Si, No, Ni #10... I libri ai tempi dei Social

by - gennaio 06, 2017

Buongiorno lettori!
E' arrivata la calza? La gentil vecchina (no, non so io!!) è passata? Spero che oltre a dolciumi vari vi abbia lasciato anche un bel libro. 
In questi giorni mi sto dedicando ad una grafica nuova per il blog. Lo so, avevo promesso di tenerla per un po', ma infondo sono passati già sei mesi dall'ultimo cambio... è taaaaanto tempo! No? Va beh, comunque ciò sto lavorando su a tempo perso, tra una lettura e l'altra, e non so con precisione quando anche voi la vedrete. Chissà, magari una mattina vi svegliate e boom! Grafica nuova!
Passiamo al post di oggi. L'Epifania tutte le feste si porta via ma porta anche con se una rubrica mensile che state amando molto (grazie!! Io mi stupisco sempre ), Si, No, Ni! L'argomento per il primo appuntamento dell'anno non si allontana di molto da dove siamo: Libri e Social! Siamo nella generazione dei Social Network, eh si, oramai non si starnutisce se prima non lo si scrive su Twitter. Naturalmente questo ha avuto ripercussioni anche sui nostri amati Libri: uscite, anteprime, notizie, appuntamenti, blog (si, pure io), tutto trova il suo spazietto nel mondo dei Social Media. Ma quali sono i pro e i contro dei vari Social? 

SI
Goodreads... Yes, we can! Ha la grande pecca di essere solo in inglese e di comprendere libri da tutto il mondo (ma da tutto tutto eh), quindi un po' di spaesamento è normale. Tuttavia, Goodreads è in assoluto il Social (almeno in senso lato) che preferisco che parla di libri. Fa inserire le schede dei libri mancanti, consente di creare e far parte di gruppi specifici, fa Giveaway, una Challenge che oramai è la mia nemesi, fa scoprire libri nuovi. Insomma, fa quello che mi aspetto da una piattaforma a tema libri. E poi mi diverto tanto a mettere in libreria i libri scansionandoli con la app :3

Instagram... fai cheeeeeeeeseeeee! Instagram credo sia stato uno degli ultimi Social a cui sono approdata ma è anche quello che prediligo: semplice, immediato, senza tremila notifiche che piovono dal cielo ogni secondo. Fai una foto (fai un ritocchino... oh beh, i filtri stanno lì per quello) e via! Pochi commenti, tanti cuori. Semplice e intuitivo!

NI
Twitter... cip cip. Io con l'uccellino blu ho sempre avuto un rapporto strano. Inizialmente lo adoravo, poi col tempo mi sono persa per strada. Le notizie scorrono una dietro l'altra senza fermarsi un attimo. Uh guarda esce un nuovo libro interessante... ecco, se per disgrazia divina non te lo appunti tu quel post non lo troverai mai più. Eppure case editrici e autori (soprattutto stranieri) sembrano adorarlo. Vai a capire perchè. A me sembra sempre un butta su, in cui dai libri si finisce col parlare di rossetti e lacca per capelli. Ha il grande pregio di essere diretto, molto diretto, pure troppo. E a me 140 caratteri non bastano, mi fanno ansia e soprattutto tornare alla mente gli Sms (eh lo so, voi ciovani siete abituati a WhatsApp e ad avere gli sms illimitati, ma una volta si pagavano e pure cari...).

Facebook... no comment. Pure con Facebook proprio simpatici non ci stiamo. Basta dirvi che sono riuscita a creare prima la pagina del blog e solo dopo (non so bene come) il mio profilo personale, cosa che nella Silycon Valley ancora si stanno grattando la testa per capire come cribbio abbia fatto. Facebook oramai arriva ovunque e ti da notizie da ovunque, mette in contatto persone lontane, fa fare chat, video chat, sondaggi. Insomma è diventato indispensabile per un qualunque blog, figuriamoci per chi parla di libri! Esce il nuovo di Zafon dopo anni e anni di silenzio? La notizia come prima cosa lì viene data! Il problema di Facebook è che è di tutti e tutti pensano di poter dire tutto e sempre, insulti e inesattezze compre (ora va tanto di moda il termine bufala mediatica... scoperta dell'acqua calda eh). Insomma, Facebook è uno strumento potente, ma, come il buon Spiderman appeso alla sua ragnatela ci insegna, da grandi poteri derivano da grandi responsabilità. Ecco, usiamolo... responsabilmente!

NO
Anobii... odio profondo. So che ora è un po' cambiato rispetto ai suoi esordi ma Anobii per me resta sempre e comunque un gran no! E' macchinoso, poco chiaro, ha un che di limitato. Senza contare che la grafica è triste, tristissima, e che la App è (o almeno era, non ho ancora provato quella nuova... ma tremo al solo pensiero) praticamente inutile. Per me è bocciato su tutta la linea!

Google Plus... notizie ne abbiamo?. Ma voi, Google Plus... lo usate? No perchè io ho iniziato ad usarlo solo quando Google con una mossa che manco Hamilton al Gran premio di Montecarlo ha imposto  tutti i suoi utenti di avere un profilo per fare qualsiasi cosa: commenti su un blog? Eh meglio avere Google Plus; vai su YouTube? E non vuoi avere Google Plus? Ma alla fine della fiera, tirando le somme, andando al sodo... chi lo usa con costanza? Uh guarda... il deserto. Che poi che faccia rima con pus a me lo ha sempre reso un pelino inquietante...

Alla prossima



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9 comments

  1. Anobii, abbandonato... Google plus mai capito

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  2. Anobii non lo conosco proprio, quindi non saprei che dire mentre Twitter non riesco a sopportarlo, cioè se cerchi una notizia devi scartabbellare negli infiniti twitt che hanno gli hashtags che non sempre sono intelligentissimi. Insomma è odioso. Facebook è l'unico che trovo diretto e facile da usare. Sì ci sono i cafoni ma anche nella vita reale ci sono e tanti. Per quanto riguarda Google Plus a volte mi sento obbligata ad usarlo perchè o se no non posso scrivere sui blog o rispondere a determinati gruppi.

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    1. Di Google plus non mi piace questo, l'obbligo di doverlo usare.

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  3. Io ho le lacrime, ma l'uccellino blu rimane malizioso!

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  4. io Good non lo capisco... e non so usare bene twitter e non ho istagram, insomma sono una ciofeca, pure vecchietta e gnugna

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