Recensione: Io esisto. Babbo Natale vuota il sacco - Saverio Raimondo

by - dicembre 24, 2019

Buongiorno lettori!
E buona vigilia a tutti!
La casa si sta riempiendo di dolci profumi, i pacchetti sbrilluccicano sotto l'albero. Direi che ci siamo. Natale è arrivato... e non possiamo farci niente. Che volete farci, io che ho sempre amato questo periodo dell'anno, per questa volta vorrei saltare il turno e rivederci tutti sulla casella del via, alias il 7 gennaio. Quindi, al posto del più banale Canto di Natale, quest'anno ho scelto di leggere in compagnia di Laura La Libridinosa un libro un po' diverso, Io esisto. Babbo Natale vuota il sacco di Saverio Raimondo. Ma attenzione, non alzatevi ai titoli di coda, perchè dopo la recensione ci sarà una piccola aggiunta...


Io esisto.
Babbo Natale vuota il sacco
di Saverio Raimondo
DeA Planeta Libri | 143 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €15,00
5 novembre 2019 | scheda DeA Planeta Libri


Dopo quasi due secoli, finalmente Babbo Natale (sì, proprio lui!) risponde a tutte le lettere ricevute. Ha trovato il tempo perché quest'anno, per la prima volta, Babbo Natale ha deciso di non portare regali: la secolarizzazione avanza e sempre meno bambini credono in lui (complice anche l'e-commerce); nel teso scenario globale, le sue ripetute violazioni dello spazio aereo non saranno più tollerate da organi militari e sovranazionali; gli animalisti non intendono più soprassedere al suo sfruttamento delle renne; e l'ombra del MeToo si allunga anche su di lui e sul suo proverbiale far sedere i bambini sulle ginocchia, comportamento ritenuto ormai inappropriato. Ma soprattutto, Babbo Natale quest'anno non porterà doni perché a meritarseli sono solo i bambini buoni; ma ormai i bambini sono tutti cattivi! Rispondendo a bambini comuni e ad altri famosi (come Greta Thunberg e il principino George), a bambini di oggi e ad altri che non lo sono più da un pezzo (come il Santo Padre e Donald Trump), di lettera in lettera Babbo Natale si racconta e ci racconta chi siamo e cosa siamo diventati: ipocriti, contraddittori, fanatici, ma soprattutto ridicoli. Fino all'ultima rivelazione. Un epistolario comico, invettivo e spudorato, da parte di un osservatore privilegiato dell'umanità che non ha più nulla da perdere nel rompere il suo silenzio e dirci in faccia la verità.
Passioni tristi, piccole meschinità, egoismi, capricci e menefreghismi non solo sono normali, ma anche sani. Ed è necessario dai loro un qualche sfogo; altrimenti se repressi essi montano dentro di noi, fino a prendere il controllo della nostra personalità. L'importante è saperli incanalare nel migliore dei modi, senza voler fare del male a qualcuno: la crudeltà deliberata è l'unico peccato davvero imperdonabile. Tutto il resto invece, tu m'insegni, è carbone per farci una grigliata. 
Oh sentite, io lo capisco Babbo Natale. Dopo decenni di letterine scritte male (per non dire di m... melma), con grafie al limite dei pittogrammi rupestri, grammatiche che farebbero svenire pure Luca Giurato, ma soprattutto piene zeppe di richieste assurde, dall'unicorno all'ultimo cd di Gigi D'Alessio (bambino, so che sei là fuori!!), io lo capisco se vuole ritirarsi, cessare l'attività, abbassare la saracinesca e magari partire per le Mauritus. Sapete che palle sanno essere i bambini a volte? Per non parlare di quei bimbi destinati a diventare, che ne so, Donald Trump e che già dalla tenera infanzia c'hanno il complesso del muro. Quindi basta, da quest'anno il servizio regali è sospeso e il buon Babbo (buono... vabbè poi ne parliamo) ha deciso in compenso di aprire il suo archivio di letterine, pescarne qualcuna e rispondere. Ecco, io ora fossi in voi, non ne sarei così felice, perché Babbo, tramite la penna di Saverio Raimondo, non è proprio uno tutto cuori e pasticcini nelle sue risposte. Anzi. Ne dice quattro all'infanzia degli ultimi decenni, difende il suo diritto ad esistere, pretende un rimborso da una nota bibita americana e, visto che c'è, non disdegna un po' di solidarietà al Papa che quanto a perdita di credenti su scala mondiale non scherza.

Divertente, ironico, dissacrante e politicamente scorretto. Insomma un libro di Natale perfetto. Basta pensare a bastoncini di zucchero, orsetti di peluche e a Michael Bublè che come ogni anno viene tirato fuori dalla naftalina. Saverio Raimondo fa in questo libro ciò che sa fare meglio: fare ridere. In appena 143 pagine, una letterina dopo l'altra, ti fa scompisciare dal ridere tra bambini con due padri, famiglie no-vax, bulli, Donald Trump, spacciatori e bambine che sono "troppo buone". Babbo Natale non si limita su nessun argomento, tirando in ballo anche Greta Tunberg e la sua richiesta di una Barbie (si, di plastica). Insomma un Natale disincantato, senza quel velo di amore e buonismo che lo ha reso la festa stucchevole che è (ok, San Valentino la batte).

Saverio Raimondo tira in ballo anche domande niente affatto scontate, che da bambini ci siamo posti un po' tutti ma a cui poi mica nessuno ha mai dato risposta. Una su tutte: ma Babbo Natale come entra nelle case prive di caminetto? Ecco, fidatevi, non volete saperlo....

Sicuramente non è il solito libro su Babbo Natale, anzi. Se siete un po' allergici a questo periodo di calda pandorosità o se, come me, non vedete l'ora che finisca pure l'anno e che si riparta da zero, ecco il libro per voi. Un modo diverso e tutto da ridere di vedere il Natale. Ah... un'ultima cosa....



E diciamolo!!!!!!!

***

Ma ora veniamo a noi! Con Laura abbiamo pensato di proporvi anche le nostre letterine a Babbo Natale... e speriamo di evitare una denuncia...

Caro Babbo Natale,
non ti offendere subito cominciamo bene, ma sappi che io sono più abituata a scrivere all'anno appena passato. Sai, sono tradizioni. Scriverò anche al 2019, tranquillo, ma ora con Lallì abbiamo pensato di scrivere anche a te per la nostra lista dei desideri. Non stare a puntualizzare che siamo fuori fascia d'età molto molto fuori, perchè sei in debito con le sottoscritte. Si si, in debito! Dove sta il camper di Barbie che ti chiesi nel 1991??? Eh???? Madre non me lo volle comprare perchè diceva che, visto che la "povera" Barbie la facevo volare giù dall'ultimo piano della sua casa, non voleva le facessi fare pure un incidente col camper adesso capisco taaaaaante cose. Ma c'era il terremoto a Barbielandia ma sei seria, demente?, lei non lo ha mai capito! Lo chiesi a te allora, ma niente! Quindi sei in debito!

Che poi in realtà, io sono anche un donnino semplice e morigerato hahahahahahah... cusa!, mica voglio l'immortalità da te (ci pensa Grazia per quella) o la pace nel mondo (mica fai i miracoli te no, quelli toccherebbero a te, ma c'è qualcosa che continua a non funzionare). Dal punto di vista materiale direi che sto a posto, cioè non mi serve granché... magari un forno nuovo. NO... ma insomma, niente di che. 
Quello che ti chiederei, caro Babbo, è un pochetto di tranquillità. Non mi pare di chiederti tanto, ma insomma, in questi ultimi mesi capirai pure tu che sono stata sulle uova tutto il tempo pensa se fossi allergica, Lallì! (che fa anche un po' schifo eh) e ho solo incentivato l'industria del caffè dai tuoi 5 minuti non si direbbe, sai? diventando consumatrice primaria che la Colombia mi deve dire grazie  ti droghi!!! (per il caffè, non per altro...ah no!). Quindi, fa quello che devi fare, la tua magia, agita la bacchetta ma l'hai preso per Harry Potter?, soffia la polverina magica Pollon!, strizza gli occhi una a caso tra le varie streghe dei telefilm... mi stai confusa, Ciambè!, fa quello che ti pare ma impacchettami una sana dose di tranquillità. 

E poi visto che ci siamo una cosa. Come sai, perchè tu sai tutto peggio di Signorini (non Mattia, Alfonso), con le Sciallette abbiamo una cosuccia in programma dillo che non è illegale. Insomma, fa che vada tuto bene e che sia un successo. Noi ci impegniamo, ci stiamo lavorando notte e giorno noi? Qua l'unica che non ci dorme più è Zu, ma una spintarella male non fa devi scendere dalla panchina? Ti aiuto io! 

Visto? Ho già finito! Inutile dirti che quest'anno sono stata proprio buona ahahahahahahahah... cusa... sì, ancora!! Insulto regolarmente Lallì e vantiamocene!, diffondo libri e cosette fustellate con le mie manine (a cui sono rimaste attaccate tutte le dita! Ah un miracolo l'hai fatto!), a lavoro non ho ancora ucciso nessuno e mi impegno a mantenere alta questa statistica, a casa ancora non ho dato fuoco a camera di Sorella io su questa cosa non concordo (anche perchè vai a capire che c'è dentro e, bruciandola, cosa sprigionerei nell'aria)... Cioè praticamente sono stata un angioletto!!

Con affetto (e affettato facciamo panini?)
tua
Laura

PS: scusa se non ti lascio i biscotti, ma tanto non li troveresti, ci arriverebbe di sicuro prima Lamù!

Alla prossima







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