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La Biblioteca di Eliza

Buongiorno lettori,
anche oggi piove. Sono due giorni che non ha praticamente mai smesso. Anzi ha pure tentato di nevicare. 
Su Facebook vi avevo anticipato una settimana ricca. Infatti anche oggi vi parlerò di un bel libro. Ma non finisce qui, anche nei prossimi giorni vi terrò compagnia con alcune recensioni di libri appena usciti. Inoltre tante cose stanno bollendo in pentola e se una in particolare andrà a buon fine io sarò tanto tanto felice. Per ora... acqua in bocca! 
Passiamo al libro di oggi. Vi parlerò de La cena dei segreti di Care Santos, ringrazio la Salani per la copia....

La cena dei segreti
di Care Santos
Salani | Romanzo | 359 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
15 febbraio 2018 | scheda Salani

TRAMA
Nel cuore dell'estate del 1950 cinque compagne di collegio giocano per l'ultima volta a Obbligo o verità. Due di loro, Marta e Olga, stanno per cominciare una nuova vita fuori dall'istituto. È un'occasione speciale e le ragazze sono emozionate, ma non si aspettano che un pegno troppo crudele finirà per segnare le loro esistenze per sempre. Le amiche si perdono di vista e prendono strade diverse, ognuna con le sue frustrazioni e le sue rivincite. Sono passati trent'anni - Marta è diventata una famosa autrice di libri di cucina, Olga è dimagrita ma si annoia ancora, Nina ha un nuovo misterioso fidanzato, Lola è incinta e ha appena perso suo marito, Julia è stata eletta deputata - e per loro è giunto il momento di fare i conti con i ricordi e le colpe che si portano dentro da troppo tempo. Si danno appuntamento a cena al Media vida, il ristorante di Marta, e tra una portata e l'altra decidono di giocare ancora una volta al gioco dei pegni: ognuna dovrà porre alle altre una domanda a cui non ci si può rifiutare di rispondere. Ma Julia - che quella notte d'estate ha pagato il prezzo più alto - ha fatto annunciare dalla sua segretaria di essere in ritardo. Le loro risposte portano alla luce segreti del passato e del presente che si intrecciano in maniera sorprendente in attesa dell'ultimo racconto, quello di Julia, l'unico che potrà chiudere il cerchio e 'mettere ordine nei cassetti del passato'. Attraverso le voci di cinque personaggi femminili nell'arco di trent'anni Care Santos ritrae un'intera generazione di donne alle prese con la costruzione del proprio futuro in un momento in cui l'ipocrisia e la rigidità della società si scontrano con una nuova visione dell'amicizia, della libertà e dell'amore.

"Dovettero tacere per pensare alla velocità della vita. La lenta vita di Lola, le loro. Vite lente che accelerano all'improvviso. Vite veloci che si fermano. Vite ferme o con un'accelerazione uniforme. Com'era la propria? Quella di ognuna di loro? Esistono vite con un ritmo uniforme in cui tutto accade quando deve accadere?"
Una notte e cinque amiche, cinque compagne di collegio costrette dalle assenze dei genitori a crescere da sole presso le suore. Marta, Olga, Lolita, Nina e Julia sono amiche e complici, ma a 13 anni c'è in loro anche quel pizzico di crudeltà che spesso si trova nei più giovani. Non è voglia di fare del male e più bramosia di essere superiori. E' così che quella fatidica notte tutto cambia, a causa di un gioco. 30 anni dopo la vita vuota e fasulla di Olga la spinge a ricercare le amiche, sorella compresa, per organizzare una cena e ritrovarsi. Le sorprese non saranno poche: Marta è sull'orlo del divorzio, Lola è incinta di nove mesi, Nina ha un nuovo fidanzato e Julia è deputata. Ma nuovamente in una notte rivivranno il loro passato e scopriranno cosa è successo 30 anni prima.

Quello della Santos è un romanzo corale al femminile, un romanzo in cui non è semplice entrare all'inizio anche a causa dei capitoli piuttosto lunghi, ma che poi si mostra presto essere qualcosa di più. Ci parla non solo delle sue protagoniste ma anche di una generazione e di un paese, la Spagna franchista, della condizione della donna, della lotta politica.
Attraverso la vita non facile di queste cinque donne vediamo le vari condizioni sociali del periodo. Olga è moglie e madre che si è creata una posizione sociale tramite un matrimonio di interesse a discapito di un amore appena abbozzato. Ma cosa le rimane poi? Un marito che non ama, una casa bella e vuota priva dei figli ormai grandi, un circolo del tennis a cui si iscrive solo per prendere il sole e essere abbordata dagli insegnanti di tennis (che per altro non se la filano). Marta, sua sorella, ha messo da parte tutti i suoi sogni a causa di un marito che ora la sta lasciando per un'altra e cerca di riprendersi un poco di ciò che ha perso. Lola è incinta e vedova, mentre Nina è esplosa in tutta al sua sensualità e la sua esuberanza, felice della sua nuova relazione. Resta Julia, la vera incognita, di lei poco sanno dopo quella notte di 30 anni prima, solo che è una deputata, una donna coraggiosa che durante la rivoluzione non si è fatta mettere i piedi in testa. Sullo sfondo abbiamo una Barcellona che ancora risente del periodo della dittatura. I silenzi, la polizia, la paura sembrano ancora aleggiare nell'aria. Il mondo sta cambiando, lo sentiamo in tutto il romanzo. Si capisce come le protagoniste stiano passando un periodo di transizione personale e civile. Alla tv Carlo e Diana si sposano e si dichiarano amore eterno e in parlamento proprio Julia spinge per l'approvazione della legge sul divorzio. Pochi anni prima i Beatles con difficoltà sono riusciti ad esibirsi in Spagna sotto la nomea di fricchettoni e capelloni, mentre ora grandi cambiamenti si stanno attivando. Tutta questa somma di informazioni mi ha dato un qualcosa in più, ha reso il romanzo più ricco e me lo ha fatto veramente apprezzare. E' una fase storica, un mondo che in realtà conosciamo poco, così vicino ma anche così lontano, e scoprirlo attraverso i piccoli eventi di queste 5 donne lo rende più concreto.

C'è poi la parte più propria del romanzo. Un mistero che non è proprio un mistero ma che riesce a creare una catena che collega le cinque protagoniste con in vari personaggi del loro passato, le suore paoline che le ospitavano, Vicenç, Ramona. Niente che non si possa intuire ma che comunque riesce a catturare l'attenzione e a tenerla desta. Anche se, sinceramente, forse è l'aspetto che meno si apprezza. E' il contorno, l'ambientazione, la Storia che la fanno da padrone.

Della Santos non ho mai letto nulla. Ha uno stile che solitamente non mi piace, soprattutto per quei capitoli lunghi lunghi che mi sembra sempre di trascinarmi per ore. Tuttavia la storia scorre, il romanzo si legge bene e io l'ho divorato in realtà poco tempo.

Alla prossima



Buongiorno lettori!
Oggi non vi propongo solo una nuova recensione ma anche un nuovo progetto che con un bel gruppetto di blogger, capitanate da Chiara La lettrice sulle nuvole, Dolci de Le mie ossessioni librose e Laura La Libridinosa, abbiamo deciso di avviare. Si tratta di Questa volta leggo, una rubrica itinerante, a cadenza mensile. Ogni blog proporrà ogni mese la recensione di un libro seguendo un argomento comune. Come al solito fare è meglio che spiegare. Per il mese di febbraio abbiamo scelto come argomento comune:

Un libro che ci hanno regalato a Natale

E qui sono stata proprio fortunata perché a Natale mi hanno regalato il terzo libro di Alessandro Robecchi Di rabbia e di vento....

Di rabbia. dei vento
di Alessandro Robecchi
Sellerio | La memoria | 407 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €15,00
3 marzo 2016 | scheda Sellerio

TRAMA
Un concessionario di macchine di lusso freddato nel suo salone. Una escort "morta male", torturata fino alla fine, nel suo studio del centro cittadino più opulento. Un "morto" che viene a riprendersi un tesoro. Una donna che sembra vissuta più volte. Un passato cattivo che ritorna e lascia misteriosi indizi sulla pista. E in esso la polizia cerca risposte a domande che appaiono impossibili. Mentre un vento insopportabile stranamente inquieta l'inverno delle strade. Stavolta Carlo Monterossi, il detective per caso della nuova Milano nera vividamente dipinta da Alessandro Robecchi, è un detective per rabbia. Lo tormenta un senso di responsabilità, benché involontaria, nel delitto; ma soprattutto, con Anna - così si chiamava la bella di via Borgonuovo - aveva vissuto un momento di sincerità totale, di quelli che chiariscono l'anima al pari di un'amicizia duratura. Il suo debito di verità e giustizia, per una volta, si incontra con un paio di poliziotti che condividono la stessa tenerezza verso una vittima che sporge sulla coscienza come fantasma gentile: "Se troviamo chi ti ha fatto male te ne vai, vero, signorina?". E verrà alla luce qualcosa che stride brutalmente con la vita da autore di reality televisivi che dà a Carlo fama e soldi.


E' una storia di gente sola, pensa. Solo lui, che gira per la città intossicato dalla rabbia, sola quell'Anna che aveva per compagnia le altre sue vite e basta, sola quella Serena, spaventata. Dove cazzo sono finiti tutti? Ehi, c'è qualcuno? O siamo tutti qui a fare. botte da soli, e prenderle, tra l'altro.

E così sono arrivata al terzo libro della serie dedicata a Carlo Monterossi. Sapete il problema delle serie vero? Belle all'inizio, poi l'interesse cala anche perché spesso gli autori un pochino si siedono e sembra quasi facciano il compitino, giusto per stiracchiare un altro po' la storia e accontentare i lettori. Tutto questo non mi sta accadendo con Robecchi. Anzi vi dirò, questo terzo libro è qualcosa di diverso, non di più bello o di meno bello, solo diverso. Come se fosse un libro più personale o più sentito. Un libro in cui Carlo Monterossi, autore televisivo pentito, inizia a fare il punto della situazione sulla sua vita e immancabilmente si trova invischiato in un nuovo delitto, in una nuova indagine. Carlo è l'incarnazione del mantra "Non sono io che vado a cercare i guai, sono i guai che cercano me" e questa volta il guaio è grosso. Una serata malinconica, una ragazza bella e affascinante che lo avvicina, la musica di Leonard Cohen. Il giorno dopo però la ragazza, Anna, escort di lusso viene trovata morta, dopo essere stata torturata. Poco lontano, in una Milano sferzata dal vento, un venditore di auto di lusso viene ucciso. Stessa pistola per entrambi i delitti. Il collegamento?

Come vi dicevo questo romanzo ha qualcosa di diverso rispetto i precedenti, qualcosa che mi sa di più personale, di meno scritto e più sentito. Robecchi ci propone una storia al contempo malinconica e ironica, mentre sullo sfondo scorre una Milano colpita da giorni dal freddo e soprattutto dal vento, un vento che colpisce e urla, che spinge e frena, un po' come se anche lui sentisse che nella storia di Anna qualcosa non torna, che dietro quella bella ragazza vestita in modo sofisticato ci sia molto di più.

"C'è ancora vento, fuori?", chiese Ghezzi.
"Si", dice Carlo.
"Che strano, il vento a Milano".

E una volta che è coinvolto come persona informata dei fatti cosa volete che faccia Carlo? Ci si butta a capofitto in questa indagine, creando una vera e propria squadra investigativa... ecco, forse un tantinello strana visto che è composta da lui, dal fidato Oscar, dal camaleontico Ghezzi in aspettativa per convalescenza e dall'uomo delle pulizie della vittima. Ma per Carlo questo caso pare essere diverso, se non altro per quella rabbia che cova dentro, giorno dopo giorno, e cresce e lo spinge ad indagare, a capire, lo spinge a capire chi era veramente Anna e se in fondo è anche colpa sua quello che le è successo. Insomma, l'autore ci propone un protagonista più introspettivo, quasi fosse una naturale reazione al suo lavoro nella " Grande Fabbrica della Merda", là dove vende storielle assurde e stomachevoli ad un pubblico che non chiede altro. Come avrete capito anche in questo terzo capitolo i riferimenti più o meno velati alla vera Milano e alla vera società che la popola non mancano; anzi, qui Robecchi ci da dentro e la sua critica non risparmia nessuno, dalla star televisiva che campa sul marcio che la tv tira fuori dalla gente comune ( e anche un po' in faccia), all'assessore che urla ai quattro venti la necessità di una restaurazione dei valori morali e che poi viene pizzicato con le mani nella marmellata, ovvero in un bisca clandestina, pieno di debiti con gli strozzini. Della serie, cambiano i nomi ma le facce quelle sono e pure i peccatucci.
Oramai l'avrete capito, mi sono appassionata allo stile di Robecchi e mi sono affezionata a Carlo. Ora sono curiosa, curiosa di vedere se mai lascerà la tv, se Kathrina riuscirà a convincere la Madonna a fare il miracolo di trovargli "una brava ragazza", di scoprire qualcosa di più su Oscar e quali nuovi travestimenti scoverà Ghezzi.

Prima di lasciarvi vi metto qui di seguito il, calendario completo di febbraio di Questa volta leggo, in modo da non perdervi neanche un nuovo appuntamento o magari recuperare quelli passati. La rubrica tornerà a marzo con un nuovo argomento!



Alla prossima



Buongiorno lettori,
iniziamo un nuova settimana sotto la pioggia. Qui è da ieri mattina presto che diluvia e naturalmente io ne ho approfittato per abbracciare un termosifone e finire di leggere Il bistrò dei libri e dei sogni di Rossella Calabrò. 

Il bistrò dei libri e dei sogni
di Rossella Calabrò
Sperling & Kupfer | Pandora | 252 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
6 febbraio 2018 | scheda Sperling & Kupfer

TRAMA
Nel cuore di Milano c'è un delizioso bistrò, con grandi librerie di legno da cui si affacciano centinaia di volumi e l'aria che profuma di torte. Il posto ideale per rilassarsi sorseggiando del tè o magari, con un calice di vino bianco in mano, chiacchierare, lavorare, e intanto lasciarsi consigliare romanzi, saggi, fumetti da Petra, la proprietaria: quarant'anni da un po' e una disordinata massa di capelli che porta con orgoglio. Ogni giovedì sera, nella luce soffusa del suo Bistrò dei Libri e dei Sogni, Petra ospita un corso di Scrittura Creativa. Con lei, Armando, medico in pensione novantenne, dall'animo frivolo e lo sguardo da bambino, appassionato di tip-tap; Blanche, boccoli in stile Shirley Temple, architetto mancato, di mestiere imbianchina e ideatrice di fiabe; Linda, domestica e babysitter dal sorriso cauto e lo sguardo saggio da divinità inca; e poi lui, Dylan Altieri, l'eccentrico e affascinante insegnante. Alto, dinoccolato, occhi azzurri, viso scarno e capelli folti, appena brizzolati, e l'aria di chi ha sempre occupato posti di comando e che ora ha scoperto la meraviglia di perdersi in un sorso di cioccolata calda, accoccolato in una poltroncina anni Venti di un bistrò. Cinque bizzarri quanto speciali protagonisti, ognuno alla ricerca del proprio sogno tra le pagine di un libro. Perché i libri, si sa, sono degli incredibili, splendidi, stupefacenti contenitori di sogni: i sogni di chi li scrive, e i sogni di chi li legge.

"Avevo un sogno. Però i sogni vanno un po' aiutati: a volte da soli non ce la fanno, sono debolucci, cagionevoli, anche pigri e appesantiti e indolenti, diciamolo, e non hanno la forza di farsi strada per trasformarsi in realtà. Cosa facciamo oggi, ci realizziamo? dice uno. Naaa, facciamo domani, oggi non è giornata."

C'era una volta in una città del nord un piccolo bistrò, un luogo nato dalla volontà di unire una buona clientela alla passione per i libri. Dentro al bistrò c'era Petra, la sua proprietaria, una quarantenne disillusa dagli uomini, che ha occhi solo per il figlio Lorenzo e il cuore solo nel suo locale. Ogni giovedì nel locale di Petra si tiene un corso di Scrittura Creativa a cui partecipano, oltre a Petra, Armando, Linda, Blanche e Dylan, l'insegnante. E ogni giovedì Dylan insegna ai suoi alunni la magia di sentire i libri.

Non stupitevi del tono da fiaba che ho usato perché questo libro parte proprio come tale. E' il primo libro della Calabrò che leggo (e mi hanno già bacchettato a tal proposito) e credo di essere partita da quello un pochino più particolare, perché leggi le prime 50 pagine e senti quasi di essere entrata in un mondo parallelo, un luogo in cui la magia è possibile. I sogni del titolo non sono solo quelli dei protagonisti ma sono anche quelli in cui il lettore si trova immerso, una storia a tratti sopra le righe (ma in senso positivo), onirica, che per atmosfera e resa mi ha ricordato il libro di Alessandro Barbaglia (citato nel libro stesso). Come ne La locanda dell'ultima solitudine anche qui il lettore si trova davanti a racconti a volte bizzarri, strani, ma anche affascinanti e coinvolgenti. Petra e il suo bistrò ti chiudono in una bolla e ti accompagnano a scoprire cosa ne sarà dei cinque habitué del corso, chiudendo fuori il resto del mondo, la realtà.
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Cinque protagonisti, cinque storie diverse e particolari, che colpiscono ognuna a modo suo. A farla da padrone è senza dubbio Armando, questo novantenne, ex chirurgo con l'animo del ballerino da musical, che nasconde in fondo all'armadio una parrucca e sogna di poter comprare delle lucenti scarpette da tip tap. Blanche invece è bionda bionda, con i boccoli, termina tutte le sue frasi con un punto esclamativo, è frizzante, briosa e alla carriera da architetta ha preferito quella da imbianchino, raccontando le store ai muri mentre li riveste dei colori che essi stessi le suggeriscono. Linda sembra il personaggio più concreto, quello che crea qualcosa e che, con le sue Ri-Bambole, dà una seconda occasione tanto ai tessuti dismessi quanto ad una donna che pensa di aver perso tutto.
Un discorso a parte va fatto per Petra e Dylan. Sarcastica e complicata, Petra è convinta di aver chiuso con gli uomini, ma forse sono gli uomini a non aver chiuso con lei, tanto che uno le cade direttamente da un albero. Mi è piaciuto perché è un personaggio critico, che ci dà un proprio punto di vista anche sugli altri personaggi. E non ci va leggera. Dylan invece è forse quello più evanescente, che mi è rimasto più ambiguo. Arriva, va via, appare e scompare, porta scompiglio.

Uno stile ironico, a volte surreale, che non manca di ricordarci i libri precedenti della scrittrice, dà quel pizzico in più ad un romanzo in cui non è facile entrare, a cui bisogna abituarsi ma che poi fa sognare il lettore e lo porta a farsi ascoltare.

Alla prossima





Buongiorno lettori,
dopo qualche giorno senza recensioni (causa anteprime da leggere e rubriche da preparare) torno per parlavi di una biografia romanzata. Qualche tempo fa lessi Il mio nome è Sissi, che usci per la BookMe. In questi giorni ho letto il seguito, Sissi. La solitudine di un'imperatrice di Allison Pataki, edizione Beat.

Sissi. La solitudine di un'imperatrice
di Allison Pataki
Beat | SuperBeat | 446 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
20 ottobre 2017 | scheda Beat

TRAMA
È l’estate del 1868 e l’imperatrice Elisabeth d’Austria-Ungheria, che i suoi sudditi preferiscono chiamare semplicemente Sissi, vive una vita libera dai dettami di corte a Gödöll, la sua proprietà di campagna alle porte di Budapest. 
Andata in sposa all’imperatore Franz Joseph a sedici anni, Sissi è stata l’artefice del compromesso in virtù del quale l’Ungheria ha scelto di restare nel regno, permettendo agli Asburgo di mantenere il controllo di gran parte dell’Europa senza dover ricorrere alle armi. Un colpo di genio con cui la giovane imperatrice si è guadagnata il diritto a regnare insieme al marito alla corte degli Asburgo. Amatissima dai suoi sudditi ma aspramente criticata dalla suocera, l’arciduchessa Sophie, Sissi si è allontanata dallo sfarzo freddo e formale del castello di Schönbrunn, la sede imperiale degli Asburgo, trovando conforto nella selvaggia bellezza del paesaggio ungherese. 
A Gödöll può cavalcare tutto il giorno per campi e boschi, sciogliere i suoi leggendari capelli e intrecciarli con fiori di campo e godere, per la prima volta, delle gioie della maternità grazie alla piccola Valerie, l’unica tra i suoi figli che non le è stata strappata dalle braccia per essere chiusa nella nursery imperiale. A GödöllÅ‘ può anche incontrare liberamente il conte Andrassy, ministro degli esteri dell’Austria-Ungheria, che le malelingue, a Vienna e in tutta l’Austria, sussurrano sia il vero padre di Valerie, chiamata da tutti «la piccola ungherese». 
Un giorno, però, una lettera giunta da Schönbrunn, vergata dalla mano della sua secondogenita Gisela, la richiama ai suoi doveri, imponendole di rientrare nella capitale. 
Nella Vienna della metà del XIX secolo, dove i saloni di rappresentanza e le camere da letto fanno da sfondo non solo a valzer e champagne, ma anche a tentazioni, rivalità e intrighi crudeli, l’attendono nuove congiure e nuovi, inaspettati nemici. Grazie a un’accurata documentazione storica e a una prosa scorrevole Allison Pataki offre al lettore il ritratto complesso e sfaccettato dell’imperatrice Sissi, fragile e indomita protagonista di un’epoca che non seppe comprenderla, né accettarne fino in fondo l’irrequieta, moderna personalità.


"All'inizio volevo quasi rinunciare;
pensavo di non tollerarlo. Poi, contro ogni previsione,
sono riuscito a sopportarlo.
Ma non chiedermi come".
- Citazione di Heinrich Heine che Sissi teneva sulla sua scrivania.

Prima della recensione vera e propria parliamo di approvvigionamento. Non andiamo in guerra, tranquilli, ma semplicemente questa volta dobbiamo tirare le orecchie ad Amazon che, alla sua veneranda età, ha combinato un casino con questo libro. Voi lo cercate nel suo motore di ricerca e vi appare l'ebook, cliccate sul formato copertina rigida e vi spunta fuori il primo libro, Il mio nome è Sissi, stessa autrice ma pubblicazione completamente diversa. Nella speranza che intanto questa pecca si sistemi vi consiglio, per l'acquisto online, Ibs oppure, come la sottoscritta, un bel giretto in libreria così evitate qualsiasi problema.

E ora preparate l'abito bello che si va alla corte di Vienna. Ecco, se andate a Vienna nel 1868 non vi fate venire l'ansia che l'imperatrice non la troverete. Sissi ha raggiunto la soglia dei 30 anni e da 15 è al fianco di Francesco Giuseppe, imperatore dell'Austria-Ungheria. Il matrimonio imperiale è oramai stanco e liso. Francesco Giuseppe è un uomo di Stato, ligio al dovere, attaccato alle regole e all'etichetta, il bravo soldatino plasmato dalla madre, l'arciduchessa Sofia. Sissi, seppur ancora giovanissima, è oramai una donna matura, se non nell'età nei sentimenti e nell'esperienza, stanca di quel teatrino di corte che è oramai la Hofburg, stanca di un marito che non vede più come tale e delle intromissioni della suocera che le ha letteralmente portato via i due figli più grandi. Con Valeria, la nuova arrivata in casa Asburgo, sarà tutto diverso, quella è la sua bambina. E' riuscita a portala via, lontana da quella corte che non le è mai appartenuta, in quella Ungheria bella e selvaggia che sente come sua vera patria.

Da qui, da Godollo, ha inizia la biografia della Pataki. Se nel primo libro abbiamo visto una Sissi giovane e inesperta, terrorizzata dal cerimoniale di corte spagnolo, dal potere della zia/suocera e dagli occhi indiscreti della corte, la Sissi di questa seconda parte è una donna completamente diversa, che non ha più timore e paure, è al culmine della sua leggendaria bellezza eppure è oramai disillusa da una vita che le va stretta, dall'assenza di amore, dall'assenza di un vero ruolo all'interno della corte viennese. Criticata, giudicata, usata, osservata in continuazione, Sissi decide per la fuga, per il continuo peregrinare. L'instabilità, fisica ed emotiva caratterizzeranno la sua intere esistenza, trascinando con se la "figlia ungherese".
Certo, noi abbiamo sempre negli occhi la visione della Sissi giovane e romantica dei film, una ragazza capace di far capitolare capi di stato, imperatori, folle solo mostrandosi. La realtà era ben diversa, mal vista e continuamente criticata dal popolo viennese, dalla corte e dai giornali, Sissi non è mai stata l'Imperatrice, è sempre stata più che altro Regina d'Ungheria vista la sua per niente celata predilezione per questa terra.
Un continuo peregrinare dicevo, che la tiene lontana non solo dal marito, in realtà troppo occupato con le sue scartoffie e le sue "amiche", ma soprattutto dai figli maggiori. Per Gisella è una completa estranea, per Rodolfo la madre che lo abbandona a favore della piccola Valeria.

Impossibile leggere questa biografia seppur romanzata senza dare un giudizio finale su questa donna, icona di eleganza e bellezza, celebrata per le sue doti di cavallerizza e per il suo spirito acuto, ma da sempre estranea a chiunque. Sissi è un mito. Non riesco a dare una definizione più precisa. E' qualcosa di irraggiungibile, di talmente indefinibile che il semplice posare gli occhi sulla sua figura produceva meraviglia e stupore. E come tale era anche distante, forse esteriormente fredda. Ma dove sta la colpa di tanta perfezione e di tanta lontananza, di tanto dolore? In Francesco Giuseppe? In Sofia? In Sissi stessa? Difficile dirlo da fuori, sta di fatto che Sissi non fu solo la vittima di un sistema più grande di lei, ma anche in parte colpevole di non aver mai fatto quel passo in più verso un marito che in fondo l'amava e di uno Stato che iniziava a scricchiolare da tutte le parti.
La Pataki ha fatto sicuramente un ottimo lavoro di ricerca storica dandoci una biografia se non perfetta comunque abbastanza fedele e sopratutto che permette di immedesimarsi senza troppe difficoltà. L'utilizzo della prima persona è stato un ottimo escamotage per farci vedere con gli occhi dell'Imperatrice un mondo per noi difficile da comprendere, cadendo però ogni tanto nel tranello di prendere sempre e comunque le parti di Sissi. Come dicevo, no non è vero, Sissi non è stata sempre e solo vittima del sistema, ha scelto molto spesso di fuggire, non cercando una soluzione alternativa, e quindi di lasciare il figlio Rodolfo a macerarsi nell'odio nei confronti del padre e nella solitudine. Strana la famiglia Asburgo.
Nonostante la mole del libro devo dire che si legge abbastanza velocemente, anche se personalmente avrei preferito un buon centinaio di pagine in meno con l'eliminazione di quei punti più ripetitivi tra viaggi, emicranie e corse con i cavalli.
Un appunto devo però farlo anche sull'edizione. Il cambio di casa editrice, infatti, non sembra aver giovato all'assenza di refusi, c'erano nel primo libro, ci sono in questo. Errori veniali, errori di stampa, ma che da un'edizione del genere non mi aspetto.

Alla prossima






*in blu i commenti di Laura La Libridinosa*

Buongiorno lettori! E buongiorno!
Come sta andando la vostra settimana? Ma fatti i fatti tuoi! Ma soprattutto, state seguendo Sanremo?  Spero per loro di no. Il problema della settimana del festivàl è che in tv oltre a quello non c'è niente spegni la tv e leggi, pure Harry Potter ci hanno tolto (eresiiiiaaa). Però devo ammettere che è ottimo da tenere come sottofondo mentre sono al computer, così se mi perdo un pezzo mica muore nessuno purtroppo no. 
Ma andiamo al cuore di questo post e parliamo di Classifichella! Faccio un saltino indietro per vedere che letture ho portato a termine a Gennaio ma soprattutto quale sarà quella più bella e quale quella... gne...


  1. Il cacciatore di sogni - Sara Rattaro E chi te l'ha regalato questo libro bello bello? Eh? Chi?
  2. Dove sei stanotte - Alessandro Robecchi Sto muta!
  3. L'uomo del labirinto - Donato Carrisi Beeeello... senza ambientazione, ma bello!
  4. Animali fantastici e dove trovarli - JK Rowling
  5. Un anno in giallo - AA. VV. Parla dei maglioni di Lorenzo?
  6. Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop - Fannie Flagg
  7. Le cercatrice di corallo - Vanessa Roggeri Taccio 2.0
  8. Le pergamene di Sertorio - Nelson Martinico
Me lo permettete qui un piccolo appunto? No! In queste settimane ne ho sentite tante da parte di alcuni autori e non solo (non farò nomi ma chi sa sa) avevo detto no! su alcune recensioni negative o su alcuni appunti che si fanno ad alcune letture (il tono è volutamente vago Lallì, l'ha capito pure Merlino di chi stai parlando). Ebbene, non entrerò mai in merito, perché sinceramente di queste scaramucce facebookiane faccio volentieri a meno, però porca zozza questi autori devono capire che prima di tutto blogger, youtuber e via dicendo sono lettori LEEEEETTOOOOOORI, dillo bene! e quindi se notano un problema o danno un parere negativo non bisogna attaccarli come se ti avessero maledetto tutta la famiglia anche perché poi finisce che ve la malediciamo davvero! da qui a cinque generazioni. Si prende atto, si cerca di capire e si va avanti. Anche perché queste frasine appena accennate su Facebook sinceramente fanno proprio tristezza. Questo pippozzo non l'ho fatto perché attaccata direttamente, sia chiaro, io coltivo il mio angoletto di mondo e vivo serena (una Venezia proprio sarà il caso di andare a Venezia, io e te?), il mio vuole essere più un discorso generale. Fidatevi, che ci fate più bella figura.


E ora passiamo alla copertina del mese. Sinceramente quelle di Gennaio non erano delle copertine degne di nota, ho votato quindi quella un pochino più elegante, con un bel color blu (anche se qui si vede pochino accendere la luce, no?, ma c'è, giuro)...



E ora preparatevi a leggere la Classifichella di Laura... Niente pari merito!! Ricorda!! Hai scassato la minchia, Lallì (che si può dire scassato qui?).

Alla prossima


Buongiorno lettori!
Questo martedì vi propongo una nuova recensione in anteprima. Grazie alla DeAgostini ho, infatti, potuto leggere con largo anticipo (la gggiiiioiiia!) Fandom. Saresti disposta a morire per la tua storia preferita? di Anna Day, in uscita in tutte le librerie proprio oggi.

Fandom. Saresti disposta a morire per la tua storia preferita?
di Anna Day
DeA | Le gemme | 514 pagine
ebook €6,99 | cartaceo €15,90
06 febbraio 2018 | scheda DeA

TRAMA
Violet farebbe di tutto pur di incontrare gli attori che hanno portato sul grande schermo il suo romanzo preferito, The Gallows Dance. Anche convincere suo fratello e le sue migliori amiche ad accompagnarla al ComiCon più grande d'Inghilterra e mettersi in coda per l'autografo del bellissimo Willow. Violet, che conosce tutte le battute del film a memoria e vorrebbe far colpo su di lui, si presenta come cosplayer di Rose, protagonista del romanzo e anima gemella di Willow. La sua scelta non è dettata dalla sola infatuazione per lui: Violet ammira realmente Rose e vorrebbe essere come lei. Coraggiosa come Katniss, determinata come Daenerys e intrepida come Tris. Quando però arriva il suo turno di incontrare gli attori, un terremoto improvviso fa crollare il capannone. Violet batte la testa e sviene. Pochi istanti dopo riapre gli occhi, ma qualcosa è cambiato. Willow è armato, le guardie corrono ovunque e sparano. Ma è solo quando una freccia colpisce la vera Rose e la ragazza cade a terra esanime che Violet comprende che tutto sta accadendo realmente. La protagonista del suo romanzo preferito è appena morta e ora Violet può fare solo una cosa: prendere il suo posto, ripassare le battute e vivere la storia fino alla fine...

"Una storia è come un ciclo vitale, Violet. Solo quando si concluderà, varrai liberata. Dalla nascita alla morte."
Alzi la mano chi non ha sempre sognato di ritrovarsi nella storia del proprio libro preferito. Aggirarsi tra le pagine, recitare le battute a memoria, scoprire la reale faccia di un personaggio che abbiamo sempre solo potuto sognare. Fandom di Anna Day fa proprio questo. Violet, la nostra giovane protagonista, è un'accanita fan de La danza delle forche, romanzo distopico incredibilmente avventuroso e romantico, da cui è stato tratto anche un film che lei, suo fratello minore e l'amica Alice conoscono a memoria. Quale occasione più succulenta del ComiCon per calarsi nei panni dei loro personaggi preferiti e magari incontrare i fantastici attori che interpretano sul grande schermo Rose e Willow? Ma nel momento di fare una foto tutti insieme una scossa di terremoto... polvere ovunque... e Violet e gli altri si risvegliano ne La danza delle forche, in quel mondo distopico diviso tra Gem, uomini geneticamente modificati per essere perfetti, e Imp, l'essere umano comune. I Gem spadroneggiano, trattando gli Imp come veri e proprio schiavi. Violet, all'inizio incredula, scopre presto che la sua presenza lì non è un caso e che per salvare i suoi amici dovrà calarsi nei panni di Rose, sedurre Willow e essere impiccata al posto della sua eroina.

Era da parecchio che non mi calavo in un romanzo distopico e in questo caso mai termine fu più adatto, perché il lettore, proprio come Violet e gli altri, si trova immerso in questo mondo incredibilmente brutto e soffocante, in cui il potere è detenuto da esseri bellissimi ma anche crudeli e disumani. 
Questo libro mi ha dato una sensazione strana. Da una parte c'era questo continuo "già sapere" di Violet, naturale vista la situazione, ma che un po' toglie la parte intrigante al racconto, parte che riaffiora sul finale; dall'altra l'idea di essere davanti ad un libro nel libro e di vedere i personaggi combattere contro la storia scritta mi ha quasi ricordato le magie di Inkheart. Il lettore guarda da sopra le pagine rilegate e come fosse un grande burattinaio vede il romanzo muovere i personaggi e non i personaggi muoversi nel romanzo. Una struttura molto particolare ma anche molto accattivante che rende il libro più pesante, non nel senso negativo del termine, ma nel senso di più ampio, più capiente, non ci da una storia, ma due quasi tre. E al lettore a questo punto viene dato un compito difficile ma molto importante: capire dove inizia il reale e dove il fantastico, dove la narrazione tocca la vita vera e dove ne se discosta. Io amo questo genere di libri, in cui non sai mai a quale delle due sfere è da attribuire quello che stai leggendo.

In quanto distopico il romanzo propone un mondo a dir poco agghiacciante, fatto di esseri resi perfetti dalla chirurgia e dalla genetica ma anche crudeli; di contro ci sono invece quelli che sono a tutti gli effetti i loro schiavi, gli esseri umani "normali", soggetti alle imperfezioni, alle malattie e ad una vita più breve. E' un mondo estremo ma che mi ha molto ricordato i regimi che esaltavano la razza pura e che si elevavano ad artefici dei destini di coloro che invece erano considerati impuri. I romanzi dispotici hanno questo punto fondamentale nella loro struttura, quello di presentarci mondi eccessivi verso i quali, nella nostra storia passata, ci siamo quasi affacciati. E quello proposto dalla Day è impressionante nelle sue tematiche, impressionante perché sono tematiche che ricordiamo molto bene nelle propagande estremiste (di ieri e di oggi): la selezione della razza, la perfezione, il classismo, l'annullamento della persona, la riduzione in schiavitù. Vi ricorda niente?

Non manca il lato più personale e romantico del racconto, con Violet che vede i suoi sogni ad occhi aperti su Willow infranti grazie all'apparizione di un personaggio che non immaginava potesse interessarle così tanto. Tuttavia questo è un aspettato quasi secondario nell'economia del racconto, soprattutto rispetto a tematiche più pressanti, come l'amicizia e il tradimento. E questo aspetto non mi è proprio dispiaciuto. Buttarla troppo sul romantico avrebbe, a mio avviso snaturato tutto il resto e soprattutto il messaggio che soggiace nell'intero romanzo.

In conclusione ho trovato questo libro un ottimo distopico, nel senso proprio del termine e mi ha molto colpito la struttura che l'autrice ha saputo dare senza creare non troppa confusione, cosa affatto facile. Il punto negativo è l'eccessiva prevedibilità di alcuni punti, che ha un po' smorzato l'entusiasmo e che per fortuna si è attenuta sul finale.

Alla prossima



Buongiorno lettori!
Il mese di febbraio sarà foriero di letture e di recensioni e, infatti, questa settimana la inizio proponendovi due recensioni, una oggi e una domani. Oggi vi parlo di un libro che mi aspettava da tanto, troppo tempo, in libreria, Belgravia di Julian Fellowes.

Belgravia
di Julian Fellowes
Neri Pozza | I narratori delle tavole | 414 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
30 giugno 2016 | scheda Neri Pozza

TRAMA
Nel giugno del 1815, Bruxelles appare 'en fête', con le affollate bancarelle nei mercati e le carrozze aperte pitturate a colori vivaci. Nessuno immagina che l'imperatore Napoleone sia in marcia, pronto ad accamparsi sul limitare della città da un momento all'altro. La diciottenne Sophia Trenchard, tipica bellezza inglese bionda dagli occhi azzurri, non ha alcun interesse per le questioni belliche; i suoi pensieri sono rivolti a Lord Edmund Bellasis, erede di una delle famiglie più importanti della Gran Bretagna, che le ha appena procurato gli inviti per il ballo della duchessa di Richmond. La guerra ha alterato gli schemi, permettendo di tralasciare le solite regole, e l'ambiziosa Sophia è intenzionata a non lasciarsi sfuggire questa occasione, insperata per una ragazza con i suoi natali. Suo padre, James Trenchard, è "il Mago", un abile commerciante che fornisce pane e birra ai soldati. Partito da una bancarella a Covent Garden, grazie a un vero talento per gli affari, ha compiuto una vertiginosa scalata sociale, spinto dall'insopprimibile desiderio di appartenere al bel mondo. Anne, la moglie di James, sembra essere l'unica della famiglia Trenchard ad aver conservato un po' di buon senso e a ostacolare l'unione tra la figlia e Edmund Bellasis. Durante il ballo un aiutante di campo irrompe nella sala recando con sé una missiva. Le truppe francesi hanno oltrepassato il confine e gli ufficiali inglesi, le uniformi da gala ancora indosso, vengono richiamati ai propri reggimenti...


Troppo tempo questo bel libro, con la sua copertina dalla carta che piace tanto, ha aspettato sul mio comodino il suo turno. Belgravia è stata una lettura davvero bella, di quelle che difficilmente riesco a mettere giù. Al suo interno ho senza dubbio ritrovato lo stampo alla Downton Abbey e non poteva essere diversamente dato che il suo autore è anche colui che ha creato la bellissima serie tv. Non siamo all'inizio '900 dei Crawley ma con Belgravia facciamo un passo indietro di quasi un secolo. La nostra storia, infatti, inizia nel 1815, all'alba della battaglia di Waterloo, a Bruxelles dove Sophia Trenchard ama, pare riamata, Lord Edmund Bellasis. Sophia è figlia di un mercante quindi appare difficile un matrimonio tra i due. La sera del famoso ballo della duchessa di Richmond, Sophia ed Edmund ballano e di divertono, senza sapere che pochi giorni dopo, proprio a Waterloo il bel Lord morirà. Un nuovo salto ci porta nel 1841 in quella Londra che vede sul trovo una giovanissima regina Vittoria e si trova animata da un gran fermento edilizio. Il padre di Sophia, James Trenchard, è diventato un ricco affarista, sempre pronto a sfruttare ogni occasione per quel riscatto sociale che tanto brama. Al suo fianco la moglie Anne, avvezza alle bizzarrie del marito ma anche portatrice di un segreto.

Per non rovinarvi il gusto mi fermo qui, perché la storia della famiglia Trenchard  e dei conti di Brockenhurst va gustata in ogni sua riga.
Al centro del racconto troviamo naturalmente le vite di queste due famiglie, ma soprattutto il lettore apprezzerà le atmosfere che Julian Fellowes sa creare. L'eleganza, le convenzioni sociali, gli scandali, veri e presunti, il confronto tra piani alti e piani bassi. L'autore riesce a far rivivere la società inglese in tutte le sue sfaccettature, da quella più snob a quella borghese, da quella in ascesa ai bassifondi, senza cadere mai nel noioso, anzi aggiungendovi quel pizzico di insolenza quasi scandalistica che da brio al racconto. E' riuscito a creare un sapiente gioco ad incastri di verità, segreti, bugie e rivelazioni, che si muove sul filo delle convenzioni sociali, dell'etichetta e dalla buona creanza.
Leggendo è ovvio dove si andrà a parare, si capisce come la storia finirà, ma qui non ha importanza, quello che preme è vedere come l'autore riuscirà ad ingarbugliare tutti i fili per noi dipanare la matassa e far si che il tanto temuto scandalo non scoppi, che i buoni vengano premiati e gli avidi puniti. Alla fine della lettura ero felice, appaga da un senso di giustizia che non sempre un libro lascia, ma anche ancora con la testa persa tra balli eleganti, scalinate di legno lucenti, ombrellini graziosi, calessi, tè del pomeriggio e incontri segreti.

Mi è piaciuto, senza se e senza ma, mi è piaciuto tanto. Bella la storia che, seppur abbastanza scontata, si segue con piacere e curiosità,  ma soprattutto bella l'atmosfera e la penna di Julian Fellowes, che ho conosciuto a Downton e ho avuto il piacere di ritrovare a Belgravia.

Ps: sono così in fissa che giusto oggi mi arriverà un ordine con i suoi precedenti libri ;)

Alla prossima



Buongiorno lettori!
Anche il primo mese del 2018 è andato? Allora, facciamo un bilancio? Per me è stato proprio un bel mese, in cui ho rivisto Laura La Libridinosa, ho riempito casa di cose a tema Harry Potter e in cui ho letto anche parecchio. Speriamo di continuare così!
E' tempo di bilanci anche per il mio blog. Come prima cosa vi ricordo che il blog ha cambiato indirizzo (ma se anche usate il vecchio sempre qui tornate, tranquilli, non vi perderete nulla!) ed è diventato www.labibliotecadieliza.com ... più bello eh! A me piace tanto vederlo scritto così *.* . Inoltre anche la mail sta cambiando, piano piano, un contatto alla volta, passando dalla vecchia (che ogni tanto dava problemi) a labibliotecadieliza@gmail.com . Quindi se vi dovesse servire potete scrivermi lì o sui vari social (ricordo agli autori autopubblicati che non accetto nuove letture. Ma ora vediamo le letture che mi hanno accompagnata a gennaio e quali farò a febbraio...

LE MIE LETTURE DI GENNAIO
L'anno è iniziato al meglio con ben 9 letture e un abbandono (triste storia...).


  • Dove sei stanotte - Alessandro Robecchi (cartaceo)
  • Le pergamene di Sertorio - Nelson Martinico (cartaceo)
  • Animali fantastici e dove trovarli - JK Rowling (cartaceo)
  • L'uomo del labirinto - Donato Carrisi (cartaceo)
  • Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop - Fannie Flagg (cartaceo)
  • La cercatrice di corallo - Vanessa Roggeri (cartaceo)
  • Un anno in giallo - AA. VV. (cartaceo)
  • Fandom. Saresti disposta a morire per la tua storia preferita? - Anna Day (recensione in arrivo il 6 febbraio) (ebook)
  • Il cercatore di sogni - Sara Rattaro (cartaceo)


LE NUOVE ENTRATE DI GENNAIO
A gennaio sono stata quasi brava... quasi... dai, non ho comprato tantissimi libri, qualcuno...


Acquisti:
  • L'uomo del labirinto - Donato Carrisi (cartaceo)
  • Spada di vetro - Victoria Aveyard (cartaceo)
  • Ragione e sentimento - Stefania Bertola (cartaceo)
  • L'inverno del mondo - Ken Follett (cartaceo)
  • Animali fantastici e dove trovarli - JK Rowling (cartaceo)
  • Follia maggiore - Alessandro Robecchi Cartaceo)
  • Il suggeritore - Donato Carrisi (cartaceo)
Omaggi dalle Case Editrici:
  • La cercatrice di corallo - Vanessa Roggeri, Rizzoli (cartaceo)
  • Fandom. Saresti disposta a morire per la tua storia preferita? - Anna Day, DeAgostini (ebook)

TBR DI FEBBRAIO
Ecco cosa mi propongo di leggere a febbraio:

  • Il bistrò dei libri e dei sogni - Rossella Calabrò, Sperling & Kupfer (cartaceo)
  • Di rabbia e di vento - Alessandro Robecchi, Sellerio (cartaceo)
  • Uomini che restano - Sara Rattaro, Sperling & Kupfer (cartaceo)
  • Belgravia - Julian Fellowes, Neri Pozza (cartaceo)
  • Un ragazzo normale - Lorenzo Marone, Feltrinelli (cartaceo)
Alla prossima





Buongiorno lettori,
ultimo giorno del mese, ultima lettura di gennaio. Oggi vi parlo di un libro molto particolare, strutturato quasi come una favola ci racconta in realtà una storia molto importante, di quelle che cambiano la Storia. Si tratta di Il cacciatore di sogni di Sara Rattaro. 

Il cacciatore di sogni
di Sara Rattaro
Mondadori | Contemporanea | 173 pagine
ebook €7,99 | cartaceo €15,00
17 ottobre 2017 | scheda Mondadori

TRAMA
Luca, che da grande sogna di diventare pianista, ha una mano rotta, un fratello maggiore piuttosto fastidioso, una mamma rompiscatole e un aereo da prendere per tornare da Barcellona in Italia. È il 4 luglio 1984 e, su quell'aereo, la sua vita cambia per sempre. Luca incontra un eroe... No, non si tratta di Maradona, che in aeroporto ha attirato l'attenzione di tutti (e in particolare di suo fratello Filippo), ma di un misterioso signore che somiglia un po' a Babbo Natale e occupa il sedile accanto al suo. All'improvviso l'uomo gli chiede: «Posso raccontarti una storia?». Comincia così un'avventura straordinaria, fatta di parole e ricordi, con una sorpresa davvero inaspettata... l'avventura di un cacciatore di sogni, lo scienziato Albert Bruce Sabin.



Parto col dirvi che non farò la splendida dicendovi che è naturale che io conoscessi Albert Sabin! Ovvio no! Chi non lo conosce! No, mi spiace, ma non lo conoscevo. Certo, ricordavo la storia della zolletta di zucchero per somministrare l'antipolio, ma nello specifico non avrei mai collegato questa reminiscenza del racconto di mamma con questo nome. Cosa fa quindi una persona nel 2018 per scoprire qualcosa? Bravi, Wikipedia, che non sarà la Bibbia, non sarà precisa, ma almeno un'idea generale te la da. E a me piace approfondire.
La storia di Albert Sabin ha un che di pionieristico, di mitico, che non può non colpire. Nato ebreo in quello che era l'impero russo, in cui gli ebrei erano ghettizzati e lasciati ai margini della società (ad esempio non potevano avere proprietà o esercitare pubblici mestieri come il medico), si trasferì negli Stati Uniti diventando medico e studiando proprio il virus della poliomielite e un metodo per contrastarlo. E anche qui, mica fu facile portare avanti una ricerca che all'epoca era ovviamente difficile e alla cieca. Ma Sabin ci riuscì, trovò un vaccino a somministrazione orale (mica poco) e non lo brevettò, lasciandolo in eredità a tutti, in modo da sconfiggere ovunque questa patologia virale che fece migliaia e migliaia di vittime. Per altro in un momento niente affatto facile fece armi e bagagli e portò il suo vaccino nella Russia comunista in piena Guerra Fredda. Insomma, una persona affatto comune che, tra i tanti riconoscimenti, non ebbe mai quello del premio Nobel.
Ma facciamo un passo avanti. Conoscete Luca? Eh no, tranquilli, Luca non potete conoscerlo. E' un bambino nel 1984, che nei primi di luglio di quell'anno si imbarca su un volo Barcellona - Roma. Tutti sono in fibrillazione perché su quel volo si trova nientemeno che Diego Armando Maradona, neo-acquisto del Napoli. Ma a Luca poco interessa perché il suo vicino, per distrarlo dai soprusi del fratello maggiore e dal gesso in cui è costretta la sua mano, gli racconta la storia di un bambino polacco, nato nel 1906 e cieco da un occhio. Quel bambino è destinato a cambiare il mondo e a salvare milione di persone. Quel bambino è Albert Sabin.

"E così, mentre mio fratello e decine di altri passeggeri cercavano di ottenere l'autografo di Diego Armando Maradona, mia madre sfogliava una rivista di viaggi e l'aereo conquistava il cielo, io ho ascoltato la parte più emozionante della storia più bella del mondo, la storia di Albert Sabin, l'uomo che salvò il mondo."

Sara Rattaro si dimostra una volta di più una grande scrittrice. E questa volta lo fa con una storia per bambini che però racchiude in se messaggi forti, messaggi importanti, messaggi da grandi. In un libro che non arriva alle 200 pagine ci racconta una storia che ha letteralmente cambiato le nostre vite, ma anche la storia di un bambino pronto a non mollare, a farcela, a stringere i denti e a portare avanti il suo sogno. Incrociando le vite di Albert Sabin e di Luca porta a galla un argomento tanto importante quanto delicato, soprattutto negli ultimi anni. Quello dei vaccini. Naturalmente non starò qui a farvi una disanima dei pro e dei contro dei vaccini, non è il mio ruolo e ci sono persone ben più adatte di me a darvi un quadro completo. Ma in un'epoca in cui questo argomento è tanto sensibile penso sia giusto anche saper come siamo arrivati a questo momento, chi e come è riuscito a trovare un modo per debellare malattie che falcidiavo bambini, uomini e donne, paralizzavano arti, somministravano atroci sofferenze. Poliomielite, vaiolo, difterite, tubercolosi... malattie che oggi conosciamo più per sentito dire ma che sono state veri flagelli dell'umanità e che ovviamente si abbattevano sulle fasce più deboli della popolazione e nei momenti più difficili (come non ricordare l'influenza spagnola che si abbattè proprio sul finire della prima guerra mondiale sull'Europa).
Un racconto delicato, una storia per bambini che però deve essere letta dai grandi, una storia che si legge in un pomeriggio ma ti lascia poi ferma lì a pensare a Luca e al suo gesso, al suo sogno di diventare un grande pianista e di suonare le Variazioni Goldberg di Bach, a Albert Sabin e all'immenso lavoro portato avanti. Ci si chiede come sia riuscito a fare tutto ciò con i mezzi dell'epoca, senza perdere la speranza, dove abbia trovato il coraggio di buttarsi in una guerra più grande di lui.
Sara è riuscita a fare di nuovo la sua magia, quella che trovo e incontro libro dopo libro: proporti u n racconto che può sembrare comune e rivestirlo di qualcosa di speciale, dargli una luminosità tutta sua. E in questo caso ci ha donato anche due personaggi unici: un medico reale, che ha fatto la storia e a cui dobbiamo tanto e il piccolo Luca, un ragazzino che con coraggio e perseveranza ha saputo affrontare la sua storia e salvare il suo mondo.

Alla prossima


Buongiorno lettori!
Visto che Gennaio ci sta per salutare (di già???) ho pensato sia giunto il momento per vedere quali uscite ci saranno a Febbraio. Ve lo dico subito: tante! Come sempre qui vi faccio una piccola selezione, ma per vederne tante altre c'è sempre il Calendario delle Uscite.


Il bistrò dei libri e dei sogni
di Rosella Calabrò
Sperling & Kupfer | Pandora | 252 pagine
cartaceo €16,90
6 febbraio 2018 | scheda Sperling & Kupfer

Trama. Nel cuore di Milano c'è un delizioso bistrò, con grandi librerie di legno da cui si affacciano centinaia di volumi e l'aria che profuma di torte. Il posto ideale per rilassarsi sorseggiando del tè o magari, con un calice di vino bianco in mano, chiacchierare, lavorare, e intanto lasciarsi consigliare romanzi, saggi, fumetti da Petra, la proprietaria: quarant'anni da un po' e una disordinata massa di capelli che porta con orgoglio. Ogni giovedì sera, nella luce soffusa del suo Bistrò dei Libri e dei Sogni, Petra ospita un corso di Scrittura Creativa. Con lei, Armando, medico in pensione novantenne, dall'animo frivolo e lo sguardo da bambino, appassionato di tip-tap; Blanche, boccoli in stile Shirley Temple, architetto mancato, di mestiere imbianchina e ideatrice di fiabe; Linda, domestica e babysitter dal sorriso cauto e lo sguardo saggio da divinità inca; e poi lui, Dylan Altieri, l'eccentrico e affascinante insegnante. Alto, dinoccolato, occhi azzurri, viso scarno e capelli folti, appena brizzolati, e l'aria di chi ha sempre occupato posti di comando e che ora ha scoperto la meraviglia di perdersi in un sorso di cioccolata calda, accoccolato in una poltroncina anni Venti di un bistrò. Cinque bizzarri quanto speciali protagonisti, ognuno alla ricerca del proprio sogno tra le pagine di un libro. Perché i libri, si sa, sono degli incredibili, splendidi, stupefacenti contenitori di sogni: i sogni di chi li scrive, e i sogni di chi li legge.


Fandom. Saresti disposta a morire per la tua storia preferita?
di Anna Day
DeA | Le gemme | 514 pagine
ebook €6,99 | cartaceo €15,90
6 febbraio 2018 | scheda DeA

Trama. Violet farebbe di tutto pur di incontrare gli attori che hanno portato sul grande schermo il suo romanzo preferito, The Gallows Dance. Anche convincere suo fratello e le sue migliori amiche ad accompagnarla al ComiCon più grande d'Inghilterra e mettersi in coda per l'autografo del bellissimo Willow. Violet, che conosce tutte le battute del film a memoria e vorrebbe far colpo su di lui, si presenta come cosplayer di Rose, protagonista del romanzo e anima gemella di Willow. La sua scelta non è dettata dalla sola infatuazione per lui: Violet ammira realmente Rose e vorrebbe essere come lei. Coraggiosa come Katniss, determinata come Daenerys e intrepida come Tris. Quando però arriva il suo turno di incontrare gli attori, un terremoto improvviso fa crollare il capannone. Violet batte la testa e sviene. Pochi istanti dopo riapre gli occhi, ma qualcosa è cambiato. Willow è armato, le guardie corrono ovunque e sparano. Ma è solo quando una freccia colpisce la vera Rose e la ragazza cade a terra esanime che Violet comprende che tutto sta accadendo realmente. La protagonista del suo romanzo preferito è appena morta e ora Violet può fare solo una cosa: prendere il suo posto, ripassare le battute e vivere la storia fino alla fine...


Sorprendimi!
di Sophie Kinsella
Mondadori | Omnibus | 312 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €20,00
13 febbraio 2018 | scheda Mondadori

Trama. Dan e Sylvia stanno insieme da dieci anni. Matrimonio felice, due splendide gemelle, una bella casa, vita serena. Sono talmente in sintonia che quando uno dei due inizia a parlare l'altro finisce la frase... è come se si leggessero nel pensiero. Un giorno però, il loro medico dopo una visita accurata li trova talmente in forma che prevede che la loro aspettativa di vita sia di altri 68 anni. Ancora sessantotto anni insieme?! Dan e Sylvia sono sconcertati. Non pensavano certo che «finché morte non ci separi» significasse vivere insieme così a lungo! Dopo l'iniziale stupore, si instaura tra i due un certo disagio, seguito a ruota dal panico più totale. Decidono dunque di farsi delle "sorprese" per ravvivare fin da subito il loro matrimonio infinito, per non stufarsi mai l'uno dell'altro... Ma non sempre le sorprese portano al risultato sperato... e in batter d'occhio sorgono contrattempi e imprevisti poco graditi che rischiano di minare le fondamenta stesse del loro matrimonio. E quando viene a galla uno scandalo dal passato che mette in discussione alcune verità taciute, Dan e Sylvia iniziano a domandarsi se dopo tutto... si conoscono davvero bene.


Uomini che restano
di Sara Rattaro
Sperling & Kupfer | Pandora | 264 pagine
ebook € | cartaceo €16,90
13 febbraio 2018 | scheda Sperling & Kupfer

Trama. All’inizio non si accorgono nemmeno l’una dell’altra, ognuna rapita dal panorama di Genova. Fosca e Valeria s’incontrano per caso, sul tetto di un palazzo dove entrambe si sono rifugiate nel tentativo di sfuggire al senso di abbandono che a volte la vita ti consegna a sorpresa, senza chiederti se ti senti pronta. Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell’uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un’amicizia vera, di quelle che fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che, senza preavviso, ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine.


Un ragazzo normale
di Lorenzo Marone
Feltrinelli | I narratori | 240 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,00
22 febbraio 2018 | scheda Feltrinelli

Trama. Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano.


Stella o croce
di Gian Mauro Costa
Sellerio | La memoria | 
ebook €9,99 | cartaceo €14,00
22 febbraio 2018 | scheda Amazon

Trama. L’esordio di un nuovo personaggio letterario: Angela, giovane poliziotta di Palermo, lavora sulle volanti al servizio antirapina; proviene dal quartiere popolare di Borgo Nuovo, ha voluto diplomarsi e poi continuare gli studi tentando il concorso in polizia. Una donna che si è conquistata una indipendenza di cui va fiera.Il lavoro sulla strada è duro, ma le piace, sogna di potere un giorno occuparsi di indagini, non le mancano la curiosità e l’intuito. L’occasione le arriva per caso quando apprende che sta per chiudersi l’inchiesta su un delitto che a Palermo ha fatto rumore ma che è rimasto irrisolto. Si tratta di una uccisione efferata: la vittima, Anna Fundarò, è stata trovata pugnalata nel suo negozio di parrucche in pieno centro...


Nient'altro al mondo
di Laura Martinetti e Manuela Perugini
Garzanti | Narratori moderni | 220 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
22 febbraio 2018 | scheda Garzanti

Trama. La vita, a volte, mette davanti allo stesso istante. È così per Alma e Maria che apprendono di essere incinte a pochi mesi di distanza l'una dall'altra. Sono in momenti diversi delle loro esistenze eppure d'un tratto così simili. Come è accaduto sempre per loro due. Amiche dai banchi del liceo non c'è stata esperienza che non sia stata condivisa. Ora è arrivata quella notizia che cambia tutto. Quella notizia così agognata che riempie di paura e di emozione. Ma le loro strade si dividono presto: il sogno di Alma continua mese dopo mese, mentre quello di Maria si spezza in una fredda giornata d'autunno lasciandola con un incolmabile senso di vuoto. Ed è allora che l'amicizia che le lega deve stringere i fili della sua rete. Perché dolore e gioia possono confondersi, scambiarsi, sorprendere. Perché dire tutto quello che c'è in fondo al cuore è un'impresa difficile. Ma non lo è più se accanto c'è chi sa ascoltare, chi ci fa sentire come se non ci fosse nient'altro al mondo.


Sentimi
di Tea Ranno
Frassinelli | 240 pagine
cartaceo €17,50
27 febbraio 2018 | scheda Frassinelli

Trama. Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna "santa o buttana". Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.


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