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La Biblioteca di Eliza



Buona sera amici lettori!
Scusate l'assenza di questi giorni ma sono stata un po' a zonzo per fare qualche commissione e quindi il tempo per scrivere si è un po' ridotto. 
Oggi è l'ultimo giorno del mese e quindi anche la mia Biblioteca butta un occhio al mese passato e tira le somme. E' il momento del Clock Rewinders di Luglio!

LE MIE LETTURE

Non c'è niente da fare, i mesi estivi per me sono un vero e proprio disastro, così anche luglio è stato un mese un po' poverello a letture, appena 7 (più una quasi finita, ma che non conta... uff)...
  • Regina rossa di Victoria Aveyard
  • Nemmeno in paradiso di Chelsey Philpot
  • Un nuovo inizio di Maria Sveva Morelli
  • I misteri di Chalk Hill di Susanne Goga
  • L'aquila e la piovra di Gianni Palagonia
  • Mistero a Villa del Lieto Tramonto di Minna Lindgren
  • La pietà dell'acqua di Antonio Fusco

Uuuhhh come è difficile eleggere la cover più bella di luglio! Difficile!! In lizza ci sono Regina Rossa e I misteri di Chalk Hill... Uhm... direi che la vincitrice è... no forse... AAAAHHHHH!! Ok, ho deciso, la vincitrice è...



NUOVI INGRESSI IN BIBLIOTECA 
(anche detta: E voi? Dove vi metto?)

Anche a Luglio ci sono stati nuovi ingressi, non tantissimi ma ci sono stati! Diciamo che mi sto trattenendo un po' per settembre, mese del mio compleanno! 


Questo mese mi sono arrivati due graditissimi omaggi dalla De Agostini, Un'estate contro di Katie McGarry, terzo libro della serie Oltre i limiti (tornano Echo e Noah!!) e Per un attimo e per sempre di Lexa Hillyer.
Ma ho fatto anche un acquisto, una vera piccola chicca (tanto chicca che trovarlo è stata un'odissea...), Mosaici d'amore di Loredana Limone (ora immaginate la scena... le Lettrici geograficamente Sparpagliate radunate con consorti  e prole intorno al tavolo della cucina della Libridinosa, gattini  e cagnolini in braccio e Loredana Limone che ci parlava di questo libricino!!! Momento epico!!). 


TELEFILM, FILM & CO.

Luglio (e agosto) è per i telefilm un mese nero, sono praticamente tutti in pausa. Eh quindi? come fare? Come colmare il vuoto lasciato da questo per passatempo? Semplice riguardando qualche serie passata. In questo mesetto ho riguardato una serie che mi piaceva un sacco ma che purtroppo è stata interrotta praticamente subito, a metà della prima serie, si tratta di Una donna alla Casa Bianca (credo di essere una delle poche ad aver comprato pure i dvd... si sono pazza!). 


Ma non finisce qui! Dvd alla mano mi sto riguardando anche le puntate di Sailor Moon, quello storico non la versione nuova. Lo so, sono grandicella, ma non me ne frega niente, io adoro Sailor Moon!!!


E con questo chiudiamo anche Luglio! Agosto, che sta per iniziare, sarà un mese strano e corto, perché il blog andrà in ferie un paio di settimane... ma ne riparleremo a tempo debito!

Alla prossima
Eliza

Buon pomeriggio amici lettori!
Qui il vento ci sta portando via ma almeno ha cancellato l'afa terribile che ci opprimeva da giorni. Infatti anche io mi sento un po' più attiva. Dimostrazione ne è il fatto che ho terminato un'altra lettura, così anche i miei buoni propositi di luglio sono almeno in parte salvi. 
Qualche settimana fa la Giunti mi ha gentilmente inviato una copia del nuovo romanzo di Antonio Fusco, funzionario della Polizia di Stato e criminologo, che dopo il primo libro Ogni giorno ha il suo male, è tornato in libreria con La pietà dell'acqua...


Titolo: La pietà dell'acqua
Serie: #2
Autore: Antonio Fusco
Editore: Giunti
Collana: M
Pagine: 224
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 12,90
Data di pubblicazione:  3 giugno 2015
Link Amazon: La pietà dell'acqua  

TRAMA

Il giorno di ferragosto, sulle montagne ai confini di Valdenza, viene trovato il corpo di un anziano, ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Una vera e propria esecuzione. Suo malgrado, Casabona è costretto a rientrare dalle ferie per occuparsi del caso, creando l’ennesima frattura con la moglie Francesca. Accanto al luogo del delitto, c'è il piccolo paesino di Torre Alta, che ha preso il posto del vecchio borgo di Torre Ghibellina, sommerso da un grande lago artificiale, risultato di una diga costruita nel dopoguerra. Proprio in quei giorni il lago è svuotato per una manutenzione straordinaria e la zona brulica di gente accorsa per vedere il paese sommerso. Casabona inizia a indagare, ma dopo qualche ora il caso gli viene inspiegabilmente tolto dalla DIA. Non prima però che il commissario sia venuto in contatto con un’affascinante giornalista, in realtà un'agente della polizia francese che sta indagando su un cold case: l'omicidio di un ex inviato di guerra americano, avvenuto a Parigi nel 1967. Ben presto entrambi si renderanno conto che i due delitti sono in qualche modo legati e lasciano solo intravedere un oscuro mistero che l'acqua del lago ha pietosamente custodito per anni.



"La memoria è una condanna e la verità spesso 
non s'incontra con la giustizia, nonostante la cerchi disperatamente. 
Allora bisogna darle una mano, affinché i morti trovino la pace"


Torna Antonio Fusco con il secondo libro dedicato al commissario Casabona. Vi premetto che il primo non l'ho letto (ma conto di recuperarlo quanto prima), tuttavia non ho avuto alcun problema nel seguire la storia.
Antonio Fusco ci porta sulle colline toscane di Valdenza, arroventate dal caldo estivo. Già qui mi voglio fermare per sottolineare come, con pochi semplici tratti sappia creare in pieno l'atmosfera. Da pochi dettagli percepiamo il calore dell'aria, il sole ferragostano che brucia sulla pelle, sembra quasi di sentire la polvere secca che si sposta a folate.
Continuiamo e passiamo alla storia. Il commissario Casabona, richiamato precipitosamente dalle ferie, si trova ad indagare sull'omicidio di un imprenditore locale, una vera e propria esecuzione con la vittima costretta in ginocchio ad aspettare il colpo di grazia. Ma il mistero dietro a questo omicidio è ben più grande e porterà il commissario ad indagare sui crimini di un passato non così lontano, avvenuti in un luogo che non esiste più, sepolto dalle acque di una diga.
Questo libro mi è piaciuto veramente molto, vi ho trovato tanti ingredienti che di solito mi piacciono e che qui sono stati usati con intelligenza: il mistero, la storia, un protagonista concreto e umano. Lungo tutto il romanzo si dipana il mistero di un omicidio e di alcuni fatti che sembrano essere collegati tra loro ma non si sa come. Vengono dati i giusti indizi per attirare il lettore ma anche i giusti tempi per non arrivare troppo in fretta alla conclusione. Ci sono le indagini, le scorciatoie, i conflitti interni alla Polizia e una buona dose di insabbiamento. A questo aggiungiamo la Storia, quella con la S maiuscola, quella che hanno vissuto i nostri nonni e che si è accanita sul nostro paese, ma che sempre più spesso viene dimenticata o peggio nascosta. E' la storia scomoda, che in molti hanno cercato, e cercano tuttora, di non rendere nota, è la storia degli eccidi e delle stragi naziste che hanno colpito la popolazione inerme subito dopo l'8 settembre del 1943. Antonio Fusco ha saputo creare un perfetto equilibrio tra l'inventato e cioè che è stato, ha saputo integrare quegli eventi al romanzo dando in più l'occasione di riflettere su quegli avvenimenti e su ciò che è accaduto dopo, come il ritrovamento dell'Armadio della Vergogna. Da amante della storia quale sono mi sono ritrovata nel mio elemento, reso ancora più accattivante dalle indagini e da quei pochi flash sulla vita privata di Casabona.
Altro elemento più che riuscito è il paese fantasma, Torre Ghibellina, sepolto dalle acque di una diga che, ogni tot di anni, torna alla luce del sole per lo svaso del bacino. Ha un'atmosfera affascinante e intrigante, è un luogo fermo nel tempo, il punto in cui passato e presente si incontrano.
In conclusione, lo avrete capito, questo romanzo mi è piaciuto moltissimo, è affascinante, accattivante, si legge che è un piacere grazie ad un ritmo serrato ma che comunque da tanto al lettore. Come dicevo voglio assolutamente recuperare il primo libro di Antonio Fusco e poi aspetterò con ansia una nuova indagine del commissario Casabona!

Voto


Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori,
iniziamo una nuova settimana con una recensione, che ne dite? In questa estate un po' ballerina per le mie letture sono approdata anche io, come molti blog prima di me, in Finlandia per leggere Mistero a Villa del Lieto Tramonto di Minna Lindgren, che la casa editrice Sonzogno mi ha gentilmente messo a disposizione. 


Titolo: Mistero a Villa del Lieto Tramonto
Titolo originale: Kuolema Ehtoolehdossa
Serie: #1
Autore: Minna Lindgren
Editore: Sonzogno
Collana: Romanzi
Pagine: 284
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 16,50
Data di pubblicazione:  2 luglio 2015
Link Amazon: Mistero a Villa del Lieto Tramonto  

TRAMA

A Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki, è l'ora del caffè e, come al solito, Irma e Siiri, due vivaci novantenni ospiti della residenza, amano trascorrere quel momento in perfetto relax. Dopo le partite a canasta, le lezioni di ginnastica dolce, il whiskino prescritto dal medico o le riunioni del gruppo per la memoria, un'oretta di svago ci vuole per scambiarsi ricordi di giovinezza o spettegolare sul funerale del giorno, che è pur sempre una festa e un avvenimento per curare il proprio look. Ma soprattutto, l'ora del caffè dà l'occasione per criticare il regolamento e l'incuria del personale specializzato, quello che figli e nipoti, per guarire i sensi di colpa, chiamano "servizi di eccellenza". Per fortuna dalla Villa si può anche uscire, andare in giro in tram per rifarsi l'occhio con le bellezze della capitale finlandese, e così a Siiri, Irma e alla loro terza compagna, Anna-Liisa, capita di osservare, con bonario sarcasmo, le stranezze del mondo moderno che le circonda. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco, sempre gentile e pieno di allegria, accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Provette Miss Marple, Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici.



Appena vista la scheda di questo libro mi sono innamorata! Ah si, mi ispirava il giallo, l'idea delle simpatiche vecchine e l'ambientazione finlandese. Un volta letto il mio entusiasmo si è in parte smorzato anche se la lettura mi è piaciuta molto.
Ho letteralmente adorato Siiri, Irma e Anna-Liisa, tre donne simpatiche e intelligenti, che l'età avanzata ha reso ancora più irresistibili: chi ti giudica in fondo a 90 anni e passa suonati? Forti di questo motto si prendo la loro rivincita su un mondo che le vuole mettere da parte, su famiglie che preferiscono abbandonarle in una casa di riposo lavandosi mani e coscienza, su una società che non le vede più utili ironizzando sul mondo che le circonda e giudicandolo con brutale realtà. Una battuta qua, un'osservazione là ci aprono gli occhi su una situazione che molto spesso si dimentica, in Finlandia, in Italia, un po' ovunque: quella degli anziani, troppo spesso visti come un peso e abbandonati a se tessi. Questo è sicuramente l'argomento che più spicca in questo libro e non si può fare a meno di riflettere su ciò. Tuttavia, nonostante l'argomento serio, l'ironia  e la spensieratezza di queste simpatiche vecchine fa letteralmente volare le pagine una dopo l'altra.
La storia di Siiri e delle altre mi è molto piaciuta, mi sono divertita a vederle gironzolare in ogni stagione sul tram con bastoni  e girelli, andare ai funerali, a volte sbagliato, di questo o quel ospite di Villa del Lieto Tramonto, salvare un intero reparto da un'incedo. Ti ritrovi poi a provare una gran tenerezza per queste signore, che cercano di lottare con le unghie e con i denti per mantenere la loro dignità, per salvare le proprie amiche e per vivere la loro vita, ne più ne meno.
Quindi, bella storia, belle protagoniste, cosa c'è che non va? Il mistero! Non c'è! O meglio, ci sono i presupposti, ci vengono lanciate le briciole per un giallo in piena regola, con un cuoco morto, strane sparizioni di oggetti, soldi che vengono spostati, e poi... poi niente! Non c'è un vero finale, niente che sia in linea con un vero giallo. Chiuso il libro ho provato un vero e proprio senso di ingiustizia, i colpevoli, e neanche tutti, restano praticamente impuniti per i loro crimini. Certo, quasi tutto si risolve, ma ciò che è stato? Sono rimasta con l'amaro in bocca!

 Voto


Alla prossima
Eliza

Buongiorno amici lettori!
Torna oggi la rubrica dei consigli, nata dalla collaborazione con i blog La Libridinosa, Desperate Bookswife e Un libro per amico! Questo sarà l'ultimo consiglio prima della pausa estiva, qualcuna di noi andrà in vacanza, qualcuna non sa neanche cosa significhi quella parola, ma ad agosto rallentiamo anche noi! Tenetevi stretto questo consiglio perché potrebbe aiutarvi a non prendere fregature... Infatti è uno Sconsiglio!! (Tuoni e fulmini ci starebbero bene qui,,,). Argomento: Ti Sconsiglio un libro con una bella copertina ma che poi non mi è piaciuto!



Titolo: Il segreto del Grace College
Autore: Krystyna Kuhn
Editore: Nord
Pagine: 302
Prezzo: €16,00



Perché ho scelto questo libro? Perché appena ho visto la copertina mi ha fatto impazzire: con il bianco e nero, non rivela nulla e per un volta senza omini o donnine che si guardano in maniera lasciva con l'occhio azzurro/verde... Ammettiamolo, oramai le copertine senza sguardi da pecorelle smarrite o da manzi in calore sono una rarità! Quindi via, alla cassa. Poi me lo sono dimenticato in libreria per un annetto buono... non è un buon segno per quanto mi riguarda. Comunque alla fine mi sono decisa e l'ho letto. Niente... Poco mistero, poca suspence, banale, scialbo e prevedibile, con una protagonista odiosa, bocciato su tutta la linea! L'unica consolazione è che l'ho trovato in stra sconto!

Volete salvarvi da un acquisto fallimentare? Ci pensiamo noi a Sconsigliarvi!! Per altri Sconsigli passate da Daniela, Laura e Salvia a vedere quali libri dalla copertina ammaliatrice hanno bocciato!

Alla prossima
Eliza

Buon mercoledì amici lettori!
Giuro che io un'altra settimana così non la reggo. Non ne posso veramente più! Fa troppo caldo! E, lo avrete notato, ciò influisce anche sulle mie letture. Francamente non ho la testa, magari leggo due pagine e poi perdo del tutto la concentrazione. Infatti luglio si prevede essere mese magro magro...
L'altro giorno sono comunque riuscita a terminare L'Aquila e la Piovra di Gianni Palagonia che mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice Edizioni Cento Autori (che ovviamente ringrazio di cuore!).


Titolo: L'Aquila e la Piovra
Autore: Gianni Palagonia
Editore: Edizioni CentoAutori
Collana: L'arcobaleno
Pagine: 379
Ebook: € 
Cartaceo: € 16,50
Data di pubblicazione:  27 maggio 2015
Link Amazon: L'aquila e la piovra. Un poliziotto italiano in missione in Albania  

TRAMA

Nell'Albania di oggi vige il Kanun, il codice di leggi che regola anche le faide della criminalità organizzata. Con queste leggi si deve confrontare il protagonista del romanzo, un poliziotto italiano che si ritrova in missione nel Paese delle Aquile. Il libro è una storia vera in forma di romanzo, basato su una lunga trasferta lavorativa di Patagonia in Albania, in cui affronta la pericolosa alleanza tra le mafie italiane e quella albanese, tra droga e controllo di impianti di energia rinnovabile.



Vi dirò, quando ho letto sulla fascetta una frase di Carlo Lucarelli (che mi piace tanto) mi sono convinta subito ad accettare questo libro. In realtà mi aspettavo qualcosa di diverso, ma attenzione, non più bello, solo diverso.
Il libro di Gianni Palagonia è un libro di vita vera, romanzato certo, ma si sente in ogni sua pagina e in ogni sua riga l'esperienza fatta sul campo di un vero poliziotto costretto, per il bene suo e della famiglia, a scrivere sotto pseudonimo.
Questo poliziotto italiano si ritrova a trasferirsi per un anno nella vicina Albania per un incarico all'Ufficio di Collegamento Italiano Interforze di Polizia di Tirana, un anno che all'inizio pare lungo una vita e che alla fine si rivelerà troppo breve.
Tutto il romanzo si gioca sul filo dei rispettivi pregiudizi, immancabilmente sfatati. L'Albania è un paese che spaventa, la si immagina piena di delinquenza, arretrata, pericolosa e così i suoi abitanti. In realtà quella che Palagonia ci mostra è un paese completamente diverso da quello che ci immaginiamo. Un paese con i suoi problemi e i suoi errori ma che ha un che di genuino che noi abbiamo perso anni fa. La visione che noi italiani abbiamo dell'Albania era ed è spesso superficiale ed errata, generalizziamo e quindi perdiamo di vista la parte buona dei suoi abitanti. D'altra parte nel romanzo ci viene mostrata anche la parte più brutta di questo paese, la corruzione dilagante, la criminalità organizzata, ma soprattutto la visione della donna, il persistere del Kanun (molto simile al codice d'onore), le faide familiari, la povertà. Ecco forse questo non mi aspettavo. Immaginavo di trovarmi davanti ad un poliziesco ma non di questo tipo. E' un romanzo che ti presenta la realtà, che ti apre gli occhi su quello che è appena oltre una striscia di mare e lo fa mostrandoti tutto, il bene e il male.
Accanto a questo aspetto così importante poi troviamo la vita personale del protagonista, una vita non facile, un divorzio alle spalle, la depressione che ne è seguita. Il trasferimento in Albania rappresenta un vero inizio, è il momento giusto per prendersi cura di se, per vedere la sua vita dalla giusta prospettiva e per riprenderla in mano.
Il romanzo scorre velocemente, grazie anche allo stile semplice e fluido dell'autore. Ho trovato alcuni punti troppo impostati, quasi da testo di storia, che stonano un po' con il tono generale del romanzo.
In conclusione, è un bel romanzo, ma anche un libro di vita vera, che mostra la realtà che ci circonda sotto tutti i punti di vista.

Voto


Alla prossima
Eliza

Buongiorno amici lettori!
Dopo la Lettura sparpagliata di ieri vi lascio con la recensione completa di I Misteri di Chalke Hill di Susanne Goga!


Titolo: I misteri di Chalk Hill
Titolo originale: Der verbotene Fluss
Autore: Susanne Goga
Editore: Giunti
Collana: a
Pagine: 416
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 12,00
Data di pubblicazione:  6 maggio 2015
Link Amazon: 

TRAMA

È il 1890 e Charlotte, giovane istitutrice berlinese, abbandona tutto per raggiungere l'Inghilterra, decisa a rifarsi una vita dopo una terribile delusione d'amore. Giunta nella splendida tenuta di Chalk Hill, sulle verdi colline del Surrey, dovrà occuparsi della piccola Emily, l'incantevole figlia dell'altezzoso sir Andrew. Tra Charlotte e la bambina nasce subito un forte affetto, turbato però da un evento tragico che continua a tormentarla. Da quando la madre è morta in circostanze misteriose, Emily è convinta di vederne lo spettro, soffre di sonnambulismo e prova un inspiegabile terrore alla vista del fiume che scorre accanto alla villa. Charlotte tenta di indagare, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di lady Ellen. Solo con l'aiuto dell'affascinante giornalista Thomas Ashdown, chiamato a investigare sulle strane apparizioni che avvengono nella casa, Charlotte riuscirà a far luce su un segreto sconvolgente, nascosto tra le antiche mura di Chalk Hill. E forse, a poco a poco, imparerà di nuovo a credere nell'amore...



Inizio questa recensione citando la mia (per niente) amata fascetta (veramente, possiamo metterle al bando??):

"Romantico come Jane Eyre,
avvincente come un giallo di Conan Doyle,
il romanzo più suggestivo e inquietante degli ultimi anni"

Ok, soprassediamo sull'accostamento a sir Arthur e concentriamoci sul resto. La somiglianza con Jane Eyre, fino a metà libro, è quantomeno eclatante, l'autrice in una postfazione ce ne da anche il motivo (la sua tesi di dottorato), tuttavia forse lo zelo con cui si è avvicinata al libro della Bronte è stato un po' eccessivo.
Continuiamo con la fascetta: il romanzo più suggestivo e inquietante. Questo è uno dei tanti casi che dimostrano quanto spesso le fascette facciano più male che bene ad un romanzo. Sul "suggestivo" ancora ancora ci sto: belle le atmosfere, intrigante la trama, affascinante il periodo storico. Ma perché inquietante? Non lo è, zero proprio! Non fa paura, non ha niente che possa disturbare; c'è un po' di mistero ma non è neanche minimamente inquietante. Come per altro non romantico. Ed è un peccato, perché per alcuni lettori potrebbe essere una descrizione fuorviante, potrebbero pensare di avere un altro tipo di romanzo.

In realtà I misteri di Chalke Hill è un bel romanzo, avvincente e dalle atmosfere affascinanti. Ambientato nell'Inghilterra di fine '800, cerca di riprendere temi e ambientazioni dei romanzi tipici dell'epoca, riuscendoci, devo dirlo, abbastanza bene. Troviamo una tenuta di campagna umida e fredda, una morte misteriosa e un'innocente da aiutare. Insomma tutti gli ingredienti giusti.
Ho particolarmente amato l'ambientazione in cui Charlotte si muove: Chalke Hill ha qualcosa di oscuro e strano, tutti sanno tutto ma non parlano; il suo proprietario è riuscito a creare un clima opprimente e asfissiante, chi vi lavora ha l'ansia di non dire troppo, conta le parole per evitarne l'ira. Poi il mistero che si rinchiude nelle sue stanze e nei suoi giardini circondati dal bosco fitto non fa altro che aggravare questa sensazione di chiusura che aleggia nell'aria.

La storia mi è piaciuta, mi ha incuriosita e ha un bel ritmo. Forse il finale non è proprio sorprendente, si intuisce quale può essere e questo fa un po' perdere l'entusiasmo.
La pecca di questo libro però è per me la protagonista, Charlotte. Non attira simpatia, ha un atteggiamento da saputella che fa storcere subito il naso. Inoltre a volte mi ha dato l'idea di essere un'impicciona, come se cercasse informazioni sulla morte della madre di Emily non per aiutare la bambina ma per togliersi lo sfizio di scoprirlo. Lo posso dire? E' antipatica!

In conclusione, un romanzo bello ma con pecche, interessante ma carente di quel qualcosa che lo avrebbe reso un libro stupendo.

Voto


Alla prossima
Eliza



Buongiorno, come state? Dopo un mese siamo tornate attive e vi proponiamo un'altra puntata della nostra rubrica condivisa. Cosa sono le "Letture Geograficamente Sparpagliate"? Una volta al mese scegliamo - estraiamo un libro che più o meno potrebbe interessare tutte o quasi, scriviamo una piccola recensione e la pubblichiamo in un unico post, in modo che voi lettori possiate avere tanti pareri al prezzo di uno.



Anche questo mese abbiamo una comunicazione di servizio da darvi prima di cominciare: Stefania del blog "La ragazza che annusava i libri" per motivi personali non parteciperà più a questa iniziativa ed è per questo che da oggi in avanti non troverete più il suo parere nei post delle Letture geograficamente sparpagliate.

Ma torniamo al nostro libro: "I Misteri di Chalk Hill".
Abbiamo fatto una lista ( si, si ho scritto lista, siamo malate, almeno due di noi ne scrivono come se non ci fosse un domani), scegliendo due libri a testa, abbiamo democraticamente votato e...ta daaaaa!!!! E' uscito questo titolo, il secondo romanzo storico della rubrica.
Non è stato un successone, nessuna blogger ha assegnato il voto più alto, qualcuna l'ha apprezzato di più mentre un'altra l'ha proprio detestato. Insomma, il libro della vita è un'altra cosa.
Ah, dimenticavo, questa è l'ultima puntata prima della pausa estiva, perchè ad agosto andiamo in vacanza anche noi! A settembre torniamo, tranquilli, ma ci sarà qualche piccolo cambiamento, così strada facendo vi daremo degli indizi, fino a svelarvi la novità.
Adesso però vi lasciamo leggere in santa pace, ma sopratutto siamo curiose di scoprire che effetto vi ha fatto questo libro oppure se avete intenzione di leggerlo durante questa afosa estate.


Titolo: I Misteri di Chalk Hill
Autore: Susanne Goga
Casa Editrice: Giunti
Pagine: 416
Prezzo: 12,00€
Anno: 2015

Sinossi:
Un romanzo storico pieno di mistero e romanticismo. Atmosfere vittoriane per una storia ambientata nella campagna inglese che unisce brivido e sentimento in un crescendo di suspense e colpi di scena. I misteri di Chalk Hill Susanne Goga riesce a fondere due generi letterari, il thriller e il romanzo storico collocando l'intera vicenda sulle colline del Surrey alla fine dell'Ottocento. Quando Charlotte vi approda per la prima volta e si trova davanti alla splendida tenuta di Chalk Hill rimane senza fiato: l’imponente villa, sormontata da una torretta e circondata da alberi secolari, è il luogo più affascinante che abbia mai visto. Qui potrà finalmente iniziare una nuova vita, dopo aver lasciato Berlino a causa di uno scandalo che ha compromesso la sua reputazione di istitutrice.
Chiamata a occuparsi della piccola Emily, Charlotte si rende subito conto che una strana atmosfera di mistero aleggia sulla casa: la quiete è quasi irreale, il papà di Emily è gelido e altezzoso, la bambina è tormentata ogni notte da terribili incubi e dice di vedere la madre, scomparsa un anno prima in circostanze misteriose.
L’affetto per Emily spinge Charlotte a voler capire cosa stia succedendo a Chalk Hill, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di Lady Ellen. Solo con l’aiuto dell’affascinante giornalista Thomas Ashdown, Charlotte si avvicina alla verità, una verità sconvolgente, ben sepolta tra il mistero e il romanticismo di quelle antiche mura.


Salvia: Desperate Bookswife





Cosa dire...che mi vergogno? Certamente. Non per il voto, ma per non essere riuscita a portare a termine questa lettura. Partiamo da un punto fermo: io adoro Jane Austen. Ecco, vi ho detto tutto. L'autrice sembra aver preso spunto dai grandi classici britannici , forse però si è fatta prendere troppo la mano. La Goga non scrive male, però le consiglierei di lasciar stare, magari di dedicarsi ad un argomento contemporaneo, perchè le capacità di scrittura ci sono, almeno quelle. Ho trovato tutto molto forzato, argomenti e situazioni già lette, tutti i personaggi mi hanno infastidita, l'istitutrice tedesca poi, non ne parliamo, impicciona, autoritaria, convinta di conoscere il mondo e tutte le sue sfaccettature. Voi potreste rimproverarmi per il fatto di non averlo terminato, ma non l'ho abbandonato al 20% ma bensì al 76%, e credo che sia ancora più grave arrivare quasi alla fine di una storia e non aver voglia di scoprirne l'epilogo. E' un sintomo molto molto grave, se fossimo in pronto soccorso, sarebbe un codice rosso!
Detto questo...mi dispiace, ma questa lettura non posso proprio consigliarvela.


Dany: Un libro per amico




Un libro strano questo, iniziato con lo slancio di una trama intrigante, piaciuto durante tutta la lettura ma ma non ha mai spiccato il volo; non ha mai tirato fuori quel particolare in pi che lo facesse diventare IL libro. 
Ottimo lo stile di scrittura di questa autrice che non conoscevo anche se diversi sono stati i difetti che hanno purtroppo portato ad abbassare il mio giudizio.
Troppe volte durante la lettura - ma troppe, troppe, troppe - ho pensato ci fossero moltissime somiglianze con Jane Eyre, un classico intramontabile che ho adorato e che credo sia difficile superare. Questo mi ha portato a fare paragoni che di sicuro non hanno aiutato.
Altra nota negativa è il finale, che avevo già capito da molto prima di far scorrere sul mio kindle l'ultima pagina. 
Inoltre spesso, durante la lettura, ho notato dei salti improvvisi di luogo, argomento, tempo che non so se sono frutto della traduzione o se è una scelta dell'autrice - scelta che personalmente non condivido.
Dalla sua però ha dei personaggi molto ben delineati, un'ambientazione storica impeccabile e uno stile scorrevole e mai pesante.
Insomma niente di speciale ma neanche un libro che sconsiglio. Una lettura piacevole senza troppe pretese!


Laura: La Libridinosa





La pesantezza! Ecco se dovessi attribuire un titolo alternativo a questo romanzo, direi proprio "la pesantezza".
Me lo sono trascinata dietro per quasi una settimana, ogni alternativa alla lettura era presa come un barlume di luce. 
I personaggi sono odiosi, non sono mai riusciti a suscitare in me un minimo di empatia o di solidarietà.
Per una buona metà, sembra di leggere una scopiazzatura (fatta male) di Jane Austen.
L'unica nota positiva, se tale vogliamo definirla, è che l'autrice sa scrivere bene.
Ma da qui a dire che si tratti di un bel libro, sinceramente, ce ne passa.
Io diffido quasi sempre dei titoli editi da Giunti e mi sono lasciata tentare solo perché si trattava del libro scelto per la Lettura Sparpagliata. 
Sinceramente, dopo l'ennesima cantonata, non credo che mi riavvicinerò più a qualcosa di loro.


Cuore: Il Cuore in un libro





Io che non amo i romanzi storici, nelle votazioni di gruppo, per decidere la nuova lettura sparpagliata, con una furbizia che mi contraddistingue, per la seconda volta ho dato il mio voto proprio a questo genere...non ridete per favore, mi sono già picchiata sulle mani da sola!
Però devo dire che I misteri di Chalk Hill, mi rimarrà nel cuore a modo suo, non per lo stile, né per il mistero, ma perché mi sono innamorata dell'affascinante Thomas Ashdown, il critico teatrale che con ironia e padronanza infligge con la sua "penna-stiletto", un giudizio ad opere e libri.
Mi sono affezionata subito anche a Charlotte, l'istitutrice tedesca che vuole subito imporsi e curiosare tra le faccende della famiglia Clayworth; bella l'ambientazione, descritta in modo semplice ma preciso, che mette a proprio agio anche il lettore più moderno.
Discreto lo stile scorrevole, anche se, troppo di questa epoca per il genere.
E il mistero? Anche io che non sono una svegliona, ho intuito troppo presto dove la storia andava a parare, ma l'ho trovata comunque una lettura piacevole anche se abbastanza scontata.
Alla prossima lettori!


Laura: La biblioteca di Eliza




I Misteri di Chalk Hill non è un romanzo particolarmente romantico o inquietante, come invece la fascetta ci dice. E’ un bel romanzo, con una trama che mi ha intrattenuta e un’atmosfera che mi ha conquistato. Datemi una dimora inglese, misteriosa, cupa, un mistero e mi farete felice. Ma proprio qui sta il problema di questo libro. Se l’ambientazione e il clima che si respira in ogni pagina mi hanno fatto venire gli occhi a cuoricino, il mistero un po’ delude. Diciamocelo: si intuisce a metà libro cosa c’è dietro a questi strani eventi. E questo non è bene. 
Ma la grossa pecca di questo romanzo è per me quella saputella della sua protagonista, Charlotte-so-tutto-io. Proprio antipatica sta donna! E anche un bel po’ impicciona, o almeno questa è la sensazione che mi ha dato.
Lo consiglierei? Si, ma attenzione, vi devono piacere le atmosfere un po’ decadenti, il boschi oscuri e intricati, le regole di una società d’altri tempi. Insomma vi deve piacere il genere, altrimenti diventa un incubo!


Alla prossima Lettura Sparpagliata, ma sopratutto non dimenticate di farci conoscere il vostro parere!

Salvia, Dany, Laura, Cuore e Laura



Buongiorno amici lettori!
Oggi è proprio venerdì 17, ne ha tutte le caratteristiche da giornata infernale! Finirà primo o poi vero? Vi prego ditemi di si... vi scongiuro...

Intanto oggi vi propongo la segnalazione di Celeste 1872 di Ivano Mingotti.


Titolo: Celeste 1872
Autore: Ivano Mingotti
Editore: Alter Ego Edizioni
Collana: Narrativa
Pagine: 166
Cartaceo: € 13,00
Data di pubblicazione: luglio 2015

TRAMA

Nel 1872, Sarah Briggs si trova a bordo della Mary Celeste, nave di proprietà del marito, salpata dagli Stati Uniti e diretta verso il porto di Genova. Accompagnata dal consorte e dalla figlioletta, Sarah, donna pia e devota, racconta in prima persona i lunghi giorni di navigazione in mezzo all'oceano, costretta a sopportare la convivenza con marinai sporchi e volgari. La tranquillità del viaggio viene presto interrotta dal manifestarsi di eventi inspiegabili: cosa rappresenta la luce accecante che puntualmente avvolge la nave? E perché, ad ogni apparizione, un nuovo membro dell'equipaggio scompare letteralmente nel nulla? Celeste 1872 è un lungo viaggio verso Genova, ma anche il lungo viaggio dentro al cuore di una donna. Un romanzo introspettivo attraverso cui l'autore esplora l'anima femminile con delicatezza, alternando tempeste a momenti di bonaccia, raccontando così la vicenda della Mary Celeste, che può essere considerata a tutti gli effetti la prima nave fantasma della storia.


L'AUTORE
Ivano Mingotti è nato nel 1988 a Desio (MB) e risiede attualmente a Macherio (MB). Ricopre la carica di presidente dell’associazione culturale LiberoLibro Macherio, nota nell’ambito brianzolo per l’omonimo concorso letterario e gli eventi culturali promossi. Conduce la trasmissione radiofonica BookExpress, cura la collana Nuove Luci per Amande Edizioni e lavora come traduttore editoriale. Ha già pubblicato: Storia di un boia (Kimerik, 2009), Solo gli occhi (Kimerik, 2010), Stati uniti d’aspirina (Zona, 2011), Sotto un sole nero (DeD’A, 2012), Nebbia (DeD’A, 2013), Il cenotafio di Simon Petit (Leucotea, 2014), Il paese dei poveri (Edizioni Rei, 2014).

Alla prossima
Eliza


Buongiorno amici lettori!
Post speciale oggi! Questa è infatti un nuova tappa, la quarta, del EMA Book Blog Tour. Di che si tratta? L'EMA fornisce servizi di consulenza editoriale e per pubblicizzare  e promuovere i libri i cui si occupa, ha deciso di radunare alcuni blog che si sono resi disponibili e di realizzare un tour con presentazioni, segnalazioni, interviste e recensioni. Ogni tappa un libro! Comunque per conoscere meglio il progetto vi rimando alla prima tappa che ho ospitato (vi basterà cliccare QUI) in cui troverete un spiegazione dettagliata e link utili!



Per questa tappa vi presenterò un libro molto particolare, lo potrete capire già dal titolo: Cartoni Esaminati. Saggio Anarchico su stupidità, genio e inventiva di Gioia Colli. 



Titolo: Cartoni Esaminati. Saggio Anarchico su stupidità, genio e inventiva
Autore: Gioia Colli
Pagine: 247
Ebook: € 2,20
Link Amazon: Cartoni esaminati: Saggio anarchico su stupidità, genio e inventiva  
PAGINA FB

TRAMA

Ognuno porta nel cuore un cartone animato preferito, non importa l’età. Ma perché? Cos’hanno di speciale quelle figure animate? Perché ci fanno ridere? È davvero un mondo ridicolo e colorato da prendere sottogamba o c’è dell’altro? Con una verve intensa e unica l’autrice prova a rispondere a queste domande con humour, sottigliezza, conoscenza della materia e gusto per le divagazioni. Ci troviamo così a discorrere di filosofia, storia e letteratura sempre sul filo della risata, mai della pesantezza, alla ricerca di ciò che rende unici i cartoni che abbiamo amato, quelli nuovi che nascono e quelli che sono passati alla storia. Scopriremo cosa funziona e cosa no, perché sono le cose più semplici ad affascinarci e farci divertire e, soprattutto, perché piacciono tanto. Questo libro, unico nel suo genere, propone inoltre schemi di classificazione e avvertimenti su cosa non è adatto per i bambini. Dedicato agli appassionati di ogni età.

«La morale del cartone è tutto sommato consolante: in un mondo dai cieli gialli e popolato da irresponsabili, una vita spassosa è ancora possibile»


L'AUTRICE
Dottoressa in lettere moderne all’Università del Sacro Cuore di Milano con laurea triennale, non lavoro e sono ancora impegnata negli studi degli ultimi due anni (indirizzo artistico performativo, ossia testi per cinema e teatro). 
I miei interessi principali sono la scrittura e la lettura: divoro romanzi fantastici e saggi sui più vari argomenti, alternando la fantasia con la realtà senza mai dimenticare di restare aggiornata. Qualche volta, impegni permettendo, mi diletto anche di videogiochi; esperienze videoludiche poi confluite nella Storia della principessa sventurata e in Cartoni esaminati: saggio anarchico su stupidità, genio e inventiva nella forma mediale di espressione umana più raffinata, diretta e consolidata. 
La scrittura non è solo il mio interesse più grande, ma anche il mio hobby: difatti ho una buona produzione di scritti nel cassetto in attesa di un editore e di un editor abbastanza arditi da osare tanto. Nel 2008 sono arrivata terza al concorso nazionale Il Trebbo. 
Ho pubblicato due libri: Lisa e i Succhia Talento con il Filo e Viaggio a Tetraktys Resoconti di uno Sceleriano con Statale 11.



UN ESTRATTO...
Questa persona – una persona reale, in carne e ossa, ancora viva – mi ha salvato da serate che altrimenti sarebbero state piene solo di silenzio, solitudine e tristezza. Mi ha fatto ridere anche quando credevo di essere troppo indifferente per farlo, arrivando a far sentire le mie risate anche alle camere vicine. Si occupa di videogiochi, ma con il suo modo di fare, con il montaggio (usato superbamente) e l’emotività travolgente, li fa diventare simili a cartoni animati nel ritmo e nello svolgimento. Il suo co- raggio e il suo ottimismo rasentano la temerarietà finendo per sconfinare nell’autolesionismo: non riesco a spiegarmi altrimenti serie dedicate a giochi come Cat Mario. Sto parlando di Favij, al secolo Lorenzo Ostuni, ragazzo di 19 anni che con grande audacia, spreco di tempo e sprezzo del pericolo si occupa di videogiochi; ci gioca, ma a volte imparando a proprie spese che l’esperienza videoludica e la conseguente abilità non bastano, ma ci vuole l’astuzia. Quella e una buona dose di fortuna. E di pazienza. Con le sue ire, il suo coraggio, la sua ostinazione più che disumana, era un personaggio a sé, come se la sua voce fosse la parte più importante del video.
Favij non fa il video, Favij è nel video, la sua voce non è un commento, è il sonoro, quei video sono come un cartone, senza il sonoro si perde la metà dello spasso. Già dal punto di vista formale ho capito subito di trovarmi davanti a un fuoriclasse. Con Favij assisto a qualcosa che prima di lui non credevo possibile: cartoni animati realizzati assemblando materiali che non provengono da cartoni animati e che con essi, secondo le intenzioni iniziali, non avrebbero avuto niente a che spartire, ma che lo diventano per ritmo e comicità.
I video di Favij, o almeno le serie che seguo io, sono cartoni animati. Come potevo non parlarne in un capitolo dedicato ai videogiochi e ai cartoni? La risata da cartone animato scatta con il montaggio di Favij e i suoi commenti ora disperati, ora furiosi ora sarcastici. (...) E con quell’irresistibile montaggio, a tratti diventa quasi un film tragico, quando la bandiera del punto di salvataggio si svela una presa in giro e muore. I sentimenti, per Favij e chi guarda il video, tornano ad avere la stessa violenza dirompente dell’infanzia, torniamo bambini, a emozionarci per poco, a ridere, a sorprenderci. Ma con Favij quelle emozioni sono condivise con lo spettatore, diventano spettacolo e gioco a propria volta.
Quando finisce di editare un video, crede di aver montato una sequela di successi e imprevisti, ma si sbaglia: ha finito di montare un cartone animato.

La segnalazione non finisce qui! Perché domani, 16 luglio ci sarà un evento molto interessante a cui tutti potrete partecipare. Alle 19.00 presso l’Henry’s Cafe di Via Col di Lana 4 (Milano) va in scena la presentazione di Cartoni esaminati (curata da Alpha & Beta Servizi Editorial)i, durante la quale l'autrice parlerà del suo saggio e leggerà alcuni estratti. Direte: eh ma io non abito a Milano, come faccio?? La tecnologia viene incontro a noi lettori lontani dalle grandi metropoli o, fortuna loro, già in vacanza su qualche assolata spiaggetta. L'evento infatti sarà disponibile per tutti tramite Hangout, a cui parteciperà anche lo staff della EMA che ha collaborato alla pubblicazione del saggio. Siete tutti invitati a partecipare (anche attraverso l'hangoout)! Per tutte le informazioni sull'evento  vi segnalo l'apposita pagina Facebook: https://www.facebook.com/events/971977632853065/ oltre alla pagina dedicata al libro: https://www.facebook.com/cartoniesaminati. A questo link invece sarà possibile visualizzare l'hangout: https://plus.google.com/events/cmt41bdcfeu3ejtdsrl1jmbiejs.
Io spero di riuscire a partecipare, anche perché devo dire che è un libro molto curioso, qualcosa di diverso, su un mondo che in fondo conosciamo e frequentiamo sin da quando siamo piccoli, i cartoni animati!

Alla prossima
Eliza 
Buongiorno amici lettori!
Io sto per uscire insieme alla mia cagnolina, così facciamo una passeggiata con ancora un po' di fresco. E voi? State cercando un modo per combattere il caldo? Se lo trovate ditemi pure, sono tutta orecchie!
Prima di uscire però vi lascio con la segnalazione di un libro uscito qualche mese fa ma che potrebbe essere perfetto anche per i mesi estivi! Si tratta di Love & the City. L'amore ai tempi dell'Expo di Lidia Di Simone!


Titolo: Love & The City
Autore: Lidia Di Simone
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 333
Ebook: € 7,99
Cartaceo: € 17,50
Data di pubblicazione:  31 marzo 2015
Link Amazon: Love & the city. L'amore ai tempi dell'Expo  

TRAMA

Amanda, detta Maddie, non ha ancora trent'anni e ha un corpo da atleta. Lo era davvero, fino a pochi anni fa, quando un SUV l'ha investita, una sera, mentre si allenava, mettendo fine alla sua carriera. Maddie era l'astro nascente delle Olimpiadi di Londra, dove secondo tutti i pronostici sarebbe arrivata sul podio più alto: purtroppo, invece di correre gli 800 come una gazzella, ha dovuto prendere in mano la sua vita e giocare una nuova mano con le carte che il destino le ha riservato. Si è laureata in architettura e adesso sta per iniziare una nuova carriera - anche se per ora solo come stagista - in un prestigioso studio londinese. Qui Maddie incontra due persone che cambieranno il suo destino: la cinese Eli Ching, che commissiona agli architetti inglesi un nuovo quartiere da costruire a Shanghai, e il superboss dello studio, archistar acclamata, scozzese burbero almeno quanto affascinante: il suo nome è Alistair Wolf, Mr Wolf... Maddie ancora non sa quante sorprese le riserva la sorte, quali emozioni possano palpitare dietro le pareti di cristallo dello studio Wolf, quanto il lavoro e i sentimenti somiglino alla corsa: devi allenarti, e crederci davvero, per arrivare alla meta. Dalla timidezza nascosta sotto i suoi jeans da brava ragazza a un tailleur di Gucci mozzafiato, dall'incredibile incontro al buio al 68° piano di un grattacielo in costruzione, alla Cina, Maddie entra in un turbine di emozioni difficili da controllare. Solo allontanarsi può chiarirle le idee...

“Non so più dove sono, ma so con estrema precisione 
dove si trovano le sue dita, dove il palmo della sua mano si 
poggia su di me mandandomi in estasi, fino a farmi 
decollare sopra il cielo di Londra...”

L'AUTRICE
Lidia Di Simone, abruzzese, vive a Milano dove lavora come caporedattore per il magazine “Focus Storia” e per la rivista di storia militare “Wars”. È giornalista professionista da oltre vent’anni, è stata caporedattore del mensile “Biografie” e del teen magazine “Topgirl”, ha collaborato con settimanali d’attualità, femminili e mensili di viaggio, con quotidiani e inserti di economia, ha fatto la cronista di nera e la giornalista musicale, è stata responsabile della redazione spettacoli, autrice televisiva e curatrice di guide culinarie, ha scritto di gossip e costume, di cinema e sentimenti, di abiti griffati e divi capricciosi. È appassionata d’arte e frequentatrice compulsiva di mostre e musei.

Alla prossima
Eliza




Buongiorno amici lettori!
E benvenuti alla nuova puntata con la Chiacchierata tra Laura & Laura, in cui Io e Laura del blog La Libridinosa da brave omonime e sorelle mancate sproloquiamo ogni tanto su un argomento a scelta, sempre incentrato ovviamente sui libri e la lettura. Come l'ultima volta (se avete perso il terzo appuntamento - ahi ahi, cosa stavate facendo?? - QUI potete leggerlo) anche oggi abbiamo un'ospite speciale Daniela del blog Un libro per amico che si è prestata a chiacchierare con noi su l'argomento Sei lepre o tartaruga?



Il pensiero di Daniela

Per prima cosa vorrei ringraziare le mie amiche chiacchierone per avermi invitata in questa puntata della loro strepitosa e divertentissima rubrica. 
Lepre o tartaruga? Mamma mia che domanda difficile! Una lepre tartarugosa si può? No??? Allora una tartaruga leprosa? ahahahahahah
Va bene, va bene, torno seria!
Non mi considero velocissima nella lettura infatti se guardo la media mensile o annuale dei libri che riesco a leggere sono molto, molto meno numerose delle mie carissime amiche Laura & Laura. 
Pensate che a volte il mio Kindle quando tiene il tempo mancante alla fine del capitolo o alla fine del libro lo aumenta con il passare delle pagine invece che diminuirlo e questa non è per niente una cosa di cui vado fiera.
Quindi forse dovrei definirmi tartaruga e invece no! 
Diciamo che assomiglio molto di più ad uno struzzo. Avete presente quell'uccello che sembra apparentemente tanto calmo e pacifico mentre passeggia beatamente nel suo abitat, con una calma quasi inquietante, e poi, ad un certo punto, succede qualcosa e si mette a correre come una saetta? Ecco, quando leggo io sono un po' così: spesso lenta e distratta dal mondo che mi circonda fino a quando non decido che un libro è da troppo tempo nelle mie mani e metto il turbo, leggendo magari in qualche ora quello che precedentemente ho letto in una settimana. 
Ecco sì, sono proprio uno struzzo!!!! ;)

Il pensiero di Laura de La Biblioteca di Eliza

Eh amici lettori, vi siete spaventati?? Pensate che mettiamo su uno zoo? Che poi, tra me e Laura ad animali in casa non si scherza. No no! Questo 4 appuntamento della nostra rubrica chiacchierona viene dritto dritto dalla nostra ospite Daniela. Nella lettura siete lepre o tartaruga? Leggete veloci accumulando libri su libri o per voi ogni libro è sacro, quindi pochi, piano piano, con gusto? 
Io sono una lepre in vacanza (pure loro si meritano un po’ di riposo!). I mesi autunnali e invernali sono per me i periodi ideali per leggere, complice il freddo e magari un po’ di pioggia mi accoccolo sul divano con un bella copertina e leggo come se non ci fosse un domani. E leggo leggo leggo! La mia pila precaria di libri si riduce velocemente… e altrettanto velocemente provvedo a ricomporla!
L’estate invece il cervello mette fuori il cartello “chiuso per spolvero” e le mie letture si diradano: ogni pretesto è buono per una doccia, un gelato, un pisolino e quindi leggo poco e a volte mi trascino i libri per giorni. 
Ok, ora sta a voi! Partecipate alla nostra chiacchierata (thè freddo per tutti!) e fateci sapere se siete una morbida lepre o una rassicurante tartaruga!

Il pensiero di Laura La Libridinosa

Bene, abbiamo uno struzzo e una lepre in ferie.
Io non sono né lepre né tartaruga. Mi divido equamente tra gazzella e bradipo! Non fate quella faccia, lo so che l'animale più veloce in natura è il ghepardo, ma so anche che riesce a mantenere la velocità massima per poco tempo; la gazzella, invece, è veloce, lo è sempre e riesce anche a correre a zig-zag!
Ed è proprio ciò che faccio io nei mesi compresi tra settembre e maggio: sono una gazzella che zigzaga tra gli scaffali ogni libreria che mi capita sulla strada. E, ovviamente, leggo leggo leggo. Il freddo è il mio elemento, la pioggia il mio alter ego! Quindi, munita di coperta e tè caldo e in compagnia di un numero indefinito di animali, mi piazzo in poltrona e nessuno riesce a fermarmi!
D'estate, invece, mentre lepre-Laura chiude per spolvero, io mi trasformo in bradipo. Odio il caldo, odio sudare, mi va giù la pressione, svengo... insomma, fosse per me mi spiaggerei davanti ad un climatizzatore acceso, berrei acqua ghiacciata dalla mattina alla sera e non farei nulla, assolutamente nulla per l'intera giornata.
E questo, ovviamente, influisce anche sulle mie letture, che diminuiscono di numero e, anche quei pochi libri che riesco a leggere, li porto avanti con fatica, trascinandomeli dietro per giorni interi sino al punto di diventare insofferente nei confronti di ciò che sto leggendo. Ecco, è questo il mio più grande problema: io non amo trascinarmi i libri... Io sono una di quelle persone che un libro ha bisogno di divorarlo; e quando non riesco a farlo, la storia mi sfugge e perdo il piacere della lettura. Quindi, per me essere gazzella è fondamentale! 
Dite che dovrei trasferirmi? Eh? In Norvegia? In Finlandia? Quasi quasi... Lauraaaaaaa, vieni con me?
Bene, lettori, adesso tocca a voi dirci in quale animale vi identificate? Struzzi, lepri, gazzelle, bradipi...?


Alla prossima chiacchierata!



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Hello, There!

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43 anni
Cesenatico♥
Datemi un libro, un tè e una giornata piovosa, mi farete felice. Ogni libro è un'avventura incredibile e io voglio viverla! Voi no?


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