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Recensione: Dillo tu a mammà - Pierpaolo Mandetta

Buongiorno lettori!
Ottobre ci ha aperto le porte e ora siamo proprio in clima autunnale. Sarà il caso di iniziare a proporvi qualche recensione. Oggi infatti vi voglio parlare di Dillo tu a mammà di Pierpaolo Mandetta.

Dillo tu a mammà
di Pierpaolo Mandetta
Rizzoli | Rizzoli best | 312 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
11 maggio 2017 | scheda Rizzoli


Trama
I sentimenti non sono semplici, ma con le parole lo diventano. 
L’amore è sempre una faccenda di famiglia. Samuele ne è convinto, mentre guarda fuori dal finestrino sul treno che da Milano lo trascina verso sud. Dopo essere fuggito per anni, è finalmente pronto a rivelare ai suoi genitori di essere omosessuale. Con lui c’è Claudia, la sua migliore amica, incallita single taglia 38 e unica donna di cui si fida. Appena arrivano a Trentinara, un grazioso borgo del Cilento, ad accoglierli ci sono i parenti al completo. E la sera, alla festa del paese, il papà ha un annuncio da fare: suo figlio e la fidanzata Claudia si sposeranno a breve. È un vero e proprio shock per Samuele: lui vuole sposare Gilberto, il compagno rimasto a Milano, proprio lo stesso uomo che lo aveva convinto a riavvicinarsi ai suoi. Ma nelle case del Sud è quasi una tradizione che sogni e desideri vengano condivisi in “famiglia”: non solo con mamma e papà, ma anche con quella vecchia zia che si incontra una volta all’anno e persino con la vicina di casa. E così Samuele, per poter essere padrone della propria vita, dovrà fare i conti con un passato che vuole lasciarsi alle spalle; stavolta, però, non è disposto a scendere a compromessi. E adesso chi glielo dice a mammà?


Ho perso la fede nell'amore. E, per estensione, ho perso la fede nella scrittura, nella gioia e nella vita.
Inizi questo libro pensando, come titolo impone, che sia incentrato sulla rivelazione, sul tornare in paese e informare la famiglia che non solo sei gay ma che, grazie alle benedette unioni civili, ti stai pure per sposare. E invece no, quella è solo la punta dell'iceberg e il tuo personalissimo Titanic (con Rose attaccata con le unghie e con i denti a quel pezzo di legno) deve ancora arrivare. Samuele infatti da gestire non ha solo la reazione di mamma e papà, ma quella di un intero paese, Trentinara, e, cosa che più conta, il proprio cuore. Restare, tornare, rimanere sotto la coperta protettiva di mammà o tornare nel tritatutto milanese, la confusione non può essere più grande, grazie anche all'aggiunta di Claudia e Peppe, nuovi e vecchi A (amici? amori? Starà al lettore dare e darsi una risposta).
E' una storia che appartiene a tanti ma che i più appena sussurrano, la storia di chi si sente stretto e cerca qualcosa di più ma che poi si ritrova a ricordare ciò che ha lasciato, è la storia di chi, ragazzo del sud, spera nell'avventura milanese e poi insegue nei sogni le coccole di mamma, le polpette di nonna, i cieli azzurri di casa, il caldo che ti scotta la pelle. Pierpaolo ci parla della generazione dei trentenni d'oggi che ancora non trova il suo posto nel mondo, troppo indecisa tra il fuggire e il tornare e lo fa con spirito ed ironia, senza tralasciare una buona dose di cinismo che ammetto di apprezzare sempre perchè nel mie corde.
Samuele è un protagonista che si fa amare ma che a cui spesso vorresti dare un bel ceffone, è tutto paturnie e complessi, eternamente con il valium a portata di mano, con l'ansia perenne di fare quel passo in più, di cambiare, di cercare qualcosa di più. E' un irrisolto di natura, che ha paura del successo che sta ottenendo, dell'amore che ha conquistato, della felicità che gli fa ciao ciao con la manina. Come se quella felicità lui non la meritasse. E tu, dopo il meritato ceffone, lo vorresti prendere da parte e dirgli di dare una possibilità a quella felicità, perchè se la merita, la deve accogliere subito prima che cambi idea.
Leggetelo, conoscete Samuele e Pierpaolo, date loro la possibilità di farvi sorridere e riflettere sui tentennamenti dell'animo, sulla bellezza della famiglia, sulla follia che a volte da una svolta ai nostri cuori. E per una volta io, lettrice, mi arrogo il piacere di fare una dedica all'autore, sperando che non gli dispiaccia lasciarmi una paginetta bianca da riempire con la mia scrittura tutta storta:

A Pierpaolo, con affetto 
e grazie per questo viaggio a Trentinara, non vi dimenticherò mai!




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