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La Biblioteca di Eliza

Buongiorno lettori!
Buon lunedì (su non fate quella faccia), ma soprattutto....BUONA ANTEPRIMA!!! Eh si, oggi, grazie a Sperling & Kupfer che mi ha fornito una copia in stra stra stra anticipo, posso parlarvi del nuovo libro di Sara Rattaro Andiamo a vedere il giorno, in uscita domani in tutte le librerie. Ma non finisce qui (.cit)... Nei prossimi giorni controllate il mio profilo Instagram e quelli delle Bancarella Blogger, ci sarà una cosa speciale!


Andiamo a vedere il giorno
di Sara Rattaro
Sperling & Kupfer | Pandora | 204 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
6 novembre 2018 | scheda Sperling & Kupfer

Alice è stata una figlia modello e una perfetta sorella maggiore, quella che in famiglia cercava di tenere insieme tutti i pezzi mentre il padre stava per abbandonarli, quella che per prima ha trovato il modo di comunicare con il fratellino, nato privo di udito, e di farlo sentire «normale». Ha pensato agli altri prima che a se stessa, ha seguito le regole prima che il cuore e adesso, di fronte a una passione che ha scardinato tutti i suoi schemi e le sue certezze, si ritrova a mentire, tradire, fuggire. Ma sua madre, Sandra, non ha alcuna intenzione di lasciarla sola. Su quel volo per Parigi c'è anche lei, e insieme iniziano un viaggio che è un guardarsi negli occhi e affrontare tutti i non detti, a partire da quel vuoto che ha rischiato di inghiottire la loro famiglia tanti anni prima. Alice si illude che, ritrovando la persona che si era insinuata nelle crepe della loro fragilità, possa dare una risposta a tutti i perché che si porta dentro, magari capire ciò che sta accadendo a lei ora, vendicare il passato e punire se stessa. Le occorreranno chilometri e scoperte inattese, tuttavia, per comprendere che non è da quella ricerca che può trovare conforto. Perché una sola è la verità: la perfezione non esiste, solo l'amore conta, solo l'amore resta. E la sua famiglia, così complicata, così imperfetta, saprà dimostrarle ancora una volta il suo senso più profondo: essere presente, sempre e a ogni costo. Per continuare insieme il cammino, qualunque sia la destinazione.
Buongiorno lettori!
Come proseguono le vostre letture? La settimana è già a metà del suo corso e la prossima sarà corta e allietata da un giorno di riposo. Felici? Domenica cambierà anche l'orario e lì la felice sono io. Finalmente buio presto!! 
Oggi è il mio turno per la rubrica Questa volta leggo. L'argomento che abbiamo scelto per questo mese è...

LEGGI UN LIBRO CON LA COPERTINA BLU

Io ho scelto di leggere e recensire Non volare via di Sara Rattaro per due motivi: stazionava da qualche mese nella pila dei "da leggere" e poi il 6 novembre uscirà il suo nuovo libro che non sarà proprio un seguito ma quasi (anzi, restate sintonizzati, che c'è un progettino che lo riguarda...).


Non volare via
di Sara Rattaro
Garzanti | Super elefanti bestseller | 222 pagine
ebook €6,99 | cartaceo €9,90
5 giugno 2014 | scheda Garzanti
Buongiorno lettori!
Oggi in teoria vi avrei dovuto intrattenere con una nuova puntata di In Agenda. Mi spiace, non ci sarà. Cioè lei poverina, la rubrica, è già lì bella che pronta per dirci che spenderemo sicuramente un sacco di soldi pure a marzo, ma non la troverete oggi, sarà online domani. Questo perché ieri, in un pomeriggio, ho letteralmente divorato (cioè... non letteralmente... il libro è ancora sulla scrivania, deve venire con me a Tempo di Libri per essere autografato!) il nuovo libro di Sara Rattaro, Uomini che restano e non potevo non parlarvene subito!! Un grazie enorme all'ufficio stampa Sperling per la copia... e la pazienza!

Uomini che restano
di Sara Rattaro
Sperling & Kupfer | Pandora | 250 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
13 febbraio 2018 | scheda Sperling & Kupfer
TRAMA
All'inizio non si accorgono nemmeno l'una dell'altra, ognuna rapita dal panorama di Genova, ognuna intenta a scrivere sul cielo limpido pensieri che dentro fanno troppo male. Fosca e Valeria si incontrano per caso nella loro città, sul tetto di un palazzo dove entrambe si sono rifugiate nel tentativo di sfuggire al senso di abbandono che a volte la vita ti consegna a sorpresa, senza chiederti se ti senti pronta. Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro lunga storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell'uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un'amicizia vera, di quelle che ti fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che senza preavviso ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Ti porta a perderti, per ritrovarti. Ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, nuovi amici e amici di sempre, amori che non fanno promesse a metà.

"Non esiste una sola verità, ne esistono tante versioni. Dipende da cosa sappiamo, da quello che riusciamo a vedere e da quello che abbiamo voglia di ascoltare."
Avete presente quando leggete un autore o una serie che avete tanto amato? Certo, non vedete l'ora di ritrovarli ma in fondo sapete già cosa aspettarvi. 
E' il quarto libro che leggo di Sara (mi permetto di chiamarla per nome, l'ho conosciuta e posso dire quanto sia una bella persona) e ogni volta mi stupisce. Mi stupisce il modo semplice e delicato in cui ti fa scorrere le parole addosso, in cui le fa entrare nel tuo cuore e nella tua anima e in cui poi scatena il tutto: dolore, amore, paura, sogno. Uomini che restano non è stata solo una conferma. So che Sara ha una voce tutta sua nel panorama letterario italiano, se tendente le orecchie e aguzzate la vista la riconoscerete tra mille. Questo libro è stato qualcosa di più e di diverso al contempo. E' un libro in cui si sente molto Sara, nell'ironia pungente di Valeria, nella passione di Fosca. E' un libro in cui tutto sembra perduto, in cui il dolore sembra farla da padrone e in cui invece presto scopri come la risalita sia in vista, in cui la vita è in realtà solo all'inizio, pronta a sconvolgerti e a stupirti. 
Donne lasciate, donne malate da un parte, uomini soli, confusi ma anche stronzi e vigliacchi dall'altra. Uniti però da un unico comune denominatore, la scelta. Chi sceglie di scappare, chi di combattere, chi di rivelarsi, chi di capire. Valeria e Fosca sono due donne a cui la vita ha dato non tutto ma tanto e a cui, in una manciata di minuti, ha tolto, non tutto ma tanto. La confusione e la mancanza sono all'inizio ovunque. Si conoscono per caso su un tetto di Genova e presto scatta qualcosa, come un riconoscersi nella difficoltà e nel dolore, nel momento in cui il loro ruolo di donna, moglie e compagna viene messo in dubbio e alla prova. 
E poi scatta la paura, quella vera, quella di amare e di essere riamati e non avere abbastanza tempo, la paura di fidarsi ancora, di non essere stata la persona giusta per 10 anni. E' qualcosa di strano, che ti scava dentro e si annida e che nel momento opportuno scatta fuori e ti fa allontanare. Valeria non ha paura per se stessa, ma di far soffrire chi le offre il suo amore. Ma cosa può dare lei? E soprattutto per quanto? Fosca ha paura di riprovare ad essere felice e di scoprire una se stessa diversa, nuova.
Come avrete capito i libri di Sara danno tanto al lettore, emozioni che si accavallano da quante sono, che non ti possono lasciare indifferente. Storie di donne comuni che acquistano sempre qualcosa di straordinario. Sono storie che non puoi lasciare lì ad aspettarti sul comodino, che devi leggere e finire perché lo senti quasi come fosse una necessità, come se fino alla fine ti mancasse l'aria. Sara è una conferma, la mia conferma, un'amica che aspetti e che quando ritrovi ti fa sentire felice. E questo libro dà tanto, come fosse una piccola lezione sulla vita, certo, ma anche e soprattutto sul dolore, sulla paura e sull'imparare a riscoprirsi e riamarsi, che tu sia stata lasciata, che tua sia malata, che tu ti sia nascosto per tanti anni.

Alla prossima


Buongiorno lettori,
ultimo giorno del mese, ultima lettura di gennaio. Oggi vi parlo di un libro molto particolare, strutturato quasi come una favola ci racconta in realtà una storia molto importante, di quelle che cambiano la Storia. Si tratta di Il cacciatore di sogni di Sara Rattaro. 

Il cacciatore di sogni
di Sara Rattaro
Mondadori | Contemporanea | 173 pagine
ebook €7,99 | cartaceo €15,00
17 ottobre 2017 | scheda Mondadori

TRAMA
Luca, che da grande sogna di diventare pianista, ha una mano rotta, un fratello maggiore piuttosto fastidioso, una mamma rompiscatole e un aereo da prendere per tornare da Barcellona in Italia. È il 4 luglio 1984 e, su quell'aereo, la sua vita cambia per sempre. Luca incontra un eroe... No, non si tratta di Maradona, che in aeroporto ha attirato l'attenzione di tutti (e in particolare di suo fratello Filippo), ma di un misterioso signore che somiglia un po' a Babbo Natale e occupa il sedile accanto al suo. All'improvviso l'uomo gli chiede: «Posso raccontarti una storia?». Comincia così un'avventura straordinaria, fatta di parole e ricordi, con una sorpresa davvero inaspettata... l'avventura di un cacciatore di sogni, lo scienziato Albert Bruce Sabin.



Parto col dirvi che non farò la splendida dicendovi che è naturale che io conoscessi Albert Sabin! Ovvio no! Chi non lo conosce! No, mi spiace, ma non lo conoscevo. Certo, ricordavo la storia della zolletta di zucchero per somministrare l'antipolio, ma nello specifico non avrei mai collegato questa reminiscenza del racconto di mamma con questo nome. Cosa fa quindi una persona nel 2018 per scoprire qualcosa? Bravi, Wikipedia, che non sarà la Bibbia, non sarà precisa, ma almeno un'idea generale te la da. E a me piace approfondire.
La storia di Albert Sabin ha un che di pionieristico, di mitico, che non può non colpire. Nato ebreo in quello che era l'impero russo, in cui gli ebrei erano ghettizzati e lasciati ai margini della società (ad esempio non potevano avere proprietà o esercitare pubblici mestieri come il medico), si trasferì negli Stati Uniti diventando medico e studiando proprio il virus della poliomielite e un metodo per contrastarlo. E anche qui, mica fu facile portare avanti una ricerca che all'epoca era ovviamente difficile e alla cieca. Ma Sabin ci riuscì, trovò un vaccino a somministrazione orale (mica poco) e non lo brevettò, lasciandolo in eredità a tutti, in modo da sconfiggere ovunque questa patologia virale che fece migliaia e migliaia di vittime. Per altro in un momento niente affatto facile fece armi e bagagli e portò il suo vaccino nella Russia comunista in piena Guerra Fredda. Insomma, una persona affatto comune che, tra i tanti riconoscimenti, non ebbe mai quello del premio Nobel.
Ma facciamo un passo avanti. Conoscete Luca? Eh no, tranquilli, Luca non potete conoscerlo. E' un bambino nel 1984, che nei primi di luglio di quell'anno si imbarca su un volo Barcellona - Roma. Tutti sono in fibrillazione perché su quel volo si trova nientemeno che Diego Armando Maradona, neo-acquisto del Napoli. Ma a Luca poco interessa perché il suo vicino, per distrarlo dai soprusi del fratello maggiore e dal gesso in cui è costretta la sua mano, gli racconta la storia di un bambino polacco, nato nel 1906 e cieco da un occhio. Quel bambino è destinato a cambiare il mondo e a salvare milione di persone. Quel bambino è Albert Sabin.

"E così, mentre mio fratello e decine di altri passeggeri cercavano di ottenere l'autografo di Diego Armando Maradona, mia madre sfogliava una rivista di viaggi e l'aereo conquistava il cielo, io ho ascoltato la parte più emozionante della storia più bella del mondo, la storia di Albert Sabin, l'uomo che salvò il mondo."

Sara Rattaro si dimostra una volta di più una grande scrittrice. E questa volta lo fa con una storia per bambini che però racchiude in se messaggi forti, messaggi importanti, messaggi da grandi. In un libro che non arriva alle 200 pagine ci racconta una storia che ha letteralmente cambiato le nostre vite, ma anche la storia di un bambino pronto a non mollare, a farcela, a stringere i denti e a portare avanti il suo sogno. Incrociando le vite di Albert Sabin e di Luca porta a galla un argomento tanto importante quanto delicato, soprattutto negli ultimi anni. Quello dei vaccini. Naturalmente non starò qui a farvi una disanima dei pro e dei contro dei vaccini, non è il mio ruolo e ci sono persone ben più adatte di me a darvi un quadro completo. Ma in un'epoca in cui questo argomento è tanto sensibile penso sia giusto anche saper come siamo arrivati a questo momento, chi e come è riuscito a trovare un modo per debellare malattie che falcidiavo bambini, uomini e donne, paralizzavano arti, somministravano atroci sofferenze. Poliomielite, vaiolo, difterite, tubercolosi... malattie che oggi conosciamo più per sentito dire ma che sono state veri flagelli dell'umanità e che ovviamente si abbattevano sulle fasce più deboli della popolazione e nei momenti più difficili (come non ricordare l'influenza spagnola che si abbattè proprio sul finire della prima guerra mondiale sull'Europa).
Un racconto delicato, una storia per bambini che però deve essere letta dai grandi, una storia che si legge in un pomeriggio ma ti lascia poi ferma lì a pensare a Luca e al suo gesso, al suo sogno di diventare un grande pianista e di suonare le Variazioni Goldberg di Bach, a Albert Sabin e all'immenso lavoro portato avanti. Ci si chiede come sia riuscito a fare tutto ciò con i mezzi dell'epoca, senza perdere la speranza, dove abbia trovato il coraggio di buttarsi in una guerra più grande di lui.
Sara è riuscita a fare di nuovo la sua magia, quella che trovo e incontro libro dopo libro: proporti u n racconto che può sembrare comune e rivestirlo di qualcosa di speciale, dargli una luminosità tutta sua. E in questo caso ci ha donato anche due personaggi unici: un medico reale, che ha fatto la storia e a cui dobbiamo tanto e il piccolo Luca, un ragazzino che con coraggio e perseveranza ha saputo affrontare la sua storia e salvare il suo mondo.

Alla prossima

Buongiorno lettori,
avete decorato casa e fatto l'albero? Io si! Quanto mi piace fare l'albero di Natale! Ora bisogna solo metterci qualche bel pacchettino sotto e il gioco è fatto. 
In questi giorni sono molto orgogliosa di me, sto leggendo tanto! Sicuramente non raggiungerò quota 100 libri in un anno (sigh) ma anche 80ina circa sono un traguardo di tutto rispetto. Oggi vi parlerò della mia lettura numero 73, Un uso qualunque di te di Sara Rattaro.

Un uso qualunque di te
di Sara Rattaro
Giunti | Tascabili Giunti | 176 pagine
ebook €4,99 | cartaceo €6,90
25 giugno 2014 | scheda Giunti

TRAMA
Una famiglia borghese apparentemente serena è quella formata da Viola, Carlo e dalla diciassettenne Luce: grandi occhi spalancati verso il futuro. Distratta madre e moglie, Viola coltiva mille dubbi sul suo presente e troppi rimpianti camuffati da consuetudini. Carlo, invece, è un marito presente e innamorato e la solidità del legame famigliare sembra dipendere soprattutto da lui. È quasi l'alba di una notte di fine primavera quando Viola riceve un messaggio da suo marito che le dice di correre in ospedale. Stava dormendo fuori casa e si deve rivestire in fretta, non c'è tempo per fare congetture, il cellulare ora è scarico e nel messaggio non si dice a quale ospedale debba andare né cosa sia successo. Una corsa disperata contro il tempo, i sensi di colpa e le inquietudini che da anni le vivono dentro. Fino al drammatico faccia a faccia con il chirurgo le cui parole porteranno a galla un segreto seppellito per anni e daranno una sterzata definitiva al corso della sua esistenza.


"La città mi dorme sopra. Sopra di me e al mio viaggio, al senso di colpa e alla paura che mi si spalma lentamente sulla pelle."
Leggere Sara è proprio come incontrare un'amica. Inizi le prime righe e ritrovi il suo stile e la sua capacità di creare storie comuni, semplici, ma di grande impatto emotivo. Ho iniziato questo libro sapendo che non sarebbe stato facile, che alla sua fine ci avrei rimuginato su per ore. E così è stato.

Viola e Carlo stanno insieme fin dai tempi della scuola. Solido e posato lui, più irrequieta lei. Tutto procede come deve essere: la scuola, un lavoro, una bimba, il matrimonio. Tutto semplice, forse anche troppo. Una mattina, infatti, Viola riceve un messaggio dal marito: bisogna correre al pronto soccorso per loro figlia Luce. Ma Viola non è a casa, non è con lui, è con un altro uomo. E in questa corsa verso l'ospedale, nella ricerca di Luce e nel capire che cosa sta succedente noi rivivremo con Viola la vita sua e di Carlo, in un crescendo che culmina nella sua decisione finale, tanto tragica quanto difficile da prendere e comprendere.

Si è portati fin dall'inizio a giudicare: Viola la carogna traditrice, Carlo la vittima. Il giudizio sembra essere sport nazionale e i romanzi non fanno eccezione, ahimè. Eppure presto si capisce che nel breve romanzo che Sara ci propone c'è molto di più, ma anche che non ci sono parti da prendere. Chi si arroga il diritto di puntare il dito dovrebbe prima di tutto conoscere la storia, terminare la lettura e pensare al percorso che ha portato a determinate scelte. Non ci sono carnefici in questo romanzo, solo perdenti. Viola perde tutti gli attimi belli, perde la gioia di vivere in pieno un marito che la ama profondamente ma che in fondo forse non l'ha mai capita del tutto, perde la gioia di crescere una figlia e di legarsi a lei preferendo restare sempre un passo indietro rispetto al rapporto col padre, perde il gusto di avere una famiglia. Carlo non è da meno, forse dando per scontate troppe cose, non riesce a legare veramente a se Viola. La ama? Certo, ma forse questo non basta, non è sufficiente il suo amore per chiudere il cerchio e creare una vera famiglia.
Il perché di tutto ciò, quel qualcosa di non detto che c'è nel romanzo, lo capiremo solo alla fine, quando nessuno potrà più fare niente, se non vivere nei rimpianti, nei se e nei ma. E' un finale duro, arduo da comprendere, quasi crudele, ma credo fosse necessario, credo che solo in questo gesto così diffide Viola riesca a dare veramente un senso al suo peregrinare infinito. Viola è una donna senza meta, preda della tempesta che il suo cuore e il suo passato hanno creato e solo alla fine riuscirà a trovare un approdo.
Lo dicevo all'inizio, le storie di Sara sono storie comuni, vite che non hanno niente di straordinario, di particolare, sono il vicino di casa, l'amica dell'amica, la famiglia della compagna di scuola; ma hanno un che di così intimo che le rende uniche. Le leggi in un soffio, poche ore magari di un pomeriggio un po' grigio, ma restano lì nel tuo cuore e nella tua mente, e ci ragioni, ci pensi, le soppesi, le rileggi a pezzi. Ed è così che qualcosa di comune, di semplice, diventa speciale e impareggiabile.

Alla prossima


Buon lunedì lettori!
Oggi entriamo nella settimana pasquale, bisogna che mi dia una mossa visto che non ho ancora preso manco un'ovetto Kinder. Ma, a parte che a me la Pasqua non mi ha mai più di tanto affascinata (tutti 'sti pulcini in giro e poi quei poveri agnellini....), sinceramente il mio conto alla rovescia è spostato di un paio di giorni, al 18. Giuro non vedo l'ora, rivedo Laura, ho bisogno di staccare qualche giorno, andiamo a Tempo di libri... insomma se le feste si dessero una mossa a passare sarei ben felice. E proprio a Tempo di Libri sarà presente l'autrice del libro di cui vi parlo oggi, L'amore addosso di Sara Rattaro.

L'amore addosso
di Sara Rattaro
Sperling & Kupfer | Pandora | 240 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
21 marzo 2017 | scheda Sperling & Kupfer

Trama
Una giovane donna attende con ansia fuori da una stanza d'ospedale. È stata lei ad accompagnare lì d'urgenza l'uomo che ora è ricoverato in gravi condizioni. È stata lei a soccorrerlo in spiaggia, mentre passava per caso, dice. Non dice - non può farlo - che invece erano insieme, che sono amanti. Lo stesso giorno, in un'altra ala dell'ospedale, una donna è in attesa di notizie sul marito, vittima di un incidente d'auto. Non era con lui al momento dell'impatto; non era rintracciabile mentre la famiglia, da ore, cercava di mettersi in contatto con lei. E adesso, quando la informano che in macchina con il marito cera una sconosciuta, non sembra affatto stupita. La prima donna è Giulia. La seconda è ancora Giulia. E il destino, con la sua ironia, ha scelto proprio quel giorno per fare entrare in collisione le due metà della sua vita: da una parte, quella in cui è, o sembra, una moglie fortunata e una figlia devota; dall'altra, quella in cui vive di nascosto una passione assoluta e sfugge al perbenismo di sua madre - alle ipocrisie, ai non detti, a una verità inconfessabile. Una verità che perseguita Giulia come una spina sotto pelle; un segreto che fa di lei quell'essere così tormentato e unico, luminoso e buio; un vuoto d'amore che si porta addosso come una presenza ingombrante, un caos che può soltanto esplodere. Perché l'amore è una voce che non puoi zittire e una forza che non puoi arrestare. L'unica spinta che può riportarti a ciò che sei veramente.

"E' sempre bello innamorarsi. Si, è sempre bello anche se non puoi vivere l'amore, se ti devi nascondere o se sai che da adesso in poi non dormirai più. Ma, nonostante le avvertenze scritte in rosso, ti senti appagato, vivo e così giovane da pensare di ipotecarti ancora il futuro. Perché a innamorarsi e a fare follie non sei quasi mai tu, ma la parte migliore di te, e questa a volte sembra essere più che sufficiente per infilarsi in un mare di guai."

Alla parola tradimento che si pensa? Lui, lei, l'altra. Un'equazione piuttosto scontata, ovvia, ma, ammettiamolo, anche naturale. Il tradimento da manuale viene in genere dal partner, dal marito, dalla moglie, da colui o colei cui si è deciso di donare il proprio cuore. Eppure esistono tanti tipi di tradimento, perfino quello che in pochi concepiscono, quello di una madre per una figlia. Così è per Giulia, una donna dalla vita esteriore perfetta, moglie di un uomo meraviglioso, simpatico, ricco, un bel lavoro, una bella casa. Ma se si guarda con attenzione Giulia ha in se un urlo di rabbia, di dolore immenso, un urlo che sua madre provvede da sempre a chiudere e sopire nella figlia. Così è cresciuta Giulia, con una madre che pur di mantenere le apparenze ha fatto il peggior atto che potesse fare, l'ha ingannata, tradita, le ha mentito.

Giulia non ha mai potuto scegliere, nelle piccole come nelle grandi cose, non ha mai potuto cercare la felicità, dovendosi accontentare di quello che la madre le imponeva, anche quel marito tanto perfetto che però ad un certo punto lei sente più come amico che come amore. Perché l'Amore, quello con la A maiuscola, Giulia lo trova da sola, nel momento più inaspettato, e lo trova in Federico, già marito e padre. Ma si sa, il destino è capriccioso e si diverte a giocare con i fili delle nostre vite, e così un giorno, in un ospedale fa incontrare le due vite di Giulia, quella di moglie devota e quella di amante innamorata: Federico si sente male proprio mentre è in spiaggia con lei e viene ricoverato d'urgenza, Emanuele, il marito, ha un incidente in auto e viene portato nello stesso Pronto Soccorso. Qui ha inizio il nuovo libro di Sara Rattaro, qui davanti all'ineluttabilità della vita e ai frutti delle nostre e delle altrui azioni, davanti ad una protagonista in perenne lotta con tutto, con la madre, con il marito,  con la sorella, con il proprio senso di colpa. E in quell'ospedale Giulia si trova anche davanti al dolore di Flavia, la moglie di Federico, un dolore che lei non concepiva, non pensava potesse esistere.

Il tradimento è ovviamente al centro di questo romanzo, ma l'autrice non si limita a grattarne la superficie e ce lo mostra sotto tanti punti di vista: il tradimento di una madre convinta di essere perfetta, quello di una madre troppo debole, quello di un marito burattino pronto a dare una svolta alla propria vita, quello di una moglie senza una propria identità e alla ricerca di una via di fuga. E del tradimento ci mostra anche gli effetti, le ripercussioni, i danni, i fraintendimenti, andando a creare un reticolo di personaggi e di emozioni fitto fitto. Ogni pagina, ogni riga è pronta a darci qualcosa, a svelare un aspetto dell'animo umano e a farci fare anche una piccola analisi personale.

Bellissimo questo romanzo! Ti fa provare tante emozioni tutte insieme. Ti fa compiere un viaggio nella vita di Giulia e ti fa provare tanta rabbia, di quella che ti prende alla bocca dello stomaco, per il suo dolore, per le sue rinunce, per quella lettera che ribalta tutta la situazione, per quella madre che la limita e la chiude in gabbia, per quel bambino. E poi, un attimo dopo, inizi a provare rabbia anche nei suoi confronti, per le bugie, per il non sapersi opporre, perchè tu al posto suo te ne saresti andata in quella casa sulla spiaggia. Ma anche qui, ci ragioni un attimo e sai che non è giusto giudicarla più di quanto non faccia lei stessa. Ora capite che intendo? E' un romanzo forte, che ti trascina e ti strattona, è un romanzo "in corsa" che cresce e si fa scoprire, così come la protagonista.
Va beh, lo avete capito, mi è piaciuto, mi è piaciuto tanto, ve lo consiglio con tutto il cuore: andate e incontrate Giulia, assaporate la sua storia, perchè io anche ora, rileggendo questa recensione, ripenso a lei e al suo urlo e spero di sentirlo più vivo e forte che mai.

Alla prossima




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Datemi un libro, un tè e una giornata piovosa, mi farete felice. Ogni libro è un'avventura incredibile e io voglio viverla! Voi no?


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