo questo libro, intenso al punto giusto, divertente ma anche con quella punta aspra che me lo ha fatto entrare sotto pelle. Tramite Vittoria, è quasi inutile dirlo, sembra di entrare nel cuore e nell'animo dell'autrice stessa. Proprio come la sua protagonista, possiamo leggere un pezzetto della sua vita e scoprirla un po' di più, capire che bella persona è.
Mi ha colpito molto il fatto che sia un libro a doppia velocità, più lento nel ricordo della vita con Federico, quando ogni angolo di casa o della via nasconde un piccolo tesoro, un momento di quella felicità che sembra perduta per sempre; più veloce quando Vittoria finalmente ce la fa, trova la sua strada, quella dei cuori di chi si rivolge a lei, magari anche con un po' di scetticismo.

E' un romanzo che non posso non consigliare a tutti, a chi si sente perso, a chi crede di essere invincibile, a chi cerca una parola amica, a chi non crede che un pezzetto di carta possa fare il miracolo, ma anche a chi ci crede con tutto se stesso. Le parole di Barbara sono speranza pura, amore pure puro.

Alla prossima

credits immagini: pixabay

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