Recensione: Fidanzati dell'inverno - Christelle Dabos

by - marzo 27, 2019

Buongiorno lettori!
Era un po' di tempo che non mi appassionavo così ad un fantasy. Avete presente quando passate un interno pomeriggio a macinar capitoli senza accorgervene? Ecco, questo mi è successo con Fidanzati dell'inverno (L'attraversaspecchi Libro 1) di Christelle Dabos, tanto che sono già immersa nelle pagine del secondo libro della serie.


Fidanzati dell'inverno
(L'attraversaspecchi Libro #1)
di Christelle Dabos
Edizioni E/O | 512 pagine
ebook €12,99  | cartaceo €16,00
18 aprile 2018 | scheda Edizioni E/O

In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra, vive Ofelia. Originaria dell'arca "Anima", è una ragazza timida, goffa e un po' miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un'altra arca, "Polo", molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo. 
Fidanzati dell'inverno è il primo capitolo di una saga ricca e appassionante che sta conquistando migliaia di lettori giovani e adulti. 

Leggere un oggetto significa dimenticare un po' se stessi per far posto al passato di un altro, mentre attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio riflesso.

Non fatevi ingannare dalla mole di questo romanzo, perché saranno pure più di 500 pagine ma arriverete all'ultima in un baleno. Questo libro è un piccolo esempio, un caso non unico ma abbastanza raro di un fantasy ben fatto, avvincente e nuovo nato non in lingua inglese ma francese.
@passe-miroir-fans.tumblr.com
Christelle Dabos ha, infatti, saputo giocare con illusioni e atmosfere in bilico tra realtà e sogno per darci un mondo affascinante e una protagonista che sulle prime potrebbe apparire scontata ma che si rivela, invece, un vero portento. Lei è Ofelia, originaria di Anima, una delle arche che orbitano intorno al rimasuglio della Terra. Lei è una lettrice, le basta, infatti, toccare un oggetto per ripercorrerne la storia e la vita e scoprire qualcosa sul suo proprietario. Ma non solo, è anche una attraversaspecchi. La sua vita potrebbe sembrare un po' piatta e monocorde fino a quando le Decane della sua famiglia non la promettono in sposa a Thorn, un oscuro personaggio che proviene dall'arca Polo. Ofelia è costretta a seguirlo a Polo già prima del matrimonio e qui, tra un pericolo e l'altro, si troverà davanti ad un mondo per cui non è preparata, un mondo che la classifica fin da subito come un pericolo da eliminare. 

Fino a qualche anno fa ero un divoratrice di fantasy, poi le storie sono iniziate a somigliarsi un po' tutte e da allora cerco di fare una accurata selezione, cercando di dedicarmi solo a quelli più particolari, quelli che hanno tutti gli elementi per non farmi annoiare. La serie della Dabos inizialmente non mi aveva attratta, ma, una recensione dietro l'altra, un consiglio dietro l'altro, han fatto si che si insinuasse nel mia wish list e poi nella mia libreria. Ora, dopo aver letto il primo libro, non vedo l'ora di proseguire questa serie. Che cosa mi ha colpito? L'assurdo che c'è in questo libro, la logica dietro al follia, l'oscuro e il grottesco che si annidano a Chiardiluna. In ogni gesto, in ogni piccolo episodio si può nascondere un pericolo; i personaggi che affollano la corte di Polo hanno facce d'angelo ma cuori oscuri e malevoli; le faide sono in continuo scontro, pronte in maniera subdola a denigrarsi e a distruggersi a vicenda; nessuno dà niente per niente e niente è scontato o facile. L'autrice ha saputo creare uno vero e proprio circo di anime oscure, di maschere inquietante, di personaggi crudeli; un gioco degli specchi in cui tutto è falso, tutto è marcio.

Ofelia si ritrova quindi catapultata in un mondo che è l'opposto di quello a cui è abituata; lei che viene da una famiglia grande e chiassosa, poco formale ma molto appariscente, lei che è per natura taciturna e poco avvezza agli intrighi, ecco che invece improvvisamente deve imparare la sottile arte del sotterfugio, ma soprattutto a non fidarsi di niente e di nessuno, a cercare di vedere oltre le apparenze. Anche se il sole splende soave in cielo, non è detto che ci sia caldo; anche se il palazzo in cui risiede splende di decori e lusso, sotto la carta da parati si nasconde l'umidità malsana e la muffa. Ecco la sua nuova casa, allietata ancora di più dalla presenza di un fidanzato scontroso e burbero e dalla zia di lui crudele burattinaia. Ma anche qui Ofelia dovrà affinare le sue doti e scoprire se veramente Thorn è così ombroso e freddo e perchè  sia stata scelta proprio lei per questo (infausto) matrimonio. Ofelia, come dicevo, all'inizio non mi aveva molto convinta, temevo nella classica ragazzina che si auto sminuisce, per poi scoprirsi pazzesca. La Dabos non mi delude perchè Ofelia è si piccina e tenera, ma anche tremendamente goffa (e ci dà anche una vera motivazione per la sua goffaggine). Davanti alle difficoltà si dispera ma non demorde, davanti alle ingiustizie si arrabbia e lancia bicchierate d'acqua. Posso dirlo? Finalmente una protagonista un po' sui generis, più Hermione che Bella ( e qui ho sfoderato la mia grande cultura eh). 

La cosa che più mi ha stupito però è un'altra: il lato romance, che non c'è! O meglio c'è, è accennato poco poco (in fondo c'è un matrimonio alle porte) ma appare più come un impiccio per la protagonista che un punto di forza per il romanzo. Insomma, si qualche cuore batterà, ma al momento la cara Ofelia ha ben altre gatte da pelare e pallottole da evitare! Nei prossimi libri ci sarà? Forse, chissà, ma ho apprezzato l'idea di utilizzarlo quasi in maniera negativa, come se fosse una prospettiva tutt'altro che auspicabile. Poi vedremo, ma almeno abbiamo un inizio affatto scontato.

Questa lettura mi è proprio piaciuta, anche perchè la Dabos scrive proprio bene, riesce a rendere con le sue descrizioni il senso di confusione e di follia che circondano Ofelia, e anche il suo sentirsi impreparata al mondo in cui si appresta ad entrare. I punti forti di questo romanzo sono la fantasia, la sovrabbondanza di personaggi e di spazi, l'incastro di illusioni e di allucinazioni. Tutto questo però avendo come fulcro una protagonista all'apparenza semplice ma con un carattere forte e incisivo. 

Vi starete domandano: ma allora perchè quattro e mezzo e non cinque? Non perchè sia una brutta persona, ma perchè in tanti (Grazia La spacciatrice di libri e Azzurra di Silenzio, sto leggendo in primis) mi hanno detto che il primo è bello ma il secondo di più, quindi ho deciso di tenermi quel mezzo punticino in più per Gli scomparsi di Chiardiluna!

Alla prossima 





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9 comments

  1. Già in lista da tempo solo sto aspettando anche il terzo così da leggerli tutti e non rimanere con una storia spezzata

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    1. Sai che credo siano 4? Cioè la Dabos mi sa che sta scrivendo il quarto.

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    2. Uffa ma perchè tantiiii che poi le storie quasi sempre incominciano ad essere annacquate

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  2. Il secondo, devi leggere il secondo!
    INIZIA IL SECONDO!

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  3. Oh, finalmente una recensione positiva! A me è piaciuto tanto, proprio come a te, ma mi sentivo una brutta persona perchè lo vedevo stroncato ovunque, addirittura perchè nel romanzo la figura della donna sarebbe sminuita e l'autrice sarebbe una misogina... Grazie per la recensione.

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    1. Mah io tutto questo sminuire non l'ho visto, è un racconto in un mondo diverso.

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  4. A me questo libro è piaciuto un sacco e sono davvero contenta che la Dabos non ha fatto innamorare Ofelia e Thorn in uno schiocco di dita. Devi leggere il secondo!

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    1. L'ho appena iniziato e sono proprio curiosa di vedere che si inventa.

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