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[BookSwiffer] Recensione: Ninfa dormiente - Ilaria Tuti

Buongiorno lettori!
Oggi è il primo giorno della settimana ma per me è anche giorno di BookSwiffer! Che cos'è? Ma è la rubrica più lucida e pulita della blogsfera! Nata dalla collaborazione con La Libridinosa e la Bacci di Due lettrici quasi perfette, ogni mese (Ehmmm.... si ho saltato ottobre, ma il libro che mi era toccato era una vera noia) munite di swiffer, aspirapolvere e disinfettante (che non si sa mai...) tiriamo fuori dalle nostre librerie 5 libri che oramai avevano perso ogni speranza di essere letti; le altre due dopo un senato consulto (che votazione della legge di bilancio scansate proprio) decidono quale sarà il fortunato titolo che sarà letto. Ma procediamo, che qui non stiamo mica ad asciugare gli scogli. I miei cinque titoli di questo mese erano....
  • Due verticale - Jeff Bartsch, Nord
  • Ninfa dormiente - Ilaria Tuti, Longanesi
  • Quando arrivi, chiama - Anna Mittone, Mondadori
  • Teresa degli oracoli - Arianna Cecconi, Feltrinelli
  • Zarina - Ellen Alpsten, DeA Planeta Libri
Laura e la Bacci hanno scelto per me: Ninfa dormiente di Ilaria Tuti.


NINFA DORMIENTE
(#2 Teresa Battaglia)
di Ilaria Tuti
Longanesi | La Gaja Scienza | 478 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,60
27 maggio 2019 | scheda Longanesi

"Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d'improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l'inferno, ogni giorno l'inferno mi abita e mi divora. Perché c'è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l'ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa".

Questa indagine è un viaggio dentro me stessa. Vedo ciò che ero e non sarò più. Ciò che sono diventata e quello che diventerò. È un confrontarmi ogni momento con il dolore che mi ha distrutta e poi forgiata, e con la paura di un futuro fin troppo vicino.

Arrivo tardi con la lettura di questo secondo appuntamento con Teresa Battaglia, ma come spesso accade tra una cosa e l'altra questo bel volumone restava ad aspettare. Finalmente il suo turno è arrivato, finalmente ho incontrato di nuovo Teresa Battaglia, commissario assolutamente anticonvenzionale nel panorama del thriller italiano. Teresa non è una poliziotta alle prime armi, è avanti con gli anni, ha il diabete galoppante e ora anche la sua mente inizia a fare brutti scherzi, con vuoti di memoria sempre più frequenti che lei cerca di colmare grazie ad un diario che porta sempre con sé. Continuare a lavorare in queste condizioni è sempre più difficile se non impossibile, lo sa bene ma per ora nessuno deve saperlo. Non Massimo Marini, l'ispettore che la accompagna, e assolutamente non il nuovo questore Albert Lona che con Teresa pare aver trascorso una fetta del suo passato. Nessuno deve sapere, perchè Teresa ha un nuovo caso su cui indagare, un caso che fonda le sue radici nel passato e nella terra di una Valle così vicina eppure così lontana. Tutto ha inizio da un quadro bellissimo dipinto con il sangue di un cuore. Di chi è quel sangue? E perchè è stato fatto ciò?

Forse ho aspettato troppo a ritrovare Teresa. Quando ho preso in mano questo libro ammetto che non ero convinta, temevo di ritrovare una replica del primo o comunque niente di nuovo. Ebbene, mi sbagliavo e alla grande. Ilaria Tuti ha portato il suo personaggio e la serie su un altro livello rispetto a Fiori sopra l'inferno, accompagnando il lettore nel luogo oscuro in cui il Male si annida. 

Dietro la costruzione di questo romanzo ci deve essere stata prima di tutto una ricerca attenta, fatta di Storia, tradizioni, miti e sfumature. In questo libro l'autrice, infatti, dà tanto al suo lettore. Parte da un mistero, imbrattato del sangue di una donna vissuta anni prima e da lì amplia lo sguardo sulla Seconda Guerra Mondiale, sui partigiani e sulla Valle di Resia, un unicum antropologico e culturale. Tanta carne al fuoco che viene gestita in maniera impeccabile ed efficace, tanto da lasciare letteralmente il lettore inchiodato a questa sorta di finestra che si affaccia sui boschi della valle e sul piccolo abitato di Prato di Resia. Niente è scontato e la verità su questo misterioso quadro, la Ninfa dormiente, non sarà rivelata fino alla fine, ma prima, anche quando si pensa di aver capito tutto, ecco che un colpo di vento cambia le carte in tavola e il commissario Battaglia deve puntare l'attenzione su un nuovo dettaglio, su un nuovo particolare, su un nuovo colpevole.

Le atmosfere cupe e maligne che si racchiudono in queste pagine mi hanno catturata e trascinata nel fredda ombra dei boschi; il misto di Storia e indagine lo hanno reso uno dei più bei libri letti quest'anno. Ma a farla da padrona è sempre lei, Teresa Battaglia, un misto di forza e fragilità. In questo secondo incontro poi sappiamo qualcosina in più di lei e siamo partecipi del suo dolore passato e presente, della sua caparbietà a non voler mollare, anche quando tutto è difficile, anche quando lei stessa dubita di potercela fare. Anche quando chi le è vicino ed è diventato quasi un figlio è in pericolo. E qui ho trovato il cuore pulsante del racconto: il rapporto tra Teresa e Massimo, fatto di alti e bassi, di distanze e riavvicinamenti, ma mai così stretto. 

In questo secondo libro troviamo tematiche importanti e varie, la memoria, personale e collettiva, le origini, in un continuo parallelo tra quello che siamo noi ora qui e quello che sono stati i nostri avi nel loro passato, nel loro momento. È un romanzo che ha un respiro questo, un battito, una vita, è un essere vivente tanto bello quanto misterioso. In lui si trovano la luce e le tenebre, il presente e il passato, il bene e il male. 

Devo dirvi altro? Se ancora non lo avete letto, correte, cliccate, recuperate i libri di Ilaria Tuti!

Alla prossima




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