Recensione: È l'umido che ammazza - Filippo Venturi

by - ottobre 03, 2022

Oh per tutti i cavoletti, chissà se mi ricordo come si fa... In fondo scrivere una recensione è come andare in bicicletta, una volta imparato viene naturale. Forse non è il paragone migliore, io in bicicletta ci rischio sempre un po' il collo. 

Iniziamo per bene però... Buongiorno Lettori!
Eccomi tornare su questi schermi! Dopo ben 4 mesi e 3 giorni  (e chi li ha contati!) ritorno con una nuova recensione. Ditemi un po', vi sono mancata? Che mi sono persa? La mia estate si può riassumere con una sola parola: un incubo! Ma anche questa stagione è andata, sto finendo di lavorare in questi giorni e spero di non vedere l'ufficio per un po' di tempo. 
In queste lunghe settimane non ho letto praticamente niente: un po' perché quando tornavo a casa (o meglio, se tornavo a casa) ero stanca morta, un po' perché non volevo iniziare un libro per trascinarmelo chissà quanto. L'unica eccezione l'ho fatta per il libro di cui vi parlerò oggi. L'autore è una cara conoscenza di questa paginetta e grazie all'ufficio stampa Mondadori ho ricevuto una copia del suo romanzo. Ah si, dimenticavo, devo fare nomi e cognomi (.cit). Oggi vi parlo di È l'umido che ammazza di Filippo Venturi




Torna Filippo Venturi, torna Emilio Zucchini, proprietario della Vecchia Bologna. Ritroviamo il buon Emilio in un momento che nessuno di noi dimenticherà, in piena seconda ondata Covid. Siamo a fine 2020 e dopo un primo lockdown che ha piegato le ginocchia a tanti ristoratori, siamo in piena nuova fase di chiusure, divieti, dpcm. In un momento così complicato per tutti, succede l'impensabile: Alice, cameriera e amica di Emilio, sparisce nel nulla, per poi apparire forse si o forse no. Nelle stesse ore Bologna è teatro di strani omicidi tra i professionisti più ricercati della città. Gli eventi sembrano non avere nulla in comune ma... ne siamo sicuri??

Filippo Venturi ci riporta tra le strade di una Bologna strana, svuotata, in cui ci si può muovere solo con un'autocertificazione. Non è più la città dei portici e degli studenti, degli artisti di strana e delle ragazzine in giro per lo struscio. In questo vuoto innaturale ci porta di nuovo dentro a una indagine bislacca e strana, questa volta un po' più dark rispetto ai due libri precedenti e anche più complicata.

Il divertimento e l'umorismo sono sempre pronti a spuntare fuori qua e là, come fossero oramai un marchio di fabbrica dell'autore bolognese, ma in questa terza avventura di Zucchini ho avvertito di più il "senso del giallo" (vi sono mancati i miei concetti astrusi eh!), quel quid che fa stare il lettore con le orecchie tese e gli occhi pronti a scandagliare la scena per cercare di capire chi, come con cosa. 

In un mondo di poliziotti e investigatori, nei gialli di Venturi troviamo qualcosa di diverso, un oste che suo malgrado si trova sempre invischiato in indagini e omicidi, in furti e sparizione e che, con una naturalezza disarmante, si mette alla ricerca della verità. Ma in questa ricerca riversa anche tutto il suo essere bolognese, il suo amore per il buon cibo e per il mestiere che, nonostante le difficoltà sempre più evidenti, fa con passione e abnegazione. Il suo non è solo servire da mangiare, il suo è un modo di essere e di vivere l'accoglienza. Così come la sua non è una semplice indagine, ma è il portare a galla il vero e aiutare chi gli è vicino. Ovviamente in tutto questo non manca il divertimento, la battuta pronta, la presa in giro che ti fa scappare più di una risata. 

L'appuntamento con Filippo Venturi è ormai per me una certezza. I suoi libri sbucano fuori sempre in un periodo dell'anno in cui più di altri ho bisogno di un amico che mi porti divertimento ma anche una lettura che mi riporti a casa, che mi dia certezze. Lui torna in libreria sempre in estate e io puntualmente riservo al suo libro un po' di tempo tra un turno e l'altro perché so che mi aiuterà a passare anche questa stagione. E anche questa volta è andata così. Direi che un grazie e d'obbligo.
Siamo a fine 2020, tra un'ondata di Covid e l'altra. La serranda della Vecchia Bologna va su e giù a seconda dei Dpcm, insieme all'umore dell'oste, il nostro Emilio Zucchini, paladino della cucina bolognese e detective per modo di dire. È proprio in questo momento complicato per tutti, mentre le regioni cambiano colore come un semaforo impazzito e i ristoratori sono alle prese con le consegne a domicilio (e nel caso di Zucchini col dolore fisico che gli provoca mettere lasagne e tagliatelle dentro vaschette di alluminio e affidarle al loro incerto destino su due ruote) che Alice, una delle cameriere della trattoria, scompare nel nulla. Alice per Emilio è un'amica, una di casa, talmente di casa che durante il primo lockdown se l'è ritrovata in salotto, in Erasmus sul suo divano letto. E ora, proprio nell'ultimo sabato di servizio prima dell'ennesima chiusura di bar e ristoranti, lei non si presenta in trattoria, stacca il telefono e si fa di nebbia. Nelle stesse ore il notaio Degli Esposti, stimato professionista, viene trovato morto nel suo studio in centro, il corpo schiacciato da una pesante statua in marmo. La scena del crimine è così assurda e truculenta da far sudare freddo il commissario Iodice e i suoi fidi scudieri. Di lì a poco è il turno del commercialista Farinetti, trovato agonizzante tra le sue lenzuola di seta. I due facevano parte dello stesso gruppo di amici, i Milordini , clienti abituali di Delfo, storico ristorante vicino di portico della Vecchia Bologna. Ma Emilio se ne frega e si lancia alla ricerca della sua Alice. Peccato che le poche tracce che la ragazza ha lasciato dietro di sé sembrino condurlo sempre più vicino agli omicidi dei Milordini ... e lui si ritrova a sperare con tutto se stesso di aver unito male i puntini. Lo scrittore-ristoratore bolognese torna con una comedy più spassosa e più nera che mai, capace di sdrammatizzare con intelligenza persino le conseguenze della pandemia, e all'ormai mitico Zucchini affianca una serie di personaggi femminili destinati a lasciare il segno.

È L'UMIDO CHE AMMAZZA
di Filippo Venturi
Mondadori | 204 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,50
28 giugno 2022 | link Amazon affiliato

Alla prossima




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