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Recensione: La regina senza corona - Lisa Laffi

Buongiorno lettori!
Oggi vi parlo di un libro che mi è molto piaciuto ed è riuscito a rasserenarmi dopo una lettura un po' così e un'altra addirittura abbandonata, La regina senza corona di Lisa Laffi.


LA REGINA SENZA CORONA
di Lisa Laffi
Tre60 | Narrativa | 312 pagine
ebook €7,99 | cartaceo €14,90
23 luglio 2020 | scheda Tre60

1483: Margherita ha solo tre anni quando il padre, Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, la promette in sposa a Carlo VIII, re di Francia, per porre fine ai contrasti tra francesi e fiamminghi. Nello splendido castello di Amboise, la duchessa cresce spensierata, ma quando, anni dopo, Carlo VIII stipula per sé un accordo matrimoniale più vantaggioso, a Margherita non resta che tornare nelle Fiandre. Finalmente può dedicarsi anima e corpo alla sua passione principale, l'arte, e così conosce Conrad Meit, scultore che apprezza e di cui s'innamora perdutamente. L'imperatore, però, sta già stringendo una nuova alleanza matrimoniale, che la porterà a indossare la corona di Spagna. Ancora una volta lontana da casa, Margherita trascorre un periodo felice con il marito, il Principe delle Asturie. Ma Giovanni è fragile e malato, e pochi mesi dopo la ragazza è vedova. Tornata nelle Fiandre, Margherita lentamente ritrova la serenità. Ha imparato che una donna può essere artefice del proprio destino, e sceglie di essere "sovrana" in campo artistico. Ma l'imperatore del Sacro Romano Impero non può accettare che Margherita rinunci al suo destino di regina... Tra amori, intrighi di palazzo e una grande passione per l'arte, il ritratto di una donna coraggiosa che ha sfidato le regole del suo tempo, mostrando a tutti le qualità davvero necessarie per essere regina.


Fate il bene di cento. È l'unico modo per essere felice e rendere immortale chi amate. Sopportate le prove delle quattro corone e arriverete al tempio della pace.

Rivelazione shock: io la storia di Margherita d'Asburgo proprio non la conoscevo. Me la ricordavo solo perché avevo letto che Anna Bolena nella sua giovinezza fu per un breve periodo nella sua corte come sua damigella d'onore. Ed è un peccato perchè la vita di questa donna è stata un romanzo veramente, fatto di tante rinunce e tanti compromessi, ma anche della realizzazione di quello che all'epoca era impensabile: arrivare al toccare il potere con mano non grazie ad un matrimonio ma per proprio merito.

Brou, Tomba di Margherita 
d'Asburgo 
(Foto @tripadvisor)
Margherita nasce in seno ad una delle famiglie più importanti del periodo, gli Asburgo, e all'età di 3 anni,  orfana di madre, viene spedita in Francia perchè promessa sposa del Delfino. Del matrimonio non se ne farà niente, per il capriccio e la sete di potere di quello che sarà Carlo VIII, ma Margherita rimarrà un'importante pedina nelle mani del padre che ne disporrà a proprio piacimento, facendola sposare e risposare. Margherita si affezionerà moltissimo al primo marito Giovanni principe delle Asturie e amerà molto il secondo Filiberto di Savoia. Poi non si risposerà più, anzi si opporrà con tutte le sue forze al matrimonio che l'avrebbe fatta diventare subito regina, quello con Enrico VII di Inghilterra, ma è ora che accadrà quello che nell'Europa del '500 nessuno avrebbe mai pensato che accadesse: morto suo fratello Filippo diviene tutrice dei suoi figli e quindi reggente dei Paesi Bassi. Una donna che controlla un regno. Margherita resterà nella storia per questo, ma il suo mito cavalcherà i secoli anche perché alla sua morte non si lasciò alle spalle solo terre conquistate o difese, leggi e trattati, ma perchè fu una mecenate delle arti, un'amante della cultura, una paladina di sculturi, pittori, poeti, storici. Dimostrò al mondo intero, e lo dimostra tutt'ora, che per diventare regina non basta una corona sul grazioso capo.

Una storia tra la leggenda e il mito eppure così tortuosa da riportarci immediatamente coi piedi per terra. Margherita fu veramente un unicum del suo secolo, sopratutto se consideriamo di che periodo stiamo parlando, quello di Enrico VII e soprattutto di Enrico VIII, che con le donne non furono mai teneri, quello in cui la cognata Giovanna venne etichettata come pazza e defraudata da padre e marito del regno di Castiglia, e via dicendo. 
Questo non vuol dire che Margherita non amò. Anzi, la sua fu una vita di grandi amori e passioni e Lisa Laffi riesce a dar loro merito in modo gentile e curato nel suo romanzo. Non si infila nell'insidiosa piega del pettegolezzo storico ma ci racconta di una donna che, sebbene circondata da ricchezze, amò con tutta se stessa, spesso ricambiata, e che pur dovendo spesso piegarsi al volere paterno non accennò a piegare il suo cuore, il suo spirito e la sua indomita fierezza al capriccio del potere.

Lisa Laffi ci ha donato il ritratto di una donna unica e lo ha fatto scrivendo un romanzo coinvolgente, descrivendo le più belle corti di Europa in maniera vivida e reale e personaggi collaterali che danno forza al quadro  generale. È stato un viaggio nella Storia che ci ha portato a sfiorare Cristoforo Colombo, a guardare i grandi pittori, a scoprire le strategie messe in atto. 
Mi sento di fare solo un piccolo appunto: gli errori e i refusi che qua e là ho trovato nel romanzo: distraggono il lettore e non sono mai belli da vedere. 

Alla prossima





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