[Bookswiffer] Recensione: La bellezza rubata - Laurie Lico Albanese

by - febbraio 27, 2020

Buongiorno lettori!
Oggi torna la rubrica più pulita della blogosfera, Bookswiffer! In collaborazione con Laura La Libridinosa e la Bacci di Due lettrici quasi perfette ogni mese mettiamo mano alle librerie, diamo una bella spolverata (ma per sicurezza ci passiamo anche una mano di disinfettate, visti i tempi) e tiriamo fuori cinque libri, cinque proposte di lettura tra cui sceglierne una per il mese successivo. Per febbraio io avevo proposto questa cinquina: 
  • La bellezza rubata - Laurie Lico Albanese, Einaudi
  • Il ladro di giorni - Guido Lombardi, Feltrinelli
  • Il party - Elizabeth Day, Neri Pozza
  • La vita fino a te - Matteo Bussola, Einaudi
  • I segreti della domestica ribelle - Fiona Mitchel, Mondadori
E le ragazze hanno scelto per me La bellezza rubata di Laurie Lico Albanese


LA BELLEZZA RUBATA 
di Laurie Lico Albanese
Einaudi | Supercoralli | 349 pagine
ebook €7,99 | cartaceo €20,00
27 febbraio 2018 | scheda Einaudi

Nella scintillante atmosfera della Vienna di inizio Novecento, Adele Bloch-Bauer, discendente di una facoltosa famiglia ebrea, fa il suo debutto nell'alta società. Tra frenetici giri di valzer e accese discussioni sul valore dell'avant-garde, la ragazza si lascia trascinare in un vortice di sensualità che la fa cadere tra le braccia del pittore Gustav Klimt. Adele diventa la sua giovane musa, modella per ritratti dall'erotismo sfacciato che sfidano le rigide convenzioni di un gusto accademico ormai sull'orlo della decadenza. Tempi di euforia ma anche di incertezza per un'Europa nella quale le teorie antisemite cominciano a prendere piede, sfociando, in meno di quarant'anni, in uno dei periodi più bui della storia. Maria, nipote prediletta dell'ormai defunta Adele, assiste inerme all'invasione dell'Austria da parte dei nazisti; uno per uno, tutti i membri della sua famiglia vengono arrestati o uccisi, mentre i pochi superstiti sono costretti a fuggire all'estero. Il destino pone Maria davanti a un'ardua scelta: cominciare una nuova vita in America, mettendo a tacere per sempre il dolore dei ricordi, oppure combattere con i fantasmi del passato per mantenere viva la memoria dei suoi cari? "La bellezza rubata" segue il dipanarsi di un'eccezionale storia vera lunga più di un secolo, attraverso le vicende di due donne coraggiose. Un romanzo ricco dello stesso controverso magnetismo dei dipinti di Gustav Klimt.

Il nostro compito era concluso. I fantasmi che mi avevano chiamato e che sussurravano al mio arrivo, adesso tacevano, forse anche loro sbalorditi. 

Avrete sicuramente in mente il film Woman in gold con Helen Mirren e la storia di Maria Altmann, che ad inizio anni 2000 intentò una colossale causa al governo austriaco per riottenere il quadro che gli zii commissionarono a Gustav Klimt. La vicenda è nota e l'Adele Bloch-Bauer I, in tutto il suo sfavillante e sensuale oro, lasciò il Belvedere di Vienna per gli Stati Uniti. Ebbene, in questo libro l'autrice ripercorre la storia di Adele, di Maria e del famoso quadro. Libro e film non sono collegati, ve lo dico subito (il film è del 2015, il libro del 2017) ma ognuno a modo suo ha saputo veramente affascinarmi; ma accantoniamo per un attimo il film.

Foto by La Biblioteca di Eliza
Questo libro mi ha veramente catturata. Vi ho trovato tanto ma tutto assolutamente necessario. Pur partendo da una storia reale ci sono parti romanzate che non sanno di cosa in più, ma di collegamento utile per avere un quadro ampio della storia.
Ripercorriamo nelle sue pagine la vita di Adele, bambina nata in una ricca famiglia ebrea, costretta dal suo essere femmina nella Vienna a cavallo tra '800 e '900. Adele vuole sapere, conoscere, affiancare quel fratello che può andare all'università e studiare anatomia, filosofia, arte. Cresciuta tra le rigide costrizioni del suo status, Adele fa il matrimonio perfetto con Ferdinand Bloch-Bauer. Il suo non è amore, ma Ferdinand è ricchissimo, legato addirittura all'Imperatore, ma soprattutto venera a tal punto la moglie da lasciarla libera di conoscere e apprezzare l'arte, di diventare una mecenate e fautrice delle arti, di dettare la moda della Vienna di inizio secolo. È così che conosce Klimt, pittore tanto osannato quanto criticato, è così che nasce il suo ritratto, un mare di oro e gioielli in cui la sensualità di Adele, labbra carnose e sguardo languido, è letteralmente incastonata. Adele e Klimt non vivranno ancora a lungo e soprattutto non arriveranno a vedere la dissoluzione di tutto ciò che conoscevano, quell'impero austroungarico così solido e affascinante, quanto trafitto dalla crisi economica e sociale. E così ripercorriamo la vita di Maria, la nipote preferita di Adele, giovane sposa nel momento in cui l'Austria si arrende senza neanche combattere all'avanzata nazista e in cui gli ebrei diventano causa di ogni male, reietti, da eliminare. La seguiamo nella lotta per la sopravvivenza sua e del marito, nell'umiliazione, nel dolore e nella terribile fuga verso la salvezza. E poi ritroveremo il celebre dipinto, il Woman In Gold, la lotta per riaverlo, per ritrovare quella zia morta anni prima, figura stupenda e speciale del passato di Maria.

Foto by La Biblioteca di Eliza
Mi sono appassionata nel leggere questo libro, alla storia, alla vita di queste due donne, figlie del loro tempo anche se, ognuna a modo suo, hanno saputo anticipare un modo di vivere e di pensare che sarebbe arrivato solo dopo anni.
Vorrei in particolare che non si pensasse ad un mero libro storico, che ci impartisce una lezioncina sull'arte rubata. È un romanzo vivo, espressivo, pieno di sensualità e di dolore. Adele e Maria hanno avuto vite vicine ma in realtà molto diverse, eppure si coglie in entrambe il dolore per le perdite, l'amore travolgente, la solitudine ma anche la testardaggine per ottenere ciò che volevano. Sono due figure che mi immagino minute ma con una forza enorme.

Poi naturalmente la Vienna di inizio secolo che fa da sfondo alle vicende. Sofisticata, ricca, colta, ancora tutta trine e ombrellini quella di Adele, in cui già si nasconde il seme del pericolo, in cui le rivendicazioni sociali e etniche già fanno tremare la terra sotto le scarpette scintillanti della società bene della capitale. Ma c'è anche la Vienna di Maria, irriconoscibile nella sua cupezza, nei rastrellamenti, nelle violenze e in quella bandiere rosse e nere che all'improvviso si trovano ovunque, anche fuori dalla casa dei gli zii.

In queste atmosfere cupe e ovattate splende all'improvviso l'oro, scelto da Klimt per fare da sfondo al ritratto di quella che sarà una delle sue muse. L'oro diventa gioiello, un mare di brillantezza in cui incastonare la figura femminile, così piena e sensuale, così viva e splendida da catturare l'attenzione. Non è un caso che questo ritratto diventerà un simbolo di Vienna e dell'Austria intera, non è un caso la battaglia legale che si aprirà e che vedrà Maria vincitrice. Ora lo so che cosa vi state chiedendo: c'era qualcosa tra Klimt e Adele? Questo fa parte del romanzo naturalmente, niente di reale è dato sapersi. Certo, Klimt non faceva mistero del suo amore per le donne, ma tant'è. Nel romanzo le parti del rapporto tra il pittore e la sua musa sono tanto effimere quanto d'effetto, lasciano appagati ma non soddisfatti, perchè per Adele vorremmo di più. Ma la Storia è una brutta bestia e doveva andare così.

Spero si sia capito quanto mi è piaciuto. E per una volta mi sento di cuore di suggerirvi tanto questo libro quanto il film (che ci racconta la stessa storia prediligendo le parti su Maria).

Alla prossima



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2 comments

  1. Mai visto il film e neanche questo libro mi sa che devo recuperarli

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    1. Te li consiglio assolutamente entrambi! Il film se ti interessa è su Netflix e su Sky ondemand ;)

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