[Questa volta leggo] Recensione: Il palazzo d'inverno - Eva Stachniak

by - dicembre 18, 2018

Buongiorno lettori!
Oggi torna l'appuntamento con la rubrica Questa volta leggo. In compagnia di Chiara La lettrice sulle nuvole, di Dolci Le mie ossessioni librose e di un bel gruppetto di blogger ogni mese scegliamo un argomento e pubblichiamo la recensione di un libro che appunto segua questo filo. Per il mese di dicembre abbiamo scelto di leggere.... rullo di tamburi, frullar di campanellini...

Un libro che abbia la neve nel titolo o in copertina

La mia scelta è caduta su un libro che avevo in Wish List da tempo immemore, tanto che Amazon mica ci credeva che lo avevo spostato nel cestino. Si tratta di Il palazzo d'inverno di Eva Stachniak... visto quanta neve ho trovato?


Il palazzo d'inverno
Eva Stachniak
Beat | superBeat | 415 pagine
ebook €7,99 | cartaceo €13,90
15 settembre 2014 | scheda Beat

Varvara Nikolaevna ha sedici anni quando diventa una "protetta della Corona", una di quelle ragazze, orfane o abbandonate, al servizio dell'imperatrice Elisabetta Petrovna, la figlia minore di Pietro il Grande, salita al trono di Russia nel 1741. Orfana di un legatore polacco, svelta e già priva di tutte le illusioni proprie dell'adolescenza, abbastanza carina da doversi difendere da mille attenzioni nei corridoi del Palazzo d'Inverno, Varvara Nikolaevna rimarrebbe una delle innumerevoli e anonime ragazze del guardaroba imperiale, una goffa cucitrice vessata dalla capocameriera di corte madame Kluge, se non si imbattesse un giorno nel conte Bestuzev. Cancelliere di Russia e, secondo le voci ricorrenti tra le cucitrici, uno degli uomini che riscaldano spesso il letto di Elisabetta Petrovna, il conte cerca di non lasciarsi sfuggire nulla di ciò che accade nella residenza imperiale. Nella giovane Nikolaevna scorge una possibile portatrice della "verità dei sussurri ", la servetta capace di aprire cassetti nascosti, di staccare e ripristinare abilmente la ceralacca dalle lettere, di riconoscere all'istante libri cavi, bauli con doppi fondi, meandri di corridoi segreti. Dopo averla istruita all'arte di origliare senza farsi scoprire, le affida perciò il più delicato dei compiti: tenere d'occhio la principessa Sofia Federica Augusta Anhalt-Zerbst, la giovanissima tedesca scelta da Elisabetta come consorte dell'orfano di sua sorella, Karl Peter Ulrich, duca di Holstein, il quindicenne nominato principe ereditario...

Le spie di cui si sa qualcosa sono quelle che vengono scoperte o quelle che si rivelano. Le prime sono state così sciocche da lasciarsi dietro una traccia fatta di parole; le seconde hanno motivi del tutto personali.
Forse desiderano confessare perché non resta loro altro che aridi ricordi del ruolo avuto un tempo.
O forse decido lanciare un avvertimento.
Era tanto che non leggevo uno libro storico che mi catturasse così. Perché questo è proprio uno storico storico. L'autrice ci porta, infatti, direttamente nel cuore del Palazzo d'inverno di San Pietroburgo, residenza di zar e zarine, della loro corte e dei loro servitori. Qui si ritrova a servizio della zarina Elisabetta la piccola Varvara, una lingua. Figlia di un legatore polacco morto troppo
@biancobluviaggi.com
presto, Varvara (in polacco Barbara) diventa, in quanto orfana, una protetta della corona. Lavorando a palazzo presto viene notata dal Cancelliere di Russia che la fa diventare una lingua appunto, cioè una spia. Ascolta frasi e sospiri, osserva passaggi di mano e nascondigli, occhiate e sorrisi. E riporta tutto, anche alla zarina in persona. Ed è brava Varvara, nella sua innocenza perduta, nel suo modo di non farsi coinvolgere ma di sembrare comunque amichevole. Anche con Caterina, la neo sposa dell'erede al trono. Ma con Caterina il suo atteggiamento cambia e le due diventeranno, in un mondo in cui non ci si può fidare di nessuno, neanche dei propri parenti, amiche. Anno dopo anno, non si perderanno di vista, anche quando salirà sul trono Caterina La Grande.

Come è affascinante la corte degli Zar! I vestiti sontuosi, l'opulenza, il potere. È uno spaccato della storia che mi ha sempre incuriosita e ritrovarlo in questo libro, descritto in maniera così sapiente ma non pedante, è stata veramente la cieligia sulla torta di una storia ben scritta e coinvolgente.

Conosciamo Varvara bambina che, insieme ai genitori, si trasferisce a San Pietroburgo in cerca di fortuna, e la accompagniamo per tutta la sua vita in una delle corti più difficili e pericolose d'Europa. Tutto viene osservato, ascoltato, registrato e riferito. Non c'è gesto, sguardo o lettera che non venga controllato, per il bene della Russia certo, ma soprattutto per vedere in che direzione si muove il potere. In mezzo a tutto ciò Varvara impara a muoversi adolescente e capisce subito che è in gioco la sua stessa esistenza, che non è padrona neanche di sé. Lo capisce nel rapporto di dominazione del cancelliere ma anche in quello che ha con l'imperatrice che in men che non si dica le rifila un marito sbucato dal nulla. 

@fioretombolo.net
Varvara è una protagonista difficile da inquadrare, nasconde la vera se stessa e solo col tempo mostra anche al lettore le sue varie sfaccettature, il suo grande cuore. Ha una natura camaleontica che si adatta alla situazione e si mimetizza. Deve lavorare nel guardaroba reale? Eh sia, ago e filo, sarà la peggior cucitrice del gruppo ma non demorde. Deve sposare Egor per volere imperale? Lo fa ed incredibilmente è l'unico matrimonio che in qualche modo funziona di tutta la storia, non sarà amore ma c'è affetto. Varvara riesce ad adattarsi e a trarre il meglio da ogni situazione, ma attenzione, non è un'opportunista. È un pesce piccolo che nuova in un grande oceano pieno di squali e combatte per non soccombere. Ci si affeziona a questa ragazzina diventata donna troppo presto, perchè il mondo degli zar non le dà tregua, tutti le chiedono qualcosa o la usano, nessuno sembra essere sincero con lei.

Poi appare Caterina, nata in un piccolo staterello tedesco col nome di Sofia, viene spedita a chilometri di distanza per sposare l'erede dell'Impero più grande d'Europa. Sola, indifesa, spaventata. Così la vede Varvara all'inizio, così la percepisce il lettore per una buona metà del libro, per poi capire che in quella ragazzina c'è molto di più, già si muove in lei lo spirito che la porterà al colpo di stato e a diventare Caterina La Grande. Il rapporto con Varvara è l'unico accenno di amicizia che avrà in tanti anni, l'unico affetto che riuscirà a raccattare in mezzo a tanto gelo.

Grande risalto viene, però, dato alla corte russa nel suo totale, la ricchezza ma anche lo squallore, il rigido protocollo e i vizzi e capricci di Elisabetta, la follia dell'erede, gli schieramenti di potere che sono labili come carta velina, l'opportunismo e la menzogna. La Russia non era governata unicamente dallo zar, ma era uno stato in balia delle guardie di palazzo (i "creatori di zar"), dei cortigiani e dei vari burattinai che muovendo le proprie spie e lacchè, tramando dietro le quinte, decidono cosa e come accadrà. In questo quadro uno zar vale l'altro, una zarina l'altra e Varvara dovrà capirlo sulla propria pelle.

È stata proprio una bella lettura, appassionante ma non banale, che mostra dall'interno la corte russa in un periodo storico di grandi sconvolgimenti. L'autrice riesce poi a dare quasi un senso di claustrofobia al raconto, tramite descrizioni molto evocative, senso che si rispecchia nel racconto di intrighi e tranelli, di pettegolezzi e sotterfugi.

Prima di salutarvi vi ricordo tutte le tappe del Questa volta leggo di dicembre:



Alla prossima


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23 comments

  1. Gli storici non rientrano nella mia confort-zone eppure ogni tanto ne leggo qualcuno con piacere. Questo sembra molto promettente.

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    1. A me piacciono ma li devo dosare, se no poi mi attacco ad un periodo storico e finisco con l’odiarlo. Ad esempio su quelli ambientati in Russia finisce sempre che leggo quelli nel periodo delle due guerre più o meno e non ne posso più, questo invece ci porta in un periodo della storia russa che non avevo ancora incontrato.

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  2. Pur non amando gli storici, questo romanzo mi incuriosisce non poco.

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  3. sono molto in linea con il commento di Dolci. vorrei anche aggiungere che non conoscevo assolutamente questo romanzo ma il rapporto che descrivi tra le due donne sembra molto coinvolgente. un romanzo da tenere sicuramente d'occhio.

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    1. Io l’ho scoperto per caso, messo in wish e dimenticato lì. Questa rubrica è utile anche per recuperare questi gioiellini 😉

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  4. sono innamorata di questa copertina, mi attira tantissimo. Amo la storia russa ma con questo tipo di libro sono sempre timorosa. Lo metto in lista

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    1. Copertina stupenda! È un romanzo storico ma non freddo, con molta umanità al suo interno, di quelli in cui la protagonista resta tale e il mondo di corte gira tutto intorno...

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  5. Mi sembra una lettura molto interessante. Messo in tbr

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  6. La cover è stupenda e poi, mi affascina molto questo periodo storico e credo proprio sarà tra i miei prossimi acquisti!

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  7. Non sono una fan degli storici, ma questo potrebbe essere perfetto per mia madre che li adora <3

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  8. Mi unisco anche io... gli storici mi incuriosiscono ma a piccole dosi, confesso che questo però è molto intrigante!

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  9. Gli storici mi piacciono, ma devo dosarli. Questo pare intrigante, segno!
    Bacci

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  10. Devo dire che non sembra niente male da come ne parli... ho solo paura sia troppo storico per i miei gusti... che sono un po' schizzinosa con la storia diciamo!

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