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La Biblioteca di Eliza



Buongiorno amici lettori,
guardate come sono brava! Questa volto nessun ritardo, vi propongo puntualissima, visto che è l'ultimo giorno del mese, il Clock Rewinders di Ottobre. Quindi, aspettate ancora un minutino per le feste di Halloween e guardate cosa è successo qui sul blog in questo mese!

LE MIE LETTURE
Ok, sto mantenendo la media del 7, anche ad Ottobre ho portato a termine infatti 7 letture, proprio come nel mese precedente.
  • Un giorno come un altro di Filippo Venturi
  • Maleficio di Rachel Hawkins
  • Scomparsa di Tim Johnston
  • Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink's Phillip's Station di Fannie Flagg
  • Nephilim di Valerio La Martire (per Italians Do It Better - Books Edition)
  • Talon di Julie Kagawa
  • L'Eredità di Louisa May Alcott


LA COVER DEL MESE
La cover di questo mese non può non essere lei, perché mi ha colpito molto,e  l'ho scritto anche nella recensione, per il suo essere semplice e al contempo particolare...



NUOVI INGRESSI IN BIBLIOTECA
(anche detta: E Voi? Dove vi metto?)

Anche questo è stato un mese molto generoso per quanto riguarda le nuove entrate. Ho acquistato due libri, uno che volevo assolutamente dopo aver letto il primo volume della serie, il secondo l'ho scoperto per caso su Facebook e mi ha incuriosito rivederlo sullo scaffale e quindi è venuto a casa con me. Si tratta di Il primo amore sei tu di Stephanie Perkins e Central Park di Guillaume Musso.
Gli altri mi sono stati invece inviati dalle Case Editrici. Il primo è Talon di Julie Kagawa che mi ha spedito la Harlequin Mondadori e che ho già recensito (QUI). Gli altri invece mi sono stati spediti dalla CentoAutori Edizioni che mi ha letteralmente invaso lo scaffale con ben cinque libri (dovevate vedere la mia faccia quando ho aperto il pacco!!): Non voglio essere famosa di Elena Depaoli, Mi vuoi sposare? di Elisabetta Belotti, Cocktail di cuori di Chiara Santoianni, La logica del gambero di Maria Rosaria Selo e Le solitudini dell'anima di Maurizio De Giovanni. Un grazie enorme a tutti!


Anche per Ottobre è tutto! Vi aspetto domani con la Tbr di Novembre!

Alla prossima



Buon pomeriggio amici lettori,
il cielo grigio incombe fuori dalla mia finestra, clima giusto per mettersi a scrivere un po'. Quindi, accendo playlist Spotify (arcipippolina come sono giovane...), cuffie e apro il blog. Di cosa vi parlo oggi? Vi propongo la recensione di L'Eredità di Louisa May Alcott.


Titolo: L'eredità
Titolo originale: The inheritance
Autore: Louisa May Alcott
Editore: Jo March
Collana: Atlantide
Pagine: 144
Ebook: € 
Cartaceo: € 12,00
Data di pubblicazione:  31 maggio 2015
Link Amazon: L'eredità  

TRAMA

Protagonista del romanzo è Edith Adelon, una povera orfana di origini italiane, accolta e allevata dalla nobile famiglia inglese degli Hamilton, presso i quali diviene istitutrice e poi compagna della giovane Lady Amy. Una lunga lettera svelerà alla ragazza l'inverosimile mistero della sua nascita. Scritto sotto l'influenza dei romanzi gotici in voga al tempo, ancora acerbo nello stile eppure originale nella stesura, "L'eredità" è, dunque, il primo esperimento letterario di colei che diventerà la celebre autrice di "Piccole donne".



Dovete sapere che molto spesso dietro i libri che si trovano sulle mie librerie si nasconde una storia, per quanto piccolo o grande esso sia c'è sempre un aneddoto che riguarda la loro scoperta, il loro acquisto o comunque il loro arrivo tra le mie mani. L'Eredità della Alcott non fa eccezione. A maggio, mentre circa tre quarti dei blogger italiani stavano preparando le valige alla volta di quel di Torino per il Salone internazionale del Libro, io ero qui che mi rodevo il fegato e mi sfogavo su un barattolo di Nutella, anche perché avrei avuto modo di andare grazie a Laura La Libridinosa e alla sua ospitalità, ma non era proprio il momento per fare armi e bagagli e partire. Quindi potete immaginare la mia tristezza. Però non potevo resistere alla tentazione di avere un libro che aveva "respirato" l'aria del Salone e così ho commissionato proprio a Laura e alle altre Lgs questo acquisto, una succulenta anteprima che la Jo March, casa editrice che non smetterò mai di ringraziare per i piccoli gioielli che porta in Italia, portava proprio a Torino. Quindi L'Eredità di Louisa May Alcott dopo un rapido giro posta è arrivato nella Biblioteca.

Tutti voi conoscete la Alcott, la mamma delle Piccole Donne (e dei seguiti, a mio parere, meno felici), sicuramente una delle più preziose scrittrici americane. Negli anni 90 del '900 un caso fortuito portò due ricercatori ad avere tra le mani un manoscritto autografo del 1849 di Louisa May Alcott, questo manoscritto, L'eredità, che non è altro che il primo romanzo che la scrittrice americana scrisse all'età di 17 anni. Pur nella sua brevità e innocenza possiamo già trovare in esso alcuni elementi che poi una Alcott più matura riproporrà nel suo grande capolavoro: la ricerca di se stessi, la purezza dell'animo e dei sentimenti, la ricerca di un nido familiare caldo e rassicurante, una protagonista semplice ma al tempo stesso controcorrente. Se nelle avventure della famiglia March Jo, ragazza acuta e scapestrata, più interessata alla letteratura che ai pizzi, quasi una suffragetta in miniatura, non era altro che il doppio letterario dell'autrice, cresciuta coi dettami paterni del Trascendentalismo, qui Edith è una Jo March ancora acerba, priva di quell'acume e di quello spirito che ritroveremo nella protagonista di Piccole Donne, ma con già i suoi principi e i suoi intenti, con il suo ideale di amore e la sua forza espressiva. Se Piccole Donne sarà la dimostrazione su carta delle paure nella crescita, della difficoltà di trovare la propria strada nella vita, dei dolori che porta con se la fine della fanciullezza, L'Eredità lo anticipa nelle sue linee principali, non con lo stesso pathos che troveremo più avanti nella Alcott, ma con la stessa semplicità e lo stesso "sugo della storia": da soli facciamo la nostra strada e il nostro destino, finché soli non siamo più e "le nostre mani vuote, vuote non saranno più".
L'Eredità rispecchia tutta l'innocenza ma anche la forza sentimentale di una diciassettenne che  guarda al futuro, un futuro che per la Alcott non prevedeva nulla di buono viste le difficoltà anche economiche in cui vessava la sua famiglia. Nonostante però questo clima tutt'altro che rassicurante nelle righe di questo breve romanzo si affacciano anche la speranza  e la fiducia: la speranza di trovare il proprio posto nel mondo e la fiducia di mantenere saldi i propri principi, anche nel momento in cui si viene accusati. Certo, la penna della Alcott è qui ancora acerba  e lo si nota in più parti, soprattutto nei punti in cui la fretta la porta a riassumere in una breve frasi eventi che sarebbe stato interessante (o opportuno) affrontare in maniera più esaustiva. C'è una certa fretta, come la necessità quasi fisiologica di arrivare al punto, di mostrare quello che succederà. Questa fretta diventa palese nell'escamotage letterario della lettera rivelatrice, usato per dimostrare i nobili natali della povera Edith, ma che passa quasi in sordina di fronte ai maneggi malevoli della perfida Ida; leggendo questa lettera, il suo povero messaggero  e lo stesso padre di Edith non restano impressi, tanto che ho dovuto riprendere in mano quelle poche pagine per ricordarmi di che si parlava.

In conclusione: in questo breve romanzo si notano già le basi della scrittura della Alcott, la sua forza espressiva, le sue tematiche semplici, quasi casalinghe, ma dal forte impatto sociale, la visione del mondo che la circonda e del periodo storico, reso particolare dalle idee paterne, che sta vivendo; eppure bisogna ricordare che è il romanzo di una diciassettenne e quindi ancora intriso di una certa ingenuità e soprattutto dalla mancanza di una forte struttura narrativa (per lo più ripresa dai romanzi gotici dell'epoca). E' già la Alcott, ma una Alcott in divenire!

Giudizio


Voto

Alla prossima
Eliza


Buon pomeriggio amici lettori!
Eccomi di nuovo qui a scrivere un recensione. Dopo le dolci note dell'Alabama con il libro di Fannie Flagg oggi cambio del tutto genere e mi rituffo nel fantasy. Qualche settimana fa la Harlequin Mondadori mi ha gentilmente inviato una copia di Talon di Julie Kagawa (che sabato è stata al Bookcity di Milano!) e questa è la mia recensione!


Titolo: Talon
Titolo originale: Talon
Serie: Talon #1
Autore: Julie Kagawa
Editore: Harlequin Mondadori
Collana: Hm
Pagine: 475
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 16,00
Data di pubblicazione:  6 ottobre 2015
Link Amazon: Talon   
TRAMA

Ci fu un tempo in cui i draghi furono cacciati fino quasi all'estinzione dai cavalieri dell'Ordine di San Giorgio. Da allora, nascosti sotto sembianze umane, i draghi di Talon sopravvissuti al massacro si sono moltiplicati e hanno acquisito maggiore forza e astuzia nel corso dei secoli: non manca molto a quando saranno pronti a diventare i padroni del mondo, senza che gli esseri umani nemmeno se lo immaginino. Ember e Dante Hill sono gli unici esemplari di draghi fratello e sorella, addestrati per infiltrarsi nella società degli uomini. Ember non vede l'ora di vivere come una teenager qualunque e godersi fino in fondo quell'unica estate di libertà che le sarà concessa, prima di ricoprire il ruolo a lei destinato dentro il regno di Talon. Ma l'Ordine è sulle loro tracce per terminare quanto non era stato fatto nel passato: annientarli tutti. Il cacciatore di draghi Garret Xavier Sebastian, però, non può uccidere, a meno che non sia sicuro di aver trovato la propria preda. E niente è certo quando si tratta di Ember Hill.




Ho letto tantissimo di questo libro, sia della sua versione americana sia di quella italiana, quindi ero preparata su cosa aspettarmi. Ammetto di averlo letto un po' male perché, per una tempistica sbagliata da parte mia, l'ho iniziato, abbandonato per un paio di giorni per portare avanti un'altra lettura e poi ripreso. Insomma, non il massimo, anche perché tendo a leggere quasi sempre un libro alla volta, soprattutto per questo genere di libri (anche se ogni tanto leggo qualche pagine de La nave di Teseo... ma quella è un'altra storia!). Quindi la mia recensione gioco forza non sarà entusiasta, ma ribadisco, un parte della colpa è tutta mia.

La storia ci racconta le vicende di Ember, all'apparenza una qualunque ragazzina di 16 anni ma che in realtà è un drago. Avete capito bene, un drago, con squame, coda e fuoco dalle fauci. E Ember non è un drago qualunque visto che ha un gemello, Dante, un evento più unico che raro anche nella loro specie. Julie Kagawa si inventa però anche una grande società di draghi, Talon appunto, che cerca di mantenere viva la propria razza sempre più minacciata dall'uomo e in particolare dall'Ordine di San Giorgio, istituito nei secoli passati per sterminarli. Dopo una prima fase di insegnamento passata in una struttura isolata nel deserto, Ember e Dante passano alla seconda fase che prevede l'inserimento e la mimetizzazione tra gli uomini. Finalmente Ember può assaporare, anche se per pochi mesi, la normale vita di una sedicenne, fatta di amici, spiaggia, surf e feste. Ma lo zampino ci mette il suo e porta sulla sua strada Garret, anche lui un normale ragazzo in apparenza. Inoltre Ember, grazie alla conoscenza del disertore Riley, scopre che Talon non è quell'oasi di protezione e famiglia che credeva ma che ha in serbo per lei un futuro ben preciso.

La storia, nella sua struttura più profonda, non è propriamente originale e il triangolo non fa che aumentare questa sensazione. Tuttavia l'introduzione dei draghi e di una loro società ramificata nel tessuto quotidiano è qualcosa almeno per me nuovo, soprattutto perché il tutto è ambientato nei giorni nostri. Quindi la scintilla originale del romanzo non mi è dispiaciuta. Ho trovato tutta la prima metà piuttosto lenta e ripetitiva, incentrata molto sulla ricerca di normalità di Ember. Al solito, carino all'inizio, quasi tenero, ma alla lunga stufa. Il romanzo per me carbura veramente solo da metà in poi quando la situazione si fa più tesa, certo, ma anche quando mettiamo da parte surf e amori estivi (che possiamo trovare in un qualsiasi romanzo) e andiamo al succo del racconto. E' curiosamente la parte in cui Riley entra in gioco in maniera più decisa, in cui il seme del dubbio si radica in pieno in Ember ( ma anche in Garrett). Insomma, è il momento in cui le carte vengono finalmente rimescolate e la situazione inizia a farsi veramente interessante, fino a giungere ad un finale che magari non stupisce tanto ma che lascia aperta la porta ad un seguito che secondo me convincerà molto più di questo primo capitolo.
La protagonista Ember non mi è dispiaciuta per il suo carattere, forte, deciso, né per l'idea di avere una sorta di doppia identità, umana e "draghesca" (oddio passatemi il termine...). C'è in lei un vero e proprio dissidio interiore, un parte umana e una animale, cuore e istinto che mi ha molto colpito.  Quello che mi è piaciuto meno è il modo in cui gli altri personaggi la vedono. Prima di tutto per favore basta con le protagoniste ricce, rosse e con la pelle chiara chiara (mica per niente ma io me le immagino tutte come la protagonista del film The Brave- Ribelle). E poi viene vista da questo o quel personaggio come una ragazzina affascinante e sensuale, quasi infantile ma con una luce speciale negli occhi... Bellissima descrizione per carità, ma oramai vista e rivista. Insomma avrei voluto di più. Come avrei voluto veder un po' di più il gemello Dante, ma qualcosa mi dice che nel seguito lui ci darà molto di cui parlare.

Insomma, Talon non sarà stato per me il libro dell'anno, ha tutte le pecche di un primo capitolo, ma è stata comunque una lettura bella e godibile, grazie anche allo stile della Kagawa che ha saputo presentarci con maestria la storia da tanti punti di vista senza creare confusione ma anzi dandoci un quadro completo. Diciamo che questo primo libro se non mi ha convito ha comunque creato in me grandi aspettative per il seguito, perché soprattutto la sua parte finale mi ha fatto vedere tutte le potenzialità di una bella serie.

Giudizio


Voto



Alla prossima
Eliza



Buongiorno amici lettori,
una nuova settimana volge al termine e siamo anche quasi a fine mese. Novembre si sta affacciando e con lui anche le prime decorazioni di Natale! Io non vedo l'ora di mettermi all'opera, però, calma, devo trattenermi e non anticipare troppo! 
Quest'oggi vi propongo la recensione di un bellissimo libro (e anche la copertina... non è un amore), Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink's Phillips Station di Fannie Flagg. 


Titolo: Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink's Phillips Station
Titolo originale: The All-Girl Filling Station's last reunion
Autore: Fannie Flagg
Editore: Rizzoli
Collana: Best Bur
Pagine: 393
Ebook: € 4,99
Cartaceo: € 10,00
Data di pubblicazione:  4 giugno 2015
Link Amazon: Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink's Phillips Station  

TRAMA

La signora Sookie Poole di Point Clear, Alabama, ha appena accompagnato all'altare l'ultima delle sue figlie e si prepara a godersi un po' di meritato riposo. Certo, c'è ancora l'anziana madre Lenore Simmons Krackenberry, con qualche momento di follia di troppo, da dover gestire, ma la vita sembra finalmente in discesa. Finché, un giorno, Sookie viene inaspettatamente a sapere qualcosa che mette in discussione tutto ciò che pensava di conoscere di se stessa, della sua famiglia e del suo futuro. Inizia così un viaggio di scoperta che la porta in California, nel Midwest, e persino indietro nel tempo, precisamente negli anni Quaranta, quando un'irrefrenabile donna di nome Fritzi rileva assieme alle sorelle la stazione di servizio del padre. La pompa di benzina gestita da sole ragazze, per di più in pattini a rotelle, riscuote un tale successo che i camionisti cominciano a modificare i loro itinerari pur di fermarsi alla leggendaria Wink's Phillips 66. Ma questa sarà solo la prima di molte avventure in cui Fritzi, spirito libero e anticonformista, si getterà a capofitto nel corso della sua vita. E che insegneranno a Sookie che non è mai tardi per rompere gli schemi e reinventarsi davvero.



Ora, sedetevi, mettetevi comodi.. tutto bene? Siete tranquilli? No perché probabilmente ora vi sconvolgerò. Io della Flagg non avevo mai letto niente. Certo, la conoscevo per Pomodori verdi fritti ma francamente non la avevo mai presa in considerazione. Fino a che non è stata proposta per la Lettura sparpagliata del mese di ottobre (fermi tutti, non la avete ancora letta?? Correte sul blog delle LGS, vi aspettano mirabolanti avventure!!) e voi, cari lettori, la avete votata in tanti tanti. E così, armi e bagagli, faccio il mio ordine Amazon (ciao corriere... ti meriti un saluto visto che mi sopporti e vieni qui almeno un paio di volte a settimana) e cosa mi ritrovo tra le mani? Prima di tutto una delle più belle copertine mai viste, no veramente è uno splendore; quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare e alla Rizzoli quel che è della Rizzoli che in un mare di copertine tristi e insignificanti ha saputo puntare su un progetto grafico semplice e particolare al contempo, e non solo per questa copertina ma per tutta la serie dei libri della Flagg in edizione economica (che per una volta nell'editoria italiana non sono versioni tristi e trascurate delle maggiori in copertina rigida, ma battono il cartonato 20 a 0!).
Estetica a parte, quale è stato il mio primo approccio con la cara Flagg? La adoro! La storia di Sookie e di Fritzi ha saputo darmi tanto, ma soprattutto ha saputo raccontare una storia importante ma in maniera leggera e divertente, non ridicolizzando eventi storici seri ma non lasciando che la loro importanza schiacciasse il romanzo. La narrazione viaggia su due binari. Da un parte abbiamo Sookie, casalinga di Point Clear, Alabama, che, dopo i matrimoni delle figlie, vede finalmente la luce della pace e della tranquillità con l'amato marito Earle, finché non riceve una lettera che le scombussola la vita e la porterà a farsi tante domande su se stessa e sulla onnipresente e invadente madre Lenore. Dall'altra invece facciamo un salto nel tempo alla vita di Fritzi e della sua famiglia, i Jurdabralinski, emigrata dalla Polonia verso gli Stati Uniti alla ricerca di fortuna; con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l'attacco giapponese di Pearl Harbor anche la vita di questa famiglia viene sconvolta e mentre il fratello si arruola per difendere il proprio paese, le sorelle compresa Fritzi entreranno nella storia per un altro motivo. Dove si incontrano queste due storie? Eh cari lettori, sta a voi scoprirlo, vi basti sapere che la Flagg mi ha stupito perché non pensavo che una narrazione del genere facesse per me, visto che in altri romanzi non mi era piaciuta, invece lei è riuscita a incuriosirmi pagina dopo pagina. In ogni nuovo capitolo non vedevo l'ora di scoprire quale nuova pazzia aveva architettano Lenore, dove avrebbe volato Fritzi, volevo leggere una nuova lettera di Billy e magari fare una nuova seduta in uno sperduto caffè sulla superstrada con dottor Shapiro. E quando tutto sembra chiaro, quando ogni tassello sembra tornare al suo posto e si pensa di aver capito tutto... ecco la Flagg ci fa lo sgambetto e ci propone una sorpresa sul finale che all'inizio lascia senza fiato e poi ti fa anche commuovere un po'. Brava Fannie (posso chiamarti Fannie??)!
Documentandomi un po' avevo letto che la Flagg era famosa soprattutto per i suoi personaggi. E in effetti sono uno più bello dell'altro. Vi avverto sono tanti, fratelli, sorelle, vicini di casa, compagne di volo, ecc ecc, ma non c'è confusione, anzi! Poche pagine e ci si trova a proprio agio a passeggiare  tra le stradine ordinate e fiorite di Point Clear o a salutare un nuovo cliente alla Wink's Phillips Station.
Oh e l'ironia!! Le pazzie esasperanti di Lenore (ma in fondo senza di lei il mondo sarebbe più noioso...), le avventure di Sookie con le terribili ghiandaie, gli sguardi perplessi delle vicine di casa... una risata dopo l'altra!
In conclusione, non commettete il mio stesso errore, anzi imparate da me e leggete la Flagg. In giro ho letto (ma mi è stato anche confermato dalle Lgs) che questo è uno dei più bei libri dell'autrice americana ma io voglio assolutamente recuperare anche gli altri!

Voto


Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori,
da un po' di giorni non vi presentavo qualche libro nuovo, meglio porre rimedio! Oggi infatti vi segnalo Sein. Una virgola sull'acqua. Ritratto di un'isola bretone leggendaria di Susy Zappa.


Titolo: Sein. Una virgola sull'acqua. Ritratto di un'isola bretone leggendaria
Autore: Susy Zappa
Editore: Il Frangente
Pagine: 164
Ebook: € 
Cartaceo: € 18,00
Data di pubblicazione:  9 aprile 2015
Dove acquistare: IBS - AMAZON - SITO EDITORE

TRAMA

Storia di naufraghi e naufragi, di un'isola circondata da un cordone di fari così bello da essere definito "la Versailles del mare". Come una zattera ancorata alla prua del Finistère, il libro narra la storia della piccola isola di Sein, in bretone Enez Sun, collocata nel parco marino d'Iroise. La distanza che la separa dal continente è soltanto di otto chilometri, ma quel tratto di mare, chiamato la Raz de Sein, è il luogo più pericoloso al mondo per la navigazione. Un'isola abbracciata da due mari, rincorsa da leggende di corsari, dove i Celti presupponevano la fine del Mondo. L'isola delle nove Sacerdotesse votate alla castità e di un popolo di Anime in pena che dalla Baia dei Trapassati erano traghettati a Sein per essere inumati. Streghe, miti e leggende di cui Enez Sun custodisce un mistero. L'isola di Sein è un crocevia di ricordi. I senani hanno cavalcato le onde della vita dimostrando a loro stessi uno straordinario carattere forgiato dall'istinto di sopravvivenza. I sassi e le rocce custodiscono i pensieri di chi ha attraversato il tempo e i confini. I senani svicolano, ma sanno di essere ereditieri di un passato che è entrato nella memoria.


L'AUTRICE
Nata sotto il segno dell’acquario. Dopo un percorso dedicato alle varie forme artistiche, la sua passione per la creatività la porta a dedicarsi alla scultura. Collezionista di tutto ciò che ha il fascino di un tempo passato, dalle vecchie scatole di latta ai libri di favole. Spirito ribelle, cerca di cogliere l’attimo fuggente perché l’oggi è già la proiezione del domani. Inizia a dedicarsi alla scrittura componendo riflessioni e pensieri, poi l’inaspettato incontro con l’isola bretone e la scoperta delle sue arcaiche leggende e misteri. Dopo aver più volte visitato Sein, la decisione di scrivere un libro per raccontarne la straordinaria, antica e infinita storia e far conoscere il fascino che, attraverso i secoli, ha attratto pittori e artisti. Vivere in un faro sarebbe il corollario di un’esistenza onirica di una persona innamorata delle forti emozioni e godere di intensi profumi portati dal vento e dal mare in tempesta dove a volte si rispecchiano i propri stati d’animo.
Socchiudendo gli occhi, così si firma l’artista.

Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori!
Eccoci arrivati al sesto appuntamento con le nostre chiacchierate (Lauraaaa, Salviaaaa ma già è il sesto? Ammazza quanto parliamo!).
Questa puntata ha avuto una lunga gestazione. All’inizio infatti avevamo pensato ad un altro argomento, totalmente diverso, però… ecco… si insomma, è arrivato, lui, il maledetto blocco dello scrittore. E fu così che proprio noi tre siamo rimaste senza parole…


No no, calma. Non potevamo mica far passare ottobre senza questo prezioso appuntamento. Abbiamo deciso di comune accordo di cambiare argomento. Essenzialmente è andata così…

La Libridinosa: ragazzeeee, io non so che scrivere per la chiacchierata
Eliza: allora cambiamo argomento
Salvia: cambiamo? Cambiamo!!

Ma non preoccupatevi perché il vecchio argomento prima o poi lo useremo, era molto… gustoso!
Per il mese di ottobre invece l’argomento sarà Caro Blogger ti scrivo… Cosa scrivere e non scrivere quando si contatta un blogger. 


Il pensiero di Eliza - "La Biblioteca di Eliza"

Dai ammettiamolo, questo è un argomento paraculo, e passatemi il francesismo (si potrà scrivere paraculo su Blogger o Google mi oscura? Mah, assaporiamo il brivido del proibito). Le nostre caselle mail sono infatti il ricettacolo di tutto ciò che produce la blog sfera, dai tipi seri e gentili che hanno un vero interesse a contattarti, alle pubblicità, fino allo spam più bieco col quale ti propongono interessanti finanziamenti (ma di che???). Ora, tralasciamo queste ultime due categorie anche se ce ne sarebbero di cose divertenti da dire e pensiamo piuttosto ad un autore tipo che propone ad un blogger tipo il suo libro per una recensione o una segnalazione. Cosa deve scrivere e cosa deve assolutamente evitare per essere preso in considerazione (o almeno sul serio)? 
In realtà noi poveri blogger non pretendiamo la Luna, non vogliamo carte bollate, non chiediamo un patto col sangue ma solo semplice buon senso e buona educazione. Cosa fate quando conoscete per la prima volta una persona? Vi presentate! Ecco perché non farlo se mi scrivete? E poi sarebbe carino indicare perché mi stai scrivendo: cosa vuoi? Una recensione, una segnalazione, un gelato al cioccolato? Cosa?? A questo punto magari il buon senso prevede che, dovendo “vendere” il tuo libro, come dire…tu magari mi dicessi di che cavolo parla il tuo libro!! E infine.. un grazie, un saluto, una firma, un ciao ciao con la manina! Così, giusto per lasciarci in amicizia…
Cosa evitare? Evitate mail copia e incolla. Lo so, ne spedite a centinaia, ma fidatevi danno l’idea di sciatto e poco serio e si notano dalla prima parola. Evitate assolutamente mail tipo “Ecco il mio libro…link”… scusa chi sei? Cosa vuoi? Chi ti conosce?? 
Infine vi lascio con due consigli spassionati. Primo, informatevi sul blog a cui state scrivendo, sfogliatelo, leggiucchiate qua e là per capire se il vostro libro possa rientrare o meno nelle letture tipo del suo amministratore. Secondo, non insistete, se vi viene detto no non continuate a proporre il vostro lavoro, un grazie e amici come prima, perché non è cattiveria, non sempre un libro può interessare o non sempre si ha il tempo per tutti. Sarà un sollievo per il blogger e, caro autore, ci farai veramente il figurone di persona intelligente ed educata! Vuoi mettere di questi tempi?!


Il pensiero di Laura - "La Libridinosa"

Caro blogger ti scrivo, così mi distraggo un po’... 
Ecco, citando una famosa canzone di Lucio Dalla, mi chiedo se, davvero, tante volte, chi scrive a noi blogger non sia davvero distratto. Come dite? No? Non è distrazione? Ah, è proprio stronzaggine? Uh, scusate anche me per il francesismo!
Io ve lo dico subito: il 95% delle mail che mi arrivano, le cestino dopo neanche due righe lette.
Quando mi ritrovo davanti ad un “cara redazione...”, io butto via come se non ci fosse un domani. Inizialmente mi saliva il nervoso, ma talmente tanto che mi veniva voglia di girare per l’Italia in cerca dei mittenti di tali mail e prenderli a calci nel sedere per tutta la nostrana penisola. Anche perché, tutto sommato, il nome del mio blog è abbastanza chiaro, no? LA Libridinosa. LA = articolo determinativo, femminile SINGOLARE. Singolare... una, io sono una sola. Non ho una redazione, non ho dei sottoposti, non ho folletti di Babbo Natale o schiere di Minions che mi aiutano a gestire il blog. Faccio tutto da me! Quindi, cari simpaticoni che scrivete alla mia redazione, sappiate che quell’introduzione puzza di mail copia-incolla!
Poi mi sono dovuta arrendere all’evidenza: di mail così ne arrivano almeno una trentina a settimana; quindi, costi di benzina, tempo a disposizione e famiglia a carico, rendono il mio obiettivo non perseguibile!
Un altro genere diffuso di e-mail che irrita abbastanza me e le mie colleghe è quello che inizia con “Ciao, sono Pinco Pallo (giuro, sino ad oggi non mi ha scritto nessuno con questo nome, ma non si sa mai!), seguo sempre sempre semprissimo il tuo blog, mi piace assai assai, quindi mi farebbe piacere se tu potessi segnalare il mio romanzo e magari, se ti va, anche recensirlo.” 
Per un momento mi illudo (che volete farci? Sono femmina, umana, faccio la blogger e sono anche un po’ sborona. Vero, ragazze?!!!). Quindi scorro entusiasta la mail e mi ritrovo una scheda informativa, con tanto di copertina e sinossi, di un fantasy/un distopico/un romance/ un chick-lit di quelli rosa che più rosa non si può.
Ecco, dimmi caro Pinco Pallo dei miei stivali... sii sincero, a me puoi dirlo, so che appaio fortemente stronza e permalosa, ma faccio un fioretto e ti abbuono 10 stronzate in un colpo solo che mi garantisci sincerità. I casi qui sono solo due: o tu hai sbagliato ad inserire il mittente o pensi che io sia una cretina che glisserà sul fatto che dichiari beato e beone di seguirmi e, invece, si capisce benissimo che non tu nel mio blog non ci sei mai passato, manco per sbaglio, neanche quella volta che alla rotonda dovevi girare per Cremona e, invece, ti sei ritrovato a Soresina!
E allora, per tirare un attimo una conclusione, che qui si fa tardi e io avrei anche da leggere, se volete sapere come si scrive ad un blogger, potete leggere ciò che vi ha detto Laura prima di me oppure contattare Monica Coppola, bravissima scrittrice, donna in miniatura, ma tanto gnocca e simpatica da morire che, a suo tempo, mi scrisse dicendomi chiaramente che sapeva benissimo che io, magari, il suo libro lo avrei schifato, che era cosciente del fatto che rischiava il linciaggio da parte mia e anche quattro sputi in faccia se ci fossimo incontrate, ma, insomma, le stavo simpatica, le piaceva il fatto che ero riuscita a fanculizzare (anche se solo tramite recensione) un certo Bianchini e che lei avrebbe davvero avuto piacere di farmi leggere il suo primo romanzo e di avere una mia recensione. Perché Monica abbia deciso di sottoporsi a quella gogna, io non l’ho ancora capito. Il punto è che lei ha saputo catturare la mia attenzione con la sua sincerità, con la sua simpatia e con la sua spontaneità. Non mi ha presa in giro, il suo libro l’ho letto, l’ho amato e a lei non ho mai sputato in faccia, neanche quando ci siamo incontrate di persona. Vero, Monica? Diglielo tu a ‘sti disgraziati che io, tutto sommato, sono una personcina civile!


Il pensiero di Salvia - "Desperate Bookswife"

Ohh, che argomento di tutto rispetto questo. Complimenti a colei che ha partorito questa idea geniale...
Quando ho aperto il blog mai più avrei pensato in così poco tempo di essere tempestata da e-mail contenenti richieste varie, e invece mi sono montata la testa e adesso sono convinta di essere una persona famosa hi hi hi. No, scherzi a parte, tutti coloro che hanno un blog attivo e non - dopo capirete perchè- ricevono e-mail di ogni genere da un sacco di mittenti, provenienti dai posti più strani e con i nomi più impronunciabili. Spesso però la maleducazione o/e proprio il cattivo gusto regnano indisturbati, infastidendo alquanto colui che riceve tonnellate di posta ogni settimana. 

1) Buone maniere: se mi presento a casa di un estraneo difficilmente entrerò rompendo il vetro del salotto con un mattone e mi metterò a cantare le canzoni di Nino D'Angelo sul tappeto persiano di Nonna Fulvia con le scarpe sporche di cacca del gatto Ettorino. Quindi, se invierò una mail ad un estraneo, nell'oggetto scriverò il motivo del messaggio , poi saluterò e mi presenterò, dopo di che spiegherò il motivo del messaggio, fosse anche solo fare amicizia con il blogger in questione.

2) Semplice e intuitivo, come l'I-Phone: se ho deciso di vendere l'aspirapolvere al vicino di casa, non gli citofonerò per descrivergli il travaglio di mia madre - anche se la tecnica del "confondi l'avversario per sopraffarlo" potrebbe essere una strategia- , ma gli dirò che ho comprato il Folletto e la mia vecchia Aspira-Lava è un'occasione che non va sottovalutata. Caro Blogger, sono un autore e vorrei chiederti se ti andrebbe di pubblicizzare o leggere il mio libro. So che del mio cavallo bolso non ti frega nulla, quindi ti saluto. Nel caso fossi interessato ti lascio di seguito le informazioni sul mio libro...

3) Stalking = reato: nel caso il mio vicino di casa non fosse interessato all'acquisto o nemmeno fosse interessato a ricevere in regalo la mia favolosa Aspira-Lava (che per comodità chiameremo Pina), cercherò di evitare le serenate sotto casa sua, ma sopratutto difficilmente gli bucherò le gomme della macchina, ma sono certa che se anche mi attaccassi semplicemente al suo campanello...lui potrebbe chiamare i carabinieri o peggio ancora...la neuro. Sono certa che se mi verrà sbattuta una porta sul naso per svariati motivi, non insulterò il blogger in questione, non gli intaserò la posta elettronica e non gli invierò il cadavere di un piccione tramite posta prioritaria.

4) Se non conosco bene le abitudini igieniche del mio vicino di casa, nel tentativo di vendergli la Pina, non gli dirò "tu che pulisci tre volte al giorno", per poi scoprire sul momento che sul tappeto di Nonna Fulvia vivono indisturbati muschi e licheni accompagnati da scarrafoni, va bene che gli affari sono affari, però un po' di furbizia per non farmi mandare a quel paese dopo meno di 30 secondi!! Se devo scrivere ad un blogger evito le e-mail copia-incolla, ma se devo risparmiare tempo perchè gioca la juve... almeno l'introduzione personalizzata non la dimentico. ma sopratutto non "sboroneggio" scrivendo di essere un assiduo frequentatore del blog se non ci sono mai entrato. Eviterò figure imbarazzanti.

Ok mi hanno fatto segno di tagliare, devo salutarvi e mi scuso per essermi dilungata, come al solito!!








Buona domenica amici lettori!
Come procede la vostra giornata di meritato riposo? Io ieri sera ho visto un bellissimo film, Woman in Gold, con una fantastica Helen Mirren (e non solo, fate il giochino "in quale serie tv ti ho visto?" Perchè io ne ho riconosciuti parecchi). Ve lo consiglio davvero tanto. Oggi invece, dopo una mattinata un po' del cavolo (vi prego, ditemi che anche  a voi capitano...), devo assolutamente leggere, no anzi leggere leggere! Ma prima di sprofondare nel divano in compagnia di Talon vi lascio con le novità che troveremo in libreria questa settimana... è il momento delle Prossime Uscite!!


 
Titolo: Magisterium. Il guanto di rame
Serie: Magisterium #2
Autore: Holly Black, Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Collana: I Grandi
Pagine: 272
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 17,00
Data di pubblicazione:  20 ottobre 2015
Link Amazon: Il guanto di rame. Magisterium: 2  

TRAMA

  Callum Hunt ha tredici anni, frequenta il secondo anno del Magisterium e dovrebbe essere morto. Perché prima di essere uccisa, sua madre ha lasciato una scritta incisa nel ghiaccio: "uccidete il bambino". Ma questo non è il peggiore dei suoi segreti. Callum sa di avere dentro di sé l'anima del Nemico, che si è impadronito di lui dopo il Massacro Gelido. E sospetta che suo padre voglia rubare l'Alkahest, il guanto di rame, unico oggetto magico in grado di salvare il mondo dalla malvagità assoluta. Quando decide di partire in cerca del padre, però, scopre di non essere solo. Con lui ci sono i suoi migliori amici: Aaron, timido e generoso, che ha appena scoperto di essere il Makar e possiede la potente magia del vuoto, Tamara, intelligente e piena di risorse, e Subbuglio, il giovane lupo del caos che non lo abbandona mai. Callum sa di non avere scelta. Se necessario, dovrà sacrificarsi.



 
Titolo: E se fosse un segreto?
Autore: Virginia Bramati
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 296
Ebook: € 8,99
Cartaceo: € 18,00
Data di pubblicazione:  20 ottobre 2015
Link Amazon: E se fosse un segreto?  

TRAMA

  Alessandra è una ragazza fortunata: la sua mamma avrebbe voluto chiamarla Sendi (la sua trascrizione di Sandy), come la protagonista di Grease, ma con un piccolo inganno gliel'hanno impedito. Così la figlia della parrucchiera Mary Mantovani e di un padre ignoto è stata registrata come Alessandra, e dio sa quanto ne è felice tutte le volte che sua mamma si ostina, invece, a chiamarla con le clienti del negozio Lamiasendi. Ma Alessandra non è solo fortunata: è anche molto, molto in gamba. Nonostante i piani che sua madre aveva fatto per lei, tra phon e bigodini, è riuscita a studiare, è diventata avvocato, e da pochi giorni grazie all'appoggio di una lista civica di persone per bene è stata eletta sindaco della piccola cittadina brianzola dov'è cresciuta: Verate. E adesso, la prima cerimonia pubblica a cui partecipa con la fascia tricolore è destinata a rivelarsi un'emozione al quadrato... Nell'inaugurare il nuovo reparto maternità dell'ospedale Alessandra rincontra Stefano Parodi Valsecchi, il giovane, brillante primario con il quale a diciassette anni ha vissuto l'incanto del primo vero amore. Invece la vita, finora, li ha separati: lui a studiare ad Harvard, lei in un convitto di suore francesi a Milano. Ma forse entrambi conoscono solo una parte della verità. Come sono andate davvero le cose? Perché proprio ora si ritrovano a Verate? Le sorprese, per Alessandra e Stefano, sono appena iniziate...



 
Titolo: Tra le braccia di Morfeo
Serie: Splintered #2
Autore: A. G. Howard
Editore: Newton Compton 
Collana: Vertigo
Pagine: 384
Ebook: € 4,99
Cartaceo: € 14,90
Data di pubblicazione:  22 ottobre 2015
Link Amazon: Tra le braccia di Morfeo  

TRAMA

  Alyssa Gardner è stata nella tana del coniglio e ha affrontato il serpente. Ha salvato la vita di Jeb, il ragazzo che ama, è sfuggita alle macchinazioni dell'inquietante e seducente Morpheus e alla vendicativa regina Rossa. Ora tutto quello che deve fare è prendere il diploma, realizzare il suo sogno e frequentare una prestigiosa scuola d'arte a Londra. Sarebbe tutto più semplice se sua madre, appena uscita da una casa di cura, non si comportasse sempre in modo eccessivamente protettivo e sospettoso. E se il misterioso Morpheus evitasse di farsi vedere in giro per la scuola e non la tormentasse proponendole una pericolosa missione, un'altra sfida al paese delle Meraviglie, a cui lei, almeno in parte, appartiene..


Alla prossima
Eliza



Buongiorno amici lettori!
So che vi è mancata in questi giorni, so che vi stavate strappando i capelli perché non la pubblicavamo, so che aggiornavate inc maniera spasmodica internet nella speranza che apparisse! Eh si, ecco a voi una nuova puntata di Ti consiglio un libro, nata dalla collaborazione del mio blog con La Libdidinosa, Desperate Bookswife e Un libro per amico. Per questo nuovo appuntamento vi consigliamo un libro che non avremmo letto ma che poi si è rivelato bellissimo!

Ecco la mia scelta...




Titolo: La pietà dell'acqua
Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Pagine: 220
Prezzo: €12,90


In realtà non è che non volessi leggerlo. Il fatto è che, prima che mi venisse proposto, non ne conoscevo l'esistenza. Non avevo letto il libro precedente e non sapevo che dovesse uscire una nuova indagine del commissario Casabona. 
Dopo averlo letto invece mi sono letteralmente innamorata di questo autore, dei suoi personaggi e soprattutto delle sue atmosfere calde e soleggiate. La storia dosa in maniera intelligente Storia, mistero, noir, ma anche vita vera, concreta. Mi è particolarmente piaciuto il tentativo, più che riuscito, gli eventi della Storia vera, cioè le stragi naziste successive all'8 settembre del '43, con le indagini di uno strano omicidio.


Fin qui la mia "sorpresa", ora se volete, potrete scoprire anche da quali letture sono state piacevolmente sorprese Laura, Daniela e Salvia!

Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori!
Ecco a voi una nuova segnalazione. oggi vi segnalo il romanzo di una giovane scrittrice italiana autopubblica. Un consiglio? Non fermatevi alla copertina, che come potete vedere è "fatta in casa" ma leggete la trama, io l'ho trovata deliziosa e soprattutto mi da l'idea di un libro molto ironico e divertente!

Titolo: AAA Cercasi disperatamente un lieto fine
Autore: Ariel
Editore: Selfpublishing
Pagine: 178
Ebook: € 3,49/3,52 ( a seconda dello store)
Data di pubblicazione:  2015
Dove acquistare: AMAZON - KOBO STORE - BOOKREPUBLIC

PAGINA FACEBOOK 
BLOG DELL'AUTRICE
TRAMA

Jennifer è una ragazza insoddisfatta della propria vita: svolge una professione che non le piace, è fidanzata con un ragazzo che la tradisce e convive con una modella che la obbliga a seguire le sue assurde diete. Così, quando capisce che ha vinto il primo premio alla lotteria Italia, non ci impiega molto tempo a mandare tutti a quel paese e a impegnarsi ad acquistare uno splendido attico in centro a Milano ma... dopo un giorno ricco di soddisfazioni la ragazza si accorgerà che c'è stato un errore, e che non ha vinto proprio nulla! Cosa fare allora? Come rimediare ai danni che ha combinato? Tra le ricerche di un lavoro, nuove conoscenze e la determinazione a volersi tirare fuori dai guai la ragazza vivrà una serie di avventure che la porteranno (forse) a coronare il suo più grande obiettivo: raggiungere un lieto fine perfetto per iniziare un nuovo capitolo, altrettanto meraviglioso, della sua vita.


Alla prossima
Eliza

Buongiorno amici lettori!
In queste giornate piovose le letture procedono spedite, quindi, oggi vi propongo la recensione di Scomparsa di Tim Johnston che mi è stato gentilmente inviato dalla Neri Pozza (ancora grazie!!).


Titolo: Scomparsa
Titolo originale: Descent
Autore: Tim Johnston
Editore: Neri Pozza
Collana: I Neri
Pagine: 447
Ebook: € 
Cartaceo: € 18,00
Data di pubblicazione:  10 settembre 2015
Link Amazon: Scomparsa  

TRAMA

Il sole sta ancora risalendo il versante opposto dei monti e il paese aspetta in un freddo lago d'ombra, quando Caitlin e Sean si avventurano lungo i sentieri che si inerpicano sulle Montagne Rocciose, in Colorado. Lei, diciottenne, ammessa al college per meriti sportivi, una ragazza atletica, disinvolta con la sua canottiera bianca, i pantaloncini bianchi con la scritta "badgers" in rosso e le Adidas bianche e rosa ai piedi, con cui corre velocissima. Lui, quindicenne, impacciato sulla sua mountain bike presa a noleggio, l'aria di chi si sforza di non apparire un ciccione disperato e ansante. Un fratello e una sorella, che saltellano tra i pioppi dei boschi e su strade sterrate odoranti di resina e di aghi secchi e bruni. Poco prima di un incrocio, i due ragazzi odono dapprima un rumore assordante di musica, poi scorgono uno strano veicolo, tutto riflessi di sole e pulsare di bassi. Dal finestrino il conducente fissa su di loro le sue lenti gialle per un lungo momento, poi il veicolo prosegue e, scollinando, scompare alla vista. Caitlin affronta decisa la strada, e l'ultima immagine che Sean ha della sorella è quella di una creatura gelida ed evanescente attorno a cui l'aria si raffredda e le foglie dei pioppi ingialliscono e cadono. Qualche tempo dopo una telefonata raggiunge Grant e Angela Courtland, i genitori dei ragazzi, nella stanza del motel in cui soggiornano...




Il libro di Tim Johnston, che con Scomparsa entra nel mondo della letteratura per adulti, è un libro strano. La parte iniziale e quella finale sono interessanti, avvincenti e ben gestite, insomma un thriller con tutti i santi crismi. La parte centrale invece è lenta, spesso dispersiva, se non proprio confusionaria. Nonostante questo squilibrio non mi sento però di bocciarlo in toto. La storia che viene proposta è una storia forte, forse con un vago sentore di già sentito o già letto, ma ha comunque una forte presa sul lettore: durante una vacanza coi genitori e il fratello più piccolo sulle Montagne Rocciose, nel Colorado, Caitlin sparisce, rapita dall'orco di passaggio; le vite di questa bella famiglia del Wisconsin vanno in pezzi, distrutte dalle crisi depressive della mamma Angela, dai sensi di colpa del figlio Sean e dall'angoscia di non sapere del padre Grant. Passano lunghi mesi, anni, in cui ognuno a modo suo cerca di ritrovare un apparenza di normalità, anche se la mente torna sempre a quelle strade sterrate che hanno inghiottito Caitlin.

Come dicevo, se l'inizio e la fine sono convincenti, anche se non particolarmente spettacolari, la parte centrale si siede e non è riuscita a convincermi del tutto. Tranne alcuni flash su Caitlin e il suo rapitore, vediamo come stanno metabolizzando la sparizione i genitori e il fratello. Sarebbe stata una bella idea vedere il rapimento, il non sapere, lo scorrere del tempo dal punto di vista di chi resta; il problema è che la vita di questi personaggi mi sembra un po' stiracchiata, c'è il tentativo di raccontare una storia on the road che però non riesce, la madre appare e scompare dal racconto e i momenti con lei mi hanno lasciata indifferente. Se a questo aggiungiamo dei salti temporali  che confondono e protagonisti francamente piuttosto antipatici il quadro dovrebbe essere piuttosto chiaro.
Il finale invece mi è molto piaciuto, semplice, di impatto, molto incisivo, non si perde in inutili arzigogoli ma va dritto al punto.

I personaggi sono adatti alla storia che viene raccontata. Viene particolarmente sviscerata la loro psiche. Ogni tic, ogni movimento, ogni gesto ha un senso molto più profondo che va ricercato nel loro essere e nel loro passato. Tuttavia anche se l'analisi psicologica è così importante, direi quasi estrema, i personaggi restano piuttosto distanti, come se il lettore li vedesse, o meglio, li analizzasse da dietro un vetro unidirezionale. Vedono tanto di loro, li conoscono, scoprono anche i loro lati più intimi ma restano comunque separati, intoccabili.

In conclusione, ho avuto tra le mani un buon thriller, o meglio quello che poteva essere un ottimo trhiller ma che purtroppo non ha saputo conquistarmi in pieno. Peccato, soprattutto perchè invece ho trovato molto interessante lo stile di Johnston; sa alternare momenti più secchi e concisi  a momenti quasi evocativi e poetici.

Voto


Alla prossima
Eliza



Buongiorno amici lettori!
Come procedono le vostre letture? Io ieri ho iniziato il mio primo libro di Fannie Flagg, Voli acrobatici e pattini a rotelle... Ve lo anticipo? Si mi sta piacendo tanto, è scritto benissimo!
Ne parleremo comunque tra qualche giorno! Oggi invece vi propongo la segnalazione di I Cieli di Tabula di Chiara Andreazza e Valentina Furnò!




Titolo: I cieli di Tabula
Autore: Chiara Andreazza, Valentina Furnò
Editore: Leone Editore
Collana: Sàtura
Pagine: 512
Ebook: € 
Cartaceo: € 14,90
Data di pubblicazione:  10 giugno 2015
Dove acquistare: SITO EDITORE - IBS - AMAZON

TRAMA

Mentre sta videogiocando al gioco di ruolo chiamato The Dreaming World, Alyssa viene catapultata in un mondo alternativo. Qui incontra per la prima volta il gatto parlante di nome Kether. Spaventata, si disconnette dal gioco, ma l’incontro con Kether è solo l’inizio di un lungo viaggio nel mondo di Tabula, e di una serie di eventi che metteranno a repentaglio la sua stessa vita.


Alla prossima
Eliza


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HELLO, THERE!


Hello, There!

Hello, There!

43 anni
Cesenatico♥
Datemi un libro, un tè e una giornata piovosa, mi farete felice. Ogni libro è un'avventura incredibile e io voglio viverla! Voi no?


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