Recensione: Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop - Fannie Flagg

by - gennaio 19, 2018

Buongiorno lettori,
mentre leggete queste righe io sono in viaggio verso la stazione per andare a casa di Laura La Libridinosa. Passeremo un fine settimana in compagnia e, se ve lo state chiedendo, sicuramente andremo in libreria... ma non solo! Tiene d'occhio Instagram e Facebook perché sicuramente vi faremo vedere qualche bella foto.
Dopo una pausa di qualche giorno torno con una nuova recensione. La pausa è dovuta alla lettura di un'anteprima di cui vi parlerò settimana prossima. La recensione invece riguarda il libro che mi ha tenuto compagnia in questi ultimi giorni e soprattutto la notte visto che il sonno tarda ad arrivare a volte (per poi ripresentarsi bello giulivo la mattina). Il libro in questione è Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg.

Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop
di Fannie Flagg
Bur Biblioteca Univ. Rizzoli | Narrativa | 362 pagine
ebook €5,99 | cartaceo €10,00
19 aprile 2000 | scheda Bur

TRAMA
Vero e proprio caso editoriale, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie all’omonimo fortunato film dei primi anni Novanta. Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c’è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffè aperto in un’isolata località dell’Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente. Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia e la forza necessarie per affrontare le difficoltà dell’esistenza.


Come spesso mi capita con i libri in serie uso un ordine tutto mio. Fannie Flagg l'ho scoperta tardi e soprattutto con l'ultimo libro finora pubblicato in Italia, Voli acrobatici e pattini a rotelle. L'ho ritrovata con Miss Alabama e la casa dei sogni (terzultimo pubblicato) e poi di nuovo con Torta al caramello in paradiso (penultimo). E ora vuoi non fare un bel salto indietro e leggere il primo libro di questa scrittrice americana? Grazie a Lea e alla Bacci e al loro meraviglioso regalo di compleanno ho in casa tutti i volumi che mi mancano da leggere e quindi ho pensato per una volta di seguire il filo logico e di leggere il libro che ha reso veramente famosa la Flagg, con tanto di film candidato agli Oscar (due candidature, una proprio per la sceneggiatura non originale).

Come sempre accade con la Flagg ci troviamo a viaggiare su due fili narrativi. Nel primo siamo negli anni '80 in una casa di riposo dell'Alabama dove Evelyn Couch va a trovare la suocera controvoglia e un po' costretta. Evelyn non è una donna felice, costretta dai dettami della società e dal senso del dovere. Un giorno mentre si nasconde dalle nuove fissazioni della suocera si imbatte in una bizzarra ospite del ricovero, la signora Threadgoode, che inizia a raccontarle la storia della sua vita, dei suoi conoscenti e familiari. E qui si apre il secondo filone narrativo, quello ambientato a Whistle Stop dagli anni '20 in poi. Qui il racconto si concentra su Ruth e Idgie, le due proprietarie del caffè della cittadina. Una vita, la loro, fatta di amore e sintonia, ma anche di lotte e eventi drammatici.

L'ambientazione che la Flagg ci propone è sempre quella della sua Alabama, un mondo che a noi può sembrare strano, in cui tutti si conosco e si aiutano, in cui il vicino di casa certamente è pronto a spiarti da dietro la tendina ma poi ti aiuta ad organizzare il barbecue nel giardino di casa, in cui il giornale locale parla del gatto smarrito della signora che abita in fondo alla via principale e in cui i bambini ancora giocano per strada. E' il mondo che grazie ai suoi libri già conosciamo e che qui ho incontrato nuovamente con piacere ma anche con una certa perplessità. Quello che fa di questo libro qualcosa di particolare è l'incontro tra tematiche trattate e modo di presentarle al lettore. Qui infatti la Flagg ci da dentro con i temi alti, di quelli che forse non ti aspetteresti in questa amena provincia del sud degli Stati Uniti: omosessualità, razzismo, condizione femminile, classismo, la grande Depressione. Insomma, temi affatto leggeri che però l'autrice ha proposto al lettore con il suo solito stile leggero e un po' scanzonato, lasciandogli quasi il dubbio di aver frainteso. E, ahimè, un po' qua sta il mio cruccio su questo romanzo, la cosa che mi ha un po' lasciato perplessa. Che la Flagg ci proponga una comunità quasi idilliaca in cui tutti si aiutano, si vogliono bene e collaborano è cosa risaputa, tuttavia secondo me qua un po' lo scivolone c'è: possibile che tutti accettino tutti? Che l'omosessualità sia così largamente accettata? Che il razzismo sia presente ma quasi non preso sul serio e spesso lasciato correre? Che addirittura i membri di gruppi "salvatori della razza" vengano dipinti come un gruppo di eccentrici elementi che più che altro si radunano per mascherarsi? Non so, non ho letto una vera condanna a queste e altre situazioni. Non so se tutto ciò mi sia saltato all'occhio perché dopo già tre libri della Flagg inizi un po' ad abituarmi a questo suo modo di fare e di conseguenza mi risultino più evidente le pecche che i pregi, sta di fatto che ho passato più tempo a lambiccarmi il cervello su questi particolari che sulla storia in se.
Molto più belle le parti con Evelyn e la signora Threadgoode negli anni '80, lì mi sono divertita e anche affezionata a queste due donne.

Resta il fatto che la Flagg ha un modo di scrivere unico nel suo genere, del tutto personale e penso inimitabile. Aprire un suo libro significa essere proiettati letteralmente in Alabama ed essere circondati da una miriade di personaggi. La scrittrice infatti con i personaggi non si limita, riempie la scena e, se all'inizio si annaspa un po' tra i tanti nomi da ricordare, diventano presto amici e vicini. La Flagg ti fa diventare parte della comunità che racconta e ti fa sentire l'odore dei piatti cucinati. Eh si, perché la cucina ha ovviamente un ruolo centrale in tutti i suoi libri. Qui, il caffè di Ruth e Idgie diventa perno in cui ruotano tutte le esistenze e i pomodori verdi fritti tornano  anche sul finale sotto forma di ricetta. Insomma, la Flagg ci prende spesso per la gola, ma ogni volta con i suoi libri sembra proprio di sentire un buon odorino aleggiare nell'aria.

In conclusione: la Flagg è la Flagg, e non si discute. Però, non so, non mi ha convinta del tutto questo libro. E' come se sentissi tra le sue righe quello che verrà, i romanzi che scriverà, ma che qui ancora sono un pochino acerbi. Non me ne volere Fannie, anche perché hai ancora ben quattro libri per sbugiardarmi e farmi ricredere!

Alla prossima







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8 comments

  1. Ciao Laura, ho letto solo questo romanzo della Flagg e a me è piaciuto moltissimo! Però mi piacerebbe leggere altro di suo, per farmi un'idea più precisa di quello che scrive :-)

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  2. Io ho apprezzato molto questo romanzo e, forse perché è il primo che ho letto, non ho notato le pecche di cui parli.
    Comunque, Towandaaaaa!!!

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  3. Mi ispirava un sacco, prima che lo leggesse mia mamma e mi dicesse che lo ha trovato noioso. Ora non mi ispira più molto xD

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    1. Questo si, è un po' ostica come lettura. Ma prova con gli altri libri della Flagg perché meritano mooooltissimo!

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  4. Io ne ho letti due suoi, più uno lo ho in attesa, ma questo mi è piaciuto davvero molto. Carino, fresco e leggero ma allo stesso tempo sa trattare anche tematiche più serie :-)

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    1. Ti giuro, non so neanche io che è successo :/
      Ora proverò con qualche altro titolo della Flagg, in fondo gli altri tre che ho letto mi sono piaciuti molto!

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