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La Biblioteca di Eliza

Buon pomeriggio amici lettori,
finalmente il sabato, finalmente un po' di tempo per leggere senza fare i salti mortali! Io mi sono ripresa (ma non diciamolo troppo forte che il virus è sempre dietro l'angolo, pronto a colpire, la carogna!), mi è rimasta solo questa cavolo di tosse (avete presente quella che dopo un po' vi distrugge le ossa? Ecco, lei!) quindi domani farò l'ennesimo giro dal dottore e vediamo che mi dice.
Dopo il mio bollettino medico (interessante vero?), torniamo a parlare di libri. Nuova recensione! Oggi vi darò le mie impressione sull'ultimo libro di Jojo Moyes, Una più uno. Per questa recensione devo ringraziare la Mondadori che mi ha gentilmente messo a disposizione una copia!


Titolo: Una più uno
Titolo originale: One plus one
Autore: Jojo Moyes
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 366
Cartaceo: € 16,00
Data di pubblicazione: 2 gennaio 2015
TRAMA

Jess Thomas, giovane mamma single con due figli da mantenere, fa del suo meglio per vivere dignitosamente, ma i sacrifici sono molti, specie quando non c'è nessuno che ti possa dare una mano. Suo marito se ne è andato da tempo, sua figlia Tanzie è un genietto dei numeri, ma per far fruttare il suo talento matematico c'è bisogno di un aiuto concreto. E poi c'è Nicky, un adolescente difficile come tutti i ragazzi della sua età, vittima di bullismo, che non può certo combattere da solo... La famiglia di Jess è proprio scombinata e spesso lei non sa come fare e corre dei rischi inutili, finché inaspettatamente sul suo cammino incontra Ed Nicholls, quell'antipatico uomo d'affari cui lei pulisce la casa per arrotondare. Jess e Ed non si conoscono affatto. Jess non sa che lui è travolto da una crisi profonda e che uno stupido errore gli è costato tutto, e Ed non sa fino a che punto la ragazza sia nei guai, ma entrambi sanno cosa significhi essere davvero soli e desiderano la stessa cosa. Capiscono, nonostante la loro diversità, che hanno molto da imparare l'uno dall'altra e che una più uno fa più di due. In questo suo nuovo romanzo, Jojo Moyes racconta con grande empatia una storia d'amore insolita e coinvolgente tra due persone che si incontrano in circostanze inverosimili, come solo la vita sa riservare.


RECENSIONE

"La vaga sensazione che in realtà si sarebbe dovuto trovare da qualche altra parte 
aveva cominciato ad affievolirsi quasi senza che lui se ne accorgesse"

Questo è il mio primo incontro con Jojo Moyes. Come sempre quando leggo meraviglie su un libro o un autore ci vado con i piedi di piombo (John Green insegna: la maggioranza non ha sempre ragione). Con Jojo Moyes (non chiedetemi perché ma non riesco a scrive il solo cognome...) sono stata fortunata!

La storia. Il romanzo, come trama insegna, si incentra sulle avventure/disavventire di una giovane mamma inglese, separata dal marito bugiardo e scansafatiche, con due ragazzi da crescere e una situazione economica difficile. Jess, questo il suo nome, vede la svolta per la piccola figlia Tanzie in una scuola privata e nell'olimpiade di matematica che potrebbe aiutarla a sostenere l'esosa retta. Con l'aiuto del misterioso e ricco (forse?) Ed, questa famiglia sconclusionata ma unita parte per la Scozia, in un viaggio, rigorosamente a 60 km/h, che li porterà veramente a cambiare la loro vita, ma in maniera inaspettata.
Jojo Moyes ha il grande pregio di proporre un racconto di vita vera, di una famiglia allargata, con debiti e pochi soldi, di disagio sociale ed economico. Il romanzo si apre su un periferia fatta di giardini poco curati, scuole poco sicure e bulli di quartiere che terrorizzano la pacifica popolazione. Qui vive Jess, rimasta in cinta a 17 anni, con la sua bimba Costanza (Tanzie) e il figlio, in realtà di suo marito ma non suo, Nicky. Il problema maggiormente espresso è quello economico. Non ci sono soluzioni, nessun improvviso benefattore, niente: Jess ha sulle sue spalle tutti i problemi della sua famiglia e se ne fa carico, cerca una soluzioni, deve essere e mostrarsi ottimista per i suoi figli, anche se il più delle volte non sa dove sbattere la testa e non sa se pagare l'affitto o la luce. Il quadro di questa famiglia non è certamente allegro o positivo, nonostante questo la Moyes ha saputo dare una bella immagine di Jess e dei suoi figli, non ci si imbatte in un racconto deprimente proprio grazie all'ottimismo di questa super mamma che insegna ai figli che le cose possono e devo cambiare. In questo messaggio, forse melenso e scontato, sta il bello del romanzo: le cose possono andare male, ma non bisogna mai perdere la speranza in un cambiamento, seppur minimo della situazione. E proprio la realtà così cruda con cui Jess è costretta a scontrarsi ogni giorno fa si che questo messaggio prenda ancora più forza.
Nel momento di bisogno spunta fuori Ed, ricco genio dell'informatica che vede la sua vita sgretolarsi pezzo dopo pezzo con l'accusa di insider trading. L'aspetto che più mi è piaciuto di questo libro è che Ed non è e non sarà mai il principe azzurro che appare a salvare la bella nel momento del pericolo. Per capirci, Ed non aiuta finanziariamente Jess, sarebbe stato semplice e scontato. Anzi, alla fine credo siano Jess e la sua famiglia ad aiutare veramente Ed a rimettersi in sesto. Il romanzo non parte e in fondo non ha l'aria di una storia d'amore; si certo, si immagina (o forse si spera) che qualcosa  accadrà tra i due, ma non è questo l'importante o almeno non è questo quello che mi premeva di più leggendo il romanzo. L'attenzione del lettore  Ã¨ tutta rivolta alla piccola Tanzie e a sperare che arrivi in tempo in Scozia per le olimpiadi di matematica, e a Nicky perché trovi un suo posto nel mondo dove esprimere se stesso e dove trovare qualcuno che veramente lo capisca. E perché no, anche su Norman, il cane peloso e bavoso di Tanzie, perché smetta di uggiolare. La storia d'amore è una bella ciliegina sulla torta per un libro che ha si un lieto fine ma che mostra anche tutte le difficoltà  e i problemi che si incontrano per raggiungerlo.

I personaggi. Jojo Moyes sa delineare i vari personaggi con vera maestria dando ad ognuno un suo ruolo nel racconto e mostrandocelo nei momenti si e in quelli no. Tutti hanno la loro voce e la possibilità di raccontarci il loro punto di vista su quello che succede. Non c'è un personaggio che non mi sia piaciuto, ma naturalmente ho le mie preferenze, come per la piccola Tanzie e il suo enorme cagnone, come si può non amarli. Forse quello che mi ha convinta meno è proprio Ed, che rimane sempre la figura più fumosa tra le tante che si appresta a prendere la parola.

Lo stile. La Moyes, ragazzi, sa scrivere! Sa farti amare i suoi personaggi, sa farti ridere e piangere, sa catturare attenzione e cuore anche del più freddo lettore. Il libro si legge in batter d'occhio grazie allo stile scorrevole e piacevole.

In conclusione. Mi è piaciuto! Ho letto in giro che non è il migliore libro della Moyes, ma se questo non è il meglio sono proprio curiosa di leggere gli altri libri di questa scrittrice, che ha saputo farmi innamorare delle sue ragazze e del cane più ingombrante e affettuoso che abbia mai incontrato in un libro.

Voto


Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori!
Come state? Ma soprattutto, cosa state leggendo? Io ho appena iniziato l'ultimo libro di Jojo Moyes e mi sta abbastanza prendendo, ma sono proprio ai primi capitoli quindi c'è ancora tempo per ragionarci su.
Oggi vi volevo segnalare una prossima uscita per la casa editrice Sonzogno: Un amore sbagliato di Giulia Alberico, in libreria dal 12 febbraio.


Titolo: Un amore sbagliato
Autore: Giulia Alberico
Editore: Sonzogno
Pagine: 176
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 15,00
Data di pubblicazione: 12 febbraio 2015
TRAMA

Il rapporto tra Lea e Stefano si è, negli anni, adagiato in una routine che appare alla donna un po’ opaca ma anche rassicurante. Un casuale incontro con Marco la turba, la destabilizza e le fa provare sensazioni sopite. Tra sensi di colpa e un po’ di autoironia si lascia andare, ricambiata, a questo innamoramento. Nell’arco di un anno finisce per pensare di poter tenere insieme tutto: la vita vecchia e la nuova. Anche quando Marco le confessa di avere da tempo una relazione con un giovane uomo, che ama e a cui tiene molto, Lea fantastica di trovare un suo posto in questo bizzarro poligono di affetti in cui si è cacciata. Ma non può funzionare. Tutto, a un certo momento, pare crollare di colpo e Lea si trova da sola ad affrontare un universo di dilemmi a cui nessuno l’ha preparata e ai quali deve trovare una soluzione. E a fare scelte che le cambieranno, ancora, la vita.

Tradire il marito e scoprire che il nuovo amante è innamorato di un uomo. 
Il classico triangolo sentimentale, con qualche lato di troppo.


«Sapere che Marco c’era, che da qualche parte nel vasto mondo leggeva il giornale, appendeva il cappotto in un ristorante, si allacciava le scarpe, la riempiva di stupefatta fierezza, di un sentimento verticale, solido, concreto, buono. Come il pane, come il gattò di patate che adesso le veniva più morbido. Anche Stefano se n’era accorto. Un giorno le aveva detto: “Ma questo gattò ti viene meglio da un po’ di tempo in qua.” “Ho cambiato tipo di patate” aveva risposto lei»

L'AUTRICE
Giulia Alberico è nata a San Vito Chietino e vive a Roma. È autrice di svariati romanzi, tra cui Madrigale (Sellerio 1999), Come Sheherazade (Rizzoli 2004), Il vento caldo del Garbino (Mondadori, 2007).

Alla prossima
Eliza
Buon pomeriggio amici lettori!
Oggi sto un pochino meglio, finalmente! Sarà anche perché mi sono arrivati dei nuovi libri? La settimana scorsa ho fatto un ordine Amazon per mio padre che voleva leggere il libro da cui è stato tratto il film The Imitation Game; visto che in libreria non si trovava alla fine mi sono decisa ad acquistarlo on line. Ma vorrai mica pagare le spese di spedizione? No no, di comune accordo, dopo attenta analisi della situazione, mio padre mi ha detto "No, non le paghiamo le spese per pochi euro. Non ti vuoi prendere qualcosa anche tu?"... Insomma, mi sono sacrificata! Poi, che invece di un libro ne abbia presi due sono solo dettagli! Ho preso il seguito di Geek Girl di Holly Smale e Fuori controllo, che volevo prendere da un po'.

Questo pomeriggio vi propongo la recensione della mia ultima lettura, Salvia & Rosmarino di MaryJo Camusi, che ringrazio per avermi inviato una copia e chiesto di recensirlo.



Titolo: Salvia & Rosmarino
Autore: MaryJo Camusi
Editore: Selfpublishing
Pagine: 199
Ebook: € 1,99
Data di pubblicazione: 1 settembre 2014
TRAMA

Adriana è una giovane scrittrice in cerca di notizie relative alla rocambolesca vita del suo bisnonno, che si vedrà catapultare da una parte all'altra del mondo in viaggi ed avventure inaspettate sullo sfondo di romantiche vicende amorose.




RECENSIONE
Di solito non sono una che ha problemi a dire la propria, anzi. Con questo romanzo mi trovo però un po' in difficoltà. L'idea che c'è alla base infatti mi piaceva molto, trovavo curioso questo viaggio alla ricerca delle avventure del bisnonno, viaggio che naturalmente avrebbe portato la sua protagonista a comprendere molte altre cose. Il risultato complessivo non mi ha però entusiasmato.

La storia. Il romanzo ci racconta il viaggio che la protagonista, Adriana fa per ripercorrere alcune tappe della vita del suo bisnonno. Adriana è infatti una giovane scrittrice che, dopo la pubblicazione di alcuni suoi romanzi, decide di scriverne uno proprio sulle avventure del bisnonno. Parte quindi alla volta di Cannes e segue, di volta in volta, i pochi indizi che trova e che la porteranno in giro per l'Europa e non solo. Durante questo peregrinare, Adriana incontrerà tante persone, tra cui una speciale, George.
Come dicevo, mi piaceva l'idea di seguire le tappe di questo bisnonno giramondo, dalla vita un po' misteriosa, tuttavia alla fine l'ho trovata poco sfruttata. In più punti sembra messa da parte per poi essere ripescata nel momento del bisogno. Inoltre le avventure di questo nonno mi sono sembrate un po' povere di elementi e dettagli, soprattutto per scriverci un libro. La parte più interessante salta fuori nella tappa finale, ma non c'è comunque un elemento un po' speciale, un qualcosa che ti faccia venir voglia di leggere veramente questo libro che verrà scritto.
Per quanto riguarda la storia incentrata su Adriana è una storia d'amicizia e d'amore, con tanti episodi. Il racconto è lineare  e ben esposto, ma ho notato diverse scene "tipo", scontate, scene che mi aspettavo o che comunque erano poco naturali, troppo costruite. In generale, infatti, ho trovato diversi punti poco credibili, non perché scritti male o impossibili, ma perché troppo costruiti a tavolino, troppo ideali. Così ad esempio trovo difficile che Adriana decida di dormire a casa di uno sconosciuto, e non perché lei non lo farebbe mai, ma perché nessuna ragazza lo farebbe; o ancora, Adriana trova sulla sua strada solo persone gentilissime, che si fanno in quattro per aiutarla e ospitarla, va bene una volta, ma poi diventa uno schema ripetitivo. Anche l'avvicinarsi di Adriana e George, è bellissimo, romantico, con le giuste scene di complicità e di dubbio, perfetto, certo, ma poco reale.
Avrei sicuramente preferito vedere più sviluppata la storia del bisnonno Tony, e magari vederla meglio unita con quella della nipote. Ad esempio ci sarebbero potute essere più tracce dei suoi spostamenti, più lettere, dei diari, qualcosa di tangibile che ci parlasse di lui. In particolare ho pensato ai diari perché il romanzo ha un po' l'impostazione del diario, con lo scandire dei giorni, uno dopo l'altro, e penso che questa poteva essere una bella idea, unire le due vite, lontane ma parallele.

Personaggi. Il personaggio principale è Adriana. E' una ragazza un po' particolare, fuori dalla norma e soprattutto lontana dall'idea della ragazza moderna. Poco avvezza alle follie, le piace scrivere, ama la sua famiglia e la tranquillità che si è costruita intorno. Sinceramente l'ho trovata molto antipatica e noiosa, è presuntuosa e giudica gli altri senza neanche conoscerli. Non sa divertirsi, è una bacchettona e ha questa fissa di mangiare solo cibo italiano (e per fortuna le piace viaggiare...). Mi spiace ma proprio non sono riuscita a trovare un solo aspetto positivo di questo personaggio.

Lo stile. Il romanzo si legge bene, l'autrice ha una scrittura scorrevole, ma a volte si perde in uno stile un po' troppo ricco e un po' dall'altri tempi, soprattutto nei discorsi diretti. Questo ci porta a dei botta e risposta un po' compassati e ingessati. Ma in generale è scritto bene e si legge in poco tempo.

In generale. Mi spiace essere stata molto critica perché l'idea alla base del romanzo mi piaceva molto, tuttavia ho trovato la confezione generale un po' troppo costruita e priva di una certa vitalità. Anche i personaggi sembrano muoversi in un mondi d'altri tempi, lontani anni luce dal lettore.

Voto


Alla prossima
Eliza


Buona sera amici lettori!
Come state passando la domenica? Io sono ancora un po' scricchiolante, ma piano piano sembra migliorare.
Il 27 sta finalmente arrivando e con lui ritorna Veronica Roth! Martedì uscirà infatti anche in Italia Four, la raccolta di racconti che ci farà rivivere le atmosfere di Divergent ma dal punto di vista di Quattro. Stasera vi propongo, grazie alla De Agostini, la mia recensione in anteprima!



Titolo: Four
Titolo originale: Four: A Divergent Collection
Serie: Divergent #0,1-0,4
Autore: Veronica Roth
Editore: De Agostini
Collana: Le gemme
Pagine: 288
Ebook: € 8,99
Cartaceo: € 14,90
Data di pubblicazione: 27 gennaio 2015
TRAMA

Quando per Tobias Eaton – il figlio del leader degli Abneganti – arriva il Giorno della Scelta, il ragazzo non ha dubbi: vuole andarsene dalla fazione che per sedici anni è stata la sua prigione e allontanarsi dalla furia del padre violento. Per il suo nuovo inizio sceglie di unirsi agli Intrepidi, perché desidera imparare da loro a sconfiggere le proprie paure e a essere coraggioso. Con un nuovo nome, “Quattro” comincia l’addestramento, che lo porta ben presto a scalare la classifica degli iniziati e ad attirare su di sé l’interesse delle più alte sfere dirigenziali, che lo vorrebbero trasformare nel più giovane capo fazione che gli Intrepidi abbiano mai avuto. Ma è davvero così… oppure c’è qualcosa di più inquietante dietro gli intrighi attuati dai leader Intrepidi? Due anni dopo, Quattro – disgustato dalle trame della sua fazione – è pronto a fare la propria mossa e a lasciarsi di nuovo tutto alle spalle, ma l’arrivo di una giovane iniziata cambia ogni cosa. Perché, grazie a lei, Quattro scopre un lato di sé che non credeva di possedere. Grazie a lei, potrebbe tornare a essere semplicemente Tobias.


RECENSIONE
Non vedevo l'ora che arrivasse anche in Italia questa raccolta di racconti, ciliegina sulla torta per concludere degnamente una delle serie più amate degli ultimi anni. Se mi seguite da un po' saprete che io la Roth la metto non solo tra le autrici che preferisco, ma occupa un posto sul podio delle autrici moderne che più amo. Four non mi è piaciuto, di più! Prima di leggerlo non sapevo quanto ancora mi mancasse sapere su Quattro, dopo averlo letto posso dire che è necessario e non una semplice raccolta acchiappa lettori. Naturalmente va letto dopo aver finito la serie!

La storia  e i personaggi. Come sicuramente saprete, Four ripercorre, sotto forma di racconti, alcune tappe fondamentali della vita di Tobias/Quattro. I primi quattro racconti ci fanno vedere Tobias due anni prima dell'inizio di Divergent, quando compie la sua scelta e fa l'iniziazione tra gli Intrepidi. Gli altri quattro racconti ci fanno fare un  salto di due anni e ci fanno rivivere i primi capitoli di Divergent dal punto di vista di Quattro.
Nella prima parte della raccolta incontriamo un Tobias più giovane che ci racconta la sua disastrosa infanzia, la morte della madre, la vita con il padre e il rinascere nella nuova fazione. E' stato bello rivedere un personaggio che ho amato moltissimo più giovane e innocente, più indifeso ma anche pronto a cambiare la sua vita. In effetti leggendo Divergent la nostra attenzione viene catturata quasi unicamente da Tris e dalle sue scelte. Tobias però per me è sempre stato il personaggio più particolare, quello che compie il viaggio più intenso. Con Four scopriamo l'inizio di questo viaggio, tassello mancante e, ora posso dirlo, più che necessario per amare ancora di più Quattro.
Nonostante qualche ripetizione, la Roth ha saputo creare un'ottima unione tra le vicende private e più oscure di Quattro, l'iniziazione e la sua crescita nella nuova fazione, ma anche gli aspetti più oscuri che si muovo intorno. In Four infatti incontriamo i primi ingranaggi di quel meccanismo che in Divergent si metterà in moto: lo scontro tra fazioni, la scelta tra giusto e sbagliato, il capire chi sono i buoni chi i cattivi.
Nella seconda serie di racconti vediamo invece, sempre con gli occhi e i pensieri di Quattro, l'arrivo di Tris e il loro avvicinarsi. Scossi ancora dal finale tutt'altro che leggero, ma per me bellissimo, di Allegiant questi racconti sono quanto mai preziosi. Ciò che in Divergent avevamo solo intuito, qui lo ritroviamo espresso in pieno. A volte è buffo incontrare un Quattro goffo e imbarazzato, che non sa come comportarsi con Tris.

Lo stile. La Roth è la Roth! Adoro come scrive. Sa rendere in maniera avvincente i momenti di azione, senza però mai dimenticarsi dell'aspetto psicologico. Il libro si legge in un baleno, pagina dopo pagina.

In conclusione. Spettacolare! E speciale, perché, nonostante non ci racconti una storia completamente nuova (ma alcuni episodi si!), ci da tanto in più rispetto alla serie. Sapete qual è l'unico problema? Con Four finisce veramente la serie di Divergent e io sono disperata!

Voto


Alla prossima
Eliza

Buona sera amici lettori!
Come state? Io, piano piano, sto tornando alle mie sembianze umane, ma c'è ancora molto lavoro da fare...


E proprio da questa situazione mi è venuta l'idea di questo post. Ora, ve lo dico subito, molto probabilmente non sono molto in me e sarebbe meglio stare lontana dal computer. 

Tra un colpo di tosse e una spremuta d'arancia (...temo di diventare arancione per quanta ne sto bevendo...) sentivo alla televisione le solite cose: questo è il periodo dell'influenza (ma va? E io che pensavo di stare in vacanza alle Cayman!), andare dal medico di famiglia (si, me lo ricordo, ci devo essere andata), bere tanto (e andare al bagno manco fossi al nono mese di gravidanza), mangiare frutta  e verdura (e il fruttivendolo all'angolo probabilmente mi sta facendo la macuba perché resti malata altri 6 mesi)... Insomma le solite cose... Che barba, che noia, che noia che barba!
Ma nel delirio generale scatta la scintilla: cosa fa una malata di libri quando è influenzata appestata, quando non si ricorda più il dolce profumo del foglio di carta, quando lotta tra la voglia di leggere ancora un capitolo e il sonnolento effetto dell'ennesima pillolina? Presto detto! Ecco il Decalogo della BookAddicted influenzata! 10 regole/consigli/suggerimenti per te che stai male perché influenzata e perché stai aspettando che esca il tanto agognato seguito della serie che ti ha colpito dritto al cuore!


  1. Non tutto il male vien per nuocere: stai male, hai diritto a leggere in santa pace!
  2. Hai bisogno di un kit di sopravvivenza minimo: fazzoletti, un libro, acqua, un libro, antinfluenzali, un libro, ...
  3. L'equazione non è leggi=stai bene ma non stai bene=leggi così migliori!
  4. Alla fatidica domanda "Hai bisogno di qualcosa?" non essere stupido/a: dai l'indirizzo della libreria con wish list allegata!
  5. Un libro, un thè caldo e un dolcetto al giorno tolgono il medico da torno!
  6. Non sei stato/a tu a fare l'ennesimo ordine Amazon/Libraccio/ecc, è sta la febbre che ha preso possesso della tua volontà
  7. Stai male, puoi ottenere molto! 3...2...1...via con l'occhio luccicante! Sei ad un passo dall'ottener il libro che tanto desideri!
  8. Ricorda: togli sempre la sovracopertina! Meglio non rovinare il libro dormendoci sopra, se no, oltre che per la febbre, starai male anche per quello... che è molto peggio!
  9. Nei giorni di malattia nessuno può dirti qualcosa sulla pila di libri che ondeggia pericolosamente sul tavolo ( credo sia specificato nei diritti del malato!).
  10. E' dimostrato: chi legge guarisce prima (dallo studio di una Università inglese a cui avanzavano, beati loro, dei soldi per la ricerca).

Alla prossima (spero ormai guarita)
Eliza




Buon pomeriggio amici lettori!
Non ci posso credere, ho preso di nuovo l'influenza. Sono già alla seconda ricaduta. Considerando che siamo al 22 gennaio, la media fa schifo... Sono due giorni quindi che sono a letto. Ma guardiamo il lato positivo: la notte dormo poco perché mi sveglio in continuazione (sapete, ho scoperto che l'ossigeno è molto utile per vivere) e quindi leggo. Sto leggendo un sacco. Peccato che poi riesco a stare poco al computer, però piano piano farò anche le recensioni. 
Oggi pomeriggio ve ne propongo proprio una. E' il primo romanzo di una serie distopica di un autore italiano autopubblicato: Siamo la promessa di Federico Negri, che ringrazio per avermene inviata una copia per la recensione!


Titolo: Siamo la promessa 
Serie: Promise #1
Autore: Federico Negri
Editore: Selfpublishing
Pagine: 118
Ebook: € 0,99 in promozione gratis su Amazon
Data di pubblicazione: 2014
TRAMA

Haria Gillia è una giovane professoressa universitaria, con una mente acutissima, ma estremamente insicura. L’autostima sotto i tacchi la porta ad abusare della psicocola, una droga sintetica, soprattutto quando deve affrontare le sue relazioni sentimentali. Promise, il pianeta dove vive, è l'unico mondo colonizzato al di fuori del sistema solare ed è precipitato in un'era pre-industriale, senza più collegamenti con la madre Terra. Un'astronave terrestre atterra sul pianeta dopo secoli di oblio, carica di enigmi. Le fazioni opposte dei promisiani se ne contendono la tecnologia, mentre Haria, cerca di scoprirne i misteri e di dominarne le forze devastanti, camminando sulla sottile linea della contesa. Sino a scoprire che un'orribile verità si cela in quel messaggero, giunto dal loro passato.


RECENSIONE
Io amo il genere distopico. Sono passata da averlo solo sentito nominare per gli esempli più celebri ad amarlo alla follia. Certo, non tutti i libri di questo genere mi sono piaciuti, ma l'idea di fondo che c'è mi attira sempre. Siamo la promessa, e tutta la serie Promise, rientrano in questo genere, anche se non del tutto, infatti potremmo definirlo un libro distopico/fantascientifico. E io il genere fantascientifico non lo reggo molto, tuttavia qui questo elemento è un po' accennato, quindi non mi ha molto infastidito.

Nuova copertina
(uhmm, mi piaceva più la prima...)
La storia. L'ambientazione è fantascientifica. Non siamo sulla Terra, ma siamo sul sistema solare Tau Ceti nel 2528. La Terra è molto lontana, ma su un pianeta di questo sistema vive una colonia terrestre inviata qui in una missione esplorativa anni addietro nella speranza di trovare un luogo alternativo alla Terra. Il legame con il pianeta d'origine in realtà è molto labile: la grande distanza infatti non permette contatti e comunicazioni. Il gruppetto di coloni arrivato qui non se la passa bene: una serie conflitti interni alla colonia ha portato allo spegnimento del reattore che alimentava tutta la tecnologia del pianeta e la popolazione vive ormai da anni una sorta di medioevo. Niente computer, niente video e naturalmente niente comunicazioni con la Terra.
La caduta sul pianeta di un oggetto non identificato mette in moto la storia. Viene infatti organizzata una missione di recupero dell'oggetto, una missione composta da un gruppo di soldati e due scienziati, tra cui Haria. La missione è complicata da diversi elementi, primi fra tutti un gruppo di persone che vive fuori dalla città e che non vuole il ritorno della tecnologia.
Ho trovato molto interessante l'ambientazione e l'idea di questo mondo senza tecnologia. E' un argomento che potrebbe sembrare estraneo al nostro mondo, in realtà a pensarci bene fa riflettere. Oggi siamo abituati che un click su una tastiera ci fa entrare in comunicazione con mezzo mondo, un altro click ci fa avere informazioni su qualsiasi argomento, o vedere le immagini di qualsiasi cosa, o ancora ci fa fare acquisti e via dicendo. Ma senza tutto ciò cosa saremmo? Il mondo che Federico descrive è un mondo duro e difficile, in cui più che vivere si sopravvive. In questo mondo costruisce una storia semplice e abbastanza lineare, ma lo fa in maniera astuta, non dando subito un quadro della situazione, ma facendocelo scoprire mano mano che prosegue la storia, attraverso i pensieri della sua protagonista. Vediamo in un certo senso il mondo di Haria attraverso i suoi occhi e i suoi sentimenti, ed è per questo che risulta essere un mondo difficile, crudele, brutto. Lei si sente ingabbiata in questa arretratezza tecnologica, così tutto quello che la circonda sa di vecchio e polveroso, marziale e freddo.
E' un po' difficile l'impatto iniziale, perché bisogna entrare nell'ottica della storia, capire che si scopriranno più cose andando avanti. E infatti è così.
Quello che lascia più spiazzati è il finale, che lascia appesi quasi a metà frase per quanto è brusca l'interruzione. Essendo una trilogia questo invita il lettore alla continuazione. E' però un romanzo molto breve, quindi mi sono domandata se valesse veramente la pena fare una trilogia o se era meglio creare un racconto più organico, meno spezzettato, e limitarsi ad esempio ad una duologia.

I personaggi. Il personaggio principale è Haria, una giovane dottoressa che fa parte della missione di recupero dell'oggetto proveniente dallo spazio. Mi ha molto colpita perché non è la classica protagonista, e, pensandoci bene, non credo di averne incontrate di simili. E' un ragazza chiaramente infelice della sua vita, costretta a prendersi cura della madre invalida in un mondo in cui non c'è posto per la malattia e la pietà. E' depressa e nevrotica, vuole evolvere, mettersi in mostra, diventare qualcuno. Per questo, spesso cerca di alienarsi dalla realtà grazie alle metanfetamine. Per lei l'oggetto proveniente da lontano, forse dalla Terra, rappresenta il riscatto per una vita a metà, costruita sul lavoro e sull'infelicità. Non è un personaggio positivo, e non mi riferisco solo alla droga, però cattura l'attenzione, il lettore la segue e prova con lei la sua ansia di conoscenza.

Lo stile. E' scritto molto bene. Federico ha una scrittura scorrevole ma precisa. Da tutti i dettagli necessari senza però cadere nel noioso. Come dicevo prima, l'inizio forse spiazza un po', ma basta qualche pagina per acclimatarsi alla storia. Riesce a far immedesimare bene il lettore e farlo muove con naturalezza nel mondo che crea, un mondo molto vivo nelle sue descrizioni.

Voto

Alla prossima
Eliza

Buon pomeriggio amici lettori,
come promesso eccomi di nuovo qui con la recensione di The Kane Chronicles. La piramide rossa di Rick Riordan, primo libro della serie dedicata alla mitologia egizia del papà di Percy Jackson.


Titolo: La piramide rossa
Titolo originale: The red pyramid
Serie: The Kane Chronicles #1
Autore: Rick Riordan
Editore: Mondadori
Collana: Grandi Bestsellers
Pagine: 490
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 13,00
Data di pubblicazione: 28 gennaio 2014
TRAMA

Dalla morte della madre, Carter è costretto a seguire in giro per il mondo il padre Julius, egittologo, e a vivere separato dalla sorella Sadie. Ai Kane sono concessi solo due giorni all'anno da trascorrere insieme, e durante uno di questi Julius decide di portare i figli al British Museum. Ma qualcosa va storto. Julius evoca una misteriosa figura. Un attimo dopo c'è una violenta esplosione e l'uomo scompare. Carter e Sadie si trovano ad affrontare una verità inattesa e sconvolgente: gli dei dell'Antico Egitto si stanno svegliando e il peggiore di tutti, Set, ha in mente uno spaventoso progetto di caos e distruzione a livello planetario. Per salvare il padre, i due fratelli cominciano un frenetico viaggio tra Londra, il Cairo, Parigi e gli Stati Uniti, un viaggio che li porterà vicini alla verità sulla loro famiglia e sui suoi legami con la Casa della Vita, una società segreta che risale al tempo dei faraoni. Sempre più increduli, sempre più coinvolti, sempre più in pericolo, scopriranno che spesso l'apparenza inganna...


RECENSIONE
Mi riprometto sempre di continuare la serie di Percy Jackson. Dopo aver letto il primo voglio continuare la serie, ma in un modo o nell'altro rimando sempre. Quando stavo preparando il mio ultimo ordine su Libraccio mi ricordo l'intento e cerco i libri di Riordan. L'occhio però mi cade su questo libro, La piramide rossa, primo capitolo di un'altra serie dell'autore americano, incentrata non sulla mitologia greca ma su quella egizia. Mi sono detta perché no!

La storia. La storia se vogliamo è molto simile a quella di Percy Jackson, i cattivi, la fine del mondo, figli cresciuti ignari, padri (e madri) mitici, fughe, battaglie, esplosioni. E' vero, magari aleggia nelle pagine la sensazione del già visto e del già letto, tuttavia se si pensa che è un libro per i più giovani bisogna anche considerare che molti elementi sono necessari. Inoltre la struttura con cui Riordan costruisce il romanzo è particolare e interessante: i capitoli sono trasposizioni di una finta registrazione realizzata di volta in volta da uno dei due protagonisti del romanzo, Carter e Sadie, che ci raccontano le loro avventure. E' un modo di narrare che mi è molto piaciuto, anche perché risulta essere leggero e divertente.
Due sono gli elementi che caratterizzano questo romanzo: l'avventura e l'ironia. Tra fughe, crolli, lotte coi coccodrilli, giri nell'aldilà ecc. non c'è un minuto di noia. Il tutto è condito dall'ironia e dalle battute al vetriolo dell'anticonformista Sadie e degli dei egizi, che portati ai giorni nostri sanno essere tanto terrificanti quanto spiritosi.
Mi ha convinta poco l'inizio: si parte direttamente con la storia, senza un minimo di introduzione, quindi in maniera un po' troppo repentina ci troviamo già al centro di esplosioni e problemi.

I personaggi. Due sono i personaggi principali, Carter e Sadie. Se il primo è il più pauroso e tranquillo, la seconda è la testa calda di famiglia, prima agisce e poi pensa e ha la lingua lunga. I due fratelli sembrano essere agli opposti, eppure tra i due si instaura presto un legame a lungo sopito  a causa della lontananza. Se Sadie mi è piaciuta molto per questo su anticonformismo, per la testacea dura e anche per il suo essere alla fine comunque una dodicenne, Carter non mi ha convinto molto; l'ho trovato troppo nascosto e trattenuto, sempre un po' in secondo piano rispetto alla sorella.

In conclusione. Sicuramente continuerò la serie (anche perché giusto qualche giorno fa il secondo libro è uscito nella collana dei Best Sellers della Mondadori, quindi ad un prezzo più accessibile); mi sono proprio divertita a leggere delle avventure di Sadie e famiglia. Mi è piaciuta molto l'ambientazione "egiziana" o comunque nel mondo mitologico dell'Antico Egitto. Riordan sa scrivere bene e soprattutto sa affascinante il lettore con il suo mix di avventura  e storia. Ripete un po' troppo gli schemi già proposti, ma riesce comunque a non annoiare.

Voto

Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori,
non si è fatto in tempo a godersi un po' di sole che è tornato l'inverno. Che depressione stamattina!

Ieri alla fine non sono riuscita ad ultimare la seconda recensione, o meglio dovevo ricontrollarla ma si è fatto tardi e così ho preferito spostarla ad oggi, quindi la troverete online nel pomeriggio. 
Prima però volevo presentarvi una simpatica iniziativa (di cui vi ho già accennato nella pagina Facebook). Alcune scrittrici italiane, autopubblicate e non, si sono infatti riunite e hanno creato un gruppo su Facebook, Lettori come stelle. 


Non si tratta del solito gruppo che alla fine si riduce ad essere un susseguirsi di sole segnalazioni, ma nasce con l'idea di coinvolgere a 360° i partecipanti con giochi, gare, interviste. Insomma ci si diverte!
Se siete interessati o volete solo dare uno sguardo vi lascio il link:

https://www.facebook.com/groups/1527493407528497/

A dopo
Eliza


Buona sera amici lettori!
Dopo la breve recensione di oggi pomeriggio eccomi tornare con una segnalazione. Prima però piccolo aggiornamento felicità (dovrei fare il bollettino come per il meteo): sono tanto tanto felice perché... sul blog di Barbara, Libri in pantofole, ho appena scoperto che è uscito il secondo libro di Geek Girl di Holly Smale! Sono proprio felice che la casa editrice Il Castoro abbia deciso di continuare questa serie! 
Dopo questo momento pazzia (sono fatta così, sono proprio fatta così) torniamo a noi e alla segnalazione. Questa sera vi segnalo la prossima uscita in casa Sonzogno: La fedeltà di Diane Brasseur.


Titolo: La fedeltà
Titolo originale: Les fidélités
Autore: Diane Brasseur
Editore: Sonzogno
Pagine: 128
Ebook: € 
Cartaceo: € 15,00
Data di pubblicazione: 29 gennaio 2015
TRAMA

Prima di partire con la famiglia per le vacanze di Natale, il narratore si rinchiude nel proprio studio determinato a non uscirne finché non avrà preso una decisione. L’uomo ha 54 anni e da dodici mesi si divide tra Marsiglia e Parigi, tra moglie e amante. Ma la situazione è ormai diventata insostenibile, deve fare una scelta. Ama ancora la moglie, ama ritrovare il profumo della sua crema da notte, guardarla sorridere con la fi glia adolescente, notare quello che hanno costruito assieme. Tutto questo però non gli ha impedito di andare più in là con Alix, l’amante del cui giovane corpo non riesce più a fare a meno. Vive in attesa del prossimo momento di intimità, della lucina che indica un suo messaggio sul telefonino, perché con Alix non è solo l’ebbrezza di una nuova giovinezza, è più complicato di così, «Ã¨ la possibilità di fare un secondo giro nel momento in cui le possibilità si restringono». Lascerà casa e inizierà una nuova vita con l’altra donna, come fanno tanti uomini della sua età? Oppure troncherà la relazione per dedicarsi a moglie e figlia? Nel chiuso della stanza, l’uomo ripercorre la storia del proprio adulterio: gli incontri con Alix, le prime bugie, il senso di colpa. C’è chi è a proprio agio con la doppia vita. Lui no: ama la moglie, ama Alix, non ama l’infedeltà.


Il monologo interiore di un uomo che si obbliga a una scelta impossibile 
tra sua moglie e la sua amante

«Un romanzo pieno di quei piccoli dettagli che creano un successo» 
Frédéric Beigbeder, LE FIGARO


L'AUTRICE
Diane Brasseur (1980) è di origine franco-svizzera e ora vive a Parigi. Lavora nel cinema come sceneggiatrice. Le fedeltà è il suo primo romanzo.

Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori!
Come è andato il vostro week end? Io mi sono goduta un paio di giornate di sole. In giardino si stava veramente bene. Quindi: sole, libro... il paradiso!
C'è di buono che ho letto parecchio. Quella di oggi sarà però una recensione piuttosto breve dato che tratta di un racconto...


Titolo: I love shopping  a Venezia
Titolo originale: Shopaholic on Honeymoon
Serie: Shopaholic #3,5
Autore: Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Pagine: 22
Ebook: € 0,00
Data di pubblicazione: 23 dicembre 2014
TRAMA

Come tutte le lettrici e i lettori di I Love Shopping ben sanno, non ho mai raccontato la luna di miele di Becky e Luke dopo il loro matrimonio in I Love Shopping in Bianco . Perciò per tutti i fan di I Love Shopping ho deciso di condividere con voi un piccolo regalo: una delle avventure inedite dei novelli sposi Becky e Luke. Spero vi piaccia! Love Sophie x Sophie Kinsella ci fa un bellissimo regalo di Natale! Scarica qui I Love Shopping A Venezia , un episodio inedito della luna di miele di Becky e Luke. Mr e Mrs Brandon sono in luna di miele, e Becky ha grandi piani! Hanno a loro disposizione un anno intero per vedere Venezia, imparare lo yoga in India, dormire in capanne di legno nel Sud America…magari anche vedere dei pinguini al Polo Sud! Ovviamente avranno bisogno di comprare piccoli ma essenziali souvenirs nel corso del viaggio (in fondo chi non ha bisogno di un set completo di calici in vetro di Murano?) Ma Becky e Luke non sono solo turisti, sono dei viaggiatori. Becky è certa che tutto ciò di cui Luke ha bisogno è tempo per rilassarsi. Al suo ritorno sarà un uomo cambiato… Ma con tutte le sue buone qualità inalterate, ovviamente. Ma presto sarà fin troppo chiaro che Luke ha piani completamente diversi. Riuscirà Becky a rimettere tutto a posto, o questo piccolo dissapore rovinerà la loro luna di miele?


RECENSIONE
Qualche giorno prima di Natale scopro per caso che la Kinsella ha pubblicato un racconto della serie I love shopping, in cui presenta una tappa della luna di miele di Becky e Luke. Io ho amato molto questa serie, anche se gli ultimi libri mi hanno convinta molto poco (l'ultimo però, I love shopping a Hollywood, devo ancora leggerlo e chissà, magari lo adorerò!). Le avventure di quella squinternata di Becky mi hanno fatto compagnia in momenti un po' così, quando una sana risata ci voleva proprio e la Kinsella ci è riuscita.

In realtà questo racconto non aggiunge molto molto alla storia di Becky e Luke. Poteva essere un episodio da aggiungere al quarto libro I love shopping con mia sorella (come la lezione di yoga che c'è ad inizio romanzo), ma francamente così da solo dice poco, anche perché non approfondisce un aspetto, un'idea o un personaggio della serie. Molte anzi sono scene già viste nella serie, rimaneggiate per l'occasione per adattarle alla location veneziana.

L'unica cosa che mi ha fatto veramente ridere è la lettera finale del sindaco di Londra in risposta alla richiesta di Becky di far adottare ai tassisti della città uniformi sullo stile di quelle dei gondolieri veneziani.

Certo bisogna sempre prenderlo come  un racconto di appena 22 pagine, non possiamo aspettarci cose strabilianti. Però non ho trovato neanche quell'elemento frizzante che caratterizza la Kinsella. Mi aspettavo qualcosa di più. Questo non toglie che sia una lettura carina e soprattutto rilassante.

Voto

Alla prossima
Eliza
Buon pomeriggio amici lettori!
E anche questa settimana è finalmente finita! Ieri è stata una giornata lunghissima, temevo non finisse più, e quindi potete ben immaginare come non vedessi l'ora di arrivare al venerdì. Peccato che il tempo non ci venga in aiuto e si sia annuvolato, ma va bene lo stesso, mi adatto. Anzi, un motivo in più per infilarsi sotto una bella coperta e leggere. Voi cosa state leggendo? Io mi sono buttata sul primo libro della saga The Kane Cronicles di Rick Riordan, già autore di Percy Jackson: mi sta piacendo quasi più di Percy Jackson, ma è una lunga storia che vi racconterò al momento della recensione.
Torniamo a noi e a questo post. Nuova segnalazione. Il libro in questione mi incuriosisce molto, anche perché ne sto leggendo bene in giro, quindi cercherò di inserirlo tra le letture future, si tratta di Rebirth. I tredici giorni di Alessia Coppola...


Titolo: Rebirth. I tredici giorni
Autore: Alessia Coppola
Editore: Dunwich Edizioni
Pagine: 184
Ebook: € 2,99
Cartaceo: € 9,90
Data di pubblicazione: gennaio 2015 (ebook disponibile già dal 25 novembre 2014)
TRAMA

New Orleans, 1939
Le luci del teatro si spengono. Grace stempera il trucco di scena. Si specchia. Segue con lo sguardo una ruga. Si rende conto che il tempo scorre anche per lei. Ma lei non vuole invecchiare. Con il cuore in tumulto esce dal teatro. Ad attenderla c’è un uomo in nero che le promette l’eterna giovinezza. E se riuscisse davvero a impedirle di invecchiare? Grace stringe un patto con lui, ignorando che in realtà è un demone figlio della Morte. Un Chronat. Da questo momento, ha tredici giorni per fuggire. Se il demone riuscirà a trovarla prima della mezzanotte del tredicesimo giorno, lei apparterrà alle schiere della Morte e diventerà un Chronat a sua volta. In caso contrario, sarà libera. Ma il percorso che attende la seducente attrice è pregno di sorprese. Non ultima quella che la porterà tra le braccia di Ayku, custode designato per proteggerla dal Chronat. Tra creature angeliche dedite al Bene e demoni votati al Male, Grace si ritroverà per la prima volta nella sua vita a dover scendere a patti con il Destino… e a compiere la sua scelta.


«Alessia Coppola stringe un patto col diavolo e scrive un romanzo ricco di suspense ed emozioni. Un’esordiente da tenere sott’occhio.» 
(Francesco Falconi, autore di Gray e Muses)

Dove acquistare: l'ebook è già disponibile su Amazon (QUI); il cartaceo sarà disponibile su Amazon, sul sito dell'editore (QUI - senza spese di spedizione); sarà inoltre prenotabile in tutte le librerie e disponibile nei punti vendita Feltrinelli. 

Un piccolo estratto...
Sentii una brezza fresca solleticarmi la fronte. Era così piacevole che quasi mi dispiacque riaprire gli occhi.
Eppure lo feci.
Due iridi di giada mi fissavano, incorniciate da una cascata di trucioli d’ebano. 
Misi a fuoco e lo vidi. Era un giovane di una bellezza raggiante, disarmante. La bocca era un cesello perfetto e il naso dritto lo faceva apparire una divinità olimpica. 
Teneva sollevata sulla mia fronte una mano liscia dalle dita flessuose come gambi di calle. «Perdonami se ti ho spaventata», sussurrò, con una voce che mi ricordò il suono del vento autunnale tra le foglie.

L'autrice
Alessia Coppola è una blogger, illustratrice e scrittrice pugliese. 
Dopo aver frequentato il liceo artistico della sua città, Brindisi, ha proseguito gli studi presso la Facoltà di Beni Culturali, per poi trasferirmi a quella di filosofia e ancora in sociologia con indirizzo criminologia. Durante gli anni dello studio, si è dedicata alla scrittura, pubblicando nel 2005 Pensieri nel Vento, raccolta di poesie edita da Kimerik Edizioni. Nel 2009 è venuta alla luce la seconda raccolta di poesie Canto di Te per Damiano Edizioni. Dal 2009 a oggi ha collaborato attivamente con editori, blog e riviste, come articolista e illustratrice. Nel 2012 è stata la volta di Le Avventure di Billino lo Stregatto pubblicato da Wip Edizioni, una favola moderna per bambini, corredata da illustrazioni.
Nel Natale 2014 verranno alla luce due raccolte di fiabe per l’infanzia. La prima, Coccole d’Inchiostro, per Parco Multimedia Edizioni e l’altra Tre Gemme nello Scrigno per Balsamo Edizioni. 
Nel febbraio del 2015 per conto di Edizioni il Ciliegio uscirà una raccolta di racconti gotici/horror/steampunk, dal titolo Oltre lo Specchio. Sempre per la stessa CE, nel novembre del 2015 verrà pubblicato un breve romanzo Fantasy per l’infanzia, dal titolo Eleanor e il Principe delle Ninfee.
Per la Casa Editrice Dunwich, l’autrice pubblicherà presto altre opere.

Per tutte le informazioni e curiosità vi rimando al blog dedicato al libro http://rebirthitredicigiorni.blogspot.it . 

Alla prossima
Eliza

Buona sera amici lettori!
Oggi è stata una di quelle giornate tranquille tranquille, ma che alla fine ti riservano una bella sorpresa. Nel pomeriggio passa il mio amato corriere (io tra un po' me lo sposo!) che mi lascia una copia fresca fresca di Four di Veronica Roth! Ora capite perché sono così felice e saltellina oggi? Mia mamma dice che le sto dando i nervi, ma chinee: ho ricevuto un bel libro, stasera a cena c'è il pollo e ho da guardare tante belle puntate di telefilm (tra cui Pretty Little Liars)! E chi mi ferma!

Ora torniamo con i piedi per terra (ma solo per qualche minuto) perché ho da presentarvi una raccolta di racconti. L'autrice, Annarita Petrino mi ha contattato per una segnalazione. Avevo già presentato qualche tempo fa un altro suo libro, You God (cliccate QUI per leggerla)...



Titolo: Racconti nascosti nei sogni
Autore: Annarita Petrino
Editore: Selfpublishing
Pagine: 
Ebook: € 1,00
Data di pubblicazione: gennaio 2015
TRAMA

I nove racconti di questa raccolta sono quelli nascosti nei sogni senza Dio di un’umanità ormai alla deriva, che trova nella fede l’ultimo appiglio che le impedisce di rinunciare completamente a se stessa. Nove racconti di fantascienza ma anche di vita reale che, attraverso le vicende dei protagonisti umani e non, in futuri più o meno possibili, raccontano il dramma di alcune situazioni che affondano le radici nel nostro presente. Uno sguardo lungo della fantascienza sui sogni di onnipotenza dell’uomo.


Dove acquistare: la raccolta è disponibile in versione digitale su Kobo Store.

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/You-God/458385864280562


DELLA STESSA AUTRICE...
"You God"













Alla prossima
Eliza
Buongiorno amici lettori!
Ieri è stata proprio una bella giornata: c'era il sole, era caldo, mi è passato il torcicollo e sono andata in libreria. La giornata perfetta! Oggi invece è un freddo pazzesco!! Ho bisogno di un tè caldo, subito!
Un paio di giorni fa ho terminato di leggere il mio primo libro di John Green, Città di carta. Ho aspettato un po' prima di procedere con la recensione perché volevo capire bene cosa fosse andato storto con questo libro... 


Titolo: Città di carta
Titolo originale: Paper towns
Autore: John Green
Editore: Rizzoli
Collana: Narrativa
Pagine: 396
Ebook: € 7,99
Cartaceo: € 14,00
Data di pubblicazione: 11 giugno 2014
TRAMA

Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso un'inquietante scoperta. Con il passare degli anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all'improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l'hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso. Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l'ultima.


RECENSIONE

"E avrei voluto dirle che per me il vero piacere non era pianificare, fare o andarmene, 
il vero piacere per me era stato vedere i nostri fili intrecciarsi, separarsi e ora riannodarsi di nuovo..."

Avevo altissime aspettative per questo romanzo, sentivo parlare di John Green ovunque, ho visto il film Colpa delle stelle, ma ancora non avevo affrontato la lettura di questo autore. Così, con l'uscita qualche tempo fa, delle nuove edizioni della Rizzoli ho comprato Città di carta. Ero indecisa tra questo e Teorema Catherine, ma alla fine la trama mi ha spinto verso questo.
Devo dire di esserci rimasta un po' male. Non è che non mi sia per niente piaciuto, ma non ho trovato la storia così speciale come avevo immaginato, anzi in più punti scade nella mediocrità.

La storia. La storia rientra in pieno nel significato (o almeno in uno dei significati) di città di carta. Cos'è una città di carta? Beh, Green ce ne da una doppia interpretazione: sono dei falsi topografici, città fantasma create dai cartografi per salvaguardare il proprio copyright, ma hanno anche un significato più "profondo", rappresentano una società falsa, fatta solo di apparenze, che appunto sono sottili e futili come la carta. E questa storia è un po' questo: sembra una grande avventura, con  tanti spunti, con una buona idea alla base, ma alla fine lascia poco, non porta ad una evoluzione o un effettivo cambiamento e soprattutto non mi ha emozionato.
Il romanzo è diviso in tre nette parti. Nella prima, dopo aver conosciuto i protagonisti da piccoli, seguiamo Q e Margo in una notte folle...

"Stanotte, mio caro, raddrizzeremo molti torti. Ed estorceremo alcuni diritti. I primi saranno gli ultimi, gli ultimi saranno i primi e i miti erediteranno un po' di Terra"

Non mi è piaciuta questa parte, l'ho trovata noiosa  e ripetitiva, e francamente non ne ho compreso a pieno il significato, se non quello di far ritrovare i due ragazzi (ma si poteva trovare un modo migliore) e mostrare la futilità di Margo e la condizione di zerbino di Q.
La seconda parte è invece quella più interessante e  si incentra sull'indagine di Q alla ricerca di Margo. L'indagine e il mistero che sta dietro la scomparsa di Margo tengono alta l'attenzione e non possono non incuriosire. Inoltre, oltre ad essere una ricerca fisica, diventa anche una ricerca psicologica/emotiva: Q cerca di capire chi è Margo quando non è Margo, cioè quando anche lei non una figurina di carta in un mondo di carta. Il problema è che rimarrà comunque una ricerca vuota e priva di fondamento, come vuoto ne è l'oggetto.
Infine la terza parte, il viaggio che porterà Q e i suoi amici alla vera ricerca di Margo. Questa parte mi ha proprio deluso. Poteva essere una diverte avventura on the road, il viaggio in macchina che tutti dovrebbero fare prima di prendersi le responsabilità della vita, e invece anche qui la noia impera, tra un susseguirsi cantilenante di ore e storielle viste e straviste con la pipì come protagonista.
Il finale è in linea con il resto del libro, scialbo, per niente emozionante e un po' scarno.

I personaggi. Quelli di Città di carta sono personaggi troppo passivi, non hanno una crescita o un cambiamento, cosa che invece mi aspettavo vista l'età dei protagonisti e il momento della loro vita in cui è incentrata la storia. Sono ragazzi sciocchi ed egocentrici (non tutti) dall'inizio alla fine.
Q (Quentin) mi è sembrato per tutto il libro lo zerbino di Margo. Lei gli fa fare tutto quello che vuole grazie alla sua aurea da figa e dannata, e lui invece di mandarla al diavolo scatta sull'attenti e la segue.
Margo... mi ha ingannato! Pensavo ci fosse qualcosa di serio e profondo dietro la sua scomparsa, qualcosa di interessante, quasi epico. E invece? E' solo una bambina capricciosa, che sa solo lamentarsi e pestare i piedini. Le cose non vanno come vuole lei ( e non significa che vanno male...) e lei si vendica. Le ho dato (e più volte) il beneficio del dubbio, ma niente, per me rimane una mocciosa che non sa quel che vuole e sceglie la strada più facile.

Lo stile. In linea di massima mi è piaciuto come scrive Green, in modo semplice, scorrevole, con una punta di ironia, capace anche di una certa introspezione. Tuttavia ho trovato nel libro un elemento veramente odioso: gli elenchi. Ogni due pagine scattava l'elenco: cosa fare, cose desiderate, motivi, opinioni, 1.2.3. ...  mi va bene all'inizio, anzi è anche un sistema veloce e informale di risolvere un momento complicato, ma ogni due pagine no!

In conclusione. Mi ha deluso! Non mi ha appassionato la storia, i protagonisti sono degli odiosi marmocchi, il finale è come se non ci fosse. Salvo giusto lo stile di Green. Non so il motivo di questa Caporetto: forse l'ho letto ad un'età sbagliata? O forse questo è proprio il libro meno riuscito di Green...

Voto

Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori!
Quella che sto per presentarvi è una delle uscite che più aspetto per questo inizio 2015, ultimo capitolo di una serie che ho molto amato. Il 27 gennaio uscirà infatti per De Agostini Four di Veronica Roth, il libro che raccoglie racconti dal punto di vista di Quattro...



Titolo: Four
Titolo originale: Four
Serie: Divergent #01-04
Autore: Veronica Roth
Editore: De Agostini
Collana: Le gemme
Pagine: 288
Ebook: € 
Cartaceo: € 14,90
Data di pubblicazione: 27 gennaio 2015
TRAMA

Quando per Tobias Eaton – il figlio del leader degli Abneganti – arriva il Giorno della Scelta, il ragazzo non ha dubbi: vuole andarsene dalla fazione che per sedici anni è stata la sua prigione e allontanarsi dalla furia del padre violento. Per il suo nuovo inizio sceglie di unirsi agli Intrepidi, perché desidera imparare da loro a sconfiggere le proprie paure e a essere coraggioso. Con un nuovo nome, “Quattro” comincia l’addestramento, che lo porta ben presto a scalare la classifica degli iniziati e ad attirare su di sé l’interesse delle più alte sfere dirigenziali, che lo vorrebbero trasformare nel più giovane capo fazione che gli Intrepidi abbiano mai avuto. Ma è davvero così… oppure c’è qualcosa di più inquietante dietro gli intrighi attuati dai leader Intrepidi? Due anni dopo, Quattro – disgustato dalle trame della sua fazione – è pronto a fare la propria mossa e a lasciarsi di nuovo tutto alle spalle, ma l’arrivo di una giovane iniziata cambia ogni cosa. Perché, grazie a lei, Quattro scopre un lato di sé che non credeva di possedere. Grazie a lei, potrebbe tornare a essere semplicemente Tobias.


L'AUTRICE
Veronica Roth vive con il marito a Chicago e si dedica alla scrittura a tempo pieno. Ha esordito giovanissima con Divergent (pubblicato da De Agostini Libri nel 2012), il primo volume della trilogia distopica a cui ha fatto seguito Insurgent e Allegiant, bestseller mondiali che ha raggiunto i vertici della classifica del “New York Times”. I primi due volumi della saga sono diventati anche dei film di Eagle Pictures. 


DELLA STESSA AUTRICE...

Divergent
Insurgent 
Allegiant















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43 anni
Cesenatico♥
Datemi un libro, un tè e una giornata piovosa, mi farete felice. Ogni libro è un'avventura incredibile e io voglio viverla! Voi no?


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