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Recensione: Bianco letale - Robert Galbraith

Buongiorno lettori!
Oggi mi dicono essere San Valentino, ma tranquilli: qui niente cuori palpitanti o puttini cecchini e svolazzanti con le chiappette al vento. Anzi per far bene la parte da IO ODIO SAN VALENTINO (che Puffo Brontolone scansate) oggi vi parlo di un thriller! E non di uno qualunque... si si, avete capito, vi parlo di Bianco Letale di Robert Galbraith, il quarto libro della serie dedicata a Cormoran Strike scritto da JK Rowling.

Bianco letale
(Cormoran Strike #4)
di Robert Galbraith
Salani Editore | Romanzo | 784 pagine
ebook €12,99 | cartaceo €24,00
4 febbraio 2019 | scheda Salani

Quando il giovane Billy, in preda a una grande agitazione, irrompe nella sua agenzia investigativa per denunciare un crimine a cui crede di aver assistito da piccolo, Cormoran Strike rimane profondamente turbato. Anche se Billy ha problemi mentali e fatica a ricordare i particolari concreti, in lui e nel suo racconto c'è qualcosa di sincero. Ma prima che Strike possa interrogarlo più a fondo, Billy si spaventa e fugge via. Cercando di scoprire la verità sulla storia di Billy, Strike e Robin Ellacott - una volta sua assistente, ora sua socia - seguono una pista tortuosa, che si dipana dai sobborghi di Londra alle stanze più recondite e segrete del Parlamento, fino a una suggestiva ma inquietante tenuta di campagna. E se l'indagine si fa sempre più labirintica, la vita di Strike è tutt'altro che semplice: la sua rinnovata fama di investigatore privato gli impedisce di agire nell'ombra come un tempo e il suo rapporto con Robin è più teso che mai. Lei è senza dubbio indispensabile nel lavoro dell'agenzia, ma la loro relazione personale è piena di sottintesi e non detti...


Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris? Nescio, sed fieri sento et excrucior.
Odio e amo. Forse ti chiederai come può essere. Non lo so, ma sento che è così e ne soffro.

Prendi in mano una nuova storia di Cormoran e Robin e hai un po' timore: ricorderò dove li avevo lasciati? Cosa era successo? Insomma, è passato del tempo da La via del male, le pagine erano tante, i libri che ci sono passati in mezzo pure... Poi leggi la prima pagina ed ecco che JK (va beh, Robert... se se) fa la sua magia e ti fa ritornare al matrimonio di Robin, con un Cormoran che fa irruzione (e rompe qualche vaso di fiori) e... Eh no, questa parte non ve la racconto, mica sono scema! Anche voi, mie cari lettori, dovrete armarvi di libro e tempo per ritrovare questi due personaggi e la loro agenzia di investigazione. 
@christies.com
Del matrimonio di Robin non vi dirò nulla, ma posso dirvi qualcosa sul caso su cui si troveranno ad indagare... anzi sui casi. Abbiate pazienza, ma "Robert" ci ha regalato un bel tomo di quasi 800 pagine e fare mente locale per raccontarvi tutto non è facile. Partiamo da Billy, si ecco, Billy. Billy un giorno fa irruzione nell'ufficio di Strike e racconta di aver visto, quando era piccolo, l'omicidio e l'occultamento di cadavere di un bambino (o forse di una bambina). A Strike è subito chiaro che il ragazzo ha problemi mentali, ma prima di poter fare qualsiasi cosa, Billy scappa e scompare nel nulla. Altra scena: Strike e Robin vengo ingaggiati niente meno che dal Ministro della Cultura, dei Media e dello Sport: Jasper Chiswell viene ricattato per un fatto non meglio identificato avvenuto nel passato e vuole che Strike indaghi per lui. Inizia così una storia intricatissima che si muoverà tra passato e presente, dalla campagna inglese alle stanze parlamentari. 

Dopo un inizio un po' lento e che impiega più di qualche pagina ad ingranare, JK Rowling, sotto le mentite spoglie della sua controparte maschile, ci propone un quarto capitolo della serie che si stacca dai precedenti e fa da spartiacque rispetto a quello che penso l'autrice ci proporrà. Dico questo perchè la Rowling ha dato una nuovo ritmo al cuore pulsante della serie, ossia il rapporto tra Cormoran e Robin. Il pericolo di finire in una tragicomica versione di un romance c'era, eppure l'autrice ha saputo in un certo senso allontanare i due protagonisti, farli guardare da una prospettiva diversa e farli riavvicinare. Cormoran e Robin escono da La via del male stanchi e acciaccati, confusi più che mai sui loro sentimenti e mica tanto convinti di cosa fare. Nella parte iniziale di Bianco letale li troviamo in balia degli eventi, si fanno trascinare da quello che succede e soprattutto si allontanano. C'è tra di loro una tensione, una fitta rete di segreti e di non detto che fanno quasi venire il nervoso al lettore. I due protagonisti devono in un certo senso rimparare a conoscersi, riscoprire gli aspetti fondamentale una dell'altro e capire a cosa dare la priorità. In questo senso il personaggio centrale è sicuramente Robin, costretta a barcamenarsi tra Matthew, il suo lavoro ma anche con il passato che oramai ben conosciamo. 
Lo sappiamo, la Rowling con i personaggi ci sa fare. Sa creare quadri psicologici assolutamente unici e rende facilissimo affezionarsi o odiare questo o quel personaggio, sospettare di uno, intenerirsi per l'altro. E anche qui non è da meno, anzi si supera perchè la squadra di attori in scena è quanto mai ricca e variegata. 

@classicdriver.com
La storia è tanto, ma tanto tanto, complicata. Partiamo da tanti fili di investigazione, tanti personaggi, tanti eventi e si è più volte convinti di aver capito tutto... peccato che manchino ancora troppe pagine. Se i personaggi sono resi in maniera magistrale, infatti, quello che a mio avviso può scricchiolare è proprio la lunghezza del libro. 800 pagine non sono uno scherzo, la Rowling ci ha oramai abituati a libri belli corposi anche perché grazie proprio a tanto spazio riesce ad ammaliare il lettore con descrizioni e veri e propri quadri per rendere vivida e reale l'ambientazione. Peccato che in questo modo la tensione che si cerca in un thriller si perda un po', soprattutto in alcune parti centrali.

Il finale invece... ok, non siamo davanti ad un finale aperto che ci lascia appesi ma anche qui Jk dimostra una volta di più di conoscere i trucchi di carta e penna e ci lascia con quattro righe sibilline. 

JK Rowling c'è, Cormoran e Robin ci sono, un bel giallo di non facile soluzione c'è. Manca un pochino di ritmo nelle parti centrali, ma non faticherete sicuramente a ritrovare in questo quarto libro dei saldi punti di riferimento, come non faticherete ad appassionarvi a questa storia complessa ma che si legge comunque tutta in un fiato. Ecco, magari se leggete il cartaceo munitevi di qualcosa su cui poggiarlo, altrimenti vi assicuro anche una tendinite coi fiocchi!

Alla prossima









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