Recensione: L'uomo del Labirinto - Donato Carrisi

by - gennaio 11, 2018

Buongiorno lettori,
oggi vi parlerò di un libro uscito giusto poco prima di Natale ma che sta imperversando sul web e in libreria: L'uomo del Labirinto di Donato Carrisi.

L'uomo del Labirinto
di Donato Carrisi
Longanesi | La Gaja scienza | 400 pagine
ebook €11,99 | cartaceo €19,00
04 dicembre 2017 | scheda Longanesi

TRAMA
L'ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l'avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d'ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l'Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l'unico a inseguire il mostro. Là fuori c'è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l'ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c'è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine... E questa è l'occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L'Uomo del Labirinto l'ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.


"Loro non sanno di essere mostri"
Io ho letto questo libro per colpa della Bacci. Si si, Stefania, tutta colpa tua è. Arriva bella bella, mi dice che il libro di Carrisi è spettacolare, di leggerlo, di leggerlo assolutamente. E io, che avevo giusto un ordine Libraccio ancora aperto, che faccio? Naturalmente modifico l'ordine e ci aggiungo anche l'ultima fatica letteraria dell'autore de Il Suggeritore.
Per me è stato il primo incontro con l'autore italiano che da anni imperversa nel mondo del thriller e devo dire che alla fine il libro mi ha molto colpita, anche se una piccola riserva mi rimane.
Per questa recensione non vi racconterò niente della trama, il pericolo di spoiler è troppo vicino, quindi cerchiamo di evitare inutili rischi.
Io all'inizio non ero molto convinta. La storia mi piaceva, o meglio, mi aveva incuriosita e anche se non mi spingeva a macinare pagine su pagine, la lettura procedeva piuttosto spedita, alternandosi tra i ricordi di Sam e le indagini di Genko. Quello che mi  tratteneva dall'abbandonarmi completamente tra le sue pagine è stata l'assenza di una vera e propria ambientazione. E' una cosa strana, come una sorta di fastidio non ben definito che aleggiava un po' ovunque ma che non si concretizzava mai. Dove siamo? Tutto farebbe pensare ad una provincia americana però non lo dice apertamente, e poi i nomi dei personaggi sono strani... Vi è mai capitato di avvertire una strana sensazione leggendo un libro, come se mancasse qualcosa? Ecco, io l'ho avuta per tutte le 390 pagine. E questo mi ha frenato un pochino, anche se alla fine ho letto tre quarti del romanzo tutto in un pomeriggio. Perché alla fine, piano piano, in maniera anche un po' subdola, la storia ti piglia, ti acchiappa e ti trascina tra le congetture che inevitabilmente inizi a fare: chi è l'uomo del labirinto? Dove è stata Sam? Cosa succederà Genko?
Ma fino a qui siamo anche un po' nella norma: leggi un thriller, la storia ti prende, inizi a fare ipotesi... Tutto giusto no? Non c'è niente di sbagliato. Ecco, Donato Carrisi però ad un certo punto mette il turbo, prende la bella storia che ti ha piazzato davanti, te la fa guardare bene bene e poi, io me lo immagino con un sorriso diabolico, la prende e le fa fare un bel carpiato nel cestino del "certo, e io ti lascio con un finale facile, come no".... Tutto quello che ti ha dato, tutte le ipotesi che ti ha accompagnato a creare, tutto diventa carta straccia davanti all'ultimo centinaio di pagine e soprattutto alle ultime... 3 righe! La bocca si spalanca, la mente diventa una linea piatta. e il cuore batte all'impazzata davanti a questo Finale (notare la F maiuscola). E a questo punto io il seguito non solo lo voglio, lo pretendo perché, caro Donato, non ci ha lasciato appesi... altro che cliffhanger... ci ha lasciato come tanti piccoli ebeti lì a fissare quelle tre righe e a grattarci la testa pensando in coro che non abbiamo capito nulla.
Per me è stato il primo libro di questo autore, un autore di cui ho tanto sentito parlare e di cui ho apprezzato il modo di creare il male, la morbosità, l'inganno. Ha saputo scandagliare l'animo umano nelle sue sfaccettature più malate, dandoci una vittima che non è una vittima, un eroe che non è un eroe e un mostro che non è solo un mostro.
Lo consiglio? Si, assolutamente, ma preparatevi perché fino alla fine non avrete capito nulla.

Alla prossima




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11 comments

  1. La parola chiave è SUBDOLA. Sì, perchè la storia lo è e pure lo scrittore. TANTO.

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  2. Donato è sempre il più figo, poco da fa'.

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    1. Ahahah! Ti credo sulla parola visto che è la prima volta che leggo qualcosa di suo. E a questo punto mi è presa la curiosità di recuperare i libri precedenti. ;)

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  3. Beh, ci credo che tu non ne abbia capito molto del finale non avendo letto alcuni precedenti :'D
    Effettivamente la trama è ingannevole, perché non c'è alcun riferimento a questa cosa è io per prima credevo fosse un autoconclusivo.
    Ma a parte questo, Carrisi è geniale, per me. In questo romanzo c'è tutto quello che cerco in un thriller. L'ho amato.

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    1. No il fatto di non aver letto i precedenti non è stato affatto un problema (avevo prima chiesto alla Bacci per sincerarmene).

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  4. MERITO mio! (Sto girando per casa con la coda di pavone tuuuuuutta aperta!)

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  5. Tu lo sai che ora andrò a leggermi quelle maledette 3 ultime righe????????

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    1. No ma non te lo rovinare eh!! Aspetta, leggitelo per bene...e poi odia Carrisi insieme a noi per averti fregata! XD

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  6. Voce dissonante
    Anche io ho provato il fastidio di cui parli, mi ha condizionata e irritata. Ho finito il libro solo per tigna, per capire dove andava a parare con tutti quei continui colpi di scena in un alternanza di assurdità e grand guignol.....e poi il finale ...e se per caso non hai letto gli altri libri ?
    Il furbo Carrisi già mi stava deludendo....ora penso che ne ho avuto abbastanza.

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    1. Io non ho letto i precedenti però questo non mi ha rovinato la lettura, per fortuna.

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