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La Biblioteca di Eliza

... sei giunto all'ultimo giorno e tra un bicchiere di spumante e una fetta di pandoro questa sera ci lascerai, prendendoti una bella vacanza e lasciando la patata bollente al 2014. 
Sei stato un bel anno. A gennaio francamente non mi ispiravi tanto, sarà stato quel 13 alla fine che non porta tanto bene, o il fatto che gli anni dispari non mi sono mai piaciuti, fatto sta che ti guardavo con sospetto. Certo, anche tu hai avuto i tuoi alti e bassi, anzi bassissimi. Ad esempio, caro 2013, l'incidente della mia mamma te lo potevi pure evitare! E per fortuna che alla fine non si è fatta tanto male! Fammi il favore, di al 2014 che faccia attenzione a tutte le strisce pedonali, grazie! Per il resto, però, ti sei comportato proprio bene, pensa che non ho rotto neanche un cellulare o fuso il microonde! Se incontri da qualche parte il 2011 e il 2012 ti potranno confermare che è un miracolo! 
Durante i tuoi 365 giorni, che a volte sono sembrati 3650 e a volte 36, non sono successe tantissime cose, ma ti posso dire una cosa, caro 2013? Oggi, 31 dicembre, posso dirti che sono felice. Potrei essere più ricca, più alta, più magra, più intelligente, più tenace, ma non più felice. Tu lo sai, oramai mi conosci, non sono una persona con i grilli per la testa, quindi posso dirti con sicurezza che sono felice: ho la mia famiglia, i miei amici, sono in salute (ok, ho qualche acciacco, ma non c'è male!). Se proprio dovessi farti un piccolo appunto, ecco, sarebbe che non ho un lavoro fisso. Ma in fin dei conti sono fortunata, ho una casa e persone che mi amano, che nel momento del bisogno si occupano di me.
E poi, caro 2013, non mi posso dimenticare che in questi 12 mesi il mio piccolo blog mi ha dato tante soddisfazioni! Ho trovato buoni amici, bravi scrittori e persone gentili che leggono i miei deliri mentali senza consigliarmi un medico! Ma vuoi mettere? Quando dico in giro che ho un blog di libri mi chiedono cosa ha che non va la mia vita, se mi annoio, se veramente non ho un cavolo da fare, se non è pericoloso... Bhè, 2013, fa una cosa prima di andartene: fa capire loro che aprire un blog è stata una delle più belle idee che abbia mai avuto, che ho conosciuto tante persone nuove e simpatiche e che ha arricchito la mia vita! E poi fagli pestare la cacca di un cane con le scarpe buone...così imparano a farsi i fattacci miei e  a giudicare ciò che non conoscono!!
A mezzanotte puoi lasciare detto da parte mia al 2014 un paio di cose (poi casomai gli mando una mail o un messaggio privato su Facebook)? Digli che gli prometto che durante il suo mandato sarò più puntuale e meno rompiscatole (difficile, sono della vergine!), che sistemerò il garage (anzi, se vuole dare una mano è ben accetta), che cercherò di finire qualche saga e che smaltirò un po' di libri fermi sul comodino!
Bhè, 2013, ora le nostre strade si separano, goditi queste ultime ore di lavoro e quando sarai finito pensa ogni tanto a me e all'Italia, anzi mettici un buona parola con gli anni a venire: siamo un paese strano, un po' menefreghista e pigro, ma in fondo in fondo siamo bravi cristi! Non potremmo farla finita con la crisi, i terremoti, le inondazioni, i ladri (d'appartamento e di Parlamento) e i crolli di Pompei?? Vedi te che puoi fare!
Ah, un'ultima cosa...

BUON ANNO NUOVO

La tua
Laura
Buona sera amici lettori!
E anche questa domenica sta finendo...Vola il tempo, e domani mi dovrò buttare nei preparativi per il cenone di fine anno, da festeggiare rigorosamente a casa tra una fetta di pandoro e un giro di tombola!   Tutta vita, eh? Bhè, Capodanno per me è un po' come ferragosto: una festa che capisco fino ad un certo punto! Si lo so, sono strana, ma che ci volete fare...

Passiamo al motivo del post! Una nuova segnalazione, direttamente da uno scrittore! Antonio Renna mi ha infatti chiesto di presentarvi il suo romanzo fantasy L'anima tra le aquile. L'onore del sangue. E prestate ben attenzione, perché il download dell'ebook è assolutamente gratuito! Prima qualche informazione...


L'anima tra le aquile. L'onore del sangue 
di Antonio Renna 
Ebook 
Gratuito
TRAMA
"Anno settantesimo del Quarto Evo. Città di Eriburgo, capitale del Regno di Batenoria. Sono passate da circa un quarto d'ora le tre della notte. Il cielo piange a dirotto". Helcolai è un ragazzo di umili origini che, a causa di un evento potenzialmente infausto, riuscirà a coronare il suo sogno: entrare nell'Ordine dei Dragoni Bianchi, un'elite di guerrieri asceti. I quattro anni di Noviziato, imbevuti di spada e preghiera, lo cambieranno radicalmente facendolo crescere anzitempo. Nell'Ordine ritroverà se stesso e la forza di annegare un dolore che lo ha segnato per il resto della sua vita. Antonio Renna getta le basi, con questo "L'anima tra le aquile", per costruire un mondo con la sua storia, le sue tradizioni, la sua mitologia e geografia, oltre che le scienze.
Dove acquistare: il download del libro è gratuito e si può scaricare sul sito dedicato al libro (a questo link http://animatraleaquile.jimdo.com/download/), ma anche su Google Play (a questo link https://play.google.com/store/books/details/Antonio_Renna_L_anima_tra_le_aquile?id=iChCAgAAQBAJ).

Sito dedicato al libro: http://animatraleaquile.jimdo.com

Alla prossima
Eliza
Buon pomeriggio amici lettori!
Eccomi di nuovo qui! Mentre mi riguardo per la centesima volta Northanger Abbey (stupendo!), ho pensato di mettermi a scrivere e di proporvi una nuova recensione. Il romanzo in questione mi è stato inviato dalla sua autrice ed è...Emma di Francesca Pace.


Emma 
di Francesca Pace 
ed. ilmiolibro.it 
pp. 440 
 €23,00 (cartaceo) € 5,99 (ebook)
TRAMA
Emma é una ragazza semplice dall'inconsapevole fascino magnetico. Rimasta orfana giovanissima, vive la sua esistenza con affianco la sua migliore amica Serena, una ragazza solare ed estroversa che la supporta e la aiuta nelle difficoltá e gode con lei dei successi. Nulla é come sembra in realtá e con il dipanarsi dell'intreccio Serena svelerá la sua vera natura quella di potente strega affiancata alla ragazza per difenderla. La vita di Emma, tranquilla, al confine dell'invisibilità, verrà sconvolta da un cambiamento radicale ed improvviso che la catapulterà nel complesso e violento mondo di streghe e vampiri. Un'inaspettata e travagliata transizione ne muterà in modo definitivo la natura e l'essenza trasformandola in un essere sovrannaturale mai esistito prima. In Emma prenderanno vita le due nature che la compongono e caratterizzano che, tenute sopite per anni sgomiteranno tra loro fino a trovare un equilibrio. La ragazza scoprirá di essere un ibrido, per metá strega e per metá vampiro. In questo cambiamento, che accompagnerà anche una maturazione caratteriale, Emma capirà, anche, che la sua vita era destinata a questo mondo fantastico e che i suoi più cari amici ne facevano parte da sempre. Quando la straordinaria ragazza, accompagnata dai suoi amici di sempre e da un nuovo e viscerale amore, si troverà ad affrontare con coraggio la sua nuova vita imparando ad amarla e ad amare se stessa come mai prima, scoprirà di possedere uno sconfinato ed incontrastabile potere. È, questa, una appassionante ed intensa storia di amicizia, fratellanza e amore.

RECENSIONE
Con Emma rientriamo nel genere paranormal fantasy. Francesca Pace ci presenta infatti un mondo di streghe, magia e vampiri. Protagonista della storia è Emma una ragazza, dall'apparenza normale, ma che in realtà è molto speciale. Emma vive a Zurigo e la sua vita è fatta di studio, lavoro come cameriera e dei suoi amici Serena, Martha e Dimitri. Emma ha però continui sogni, che lasciano in lei sempre il ricordo di un nome: Gabriel. Tutto sembra inizialmente così normale, tuttavia un viaggio a Praga mostrerà ad Emma la sua vera natura e le farà conoscere Gabriel ma anche un'acerrima nemica.

Emma è una bella storia, piena di colpi di scena, di amore, di lotte e di magia. L'autrice ha saputo usare il genere a suo piacimento, unendo tanti elementi insieme per creare qualcosa di diverso. Echi di altri romanzi o telefilm ci sono, cosa per altro oramai difficile da evitare vista la portata del genere negli ultimi anni, tuttavia non sono così marcati come la lettura di una breve sinossi potrebbe suggerire. La narrazione è piacevole e soprattutto coinvolgente, visto l'analisi profonda che si fa dei personaggi. Ho trovato la prima metà un po' lenta rispetto alla seconda: ci sono molte descrizioni e il racconto della trasformazione di Emma mi è sembrato un po' troppo lungo rispetto al resto. Nella seconda metà, invece, la storia prende velocità, grazie soprattutto alle molte scene di azione, ben descritte.

La narrazione è in terza persona, cosa che a volte mi disturba un po' perché rende più difficile un reale coinvolgimento del lettore. Qui questo non avviene, o meglio non del tutto, grazie ai continui cambi di punti di vista che ci fanno conoscere i vari personaggi guardandoli sempre con occhi diversi. Ad esempio Gabriel ci viene mostrato prima attraverso i sogni di Emma, poi attraverso i suoi occhi e il suo cuore, ma anche tramite quelli degli amici e dei nemici.

La cosa che più mi ha lasciata perplessa è lo stile, che in alcuni punti mi è sembrato un po' troppo artificioso, con l'uso di molti aggettivi, soprattutto in relazione ai personaggi (un es. la bella vampira, ecc.): usati ogni tanto non dispiacciono, ma ripetuti spesso rendono poco "reale" il racconto.

In generale mi è piaciuta molto la storia, che ho trovato coinvolgente, avventurosa, divertente (i battibecchi e le frecciatine di Emma sono esilaranti!) ma anche intima grazie all'analisi profonda dei personaggi. Avrei preferito però qualche descrizione in meno e un racconto più breve e diretto.

Voto...





Alla prossima
Eliza

Buongiorno amici lettori!
Fuori la giornata è grigia e piovosa, quindi oggi penso proprio di passarlo a casa, leggendo, ovviamente, guardando qualche telefilm rimasto indietro e sistemando alcune cose per il blog (devo assolutamente fare la recensione di Emma, ho aspettato anche troppo!). E voi? Avete programmi?

Per iniziare la giornata (anche se siamo all'ora di pranzo...ma si, sono in vacanza!) volevo proporvi l'anteprima di un libro che mi è stato segnalato dalla sua autrice. Il libro in questione è Nel cuore di Amelia di Stefania Tuveri. L'argomento è serio ed importante e sono proprio curiosa di vedere come viene sviluppato. Ringrazio quindi Stefania che è stata così gentile da inviarmi una copia per la recensione.


Nel cuore di Amelia 
di Stefania Tuveri 
ed. Lettere Animate Editore 
pp. 53 
€ 0,99
TRAMA
Il libro ha come protagoniste le emozioni di una ragazza che scopre di essere stata adottata. La sua percezione di se stessa cambia e per questo si trova destabilizzata, sentendo la necessità di ricorrere all’aiuto di un’esperta. Ogni capitolo è una seduta psicanalitica nella quale Amelia e Sara, la sua psicanalista, affrontano diverse tematiche fino ad arrivare alla consapevolezza della protagonista delle scelte compiute dalla sua madre biologica. Dapprima la ragazza, giovane e testarda, si sente rifiutata, prova disprezzo per quella madre biologica che l’ha abbandonata e non vuole nemmeno conoscere le ragioni che l’hanno portata a prendere una simile decisione. Seduta dopo seduta inizia a capire di volere sapere, perché troppe sono le diverse possibili cause di una simile scelta. Inizia così a provare empatia per quella donna che non conosce, ma che le ha dato la vita e teme però di allontanarsi così da quei genitori che sempre le erano stati accanto.
Dove acquistare: sul sito internet della casa editrice (http://www.lettereanimate.com/eshop/), sugli store on-line (Amazon, LaFeltrinelli, Inmondadori, Kobo, Ibs, ...).

L'AUTRICE
Stefania Tuveri nasce a Fidenza (PR) il 27/09/1993 e vive in provincia di Piacenza. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Ginnasio Statale M. Gioia di Piacenza nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 ed è ora iscritta al corso di laurea in biotecnologie presso l’Università degli Studi di Pavia.
Sono diversi i racconti e le poesie che sono stati pubblicati su antologie a seguito di concorsi letterari. In particolare si è classificata prima nella sezione “Giovani” della XIII edizione del concorso Felice Daneo indetto dal comune di San Damiano D’Asti (AT), seconda nella sezione “Giovani” della IX edizione del concorso Fantastichandicap indetto dal CDH di Carrara (MS) e nella sezione “Giovani” del concorso Il Chiostro 2011, indetto dal circolo culturale omonimo avente sede a Stradella (PV). 
Nel marzo 2012 ha visto la pubblicazione il suo primo romanzo “Figlie di Diana”, Lettere Animate Editore.

Alla prossima
Eliza
Buongiorno amici scrittori!
Siamo arrivati alla fine di questa settimana, e per concludere il Natale con gli scrittori ho pensato di giocare un pochino e di fare una piccola gara tra le cover dei romanzi che hanno partecipato a questa settimana dedicata agli autori emergenti. 


Con questo post apro quindi un piccolo sondaggio: Quale cover vi piace di più?! Lascerò il sondaggio qui sopra, subito sopra i post per tutta la settimana, quindi potrete votare da oggi 28 dicembre fino a venerdì 3 gennaio, sabato 4 gennaio pubblicherò i risultati! Ecco le cover che partecipano:





 (cliccate sulle immagini per ingrandire)

Ovviamente questo vuole essere un semplice giochino senza troppe pretese, un'idea per mostrarvi nuovamente queste belle copertine  e per ringraziare ancora tutti gli autori che hanno collaborato!!
Quindi...Votate, votate, votate!!!

Alla prossima
Eliza
Buon pomeriggio amici lettori!
Oggi vi propongo una nuova recensione. Usciamo dal paranormal fantasy che mi ha accompagnato in questo inizio di festività  e buttiamoci su una storia d'amore, ma di un amore distruttivo. Il libro in questione è Lo strappo di Paola Renelli, che ringrazio per avermi inviato una copia per la recensione.


Lo strappo 
di Paola Renelli 
ed. Eroscultura.com 
pp. 148 
€ 4,49
TRAMA
Certi incontri non andrebbero mai fatti prima delle nozze “Sto galleggiando dentro una bolla che mi isola dal resto del mondo: rumori, gente, vita intorno, tutto. Sento soltanto il suo odore, il sapore che la sua lingua mi lascia dentro, la pressione decisa dei suoi polpastrelli che disegnano il mio corpo attraverso i vestiti. Non riesco a scappare, gli appartengo totalmente, ma non ne posso più.” Che cosa succede a una donna quando i suoi sensi sono rapiti dalla pura passione mentre la mente sa che la sicurezza di cui ha bisogno è altrove? Questa è Julie, a pochi mesi dal matrimonio, divisa tra Alex e Philippe e costretta a una scelta quando scopre che pudore e controllo possono rovinarti la vita. O salvarla.

RECENSIONE
Lo strappo è da inserirsi nel genere erotico, è infatti un romanzo per adulti, viste le scene che vi si descrivono. E' la storia di un amore, di un'ossessione e di una fragilità. Protagonista è Julie, una giovane che, rinchiusa in una routine che la spaventa, finisce tra le braccia di Alex, bello, sensuale e senza anima. Julie intreccia una relazione quasi malata con Alex, fatta di sesso e, per lui, pochi sentimenti.

La storia è di per se semplice e poco innovativa in realtà. Come dicevo, è un romanzo per adulti, in cui le scene di sesso sono naturalmente un parte importante. Tuttavia l'autrice ha saputo con una certa maestria sfruttarle per presentarci dei personaggi ben descritti e caratterizzati. Julie è nelle sua fragilità vittima carnefice del gioco di Alex, che privo di scrupoli non esita ad usarla a suo piacimento. Lei sa che il loro è un rapporto malato e unidirezionale, che non ha futuro, nonostante le sue fantasie; prova a tagliare i ponti con lui, ma non ci riesce. Una parte di lei vuole l'ebrezza dei loro incontri, ha bisogno di lui. Dal canto suo Alex non è altro che il classico bastardo, tutto qui. Philippe invece è ne carne ne pesce, insipidino, buono gentile, bravo, un amore insomma, ma noioso. Non vi nascondo che non ho amato molto questi protagonisti, ho trovato Julie insipida e priva di spina dorsale, Alex probabilmente se me lo trovassi davanti lo prenderei a calci nel sedere (e non ci sono sorrisetti che tengano) e Philippe...bhè per lui non c'è speranza, è noioso e basta.
Mi è piaciuta la struttura della storia e il suo ritmo, infatti l'ho letta in pochissimo tempo, tuttavia non mi ha stupita. Quello che mi ha maggiormente colpita, e che forse avrei voluto maggiormente sviluppato, è l'ossessione che Julie prova nei confronti di Alex (e perché no, anche viceversa): la sua diventa una dipendenza più psicologica che fisica, cosa sta facendo Alex? Dove è? Con chi? L'episodio del locale in cui reca Julie con Annie ne è un esempio, ma mi sarebbe piaciuto che questo aspetto fosse ancora più presente!

In generale quindi posso dire che è un romanzo piacevole, ma che non mi ha completamente convinta. Il genere, che ammetto non essere tra i miei favori, è stato negli ultimi anni presentato in tutte le sue sfaccettature e ora è impossibile non aspettarsi qualcosa di più, che faccia spiccare un romanzo dalla massa. In questo ho visto delle potenzialità, ma credo serva ancora un passo in più.

Voto...





Alla prossima
Eliza

Buongiorno amici lettori!!
Anche oggi inizio la giornata con un post per la settimana Natale con gli scrittori!! E oggi parliamo di personaggi... 



Per questo argomento ho scelto una serie di romanzi tra i più affascinanti, misteriosi, oscuri e particolari che abbia letto in tutto l'anno, e non solo, e cioè la serie Victorian Solstice di Federica Soprani e Vittoria Corella. Durante l'anno ho avuto il piacere di leggere e recensire i primi due capitoli della serie La società degli spiriti e La Lega dei Gentiluomini Rossi. Il terzo episodio, come vi anticipavo ieri, sarà pubblicato il 31 dicembre. 
E ora vediamo cosa ci dicono Federica  e Vittoria sui loro personaggi...



1. Ciao ragazze e bentornate nella Biblioteca di Eliza! Allora, con voi ci concentreremo sui personaggi della vostra serie Victorian Solstice. Essendo una scrittura a 4 mani mi viene da domandarmi se vi siete spartite la creazione dei due protagonisti, Jericho Shelmardine e Jonas Marlowe? Chi ha creato chi?

FS: Jericho è figlio mio, Jonas figlio di Vittoria. Inaspettatamente, perché di solito io sono quella che crea i 'bravi ragazzi', le vittime designate, i paladini del cause perse, i martiri, e lei quella che da vita alle creature più perverse e oscure. Ma per la concezione che ho io di Jericho non mi sono allontanata troppo dai miei standard. La vera sorpresa è stata lei e non la ringrazierò mai abbastanza per Jonas ;)

2. Jericho è sicuramente un personaggio complesso e particolare. Hai avuto un modello (magari letterario) a cui ispirarti?

FS: Tanti modelli e nessuno. Jericho discende da una genia di personaggi che mi hanno accompagnata negli anni e che ricorrono in molte delle storie che ho scritto. Anime dannate, corrotte, a dispetto della loro stessa natura, esseri sospesi tra l’urgenza della carne e il desiderio di un’elevazione spirituale che trascenda ogni desiderio e sofferenza del corpo, della quale tuttavia non si reputano degni. Individui votati all'annichilimento e all'autodistruzione, ma che possono essere salvati dal vero Amore. 

3. Il suo passato è fatto di dolore e oscurità, un'eredità pesante da portarsi dietro. Come mai ha deciso di farlo soffrire così?

FS: Faccio sempre soffrire molto i personaggi che amo. Anzi, più un personaggio mi piace, più lo tormento. Sono un dio molto crudele, le mie creature vivono nel terrore. Ma alla fine li salvo sempre e offro loro una qualche forma di consolazione. O qualcosa del genere...

4. Bello, affascinante, misterioso, peccatore... Come te lo immagini fisicamente? Magari puoi paragonarlo ad un personaggio famoso, giusto per farci un'idea?

FS: Bhè, Jericho è stato costruito a immagine e somiglianza di Cillian Murphy (http://www.victoriansolstice.it/?p=285). I suoi occhi limpidi e nello stesso tempo popolati da ombre sono quelli di Cillian, così come le labbra fin troppo carnose e sensuali, per un volto maschile. Poi mi piace che chi legge ci metta del suo e lo immagini un po'come vuole, ma l'idea di base è questa.

5. Passiamo a Jonas. Bhè, poverino, sembra capitino tutte a lui...Perchè?

VC: Perché serve sempre un capro espiatorio, Hai mai letto Pennac? Allora pensa a Malaussène. O la Bibbia: allora visualizza Giobbe. Perché la storia si muova, perché succeda qualcosa serve un sacrificio umano, un tributo di sangue o di sfiga. La vergine incatenata alla roccia in attesa del Kraken, mentre noi facciamo “ohhh, che sfotuna! Poverina!”. Questo è Jonas. Citando ancora Pennac: ci sono quelli che fanno il pic-nic al cimitero e quelli che lo evitano perché hanno una tomba scavata nella testa.Indovina a quale categoria appartiene Jonas.

FS: Perchè Vittoria è cattiva. Tanto cattiva.

6. E, se ho capito bene, non è neanche bellissimo. A chi lo paragoneresti?

VC: Un giorno nerissimo, su facebook ho conosciuto un tizio. Era la persona più buffa, più gentile e più affascinante che avessi mai incrociato. Era brutto ma lo trovai bello. Fa lo scrittore e si chiama Falksen. Volevo che fosse anche un po’ roba mia, e ci ho fatto un personaggio, con quella faccia buffa.

7. Il suo arrivo sembra avere un forte impatto su Jericho... Dobbiamo aspettarci qualcosa di più di un'amicizia?

VC: Io credo di sì, ma niente va come nel romance medio tra maschi. E nemmeno nel romance medio tra maschi e femmine. Insomma, cosa vogliono Jonas e Jericho dalla mia vita ancora non lo so. Qualunque cosa sia, forse non glielo darò mai.

FS: Appunto...

8. Potete darci qualche anticipazione sul loro rapporto e sulla loro vita nei prossimi libri?

VC: Una danza a distanza, un lavoro che in pochi avrebbero il coraggio di fare, una vita che nessuno dei due aveva chiesto, desiderato o sognato. Come succede a tutti. Tre anni fa erano entrambi a bordo fossa a piangere? Guarda dove sono ora. Dove saranno tra due libri? Non capita a tutti noi?

9. Passiamo hai personaggi secondari. Avete messo insieme un bel numero di strani personaggi, tutti frutto di una Londra dark, dove avete preso l'ispirazione?

VC: Da un milione di libri che ho letto per studio, per passione, per noia, per rabbia, per automedicazione, e per terapia di mantenimento.

FS: I personaggi germogliano nella mia testa come erbacce da quando posso ricordare. Il più delle volte fatico perfino io a capire da dove siano arrivati i semi. Quel che è certo è che una volta che hanno attecchito esigono di avere una vita.

10. C'è qualcosa che volete dire suoi vostri personaggi che non vi ho chiesto?

VC: Che fanno quello che vogliono ed è un’eterna lotta tra me e loro per far procedere la storia. Sempre.

FS: Che fanno quello che vogliono. E io li AMO per questo ;)

11. Ultima domanda, è cattiva lo so, ma devo... Il vostro personaggi preferito? e quello che invece proprio odiate?

VC: Negli episodi? Valentina.

FS: Io non odio nessuno. Sono troppo diplomatica, e anche un po'fessa. Diciamo che Vittoria ce l'ha messa tutta a farmi odiare qualcuno creando Valentina Casanova. Forse un po'c'è anche riuscita. Anche se alle fine quello da biasimare davvero, il colpevole di tutto questo dolore, è sempre stato il Mago Safire. Il mio personaggio preferito della serie verrà fuori nel quarto episodio, quindi niente spoiler. Per quanto riguarda quelli già apparsi, escludendo i due protagonisti, amo molto Maurice Langdon Seymour, il Lord Cancelliere, e Kasimir, che conoscerete in questo terzo episodio.

Io mi sono divertita tantissimo si  a creare le domande che a leggere le risposte! 
Ringrazio veramente tantissimo Federica e Vittoria per le loro risposte e per la loro disponibilità!

Alla prossima
Eliza
Buona sera amici lettori!
Voglio concludere questa giornata festiva con una bella anteprima. E' il seguito di una serie che mi è piaciuta moltissimo, affascinante, misteriosa, oscura... Si tratta de I Figli del Pozzo di Carne di Federica Soprani e Vittoria Corella, terzo appuntamento con la serie Victorian Solstice.


I Figli del Pozzo di Carne 
di Federica Soprani e Vittoria Corella 
Victorian Solstice #3 
Ed. Lite Editions 
Ebook 
€ 1,99 
Disponibile dal 31 dicembre 2013
TRAMA
Nella Londra Vittoriana Uomini Neri e Boogeymen esistono davvero. I Mostri sono veri e hanno fame. Vengono e portano via quelli che hanno più paura. Per sconfiggere i Mostri ci vuole coraggio, follia e un pizzico di disperazione. Una nuova avventura di Jericho e Jonas nella pancia della Londra più nera.


Dove acquistare: subito disponibile sul sito della casa editrice (http://www.lite-editions.com/ ), e poi sui maggiori store on line (Amazon, Ibs, Bookrepublic, Itunes, ecc.).

Sono molto curiosa di leggere questo terzo episodio! Vi anticipo inoltre che proprio questa serie e le sue autrici saranno protagoniste della lunata di domani di Natale con gli scrittori!!

Alla prossima
Eliza
Buon pomeriggio amici lettori!
Oggi vi propongo una nuova recensione e, come l'ultima volta, si tratta di un racconto di Connie Furnari, Moonlight.


Moonlight 
di Connie Furnari 
Selfpublishing 
Ebook 
Gratuito (si può scaricare QUI)
TRAMA
Kelly appare come la tipica ragazza fortunata: è bionda e bella, e appartiene a una delle famiglie più ricche di Manhattan. Il suo mondo ovattato però, nasconde un segreto. I Lancaster sono un potente clan di licantropi, integrati da decenni con la società newyorkese. Al sorgere della prossima luna piena, lei dovrà scontrarsi con il lupo del branco avversario, i Whitefield, in una lotta che vedrà sopravvivere uno solo, per il dominio del territorio. Durante il ballo della sua iniziazione Kelly fugge, stanca delle persone grette e assetate di sangue che è costretta a frequentare. Mutandosi in lupo bianco, incontra un misterioso licantropo con il quale trascorre una travolgente notte di passione. L’indomani, svegliandosi nuda, si ritrova abbracciata a un bellissimo ragazzo dagli occhi neri di nome Eric, inconsapevole che i loro destini aspettano da tempo di intrecciarsi. Ispirato a “Romeo e Giulietta” ma con un finale alternativo a sorpresa, “Moonlight” è un paranormal romance impregnato di colpi di scena e di puro romanticismo shakespeariano tra i grattacieli di New York. Una fiaba moderna che appassiona e ricalca le atmosfere di “Romeo + Juliet”, il film con Leonardo Di Caprio e Claire Danes.

RECENSIONE
Moonlight è un racconto lungo in cui Connie Furnari ci presenta delle nuove creature, non più streghe ma lupi. E' la storia di Eric e Kelly, due novelli Romeo e Giulietta, che si incontrano, si amano ma sono ostacolati da una faida tra famiglie. No, non siamo a Verona, ma nella moderna New York e i due protagonisti sono...bhè...due licantropi, i rampolli di due famiglie di lupi in lotta tra loro. La storia è un susseguirsi di lotta, azione, amore e odio, con un finale a sorpresa e tragicamente perfetto.

La storia riprende nei suoi punti essenziali la tragedia di Shakespeare, tuttavia ha dei piccoli accorgimenti che la portano più vicine a noi e ce la rendono più vicina. Ho subito apprezzato l'inizio, così normale: nessuna lotta, nessun lupo, solo due ragazzine. Questo inizio così pacato è perfetto per aprire la strada ad un seguito veloce ed emozionante.
L'unione della tragedia con gli elementi paranormal avviene in maniera armoniosa e semplice. potrebbe sembrare strano unire questi due elementi, tuttavia l'ottima caratterizzazione dei personaggi fa si che questo avvenga senza troppi scossoni. Sono, infatti, i personaggi un grande punto forte del racconto.
Kelly unisce in se le fragilità di una ragazzina e la forza del lupo, dolce e spietata, innocente e pronta a tutto per cambiare il proprio destino. E' veramente una protagonista speciale, un personaggio che non si può non amare. Eric è invece quello che più mi ha stupito, all'inizio le sue azioni non mi convincevano, pensavo facesse quasi il doppio gioco, poi è rientrato nei canoni della storia e infine...non vi posso dire di più ma il finale è molto emozionante.
Un personaggio chiaramente negativo ma che secondo me è molto ben riuscito è il padre di Kelly, feroce, crudele, quasi folle nella sua sete di potere; appare in poche scene ma ha un effetto molto forte, spicca nella lettura.

Il tutto è guarnito dall'impeccabile stile di Connie Furnari, semplice, chiaro, ma coinvolgente.
Che siano streghe di 300 anni o lupi feroci questa scrittrice non delude il suo pubblico affezionato e sinceramente non vedo l'ora di poter leggere altri suoi libri, chissà con cosa ci stupirà....!!

Voto...





Alla prossima
Eliza
Buongiorno  a tutti!
E buon Santo Stefano! Siete usciti vivi dai pranzi e dalle cene? A casa mia si è mangiato, ma neanche tanto, visto che chi più chi meno siamo tutti malati (giuro che se scopro chi è l'untore....). In compenso scorrono fiumi di thè caldo mentre si guardano tutti i cartoni Disney (mi ero dimenticata quanto mi piacesse Aladdin...).


Siamo ormai al quarto appuntamento con il Natale con gli scrittori! Sono molto contenta perché ho visto che le visualizzazioni sono molto buone, quindi...Grazie mille a tutti!! Visto che abbiamo superato la metà della settimana è obbligatorio un riassuntivo degli appuntamenti, così se ve li siete persi potete recuperarli facilmente... La settimana natalizia si è aperta con un'intervista a Connie Furnari, autrice di Stryx. Il marchio della strega, di Zelda (QUI la recensione) e di Moonlight; martedì invece abbiamo scoperto qualche curiosità in più su ExtraUnione e la società degli uomini morti di Michele Raniero; infine il giorno di Natale Ilaria Pasqua ci ha lasciato sotto l'albero non uno, ma ben due estratti del suo bel romanzo Il giardino degli aranci. Il mondo di nebbia. E oggi? Oggi vi propongo nuovamente un'intervista, ma non un semplice botta e risposta con un autore, bensì un'intervista doppia con due autrici e due ragazze veramente speciali con cui ho avuto il piacere di chiacchierare un po' su Facebook e cioè Annalisa Caravante e Ginevra Wilde...




Domande: 1. Ciao ragazze e bentornate nella mia Biblioteca! Iniziamo subito con le domande e iniziamo con quelle facili, diteci il titolo dei vostri ultimi libri.

Gineva Wilde: L’amuleto di giada! Primo volume dell’omonima saga.

Annalisa Caravante: Il mio ultimo lavoro pubblicato, s'intitola L'Inverno e la primavera.

2. Quale credete siano gli elementi essenziali di un libro?

G: L’avventura e le passioni umane. Il lettore deve seguire i protagonisti nelle loro vicende di tutti i giorni e piangere, ridere, gioire e amare con loro. Il lettore e i protagonisti devono essere amici (o nemici, a seconda del racconto) e tenersi compagnia, raccontarsi delle storie, supportarsi. Un libro non è solo carta con lettere d’inchiostro, è un pezzo di vita.

A: Un linguaggio semplice, una trama ben chiara, suspance e una buona dose di umanità.

Linguaggio semplice perché leggere è anche sinonimo di distensione ed inoltre deve giungere subito, dalle prime righe, al cuore del lettore.
Una trama chiara perché chi legge deve comprendere subito i punti chiave che lo porteranno a farsi delle domande e quindi a continuare nella lettura. Una trama difficile da comprendere può portare all'allontanamento dalla storia.
Suspance perché è il mezzo che porta poi fino all'ultima pagina.
Umanità perché un buon libro deve sempre insegnare qualcosa che può servire nelle nostre vite.

3. In qualità di lettrici cosa cercate in un libro?
G. Cosa non cerco: la banalità, le storie scontate, la frivolezza. Un libro deve essere il racconto romanzato dei dettagli della quotidianità dei protagonisti e pertanto deve tenermi con il fiato sospeso e farmi serrare lo stomaco, triste, quando chiudo il libro.

A: Come lettrice ciò che cerco principalmente in un libro è l'azione. Non sopporto le lunghe descrizioni o lunghi periodi dedicati all'introspezione. Mi piace cogliere gli stati d'animo e il pensiero dei personaggi attraverso l'azione.

4. Il più grande errore che si può fare scrivendo un libro?
G: Cadere nella banalità o nel ridicolo. Questo è ciò che mi fa più paura mentre scrivo.

A: Il più grande errore è sicuramente scrivere cercando di “imitare” qualcosa che abbiamo letto o qualche autore, poiché diamo il massimo di noi solo quando siamo noi stessi.

5. Il personaggio che mi più avete amato nei vostri rispettivi libri?

G: Il co-protagonista, Jean.

A: Il personaggio che più ho amato, è stato Cristian: per scrivere la sua storia ho dovuto lottare molto con me stessa. Lui è il perno dell'intera vicenda, certe scelte sono state quasi d'obbligo e per questo l'ho amato più degli altri.

6. Avete letto il libro dell'altra?

G: Ma certo! L’inverno e la primavera, Frasi d’amore, Cattivi pensieri! E presto inizierò il Paese degli aghi di pino.

A: Sto leggendo l'Amuleto di Giada lentamente perché quando mi piace un libro, vorrei che non finisse mai. Ho l'ansia di ciò che accadrà. Al tempo stesso sono curiosa e ritaglio sempre del tempo per leggerlo fra i tanti impegni che ho.

7. Cosa ne pensate?

G: Io penso che Annalisa Caravante sia una grande scrittrice. Il suo romanzo, L’inverno e la primavera, mi ha fatto emozionare così tanto che lo rileggerei di nuovo. 600 pagine lette in pochissimi giorni con il cuore che mi palpitava nel petto. Lei lo sa, quanto mi ha fatto patire!

A: Trovo molto interessante e carino vedere come reagisce una persona del nostro tempo nella rocambolesca avventura di Athena. La trama è interessante non solo per la storia in sé, ma anche per l'interazione che si crea fra i due diversi mondi di Athena e Jean. È intrigante leggere come lei, nonostante le difficoltà, riesca ad ambientarsi in questo mondo così diverso dal suo al punto tale da prendere in mano la situazione.

8. Cosa mi dite del ruolo dei social network nella promozione di un libro, soprattutto per un autore esordiente che non ha tante risorse?
G: Devo ammettere che i social network al giorno d’oggi sono una grande risorsa. È certamente il modo più facile ed immediato per far breccia nei cuori dei lettori o almeno per farsi conoscere. Inoltre grazie ad internet tutti possono seguirci, dovunque essi siano.

A: Certamente i social network rappresentano un inizio per l'esordiente, ma ho notato che servono principalmente come interazione fra le persone perché come pubblicità purtroppo fanno ben poco. Si pubblicizza molto ma si legge poco quello che hanno pubblicato gli altri.

9. C'è stato un momento nella stesura in cui vi siete dette "basta, mollo tutto!"?
G: Mai! Io scrivo per il mio piacere, innanzitutto. Se non va bene ciò che scrivo, se non riesco a concentrarmi o altro, lascio semplicemente perdere. La scrittura è il mio personale angolo di paradiso, i sentimenti negativi non sono ammessi.

A: Di solito mollo dopo le prime 20 pagine; se continuo dopo le 20, il problema non si presenta.

10. Che domanda vorreste fare all'altra?

G: Quando mi presenti a Luca (personaggio de L’inverno e la primavera del quale mi sono innamorata)? No, scherzo. Io volevo dirti che sei un vulcano di idee quando scrivi e passi con facilità da un tema all’altro, una scrittrice eclettica insomma. Mentre lavori ad una storia, non ti capita mai di perdere l’ispirazione per un’altra?

A: Sono curiosa di sapere cosa fa Ginevra quando durante la stesura di un libro, nasce un'idea per un nuovo lavoro. Affianca le due produzioni o termina prima quello in corso?

11. Le risposte??

G: Affianco le due produzioni. Per esempio, ora sto lavorando a "I racconti di Cavallavecchia" e al secondo volume della saga de L'amuleto di giada, "La strega croata". Essendo due opere completamente diverse, non corro il rischio di confondermi le idee e mi dedico all'una o all'altra a seconda della mia ispirazione. Sono le mie storie stesse a decidere quando essere scritte, non io.

A: No, anzi, avviene l'opposto. Infatti quando perdo l'ispirazione per un lavoro, passo ad altro e dopo riprendo il primo con più idee.

12. Secondo voi l'ebook è una grande risorsa o la morte del cartaceo?
G: entrambe. Grazie al basso costo dell’ebook molte più persone comprano i romanzi degli esordienti come me, senza la paura di aver buttato via dei soldi. Purtroppo questo porterà lentamente alla morte del cartaceo: pesante, costoso e ingombrante per i più, ma pezzo eterno della Storia per me.

A: L'ebook è una nuova risorsa che non porterà mai alla morte del cartaceo, ma lo affiancherà. Entrambi hanno dei pro e dei contro. Leggo gli ebook molto volentieri perché per me è più pratico un e-reader, ma associo ancora il cartaceo ad un momento di relax poiché mi allontana dai nuovi sistemi di comunicazione: il libro cartaceo forse è meno patico da portare in borsa rispetto all'e-reader, ma almeno non hai il problema che si possa scaricare.

13. Partecipereste ad un programma come Masterpiece?

G: Masterpiece?! Cos’è? :)

A: Non credo. Sono molto riservata.

14. Abbiamo finito! Grazie per aver partecipato...Finiamo scambiandoci gli auguri? BUON NATALE RAGAZZE!! e 1000 di questi libri!!
G: Grazie Laura per aver pensato a noi per questa bellissima iniziativa, grazie Annalisa per leggermi, sostenermi e soprattutto riprendermi da brava maestra e grazie a tutti i nostri lettori e a coloro che hanno seguito l’intervista. Sereno Natale e gioioso 2014 da Ginevra Wilde!

A: Buon Natale a te che ci hai ospitate, a Ginevra, ai lettori e a tutta la nostra bella Italia.


Ringrazio ancora Ginevra e Annalisa perché sono state molto disponibili. Ho già letto L'inverno e la primavera di Annalisa (QUI la mia recensione), un bel romanzo, toccante ma anche avvincente, una storia di amore e amicizia arricchita da personaggi veri  e umani. Quello di Ginevra, L'amuleto di giada lo leggerò a breve, visto che abbiamo in programma...uhmmm, no non ve lo dico! Che cattiva che sono!^^

A presto
Eliza
BUON NATALE A TUTTI AMICI LETTORI!
Cosa avete trovato di bello sotto l'albero? Libri? Io purtroppo niente libri, però sicuramente mi farò qualche regalino libroso da sola nei prossimi giorni. In compenso mi sono arrivati un bel computer nuovo, visto che il mio stava tirando il collo, e una macchinetta fotografica, perché dovete sapere che tolta quella del cellulare non ne avevo una (dai, non scandalizzatevi così...)!


Per la mia settimana speciale, Natale con gli scrittori, ho pensato a qualcosa di speciale, un estratto dal libro Il giardino degli aranci. Il mondo di nebbia di Ilaria Pasqua (QUI la mia recensione)! L'estratto (o meglio gli estratti) è stato scelto dalla stessa Ilaria perché volevo che vi regalasse una parte per lei importante del romanzo! Inoltre è stata così gentile da scrivere anche una piccola introduzione. Pronti?
                                                                          *****
Il giardino degli aranci è il libro che tra i pubblicati forse mi sta più a cuore, anche se non dovrei far distinzioni. Forse perché è quello che mi ha soddisfatta totalmente e senza riserve quando l’ho finito di scrivere, forse perché ho un legame forte e profondo con la storia e con i protagonisti Aria, Will e Henry, così uniti tra loro. E forse anche perché continuo a rileggerlo sempre con profondo piacere. Sceglierne una parte vagamente rappresentativa è stata una bella impresa, perché la tentazione di lasciarvi qualche paragrafo clou era forte, ma non giusto per questo genere di storia e per come l’ho strutturata. Dopo qualche tentennamento, sono riuscita a decidere ciò che era più sensato condividere con tutti voi lettori di questo magnifico blog. Come lettrice odio moltissimo gli spoiler, perciò ho scelto la prima pagina del libro, per entrare sin da subito nel mondo di Aria senza scossoni troppo forti e dare una prima impronta della storia. Grazie a tutti e buona lettura!

È la paura che li tiene legati qui.“È solo la paura. Non siamo noi” disse il Primo Sacerdote mentre osservava dall’alto le lunghe mura che circondavano quella città incantata.“La nostra stessa paura” aggiunsero gli altri quattro all’unisono, nascosti nei loro mantelli. Una lieve brezza agitava i tessuti che li circondava e li avviluppava, rendendoli prigionieri.
 Si sentì una voce, poi due che sussurravano: “Non puoi restare, non devi restare. Trova la strada”.Con questa frase nelle orecchie, Aria aprì gli occhi. Come ogni mattina le mancava il respiro. Quel suo incubo che la assillava da settimane, forse da mesi, ormai aveva perso la cognizione del tempo, non era spaventoso in sé, ma l’atmosfera, così come le sensazioni che emanava, le toglievano il fiato.Percepiva il buio, appiccicoso e profondo, come se ogni notte, e poi ogni mattina, lei allungasse il collo all’interno di un pozzo scuro e cercasse di scrutare una luce che non c’era. Eppure continuava a cercare, sperando che quel buio si dipanasse, per risolvere quel mistero del suo inconscio. Perché era il suo inconscio, supponeva, che dava vita a quell’incubo.“Chi altro?” si disse stropicciandosi gli occhi e scalciando con le gambe le coperte dalle lenzuola. Non si alzò per molti minuti, rimase a occhi chiusi in silenzio, calmando il respiro e concentrandosi solo su questo. Sapeva che intorno a lei il suo incubo stava già prendendo forma. Quando li riaprì, trovò vicino ai suoi piedi un procione che fluttuava, una piccola nuvola d’inquietudine. Non capiva ancora perché i suoi incubi assumessero quella ridicola forma.
“Stupido procione” urlò lanciandogli contro le coperte. Aria non riusciva neanche a guardarlo, gli occhi del procione erano due fessure buie e inconsistenti, due caverne in cui temeva di scorgere ogni sua bruttura.Si alzò dal letto e inciampò in una scarpa che era rimasta in mezzo alla stanza. Davanti al letto, la scrivania era stracolma di libri, fogli, disegni scarabocchiati e altri più complessi. Sulla destra, poco sotto una piccola finestra che si apriva in cima alla parete, vi era una tela appena iniziata, solo uno schizzo nero su un fondo bianco, che non aveva ancora alcun significato.Aria andò in bagno trascinandosi dietro il suo incubo. Una volta che il suo turbamento assumeva quella forma era impossibile fargliela cambiare. Ogni mattina si ritrovava in compagnia di quel procione, qualsiasi incubo avesse avuto. Le metteva angoscia essere seguita da quella nuvola nera, ma non poteva liberarsene, era legato a lei e, con il tempo, non aveva potuto far altro che abituarsi alla sua presenza. Non aveva sentimenti, né vita. Era un prolungamento dei suoi pensieri notturni, nient’altro. Era una parte di lei, elaborata dal suo inconscio.
“Perché dargli peso?” si ripeteva ogni mattina. Eppure sembrava molto più di così, gli altri non se ne accorgevano, ma lei sì.
Gli incubi erano qualcosa di inconsistente e allo stesso tempo di materiale, ogni mattina le sembrava di partorire una nuova inquietante verità, di tagliare a fette la sua mente, le sue ansie, e servirle su un piatto ben visibile a tutti, per poi gettare ogni cosa via. Si sentiva divorata da quelle assenze, un giorno dopo l’altro, ma ancora non l’aveva compreso a fondo.Era un prolungamento, certo, ma di se stessa, non solo un pensiero, ma un altro braccio, una gamba, una parte della sua carne.

… Ma non sono riuscita ad evitare di condividere questa parte dove è presente l’altro fondamentale protagonista: Il giardino degli aranci. Questo luogo risveglia in Aria sensazioni che nel resto del mondo in cui vive sono assenti, nascoste, e… non solo quello.

La città era immobile, e lei iniziava a sentirsi nella stessa maniera: una statua su cui la nebbia si posava calma, fissa a osservare lo stesso paesaggio, giorno dopo giorno.Aria saltò velocemente in piedi, s’infilò un paio di jeans neri e una maglietta verde attillata. Sopra mise una giacchetta sempre nera e uscì dalla stanza, poi tornò indietro per prendere lo zaino con il quaderno. Diede un ultimo sguardo alla sua tela incompleta, e si precipitò fuori sperando di non incrociare sua madre. Aveva perso la cognizione del tempo, inseguire i pensieri la faceva sempre smarrire in qualche labirinto e difficilmente ne riusciva a emergere. Se avesse incontrato sua madre di sicuro lei l’avrebbe bloccata sulla soglia della porta con commenti e domande, poi si sarebbe lamentata perché odiava stare a casa da sola. Aria, invece, amava avere un po’ di tempo da trascorrere senza nessuna intrusione. Adorava avere la casa tutta per sé.Saltò i due gradini, e i piedi raggiunsero la sua ombra, che sembrava sempre più veloce di lei.Gettò un rapido sguardo verso la vicina che non era in giardino, e notò sua madre all’angolo della strada. Stava parlando con qualcuno che non riusciva a vedere perché nascosto da un albero. Allungò il collo e vide Henry, ovviamente non aveva resistito e stava andando da lei. Si era cambiato, indossava una camicia azzurra e un paio di jeans più attillati, si era sistemato i capelli biondi indietro, l’unica cosa che non era cambiata era la presenza dello zaino, sempre fisso in spalla. Per studiare ovviamente.
Aria accelerò il passo tirandosi la giacca sulla testa.
“Maledizione” sussurrò, e corse dritta alla sua meta. Imboccò l’ampio viale alberato che portava al giardino degli aranci. Quella strada era quanto di più vicino a una salita. La città non ne aveva, come se non si dovesse vedere dall’alto, come se ci fosse un qualche divieto non scritto. Anche le case erano tutte basse, al massimo di due piani, così come gli uffici, i centri commerciali e i cinema, ma i cittadini non ci facevano molto caso. Aria sì.Il viale degli aranci aveva una leggera pendenza, ma di certo era la strada più ripida della città. Proprio per questo, moltissimi ragazzini si davano appuntamento lì ogni giorno per andare sullo skate o sui turbo, una sorta di slittino su ruote, e lanciarsi giù in picchiata.I ciclisti e i passanti si lamentavano in continuazione di questo stato di cose, perché rischiavano ogni giorno di investire qualcuno o di essere investiti. Proprio per questo il viale era stato chiuso al traffico, dopo un tribolato dibattito cittadino. Così Aria quel giorno poteva permettersi di camminare in mezzo alla strada con il naso all’insù, respirando il profumo fresco e delicato degli aranci sugli alberi.
La brezza leggera le scompigliava i capelli e rendeva ancora più vivo e intenso quell’odore. Se li sistemò dietro le orecchie e si prese tutto il tempo per godersi quel percorso che la rilassava. Nonostante le risate e le urla dei ragazzini, sentiva di essere in sintonia con se stessa e con i suoi pensieri.Chiuse gli occhi inspirando profondamente, poi guardò di fronte a sé, il cancello non era lontano. La sua ombra la precedeva lentamente allungandosi sull’asfalto scuro. Aria la osservò con curiosità, per quanto la schiacciasse lei era sempre lì di fronte al suo corpo, ma di colpo si fece più tenue. La ragazza si voltò verso il sole alle sue spalle che stava pericolosamente cadendo, mentre un velo di nebbia andava a coprirlo come se volesse lasciarla libera, sola con i suoi passi e con se stessa.Voltò il suo corpo verso il sole e sentì la pelle riscaldarsi pian piano. Camminò all’indietro per una decina di metri senza distogliere lo sguardo dal viale, una signora in bicicletta le sorrise mentre saliva canticchiando una melodia armoniosa. Un ragazzino le passò accanto a tutta velocità su uno skate e lo spostamento d’aria improvviso fece volare i suoi capelli in avanti, mentre dietro di lei sentiva gli amici del ragazzo che lo incitavano.
Sapeva di essere ormai arrivata in cima al viale. Si sistemò i capelli dietro le orecchie, prese un’enorme boccata d’aria e si girò di nuovo. Sorpassò i ragazzi e, dopo aver gettato un rapido sguardo a quel cancello che ben conosceva, si lasciò alle spalle i motivi di rosa in ferro battuto che lo adornavano ed entrò.Quel posto era diverso da ogni altro, era vivo, presente, come un essere umano che ti accoglieva tra le sue braccia, perfettamente consapevole di ogni suo muscolo e movimento. Anche l’aria era diversa, sferzava il viso come se avesse lo scopo di farsi ascoltare. Gli alberi sembravano voler coinvolgere in un loro segreto, il prato era di un verde smeraldo che appariva irreale, e la nebbia in quel posto non poteva a entrare. Quel luogo la teneva fuori, ai cancelli, e questo Aria non riusciva a comprenderlo. Sembrava un posto magico, dotato di vita propria, in cui niente di brutto poteva accadere.
L’indefinito, ciò che caratterizzava più di tutto quella città, lì non era permesso. Quando metteva piede in quel luogo, Aria si sentiva sollevata, consapevole, serena. E i colori vividi della natura la rinfrancavano.Di colpo si fece buio, gli alberi del giardino erano più numerosi e ravvicinati, il vialetto era solo un piccolo serpente che si muoveva sinuoso tra di essi.Sotto un albero, la ragazza scorse l’ombra di qualcuno, ma non si soffermò, doveva raggiungere Will. Mentre proseguiva lungo il viale, sentiva addosso lo sguardo di quella persona e la cosa la fece rabbrividire, come se ci fosse qualcosa di sbagliato, che lei non doveva vedere. Respirò a fondo e cercò di dimenticarsene.Il profumo degli aranci l’accompagnò silenziosamente fino al muretto che segnava la parte opposta del parco. Come si aspettava Will era lì. Se ne stava di spalle a guardare lontano.Aria prese fiato e si fece coraggio. Quante volte lui l’avrebbe derisa o ignorata? Non lo sapeva, ma aveva pronte talmente tante risposte che ne sarebbe uscita vincitrice. Strinse i pugni e lo raggiunse.
                                                                                     *****
Sono proprio felice delle scelte di Ilaria, perché danno modo di conoscere i punti essenziali non solo per capire la storia, ma per amarla! Ci sono Aria e Will, ci sono gli incubi fumosi e c'è questo magico luogo, punti di incontro tra presente e passato, tra realtà e sogno! Se cercate una bellissima storia di amicizia e avventura molto originale, ecco io vi consiglio questo libro!!
Grazie ancora ad Ilaria che ha condiviso con noi anche la sua passione per questo libro, e...

BUON NATALE!!


Eliza
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43 anni
Cesenatico♥
Datemi un libro, un tè e una giornata piovosa, mi farete felice. Ogni libro è un'avventura incredibile e io voglio viverla! Voi no?


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