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Recensione: Il Mercante di stoffe - Cola Valis

Buongiorno amici lettori!
mentre leggete io sono su un treno, direzione stanza Libridinosa (e tiramisù libridinoso)! Eh si, oggi recensione programmata! Il libro di cui vi parlerò è Il mercante di stoffe di Coia Valis, un libro che esce un posò dalla mia zona di sicurezza e che ho letto per partecipare alle letture sparpagliate (avete perso il post di ieri?? No no, correte a leggerlo!). 


Titolo: Il mercante di stoffe
Autore: Coia Valls
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pickwick
Pagine: 457
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 10,90
Data di pubblicazione:  6 maggio 2014
Link Amazon: Il mercante di stoffe  

TRAMA

Nel 1320 Barcellona è in fermento: sorgono palazzi, fioriscono commerci, le strade si riempiono di viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Le vie traboccano di profumi esotici e spezie, di stupendi tessuti e di scintillanti gioielli cesellati dagli orafi di tutta Europa. Una città così nuova e attiva offre mille occasioni a un giovane intelligente e pronto a tutto. Come Jaume Miravall. Che vuole diventare un ricco mercante e fondare una grande famiglia. Due imprese ambiziose, due obiettivi che richiedono coraggio, lavoro, astuzia e fortuna. E che possono essere messi in pericolo dai segreti e dai peccati di un uomo. Quando arriva a Barcellona, insieme con la dolcissima moglie Elvira, Jaume deve accontentarsi di vivere in un miserabile quartiere dove tradimento, malvagità e morte fanno parte indissolubile del paesaggio. Ma non si lascia scoraggiare e, mentre Elvira dà alla luce l'attesissimo primo erede, Jaume si avventura nella città alla ricerca della sua occasione. La troverà commerciando in stoffe: prima raccogliendo gli scarti degli altri, poi solcando il Mediterraneo infestato dai pirati saraceni con un manipolo di amici fedeli, e infine stabilendo una florida impresa. Sul suo cammino, però, inaspettata, trova anche la grande passione: l'aristocratica Bianca, bellissima e altera, che gli potrà concedere solo sporadici e infuocati incontri clandestini. Diviso tra l'affetto di moglie e figli e l'amore per Bianca, Jaume resta invischiato nel segreto del suo peccato.



Storia del mercante Jaume e della sua famiglia, questo romanzo racconta avventure e disavventure di un semplice mercante che con il lavoro e buona inventiva riesce a farsi strada nelle vie mercantili che dalla Barcellona del 1300 toccano le coste iberiche, siciliane fino a quelle lontane di Alessandria di Egitto.
Storia interessante ma non sono riuscita ad appassionarmi. Il primo scoglio contro cui mi sono sfracellata (ahahah....come sono spiritosa oggi...) è l'ambientazione. La Barcellona del 1300 sinceramente poco mi dice. Certo, l'autrice arricchisce il racconto di dettagli storici per dare un quadro al lettore dell'epoca, però francamente non è un periodo storico o un luogo che mi fa impazzire.
In tutto il romanzo poi ci sono tanti episodi, incendi, fughe, amori e via dicendo, però mi è sembrato tutto un po' piatto, poco coinvolgente. Ebbene si, cari lettori, mi ha annoiato! Speravo in ogni capitolo che succedesse qualcosa, volevo qualcosa che mi stupisse, qualcosa che magari non mi aspettavo e invece... niente. C'è quasi uno schema: problema, momento vagamente rocambolesco, soluzione da quattro soldi. E poi ricominciava!
Inoltre mi hanno lasciata piuttosto perplessa lo stile e il linguaggio utilizzati, che mi sono sembrati troppo...moderni. Soprattutto nel discorso diretto avrei voluto qualcosa di più realistico o comunque più idonea al periodo storico.
Passiamo ai personaggi che forse sono stati l'unico barlume di luce. Un barlume eh! Non esageriamo... I personaggi mi sono piaciuti, sono ben descritti e caratterizzati, hanno personalità che spiccano e alcuni hanno proprio dei bei caratterini. Certo, simpatici non sono e diverse situazioni mi hanno lasciata con l'amaro in bocca, a partire dalla dubbia paternità di Abelard, che poteva essere usata meglio, all'amore proibito di Alexia (vabhè, ce lo volevamo proprio mettere eh...), alle apparizioni in scena di Blanca, che arriva si spupazza (eh? che signora a modo che sono, potevo dire ben altro) Jaume e scompare. Alla fine quella che più mi è piaciuta è la povera Elvira che almeno h avuto il buon senso di non strangolare il marito.
Non c'è niente da afre, ci sono libri che si adorano e libri che sia odiano.... e questa volta mi è capitato il secondo caso....

Voto


La curiosità!
In più punti del romanzo si accenna a Santa Eulalia, patrona di Barcellona. Eulalia ad appena 13 anni subì il martirio durante il regno di Diocleziano, che tra il 303 e il 311 attuò una delle più sanguinose persecuzioni anticristiane della storia (non a caso fu dal Cristianesimo più volte indicato come l'AntiCristo). La ragazzina si rifiutò di rinnegare la fede cristiana e per questo venne sottoposta a 13 torture ( venne chiusa dentro un barile pieno di pezzi di vetro e fatta rotolare  lungo una strada, le vennero tagliati i seni, fu crocifissa su una croce ad X e infine decapitata). La tradizione vuole che al momento della morte una colomba bianca, simbolo della sua anima pura, spiccò il volo dal suo petto. Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di Santa Maria de les Arenes, venne nascosto durante la dominazione araba della città e solo nel 1339 Santa Eulalia trovò finalmente riposo nella cripta della nuova Cattedrale della città che prese il suo nome. Ogni anno nella settimana del 12 febbraio la città festeggia la sua patrona con processioni di carri in maschera e balli tradizionali. Sul sito del Comune di Barcellona - settore cultura (Ajuntament de Barcelona) potete trovare tutte le informazioni sulla storia e i festeggiamenti, il programma e foto molto suggestive!

Alla prossima
Eliza

Commenti

  1. L'hai proprio sotterrato! A me l'ambientazione è piaciuta e i personaggi li ho adorati tutti, ma concordo con te che qualche colpo di scena in più avrebbe aiutato ad alleviare il senso di noia.

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