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Recensione: Tutti per uno - Cécile Deleau

Buona sera amici lettori,
oggi sono andata un po' di fretta, ho avuto un po' di cose da fare e poi sono uscita con un'amica che non vedovo da un po'. Dopo un bel tè e una brioche al cioccolato ecco a voi la recensione di Tutti per uno di Cécile Deleau.

Titolo: Tutti per uno 
Autore: Cécile Deleau
Editore: Mondadori
Collana: I Grandi
Pagine: 202
Ebook: € 7,99
Cartaceo: € 17,00
Data di pubblicazione:  8 settembre 2016
Link Amazon: Tutti per uno

TRAMA

Ipod a tutto volume, cappuccio calato in testa e pedalate potenti sulla bicicletta color antracite. Sette anni dopo l'attentato che ha ucciso i suoi genitori, D'Artagnan è di nuovo a Parigi con un unico obiettivo: diventare Moschettiere del Re di Francia proprio come suo padre. Certo, gli inizi nella capitale in attesa della prova di ammissione sono tutt'altro che gloriosi - un lavoro come fattorino e un divano sformato sul quale dormire. Ma i Moschettieri sono sempre pronti a prendersi cura l'uno dell'altro, e Athos, Porthos e Aramis, i giovani agenti responsabili della sicurezza della Principessa Constance, onorano il loro motto: "Tutti per uno, uno per tutti!". Quando però un attentato mette in pericolo la vita della Famiglia Reale e la Principessa viene misteriosamente rapita, toccherà a D'Artagnan dimostrare che nelle sue vene scorre sangue da vero Moschettiere... 



Ho scoperto questo libro per caso, gironzolando per il web. Come spesso mi accade ho intravisto la copertina, ho deciso che lo volevo e alla prima occasione l'ho comprato. Prima di buttarmi sulla recensione devo  però fare due premesse necessarie:
  1. è un libro per ragazzi
  2. è una rivisitazione in chiave moderna
Perché necessario? Perché sicuramente c'è chi dopo questa recensione dirà ma forse non era per la tua età, è un libro per ragazzi, cosa ti aspettavi?, ecc ecc. Lo so, ma vi assicuro che il mio giudizio negativo, perché di questo si tratta, non dipende dalla mia età (chi ha detto veneranda???) visto che leggo, sempre con piacere, anche libri per ragazzi. Ma andiamo con ordine...Tutti conosciamo la storia de I Tre Moschettieri raccontataci da Dumas padre: D'Artagnan arriva dalla Guascogna a Parigi per diventare moschettiere del Re di Francia; arrivato a Parigi incontra Athos, Porto e Aramis e con loro cerca di salvare la Regina dai terribili magheggi del Cardinale Richelieu. Questo il succo. In fondo anche chi non ha letto il libro la conosce grazie a film, telefilm e cartoni animati. In Tutti per uno il nucleo centrale della storia di Dumas viene preso e riportato ai giorni nostri. D'Artagnan è un orfano che decide di diventare Moschettiere del Re di Francia (si in Francia c'è il Re) esattamente come lo era stato il padre, morto in un'attentato alla vita di sua maestà 7 anni prima. A Parigi incontra Athos, Porthos e Aramis (che mi diventa una fanciulla... come nel catone animato) e ne diventa amico. Non può provare ad entrare subito nella schiena dei guardiani di sua maestà ma deve aspettare un anno e nell'attesa fa il corriere per il corpo armato. Armato... va beh, ne parliamo dopo. Ovviamente D'Artagnan e Moschettieri si ritrovano a dover combattere contro una terribile minaccia che incombe sul re e su sua figlia, Costance.
In generale la storia è carina, non dico di no, si legge bene, intrattiene e diverte. Quindi da questo punto di vista sicuramente è adatta al pubblico a cui è rivolto. Se si alza un pochino l'asticella dell'età però ( e non dico di tanto) non si può non incappare in qualche elemento che fa storcere il naso. Primo fra tutti D'Artagnan stesso. Ok, lo conosciamo come il classico spaccone che si crede pronto a combattere e a vincere su tutti. Ma qui la sua naturale arroganza sfocia in un atteggiamento veramente irritante, dall'inizio alla fine. Non mi è stato simpatico neanche un minuto, non ho provato per lui neanche un po' di tristezza visto il suo passato, niente! Più non vuole essere visto come il povero orfanello bisognoso di affetto più fa la figura della vittima. Non ho trovato in lui quel vero eroismo, quell'aura che fa di un ragazzino un moschettiere. 
Per quanto riguarda i tre moschettieri che dire? Carini, simpatici, ma un po' apatici. Athos e Aramis mi sono risultati piuttosto insipidi, Porthos con la sua goliardia ha quel quid in più, ma niente di particolarmente esaltante. 
Se poi si legge questo libro con gli occhi di una trentenne bella e fatta le cose che stonano si fanno ancora più evidenti. Costance addirittura mi diventa da moglie del mercante di stoffe principessa! Questa mi è sembrata una cosa molto forzata. Ci sta tutto, che Costance non sia sposata, che D'Artagnan vada in giro in felpa e scarpe da ginnastica, che ci sia ancora un re di Francia. Va bene tutto, lo capisco, è un adattamento in fondo. Ma questa cosa di Costance principessa mi ha puzzato fin da subito, si è voluto creare per forza il momento da Principessa e il Povero. 
Un'ultima cosa di cui non ho compreso veramente il motivo è il perché i Moschettieri non siano armati, o meglio non usino armi da fuoco. Perché? Nel libro viene detto che è una questione di onore. Sinceramente mi stona proprio. Primo perché siamo nel 2016, i cattivi hanno il tritolo e le armi automatiche  e loro li affrontano con i pugnali... eh si.... Secondo perché i Moschettieri, lo dice il nome, erano il corpo d'armata che usava, indovinate un po', il moschetto, che sarà andato a pallini e polvere da sparo, erano più le volte che saltava in aria che quelle che centrava il bersaglio, ma era indubbiamente un'arma da fuoco. Perché togliere questa caratteristica? Per l'età del lettore medio a cui si rivolge il libro? Mah!
Non mi ha convinto, mi è letteralmente scivolato addosso.

Voto


Alla prossima




Commenti

  1. Non so se esistono veramente i "libri per ragazzi", a parte quelli scritti e rivolti proprio alla fascia d'età 6-8 anni che quindi hanno un linguaggio molto semplice. Per il resto penso esistano buoni libri e libri meno buoni. Questo mi pare far parte della seconda specie.
    un saluto e grazie per la recensione che mi fa evitare un libro a favore di un altro ;-)
    Lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse in questo caso siamo sulla soglia, non è per ragazzi del tutto ma non è neanche oltre. Purtroppo però mi ha lasciato un po' così... :/

      Elimina
  2. Ma ciao! ^_^
    A naso non mi ispirava molto e la tua recensione conferma la mia prima impressione. Mi dispiace perché adoro le rivisitazioni e la francesista che è in me apprezza tantissimo la storia di D'Artagnan. Sigh, sob.

    RispondiElimina
  3. non è necessario essere ragazzi per apprezzare libri da ragazzi, capita che non piacciano ma non dipende dall'età, anche secondo me

    RispondiElimina

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