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La Biblioteca di Eliza


LL: Uh si chiacchiera!

E: no, si legge… a quattrocchi... Una cosa non mi è chiara: 4+4 o 4 in due? Perchè io senza occhiali non vedo un cavolo.

LL: ah perché io, invece, chiaro e limpido ci vedo!

E: ok, 4+4… sembriamo una Jeep… ma va beh. Spieghiamo? Che qui abbiamo fatto dei cambiamenti…

LL: Lallì io so che tu di macchine capisci una mazza, ma la Jeep vuole la moltiplicazione, non l’addizione. Comunque, spiega pure a me che non ho capito!

E: uh pignola sei. Va beh. Allora da questo appuntamento facciamo una Lettura a Quattrocchi travestita.

LL: È carnevale?

E: no, è passata Pasqua. E’ travestita da Chiacchiera.

LL: che vuoi pezzetto di uovo, Lallì?

E: ho ancora il mio, no grazie. Quindi, dicevo, parleremo di un libro che abbiamo letto entrambe ma invece di fare una solita, noiosa, banale recensione faremo una vera e propria chiacchierata delle nostre. Visto? Noi evolviamo!

LL: sì, come le farfalle! E quindi parliamo di un libro? Figo! E senza divagare, giusto, Lallì?

E: le farfalle evolvono? Massimo mutano. Va beh… divagazioni? Noi? Mai. Vuoi dire te di che libro parleremo?

LL: cetto! Lo dico con tanto orgoglio! Parleremo de “Il metodo del coccodrillo” di Maurizio de Giovanni (col de minuscolo, che lui ci tiene). Che sei felice Annalisa?


E: tu la senti questa sirena? E’ partita quando hai scritto de Giovanni… mah… Va beh, si parliamo di questo bel libro. E diciamo subito che dobbiamo chiedere scusa (te soprattutto) perchè lo abbiamo letto tardi.

LL: Perché, scusa, tu quando lo hai letto?

E: sempre prima di te. Allora, “Il metodo del coccodrillo”, da qui in poi detto Il metodo che a scriverlo sempre tutto facciamo notte, è il primo libro della serie dei Bastardi di Pizzofalcone. Praticamente è un prequel…

LL: senti, cretina, due ore prima di me lo hai letto! Comunque sì, siamo arrivate tardi e ci pentiamo amaramente, ma quanto ci è piaciuto questo libro?

E: tanto! Soprattutto quanto ci è piaciuto Lojacono…

LL: lo amo già! Non ancora quanto Rocco, ma siamo vicini! Lallì, quanto tempo ci hai messo a leggere questo libro?

E: un sabato pomeriggio! Anche meno… praticamente dalle 15 alle 18…

LL: posso dire che non ho fatto pipì per 6 ore pur di non smettere di leggere?

E: oramai lo hai detto. Sarà che io oramai ho la passione per i poliziotti un po’ stropicciati, di quelli incazzati col mondo, ma pure Lojacono l’ho nel cuore…

LL: e pure stavolta Annalisa ha messo la tacca! Anzi, due tacche: una per te e una per me! Comunque sì, hai ragione: Lojacono conquista alle prime righe e io non vedo l’ora di proseguire la serie!

E: e poi anche la Piras… finalmente una donna cazzuta (e con un gran bel nome eh)!! Ma dimenticavo: Lallì che grado ha Lojacono in polizia?? (ihihihihih)

LL: perché non vai a giocare coi tombini aperti? (Sicura che sia Polizia?)

E: io si, sono sicura, sei tu che all’epoca avevi chiamato Rocco maresciallo e questa volta Lojacono questore….

LL: io il militare non l’ho fatto, va bene? Per me la divisa della Juve e quella di un carabiniere sono uguali

E: vergogna! Va beh… Parliamo del thriller? Un’ansia! Soprattutto per l’ambientazione per me…

LL: l’ambientazione, la storia, tutto! E poi… ah no, non posso dirlo che faccio spoiler. Però bello! Bello bello! Che l’ho detto bello, Lallì?

E: detto! Certo ora si cambia però, si va a Pizzofalcone, speriamo in bene. Mica per altro, è che abbiamo già comprato tutta la serie in blocco…

LL: TUTTA! Annalisa, visto come siamo brave noi? Tutta comprata, sulla fiducia! Sei orgogliosa di noi? Eh?

E: mi manca solo Souvenir…

LL: Lallì, vivi a Cesenatico. Non c’è un negozio di souvenir lì?

E: che vuoi una conchiglia col paesaggio dentro che cambia colore col brutto tempo? Ok, te la mando!

LL: ma ancora le fanno? Saranno 20 anni che non vengo in vacanza lì e non vi siete evoluti? Comunque se vuoi souvenir di Cremona, ti mando tramezzino di Ugo, io!

E: uh si ci siamo evoluti, prima la conchiglia conteneva pedalò con chiappe al vento, ora ha barchetta del porto canale. Per chi ci hai preso? per dei barbari?? Uh tramezzino!!! Voglio!!! Uh Lallì,,, che stiamo divagando?

LL: chi? Noi? Mai! Senti, giusto per non arrivare a sproloquiare pure di washi tape e maglioni, che dici? Consigliamo di comprare il libro? Che poi quel finale, Lallì… io ancora piango. Tu piangi?

E: ma perchè ancora qua stanno questi che ci leggono?? Qua state? non siete andati a comprarlo??? Per tutti i passatelli della Romagna datevi una mossa!!! Che quel finale… colpo al mio cuoricino! Solo Rocco (Schiavone, meglio specificare) potè peggio.

LL: Bacciiiiiiiii, smettila di dormire! Vai a comprare libro… op op! (Annalisa, visto che brave che siamo?!).

E: è vero, Bacci ancora non lo ha letto! Smettila di giocare con Bambi e leggilo!!

LL: ehm… Lallì

E: io

LL: stavolta mi sa che Bacci prende te con la macchina, nasconditi!

E: mi nascondo dietro conchiglia cambia colore?

LL: certo! Perfetto!

E: mimetizzata! Mentre sto qui dietro che facciamo una chiusa degna di questo nome?

LL: ah sì! Buona giornata a tutti voi, soprattutto a chi andrà in libreria a comprare il libro!

E: ciao!!!

Alla prossima



Buongiorno lettori! Salve!
Potevamo io e Laura esimerci dal chiacchierare un po' su uno dei libri che più stavamo aspettando e che, guarda caso, è uscito giusto giusto ieri? Ma figurati! Spariamo minchiate dalla mattina alla sera, vuoi non dire due parole su Alice? Naaaaaaaa! Grazie a Garzanti abbiamo potuto infatti leggere in anteprima Non ditelo allo scrittore di Alice Basso e questa è la sua lettura a quattr'occhi! Che poi sarebbero otto, visto che siamo entrambe occhialute!

Non ditelo allo scrittore
di Alice Basso
Garzanti | narratori moderni | 316 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
18 maggio 2017 | scheda Garzanti

Trama
A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c'è nella testa delle persone. Una empatia innata che lei mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno, e che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può farlo uscire dall'ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l'unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun'altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l'abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani.

*in blu i commenti di Laura*

Sapete cosa c'è di bello in questo mio non-lavoro? Non-lavoro perché non ci pagano, vero? No perché per il resto, qua si sgobba più di chi lavora full-time (e comunque Alice è grande estimatrice di noi blogger!) Poter a volte (poche, ma ci sono) mandare questo tipo di messaggi ad una scrittrice che, oltre che tale, è anche amica:

Certo che tra me e te le abbiamo causato minimo una settimana di insonnia, porella! Scusa Alessio, non volevamo!
E sapete un'altra cosa? Il tuo hobby di oggi è raccontare i cazzi tuoi alla gente? Io ho iniziato questo libro, ho letto 3 pagine, manco complete, e già gongolavo avevo letto dondolavo ihihih... ti vedevo già su un'altalena con tanto di coroncina di fiori attorno al santo capino! dalla gioia di ritrovare Vani Sarca. Finito il primo capitolo era per me già un cinque assicurato. Pensa se dopo il primo capitolo ci fosse stato un crollo verticale! Ecco, mai mi sarei immaginata di arrivare alla fine e di considerare l'idea di aggiungere un altro paio di gufi al mio ranking. Cavoli, miei cari lettori, 5 gufi qua non bastano! Eh pure io ho pensato di sfornare qualche pasticcino in più, sai?

Ritroviamo Vani Sarca, più darkettona che mai, impermeabile nero, rossetto viola, che ti aspettavi? Di trovarla improvvisamente vestita di rosa? sempre alla dipendenze de L'Erica Edizioni come ghostwriter. Ma questa volta il suo capo Enrico le rifila una grossa patata bollente che con un filo di olio, sale e aceto ha sempre un suo perché: scavare nella storia di un best seller e scovare il ghostwriter che lo ha prodotto. Mica facile, soprattutto perchè il vero autore del libro non è certo uno zucchero invece Vani è dolce come l'aceto! e lei si ritroverà a collaborare con Riccardo... si, quel Riccardo sì, lo stronzo! E Berganza? Oooohhh Berganza... Mica sparito! Sta lavorando ad un caso delicato e cerca di tenere la cara Vani fuori dall'indagine.... ahahahah che tenero che è! Spera veramente che la dottoressa Sarca lo stia ad ascoltare! Ma figurati!

Il primo libro ce l'ha fatta conoscere Vani simpaticaaaaaa, il secondo l'ha portata tra i fornelli ( e ancora rido... da un anno rido! Guarda, Alice è signora e si rifiuta di confermare, ma io sono sicura che l'idea di buttare Vani tra i fornelli le sia venuta dopo l'esplosione del tuo plum-cake. Vero, Alice?), il terzo.... il terzo libro ci fa ridere a crepapelle fate pipì prima di leggere, così non correte rischi! ma soprattutto ci fa sussultare nelle scene più delicate, quelle scene che non vi posso raccontare ma che, fidatevi, vi faranno odiare uno stramaledetto telefono e se lo diciamo noi che viviamo metà della nostra vita attaccate all'iPhone... e il ditino ticchettante di un uomo maleeeeeedetto, scene che (ora chiudete le orecchie ai bambini...) vi faranno urlare CAZZOCAZZOCAZZOCAZZO che pure tu hai scritto ad Alice CAZZOCAZZOCAZZOCAZZO?(...alè, stappate le orecchie ai gentil pargoli orpo! Ho dimenticato di tappargliele!). Ecco, come sempre accade con i libri di Alice mi parte il neurone non dare la colpa ad Alice per il tuo stato naturale e vi racconto tutto storto!... facciamo ordine... uh pulisci camera di Tivvia? Chiamo soccorsi? Pompieri? 118? Se non ti sento entro un'ora faccio scattare l'emergenza nazionale!

Incontriamo la ormai mitica Vani Sarca nel presente e nei panni di adolescente figa prima e figa ora. Oggi Vani è Vani, irriverente, sarcastica, dalla battuta(ccia) pronta e dall'occhio fino, sempre attenta a cogliere quello che c'è dietro alle persone, a scavare nei loro tic e nelle loro espressioni alla ricerca di quello che le serve. Vani è un personaggio dissacrante che ci piace così com'è (beh, mica solo quel bell'omino di Colin Firth può dirlo!) perchè diversa non è concepibile, non è immaginabile, non sarebbe Vani! Siamo donnine che o si amano o si odiano, io e Vani!
Però conosciamo anche una Vani più giovane, alle prese con il mondo, quel mondo che già da piccola guarda con occhio critico e cerca di tenere fuori dalla porta della sua camera. Perché Vani ci ha provato ad entrare nella massa la massa puzza, a essere un po' più simile a quello che madre Sarca vorrebbe lei fosse orrore!. Ecco qui troviamo una Vani con gli angoli un po' più smussati tranquilli, rimedierà presto!, in crescita e alla ricerca del proprio posto nel mondo, posto che forse le suggerirà un professore...

Al di là dei condizionamenti culturali che nel corso della storia ci hanno detto come dovessimo comportarci per essere accettati, dentro la nostra specie, da sempre, c'è questo seme di bellezza e perfezione che anela a germogliare. Cercate quello, aspirate a quello, non accontentatevi di nulla di meno, non giustificate nulla che non sia a quell'altezza.
... ad avercene di professori così! E ad avercene di protagoniste così, ma anche di storie così, che ti danno tanto senza sbrodolare per mille pagine. E qui di argomenti ce n'è una vagonata! C'è la vita sentimentale di Vani, l'incarico di Enrico, ma anche il giallo, imprescindibile nei libri di Alice, dove ovviamente fa capolino il caro commissario Berganza gaaaaaa che questa volta è proprio tanto preoccupato di quello che potrà succedere. Aaaahhh l'ammmmmmore!!!

Va beh, oh a me meglio di così non viene la recensione di questo libro ah questa è la recensione?, vi vorrei raccontare che....ssssshhhhhh no, non posso! E poi succede che....  SPOOOOOOILEEEEEERRRRRR AAAAAAAHHHHHHH!!!!! Ok, cosa posso dirvi? Certo, Alice! Alice è una garanzia 24 mesi, come tutti i prodotti! Aspettiamo i suoi libri per 365 giorni (ma chi li conta.... noi!) e ogni volta nel giro di poche ore siamo di nuovo orfane della sua penna (va beh, usa il computer come ogni buon cristiano, ma penna fa così figo!) ironica e accattivante, del suo saperci presentare una storia ricca, piena, senza mai perdere di vista la gioia di parlare a modo suo di libri e musica, editoria e libri. 
Alice io te lo dico, qui già da giorni mi chiedono quando esce il quarto! Che famo??

CRETINA!!!!! L'hashtag!
Aliceeeee #escistocazzodiquartolibro

Ecco, arrivederci a tutti!

Alla prossima



Buongiorno lettori,
io e Laura torniamo con un'altra delle nostre Letture a Quattrocchi. Questa volta abbiamo scelto un libro che entrambi avevamo adocchiato da un po'. Abbiamo quindi colto la palla al balzo e lo abbiamo letto insieme. Ecco quindi la mia recensione de La lettrice scomparsa di Fabio Stassi commentata da La Libridinosa (in verde). 

La lettrice scomparsa
di Fabio Stassi
Sellerio | La memoria | 273 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €14,00
12 maggio 2016| scheda Sellerio

Trama
"Non c'è nessuna coerenza nelle nostre vite" pensa il protagonista di questo romanzo. "Ci siamo solo noi, che la reclamiamo. A creare l'universo non può che essere stato uno scrittore fallito". Ma se è così che stanno le cose, può un essere umano vivere la propria vita come se scrivesse un racconto che qualcuno deve leggere? Vince Corso è un professore precario, non più giovanissimo. È nato dalla relazione fugace della madre, che lavorava in un hotel a Nizza, con un viaggiatore e, ogni volta che ne sente il bisogno, Vince manda una cartolina al padre sconosciuto all'indirizzo dell'albergo. L'unico ricordo che ha di quell'uomo sono tre libri lasciati nella stanza come un'eredità che gli ha segnato l'esistenza: Vince ora è un'anima di letterato che ha letto forse troppo, convinto che la scrittura sia una strana menzogna capace di manipolare la vita, perché, come dice Celine, "se si immerge un bastone in un lago per vederlo intero bisogna spezzarlo" e per lui i romanzi sono quel lago. Per sbarcare il lunario, si inventa una professione, la biblioterapia. Qualcuno gli parla del proprio male, nello spirito o nel corpo, drammatico o ridicolo, e Vince gli consiglia un libro come medicina. Da principio lo fa con timidezza ma, poco a poco, si conquista una clientela, fatta di sole donne. E intanto lo prende un'intrigante curiosità per l'enigma del rapporto fatale tra la letteratura e la vita. E quando scopre che la vicina è scomparsa... comincia a studiarla attraverso i libri...


Ero molto curiosa di leggere questo libro scimmia!. La lettrice scomparsa nasce e ha tutta l'aria di un giallo guarda che la copertina è blu: Isabella Parodi, o meglio solo la signora Parodi ma anche tu hai pensato a Benedetta e al cibo per tutta la storia?, vicina di casa di Vince Corso sparisce all'improvviso. Tutti i sospetti si incentrano sul marito, ma... Si c'è un ma grosso come una casa graaaaaaaaaaaande perché alla fin fine il giallo che l'autore ci presenta e che fa da spunto al titolo rimane un po' un pretesto per ben altro libri libri libri. Vince Corso, infatti, è un biblioterapeuta io pure voglio fare!, aiuta la gente a risolvere i propri problemi attraverso la lettura consigliando questa o quella lettura pensa: potrei invadere il mondo coi libri di Lorenzo!, o meglio vorrebbe fare tutto ciò visto che le cose non vanno poi così bene. Dicevo, il giallo è un pretesto per portare il lettore verso ben altri lidi e domande: possono i libri guarirci? Certo! Può un libro salvarti o, al contrario, rovinarti? Ari-certo! Una risposta vera e propria Vince (o Stassi, fate voi) non ce la da, ma attraverso la via tracciata dai libri giunge alla soluzione di una storia all'apparenza semplice e che invece è ben più complicata.

Non è facile dare un parere su questo libro eh diglielo pure tu perché sono ancora abbastanza confusa quella mica è colpa del libro, è l'età. E' un libro che parla di libri e, ad esser sincera, solitamente fuggirei da questo genere di storia perchè è una via che stata già battuta stavolta è un po' colpa mia... poco poco. Eppure qua ho apprezzato l'accezione particolare data proprio dal protagonista, un uomo incasinato più che mai giusto per te, nato senza padre, precario perenne che per sbarcare il lunario si inventa di sana pianta una professione, ossia quella di aiutare la gente, incasinata quanto lui un uomo un casino, con i libri. E stranamente i suoi clienti si rivelano essere sempre donne stranamente....
E' una storia dal ritmo e dallo stile rilassante ronf, che ti fa piacere leggere, non trovi noiosa ma che ti imbambola anche con le sue righe e si, alla fine, l'occhietto un po' te lo fa chiudere zzzzz.
Quello che ancora non capisco di questo libro è il suo intento. Accantoniamo per un attimo il giallo, che francamente trovo piuttosto molto marginale. Un esercizio? Una sorta di divertissement per parlare di libri? Sempre meglio questo dei problemi di matematica, no? Un'analisi dell'essere umano e in particolare del filo sottile che corre tra amore, vendetta ed egocentrismo? Ammazza, Ciambella, come sei profonda oggi! Non lo so, sta di fatto che è stata per me una lettura sfuggente, che sono riuscita a seguire bene, che si legge anche piuttosto velocemente ma che alla fine ti frega e ti lascia li a grattarti la testa vuoi nocciolina? Pari primate oggi, eh! e a chiederti se l'hai capita fino in fondo o se ti sei persa qualche pezzo per strada noi per strada giusto le camicie ci perdiamo!

Qui invece potrete trovare la recensione di Laura commentata da me.

Alla prossima


Buongiorno lettori,
dopo le fatiche natalizie io e Laura non vi abbiamo proposto altre Letture a quattrocchi. E' arrivato il momento di recuperare....

Zia Mame
di Patrick Dennis
Adelphi | Gli Adelphi | 380 pagine
cartaceo €12,00

Trama
Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.

*in verde i commenti di Laura

Quando Laura mi ha proposto questa lettura ho accettato anche perché io sono brava a rompere le scatole, ben felice di leggere 'sto benedetto Zia Mame (che ho intercalato in tutti i modi: zie Mama, zie Mamme, Mamma Zia, zia cosa lì... zia Cosa lì mi piace, potrebbe essere il tuo nuovo nome per le dediche sui libri). Essendo un periodo da "mah si leggiamolo in cartaceo" sono andata nella mia simpatica biblioteca simpatica biblioteca, ma la bibliotecaria? e ho recuperato credo la copia più disastrata esistente in natura a me hanno rifilato la copia Mondolibri, quindi muta! (l'esterno lo vedete in foto... per l'interno ho avuto pietà di voi, o lettori sensibili).

Ho passato tre stadi della lettura:

1. l'esaltazione saltellava per tutto Cesenatico che ancora un po' e mi finiva nel canale. Continuavo a dire "Oh ma come è simpatica 'sta zia, ma dai! Cioè un po' sciroccata precisa precisa a te ma simpatica". Si la lettura all'inizio mi aveva presa in giro. L'eccentricità della protagonista e l'innocenza del nipotino da poco orfano si presentavano bene, davano quel tocco particolare e anche un po' cinematografico. 

2. la negazione. Ad un certo punto zia Mame supera il confine tra fantasia e realtà e diventa surreale e surreale è un complimento, un personaggio sopra le righe che, passatemi il termine, a forza di botte di c... non finisce in mezzo alla strada completamente sul lastrico; a salvarla c'è l'uomo di turno o l'idea strampalata di turno. Tutto molto carino, ma francamente molto poco credibile, visto che siamo nei periodi più neri dell'America del '900, tra il giovedì nero (si Laura, giovedì... pensavi me lo fossi dimenticata? Onza sei! Carognainfamediunasorelladisgraziata), lo scoppio della seconda guerra mondiale e la crisi economica che caratterizzò il mondo. Insomma, la lettura ha iniziato a precipitare... giùùùùùùùùùùùù...

3. l'odio. Si, zia Mame per me alla fine è insopportabile! Quando poi si mette a macchinare per combinare il matrimonio di Patrick l'avrei strangolata con il filo di perle che serve aiuto? E Patrick come uno sciocco sciocco è un eufemismo continua a scattare sull'attenti lo sentivi anche tu il battere dei tacchi? alla prima chiamata della zietta, pronto a raggiungerla ovunque e ad affidarle niente meno che il figlio, così... quella si sveglia la mattina  vuole portare il nipote in India... Ma vi sembra una roba normale?? Secondo te perché io e la Bacci non ti affidiamo i figli?

Morale della storia, mi tocca fare una media di sensazioni per questo libro. Si è rivelata una lettura senza dubbio scorrevole swish!, ma troppo sopra le righe flaf! e anche un po' raffazzonata bleah! Diciamo che si sente che in origine erano dei racconti slegati pure il cervello, secondo me, era spesso slegato. 

Voto


Alla prossima
ah ma così ti chiami?






*in verde i commenti di Laura*

Buona pre-vigilia di Natale ah ancora non è finito?!!
E io ancora devo fare la spesa io l'ho fatta, tiè!!! Esultate con me!! Mi tremano le gambe al solo pensiero della massa di gente che troveremo dentro al supermercato chiiiiiiffo...sudati...appiccicosi e tutti che sorridono. Ma che hanno da sorridere?, soprattutto ai banchi serviti... io mi porto dietro un libro e mentre aspetto che appaia il mio numero leggo. 
Prima però di salutarvi e buttarmi (credo a bomba altrimenti verrò spinta indietro) nella frenesia del Natale ricordati che non puoi morire, abbiamo la Challenge, io da sola non ce la faccio vi lascio con una recensione a tema e non una recensione qualunque perché questo è lo Speciale Natale delle Letture a quattrocchi, realizzato insieme a Laura La Libridinosa (che ora starà ridendo perché lei la spesa grossa l'ha fatta lunedì già detto io!).  Per augurarvi un felice Natale abbiamo deciso di leggere e commentare, sempre a modo nostro, niente meno che Fuga dal Natale di John Grisham.



Fuga dal Natale
di John Grisham
Mondadori | Best Sellers | 153 pagine
ebook €6,99 | cartaceo non disponibile al momento
2002

Scheda Mondadori Libri

Trama. Luther e Nora Krank sono un'affiatata coppia di mezza età, abituata a vivere secondo le tradizioni. Quando però la loro unica figlia, Blair, decide di partire come volontaria per il Sudamerica, un pensiero un po' folle, ma via via sempre più concreto, si insinua in loro: che senso ha trascorrere il Natale senza Blair? E se lo saltassero? I due decidono concordemente di rinunciare ai costosi e inutili festeggiamenti di Natale per concedersi una bella crociera ai Caraibi. Ma i poveri Krank vengono presi di mira da tutta una comunità che non accetta deroghe alla norma e saranno costretti a rivedere i loro piani...

Sapete che mi piacciono le premesse, qui ce ne vogliono ben due.
Premessa 1: trovare 'sto libro in cartaceo è abbastanza difficile io lo ho ah ah ah; nuovo non c'è più, quindi o spulciate tra l'usato, o andate in biblioteca o vi dovete buttare, come la sottoscritta, sull'ebook (che a mio avviso ha un prezzo assurdo... ma lasciamo perdere, è Natale, siamo tutti più buoni parla per te!).
Premessa 2: ignoranza portami via, non sapevo della sua esistenza fino a che non me ne ha parlato Laura donna di graaaaaaande intelligenza io. Conoscevo il film, visto e  rivisto più volte, ma non sapevo che era stato tratto da un libro, per altro non di un signor nessuno ma niente meno che di John Grisham. Lo so, in ginocchio sui ceci... purtroppo oggi Madre ci ha fatto la minestra... eh spiace solito culo.

Devo dire che l'aver visto il film, più volte, ha smorzato un po' l'entusiasmo della lettura solo un po'?. Anzi, permettetemi una piccola nota: gli sceneggiatori del film hanno fatto fatica zero, vero? Vero!  Praticamente il film ricalca parola per parola il libro preciso preciso. Per carità, pecca mia, ma oramai la frittata era fatta. Cercando di dimenticare il film, mi sono inoltrata in questo del tutto particolare periodo prenatalizio per la famiglia Krank. Blair è partita coi corpi di pace e Luther ha deciso: quest'anno niente Natale, si va in crociera l'uomo della mia vita!. Niente albero, niente addobbi, niente regali, niente festa della vigilia, niente Frosty sul tetto ti ho mai detto che odio Frosty?! Peccato che il mondo intorno a loro non sia affatto contento di questa decisione e gli ricorda giorno dopo giorno che Natale sta arrivando e che anche loro devo addobbare la loro casa a festa mai che la gente si impicci dei fatti propri. Ma Luther e Nora resistono con le unghie e  con i denti e snocciolano un no dietro l'altro. Ma la magia del Natale non si arrende e li costringerà presto a chiedere aiuto per riportare la gioia della festa nella loro casa pure la magia si impicciasse degli affari suoi.

Visto il periodo ho letto molto in giro di questo libricino: chi lo dipinge come un inno alla fine del becero consumismo, chi, poco incline al Natale che dici a me?, invidia l'idea di una crociera ah no, io la crociera no: ho paura di tutta quell'acqua attorno e poi fa caldo in crociera, io me ne vado in Finlandia. Vieni?. Io in crociera non ci vorrei andare manco morta Finlandia?, quindi potrete ben capire che la sola idea di saltare  a piè pari il Natale per partire su una nave (più simile ad un Centro Commerciale galleggiante che ad un luogo dove rilassarsi) non mi vada affatto a genio, anzi mi fa orrore. Certo è vero, Luther si fa due conti e 6100 dollari spesi per il Natale precedente sono uno sputo in faccia alla miseria ma pure tu spendi tutti 'sti soldi?. Su questo non ci piove, ma da qui a ridursi a nascondersi sotto la finestra pur di non farsi vedere dai vicini che reclamano a gran voce Frosty ce ne vuole. John Grisham ha saputo darci una piccola lezione sullo spirito del Natale e sul suo vero significato: la gioia del condividere e di aiutarsi nel momento più difficile vabbè io quello con te lo faccio tutti i giorni, tipo quando devi attraversare la strada e non riesci perché non vedi il semaforo (adesso mi sputa!), quando tutto sembra perduto. Con ironia e spirito ci mostra i due estremi: gli eccessi, con le decorazioni assurdamente eccessive lo diciamo al mondo che hai le lucine di natale sul letto tutto l'anno? Manzoooooo, tuuuuuutto l'anno!, i pranzi sovrabbondanti, le spese folli, e i difetti, la casa buia, niente beneficienza, niente festa. E nel suo finale, assolutamente lieto e un filino zuccheroso, ci mostra anche la via di mezzo: l'amore per la famiglia, la gioia di ritrovarsi sotto uno stesso tetto e di accogliere anche lo sconosciuto Marty (chissà chi mai sarà) a braccia aperte. Perché la magia del Natale è anche questa: perdonare Dio perdona, io no! e farsi perdonare.

Andate ad augurare Buon Natale a Laura, QUI la sua recensione commentata da me!

Voto


Alla prossima



Buongiorno lettori!
Oggi non vi propongo solo una recensione ma una nuova Lettura a quattrocchi, fatta in compagni di Laura La Libridinosa. Per questo nuovo appuntamento abbiamo colto la palla al balzo e letto un libro che è stato inviato a sorpresa ad entrambi dalla Newton Compton, La collezionista di libri proibiti di Cinzia Giorgio. Vi ricordo che qui di seguito troverete la mia recensione commentata (in rosso) da Laura, invece da Laura (QUI) troverete la sua  commentata da me!



La collezionista di libri proibiti
di Cinzia Giorgio
Newton Compton Editori | Anagramma | 281 pagine
ebook €4,99 | cartaceo €9,90
6 ottobre 2016

Trama. Venezia, estate 1975. Olimpia ha solo quindici anni quando conosce Anselmo Calvani, proprietario di una storica bottega d'antiquariato. È un incontro decisivo, Anselmo intuisce subito l'intelligenza e la sensibilità della ragazza e la incoraggia a seguire la sua inclinazione. Giovanissima ma già appassionata lettrice, Olimpia comincia a frequentare il suo negozio, a lavorare lì e, con il suo aiuto, inizia a collezionare preziosi libri messi all'indice dalla Chiesa. Mentre cresce la sua passione per quei volumi antichi anche quella per Davide, il nipote di Anselmo, segreta e non dichiarata, bruci l'animo della ragazza. E una notte, sospinti dalla lettura dei versi erotici di una cortigiana veneziana, i due cedono ai loro sentimenti... Parigi, estate 1999. Olimpia vive ormai nella capitale francese. Ha aperto una casa d'aste, specializzata in libri e manoscritti antichi, tra le più quotate ed eleganti della città. Ogni anno riceve da Davide uno strano regalo: un pacchetto che contiene lettere un tempo censurate, insieme a un libro considerato in passato "proibito", di cui Olimpia riconosce il grande valore. Sono l'eredità di Anselmo... Ma come poteva un modesto antiquario veneziano esserne in possesso? E che legame c'è tra quelle lettere e la bottega da cui provengono?

Ok, via il dente via il dolore ma stavi dal dentista? Mica me l’avevi detto! Mi aspettavo una lettura diversa io no, ma solo perché mi avevi avvisata tu, però mi ha fatto schifo lo stesso. Mi sarò fatta suggestionare dalla sinossi e da qualche commento letto qua e là ma immaginavo un romanzo che ponesse l’accento più sul mistero quale mistero? e invece qui sguazziamo nel romance poi un giorno, con calma e pazienza, mi spiegherai bene il significato della parola romance, perché io li chiamo LIBRI BLEAH. Per carità, storia carina, magari che zoppica in alcuni punti zoppica? Pare che gli abbiano amputato le gambe!, una bella ambientazione, tuttavia non ne sono rimasta entusiasta che l’ho detto che a me ha fatto proprio schifo? 

Olimpia ha 15 anni. Viene da una famiglia agiata che non le fa mancare nulla ma che la soffoca. Eppure la madre accetta di farle fare un tirocinio presso la bottega di un antiquario Veneziano specializzato in libri antichi e meno male che la soffocano! Olimpia sembra essere incredibilmente portata per il lavoro tanto che, pochi anni dopo, appena 18enne sa riconoscere falsi, valutare libri e si specializza nei libri inseriti nell’Indice dei Libri Proibiti ah la credibilità di questa storia… Olimpia si innamora del nipote dell’antiquario che botta di fantasia!, Davide, più grande di lei di qualche anno qualche? La loro sarà una storia tormentata ma a tenerli uniti, anche quando la distanza tra i due sembra incolmabile, sarà Veronica Franco, una delle poetesse più importanti del Cinquecento italiano, grazie alle sue memorie e ai suoi versi che paraculata (si può dire paraculata nel tuo blog?). 

Se lo si legge come una storia dedicata all’amore e ai libri penso sia anche una bella lettura bleah, magari con le sue pecche tutta una graaaaaaaaaande pecca. Io ho trovato poco credibile una ragazzina di 15 anni che viene assunta in un negozio di antiquariato e che in men che non si dica diventi così esperta ma come poco credibile? A te non è mai successo? No? Eh colpa tua che te ne stai sempre chiusa in casa a leggere!, e mi è sembrato tutto troppo semplice per Olimpia: entra in bottega per ripararsi dall’acquazzone, le viene regalato un libro antico, trova lavoro, la madre bacchettona le dice di si per il tirocinio, non ha problemi di soldi, … tutto troppo facile hai presente il detto “piove sempre sul bagnato”? Ecco, acquazzone = bagnato. 

Arrivata a pagina 74 (sono sicura perchè me lo sono segnata) eccolo là, si affaccia il mistero: Davide e Anselmo, lo zio, hanno una discussione, Olimpia sente solo stralci di conversazione, e alla frase..

“Ha il diritto di sapere…” parte la sigla di Beautiful ed entra in scena Ridge!

Ho esultato: era lui, il mistero! Eh lì io mi sono buttata tra le pagine a leggere con tutte le cose belle che potevi fare..., per vedere in cosa consisteva questo mistero. E alla fine…. si ok c’è, ma è un mistero un po’ piccino e che per altro ha una spiegazione un po’ banale. Si, lo ammetto, ci sono rimasta male. Gli ingredienti c’erano tutti, a partire dai libri antichi che hanno sempre il loro fascino tipo che puzzano! e invece niente. 

Mi è piaciuta invece molto l’ambientazione veneziana, perchè è una Venezia niente affatto turistica, ma sentita e vissuta dai suoi abitanti, quella Venezia non baciata dal sole ma immersa nella nebbia, con i ponti luccicanti di ghiaccio e l’umidità che minaccia le preziose pagine dei libri ecco, l’ambientazione giusta per te.

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Datemi un libro, un tè e una giornata piovosa, mi farete felice. Ogni libro è un'avventura incredibile e io voglio viverla! Voi no?


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