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La Biblioteca di Eliza

Buongiorno lettori!
Come potete bene vedere in questi giorni non sto recensendo niente, il motivo è molto semplice: sto leggendo un librino di appena 1000 e passa pagine. E si, mi ci vorrà un po' ma vi posso anticipare che è un gran (grazie al cavolo) bel libro! E se sarò tanto brava lunedì ne potrete leggere il mio parere. Ma intanto che ci faccio qua? Recupero la recensione di un libro che ho letto durante l'estate: Tre passi per un delitto di Cristina Cassar Scalia, Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni.


TRE PASSI PER UN DELITTO
di Cristina Cassar Scalia, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni
Einaudi | Stile Libero Big | 189 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €17,00
14 luglio 2020 | scheda Einaudi

Una giovane bellissima, che lavora nel mondo dell'arte, viene uccisa nel proprio appartamento a Roma. Tre personaggi coinvolti per ragioni diverse nell'omicidio forniscono la loro interpretazione dei fatti. Chi nasconde la verità. Chi la manipola. Chi sembra non curarsene. Il commissario Davide Brandi è un poliziotto molto abile, e molto ambizioso. È lui che conduce le indagini. A dargli la parola è Giancarlo De Cataldo. Marco Valerio Guerra è l'amante della vittima. Un uomo d'affari ricchissimo, potente, odiato. A dargli la parola è Maurizio De Giovanni. Anna Carla Santucci è la moglie di Guerra. Scoprire il tradimento del marito non l'ha stupita affatto. A darle la parola è Cristina Cassar Scalia. Le loro versioni non concordano. Ma tutte rappresentano un piccolo passo per arrivare alla soluzione del caso.

Buongiorno lettori!
Eccomi tornare finalmente qui sul blog per parlare di libri. Ebbene si, ho ripreso a lavorare e, come l'anno scorso, nei mesi estivi sarò un po' latitante. Io proverò con tutta me stessa a leggere il più possibile, anche perché ho un paio di progetti in corso, ma voi non mi abbandonate e ogni tanto passate per un salutino. Nei prossimi giorni vi parlerò della mia estate librosa, farò un po' il punto di quello che penso di fare. Oggi invece torna un nuovo appuntamento con Questa volta leggo, la rubrica che riunisce ogni mese tantissimi blog, capitanati da Laura La Libridinosa, Dolci de Le mie ossessioni librose e Chiara La lettrice sulle nuvole, che seguendo un argomento comune vi propongono tantissime recensioni. Per il mese di maggio l'argomento da seguire è...
Un libro che faccia parte di una serie
e io ho ben pensato di continuare una serie già uscita da un po' ma che ho scoperto e iniziato solo da qualche mese, I Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni.

I Bastardi di Pizzofalcone
di Maurizio de Giovanni
Einaudi | Stile libero big | 353 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €14,50
10 maggio 2016 | scheda Einaudi

TRAMA
Non hanno neanche il tempo di fare conoscenza, i nuovi investigatori del commissariato di Pizzofalcone. Mandati a sostituire altri poliziotti colpevoli di un grave reato, devono subito affrontare un delicato caso di omicidio nell'alta società. Le indagini vengono affidate all'uomo di punta della squadra, l'ispettore Giuseppe Lojacono, siciliano con un passato chiacchierato ma reduce dal successo nella caccia a un misterioso assassino, il Coccodrillo, che per giorni ha precipitato Napoli nel terrore. E mentre Lojacono, assistito dal bizzarro agente scelto Aragona, si sposta tra gli appartamenti sul lungomare e i circoli nautici della città, squassata da una burrasca fuori stagione, i suoi colleghi Romano e Di Nardo cercano di scoprire come mai una giovane, bellissima ragazza non esca mai di casa, e il vecchio Pisanelli insegue la propria ossessione per una serie di suicidi sospetti.

"Siamo i nuovi Bastardi di Pizzofalcone, no? Quelli che fanno schifo ai poliziotti, per diritto ereditario; ai delinquenti, perché pur sempre poliziotti; alla gente comune, un poco per diritto ereditario e un poco perché sempre poliziotti. A noi stessi, perché ognuno si sente ingiustamente mandato qui insieme ad altri reietti".

Al termine della lettura de Il metodo del coccodrillo mi domandavo come sarebbe stata la nuova vita dell'ispettore Lojacono una volta spostatosi al commissariato di Pizzofalcone. Lui che negli ultimi anni ha subito l'onta dell'accusa di un pentito di mafia, la distruzione del suo matrimonio, l'allontanamento dalla figlia, il trasferimento coatto ma anche nuova fama dopo la soluzione del caso del coccodrillo. Cosa fare di lui? L'occasione viene colta al volo quando al commissariato di Pizzofalcone scoppia il putiferio e un gruppo di poliziotti viene accusato di un grave reato. E così che nascono i Bastardi di Pizzofalcone, agenti presi qua e là, da commissariati che non li volevano più, ognuno ha avuto e ha i suoi problemi, ognuno una cosa da espiare. A Pizzofalcone il commissario Palma li raduna e dà loro e a se stesso un'ultima occasione per rientrare nelle grazie dei piani alti ma soprattutto della popolazione che li guarda con sempre maggior sospetto.
I primi casi su cui indagano sono due casi al femminile: l'uccisione della moglie di un noto notaio e la presunta reclusione di una ragazza.

Il metodo del coccodrillo mi aveva emozionato e coinvolto, ma non avevo capito che sarebbe stata solo la punta dell'iceberg. Perché è ora che entriamo nel vivo della storia e delle esistenze di questo gruppetto di poliziotti scalcagnati, no perché non bravi, anzi, ma perché la vita ha dato loro più di un colpo. Palma, Pisanelli, Lojacono, Romano, Calabrese, Di Nardo, Aragona sono i reietti della polizia, visti male dai buoni, dai cattivi, da chi non è né l'uno né l'altro. Ognuno di loro sembra essere un perdente tanto nella vita quanto nel lavoro, eppure c'è in ognuno di loro qualcosa, come una scintilla, una possibilità, la si avverte fin da subito. È qui, a Pizzofalcone che inizia il loro Purgatorio, qui espieranno le proprie colpe, affronteranno i propri demoni. E di demoni ne hanno molti: chi una moglie morta troppo presto e un male che lo sta rosicchiando giorno dopo giorno, chi la moglie l'ha allontanata con la violenza, chi quello che non ha mai avuto è un vero padre, chi è madre e moglie ma si odia perché non vorrebbe essere né l'una né l'altra. E poi Lojacono, il siciliano dagli occhi a mandorla, che un pezzo di vita se l'è riconquistata grazie alle telefonate con la figlia lontana che finalmente risente un pochino più vicino. E io me lo immagino il Cinese, gli occhi stretti stretti, un po' per ripararsi dal vento che infuria a Napoli, un po' a fissare quel particolare che lo aiuterà a venire a capo di un caso delicato e intricato,  magari un mezzo ghigno dopo l'ennesimo teatrino di Aragona nel togliersi gli occhiali.

Io non so come faccia ma Maurizio de Giovanni propone un giallo e invece ti racconta l'anima di questo gruppo di poliziotti che, non saranno amici, ma insieme lavorano bene. Un gruppo strano, vario ma che fin dalle prime battute sai già che in qualche modo diventerà una famiglia. No, badate bene, niente sentimentalismi. I Bastardi di Pizzofalcone vi catturerà proprio per il loro mondo difficile e chiuso, per gli animi inquieti e a volte violenti, ma anche per quel crederci sempre e comunque di Palma che ho scoperto essere uno dei miei personaggi preferiti.
Lo so che uscito da qualche anno, che devo ancora recuperare tanti libri della serie, che è sbarcato anche in tv, ma non mi importa, io devo fare un applauso all'autore e ringraziarlo per averci mostrato come è facile arrivare a toccare il fondo ma anche che prima o poi da lì non si può che risalire, piano piano, a tappe, ma si risale. E' vero, sono i Bastardi, non voluti da nessuno, visti con sospetto da tutti, messi là con la speranza che falliscano... ma forse li hanno solo resi più forti.

Prima di salutarvi, ecco tutte le tappe di maggio di Questa volta leggo...



Alla prossima

crediti immagini:
- informamy.net

LL: Uh si chiacchiera!

E: no, si legge… a quattrocchi... Una cosa non mi è chiara: 4+4 o 4 in due? Perchè io senza occhiali non vedo un cavolo.

LL: ah perché io, invece, chiaro e limpido ci vedo!

E: ok, 4+4… sembriamo una Jeep… ma va beh. Spieghiamo? Che qui abbiamo fatto dei cambiamenti…

LL: Lallì io so che tu di macchine capisci una mazza, ma la Jeep vuole la moltiplicazione, non l’addizione. Comunque, spiega pure a me che non ho capito!

E: uh pignola sei. Va beh. Allora da questo appuntamento facciamo una Lettura a Quattrocchi travestita.

LL: È carnevale?

E: no, è passata Pasqua. E’ travestita da Chiacchiera.

LL: che vuoi pezzetto di uovo, Lallì?

E: ho ancora il mio, no grazie. Quindi, dicevo, parleremo di un libro che abbiamo letto entrambe ma invece di fare una solita, noiosa, banale recensione faremo una vera e propria chiacchierata delle nostre. Visto? Noi evolviamo!

LL: sì, come le farfalle! E quindi parliamo di un libro? Figo! E senza divagare, giusto, Lallì?

E: le farfalle evolvono? Massimo mutano. Va beh… divagazioni? Noi? Mai. Vuoi dire te di che libro parleremo?

LL: cetto! Lo dico con tanto orgoglio! Parleremo de “Il metodo del coccodrillo” di Maurizio de Giovanni (col de minuscolo, che lui ci tiene). Che sei felice Annalisa?


E: tu la senti questa sirena? E’ partita quando hai scritto de Giovanni… mah… Va beh, si parliamo di questo bel libro. E diciamo subito che dobbiamo chiedere scusa (te soprattutto) perchè lo abbiamo letto tardi.

LL: Perché, scusa, tu quando lo hai letto?

E: sempre prima di te. Allora, “Il metodo del coccodrillo”, da qui in poi detto Il metodo che a scriverlo sempre tutto facciamo notte, è il primo libro della serie dei Bastardi di Pizzofalcone. Praticamente è un prequel…

LL: senti, cretina, due ore prima di me lo hai letto! Comunque sì, siamo arrivate tardi e ci pentiamo amaramente, ma quanto ci è piaciuto questo libro?

E: tanto! Soprattutto quanto ci è piaciuto Lojacono…

LL: lo amo già! Non ancora quanto Rocco, ma siamo vicini! Lallì, quanto tempo ci hai messo a leggere questo libro?

E: un sabato pomeriggio! Anche meno… praticamente dalle 15 alle 18…

LL: posso dire che non ho fatto pipì per 6 ore pur di non smettere di leggere?

E: oramai lo hai detto. Sarà che io oramai ho la passione per i poliziotti un po’ stropicciati, di quelli incazzati col mondo, ma pure Lojacono l’ho nel cuore…

LL: e pure stavolta Annalisa ha messo la tacca! Anzi, due tacche: una per te e una per me! Comunque sì, hai ragione: Lojacono conquista alle prime righe e io non vedo l’ora di proseguire la serie!

E: e poi anche la Piras… finalmente una donna cazzuta (e con un gran bel nome eh)!! Ma dimenticavo: Lallì che grado ha Lojacono in polizia?? (ihihihihih)

LL: perché non vai a giocare coi tombini aperti? (Sicura che sia Polizia?)

E: io si, sono sicura, sei tu che all’epoca avevi chiamato Rocco maresciallo e questa volta Lojacono questore….

LL: io il militare non l’ho fatto, va bene? Per me la divisa della Juve e quella di un carabiniere sono uguali

E: vergogna! Va beh… Parliamo del thriller? Un’ansia! Soprattutto per l’ambientazione per me…

LL: l’ambientazione, la storia, tutto! E poi… ah no, non posso dirlo che faccio spoiler. Però bello! Bello bello! Che l’ho detto bello, Lallì?

E: detto! Certo ora si cambia però, si va a Pizzofalcone, speriamo in bene. Mica per altro, è che abbiamo già comprato tutta la serie in blocco…

LL: TUTTA! Annalisa, visto come siamo brave noi? Tutta comprata, sulla fiducia! Sei orgogliosa di noi? Eh?

E: mi manca solo Souvenir…

LL: Lallì, vivi a Cesenatico. Non c’è un negozio di souvenir lì?

E: che vuoi una conchiglia col paesaggio dentro che cambia colore col brutto tempo? Ok, te la mando!

LL: ma ancora le fanno? Saranno 20 anni che non vengo in vacanza lì e non vi siete evoluti? Comunque se vuoi souvenir di Cremona, ti mando tramezzino di Ugo, io!

E: uh si ci siamo evoluti, prima la conchiglia conteneva pedalò con chiappe al vento, ora ha barchetta del porto canale. Per chi ci hai preso? per dei barbari?? Uh tramezzino!!! Voglio!!! Uh Lallì,,, che stiamo divagando?

LL: chi? Noi? Mai! Senti, giusto per non arrivare a sproloquiare pure di washi tape e maglioni, che dici? Consigliamo di comprare il libro? Che poi quel finale, Lallì… io ancora piango. Tu piangi?

E: ma perchè ancora qua stanno questi che ci leggono?? Qua state? non siete andati a comprarlo??? Per tutti i passatelli della Romagna datevi una mossa!!! Che quel finale… colpo al mio cuoricino! Solo Rocco (Schiavone, meglio specificare) potè peggio.

LL: Bacciiiiiiiii, smettila di dormire! Vai a comprare libro… op op! (Annalisa, visto che brave che siamo?!).

E: è vero, Bacci ancora non lo ha letto! Smettila di giocare con Bambi e leggilo!!

LL: ehm… Lallì

E: io

LL: stavolta mi sa che Bacci prende te con la macchina, nasconditi!

E: mi nascondo dietro conchiglia cambia colore?

LL: certo! Perfetto!

E: mimetizzata! Mentre sto qui dietro che facciamo una chiusa degna di questo nome?

LL: ah sì! Buona giornata a tutti voi, soprattutto a chi andrà in libreria a comprare il libro!

E: ciao!!!

Alla prossima



Buongiorno lettori,
secondo appuntamento con la rubrica corale Questa volta leggo, organizzata da Laura (La Libridinosa), Chiara (La Lettrice sulle Nuvole) e Dolci (Le mie Ossessioni Librose). In cosa consiste? Ogni mese scegliamo un argomento e lungo i 30 giorni, i blog partecipanti, pubblicheranno a turno una recensione inerente. Per il mese di marzo il tema chiave è...

un libro che non siamo riuscite a leggere nel 2017

Io ho scelto un libro che sicuramente conoscerete e la cui lettura ho sempre rimandato per mancanza di tempo e perché, ebbene si, si tratta del primo di una serie avviata da un bel po', Il metodo del coccodrillo di Maurizio de Giovanni.

Il metodo del coccodrillo
di Maurizio de Giovanni
Einaudi | Stile Libero Big | 300 pagine
ebook €7,99 | cartaceo €14,00
23 febbraio 2016 | scheda Einaudi
TRAMA
Un killer freddo e metodico sta seminando il panico in città. Lo chiamano il Coccodrillo. Come il rettile sa aspettare la preda e colpirla al momento giusto, e dopo aver ucciso piange, o almeno cosí sembra. Delle indagini finirà con l'occuparsi, quasi per caso e con disappunto dei superiori, un ispettore siciliano trasferito da Agrigento per punizione. Un pentito lo ha accusato di collaborare con la mafia e lui ha perso ogni cosa: il lavoro, la moglie, la figlia. Il suo nome è Giuseppe Lojacono e sorprenderà tutti, tranne il giovane magistrato Laura Piras, donna brusca e appassionata che crede in lui da subito. I due avranno modo di incontrarsi di nuovo: a Pizzofalcone.

Hanno scritto che è un coccodrillo per le lacrime, ma quella è una cazzata. E' un coccodrillo, sì, ma per il metodo. Lo sai come cacciano i coccodrilli? Non nuotano veloce, hanno zampe corte e non possono seguire le prede. Eppure sono tra gli animali più antichi che esistono, in pratica l'evoluzione non li ha cambiati, e sai perché? Perché sono perfetti. Il coccodrillo è una perfetta macchina di morte.

Faccio ammenda. In questi anni di tentennamenti mi stavo perdendo un gran bel libro, ma soprattutto uno scrittore che già so mi darà infinite gioie. Introduzione di quella che sarà la serie dedicata ai Bastardi di Pizzofalcone, Il metodo del coccodrillo unisce in sé non solo un thriller ben congegnato, ma anche un romanzo dal forte impatto emotivo, di quelli che ti fanno affezionare ai protagonisti, alle vittime, ma anche pensare al o ai carnefici (se così possiamo definirli).

credits: Google
Partiamo dall'ambientazione. Siamo in una Napoli piovosa, strana, un po' fuori dalla cartolina che abbiamo tutti in mente. E' la città perfetta: grande, caotica, varia, in cui mimetizzarsi è abbastanza facile. Chi noterebbe un vecchio che si trascina per le sue strade, che magari si appoggia al muro di un palazzo per riprendere fiato, una massa di vestiti anonimi che nessuno guarda o che si fa finta di non vedere, quasi che la sua vecchiaia e la sua solitudine siano contagiose. Chi penserebbe mai che La Morte è arrivata in città, che ha già individuato le sue vittime e le sta osservando. Un delitto, due delitti, tre, tutti giovani, tutti lontani tra loro. Cosa li collega? Dove colpirà ancora il killer che piange e dissemina la scena del crimine di fazzoletti? Cosa vuole? Ad indagare si ritroverà per caso l'ispettore Lojacono, il graduato in castigo per una colpa non sua, e il magistrato Laura Piras.

Maurizio de Giovanni ci propone un grande thriller, di quelli che magari a metà ti fa venire il dubbio su come finirà, ma che fino all'ultimo punto ti tiene incollato lì perché mica sei del tutto sicuro di aver capito, e se... oppure lui potrebbe... ma che sia stato... Insomma, il lettore penserà di aver capito tutto ma alla fine il dubbio gli resterà e continuerà a seguire Lojacono e la Piras nelle loro indagini.
Tuttavia quello che più mi ha colpito e che penso dia tutt'altro spessore alla storia è l'aspetto umano dei personaggi. Nel bene e nel male, sono personaggi complessi, che danno tanto al lettore, con cui si crea spesso una connessione, anche con lui, quel Coccodrillo che con un colpo unico pone fine a giovani vite. Il confine tra vittime e colpevoli è molto labile e questo crea un legame emotivo molto stretto anche con colui che tecnicamente dovremmo odiare. Diciamolo, il lettore qui se non patteggia per il serial killer cerca almeno di comprenderne il dolore, infinito e sordo, che gli muove la mano.

Non possiamo non parlare di Giuseppe Lojacono che a Pizzofalcone aprirà una nuova fase della sua vita. Ma qui Giuseppe, nel commissariato San Gaetano, è praticamente un fantasma, messo all'ufficio denunce giusto per trovargli una scrivania, perché non si poteva fare altrimenti. E lui passa le sue giornate a perdere a scopa con il computer. Ma gli manca il suo lavoro, quello vero, quello in strada. E' tutta colpa di un pentito, che per salvare qualcun altro ha denunciato lui: informatore della mafia lo ha definito. Un'onta che, se non lo ha portato in tribunale, gli ha distrutto la vita. Il trasferimento, l'allontanamento dalla moglie e dalla figlia, il loro odio. Lojacono è un protagonista sgualcito, di quelli che la vita ha frullato e che ha risputato malconcio. Non colpevole, non innocente, vive in un limbo infinito, che forse è anche peggio. Giuseppe Lojacono è il mio protagonista ideale, così tormentato, così laconico, che se non può trovare giustizia per se la cerca in maniera spasmodica per gli altri. Sinceramente non vedo l'ora di leggerlo nei Bastardi, di vede come cambierà, come si adatterà ad un ulteriore cambiamento.

In conclusione, un bellissimo primo libro, una nuova serie da proseguire e un nuovo ispettore che mi farà battere il cuore, ne sono certa!

E prima di lasciarvi vi ricordo tutti gli appuntamento di marzo di Questa volta leggo!


Alla prossima


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