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Teaser Tuesdays è una rubrica, ideata dal blog Should Be Reading, con la quale vi presenterò, ogni settimana, un breve brano tratto dal libro che sto leggendo in quel momento. Per partecipare basta seguire queste semplici regole:

  1. Prendi il libro che stai leggendo
  2. Apri una pagina a caso
  3. Trascrivi un breve pezzo, facendo attenzione a non fare spoilers
  4. Riporta titolo e autore del libro


Buongiorno amici lettori!
Sto lavorando ad un piccolo progetto per il blog che spero possa accompagnarvi nella settimana di Natale. Al momento sono molto ottimista  e spero di potervelo presentare entro qualche giorno!
Intanto torniamo alle rubriche, e in particolare al teaser di questa settimana tratto da un racconto di Connie Furnari, Zelda...


Il faro si staglia imponente. E' una forma quasi irreale, confusa nella nebbia che risale dall'oceano, opaca come l'ultimo barlume di un sogno.
Alzo gli occhi verso l'alto e scorgo la luce che proviene dalla stanza in cima: quel bagliore appare ancora più potente del faro stesso. E' il potere.
Le mie gambe si muovono da sole, salgono le scale e mi guidano verso il fulgore accecante.
Indosso abiti che non sono da me: pantaloni neri di pelle, top scuro scollato che lascia ammiccare il seno. Le mie orecchie sono bucherellate da orecchini e al collo porto un vistoso crocifisso gotico d'argento. I miei capelli neri, lunghi e lisci, hanno un'evidente ciocca viola.
Mi sta aspettando e tra poco una di noi due morirà.
O io, o lei stavolta

Basta basta, non vi aggiungo altro perché non devo rovinarvi la lettura di questo racconto. Io l'ho praticamente finito e presto ve ne parlerò, ma posso dirvi che sono sempre più colpita dal modo di scrivere di Connie Furnari!

Alla prossima
Eliza
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Dopo qualche libro di pausa torno questa settimana nel mondo di Jane Austen con un libro che voglio leggere da un pochino e che tutte le amanti della scrittrice inglese sicuramente conoscono. Si tratta di Vecchi amici e nuovi amori di Sybil G. Brinton, il primo sequel austeniano che si conosca (scritto nel 1913). E da questo libro vi propongo l'estratto di questa settimana...


Elizabeth e il marito desideravano il ritorno di Georgiana quanto lo desiderava lei stessa, ma Lady Catherine aveva insistito molto affinchè la nipote le facesse visita, e ritennero giusto che lei cogliesse l'opportunità di recarvisi mentre era relativamente vicina a Rosings. Georgiana non era mai stata lì senza la protezione assicuratele dalla presenza del fratello o della cognata; ma scoprì che era meno spaventoso di quanto avesse temuto, dal momento che sua zia era probabilmente incline ad essere più compiacente e meno dittatoriale verso di lei che verso qualunque altro essere vivente; e pure non comprendendo affatto il carattere della nipote, desiderava farla felice, alla migliore maniera di Rosings. Così Georgiana suonava obbediente il piano, prendeva parte a giochi di quadriglia, andava in giro con la cugina nel calessino tirato dai pony, sopportava le ammonizioni della zia, e ascoltava educatamente i lunghi racconti di Lady Catherine sulla sua giovinezza; e il tempo lentamente passò via, non prima però che avesse avuto modo di pensare numerose volte che Londra, se pure con le preoccupazioni che le aveva riservato quell'anno, era molto meno stancante per i nervi e per lo spirito. 
La data del suo rientro fu fissata per il cinque di agosto, e un accompagnatore fu prontamente trovato nella persona di Mr Bennet, che aveva preso una delle sue repentine decisioni di andare a far visita alle sue due figlie, avendo Mrs Bennet in programma di passare quel mese con Mrs Phillip, sua sorella. 
Alla prossima
Eliza
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Giusto oggi ho iniziato una nuova lettura, un libro che con Valentina, con cui collaboro, abbiamo deciso di inserire nella rubrica Un libro...Un film... (evvai, ecco la rubrica nella rubrica!!). Questa volta sono completamente all'oscuro della trama, so solo che dovrebbe essere un thriller/giallo, ma non ho letto trame o riassunti ne ho visto il film, si tratta di Dalia Nera di James Ellroy...


Attraversai il confine verso l'alba. Mentre infilavo la strada principale, la Revolución, Tijuana cominciava a risvegliarsi. Frotte di bambini si rivolto-lavano nell'immondizia per rimediare la colazione, mentre i venditori di taco rimescolavano le pentole colme di carnaccia. Marinai e marines, ter-minata la notte brava, venivano cacciati fuori dai bordelli. I furbi si avvia-vano barcollando verso le rivendite di penicillina della Calle Colón; gli stupidi andavano verso est, verso il Blue Fox e il Chicago Club, per assistere ai primi show del mattino. Fuori dai locali a buon mercato erano già allineate le auto dei turisti. I Rurales, a bordo di Chevy d'anteguerra, volteggiavano come avvoltoi. Le uniformi nere conferivano loro un'aria da nazisti.
Mi guardavo attorno alla ricerca della Ford di Lee. Avevo preso in considerazione la possibilità di chiedere aiuto al posto di confine o alla caserma dei Rurales, ma avevo rinunciato, dato che il mio socio era sospeso dal servizio e armato illegalmente. E poi, Lee doveva essere piuttosto teso e una parolina fuori posto avrebbe potuto farlo uscire dai gangheri. Decisi quindi di ricorrere ai compatrioti e frugando nei ricordi delle mie escursio-ni da liceale mi diressi verso la periferia della città, dove doveva trovarsi il Divisidero Hotel.
In cima a una collina, quella mostruosità rosa art déco dominava la distesa di tetti di lamiera dei tuguri della città. Con tono perentorio convinsi il commesso a dirmi che il "gruppo di Loew" si trovava nella suite 462. Mi recai nell'appartamento a piano terra e giunto davanti alla porta udii un clamore di voci concitate.
Fritzie Vogel stava urlando: «Insisto per sbattere dentro un messicano.
La lettera all'"Herald" non parla del film pornografico, si limita a dire che Wellington ha frequentato la Dalia e l'altra ragazza in novembre. Possiamo ancora...».
Ellis Loew ribatteva gridando: «Non si può. Wellington ha ammesso con Tierney di avere girato il film. E lui è l'ufficiale supervisore, non possiamo passare sulla sua testa».
Aprii la porta e vidi Loew, Vogel e Koenig sdraiati in poltrona, ciascuno con in mano una copia dell'"Herald", ovviamente fresco di stampa. Fra i compari cadde il silenzio. Koenig mi guardò stupito mentre Loew e Vogel borbottavano simultaneamente: «Bleichert».
«Al diavolo quella dannata Dalia» dissi. «Lee e Bobby De Witt si trovano entrambi da queste parti. La situazione sta prendendo una piega pericolosa.»

Voi l'avete letto? O magari avete visto il film? 

Alla prossima
Eliza
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Questa settimana vi propongo un estratto da un libro uscito da poco e che mi ha attratto fin da subito, I segreti di Coldtown di Holly Black. L'ho iniziato a leggere ieri sera, l'inizio è promettente, anche se c'è una cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso...ma vedrò come prosegue e ne parleremo più avanti!


Tana non sapeva dove stavano andando, capiva solo che si allontanavano sempre di più dalla sua vita precedente per entrare in quella che le sembrava una sua versione distorta, come in un labirinto di specchi al luna park.
Dopo aver mangiato si sentì assonnata come se fosse stata drogata. Era l'adrenalina che si esauriva, ne era certa, il terrore che retrocedeva. Tentò di dirsi che non era al sicuro, che era in macchina con un vampiro che, oltre a essere un vampiro, parlava come un pazzo, ma il suo corpo sembrava avere esaurito anche l'ultimo residuo di forza.
Batté le palpebre più volte, cercando di stare sveglia. — Cos'è successo a casa di Lance? Le catene... perché non ti sei liberato prima, se eri in grado di farlo?
— Ho ucciso qualcuno, un vampiro, ed ero esausto e... — si interruppe e guardò la strada per un momento. Tana studiò i suoi lineamenti: la bellezza androgina, esagerata, della bocca carnosa e le ciglia così folte da farlo sembrare truccato. — La mia mente non è... com'era un tempo. Quando abbiamo fame o siamo feriti, noi vampiri siamo in preda a una follia che possiamo curare solo nutrendoci, ma per guarire tutte le mie ferite non basterebbero fiumi di sangue. Lotto per mantenere dei momenti di razionalità. Potevo liberarmi, è vero, ma mi sarebbe costata molta fatica.
Quindi dopo, nel portabagagli dell'auto, per lui doveva essere stato ancora più penoso, considerate le bruciature.
— Tu non sembri pazzo — commentò Tana. — Beh, non così tanto.
Un angolo della sua bocca si sollevò in un mezzo sorriso. — Alcune volte non lo sono. Ma per la maggior parte del tempo, sì. E sfortunatamente, quando lo sono, la brama di sangue prende il sopravvento. Mi hanno lasciato là con il ragazzo legato, tenuto da parte per la notte successiva, come un dolce sul cuscino. Quando sei entrata tu, stavo aspettando che calasse il buio.
Tana guardò le ombre passare sul suo viso in accordo con l'inclinazione dei lampioni della strada. Si chiese se Gavriel sentisse l'odore del suo sangue direttamente dai pori, come il sudore.
Capì che aveva avuto in programma di prosciugare Aidan prima di scappare, anche se non l'aveva detto esplicitamente per un contorto senso di educazione.
Si chiese se Gavriel pensasse di mordere anche lei; il suo viso, concentrato sulla strada, era tranquillo come quello della statua di un santo in una cattedrale, ma lei l'aveva visto con Aidan. Aveva notato i solchi delle dita nella pelle del suo amico e il modo in cui aveva teso i muscoli del collo nel momento in cui l'aveva guardata, bocca dipinta di sangue e sguardo assente. Si chiese come sarebbe stato essere infettata e arrendersi, lasciarsi trasformare, diventare eterna e gelida e magica e mostruosa.

Voi l'avete già letto?

Alla prossima
Eliza


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Il teaser di questa settimana è tratto da un libro un po' diverso da solito, almeno per quanto riguarda le mie letture, cioè da un noir, completamente made in Italy, La volontà di Dio di Marco Bettini...


La villa della famiglia Gazzoni si trovava in via Gualandi, quasi appoggiata al fianco della collina. Sopra, in alto, altre case incombevano e sembravano quasi sul punto di caderle addosso. Però la strada era chiusa e finiva proprio contro casa Gazzoni. Gli alberi del giardino riuscivano a isolare bene la villa dagli sguardi dei vicini. A Tommaso Migliori la semplice visione suscitava invidia. Protetta da una recinzione e dalla vegetazione, pur trovandosi a meno di duecento metri dal traffico caotico dei viali, sembrava un'isola nella campagna. Il poliziotto era colpito soprattutto dall'aura di ricchezza che emanava ogni mattone, a partire dalle fondamenta fino al tetto.
Aveva telefonato a Rachele Gazzoni per chiedere un appuntamento e lei gli aveva risposto che poteva vederlo anche subito. Migliori suonò il campanello, sulla strada, dove si leggeva solo un  numero: l'uno. La villa di colore giallo spiccava contro il pendio della collina. Il giardino era ricco di sempreverdi e collegava la casa con la strada.

Alla prossima
Eliza

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Giusto ieri ho iniziato a leggere Bloodrose di Andrea Cremer, ultimo capitolo della serie Nightshade. Ho letto i primi due libri quando sono usciti, quindi prima di aprire il blog, perciò non ho fatto le recensioni...Essendomi piaciuti voglio concludere con questa lettura la trilogia! Il teaser di questa settimana è quindi tratto da questo libro...


Provai una punta di piacere nel notare che l'ala in cui alloggiava Logan somigliava a una prigione molto più della camera di Ansel. Mentre varcavo la porta di quello spazio angusto la pelle mi si accapponò. Avevamo percorso in silenzio il tragitto dal giardino alle carceri. Le stanze dei prigionieri erano collocate al livello del terreno, in una zona isolata dell'Accademia, lontane dalle ali dei Cercatori, pullulanti di attività.
Anche se Mason mi aveva assicurato che Anika sarebbe stata presente all'incontro, la richiesta di Logan non mi convinceva affatto. Quella procedura mi pareva fin troppo familiare: Logan voleva parlare al proprio branco, e noi eravamo stati chiamati a raccolta proprio come se lui fosse ancora il nostro capo. Anche Mason non era tranquillo, lo si capiva dal modo rigido in cui si muoveva. E come biasimarlo, del resto.
La cosa strana era che Ansel aveva insistito per venire. 
Alla prossima
Eliza



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Datemi un libro, un tè e una giornata piovosa, mi farete felice. Ogni libro è un'avventura incredibile e io voglio viverla! Voi no?


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