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Recensione: Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo - Victory Storm

Buona sera amici lettori,
finalmente la casa è tranquilla e io riesco a mettermi al computer per scrivere questa recensione. Qualche giorno fa la Newton mi ha chiesto se ero disponibile a leggere questo romanzo che  a dispetto del nome molto particolare dell'autrice e del tutto italiano. Sono stata ben felice di accettare. E così ecco qui la recensione di Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo di Victory Storm.


Titolo: Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo
Autore: Victory Storm
Editore: Newton Compton Editori
Collana: Anagramma
Pagine: 283
Ebook: € 4,99
Cartaceo: € 9,90
Data di pubblicazione:  28 gennaio 2016
Link Amazon: Ogni tuo desiderio è un ordine, bastardo

TRAMA

Olivia è nota per essere determinata e testarda. È decisa a realizzare il suo sogno, diventare un'organizzatrice di eventi, e a farlo solo con le proprie forze. Non è certo il tipo di ragazza che si lascia mettere i piedi in testa da qualcuno. Meno che mai da un uomo che pretende di darle ordini. Devon Pierson è arrogante e abituato a prendersi quello che vuole, e Olivia lo ha capito la sera in cui l'ha conosciuto in un locale. Peccato che lui si sia fatto un'idea altrettanto precisa di lei: una ragazza presuntuosa e aggressiva che ha osato umiliarlo al loro primo incontro e che per questo dovrà essere punita. E così, quando Olivia si trova a sostituire la sorella che lavora come cameriera proprio per la famiglia di Devon, tra i due inizia una guerra fatta di colpi bassi e piccole scorrettezze: lui tenta in ogni modo di piegarla al suo volere, ma lei non ha alcuna intenzione di cedere. Sembra che le ostilità non debbano avere fine, e invece poi, un giorno... 



Dopo due libri importanti ed impegnativi aver bisogno di qualcosa di più leggero e questo libro è capitato a fagiolo. La storia è semplice: Olivia sostituisce la sorella come cameriera nella villa dei Pierson dove incontra e si scontra con Devon, rampollo di famiglia. Tra i due sono subito scintille! Urla, scherzi, minacce, docce a base di succo d'arancia e latte. Ma ovviamente Devon e Olivia non hanno fatto i conti col destino che ci mette il simpatico zampino...
Come dicevo, dopo due letture impegnative questo libro è stato una bella boccata d'aria fresca. La storia mi è piaciuta e divertita. I siparietti tra Devon ed Olivia sono stati molto spassosi, soprattutto i tentativi della ragazza di tenere lui lontano dai guai. Sono queste le protagoniste che mi piacciono, simpatiche, ironiche e toste! Mentre la sorella di lei, Candice, è tutto ciò che odio (in un personaggio e in una donna), volitiva, bugiarda, gelosa, sempre alla ricerca di attenzione... Francamente io fossi stata in Olivia l'avrei abbandonata al supermercato all'età di 10 anni quando mamma non guardava.
Tuttavia due sono le cose che mi sono poco piaciute. Olivia nel momento in cui accetta le avance di Devon perde mordente e diventa un po' una bambolona qualunque, accetta regali, si trasferisce qua e là senza problemi, insomma mi sembra un po' troppo accecata dallo splendore dei Pierson anche se continua a professarsi assolutamente autonoma. Per carità, ad un certo punto si riprende, per poi però ricadere nello stesso abbaglio... Insomma io lui lo avrei rintronato dalle sberle per il suo comportamento mentre lei non mi sembra così arrabbiata. Il secondo punto invece riguarda Devon che sicuramente non mi è piaciuto molto, sta sempre ad urlare, a sbattere qua, sbattere là, a pretendere, obbligare ecc. Beh, caro mio non ti meravigliare se poi le ragazze cercano di fregarti, anzi, ringrazia che nessuna ti abbia denunciato! Lui nel romanzo deve essere quello in realtà più fragile, quello col trauma infantile (non sto a dirvi cosa) che vive una vita assolutamente facile e agiata, nella bambagia diciamo, ma che deve ancora maturare. Ok, il problema qui per me è che viene dato l'input del trauma però poi non viene seguito, l'idea viene un po' abbandonata lì, mentre poteva essere sfruttata un pochino di più anche per delineare di più il personaggio
Ora, non voglio fare troppo le pulci a questo romanzo, ha qualche elemento un po' forzato e con qualche problema, ma sinceramente da questa lettura ho ottenuto quello che cercavo, un bel momento di pausa, qualche risata, una storia piacevole, magari su cui fantasticare un po'.

Voto



Alla prossima



Commenti

  1. No, io un libro con un titolo simile lo uso come arma di difesa! Spero che il titolo originale sia meno demenziale. Mi fa piacere che ti sia piaciuto, ma io non ce la potrei fare. Leggo libri di questo tipo solo se sono molto ironici e molto divertenti, se invece il germe del romanticismo li ammorba io mi annoio.

    un saluto da lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il titolo è originale visto che l'autrice è italiana. Si il titolo non è dei più felici, però mi sento si spezzare una lancia in suo favore, almeno è coerente, cioè ha un senso legato alla storia. A volte mi capita (anche con la Newton è successo) di leggere libri che hanno titoli assurdi rispetto al romanzo.

      Elimina
  2. Anche a me servirebbe un libro così!! ;)

    RispondiElimina
  3. me lo segno anche io da intervallare a letture più spesse

    RispondiElimina

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