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Recensione: La pietra di luna - Wilkie Collins

Buongiorno lettori!
Siete partiti? Bene, ma spero abbiate comunque una connessione  a disposizione perchè sto per proporvi l'ultima recensione prima della pausa estiva. Oggi vi parlerò di La pietra di luna di Wilkie Collins, per il quale devo ringraziare la Fazi!


La pietra di luna
di Wilkie Collins
Fazio Editore | Le strade | 571 pagine
ebook €2,99 | cartaceo €19,00
14 luglio 2016

Trama. La pietra di Luna, prezioso e antico diamante giallo originario dell'India, dopo una serie di avventurose vicissitudini nel corso dei secoli, arriva infine in Inghilterra e viene donato a una giovane nobildonna di nome Rachel Verinder nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Il gioiello, di valore inestimabile, scompare in circostanze misteriose quella notte stessa e un famoso investigatore, il sergente Cuff, viene incaricato di risolvere il caso. L'indagine, per quanto accurata, non porta a nessun risultato e causa, anzi, sgomento e confusione sia tra i membri della famiglia che nella servitù. A fare da sfondo a questo giallo c'è una romantica storia d'amore.

Non sempre un classico è un classico, non sempre è conosciuto a tutti o letto da tutti. La pietra di luna rientra un po' in questa situazione. Considerato dai più il genitore del genere poliziesco, resta comunque nell'immaginario comune sempre in ombra rispetto ai ben più noti e osannati romanzi che lo seguirono, primi fra tutti quelli di Sir Arthur Conan Doyle. Eppure tra le sue pagine troviamo uno di quei misteri intricati e anche un po' estenuanti che sicuramente fece la gioia dei lettori della rivista su cui nel 1868 apparve  a puntate.

La storia viene raccontata da più voci. Per ricostruire, infatti, la sparizione del prezioso diamante indiano Franklin Blake chiede, a chi aveva avuto un ruolo nella vicenda, di raccontare le proprie memorie in merito, né più né meno. Ovviamente i narratori non si limitano ai fatti nudi e crudi e infarciscono il proprio racconto non solo di fatti di contorno, ma anche di osservazioni e pareri personali, oltre che di una buona dose di giudizi sull'Inghilterra vittoriana e sulla sua società. Il racconto del mistero si fa quindi ancora più intricato di quello che è, i personaggi si muovono come in un labirinto  e il lettore con loro, cercandone una fine che sembra non esistere.  
E così mi sono sentita durante la lettura, in un labirinto infinito: dopo ogni pagina un vicolo cieco, alla fine di ogni racconto un vicolo cieco. Credevo veramente che alla fine Collins si fosse preso gioco di tutti noi e che questo benedetto diamante fosse semplicemente finito sotto un tappeto o tra i gomitoli di un lavoro a maglia. Si, mi immaginavo Collins, con tanto di barba, sbucare fuori dalla pagina, ridacchiare un "Vi ho fregato!" e scappare come uno scolaretto. La colpa è stata dell'inizio, lungo lungo lungo, con la storia della famiglia dei protagonisti, della servitù, di questo o quel personaggio, di questo o quel episodio. Sicuramente tanta meticolosità nel racconto introduttivo aveva un suo perchè nella pubblicazione a puntate, in cui si doveva non solo catturare il lettore ma anche indurlo a continuare la lettura delle altre puntate anche a distanza di una settimana. Sono meccanismi che per un lettore moderno sono ormai persi, nella cultura del tutto e subito sono saltati questi schemi e resta solo il fatto che le prime 120 pagine sembrano infinite. 
Ma noi siamo lettori testardi e resistenti e quindi proseguiamo. E facciamo bene, perchè non appena la storia prende il via e l'indagine si fa più pressante il racconto rapisce davvero e il mistero intriga e ti fa scorrere le pagine che è un piacere. 

I personaggi, tanti, sono voci a cui presto ci si affeziona e a cui si da un volto, un carattere e una definizione senza grandi difficoltà. Il buon Betteredge, maggiordomo di Julia Verinder, resta primo fra tutti nella mente del lettore. Nonostante l'età e gli acciacchi, si improvvisa un novello dottor Watson e affianca ora Mr Blake ora il sergente Cuff nelle indagini, dispensando le perle di saggezza di Robinson Crusoe, oltre che una buona dose di bontà d'animo nella gestione dei fatti. 
Non tutti i personaggi sono positivi, ma anche a questi in qualche modo ci si affeziona. Come con la povera Miss Clack, zitella di lunga data, talmente pia da essere una bacchettona; mi ha fatto ridere seguirla nelle stanze della casa londinese di Lady Verinder  mentre era intenta a nascondere letture edificanti nei posti più assurdi (bagno compreso) per sanare l'animo della cara zia o di quella debosciata della cugina Rachel. 

Non è un romanzo per tutti. Se non avete pazienza, se non siete di quelle persone che si diverto a cercare il dettaglio, a spulciare gli eventi, a sviscerare quello che viene detto o scritto, temo che questo libro non sia per voi. Invece, se amate il brivido dell'indagine, se vi diverte cercare oltre l'ovvio e lo scontato e non vi spaventa un alettar bella corposa.... fa per voi!

Voto


Alla prossima


Commenti

  1. No, mi sa che passo. Ero incuriosita dalla storia e affascinata dalla copertina, ma sai bene che la lentezza non fa per me, quindi niente da fare!

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  2. Ciao Laura, anni fa avevo letto La Donna in Bianco. Nonostante tutte le considerazioni, tra cui 1° sensation novel, anche qui inizialm a puntate, figure femminili, successo ai suoi tempi, stima di Dickens, ambienti descritti che a me piacciono, etc... ricordo che, come hai ben detto tu, lo stile oramai è cambiato ed insomma... avevo portato a termine la lettura dicendomi: bello, ma che fatica!!
    Qui la trama è coinvolgente e la copertina bella bella.
    Lo aggiungo alla oramai kilometrica lista, ma non lettura immediata 😉
    Grazie per la recensione è buona domenica!, Marina

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Ehm...lo ho letto anni fa e non me lo ricordo. Una volta ero granitica come lettrice...ora non so se ce la farei. Con il tempo si peggiora. Non rileggere neppure Anna Karenina, i fratelli Karamazov e soprattutto i malavoglia!!!!
    Baci lea

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  5. Ciao Eliza!!
    "La pietra di luna" era sulla mia lista, ma ora che ho letto la tua recensione ammetto che ho perso interesse verso questa storia... mi sa che rientro nella categoria di quelle a cui non piacerebbe molto! :(

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  6. Bellissima recensione, a me questo romanzo incuriosisce :)

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