Recensione: Terapia di coppia per amanti - Diego De Silva

by - febbraio 15, 2016

Buongiorno amici lettori!
Fuori diluvia e io non vedo l'ora di mettermi a leggere. Anche per voi è così? 
Prima di mettermi comoda però vi lascio la recensione di Terapia di coppia per amanti di Diego De Silva.

Titolo: Terapia di coppia per amanti
Autore: Diego De Silva
Editore: Einaudi
Collana: I coralli
Pagine: 274
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 18,00
Data di pubblicazione:  27 ottobre 2015
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TRAMA

Due adulti sposati (non tra loro) che si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. È combattuta fra restare amante e alleviare cosi le infelicità matrimoniali o sfasciarsi la vita per investire in un'altra. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell'autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. È nella crucialità del dilemma che Viviana trascina Modesto dall'analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da conflitti e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l'incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di una schermaglia drammatica e ridicola insieme, e rischiando di perdere la lucidità professionale. 


Chi lo dice che solo le coppie ufficiali possono andare in analisi? Viviana e Modesto sono amanti da anni, ma la loro relazione oramai è stanca e invasa dai dubbi di lei e dalle incertezze di lui. Cosa sono loro? Davanti al dubbio amletico di continuare a vedersi o mollarsi, Vivi trascina Modesto in analisi, alla ricerca, se non di una soluzione, di una voce amica che dica loro le cose come stanno.
Ho letto tantissimi pareri su questo libro e nel momento di iniziarlo avevo la certezza che o mi sarebbe piaciuto o lo avrei odiato. Le critiche più frequenti erano contro la condizione di clandestinità di Mode e Vivi, contro il loro approcciarsi ai rispettivi compagni e figli, contro anche il dottore che li ha in cura. Le lodi erano tutte per lo stile di De Silva. Osservando questi due antipodi devo dire che la mia reazione alla lettura è senz'altro positiva. Lo stile di De Silva arzigogolato, logorroico e amante all'inverosimile delle parentesi tonde (come me!! Diego se inizi a mettere puntini di sospensione a cavolo come la sottoscritta ti chiedo di fare un rubrica qui sul blog!) ti trascina nelle vite quanto mai complesse dei due protagonisti. Riesce però a differenziarsi a seconda che a parlare sia Viviana o Modesto; con lei le frasi si fanno lunghe e complicate, con lui più secche e immediate. Ma a dare qualcosa di più è soprattutto l'ironia che De Silva riversa nel romanzo grazie a Modesto (e alla sua "incontinenza ironica"), dissacrante musicista che non a caso fa di cognome Fracasso (ci ho riso su un'ora).
Viviana e Modesto sono amanti ma sono anche l'unica vera coppia della storia. I loro rispettivi matrimoni se non sono finiti sono praticamente alla deriva, tanto che De Silva usa i rispettivi compagni e figli come semplice contorno al vero racconto, l'analisi della crisi di coppia che i due protagonisti stanno vivendo, analisi che inizia ben prima della prima vera seduta con il dottor Malavolta. Sono a tutti gli effetti una coppia ed è curioso vedere come sono intenzionati a trovare una soluzione alla loro crisi ma non ai loro matrimoni. Ma è anche singolare che la loro relazione clandestina alla fine non porti vere conseguenze. I rispettivi coniugi sanno o almeno intuiscono la tresca ma la loro indifferenza è talmente tanta da non portare ad uno scontro. Nessuno da ai due un ultimatum, ma Viviana in qualche modo lo da a Modesto e Mode lo coglie.
Capita spesso nei libri di immedesimarsi, di prendere una posizione a favore di questo o quel personaggio. Ebbene, io sono a tutti gli effetti un Modesto, un po' perché ho la stessa ironia che mi viene fuori naturale e uso la battuta tanto per difendermi quanto per colpire, un po' perché Viviana è tutto quello che una donna, moglie e amante non importa, io non vorrei mai essere, è la vera macchietta della amante tipo, logorroica, in perenne crisi, col panico facile, bisognosa d'affetto e di rassicurazioni continue, alla ricerca se le cose non vanno come vuole lei dello contro e della battaglia.
Quello che De Silva ci propone è un altro punto di vista sulla coppia, una coppia non tradizionale, una coppia di fatto visto che ora va tanto di moda questo termine, che però ha più possibilità di tante altre nei suoi alti e bassi.

Voto


Alla prossima


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6 comments

  1. Mi perdoni se ti dico che io non ce l'ho proprio fatta ad entare in sintonia con i personaggi? Non ce l'ho fatta... ce l'ho messa tutta, credimi. Niente, nessuna empatia, niente di niente!

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  2. Mi rispecchio in tutto quello che hai scritto! Ho amato questo libro e sono contenta che anche tu faccia parte di coloro che lo hanno visto in maniera positiva. I love De Silva! ;)

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    1. In effetti ho letto in giro che o lo si ama o lo si odia. Dipende anche dal tema trattato, che magari può essere sensibile per qualcuno

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