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[BookSwiffer] Recensione: I Goldbaum - Natasha Solomons

Buongiorno lettori!
Siamo arrivati all'ultima recensione dell'anno che, caso vuole, coincida anche con un nuovo appuntamento della rubrica Bookswiffer, la rubrica del "metti la cera, togli la cera" ideata e realizzata insieme a Laura La Libridinosa e alla Bacci di Due lettrici quasi perfette.  Il libro scelto da loro per me è I Goldbaum di Natasha Solomons.

I GOLDBAUM
di Natasha Solomons
Neri Pozza | I Narratori delle tavole | 478 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
24 gennaio 2019 | scheda Neri Pozza


Vienna, 1911. Sulla Heugasse, costruito con la pietra bianca più bella d'Austria, sorge il palazzo dei Goldbaum, una famiglia di influenti banchieri ebrei. In città si dice che siano così ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perché brilli per loro. Ben poco accade, dentro e fuori la capitale, su cui non abbiano voce in capitolo, e meno ancora senza che ne siano a conoscenza. Persino nei fastosi palazzi di Casa d'Asburgo. Rinomati collezionisti di opere d'arte, mobili di squisita fattura, ville e castelli in cui esporli, gioielli, uova Fabergé, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, i Goldbaum, com'è costume delle cosmopolite dinastie reali d'Europa, si sposano tra loro. Perché gli uomini Goldbaum continuino a essere ricchi e influenti banchieri è necessario, infatti, che le donne Goldbaum sposino uomini Goldbaum e producano piccoli Goldbaum. Anche la giovane, ribelle Greta Goldbaum deve rassegnarsi alla tradizione di famiglia e dire addio alle sue scapestrate frequentazioni nella ribollente Vienna del primo decennio del Novecento, sposando Albert Goldbaum, un cugino del ramo inglese della famiglia. Per una ragazza della sua estrazione sociale il matrimonio è una delle spiacevolezze della vita da affrontare prima o poi, e con questo spirito Greta lascia Vienna per la piovosa Inghilterra. A Tempie Court, dove si trasferisce, la ragazza si sente estranea persino a se stessa: la nuova famiglia la tratta con rispetto, la servitù con deferenza e Albert è cortese e sollecito. Ma la sua presenza riesce a essere opprimente come una coperta pesante in una nottata troppo calda, e tra i due giovani si instaura una gelida, sottile antipatia. Al punto che Lady Goldbaum, la madre di Albert, decide di donare alla ragazza un centinaio di acri come dono di nozze, un giardino dove sentirsi finalmente libera da ogni costrizione. Alla silenziosa contesa di Temple Court si aggiunge, però, il fragore di ben altro conflitto: la prima guerra mondiale, il tragico evento che spazzerà via l'intero vecchio ordine su cui l'Europa si era retta per secoli. La corsa agli armamenti è tale che persino gli influenti Goldbaum, benché abituati a lavorare con discrezione dietro le quinte dei governi e delle dinastie reali, non possono alterarne il corso. Per la prima volta in duecento anni, la famiglia si troverà su fronti opposti e Greta dovrà scegliere: la famiglia che ha creato in Inghilterra o quella che è stata costretta a lasciare in Austria. Natasha Solomons dona al lettore una storia d'amore e al contempo getta uno sguardo nuovo sulla complessità dell'identità ebraica all'inizio del XX secolo e sul ruolo delle banche nei finanziamenti alla causa bellica.

Si diceva che i Goldbaum fossero così ricchi e potenti che nelle giornate uggiose noleggiavano il sole perchè brillasse per loro.

Con gioia chiudo l'anno in bellezza, con un libro che ha saputo catturarmi fin dalle prime pagine e che soprattutto è riuscito ad accompagnarmi per le sue 400 e passa pagine senza mai annoiare. Natasha Solomons ci racconta tanto: la vita di Greta e Albert, iniziata con un matrimonio combinato e malconcio e continuata con un amore che tra alti e bassi finirà con essere esasperato e totalizzante; il potere della famiglia Goldbaum, sul cui impero sembrava non tramontasse mai il sole; ma ci racconta anche tanto dell'Europa e del mondo che arriveranno alla Prima Guerra Mondiale. 

I Goldbaum hanno tutto, una ricchezza immensa, il potere di dire si o no a re ed imperatori, le conoscenze, ma soprattutto hanno la forza della famiglia. Da Londra a Berlino a Parigi, questa famiglia di banchieri è ramificata in tutta Europa, amministra beni, fa prestiti. Da anni i Goldbaum si sposano tra Goldbaum e generano altri Goldbaum. Tanta ricchezza, tanto potere eppure non possono avere proprietà immobiliari, non sono ben visti dall'alta società perchè sono ebrei. Li seguiamo per otto anni, tra alti e bassi, tra ricchezze immense, amori sfortunati, giardini da far rinascere e ricevimenti. E poi la guerra, che tutto muta e distrugge, che separa ma in qualche modo riavvicina i cuori. 

Natasha Solomons ha saputo creare un romanzo potente, grande, non complesso ma intenso. È un racconto di famiglia ma che abbraccia un intero continente. Da una parte la storia personale di Greta e Albert. Il loro matrimonio combinato inizia male, con freddezza e diffidenza, e piano piano si trasforma fino a diventare un amore inteso e sentito. Greta è la grande protagonista di questa storia. Spicca tra gli altri Goldbaum per il suo anticonformismo e per il suo cercare di cambiare la situazione, di migliorare e di decidere da se il da farsi. Ci riuscirà? Non proprio, ma riuscirà nel tentativo di creare una sua famiglia, non un nuovo ramo Goldbaum, ma una sua vera famiglia. 

Accanto alla storia di Greta c'è un importante spaccato sulla situazione degli ebrei ad inizio del '900, un popolo discriminato e additato come avaro e arrivista. I Goldbaum possono tutto, muovono imperatori e sovrani eppure non possono avere proprietà immobiliari, non possono viaggiare come vogliono e sono comunque guardati con sospetto. La Solomons ci dà un quadro triste ma piuttosto preciso, senza dimenticare il periodo della Grande Guerra quando i gradi più elevati di comando erano preclusi agli ebrei ma i loro soldi erano richiesti e addirittura pretesi.

Mi è piaciuto, moltissimo, tanto che quasi mi dispiace di aver dovuto lasciare Greta e Albert e non continuare a seguire la storia. Il cuore mi dice che avrei voluto un seguito, la testa invece un po' si  rallegra della parola fine, perchè mi resterà impressa una bellissima storia d'amore e un romanzo struggente e drammatico.

Alla prossima



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