Recensione: Jane Seymour. La regina più amata - Alison Weir

by - novembre 02, 2020

Buongiorno lettori!
Sono felice di iniziare la settimana con la recensione di un libro bellissimo, di quelli che grazie alla storia e alla penna dell'autrice ti fanno immergere completamente nelle sue pagine e nelle sue atmosfere. Tirate fuori il vestito con lo strascico e andiamo alla corte di Enrico VIII Tudor con Jane Seymour. La regina più amata di Alison Weir. Ringrazio la casa editrice per avermi inviato copia del romanzo.


JANE SEYMOUR. LA REGINA PIÙ AMATA
(#3 Le sei regine Tudor)
di Alison Weir
Beat | SuperBeat | 542 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €19,00
15 ottobre 2020 | scheda Neri Pozza

Cresciuta a Wulfhall, una suntuosa tenuta immersa nella campagna del Wiltshire, la giovaneJane Seymour coltiva una sola aspirazione: quella di prendere i voti e ritirarsi nella quiete di un monastero. Giunta ai diciotto anni, tuttavia, Jane cede alle pressioni della sua ambiziosa famiglia e, grazie all'intercessione di un lontano cugino, Sir Francis Bryan,viene mandata a corte come damigella della regina Caterina d'Aragona, la sovrana nota per la sua grande bontà. Le giovani donne al servizio della regina sono nel posto giusto per trovare un buon marito, ma Jane, con la sua pelle diafana, gli zigomi poco pronunciati e il naso troppo grosso si sente invisibile agli occhi degli uomini di corte. Di certo lo è davanti are Enrico, il cui sguardo sembra non riesca a staccarsi da un'altra damigella, la maliziosaAnna Bolena. Non passerà molto tempo prima che scoppi lo scandalo: re Enrico ripudia Caterina per sposare Anna, provocando una drammatica scissione con la Chiesa. Jane diventa dama di compagnia della nuova regina, ed è in quelle vesti che, per la prima volta, il sovrano la nota: se Anna è brillante ma spesso aggressiva, Jane è, al contrario, dolce e pacata. Un balsamo per l'animo ferito dell'inquieto Enrico. Sollecitata a ricambiare l'affetto del re e guadagnarne il favore per la sua famiglia, Jane verrà, suo malgrado, coinvolta in un pericoloso gioco politico e trascinata al centro dei drammatici eventi che segneranno la Riforma e decreteranno la caduta di Anna Bolena.


Come accade molto spesso per i romanzi storici, raccontarvi la trama non ha molto senso. Quasi tutti sanno la storia di Jane Seymour, terza moglie di Enrico VIII. Tuttavia, come l'autrice ci ricorda nella nota finale, di questa terza sposa Tudor in realtà sappiamo molto poco, a causa della pressoché assenza di lettere di prima mano e anche per la prematura morte. Chi era Jane Seymour? 

Ebbene, Alison Weir, giocando anche un po' di fantasia per i primi anni di vita, compie nuovamente la sua magia e ci racconta di una Jane familiare ma anche, sotto molti punti di vista, inedita. Nata in una famiglia numerosa e più che benestante, Jane ha una forte fede che la porterà a tentare anche la via del convento. Ma quello non è il suo destino, e dopo un iniziale tentennamento, chiede al padre di trovarle un posto tra le damigelle della regina Caterina d'Aragona. Per diversi anni quelle che saranno due delle donne più importanti per il re e per l'Inghilterra vivranno una accanto all'altra, dagli splendori di corte all'esilio via via più stretto che Enrico, infatuato dalla Bolena, infliggerà alla prima moglie. Qui incontriamo una Jane ingenua e affezionata alla Regina che, con devozione e abnegazione, serve finché le sarà concesso, convinta della sua posizione e della validità del matrimonio con il re. 

Con la riforma e la scissione dalla Chiesa di Roma, Jane vede il suo piccolo mondo sconvolgersi e, costretta anche dall'arrivismo dei fratelli, deve entrare nel seguito della nuova Regina. Sono anni difficili per lei, che deve ingoiare letteralmente la propria fede pur di non essere tacciata di tradimento; ma sono anche gli anni che la porteranno a risplendere agli occhi del re. Incastrato in un matrimonio odioso, Enrico vede in Jane un'oasi di pace, un porto sicuro fatto di famiglia e tranquillità, ma anche una donna nata in un famiglia numerosa da cui quindi poter avere il tanto desiderato erede. È ora che l'autrice imprime al sua eroina un piccolo cambiamento, qualcosa di impercettibile ma che la porterà al matrimonio e al regno. Capiamoci, Jane mai sarà arrivista, ma è in questo attimo in cui tutti le fanno pregustare la caduta di Anna Bolena, che inizia a fare calcoli, a capire che lei e solo lei potrà ridare a Maria, figlia di Caterina, non solo una famiglia ma un ruolo sullo scacchiere europeo e che solo lei potrà riportare la vera fede in Inghilterra. 
Ma qui scatta anche la doppia natura di questa donna. Tanto è consapevole del proprio ruolo, tanto ne è intimorita. Teme le reazioni di Enrico, teme i suoi matrimoni passati, teme quell'ombra che la notta le appare e le sussurra l'ovvio: se ne ha ripudiata una e decapitata un'altra, a te che potrà fare? 

Splendidamente tragico il personaggio di Jane Seymour. Di lei non sappiamo tanto, ma una cosa possiamo dirla: è la stata la moglie più amata da Enrico, quella che non solo gli donerà il figlio maschio tanto agognato, ma che riporterà in lui la pace e la tranquillità dopo gli anni turbolenti del matrimonio con Anna. E Alison Weir ce ne da un ritratto bellissimo, che non si legge, si divora. Attenta a non strafare e a non snaturare la natura di Jane, l'autrice non si limita a dirci l'ovvio, quello che sappiamo, ma le dà un carattere ben preciso, le dona una sfaccettatura a tutto tondo, facendola cambiare negli anni. Da una ragazza giovane, ingenua e indecisa, ci consegna una donna passionale ma pudica, una regina moralmente attenta e con uno scopo preciso, ma anche una moglie timorosa, costretta a calcolare parole e atteggiamenti pur di non perdere l'amore di Enrico, e infine un'eroina morta troppo presto, con la consapevolezza di aver fatto tutto ciò che era in suo potere per Enrico, per Maria, per l'Inghilterra.

Quello che mi sono trovata a pensare a fine libro è cosa avrebbe potuto fare Jane se non fosse morta, cosa ne sarebbe stato di lei? Enrico indubbiamente amava questa donna semplice, ma sarebbe bastato questo amore e la nascita di Edoardo? Ovviamente non lo sapremo mai, ma fa pensare il fatto che Enrico stesso si farà seppellire accanto a lei. Tra le sue sei moglie alla fine lui sceglierà sempre lei

Alla prossima




Crediti
Foto da @it.wikipedia.org

Ringrazio la Casa Editrice per avermi fornito una copia del romanzo

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