Recensione: A un passo dalla vita - Thomas Melis

by - agosto 28, 2015

Buongiorno amici lettori!
Continuano le recensioni d'agosto. Oggi vi parlerò di A un passo dalla vita di Thomas Melis. Ringrazio l'autore per avere inviato una copia per questa recensione!


Titolo: A un passo dalla vita
Autore: Thomas Melis
Editore: Lettere Animate
Pagine: 322
Ebook: € 0,99
Cartaceo: € 17,00
Data di pubblicazione:  30 aprile 2015
Link Amazon: A un passo dalla vita  

TRAMA

È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l'opulenza pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi alle spalle lo squallore della periferia - gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i rave illegali -, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due locali fashion più in voga della città. Calisto vuole tutto e sa come vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico.



Mi trovo un po' in difficoltà con questa recensione perché anche dopo qualche giorno dalla fine della lettura non sono ancora in grado di capire fino a che punto questo libro mi sia piaciuto e fino a che punto non mi sia piaciuto. Sicuramente la storia è molto particolare e il clima che vi si respira dentro non può non colpire per la sua eccezionalità. Siamo a Firenze (anche se la città non viene mai apertamente nominata), Calisto arrivato dal Sud per studiare economia ha in realtà altre ambizioni. Vuole elevare la sua vita, vuole ricchezza e  potere, tutto ciò che finora la vita ha riservato a pochi privilegiati ma non ha lui e ai suoi amici. Per ottenerli entra nel giro dello spaccio di droga. L'ambizione c'è, ma il suo è un giro tranquillo, fatto di figli di papà pronti a sballarsi in una festa a casa o nella discoteca più In della città, pochi grammi ben distribuiti, pochi sospetti e soprattutto rigide regole di comportamento per evitare che gli occhi della polizia si puntino su di lui. Ma ad un certo punto il gioco si fa più grande  e pericoloso, c'è molto da guadagnare e tutto da perdere.

Ve lo dico chiaro e tondo, all'inizio storia e personaggi non mi piacevano, Mi sembrava ci fosse dietro a questo libro un messaggio veramente sbagliato. Calisto e i suoi amici erano solo un gruppo di sbruffoni che con la scusa di una vita non particolarmente agiata alle spalle giustificavano il loro modo di vivere, la droga, le prostitute, la violenza. Anche la storia non mi convinceva, sembrava fatta solo di questi tre elementi fini a se stessi e non decollava, era un continuo elenco di vestiti firmati, accessori alla moda, gingilli Hi Tech. Al limite dell'irritante. Ad un certo punto la storia però prende vita e anche la lettura si fa più interessante. Entrano in gioco tanti personaggi e soprattutto tanti elementi nuovi. Calisto inizia a prendere coscienza di quello che è diventata la sua vita, del fango che lo circonda e che lo porta sempre più giù. In parte questo è dovuto all'incontro con una ragazza (che sinceramente è un po' scialba...), in parte alla realizzazione che si sta infilando in qualcosa di veramente pericoloso. E' da questa seconda parte che per me inizia il vero libro, in cui anche il lettore si sente coinvolto e più curioso. La prima metà del libro invece me la sono trascinata dietro per più giorni. La storia come dicevo, inizia quindi ad essere più accattivante e movimentata, meno incentrata sull'esteriorità e poco altro e più viva.
Questo cambiamento mi ha fatto vedere anche i personaggi in maniera diversa. Il meglio riuscito, quello che sicuramente spicca rispetto agli altri è Calisto, anche perché è l'unico di cui sappiamo veramente qualcosa, l'unico che si pone dubbi e domande, l'unico che fa scelte e che se ne assume le conseguenze. Si, è l'unico personaggio che mi sia rimasto, che mi abbia lasciato qualcosa. Gli altri sono un contorno, alcuni sono più riusciti e mi hanno anche un po' stupita (una è Tati... chi l'avrebbe mai detto), la maggior parte mi sono scivolati addosso senza lasciare niente, sono nomi confusi nella massa.

E qui il mio dubbio sulla riuscita o meno di questo romanzo ancora resiste. Ok, i personaggi non mi hanno entusiasmato, ma il racconto delle aspirazioni e del ritorno alla vita di Calisto mi ha convinto, a tratti emozionato. E' una storia di crescita ma anche di remissione dei peccati se così possiamo dire. Però... si c'è un altro però... Il linguaggio. Io alcuni punti non riuscivo a capirli talmente erano scritti in dialetto e/o gergo. Anche rileggendo più volte le stesse frasi... niente! Per carità, dal contesto poi si capiva però è una cosa che mi ha un po' infastidita.

In conclusione... Ve lo consiglio? Ni. Preparatevi ad una storia forte che, anche per l'età, deve avere un pubblico adatto e preparato. E sicuramente è un il libro non per tutti.

Voto


Alla prossima
Eliza

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