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Recensione: Ti chiamo sul fisso - Rainbow Rowell

Buongiorno lettori!
Non sono sparita, sono solo partita alla volta di casa Libridinosa dove ho passato ben quattro giorni con lei. Siamo state al BookCity e ce ne sono successe di tutti i colori. Naturalmente ve ne parleremo nei prossimi giorni e ci sarà anche una sorpresa per voi. Quindi occhio!
Oggi invece inizio la giornata con una nuova recensione. Vi parlerò di Ti chiamo sul fisso di Rainbow Rowell edito da Piemme (che ringrazio per la copia del romanzo).

Ti chiamo sul fisso
di Rainbow Rowell
Piemme | Piemme | 352 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,50
7 novembre 2017 | scheda Piemme


TRAMA
Se ti capitasse una seconda possibilità in amore, faresti di nuovo la stessa scelta? Se si parla di macchine del tempo, un semplice telefono non sembrerebbe il modo più sofisticato di viaggiare nel passato... Eppure quando Georgie, madre di due bambini e autrice televisiva perennemente sotto stress, mette piede nella casa della sua infanzia, e in un momento di nostalgia alza la cornetta del vecchio telefono fisso - un vero reperto archeologico -, improvvisamente è trasportata a quindici anni prima. Non nel senso che può vedere il suo passato. Ma nel senso che può telefonargli. Sperando che il passato risponda. Sperando che Neal, quello che oggi è suo marito e allora stava per diventare il suo fidanzato, risponda... Perché se c'è una cosa che Georgie cambierebbe della sua vita è il modo in cui il suo matrimonio si è pian piano spento, fino a ridursi a quello che è oggi. Forse parlando al telefono con il Neal di ieri potrà rimediare a cose che oggi sembrano irrimediabili. Forse quello stupido telefono, così antiquato da essere ancora attaccato a un filo, può davvero darle una mano...



Devo dire che mi aspettavo qualcosa di più da Rainbow Rowell. L'ho conosciuta con Fangirl e lì avevo trovato sentimenti certo, ma anche una sana ironia e soprattutto una protagonista che si è saputa fare amare fin dalle prime battute grazie alle sue paure, alle sue fantasie e al suo sapersi creare un mondo tutto suo attorno, senza remore. 
Ti chiamo sul fisso tocca invece una fascia di età un po' più adulta, quella di una madre e di una moglie che cerca di conciliare con poco successo la sua famiglia, e soprattutto il marito, con un lavoro che ama, per cui è portata ma che richiede tempi e sforzi non propriamente alla sua portata. Georgie scrive telefilm umoristici, in cui ovviamente la battuta e l'ironia la fan da padrone, e ha finalmente l'occasione della sua vita, quella di proporre insieme al suo socio e amico Seth il telefilm su cui stanno lavorando da tanto ad un produttore famoso. Problema: è Natale e lei dovrebbe partire per Omaha con il marito Neal e le due figliolette. Neal decide alla fine di partire da solo non senza lasciarla con il broncio dopo una brutta litigata. Da questo momento Georgie non riesce a passare una giornata tranquilla divisa com'è tra l'ansia per il lavoro e la famiglia lontana, finché una sera non prova a chiamare il marito dal telefono fisso della sua vecchia cameretta a casa dei genitori e incredibilmente Georgie scopre di parlare si con suo marito ma con il Neal del passato, quando ancora erano appena fidanzati.
Quello che non mi ha fatto impazzire di questo libro è stato il fossilizzarsi sullo stesso scenario, il ripetersi troppe volte delle stesse situazioni, con Georgie che cerca di chiamare Neal, che va a lavoro, che ricorda episodi del passato. E ancora e ancora. Non c'è niente da fare, quando un libro si ferma in questo sorta di circolo vizioso mi si smorza l'entusiasmo e non mi fa apprezzare neanche gli spunti interessanti che pure riconosco. Mi incuriosiva l'idea di affacciarsi sul passato da parte della protagonista, tuttavia l'idea alla fine si limita ai soliti discorsi con Neal e a poco altro e non mi è sembrata sfruttata in pieno.
C'è poi una sorta di tentativo di triangolo con l'introduzione di Seth il migliore amico di Georgie, con il quale lavora spalla spalla per molte ore al giorno. Seth è uno di quelli che passa da una ragazza all'altra senza troppi problemi e chiaramente Neal è geloso del suo rapporto con Georgie. Anche qui, un vorrei ma non posso da parte dell'autrice che insinua nel lettore la possibilità che tra i due possa nascere qualcosa di più, di diverso, ma non osa dirlo palesemente, li lascia lì a sfiorarsi senza andare oltre, quasi tentennanti. Sono quelle situazioni che non mi intrigano, mi lasciano solo con una gran frustrazione addosso.
Mi è sembrato quasi che la Rowell abbia fatto il passo più lungo della gamba con questo libro, come se l'idea di un romanzo con una protagonista più adulta non fosse nelle sue corde, cosa che si intuisce da una Georgie francamente poco delineata e che risalta poco. Mi spiace, anche perché il suo guizzo narrativo spunta qua e là ma credo che il suo mondo, i suoi protagonisti debbano essere più giovani.

Alla prossima



Commenti

  1. Ciao Eliza, della Rowell avevo letto qualche anno fa "Per l'amore basta un clic" e mi era piaciuto, questo mi incuriosisce, anche se la tua recensione non lascia ben sperare...

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    1. Io di suo ho letto "Fangirl" e "Carry on" vicino tra loro essendo collegati ma diversi di genere e mi erano piaciuti molto. Qui non l'ho sentita coinvolta nel racconto, come se scrivesse qualcosa non nelle sue corde. :/

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  2. noooooooooooooooo non dirmi così! io devo ancora leggerlo e ora ho paura! Però avevo letto e amato molto già il suo precedente con protagonisti adulti (Per l'amore basta un clic) quindi parto ottimista dai

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so che dirti, e dire che Fangirl mi era proprio piaciuto tanto. Dai che capita, magari a te invece piace tanto.

      Elimina

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