Recensione: La donna nel pozzo - Piergiorgio Pulixi

by - novembre 19, 2024

Buongiorno lettori!
Che bello iniziare la giornata con una nuova recensione. Mi sembra di aver ripreso un buon ritmo finalmente, anche perché in questo periodo ho una gran voglia di leggere per fortuna. Ok, qualche libro ho deciso di abbandonarlo, ma meglio lasciare andare una storia che non convince che trascinarsela inutilmente finendo con l'odiarla. 
Ma di quale libro vi parlerò oggi? Di La donna nel pozzo di Piergiorgio Pulixi


LA DONNA NEL POZZO 
di Piergiorgio Pulixi
Feltrinelli | Noir | 304 pagine
ebook €10,99 | cartaceo €18,00
24 settembre 2024 | link Amazon affiliato

Un dettaglio. È sempre un dettaglio a fare la differenza. Capita a Cristina Mandas di dimenticare il compleanno del marito. Che vuoi che sia. Invece, la svista è il primo scricchiolio di una vita che sta per andare in frantumi. Perché a quarant’anni Cristina non è la maestra, la moglie, la madre, stimata e ben voluta dalla comunità di quel paesino sardo in cui si è trasferita tempo prima. Dietro la cortina di un’esistenza comune, custodisce un segreto che deve rimanere sepolto nelle profondità di un pozzo. E così è stato, almeno fino a un particolare colto di sfuggita, fino a quella dimenticanza. Qualcuno, però, si è accorto che Cristina non è più la stessa, che è sul punto di cedere. Qualcuno rimasto nell’ombra a spiarla per anni. Lorenzo Roccaforte è stato uno degli scrittori più amati d’Italia e ha anche vinto il Premio Strega. Ora che il successo è volato via a causa della sindrome da pagina bianca, si ritrova ad aver mancato lo status di “solito stronzo”, lui che puntava a rimanere un “venerato maestro”. Ermes Calvino ha un cognome di peso, nessuna parentela con il grande Italo e un abbonamento premium coi guai. Generoso, legatissimo alla madre e alla sorella, è anche uno sconosciuto scrittore di talento. Diversi come il giorno e la notte, Roccaforte e Calvino diventano gli involontari contraenti di un patto diabolico: Ermes scrive i romanzi che Lorenzo firma. Lo chiamano ghostwriting. L’ideatore del piano è Arturo Panzirolli, un ex galeotto che in carcere ha avuto l’idea del secolo: diventare editore! Sotto la regia di Panzirolli, un Roccaforte senza più speranze è ritornato sulla scena come autore di thriller e podcaster true crime. Scrittore e ghostwriter si ritroveranno in Sardegna a indagare sulla morte di Cristina Mandas e su un misterioso delitto di trent’anni prima, che sconvolse l’isola. Con "La donna nel pozzo" Piergiorgio Pulixi supera allo stesso tempo se stesso e tutti gli steccati di genere, con una miscela – mai sperimentata a queste dosi – di thriller, noir, commedia e spietata auto-analisi sul funzionamento della fabbrica del racconto crime. Leggendo queste pagine si ha la netta sensazione che stia iniziando qualcosa di nuovo.

in realtà è un 3 un po' scarso, 
ma 2 e mezzo mi pareva troppo poco...


Sono in una di quelle fasi in cui ho tanta, tantissima, voglia di gialli e thriller. E nel mucchio ho voluto dare un'occasione anche all'ultimo libro di Piergiorgio Pulixi, di cui ho letto e amato La libreria dei gatti neri. Speravo di ritrovare un po' quelle atmosfere, quella verve e quel bel giallo. Ho trovato tutto ciò? No... Cioè ni. Siamo davanti a un libro strano, che mischia il thriller con l'ironia. E direte: "vabbè sai la novità, anche ne La libreria ecc si rideva". Si, è vero. L'autore ci dà anche in questo caso un mix di thriller, noir e commedia, ma si spinge un po' oltre rincarando la dose, con battute in romano, personaggi sui generis e l'acume del suo protagonista. 
Abbiamo, però, tutta una prima parte di circa un centinaio di pagine (che su 300 totali stiracchiate è un buon terzo) che potremmo definire di presentazione. Conosciamo il protagonista Ermes e la sua vita, l'amore per la scrittura, la fregatura di essere finito a fare il ghostwriter di un borioso e vanesio scrittore premio Strega in disgrazia, il legame con il non pulitissimo editore Panzirolli, ma soprattutto la sua famiglia fatta di un padre sparito chissà dove, una madre che è costretta ancora ad alzarsi la mattina presto per andare a fare le pulizie, la sorella scapestrata che lo riempie di debiti, la nipotina luce dei suoi occhi. Questo è Ermes, una testa piena di sogni che vengono fatti scoppiare uno dopo l'altro dalla mancanza di soldi e da quel senso di responsabilità che lo trascina sempre un po' più giù. 
Passate queste 100 pagine tutto cambia. Accantoniamo l'Ermes romano che in sella al suo motorino scassato si muove per la città e voliamo in Sardegna. Dopo il successo editoriale di Il tormento delle vittime c'è da scrivere un nuovo best seller, Panzirolli è irremovibile e a Ermes quei soldi servono perchè questa volta la sorella si è indebitata con gente che non la manda a dire. Quindi fa armi e bagagli insieme allo scrittore in rovina Lorenzo Roccaforte e va in cerca di un crimine reale da usare come base per il prossimo romanzo. Il caso che ha scovato sembra perfetto: la morte di Cristina Mandas, insegnante ben voluta, ritrovata in fondo a un pozzo. 

Questa svolta così netta nella storia mi ha un po' spiazzato. Per tutta la prima parte mi sono chiesta ad ogni pagina dove fosse questa donna nel pozzo e poi ad un certo punto, sbam! Non una ma ben due morti, anzi facciamo tre in realtà. Il caso poi si svolge tra una rivelazione e l'altra ma devo dire che in soldoni, alla fine, non è questo granché. Una storia passata, sicuramente triste ma, sarà che oramai libri e podcast ci hanno abituato al peggio, io non ho trovato tutto questo sconvolgimento. Anzi, quando appare un determinato personaggio non vi dico che avevo capito tutto ma un'idea su chi si divertisse a pucciare gente nei pozzi me l'ero fatta. Inoltre alcuni "interrogatori" o anche l'intervento stesso dei carabinieri non mi sono sembrati così fondamentali nella risoluzione. Non so, credo che il giallo sia da rivedere perchè così impostato non ti suscita neanche quell'ansietta necessaria a volere di più, a cercare di sapere di più.

Il libro si legge bene soprattutto perchè la penna di Pulixi sa trascinare il lettore, sa farlo divertire  e ingolosire, ma soprattutto sa tratteggiare personaggi molto alla mano, divertenti ma anche teneri, a cui ci si affeziona... si, anche all'editore delinquente. Vi dirò, mi hanno fatto simpatia pure i due "cravattari" albanesi. Se ci fosse stata una storia con un po' più di sostanza sicuramente il romanzo avrebbe avuto un altro piglio e sarebbe stato molto più equilibrato. 
Il sospetto che sia solo un primo di una serie c'è, se non altro perchè il duo Calvino-Roccaforte funziona. Poi chissà, magari visto che le presentazioni sono state fatte in un prossimo libro avremo finalmente un giallo come si deve.

Alla prossima










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1 comments

  1. Quello che trovo ingiustificabile è la mancata informazione del fatto che il nocciolo del romanzo è un fatto di cronaca vera, non solo ma vengono riportate le stesse parole (anche riguardo agli atti processuali degli indagati) scritte da Sardegnalive nel 2020...La parte "inventata" riguarda solo il coinvolgimento di esponenti della chiesa e, fermandoci a questo, propongo l'analisi su alcune chicche:
    Un prete che s'intende talmente di motori da riuscire a manomettere un'auto (senza essere visto) in modo che la stessa si fermi dopo decine di km di percorrenza
    Un marito che lavora in ambito forestale a livello operativo che non capisce che guasto possa avere l'auto e che invece di chiamare banalmente un carro attrezzi o qualche collega (cosa che farà ovviamente nei mesi successivi quando il protagonista viola il luogo dell'uccisione) chiama la moglie per farsi venire a prendere pur sapendo che odia guidare e che sta passando un momento difficilissimo (depressione conclamata)
    La moglie che entra in una crisi pazzesca per aver visto al tg il responsabile della morte di un paio di coetanee (avvenuta 30 ANNI prima) pur avendo costruito una famiglia con due bambini e un impiego gratificante.
    Il prete che riesce a non allarmare la donna, non lasciando nessuno segno di colluttazione, probabilmente colpendola sul capo per tramortirla e gettarla viva nel pozzo....quindi oltre che esperto di auto è anche esperto di anatomia e medicina gettando una persona tramortita che se si dovesse riprendere non potrebbe più essere recuperata a meno di calarsi e finirla in fondo al pozzo
    Il problema è che in fondo al pozzo nel momento in cui arriva il protagonista c'è l'acqua (anche se poco profonda perlomeno così dice il protagonista dopo aver lanciato un sasso...magia!!) e se la donna fosse ancora viva seppur tramortita avrebbe dovuto annegare.
    Il prete dopo aver gettato la donna nasconde l'auto e torna a piedi, stiamo parlando di un tragitto da 10 minuti in auto quindi circa 1 ora a piedi senza incrociare possibili testimoni scomodi
    La detenuta che dopo essere stata silente per 30 anni improvvisamente vuole parlare, forse perché vede la morte della maestra e si spaventa, ma questo vorrebbe dire che conosce la nuova identità, cosa alquanto improbabile visto che quest'ultima si era trasferita in altra città e solo dopo i 18 anni ha fatto il cambio, tra l'altro non so se fattibile legalmente senza solide motivazioni.
    Dopo 30 anni c'è ancora una rete di informazione e di potere che riesce ad intervenire in carcere uccidendo la delatrice quando i poliziotti coinvolti sono stati trasferiti e gli stiddari pure in quanto collaboratori di giustizia, per non parlare della spia quiescente che dopo aver (per sedici anni) portato avanti la chiesa del paese e aver conferito i sacramenti anche ai figli della maestra è ancora vigilissimo su eventuali cedimenti della donna e senza problemi si cala nel ruolo di 007 e sicario sigh...
    Insomma scusate il pippotto ma il lavoro fatto dall'autore mi sembra un copia incolla di un fatto reale su cui è stato imbastito un racconto per arrivare a un colpo di scena finale che non regge minimamente ad una seconda lettura.
    Sono comunque sempre più convinto che ormai i libri vengono letti (soprattutto i gialli, noir ecc.) solo una volta mentre in realtà la parte divertente è proprio leggerli una seconda volta con le nuove informazioni e vedere se gli sviluppi reggono.
    Tra l'altro mi piacerebbe sapere se esiste un sito o un blog sulla falsariga di quello dedicato agli errori dei film (bloopers) che riguardi invece errori sulle trame dei libri sarebbe secondo me divertente scambiarsi impressioni proprio su questo.

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