Recensione: Il bistrò dei libri e dei sogni - Rossella Calabrò

by - febbraio 19, 2018

Buongiorno lettori,
iniziamo un nuova settimana sotto la pioggia. Qui è da ieri mattina presto che diluvia e naturalmente io ne ho approfittato per abbracciare un termosifone e finire di leggere Il bistrò dei libri e dei sogni di Rossella Calabrò

Il bistrò dei libri e dei sogni
di Rossella Calabrò
Sperling & Kupfer | Pandora | 252 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
6 febbraio 2018 | scheda Sperling & Kupfer

TRAMA
Nel cuore di Milano c'è un delizioso bistrò, con grandi librerie di legno da cui si affacciano centinaia di volumi e l'aria che profuma di torte. Il posto ideale per rilassarsi sorseggiando del tè o magari, con un calice di vino bianco in mano, chiacchierare, lavorare, e intanto lasciarsi consigliare romanzi, saggi, fumetti da Petra, la proprietaria: quarant'anni da un po' e una disordinata massa di capelli che porta con orgoglio. Ogni giovedì sera, nella luce soffusa del suo Bistrò dei Libri e dei Sogni, Petra ospita un corso di Scrittura Creativa. Con lei, Armando, medico in pensione novantenne, dall'animo frivolo e lo sguardo da bambino, appassionato di tip-tap; Blanche, boccoli in stile Shirley Temple, architetto mancato, di mestiere imbianchina e ideatrice di fiabe; Linda, domestica e babysitter dal sorriso cauto e lo sguardo saggio da divinità inca; e poi lui, Dylan Altieri, l'eccentrico e affascinante insegnante. Alto, dinoccolato, occhi azzurri, viso scarno e capelli folti, appena brizzolati, e l'aria di chi ha sempre occupato posti di comando e che ora ha scoperto la meraviglia di perdersi in un sorso di cioccolata calda, accoccolato in una poltroncina anni Venti di un bistrò. Cinque bizzarri quanto speciali protagonisti, ognuno alla ricerca del proprio sogno tra le pagine di un libro. Perché i libri, si sa, sono degli incredibili, splendidi, stupefacenti contenitori di sogni: i sogni di chi li scrive, e i sogni di chi li legge.

"Avevo un sogno. Però i sogni vanno un po' aiutati: a volte da soli non ce la fanno, sono debolucci, cagionevoli, anche pigri e appesantiti e indolenti, diciamolo, e non hanno la forza di farsi strada per trasformarsi in realtà. Cosa facciamo oggi, ci realizziamo? dice uno. Naaa, facciamo domani, oggi non è giornata."

C'era una volta in una città del nord un piccolo bistrò, un luogo nato dalla volontà di unire una buona clientela alla passione per i libri. Dentro al bistrò c'era Petra, la sua proprietaria, una quarantenne disillusa dagli uomini, che ha occhi solo per il figlio Lorenzo e il cuore solo nel suo locale. Ogni giovedì nel locale di Petra si tiene un corso di Scrittura Creativa a cui partecipano, oltre a Petra, Armando, Linda, Blanche e Dylan, l'insegnante. E ogni giovedì Dylan insegna ai suoi alunni la magia di sentire i libri.

Non stupitevi del tono da fiaba che ho usato perché questo libro parte proprio come tale. E' il primo libro della Calabrò che leggo (e mi hanno già bacchettato a tal proposito) e credo di essere partita da quello un pochino più particolare, perché leggi le prime 50 pagine e senti quasi di essere entrata in un mondo parallelo, un luogo in cui la magia è possibile. I sogni del titolo non sono solo quelli dei protagonisti ma sono anche quelli in cui il lettore si trova immerso, una storia a tratti sopra le righe (ma in senso positivo), onirica, che per atmosfera e resa mi ha ricordato il libro di Alessandro Barbaglia (citato nel libro stesso). Come ne La locanda dell'ultima solitudine anche qui il lettore si trova davanti a racconti a volte bizzarri, strani, ma anche affascinanti e coinvolgenti. Petra e il suo bistrò ti chiudono in una bolla e ti accompagnano a scoprire cosa ne sarà dei cinque habitué del corso, chiudendo fuori il resto del mondo, la realtà.
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Cinque protagonisti, cinque storie diverse e particolari, che colpiscono ognuna a modo suo. A farla da padrone è senza dubbio Armando, questo novantenne, ex chirurgo con l'animo del ballerino da musical, che nasconde in fondo all'armadio una parrucca e sogna di poter comprare delle lucenti scarpette da tip tap. Blanche invece è bionda bionda, con i boccoli, termina tutte le sue frasi con un punto esclamativo, è frizzante, briosa e alla carriera da architetta ha preferito quella da imbianchino, raccontando le store ai muri mentre li riveste dei colori che essi stessi le suggeriscono. Linda sembra il personaggio più concreto, quello che crea qualcosa e che, con le sue Ri-Bambole, dà una seconda occasione tanto ai tessuti dismessi quanto ad una donna che pensa di aver perso tutto.
Un discorso a parte va fatto per Petra e Dylan. Sarcastica e complicata, Petra è convinta di aver chiuso con gli uomini, ma forse sono gli uomini a non aver chiuso con lei, tanto che uno le cade direttamente da un albero. Mi è piaciuto perché è un personaggio critico, che ci dà un proprio punto di vista anche sugli altri personaggi. E non ci va leggera. Dylan invece è forse quello più evanescente, che mi è rimasto più ambiguo. Arriva, va via, appare e scompare, porta scompiglio.

Uno stile ironico, a volte surreale, che non manca di ricordarci i libri precedenti della scrittrice, dà quel pizzico in più ad un romanzo in cui non è facile entrare, a cui bisogna abituarsi ma che poi fa sognare il lettore e lo porta a farsi ascoltare.

Alla prossima





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14 comments

  1. Bella recensione. E naturalmente aggiunto ad una Wish list lunga un km, o forse di più ?

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  2. Ciao, avevo notato questo romanzo per la bella cover, ma anche la trama sembra davvero carina :-)

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    1. Cover moooolto bella, mi ha attirata subito. Contenuto piacevo, magari un po' ostico all'inizio ma poi da il meglio di se ;)

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  3. Mi sa che lo segno nell'anima lista. AIUTO, non c'è più spazio. Devo smaltirne un po'

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  4. Questa tua recensione mi ha messo in crisi, mi aspettavo qualcosina di più.... Uffa, ora sono ancora più indecisa!!!

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  5. A me La locanda è piaciuto parecchio e se questo lo ricorda nelle atmosfere, toccherà proprio leggerlo. Ora non mi resta che trovare una colf a tempo pieno, che venga a lavorare gratis da me e mi sostituisca anche sul lavoro (lo stipendio resta mio, sia chiaro). Facile, no?
    Bacci

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    1. Eh sì Bacci, secondo me potrebbe piacerti. Per la colf a gratis se la trovi gira numero....

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  6. ho letto altro di questa autrice, mi piace, è particolare

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