tag:blogger.com,1999:blog-64285820372331412242024-03-14T22:00:14.111+01:00La Biblioteca di ElizaLa Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.comBlogger1876125tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-14415398546683277832024-03-07T08:00:00.153+01:002024-03-07T08:00:00.145+01:00[Anteprima] Recensione: Somnia. Il sigillo di Morfeo - Riccardo Filloramo<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">È un periodo così fortunato questo! Eh si, ma proprio tanto! Perché non solo mia mamma è caduta un'altra volta (oramai scommettiamo su quale ossicino si sia rotta/incrinata con il personale del pronto soccorso ortopedico qui vicino) ma io mi sono beccata pure l'influenza in giornate in cui non dovevo assolutamente prendere niente perché non potevo assentarmi da lavoro. Sono arrivata a giovedì sui gomiti. </div><div style="text-align: justify;">Tra una Tachipirina e un colpo di tosse ho terminato il libro di <b>Riccardo Filloramo</b>, libro che esce proprio oggi in libreria e sugli store online e che Riccardo mi ha gentilmente inviato in anteprima. Oggi parliamo di... rullo di tamburi... <b><i>Somnia. Il sigillo di Morfeo</i></b>!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD-co5Z5PRqKm-SwQdGjO7o51fhheHmvj7B_q29OR83r9pDXcjjmXaUr0WsSBKSsP5EA7VdElOTXMYDCDhiBJ31URp-Ixdta6lJnivLrpEc-xJPYSfEbl4tawheflOnmuHZh9uUf06zH15s-9RowsU0PBjsZoJsVtyZQ8Th_QsKwC9ze2WKs-DIM7W24s/s4032/IMG_7536.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD-co5Z5PRqKm-SwQdGjO7o51fhheHmvj7B_q29OR83r9pDXcjjmXaUr0WsSBKSsP5EA7VdElOTXMYDCDhiBJ31URp-Ixdta6lJnivLrpEc-xJPYSfEbl4tawheflOnmuHZh9uUf06zH15s-9RowsU0PBjsZoJsVtyZQ8Th_QsKwC9ze2WKs-DIM7W24s/s16000/IMG_7536.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1NCGhp-6NuibAq4XcOM26_F0flP3sOHldbQ6GskidDMKsPwO32ogXGhwRHZQTshTT2seT6cSBXEInwv6s_tLjfpwf2jJCztHssIrh_IrA1mNJIKeDszX8EulH0TKvcvdGUuV-_4zI_Jm2_1e14yjJie6A3U7rY4fUlsP6caicvB5Q2s3rHquYGfUFVxo/s376/4gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="376" height="104" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1NCGhp-6NuibAq4XcOM26_F0flP3sOHldbQ6GskidDMKsPwO32ogXGhwRHZQTshTT2seT6cSBXEInwv6s_tLjfpwf2jJCztHssIrh_IrA1mNJIKeDszX8EulH0TKvcvdGUuV-_4zI_Jm2_1e14yjJie6A3U7rY4fUlsP6caicvB5Q2s3rHquYGfUFVxo/w264-h104/4gufi.png" width="264" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMRmqX26p3D57IU7yLQw9kzXI-sBtkvv1uKZ3q2SIVUS8D3KMxNoLXM7NvhqxUxTh90dW7nwVoVv5T5mBtm8NBsGsXBRORfG2JPNuDej3CgMWJZKkChgnzJdoZ7OjHIpWmR9HNPQTtKi7jKPgxBf5YOxf8O4y5mw4izV9tFsdjBpW_RQBtbsYDxTEkvCY/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMRmqX26p3D57IU7yLQw9kzXI-sBtkvv1uKZ3q2SIVUS8D3KMxNoLXM7NvhqxUxTh90dW7nwVoVv5T5mBtm8NBsGsXBRORfG2JPNuDej3CgMWJZKkChgnzJdoZ7OjHIpWmR9HNPQTtKi7jKPgxBf5YOxf8O4y5mw4izV9tFsdjBpW_RQBtbsYDxTEkvCY/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;">Lo diciamo? Io ultimamente coi fantasy non mi ci piglio proprio. Non lo so ragazzi, sembra non riesca più a trovare quel friccicorino che prima sentivo con questo genere. Prima di leggere <i>Somnia</i> ho letto un altro fantasy (di cui vi parlerò prossimamente) e lì ho avuto problemi a non finire. Mi stavo rassegnando a chiudere con questo mondo che in passato mi ha dato così tanto. <i>Somnia</i> mi ha fatto far pace in parte col genere. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cat è una ragazza come tante. Non ha più la mamma ma vive felice con il padre che non le ha mai fatto mancare nulla e soprattutto l'amore di una famiglia. Ha la sua migliore amica, un lavoretto in un caffè di proprietà di quello che vede come un fratello maggiore. Però ci sono sempre stati quegli incubi, quell'uomo senza volto, quella richiesta di dire sì che infestano i suoi sogni... Un giorno il suo mondo crolla ed è costretta a fuggire, per salvare il padre, per cercare di capire cosa siano quei sogni e chi sia davvero lei. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La storia ha una costruzione piuttosto tipica del fantasy, però io vi ho trovato due grandi pregi. Prima di tutto è una storia semplice. Non ha tutte quelle complicazioni di nomi, ruoli, regni, parentele, è tutto molto lineare e spiegato bene. Sappiamo chi sono i cattivi e cosa vogliono e, fidatevi, è già molto. Il racconto ha la sua evoluzione, i suoi momenti più misteriosi e oscuri per creare quella giusta suspense, ha le sue rivelazioni (quella sua finale...uhmmmmm non posso dire niente, ma cavolo!) ma non vi ritroverete a grattarvi la capoccetta chiedendovi "e mo questo chi è?". </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Inoltre Riccardo ha saputo creare un fantasy concreto. Ossimoro? Si ovvio. A parte gli scherzi, è un fantasy calato nella realtà, giocato sull'ambivalenza dei sogni e degli incubi. Cosa è reale? Cosa è sogno? È un modo di creare questo tipo di storie che apprezzo sempre molto perché non è semplice raccontarle tenendosi comunque ancorati al vissuto, quindi nel nostro caso al rapporto di Cat con Andreas, con il padre e gli altri personaggi che le girano intorno. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Tutto positivo? C'è un appunto che mi sento di fare e di cui ho già accennato a Riccardo parlando con lui della mia lettura. Ad un certo punto c'è un vero e proprio assalto ad un luogo in cui si rifugiano Cat e Andreas e la nostra protagonista riesce non solo a gestire la tensione del momento senza battere ciglio (e di questa sua forza ci dà dimostrazione anche in precedenza) ma anche a utilizzare delle armi. Ecco, questa cosa io l'avrei evitata perché, anche se fa delle lezioni di tiro, è un po' troppo che riesca a essere così abile con armi da fuoco e da taglio, lei che fino al giorno prima praticamente serviva cappuccini e andava a scuola. In questo caso forse la storia è un po' sfuggita di mano. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In generale, è stata una lettura piacevole, un bella storia, scritta bene. Ecco, qui mi permetto di fare riferimento ancora alla lettura che ha preceduto questa in cui invece ho trovato frasi, soprattutto dialoghi, troppo artefatti, poco naturali, quasi pesanti. Qui fortunatamente niente di tutto ciò. I dialoghi di Cat, Andreas sono credibili, la scrittura è armoniosa, non si ha quel senso di finto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPAN9r1wrtw-Ky0-B48DKSgMyqCpHl5Vv479nZTQXlTfhUKhvH1t5HyJTu9cNB-T1Pxfcrqen2-ZR0_jGW3e54ppIXJqaNyDVx9PHV7MclImBEGg1tQOjnCK1XIGAag7YjshOlVLTKmON9uxZrEF8-evosM5sgJ3kSpQyoESwJ2ZbUiFZYCKPN0kQgjFc/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPAN9r1wrtw-Ky0-B48DKSgMyqCpHl5Vv479nZTQXlTfhUKhvH1t5HyJTu9cNB-T1Pxfcrqen2-ZR0_jGW3e54ppIXJqaNyDVx9PHV7MclImBEGg1tQOjnCK1XIGAag7YjshOlVLTKmON9uxZrEF8-evosM5sgJ3kSpQyoESwJ2ZbUiFZYCKPN0kQgjFc/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6mIQZGKN1oQbWx7K3FW0sW_o8RwohVkjMNplIKTfaHr6xxkvgfusxYCs6qI3ZYkMmkF3sxASLhohlk72ZgKzXpuBKkwXEIw1OleQtcs9y3KVZ3YVA3PNKFG4bKCgqdKhU77SqzUzwVJtTR-m8lGZICTXaDCQ0YYUrzX2qvblxy4ni4tRUt7NDw9sv4Ms/s1500/71aZ+GJ7I9L._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="978" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6mIQZGKN1oQbWx7K3FW0sW_o8RwohVkjMNplIKTfaHr6xxkvgfusxYCs6qI3ZYkMmkF3sxASLhohlk72ZgKzXpuBKkwXEIw1OleQtcs9y3KVZ3YVA3PNKFG4bKCgqdKhU77SqzUzwVJtTR-m8lGZICTXaDCQ0YYUrzX2qvblxy4ni4tRUt7NDw9sv4Ms/s320/71aZ+GJ7I9L._SL1500_.jpg" width="209" /></a></div><div style="text-align: justify;">Cancún, 1990. I neolaureati Harry ed Emma scovano un tempio greco dentro una grotta nelle profondità della terra. Sicuri di aver fatto una scoperta straordinaria, cercano di studiarne la provenienza non consapevoli di aver riesumato un pericolo nascosto da secoli. </div><div style="text-align: justify;">Londra, 2010. L’adolescente Catherine ha una vita normale. Nonostante la prematura scomparsa della madre, può contare su amici che le vogliono bene, un padre affettuoso e un lavoro stabile. Tuttavia, nasconde un segreto che la tormenta: ogni notte, incubi spaventosi la tengono sveglia e non le danno pace. Le cose precipitano quando gli incubi si riversano nella vita reale sconvolgendone gli equilibri. Con l’aiuto di Andreas, un misterioso ragazzo comparso all’improvviso nella sua vita, si ritroverà a sciogliere i nodi di un mistero intriso di miti e complotti celato per anni a cui i genitori, vent’anni prima, inconsapevolmente hanno dato inizio.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>SOMNIA. IL SIGILLO DI MORFEO</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Riccardo Filloramo</b></div><div style="text-align: justify;">Bookabook | Fantasy | 344 pagine</div><div style="text-align: justify;">cartaceo €17,00</div><div style="text-align: justify;">7 marzo 2024 | <a href="https://amzn.to/49MNfkg" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGIsp7cnH9umKbiiS05jXXBmNBBGNnmWuehCvGE9exEfT5MdO-UErcUqhyZ_MNqSkpwALgAL510xnBXmUY377yOZ1opBxt-lAr66p-vPJnyS_YCKjp1_ahXjhQ7sqqM5dXaKFodH7_VmbuhUZ29YzG-nWQm4X8g5qoTXgpomU6kV1_nvVimHZTg2lFteU/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGIsp7cnH9umKbiiS05jXXBmNBBGNnmWuehCvGE9exEfT5MdO-UErcUqhyZ_MNqSkpwALgAL510xnBXmUY377yOZ1opBxt-lAr66p-vPJnyS_YCKjp1_ahXjhQ7sqqM5dXaKFodH7_VmbuhUZ29YzG-nWQm4X8g5qoTXgpomU6kV1_nvVimHZTg2lFteU/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-92218762540755626682024-02-19T08:00:00.176+01:002024-02-19T08:00:00.134+01:00Recensione: Lezioni imparate dal cuore - Emma Donoghue<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">E buon inizio settimana. Oggi torno con una recensione. Ho scoperto dell'uscita di questo libro per caso (mi era proprio sfuggito!) il giorno stesso della sua apparizione sugli scaffali delle librerie italiane. L'ufficio stampa Einaudi è stato così gentile da inviarmene una copia. Si tratta di <b><i>Lezioni imparate dal cuore</i> di Emma Donoghue</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNtO7zUZDvGC-qq8tLqUCtVnIETdeCE5bH8zIZ2l-QEz-6I-5co_aIY1-SI0Et6SKAAQDbZg-n8AEyK3fz3ABUb5bT-MvYBZHFRLxL7KW_wqXiy9SzJyq3ZL8-k1t5uUHuwklm0QQzy8x8MXWvfNsV17j2CGhA667kBF5qDikscIJP4rB2-hVyCKYonBU/s4032/IMG_7357.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNtO7zUZDvGC-qq8tLqUCtVnIETdeCE5bH8zIZ2l-QEz-6I-5co_aIY1-SI0Et6SKAAQDbZg-n8AEyK3fz3ABUb5bT-MvYBZHFRLxL7KW_wqXiy9SzJyq3ZL8-k1t5uUHuwklm0QQzy8x8MXWvfNsV17j2CGhA667kBF5qDikscIJP4rB2-hVyCKYonBU/s16000/IMG_7357.jpeg" /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNtO7zUZDvGC-qq8tLqUCtVnIETdeCE5bH8zIZ2l-QEz-6I-5co_aIY1-SI0Et6SKAAQDbZg-n8AEyK3fz3ABUb5bT-MvYBZHFRLxL7KW_wqXiy9SzJyq3ZL8-k1t5uUHuwklm0QQzy8x8MXWvfNsV17j2CGhA667kBF5qDikscIJP4rB2-hVyCKYonBU/s4032/IMG_7357.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdleG80nlgigXzaRwiz41b8nLdBGFNgRqSLtI0wvNTGApQfmIZQNKRjh9cDWFOYowl-AlsV9nyidiLeitsB0VB9gcA4teB2XpT6WgoGWfLl5eR1G8i4AaWvFvQApi5JEvFKinG_qvkpxmuoJh1nmR57WKYmQh7JAMuISwzjFL4OOjhZfrI1U-Ii6Dq2ao/s376/3gufi.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="151" data-original-width="376" height="96" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdleG80nlgigXzaRwiz41b8nLdBGFNgRqSLtI0wvNTGApQfmIZQNKRjh9cDWFOYowl-AlsV9nyidiLeitsB0VB9gcA4teB2XpT6WgoGWfLl5eR1G8i4AaWvFvQApi5JEvFKinG_qvkpxmuoJh1nmR57WKYmQh7JAMuISwzjFL4OOjhZfrI1U-Ii6Dq2ao/w239-h96/3gufi.png" width="239" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkRO4qAVCL6lG-X1W0ef25lXe3fCgVwgddPc5a5Enlg1lv9OcP97RgNKlHSSR5bm7sNGgQrDM8ffcecdlHXGBvYuooSrZ8h_lv9ozsrCpnORQSNZTKHEtGxy7nYF-VPoYp7vogwcn5hGAP_47oVIsKLD91ewh-2x77ta2b7JK88YxsO1JRfW66elLB840/s3996/IMG_1527.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkRO4qAVCL6lG-X1W0ef25lXe3fCgVwgddPc5a5Enlg1lv9OcP97RgNKlHSSR5bm7sNGgQrDM8ffcecdlHXGBvYuooSrZ8h_lv9ozsrCpnORQSNZTKHEtGxy7nYF-VPoYp7vogwcn5hGAP_47oVIsKLD91ewh-2x77ta2b7JK88YxsO1JRfW66elLB840/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><blockquote style="text-align: center;">Alla Manor ho assaporato il paradiso terrestre, anche quando mi affannavo a imbottirmi il cervello di tutto il sapere che credevo essenziale per vivere. Ironia della sorte, Lister, l'unica lezione che ho imparato, o comunque l'unica che ricordo, sei tu.</blockquote><p> </p><div style="text-align: justify;">Pensiamo sempre che i cambiamenti siano difficili, alcuni li detestano, altri non li concepiscono. A maggior ragione se sei una quindicenne di origine indiana nell’Inghilterra dell’800, se la tua pelle è scura, se sei orfana di entrambi i genitori e se tua sorella, unico legame rimasto, ti vede poco più che un fastidio. Eliza è tutte queste cose e vede nelle regole della Manor e della società l’unico elemento confortante. Nella soffitta della scuola, dove è stata gentilmente relegata nonostante la sua rendita di 4000 sterline, ha tutto ciò che le basta: se stessa e qualche ricordo della vita prima del freddo inglese. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non ha considerato che i cambiamenti nella vita esistono eccome e che non li puoi prevedere; il suo porta il nome di Anne Lister. Anne è qualcosa che lei non ha mai visto né concepito prima. Un tornado di sfacciataggine, lingua lunga, spavalderia. E con questo tornado Eliza dovrà condividere la sua piccola e intima soffitta. Il fastidio prima, quasi l'imbarazzo per quella ragazza che sconvolge le regole e che non porta dipinta addosso la sua unicità e il suo marchio dell'ignominia. Poi, giorno dopo giorno, sera dopo sera si crea tra loro piano piano un'amicizia, un legame tra sorelle, imparano a vivere insieme e a sopravvivere alle regole della scuola e ai dettami della società, fino a sfondare del tutto quel muro che separa il consentito da ciò che innominabile, impossibile, indecente: l'amore. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Iniziamo con una frase da manuale: non avevo mai letto niente di Emma Donoghue, neanche il suo romanzo più famoso <i>Room (Stanza, letto, armadio, specchio)</i>. <i>Lezioni imparate dal cuore</i> mi ha colpito inizialmente per la sua ambientazione temporale e fisica. E, infatti, ciò che più mi ha convinto ed entusiasmato è stato proprio l'entrare in una scuola che preparava le ragazze dell'Inghilterra della Reggenza all'unico possibile scopo della loro vita: il matrimonio. Certo venivano istruite, ma sempre con l'obiettivo di trovare marito. Questo sistema così vincolante sembra accettato da tutte in apparenza, ma poche delle ragazze hanno realmente idea di che cosa voglia dire. </div><div style="text-align: justify;">In questo sistema l'autrice inserisce una storia vera, quella di Anne Lister, riscoperta grazie a lettere e diari. Per contestualizzare a pieno perché e come sia nato questo romanzo nella testa della Donoghue è necessario leggere la nota dell'autrice a fine libro; ed è li che scopriamo cose che dal romanzo poco si evincono. Chi era Anne Lister? E perché i suoi diari furono e sono così importanti? Com'era la vita prima del loro anno alla Manor e soprattutto cosa ne è stato di Eliza e Anne dopo? Lo so, può parere scontato, ma il romanzo ci da pochi fotogrammi della loro vita, come si sono conosciute, come nacque il loro amore, per poi trascinarci senza una vera guida ad anni dopo e alla follia di Eliza. Insomma, nel racconto il lettore non viene proprio facilitato e rischia di perdere la bussola. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il romanzo che troverete un queste pagine è molto forte e intenso, con parti ferme e ripetitive di vita quotidiana, che danno il senso della condizione femminile ad inizio '800, e attimi di puro isolamento nella soffitta, fatti di passione, amore, eccitazione, quasi di violenza. In questo sicuramente l'autrice ha saputo creare un perfetto equilibrio di intenti: da una parte l'isolamento nella scuola per creare delle madri e moglie secondo i dettami della società; dall'altra l'isolamento della soffitta, voluto, cercato, bramato, per andare completamente contro tutto ciò che era loro insegnato. Queste sono parti che mi hanno turbato. Non per la tematica ma per l'intensità delle descrizioni. Inizialmente no, anzi le trovavo quasi tenere, i primi baci e approcci, lo scoprirsi, il donarsi (in un periodo in cui, ricordiamolo, se la prima notte di nozze capivi cosa era capitato era già un bel traguardo). Poi però ho trovato un'insistenza descrittiva, fatta di allusioni, frasi secche, a volte di sole poche parole, eccessiva, che andava a preannunciare un epilogo meno idilliaco e più... squallido. È come se ad un certo punto tutto sia stato troppo, andando a rovinare una lettura che non meritava elementi così pruriginosi che invece di donare realismo abbassavano la qualità del racconto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFIgJggAhcmswXkH79XsyguyUN08m1y0hqykSD4hRJ7852mL4RizP427qTLrfpwIC7FNOXzVLfXb4uol6_zAjLVQTxuHo6F0VQ4RbezDroe-hpi4fzL6ZRHraJZBpHhQQLwBT-j0joIXov1-Cvt-KxKLlf1mJyjR2SMFDuqRmg5a1Vi5KbQbbwNCba0Sk/s3996/IMG_1528.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFIgJggAhcmswXkH79XsyguyUN08m1y0hqykSD4hRJ7852mL4RizP427qTLrfpwIC7FNOXzVLfXb4uol6_zAjLVQTxuHo6F0VQ4RbezDroe-hpi4fzL6ZRHraJZBpHhQQLwBT-j0joIXov1-Cvt-KxKLlf1mJyjR2SMFDuqRmg5a1Vi5KbQbbwNCba0Sk/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZrABRCMC2WOwHHDD4A-h_rKgdcUeHBWw58hQIUc8nNCugMEG72nuf-Npw9pva2LNuFo9FaErtSIAXTlzV4LIYN0W-Urb36DFygOZSLUHX6c6wFbiwWEY8MLn6IEHa5kp26qqlOfmp8fScR9bsqHDVj8g21gCMfiZLvIHVoM34GMepvqnRTaFuX9OlPi0/s1500/71H3KR-njxL._SL1500_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="958" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZrABRCMC2WOwHHDD4A-h_rKgdcUeHBWw58hQIUc8nNCugMEG72nuf-Npw9pva2LNuFo9FaErtSIAXTlzV4LIYN0W-Urb36DFygOZSLUHX6c6wFbiwWEY8MLn6IEHa5kp26qqlOfmp8fScR9bsqHDVj8g21gCMfiZLvIHVoM34GMepvqnRTaFuX9OlPi0/s320/71H3KR-njxL._SL1500_.jpg" width="204" /></a></div><div style="text-align: justify;">L’unica lezione che ho imparato, o comunque l’unica che ricordo, sei tu. Emma Donoghue ci consegna un romanzo coraggioso e intenso, una storia d’amore di lancinante bellezza. York, 1805. Raine ha quattordici anni e Lister quindici, quando si conoscono alla Manor School. In quella scuola che prepara le ragazze prima di tutto a un buon matrimonio, entrambe sono considerate diverse dalle altre. Raine, figlia di un funzionario della Compagnia delle Indie e di una donna di Madras, non è bianca. Lister, «dritta come un ufficiale», è così ribelle da arrivare all’insolenza. Relegate nella Soffitta, lontane dalle altre allieve, Lister e Raine costruiscono un mondo tutto per loro e un sodalizio tenace ed esplosivo. Una intesa che delicatamente diventa tumultuosa storia d’amore. Qualcosa di pericoloso, proibito, inaccettabile nell’Inghilterra di inizio Ottocento ma che segnerà la vita di entrambe per sempre. «Quando descrive situazioni di isolamento, Donoghue riesce a portare la tensione a livelli impressionanti» (Margaret Atwood).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>LEZIONI IMPARATE DAL CUORE</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Emma Donoghue</b></div><div style="text-align: justify;">Einaudi | Stile Libero Big | 360 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €18,50</div><div style="text-align: justify;">30 gennaio 2024 | <a href="https://amzn.to/49jXI6f" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEildCib9pXaWvpdw-d5De26iEZBkeJEAAskHH60oPlH5ChvAtnuhop1WnRwqbJnVRXyaxdaP-BTiPvAbn9Pqe6GGAnKGodC7TZ9MYriY0mhqGA3KhTaiKBnUCw4SjNP-e9V59zaoij5yCK2M8yQgEMCn5bCehe-cBCyHN1STSL5AqYBoN6ZDfSM4bWHwSc/s2014/IMG_1529.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEildCib9pXaWvpdw-d5De26iEZBkeJEAAskHH60oPlH5ChvAtnuhop1WnRwqbJnVRXyaxdaP-BTiPvAbn9Pqe6GGAnKGodC7TZ9MYriY0mhqGA3KhTaiKBnUCw4SjNP-e9V59zaoij5yCK2M8yQgEMCn5bCehe-cBCyHN1STSL5AqYBoN6ZDfSM4bWHwSc/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><br />La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-3530288283554582952024-02-06T08:00:00.154+01:002024-02-06T08:00:00.141+01:00[Anteprima] Recensione: Tutti su questo treno sono sospetti - Benjamin Stevenson<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Oggi è una giornata cruciale per ben tre motivi: 1. ho una cosa di lavoro che sarà una spina nel fianco e non vedo l'ora sia passata; 2. inizia ufficialmente la settimana santa di Sanremo; 3. esce oggi il nuovo libro di <b>Benjamin Stevenson <i>Tutti su questo treno sono sospetti</i></b> e io, grazie a Feltrinelli Editore, ho potuto leggerlo in anteprima (grazie 💗).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgH8w2l8eIb4uWTdYfR89-KDTlZonQN7mhhRuPubffgEhIuvjkU4gKd8ddrPsIcnsdIR87hIU5Pdysq7N-310fMQFB3oI9Du6aZqKAdcUTwYix4JlUfim6V6zBbBBncjkt5ZX6Ma2_ghBjTGpfKvnRA8r8lTODDw98XQAsNvzAkF5QXySMEzcNjcvBAcs/s4032/IMG_7281.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgH8w2l8eIb4uWTdYfR89-KDTlZonQN7mhhRuPubffgEhIuvjkU4gKd8ddrPsIcnsdIR87hIU5Pdysq7N-310fMQFB3oI9Du6aZqKAdcUTwYix4JlUfim6V6zBbBBncjkt5ZX6Ma2_ghBjTGpfKvnRA8r8lTODDw98XQAsNvzAkF5QXySMEzcNjcvBAcs/s16000/IMG_7281.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnM86NLQUij_ki27VLmTUqv-kWdyFv6xYaOrrCepTPdu1jJmH6PiED2DavoXV27GCf5ywl74G1_WdlFBijXIegosXDqer_2Bgl0NgN5BPV9-19fUyZnA-wOnZwkfFiPBHMjnaR0z0KrfKnC1aQB7448j0hwShSZZ0Twbf57HxzYocre7GfohAoq1DUwCY/s376/4gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="376" height="93" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnM86NLQUij_ki27VLmTUqv-kWdyFv6xYaOrrCepTPdu1jJmH6PiED2DavoXV27GCf5ywl74G1_WdlFBijXIegosXDqer_2Bgl0NgN5BPV9-19fUyZnA-wOnZwkfFiPBHMjnaR0z0KrfKnC1aQB7448j0hwShSZZ0Twbf57HxzYocre7GfohAoq1DUwCY/w233-h93/4gufi.png" width="233" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqzLg_jagHRA4wtjfSiNwAIJz-E5iQHnQuKeyrAtpUYfq697HP-ihCpcNzbvLhnMykAXsild0_V3giaeDs56ow0EDl0m7NOC9EadVljIVtqwIbdeNRDh-5aYLfDfsahqh0YMSQ3HBHheTZvJ_iOLOAPnfWjDgx_OLHf12Cr-1YSxBjCRLIHE_jQatqBLs/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqzLg_jagHRA4wtjfSiNwAIJz-E5iQHnQuKeyrAtpUYfq697HP-ihCpcNzbvLhnMykAXsild0_V3giaeDs56ow0EDl0m7NOC9EadVljIVtqwIbdeNRDh-5aYLfDfsahqh0YMSQ3HBHheTZvJ_iOLOAPnfWjDgx_OLHf12Cr-1YSxBjCRLIHE_jQatqBLs/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"></div><blockquote><div style="text-align: center;">Sette scrittori su un treno. Alla fine del viaggio, cinque scenderanno dal vagone con le loro gambe. Uno in manette.</div><div style="text-align: center;">Conta dei cadaveri: nove. Un po' meno della volta scorsa.</div><div style="text-align: center;">E io? Stavolta non uccido nessuno.</div><div style="text-align: center;">Dunque, cominciamo. Di nuovo.</div></blockquote><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si può fare un omaggio ai grandi gialli dell'epoca d'oro senza scadere nel banale o nel già letto? Si, se ti chiami Benjamin Stevenson che, dopo una vera e propria famiglia omicidi bloccata in montagna, torna con il suo protagonista alter ego Ernest Cunningam a bordo di un treno leggendario. Non siamo sull'Orient Express di Agatha Christie ma sul Ghan, treno extra lusso che attraversa l'Australia da Darwin a Adelaide, a bordo del qualche il festival Australiano del Giallo ha deciso di organizzare un'edizione itinerante e di ospitare sei grandi giallisti, tra cui appunto Ernest e il pluripremiato Henry McTavish. La tensione è alta fin dall'inizio perché invece di crearsi una cameratesca riunione tra menti dello stesso settore, invide, gelosie, fascette e recensioni portano subito a scambiarsi qualche parola di troppo. Il viaggio prosegue, fino al primo morto. Il calcolo è presto detto: 1 morto e 5 sospetti che non solo hanno un movente ma sanno anche come orchestrare l'omicidio perfetto. Ma il viaggio è lungo e un morto solo è un po' poco.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Benjamin Stevenson ha una grandissima capacità a mio avviso: sa descrivere le situazioni più angoscianti o di tensione in modo ironico. Omicidi, liti, persino proposte di matrimonio fallimentari non ti lasciano mai con l'amaro in bocca ma con un sorriso. E non è cosa da poco. Nonostante abbia trovato l'inizio un po' troppo lungo (ci mettiamo un po' ad arrivare al morto), infatti, lo stille dell'autore ti porta a voler continuare e ad accompagnare Ernest in questo viaggio che, soprattutto se sei giallista, urla disastro da tutte le parti. Insomma siamo su un treno in mezzo al deserto... francamente che ci scappi il morto è il minimo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il topos dell'omicidio nella stanza chiusa, o meglio nel vagone, torna in tutta la sua bellezza e forza, ma nonostante questo personaggi e soprattutto sospettati non sono pochi e si susseguono in una scoperta dopo l'altra, in una rivelazione dopo l'altra. Il giallo non solo funziona ma diverte, soprattutto nel vedere Ernest cercare di ripercorrere le tracce dell'impresa che lo ha reso noto al grande pubblico. Perché alla fine la vera domanda è una sola: riuscirà a scrivere il suo secondo libro? Accanto alla rielaborazione del giallo in tutti i suoi archetipi e a volte stereotipi, infatti, Benjamin Stevenson ci parla anche del mondo della letteratura e dell'editoria, facendoci scoprire segreti e segretucci. Capiamoci, niente di così insospettabile (mai termine fu più adatto), ma per alimentare il giallo e renderlo ancora più sugoso tutto fa brodo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un solo appunto mi sento di fare a questo romanzo che mi ha divertita e intrigata e che reputo un ottimo secondo romanzo: l'ultimo capitolo. Non ho capito il perché di un capitolo così, una sorta di sequel a se stante. Non l'ho trovato così necessario, forse avrei preferito non sapere determinate cose e magari lasciarmele per un terzo libro (ci sarà? Mah chi lo sa!).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nota a favore, che capirete solo dopo aver letto il libro, questa recensione che vi metto in foto e che esiste veramente su Goodreads, ho riso più del dovuto!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtDmHlb_EMgC0J76fHKZuWobIvzevYxCqop4FKbC39w31qitTFIHalCiuLyfvAqVxgitt1SGAUUUBY_bNu7QZjZra8p0ODf7W-C4G-8UiNfMMWPUijXk8fXmaqrC0Jp-mqGVfvx9FCvqsjt_kdMcZjF1liA2O6M9ANNwikL546cCTRXJiId0HK58O_Sw0/s2057/Screenshot%202024-02-05%20alle%2017.24.06.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="381" data-original-width="2057" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtDmHlb_EMgC0J76fHKZuWobIvzevYxCqop4FKbC39w31qitTFIHalCiuLyfvAqVxgitt1SGAUUUBY_bNu7QZjZra8p0ODf7W-C4G-8UiNfMMWPUijXk8fXmaqrC0Jp-mqGVfvx9FCvqsjt_kdMcZjF1liA2O6M9ANNwikL546cCTRXJiId0HK58O_Sw0/w640-h120/Screenshot%202024-02-05%20alle%2017.24.06.png" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma ora voi vi starete chiedendo: chi è l'assassino? Mica sto qui ad infrangere le regole di un buon giallo! Lo dovrete scoprire da voi, ma sappiate che il suo nome, declinato in tutte le maniere, appare 106 volte nel libro.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqfmrp20hbepQL1tlRN5Rv7bIkMTZ76HorvK-574QxsqkkoKBRiphfUrOMre9dB1EfAM0gPuothlFzKYMUXfwyEcz_ETqWqZykL4rwranX93qcwQZ81I-_IKZqWz_73q0PbCKGS8tBiuQ8X_4azrGmfCijrEZh8_aVHM1ZmfFS2gGS2MXgQ4xeQXiIHz8/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqfmrp20hbepQL1tlRN5Rv7bIkMTZ76HorvK-574QxsqkkoKBRiphfUrOMre9dB1EfAM0gPuothlFzKYMUXfwyEcz_ETqWqZykL4rwranX93qcwQZ81I-_IKZqWz_73q0PbCKGS8tBiuQ8X_4azrGmfCijrEZh8_aVHM1ZmfFS2gGS2MXgQ4xeQXiIHz8/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMSsTCWv83gn6Q1yRg3yxi-QkzSZrF7d7Enec5Lx_V6OOG10iLt1iR0N6RoQhMVIYp0BS5tu5AKOQ_vD424s5eA5gzSjXdD4SYyd6WhoNNunFLtaEHi_7Jp_4mmL8yCUDSU36HVeNfwEhusc8FdHt_8pzhU0Yho01TXQzHTMYjXQBHsQhDYZbArBl2qbw/s1500/71LOAMAMv-L._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="957" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMSsTCWv83gn6Q1yRg3yxi-QkzSZrF7d7Enec5Lx_V6OOG10iLt1iR0N6RoQhMVIYp0BS5tu5AKOQ_vD424s5eA5gzSjXdD4SYyd6WhoNNunFLtaEHi_7Jp_4mmL8yCUDSU36HVeNfwEhusc8FdHt_8pzhU0Yho01TXQzHTMYjXQBHsQhDYZbArBl2qbw/s320/71LOAMAMv-L._SL1500_.jpg" width="204" /></a></div><div style="text-align: justify;">Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia – una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno –, il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l’ispirazione, senza che qualcuno ci rimetta la pelle? </div><div style="text-align: justify;">L’occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l’Australia, da Darwin a Adelaide. Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto. </div><div style="text-align: justify;">Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c’è chi procede per deduzione, chi veste i panni del medico legale e chi traccia il profilo psicologico del possibile assassino. A bordo sono tutti sospetti. Sulla carta sanno tutti come ragiona un detective e, prima ancora, come si commette un crimine, ma chi è passato dalla teoria alla pratica? Dopo il grande successo di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, Benjamin Stevenson torna con un giallo brillante e ricco di humour, che corre davvero come un treno verso il più sorprendente dei finali. Un viaggio in treno. </div><div style="text-align: justify;">Un cadavere alla prima fermata. </div><div style="text-align: justify;">Dei passeggeri molto sospetti: sanno tutti come cavarsela con un delitto. </div><div style="text-align: justify;">Chi di loro è il colpevole?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>TUTTI SU QUESTO TRENO SONO SOSPETTI</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Benjamin Stevenson</b></div><div style="text-align: justify;">Feltrinelli | I Narratori | 368 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €11,99 | cartaceo €19,00</div><div style="text-align: justify;">6 febbraio 2024 | <a href="https://amzn.to/3OwHYom" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZMz6WlNbU8v_011BNLpprqBRGkXmMLZmwHefjX1GM4HsaoETYmHI28KZRjoRUWRO0eU4_w_Q9lInw14rKgZ72IJ7GX79oqqPvEiCJ_v6H5UAuvcGf1kaimaRcERPD-peZ8Ojoq0-OnJKqXVaGRX1Fiz5bdoJSGju_vqXyY5EJtXs-ygYTd9Vmxc4cYJQ/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZMz6WlNbU8v_011BNLpprqBRGkXmMLZmwHefjX1GM4HsaoETYmHI28KZRjoRUWRO0eU4_w_Q9lInw14rKgZ72IJ7GX79oqqPvEiCJ_v6H5UAuvcGf1kaimaRcERPD-peZ8Ojoq0-OnJKqXVaGRX1Fiz5bdoJSGju_vqXyY5EJtXs-ygYTd9Vmxc4cYJQ/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-25893425816459081672024-01-29T08:00:00.167+01:002024-01-29T08:00:00.350+01:00Recensione: Scrittori al veleno. Mistero alle Cinque Terre - Nicola Lecca<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Complice un sabato di nebbia e lettura, vi do il buon inizio settimana con una nuova recensione. </div><div style="text-align: justify;">Ho scovato questo libro nel profilo IG della Mondadori, un po' nascosto tra le tante altre uscite, ma la copertina con due bei funghetti mi ha incuriosita. Ho poi notato lo schizzo di sangue e il sensore "giallo!" si è attivato. Il libro è <b><i>Scrittori al veleno. Mistero alle Cinque Terre</i> di Nicola Lecca</b>.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbIjBL1U95zk-QfcvB8zHrxWWvLRgGkHV9CtCBkH2_sahqhB7w06-4hJcfoIxT1YYQGt2MwF9k2RMAntbgZztYfUvDBP4EgJsZlbTuSKINhG1Lb8mNUWAjaYs2PjFg5PsEcvw-dTRbCfTszl0sm5gR9k1zKudl_bPFfKO0TKxp6QXeG7Zd7HQe_8c6VrY/s4032/IMG_7221.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbIjBL1U95zk-QfcvB8zHrxWWvLRgGkHV9CtCBkH2_sahqhB7w06-4hJcfoIxT1YYQGt2MwF9k2RMAntbgZztYfUvDBP4EgJsZlbTuSKINhG1Lb8mNUWAjaYs2PjFg5PsEcvw-dTRbCfTszl0sm5gR9k1zKudl_bPFfKO0TKxp6QXeG7Zd7HQe_8c6VrY/s16000/IMG_7221.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdxhi8Xi5cJ60OcaUDpjmw4E4tXPOpO51qBQbHag50pDCXNu2n-1hDcDiPyUU-1IcEjp_vW5ag2ttTUMGCdHOmuipuyyV8ju61hs95yfBTh-_HZml3cLJOob3c8OnIThcIJxyhQ-tnnGXQaA0fgK4579Fuw76gRUC-IlLhctrMrq3kQFbI_evbEuQbrX8/s376/4gufi.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="376" height="106" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdxhi8Xi5cJ60OcaUDpjmw4E4tXPOpO51qBQbHag50pDCXNu2n-1hDcDiPyUU-1IcEjp_vW5ag2ttTUMGCdHOmuipuyyV8ju61hs95yfBTh-_HZml3cLJOob3c8OnIThcIJxyhQ-tnnGXQaA0fgK4579Fuw76gRUC-IlLhctrMrq3kQFbI_evbEuQbrX8/w268-h106/4gufi.png" width="268" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXB45zT8X-paanAjt-UupPspX8V1eYOnUeEyFPcn0eTCaeUxeCpHbUK6tGndvPUGzTzD1rbVZT4ynqkkgTbHuJfTVuDyLU0tsrYwHe31Q1BotC4Vsr7zhc3XbKaL0ixeBTU13vgCQgi1CNsOv4KPkoJbRBaOS8AGmc9sTE3WRDpZGKAyEiu7cskfk67Dc/s3996/IMG_1527.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXB45zT8X-paanAjt-UupPspX8V1eYOnUeEyFPcn0eTCaeUxeCpHbUK6tGndvPUGzTzD1rbVZT4ynqkkgTbHuJfTVuDyLU0tsrYwHe31Q1BotC4Vsr7zhc3XbKaL0ixeBTU13vgCQgi1CNsOv4KPkoJbRBaOS8AGmc9sTE3WRDpZGKAyEiu7cskfk67Dc/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><br /><div style="text-align: left;"><blockquote>Oggi la parola di un premio Nobel conta molto meno di quella di un influencer.</blockquote></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questa sera sulla BBC Lady Doris Coleman sarà in diretta da Palazzo Viceregio di Cagliari. La famosa giornalista inglese ha ottenuto, infatti, un'intervista esclusiva con Antonina Pistuddi, nota scrittrice sarda, tornata alla ribalta perché indagata per l'omicidio di quattro scrittori. Così inizia questo libro che devo definire veramente molto particolare. Nella lunga intervista, allietata da battibecchi e parole forti, viene ricostruito cosa sia successo il 15 novembre 2018 a Villa Solitudine, sede del Centro internazionale a tutela della poesia e della letteratura di Manarola, una delle Cinque Terre. Qui erano da poco arrivati la Pistuddi con Julien Corbusier, Lizzie Eden, Arlanda Levin e Alvaro Moret, tutti scrittori vincitori di una prestigiosa borsa di studio che comprende un soggiorno proprio a Villa Solitudine, splendida residenza ligure che sorge isolata su una scogliera, con 1000 scalini a separarla dal resto del mondo, niente cellulari, niente internet. Quella sera i quattro scrittori, frutto del passaparola e delle condivisioni del mondo social, muoiono per avvelenamento. Hanno mangiato un risotto che conteneva tracce di funghi <i>Amanita Phalloides</i>. Una morte atroce la loro, sopraggiunta dopo ore di convulsioni, con i soccorsi ostacolati dalla natura isolata della villa e da un forte temporale che si è abbattuto sulla costa. Indiziata principale è Antonina Pistuddi che ha cucinato il risotto, su richiesta degli altri quattro ospiti, e che ha poi lasciato la villa per far visita ad una amica. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Posso dire che questo è uno dei pochi gialli che mi ha stupito non nella soluzione del caso ma nel suo totale svolgimento. Questo è un giallo non giallo, o meglio un giallo senza indagine, in cui, grazie all'intervista, alle pause pubblicitarie e a poco altro, sappiamo solo quello che è successo a Villa Solitudine unicamente dal punto di vista di Antonina e dalle carte processuali. Ma cosa è veramente accaduto? E soprattutto, Antonina è colpevole o innocente? Beh, sta ad ogni lettore farsene un'idea, lettore che non è altro che spettatore di un caso mediatico (uno di tanti altri che purtroppo ben conosciamo). Alla fine l'autore ci dà una delle tante possibili soluzioni e anche qui, noi lettori spettatori di un programma tv, siamo chiamati a farcela piacere o meno, a crederci o meno. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In mezzo? C'è solo la ricostruzione di quel 15 novembre? No, perché il giallo viene preso un po' a presto per farci venire in mente una domanda assolutamente banale (ironia mode on): cos'è oggi la letteratura? E chi sono gli scrittori? In un modo che oramai ci rimbalza tra un social e l'altro, tra una storia, un Threads, un cinguettio (ah no forse quello non c'è più), parliamoci chiaro, pure il verduraio antipatico dietro casa mia se ha il numero giusto di followers può essere chiamato dall'editore di turno e sentirsi chiedere: che ne dice di pubblicare un libro? Notate bene, pubblicare, non scrivere! Perché, e anche questo è il segreto di pulcinella, non crederete mica che dietro a tiktoker, instagrammer, frollinotoker (si lo ammetto, questo me lo sono inventato) non ci sia (lui si) un bravissimo ghostwriter che in quattro e quattr'otto ti sforna il libro perfetto?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">È stata una lettura che alla fine mi ha tenuta impegnata in un pigro pomeriggio nebbioso e devo dire che ne avevo bisogno, letto, copertina, cane che ronfa accanto e un libro un po' diverso, che esce fuori dalle linee guida del genere e che ti fa riflettere sul mondo dell'editoria. Inoltre è piuttosto breve e la scrittura di Nicola Lecca ha saputo creare un piccolo acquerello delle Cinque Terre, incastrandolo alla perfezione con la storia. Insomma, niente descrizioni noiose o fatti e fatterelli che lasciano il tempo che trovano, ma un quadro di impatto che ti presenta il luogo e ti fa immaginare questi 1000 gradini da fare tra sudore e fatica.</div><div style="text-align: justify;">Consigliato? Si!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5T-rSCJ5-H46OCvkURFJvF_3b4v0XDAND7xHiERL2NyjrBGj37OC4HcaYhSfTFCETBEPCyT0GqHH3mmi7hufPQY8FQPE0DgQaK1JZs4jfzyTesgWURu51NNTEtArWIxsF0t-2GHIJ92e6so6UsP8UpRJjkvnZujZqX9F7BknWd2ZTwcTAMWCFtarT9qs/s3996/IMG_1528.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5T-rSCJ5-H46OCvkURFJvF_3b4v0XDAND7xHiERL2NyjrBGj37OC4HcaYhSfTFCETBEPCyT0GqHH3mmi7hufPQY8FQPE0DgQaK1JZs4jfzyTesgWURu51NNTEtArWIxsF0t-2GHIJ92e6so6UsP8UpRJjkvnZujZqX9F7BknWd2ZTwcTAMWCFtarT9qs/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8m4SkvAFqxirgNpkcl5xNXeN7Ara9Yio2ccTCbvsmp85Q60LcQyJhpGvA3FV9BFAX6i7VnG6aiR1ETNd8P2KQTxPfxVXG2kuKzHKU33DN0EjEjjJeIGir5n187F52FqrGExeP6dSc-5f7ijHiFM2cyKZ-HV1MjlXmmRBrEiDJTanathq1tTAh8OnYoTU/s1500/61tuxAtYy1L._SL1500_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="976" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8m4SkvAFqxirgNpkcl5xNXeN7Ara9Yio2ccTCbvsmp85Q60LcQyJhpGvA3FV9BFAX6i7VnG6aiR1ETNd8P2KQTxPfxVXG2kuKzHKU33DN0EjEjjJeIGir5n187F52FqrGExeP6dSc-5f7ijHiFM2cyKZ-HV1MjlXmmRBrEiDJTanathq1tTAh8OnYoTU/s320/61tuxAtYy1L._SL1500_.jpg" width="208" /></a></div><div style="text-align: justify;">Questa sera, in diretta sulla BBC, Lady Doris Coleman, celebre volto del giornalismo britannico, intervista un personaggio magnetico ed enigmatico: Antonina Pistuddi, scrittrice sarda cinquantenne che, in gioventù, con il suo romanzo d'esordio L'isola del rancore, ha vinto i più prestigiosi premi letterari italiani. Nonostante il successo, Antonina ha preferito condurre una vita ritirata, coltivando la propria scrittura di ottima qualità, ma con risultati commerciali sempre più deludenti. E ora è sotto inchiesta: accusata di omicidio plurimo volontario. Quattro le vittime: tutti esponenti di quella nouvelle vague letteraria cui Antonina si è sempre categoricamente sottratta e tutti ospiti, come lei, di Villa Solitudine, un Centro internazionale a tutela della poesia e della letteratura arroccato in cima alla più alta scogliera di Manarola, nelle Cinque Terre. Si tratta di Alvaro Moret, autore di un bestseller che svela i segreti per diventare perfetti influencer; Lizzie Eden, parlamentare inglese che, in un memoir sconvolgente, ha narrato il suo passato di escort; Arlanda Levin, cantante svedese che non ha letto nemmeno una pagina del romanzo confezionato per lei da un ghost writer; e Julien Corbusier, modello francese dipendente dal Fentanyl, ma anche poeta e idolo degli adolescenti grazie a una raccolta di versi decisamente instagrammabili. La convivenza si preannuncia fin da subito difficile, ma, giorno dopo giorno, immersi nella magia delle Cinque Terre e incantati dalle mareggiate al Ventegà di Vernazza, gli ospiti di Villa Solitudine sembrano trovare una certa armonia. Almeno fino a quando i quattro ragazzi chiedono ad Antonina di preparare uno dei suoi leggendari risotti, con i funghi raccolti durante una passeggiata nei boschi… Con perfida ironia e spietata irriverenza, Nicola Lecca crea un romanzo pungente e ipnotico, capace di mettere in scena, senza veli, le dinamiche e le bizzarrie del mondo editoriale.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>SCRITTORI AL VELENO. MISTERO ALLE CINQUE TERRE</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Nicola Lecca</b></div><div style="text-align: justify;">Mondadori | Scrittori italiani e stranieri | 204 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €18,50</div><div style="text-align: justify;">23 gennaio 2024 | <a href="https://amzn.to/3SidhE9" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggwgXX1EVObMjaG4FwAx-Zm8zQziGhcU3iqDfF0sVfW6r_5q9oPOtswRw7nmxG3WVPU0JkDIi163CboHdM3R2wBP2s5MB2xO97CE1ndd5DQcAOs9_dxhi_rrlMG07xEZIEFTsSVdkfuZV2dUyH6IGfx_j6LlSwPdaVDo0PycM3HfZaKUJi4Iq8oGFriFo/s2014/IMG_1529.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggwgXX1EVObMjaG4FwAx-Zm8zQziGhcU3iqDfF0sVfW6r_5q9oPOtswRw7nmxG3WVPU0JkDIi163CboHdM3R2wBP2s5MB2xO97CE1ndd5DQcAOs9_dxhi_rrlMG07xEZIEFTsSVdkfuZV2dUyH6IGfx_j6LlSwPdaVDo0PycM3HfZaKUJi4Iq8oGFriFo/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-72597002891593553432024-01-26T08:00:00.179+01:002024-01-26T08:00:00.157+01:00Recensione: Gli aghi d'oro - Michael McDowellBuongiorno lettori!<div>Per la recensione di oggi devo fare una piccola premessa. Vi parlerò, infatti, di <b><i>Gli aghi d'oro</i> di Michael McDowell</b>. Il romanzo è stato scritto dall'autore statunitense prima della serie di <i>Blackwater</i>, serie che ho letto (e amato!) ma che non sono riuscita a recensire (il lavoro ha chiamato e quindi è rimasta là). Il tutto per dire che se qualche paragone ci sarà non me lo sono inventato per sentito dire. Ma iniziamo!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQVUqccdasymggahZ2BbfVxPhGq0t3fCxckXgUu9FVraw9IpZ-AHHoZfEyyR-zcW2wt_eQWrt7XeKZbnPnxeKJ5L-g27VZ6euESDdnRAbcXhECXhjsG1o3p1-a14_y_8C_dmRWyTJsrZ735f_x9p_J238P8LAlpmFnI2xrie4InKjFS2lA6tIaiP7jO98/s4032/IMG_7170.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQVUqccdasymggahZ2BbfVxPhGq0t3fCxckXgUu9FVraw9IpZ-AHHoZfEyyR-zcW2wt_eQWrt7XeKZbnPnxeKJ5L-g27VZ6euESDdnRAbcXhECXhjsG1o3p1-a14_y_8C_dmRWyTJsrZ735f_x9p_J238P8LAlpmFnI2xrie4InKjFS2lA6tIaiP7jO98/s16000/IMG_7170.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtVsyuy3gjFCO7vwSjbcnFaGufFnz-vQ0RjzbqqYsCI8g1xLs0nXeaeFyOAh4hne9TunDXgjNVhJKb6ukPtsGOBFe9pLxduEG-zJvhNZLxP1Kgg8kTMqzrHgXvIMBufAGCwP89T0j8csJ7WRHLjKj-CpWWABf7C7IjxsO5UylIG_G5LZZAHIrhBu-AMg0/s390/2gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="157" data-original-width="390" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtVsyuy3gjFCO7vwSjbcnFaGufFnz-vQ0RjzbqqYsCI8g1xLs0nXeaeFyOAh4hne9TunDXgjNVhJKb6ukPtsGOBFe9pLxduEG-zJvhNZLxP1Kgg8kTMqzrHgXvIMBufAGCwP89T0j8csJ7WRHLjKj-CpWWABf7C7IjxsO5UylIG_G5LZZAHIrhBu-AMg0/w246-h100/2gufi.png" width="246" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj71GGO2yYajxuS0wuEGYe1MNWcOmDNNLozlT48koOCv62xsG3tgUM3WhJrw2o_sKoeD_n1x6v9Qpd1jr_tl-tSQscpPz1O7gD3kEsg74tMfjWRnC5_V1aRwxwFyYMbMkC6AqQjIn6kU5W3QP4QaYuDsgCgRBukqvwkES-SbIywMSmxgBgJuQBXSlHc5w/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj71GGO2yYajxuS0wuEGYe1MNWcOmDNNLozlT48koOCv62xsG3tgUM3WhJrw2o_sKoeD_n1x6v9Qpd1jr_tl-tSQscpPz1O7gD3kEsg74tMfjWRnC5_V1aRwxwFyYMbMkC6AqQjIn6kU5W3QP4QaYuDsgCgRBukqvwkES-SbIywMSmxgBgJuQBXSlHc5w/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><blockquote>Si sono dimenticai di noi. Ci credono morti. <i>Die zenit ist gekommen!</i> Il momento è arrivato.</blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non so come spiegarlo... ma ecco, diciamo che io questo libro mica l'ho capito tanto. Cioè calmi, ho capito la storia (sono cretina ma non fino a questo punto). Quello che non ho capito è come lo stesso autore di questo romanzo possa aver partorito una storia brillante e avvincente come <i>Blackwater</i> appena 3 anni dopo. Lo stile c'è, è quello, quelle puntine di horror un pizzichino splatter che tanto abbiamo amato nelle vicende di Perdido sono presenti anche qui, come l'idea di vaga saga familiare al femminile. Ma, enorme, gigantesco e morbidissimo ma, ho trovato <i>Gli aghi d'oro</i> una storia molto limitata, che si raffazzona in un paio di punti di vero interesse e che si abbandona in descrizioni e dialoghi per lunghi spezzoni, tanto da dare la sensazione che quasi non capiti niente. In realtà non è così, le cose accadono, le vicende si muovono ma in maniera strana, come se l'autore non avesse controllo sulla sua creatura. Sensazione che si ritrova anche negli eventi finali che, più che il senso di giustizia tanto ricercato per oltre 500 pagine, mi hanno dato l'impressione di aver raggiunto una chiusa per buona sorte. </div><div style="text-align: justify;">Altra cosa che non ho capito è perché Amazon lo consideri "giallo storico" (giallo mah, storico vabbè, siamo nell'800) o peggio, "narrativa su saghe familiari" (che cippa vuol dire?? Anche perché qui le famiglie sono varie e variegate). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Palesemente qui l'autore ha fatto le prove generali per <i>Blackwater</i> ma se, come noi in Italia, si legge prima la saga di <i>Blackwater</i> e poi questo è inevitabile che <i>Gli aghi d'oro</i> risulti scialbo e di poco impatto. Le idee, gli spunti, finanche la paura che ci avevano tenuto sulla corda con Elinor & C. qui si limitano ad un paio di omicidi e poco altro. Manca completamente quella inquietudine che invece avevamo trovato lungo le sponde di Perdido e che ci aveva tenuto incollate alle pagine dei 6 volumi della serie. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un altro punto a sfavore del romanzo è la confusione di personaggi. Tanti, troppi, poco delineati, si accavallano l'uno sull'altro senza rimanere impressi. Solo dopo aver macinato un buon numero di pagine il lettore si mette in testa chi è chi, anche se io anche a lettura ultimata continuavo a confondermi (niente, per me Helen rimarrà figlia del giudice e non nipote). Sono tanti, troppi, con nomi spesso simili (Edith e Edwin sono stati la mia spina nel fianco) e soprattutto uno più antipatico e spregevole dell'altro. Non ho trovato mezzo personaggio positivo o di cui non sperassi una fine rapida e indolore (per me).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma attenzione, incredibilmente il libro si legge bene e qui si vede la penna di McDowell che, pur acerbo nella creazione della storia e dei protagonisti, già presenta una scrittura scorrevole e che cattura. Peccato, ripeto, le oltre 500 pagine. Chissà, forse non intestardendosi su un romanzo così lungo e con tanti punti lenti e piuttosto inutili, il romanzo avrebbe fatto un altro effetto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ultimo appunto all'edizione. Formato piccolo e spessore di un mattoncino non sono due cose che vanno bene insieme. Tenere in mano il libro è stato un'agonia, soprattutto per le volte in cui ho letto a letto o, Dio non voglia, lo abbia tirato fuori sull'autobus. Aperto non ci stava, anche pinzare con le clip i lati non è servito a niente, il leggio manco a nominarlo. Ero arrivata al punto di voler rompere la spina del dorso e amen, niente non ci sono riuscita, me lo sono dovuta leggere così, nella speranza che la cara tendinite non tornasse e di non perdere il segno per un movimento più brusco del solito o perché il cane aveva deciso proprio in quel momento di volere le coccole.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Breve postilla, vi consiglio di leggere anche la recensione di <a href="https://www.lalibridinosa.com" target="_blank">Laura La Libridinosa</a>, che troverete lunedì sul suo blog. Ci siamo confrontate spesso avendo letto il romanzo praticamente insieme e credo ne leggerete di belle anche da lei.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2HOE1RCiLbwitclPuR6O0SYQhRvINcWXlJh2ObCakK6OQSrG69sN107pqVoI6XkoaYDJ1EEjviYBdNGmhlTLJWN4YN9JuAtBn1hBjPLdl3n0KDNPtwU8alr1PPLopXc2J2rDVYZkJFO3OH6hDvp9ZHw4Maokz57nh3DI_apSibcW9cFFW-joUjtC36C4/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2HOE1RCiLbwitclPuR6O0SYQhRvINcWXlJh2ObCakK6OQSrG69sN107pqVoI6XkoaYDJ1EEjviYBdNGmhlTLJWN4YN9JuAtBn1hBjPLdl3n0KDNPtwU8alr1PPLopXc2J2rDVYZkJFO3OH6hDvp9ZHw4Maokz57nh3DI_apSibcW9cFFW-joUjtC36C4/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3-OvnK1ORj5ZY2bTQORXexm2MLJAq8aRPOZh43fejloezg5Ig6aIWFOMhPikHacEHjC3IIhPgqQLMvN-9IeLgnCEBMRlVWs81iAHSDlOfr7irG94jezzGM5cBeSnGjJ59sYCr3_f8QzWhjKBgxhSDBwxERg3WrKh0QpM1p2kukGHgHu6QzX-Nuo0dMRg/s1500/91fMjz1GKML._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="986" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3-OvnK1ORj5ZY2bTQORXexm2MLJAq8aRPOZh43fejloezg5Ig6aIWFOMhPikHacEHjC3IIhPgqQLMvN-9IeLgnCEBMRlVWs81iAHSDlOfr7irG94jezzGM5cBeSnGjJ59sYCr3_f8QzWhjKBgxhSDBwxERg3WrKh0QpM1p2kukGHgHu6QzX-Nuo0dMRg/s320/91fMjz1GKML._SL1500_.jpg" width="210" /></a></div><div style="text-align: justify;">Anno di Grazia 1882. New York festeggia il nuovo anno tra opulenza e miseria. Dalla sua dimora di Gramercy Park, il cinico giudice James Stallworth, affiancato dal figlio e dal genero, lancia la sua crociata: ripulire il famigerato Triangolo Nero, quartiere di bettole, bordelli, fumerie d’oppio e botteghe di ricettatori, su cui regna la feroce Black Lena Shanks col suo clan di donne versate nelle arti della crudeltà. Ma la sete di potere degli Stallworth dovrà misurarsi con la furia vendicatrice di Black Lena. Con Gli aghi d’oro, Neri Pozza prosegue con la pubblicazione dei capolavori dell’autore di culto.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>GLI AGHI D'ORO</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Michale McDowell</b></div><div style="text-align: justify;">Neri Pozza | 560 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €8,99 | cartaceo €14,90</div><div style="text-align: justify;">16 gennaio 2024 | <a href="https://amzn.to/3SxZU4m" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglw5iEzJAuhDuwnLK3t0LhvpS5IOiM_kTWgRlOTEPbZue0ueNPPKppJnQxskMNFunKjY26Zuk_TBvLBMRv4F9KT8D6t3hH8eVavtL-4Fyzq8swOaUUcO3f9JoSgHDGYSIk9CBZUFJk_nkkNbzwmOnbaeHlujcoe0pTtirOzSzdLnmR1mFXm6Ccos5RqPA/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglw5iEzJAuhDuwnLK3t0LhvpS5IOiM_kTWgRlOTEPbZue0ueNPPKppJnQxskMNFunKjY26Zuk_TBvLBMRv4F9KT8D6t3hH8eVavtL-4Fyzq8swOaUUcO3f9JoSgHDGYSIk9CBZUFJk_nkkNbzwmOnbaeHlujcoe0pTtirOzSzdLnmR1mFXm6Ccos5RqPA/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-69485600766057085602024-01-22T08:00:00.163+01:002024-01-22T08:00:00.134+01:00Recensione: Tutti i particolari in cronaca - Antonio Manzini<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">È da una settimana che devo pubblicare la recensione di <b><i>Tutti i particolari in cronaca</i> di Antonio Manzini</b> ma ho dovuto rimandare perché sono stati 7 giorni da incubo, proprio faticosi, che più in salita non si può. Ma ora è arrivato anche il suo momento.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0eMAPkJwk25Tr-kJ0s0sSwSJuukXVnBvlwu3i5XlLWP-1qVn13fxfpco-KODM4vbiBRoQ12_4Pif-AXfPxuosBZhRQtckgwlaan7YCG9ZFaQqqQ2N6hyphenhyphen5xS3K-Zo-efoz5p7Y72Zy-QVGs-lrh6LkYrEFnVE6CNxTLgXDd6sWWe2AUr0d_RLFNFxOdCk/s4032/IMG_7119.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0eMAPkJwk25Tr-kJ0s0sSwSJuukXVnBvlwu3i5XlLWP-1qVn13fxfpco-KODM4vbiBRoQ12_4Pif-AXfPxuosBZhRQtckgwlaan7YCG9ZFaQqqQ2N6hyphenhyphen5xS3K-Zo-efoz5p7Y72Zy-QVGs-lrh6LkYrEFnVE6CNxTLgXDd6sWWe2AUr0d_RLFNFxOdCk/s16000/IMG_7119.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNZtnXXLVy3_Eb0fhGVeI4PSJ4XmTgVf3Cl6pH1FEbY4Nce-1aqbLh78ckPW6oFeYPvQ5Tfzvn0a-14J47ri1EvlJ3fNAF-3sn41dbW-h6p01kz_B5jAflcp8cZ4AZOdyxjgS3dsweX-mT8lWtQfcoQ3onpu38-jlHPNnHu95bnUFRQDO2EiQWSc9ogqY/s376/3gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="151" data-original-width="376" height="95" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNZtnXXLVy3_Eb0fhGVeI4PSJ4XmTgVf3Cl6pH1FEbY4Nce-1aqbLh78ckPW6oFeYPvQ5Tfzvn0a-14J47ri1EvlJ3fNAF-3sn41dbW-h6p01kz_B5jAflcp8cZ4AZOdyxjgS3dsweX-mT8lWtQfcoQ3onpu38-jlHPNnHu95bnUFRQDO2EiQWSc9ogqY/w236-h95/3gufi.png" width="236" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxrtwS9Awfm-1_gNU7PQYDTVp6Z_vs0Qhrcw7SyOKyoQUk6HRrOF-szhyic_6JHatnlPbV2xEhM7VLd-V0HYIUaWLIgMOxzTrNA2EA5LrLzV8h_E40iHrd0lKOGWzD7k0aursohOslDQLCzcW_3Oyl6isWjC_K0Pj1Y-UH5kSDPw-fnBqNeKcK_UN_FF4/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxrtwS9Awfm-1_gNU7PQYDTVp6Z_vs0Qhrcw7SyOKyoQUk6HRrOF-szhyic_6JHatnlPbV2xEhM7VLd-V0HYIUaWLIgMOxzTrNA2EA5LrLzV8h_E40iHrd0lKOGWzD7k0aursohOslDQLCzcW_3Oyl6isWjC_K0Pj1Y-UH5kSDPw-fnBqNeKcK_UN_FF4/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"></div><blockquote><div style="text-align: center;">Ora l'aria era tornata, non sentiva freddo, anzi, gli pareva, nonostante il cielo tumefatto, che i colori delle auto, delle insegne dei negozi, anche dei semafori e dei cartelli stradali, fossero più brillanti, accesi di una vita che prima non possedevano. Perfino l'incarnato dei passanti era più vivo. La pioggia smise di abbattersi sulla città e un puzzo di guano e di bagnato cominciò a salire dalle strade.</div><div><div style="text-align: center;">L'attesa era finita.</div><div style="text-align: justify;"></div></div></blockquote><div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Oramai l'ho capito. Io con i libri di Antonio Manzini ho qualche problema. Se la serie di Rocco Schiavone la aspetto con ansia e raramente mi delude (l'ultimo col titolo chilometrico che non sto qui a riscrivere è stato una delusione enorme ad esempio), con gli altri è sempre un terno al lotto. Tanto ho amato <i><a href="https://www.labibliotecadieliza.com/2020/12/recensione-gli-ultimi-giorni-di-quiete.html" target="_blank">Gli ultimi giorni di quiete</a></i>, tanto mi ha angosciato <i><a href="https://www.labibliotecadieliza.com/2018/11/bookswiffer-orfani-bianchi-antonio.html" target="_blank">Orfani bianchi</a></i>. Cosa mi aspettavo quindi dalla novità targata Mondadori nel formato basso (come la sottoscritta) e dalla copertina orrida che vagamente suggerisce trattasi di giallo? Ho iniziato la lettura a mente sgombra perché non volevo fare paragoni inutili con Rocco. Giallo uno, giallo l'altro ma mi fermo qua. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La storia si incentra sul giornalista Walter Andretti che, dall'oggi al domani non si sa bene perché, è costretto a passare dalle pagine dello sport, dove col minimo sforzo dava la massima resa, a quelle della cronaca nera e proprio nel momento in cui in città iniziano una serie di morti strane. Prima l'omicidio di Flavio Zigon, trovato in macchina, dove si era appartato con una prostituta, con due proiettili in corpo, poi quello di Daniele Martinelli, pugnalato in mezzo alla strada. I due non hanno niente in comune e Walter, dopo le difficoltà iniziali, inizia a prendere le misure dei suoi nuovi compiti. Eppure qualcosa non torna, qualcosa manca. Sarà un terzo omicidio e la conoscenza con l'archivista Carlo Cappai a far mettere insieme i pezzi ad Andretti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il libro puzza di serie da un chilometro di distanza e il buon Walter Andretti pare essere il nostro nuovo protagonista, di cui scopriremo vita morte e miracoli e di cui seguiremo il lavoro di cronaca. La mia speranza è che un secondo o terzo volume ci siano anche, ma che non si ecceda e non si trascini avanti una serie che in realtà non parte proprio in maniera esplosiva. </div><div style="text-align: justify;">Il giallo c'è ed è intrigante, ma ho paura che passata la figura di Carlo Cappai (la cui storia si conclude in questo volume) si perda un po' la parte forte del racconto, quella che aiuta il lettore a empatizzare e quindi a volerne sapere di più. Il protagonista Walter non è, infatti, un personaggio così forte e carismatico da trascinare una storia, anzi a volte sembra troppo in balia degli eventi, il destinatario di continui colpi di fortuna che, soprattutto nella prima metà del racconto, mi hanno lasciato con l'idea che senza questi baci della dea bendata staremmo ancora là ad attendere una svolta. Senza fare spoiler, mi riferisco in particolare alla ricerca della prostituta e della di lei amica, per non parlare di tutto il pezzetto sui passaporti che... mah!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La prima metà del racconto mi ha convinto molto di più, anche se gioco forza risulta introduttiva. C'è più movimento, più tridimensionalità del racconto. La seconda parte, invece, perde di mordente e si appiattisce tra i banchi di un'aula di tribunale, ad ascoltare testimonianze, domande, battibecchi tra avvocati che dovrebbero far ridere e che invece ho trovato abbastanza insipidi. In generale, anche l'idea di alternare capitoli e punti di vista in maniera così serrata non aiuta, perché porta il lettore a una lettura a singhiozzo. </div><div style="text-align: justify;">Il finale, invece, mi è piaciuto, l'ho trovato coerente col racconto ma anche inaspettato; fa capire che Manzini vuole portarti fino a un cerro punto, darti tutti gli elementi per capire e per farti comprendere cosa sia la giustizia e cosa la legge per poi lasciarti sola a scoprire cosa veramente sia successo. In questo si rivela un grande giallista e scrittore che però, abbandonato un protagonista forte come Schiavone, che ha saputo farci immaginare perfettamente ben prima della fiction (e con lui tutti coloro che gli girano intorno), tentenna a trovare una quadra con i personaggi. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ_ejw0hpuw-6LNoh5oPVG263rCOMPBusuJk013aimZb7qNurtSIQ6OdfGOOXmlXlPDL1XPAnnQQt5c8llbwKpexEbx4L4960tUw_Ozno1ZDm4EG1KIGlgQyeV35lWLYUghglb2diYc5w_zEuzC4DTji-1gUHomTb4e_K7LBQXjXFFnIU1CoqiEiGjSbE/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ_ejw0hpuw-6LNoh5oPVG263rCOMPBusuJk013aimZb7qNurtSIQ6OdfGOOXmlXlPDL1XPAnnQQt5c8llbwKpexEbx4L4960tUw_Ozno1ZDm4EG1KIGlgQyeV35lWLYUghglb2diYc5w_zEuzC4DTji-1gUHomTb4e_K7LBQXjXFFnIU1CoqiEiGjSbE/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS6Zim8J2PT9JwtEpvP0Sr1hYMPNJD6dKaK0VC6VMTmXJDn_inAoD0-7hmt2KvTdSQal-H6JYhDZDSpM_ciIECgD8mOWBoNjBDSNrUbUtCJVVoM2rGnvUT2koNjxfKohtnzj-C9JLJxgLlwqJhF_Xz8YI2EZiSzgzK4oFUHFRfqvAbBcAK2yVL5knATs8/s1359/71+yJKKElRL._SL1359_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1359" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS6Zim8J2PT9JwtEpvP0Sr1hYMPNJD6dKaK0VC6VMTmXJDn_inAoD0-7hmt2KvTdSQal-H6JYhDZDSpM_ciIECgD8mOWBoNjBDSNrUbUtCJVVoM2rGnvUT2koNjxfKohtnzj-C9JLJxgLlwqJhF_Xz8YI2EZiSzgzK4oFUHFRfqvAbBcAK2yVL5knATs8/s320/71+yJKKElRL._SL1359_.jpg" width="235" /></a></div><div style="text-align: justify;">La corsa all'alba, la colazione al bar, poi nove ore di lavoro all'archivio del tribunale, una cena piena di silenzi e la luce spenta alle dieci: Carlo Cappai è l'incarnazione della metodicità, della solitudine. Dell'ordinarietà. Nessuno sospetta che ai suoi occhi quel labirinto di scatole, schede e cartelle non sia affatto carta morta. Tutto il contrario: quei faldoni parlano, a volte gridano la loro verità inascoltata, la loro richiesta di giustizia. Sono i casi in cui, infatti, il tribunale ha fallito, e i colpevoli sono stati assolti "per non aver commesso il fatto" – in realtà per i soliti, meschini imbrogli di potere. Cappai, semplicemente, porta la Giustizia dove la Legge non è riuscita ad arrivare – sempre nell'attesa, ormai da quarant'anni, di punire una colpa che gli ha segnato la vita. Walter Andretti è invece un giornalista precipitato dallo Sport, dove si trovava benissimo, alla Cronaca, dove si trova malissimo. Quando il capo gli scarica addosso la copertura di due recenti omicidi, Andretti suo malgrado indaga, e dopo iniziali goffaggini e passi falsi comincia a intuire che in quelle morti c'è qualcosa di strano. Un legame. Forse la stessa mano... Antonio Manzini, il creatore dell'indimenticabile vicequestore Schiavone, entra nel catalogo del Giallo Mondadori con una storia serrata e sorprendente che si interroga sull'equilibrio tra legge e giustizia, e su ciò che saremmo disposti a fare pur di guarire le nostre ferite.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Antonio Manzini</b></div><div style="text-align: justify;">Mondadori | Il Giallo Mondadori | 304 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €10,99 | cartaceo €17,50</div><div style="text-align: justify;">9 gennaio 2024 | <a href="https://amzn.to/3vAVKPV" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIM72o3ag94EUnxerF9CeYs1ilopeUv10w0WMyRWK0dRSOhu3E_r-pksshDJ6JI0QXDLhnm7rv8c7a1lufRGNUK46OTrawLIDTRI5SEk645-kjbPa2p6-E8-RQO2Fid2n2wHoWxUQ36HDTNuUnBKQtIAf-G9-kFFOsGqBCRIPDhkDmDH5I4VIARt_S_Qk/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIM72o3ag94EUnxerF9CeYs1ilopeUv10w0WMyRWK0dRSOhu3E_r-pksshDJ6JI0QXDLhnm7rv8c7a1lufRGNUK46OTrawLIDTRI5SEk645-kjbPa2p6-E8-RQO2Fid2n2wHoWxUQ36HDTNuUnBKQtIAf-G9-kFFOsGqBCRIPDhkDmDH5I4VIARt_S_Qk/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-11421254934794528262024-01-11T08:00:00.141+01:002024-01-11T08:00:00.136+01:00Recensione: Divini Rivali - Rebecca Ross<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Avete ripreso i normali ritmi post festivi? Io non mi sono proprio fermata quindi sconclusionata ero prima, sconclusionata sono ora.</div><div style="text-align: justify;">Oggi vi parlo del primo libro letto nel 2024. Il primo libro dell'anno è per me sempre un tasto dolente. Ho avuto una sfilza di almeno 4 o 5 anni di "primi libri" orribili. Mi sono rotta di iniziare l'anno male quindi è qualche anno che valuto col bilancino con cosa iniziare. Tendo a buttarmi su autori che già conosco e apprezzo, insomma vado sul sicuro. Per il 2024, però, ho deciso di leggere un libro di un'autrice nuova, qualcosa di sconosciuto ma che mi ispirava molto e di cui ho letto un gran bene. Si tratta di <b><i>Divini rivali</i> di Rebecca Ross</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPfPAcvf_BEtjb2lSa_yx8LfblUI1qoMhP1KNnmHv-8TAjxK6mRAw-p9xbczLj3OhnqnQuKVUVNn-H5nownfgMoyoY6B5zWJAYtr9RiKUSNkveBPAlS3phxaUXf_sMpo4yN_Vou49IZBLpG9bQaDF-gNhNbW8g1-GNrKmscNxvCPNWSdgMy7fbcd1w0jQ/s4032/IMG_7065.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPfPAcvf_BEtjb2lSa_yx8LfblUI1qoMhP1KNnmHv-8TAjxK6mRAw-p9xbczLj3OhnqnQuKVUVNn-H5nownfgMoyoY6B5zWJAYtr9RiKUSNkveBPAlS3phxaUXf_sMpo4yN_Vou49IZBLpG9bQaDF-gNhNbW8g1-GNrKmscNxvCPNWSdgMy7fbcd1w0jQ/s16000/IMG_7065.jpeg" /></a></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYiwgm1P0MppMYGe_FKvRhhMExU_jfg0uH0Xsxg46OorwoMTIGgb__k-Ivvdb1wKtMY2k7bRM86hd6MOgR9fIqK9JXNdqKXCgwmN7xONdTUri0ZvEYxAcjmVV2f87KRBLI_a5aZkLM0r1-M1s1k0T_NBaklhljUJIVxPuI_mCpxOIAFKcMFc0LAZqNnGY/s376/4gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="376" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYiwgm1P0MppMYGe_FKvRhhMExU_jfg0uH0Xsxg46OorwoMTIGgb__k-Ivvdb1wKtMY2k7bRM86hd6MOgR9fIqK9JXNdqKXCgwmN7xONdTUri0ZvEYxAcjmVV2f87KRBLI_a5aZkLM0r1-M1s1k0T_NBaklhljUJIVxPuI_mCpxOIAFKcMFc0LAZqNnGY/w264-h105/4gufi.png" width="264" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3JJyRnZ1FMLTG2cBHk-hr1mK1cZxoFyKUM9JAqpeEA1sSMritYwI0TctcPnQUs3EV51CiRCYR8syD6qeI-8ou-whxNjw9kaTF2qPjan916sFshMITDNWG1orSzbuMeIhZUKUdu4LtB5pL1kC4YqAMU4vtMOToTzqylK5guC9SejexMYCWMw7QfgHClPY/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3JJyRnZ1FMLTG2cBHk-hr1mK1cZxoFyKUM9JAqpeEA1sSMritYwI0TctcPnQUs3EV51CiRCYR8syD6qeI-8ou-whxNjw9kaTF2qPjan916sFshMITDNWG1orSzbuMeIhZUKUdu4LtB5pL1kC4YqAMU4vtMOToTzqylK5guC9SejexMYCWMw7QfgHClPY/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><blockquote>Cose che so di te:<div>1. Ogni tanto incurvi le spalle.</div><div>2. Hai il mento di tuo padre.</div><div>3. Hai i capelli perfetti, a metà strada tra un cavaliere errante e un vagabondo.</div><div>4. Hai una nonna che conosce un sacco di miti e leggende.</div><div>5. Sei il fratello maggiore di Del.</div><div>6. Abiti a Oath.</div><div>7. Hai 19 anni (o almeno credo. Ho dedotto la tua età da una lettera precedente).</div><div>8. Hai uno stile di scrittura impeccabile e spesso riesci a farmi ridere.</div><div><br /></div><div>Cose che non so di te:</div><div>1. Il tuo nome.<br /><div style="text-align: justify;"></div></div></blockquote><div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un fantasy!! Un fantasy che mi è piaciuto!! Che sia scritto negli annali, o sui muri, o nei sottopancia del tg!! Coi fantasy è sempre un terno al lotto, bisogna destreggiarsi in un mare magnum di storie che non stanno in piedi, il più delle volte che virano sul romance o, peggio, sullo spicy (io quella che veniva cosparsa di zucchero perché così era più appetibile per il maschino troglodita di turno non me la dimentico finché campo), che sono trite e ritrite, che alla fine sono solo un elenco di luoghi e nomi (alla "Io sono il grande Pdor, figlio di Kmer della tribù di Instar! Della terra desolata del Sknir!"... alla fine Aldo, Giovanni e Giacomo sono sempre la risposta giusta). Poi, ogni tanto, una piccola luce nel buio appare. Ed è il caso di <i>Divini rivali</i>, primo libro di una dilogia, che racconta la storia dal punto di vista dei due protagonisti, Iris e Roman, due aspiranti giornalisti che per i giri della vita si ritrovano a fare i corrispondenti di guerra e a condivide una corrispondenza magica. La guerra non è una guerra qualsiasi, ma è uno scontro tra due grandi divinità che, risvegliatesi dal loro sonno, si scontrano e mettono di mezzo gli esseri umani, portati con le buone o con le cattive a schierarsi da una parte o dall'altra. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non vi racconto molto altro della storia perché io stessa, sapendone pochissimo, ho apprezzato molto lo scoprire piano piano come evolvesse. Il racconto è sorprendentemente attuale. È vero, si tratta di una guerra divina, ci sono poteri magici, creature straordinarie, eppure c'è qualcosa di tremendamente normale in tutto ciò. Sentiamo parlare di guerre tutti i giorni e in un certo senso la storia risulta credibile, se non altro per ambientazione e ruolo dei personaggi. Si sente l'ansia dei bombardamenti e delle sirene, c'è il lavoro dei corrispondenti di guerra e dei soldati in trincea, c'è l'invasione, la popolazione civile colpita dai saccheggi, c'è la voglia di tornare a casa a raccontare tutto quello che si è visto, come la decisone di disertare e tornare dai propri cari. Sicuramente il secondo libro svilupperà maggiormente l'aspetto fantasy, ma il fatto che questo primo volume sia stato così plausibile e concreto mi ha dato basi solide, non mi ha fatto distrarre ne tanto meno annoiare, perché, non so voi, ma quando nei fantasy partono coi nomi e con le leggende io alzo gli occhi al cielo e inizio a mettere su il caffè anti abbiocco.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'elemento fantastico però c'è, disturba poco, ma c'è. È stato dosato in maniera intelligente, le divinità restano piuttosto sullo sfondo, così come la storia che le riguarda. La guerra concretizza la loro presenza senza però diventare elemento centrale. Anche la magia che lega le macchine da scrivere è resa in maniera molto delicata. </div><div style="text-align: justify;">Più importante è invece il rapporto tra i due protagonisti che forse casca un po' nel cliché "ti odio poi ti amo poi ti odio poi ti amo" ma nel complesso non è così romance da far cariare i denti. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Perché quindi non ho dato il punteggio massimo? Perché secondo me la traduzione è scivolata in alcuni punti. Ci sono, infatti, alcune frasi che risultano poco scorrevoli e un po' pesanti, mi hanno dato l'idea che passando dall'inglese all'italiano non ci fosse o non sia stato trovato un modo più snello per renderle. </div><div style="text-align: justify;">Ma nel complesso sono proprio contenta di aver iniziato il mio 2024 con questo libro!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6jb0pnTZmiXb1PSL8F_8fApVBjkS1xKk3kac0fSKdp2GZVX5omxrIPmWyWjSmmc9OaXaBsZNSLkQ8UssiNVqQ_E7UAcGlZMIK4HUt5vy3npaJrhd74wSJMur0nhMsD4uvxM5UfNi9F8tOGuRoy8hlhR9k_7aclDbd-wnT16Akrtp9-4lmUlyhZu6zK7U/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6jb0pnTZmiXb1PSL8F_8fApVBjkS1xKk3kac0fSKdp2GZVX5omxrIPmWyWjSmmc9OaXaBsZNSLkQ8UssiNVqQ_E7UAcGlZMIK4HUt5vy3npaJrhd74wSJMur0nhMsD4uvxM5UfNi9F8tOGuRoy8hlhR9k_7aclDbd-wnT16Akrtp9-4lmUlyhZu6zK7U/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRdhZameeEvOhNz6dnCQipGAWKnoclWqL1PfRH1yYSCUZosnSfBjV4ntEjvwhbu8xYPdIx_yPNn1HEc-plEHpu3bXvCAuZruKKA-qU3JgrsVhbHERya6yGIXbAi0gBB9UP8bbUuw1OrtTJXkifchdu04JlWoFCTnEpkGcTpU_WQvUV-soyvzbRihd8sQw/s1500/81X2Z-1aZDL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1008" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRdhZameeEvOhNz6dnCQipGAWKnoclWqL1PfRH1yYSCUZosnSfBjV4ntEjvwhbu8xYPdIx_yPNn1HEc-plEHpu3bXvCAuZruKKA-qU3JgrsVhbHERya6yGIXbAi0gBB9UP8bbUuw1OrtTJXkifchdu04JlWoFCTnEpkGcTpU_WQvUV-soyvzbRihd8sQw/s320/81X2Z-1aZDL._SL1500_.jpg" width="215" /></a></div><div style="text-align: justify;">Mentre una sanguinosa guerra tra divinità infuria nel paese, la diciottenne Iris Winnow cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Il fratello è partito per la guerra e non dà notizie di sé, la madre annega i dispiaceri nell’alcol, il lavoro da giornalista non le dà soddisfazioni. Sogna un futuro in cui la sua scrittura farà la differenza grazie alla promozione a editorialista, ma per ottenerla deve competere con l’affascinante e scontroso Roman Kitt. L’unica valvola di sfogo, per Iris, è la sua macchina da scrivere, dono dell’amata nonna, con cui spera di mettersi in contatto con il fratello scomparso, ma le lettere che infila sotto al guardaroba finiscono proprio nelle mani di Roman, che decide di risponderle anonimamente avviando così un rapporto epistolare. Questo legame speciale e inaspettato farà nascere tra i due complicità e attrazione, trascinandoli nel vivo di un conflitto che deciderà le sorti non solo del loro paese ma anche del loro amore. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Due giornalisti rivali uniti da un legame magico intrecceranno per sempre i loro destini attraverso l’inferno della guerra e l’incanto della passione. Si dice che l’amore vinca su tutto, ma può trionfare anche in uno scontro tra divinità?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>DIVINI RIVALI</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Rebecca Ross</b></div><div style="text-align: justify;">Fazi Editore | Lainya | 408 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €18,50</div><div style="text-align: justify;">7 novembre 2023 |<a href="https://amzn.to/3HekXSN" target="_blank"> link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWbAiLI2ZgcWGq7MSBP-fzU4QzU3hyOjyA7hc4WxVdSOu8jjNBfYafi3EY523-HdtW4HXOCcwfS-cXwgGhpWmfWl-aK8go3zRwwipva6p-euzUw7HVTNXq56cLpRoKu23w-glup2plIlbMfGlLSB1uaUi4MhLRPQPCfy4y8Crc6tn2tTuDos5DjcSOQXI/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWbAiLI2ZgcWGq7MSBP-fzU4QzU3hyOjyA7hc4WxVdSOu8jjNBfYafi3EY523-HdtW4HXOCcwfS-cXwgGhpWmfWl-aK8go3zRwwipva6p-euzUw7HVTNXq56cLpRoKu23w-glup2plIlbMfGlLSB1uaUi4MhLRPQPCfy4y8Crc6tn2tTuDos5DjcSOQXI/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-60972771261024655972024-01-03T08:00:00.129+01:002024-01-03T08:00:00.138+01:00Recensione: Romeo e Rosalina - Natasha SolomonsBuongiorno lettori, <div>e buon anno nuovo!! </div><div>Ho terminato il mio 2023 con la lettura di un libro che speravo fosse un po' più... un po' più... più. Invece purtroppo <b><i>Romeo e Rosalina</i> di Natasha Solomons</b> si è rivelato tutt'altro.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ4VrB9RQjkJVO4fFY7UJGH218UmVezvRwXRMSs8H-KbFRnZhVrkpwzjqkke4LlQlX7keN9tbNkB2CwlVOCVkW0m_iJfF4sJCRdgd0kJU08SWfX15vZskpPmZDVRXnZIMMtj3jpESjsZf3D8QsLDbHHhJo7TuDksmddJFNMb-x14dtRv6mrR5LsOekvfs/s4032/IMG_6990.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ4VrB9RQjkJVO4fFY7UJGH218UmVezvRwXRMSs8H-KbFRnZhVrkpwzjqkke4LlQlX7keN9tbNkB2CwlVOCVkW0m_iJfF4sJCRdgd0kJU08SWfX15vZskpPmZDVRXnZIMMtj3jpESjsZf3D8QsLDbHHhJo7TuDksmddJFNMb-x14dtRv6mrR5LsOekvfs/s16000/IMG_6990.jpeg" /></a></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8c_CxCbbMpWZ9Xm6qNUbpy_x2tk606tYO37vnOEO15vXbDdX96KIRCRod4O0iL-94kyFsnNbGadOmCf0EtWptQCdpO5K9JvI1_xirTrQmCvXD84ShLZFPDQwr9ww9ExWlkOH6cQ5fPFekNgNTz6pBtMwGC6v23VbyfHNe80RpQjBilXnuFQO8z_4SJrk/s384/1gufi%20emezzo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="169" data-original-width="384" height="107" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8c_CxCbbMpWZ9Xm6qNUbpy_x2tk606tYO37vnOEO15vXbDdX96KIRCRod4O0iL-94kyFsnNbGadOmCf0EtWptQCdpO5K9JvI1_xirTrQmCvXD84ShLZFPDQwr9ww9ExWlkOH6cQ5fPFekNgNTz6pBtMwGC6v23VbyfHNe80RpQjBilXnuFQO8z_4SJrk/w244-h107/1gufi%20emezzo.png" width="244" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJNOKdjkNUjsJl2wKfnsp-IFBxEepIBtpIL_UWN2NvFL1VsYGHHpwXuPedT6XN8Gi-o_6RXKXuUyKL5ys4FfmHH0kWpfP1ORr5Vo6APS1zlBv62i5eiIp5rMiQAGOUUfYEeAuv4imvTVn_tnMJ-WRmg41-R9MRyDT9qqNzZNqYPBRuaXsWGlnsE3kaQrg/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJNOKdjkNUjsJl2wKfnsp-IFBxEepIBtpIL_UWN2NvFL1VsYGHHpwXuPedT6XN8Gi-o_6RXKXuUyKL5ys4FfmHH0kWpfP1ORr5Vo6APS1zlBv62i5eiIp5rMiQAGOUUfYEeAuv4imvTVn_tnMJ-WRmg41-R9MRyDT9qqNzZNqYPBRuaXsWGlnsE3kaQrg/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><blockquote>Nessuno di noi può scegliere il proprio fato. Semplicemente, fingiamo che ciò sia possibile. Tu sei più saggia di molti, Rosalina, perché gli uomini e le donne che pensano di poter controllare la Fortuna come se fosse una governante sono sciocchi: è lei a tessere tutte le nostre azioni.</blockquote></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">La domanda è solo una: che cavolo è successo alla Solomons? <i>I Goldbaum</i> è stata una lettura così bella, piacevole, l'autrice aveva creato un romanzo intenso, non particolarmente complicato ma nella sua semplicità potente, che racconta, che dice. <i>Romeo e Rosalina</i> invece l'ho trovata una lettura piuttosto insulsa e sciatta, senza sapore, senza piacere, senza inventiva. Il racconto è semplice e come tanti prima ci racconta le vicende precedenti la storia di Romeo e Giulietta, ossia l'amore tra Romeo e Rosalina, cugina di Giulietta, destinata per volere paterno al convento. Ma Rosalina non ci sta e tra una lagna e l'altra, prima di finire rinchiusa in convento (che con la peste che girava forse era da farci un pensierino Rosalina cara) come sposa di Gesù, ottiene dal padre ancora 12 giorni di vita in cui vuole vedere, conoscere, fare pazzie (ma questo al padre mica lo dice). Pazzia numero uno è infiltrarsi in una delle feste di Montecchi. È qui che incontra Romeo (insomma, questo passava da festa a festa e poi da ragazza a ragazza... ma si sa, so' giovani). Scatta l'amore, scatta la passione, Romeo anche con lei scala il balcone e Rosalina gli dona la sua virtù dopo un giorno. Ora, capisco la minaccia del convento, capisco che Romeo è il bonazzo di turno, capisco l'inesperienza, ma stella seria? Lui ti dice che ti porta a Mantova e tu ci credi?? Vabbè, Romeo la vuole sposare ma devono aspettare che il buon frate Lorenzo torni in città per sposarli. Spetta un giorno, spetta due, spetta tre e di padre Lorenzo non c'è traccia. Ma Rosalina, che un pelo più furba di Giulietta lo è, inizia a farsi qualche domanda su Romeo e scopre che tra lui e frate Lorenzo il più pulito c'ha la roga. Tolte le fette di prosciutto da propri occhi riuscirà a salvare anche la cugina?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Insomma, lettori, la storia è quella che è. Abbastanza telefonata fin dall'inizio, con un finale che ha un piccolo guizzo nelle ultime tre righe, un po' poco soprattutto dopo 300 e passa pagine in cui vorresti prendere a sberle a turno Rosalina e Giulietta che come due dementi dopo venti volte che Romeo gli dice "o ci sposiamo o ci ammazziamo, che bello!" ancora stanno lì a ventilare Verona a suon di sospironi. Io ste due me le immagino ai giorni nostri a far crollare ponti a suon di lucchetti coi cuoricini disegnati...</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Romeo si scopre non essere propriamente uno stinco di santo, ma c'era bisogno della Solomons che ci facesse venire il dubbio? Io non so voi lettori ma a me <i>Romeo e Giulietta</i> m'è toccato leggerlo più volte in italiano e in inglese a scuola, mi sono sorbita il film, m'è toccato a teatro (mancavano i burattini e avevo fatto tombola) e non so come dirlo senza mancar di rispetto al Bardo ma... sono insopportabili. Nel romanzo della Solomons il tutto è accentuato da una storia noiosa e insipida, che sa di già visto e, pur scorrendo senza grossi problemi, non rende giustizia ad una scrittrice che invece abbiamo visto essere in grado di creare qualcosa di più strutturato, meno ripetitivo e di più interessante. A me è sembrato di leggere 300 pagine di <i>Cioè</i>... ma senza il posterone centrale e i braccialetti di petrolio in regalo!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDo1n-t-amkJnO8QOgIJDkT86q2W-14jp_HP5V-7u2Xzgzm67DWBSuzP0h0UW91K_pqL1wHAfW2fXCV1gOMiJVtR4pYUri_BIxFNvMQhBEtKUfc4XnLJqazkW-CSzgYjZvts0pxjzyylcM0cN84g1KSOrlrY6DrcEDRGz8LlCKYj-rJKvhU2_CmHIsQsM/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDo1n-t-amkJnO8QOgIJDkT86q2W-14jp_HP5V-7u2Xzgzm67DWBSuzP0h0UW91K_pqL1wHAfW2fXCV1gOMiJVtR4pYUri_BIxFNvMQhBEtKUfc4XnLJqazkW-CSzgYjZvts0pxjzyylcM0cN84g1KSOrlrY6DrcEDRGz8LlCKYj-rJKvhU2_CmHIsQsM/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPa3vwDA43ZbCm7AGWhrDRSyLVx5acI7-xRLJ26BbcOvOx8C9fT0P_qZRoG8FztJ-gUE2b9dqckmPiffSBIuvr8itfQnIz0kFsMr21_6KoGBy2KgrQe3WF-O-kuyaixj5m81fSWx5g8oW3DeUDZc4OikXV_v0jGkbWfOMYQRV03GDGynAuWG5h5My3pc8/s1417/71wKcNt-1lL._SL1417_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1417" data-original-width="919" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPa3vwDA43ZbCm7AGWhrDRSyLVx5acI7-xRLJ26BbcOvOx8C9fT0P_qZRoG8FztJ-gUE2b9dqckmPiffSBIuvr8itfQnIz0kFsMr21_6KoGBy2KgrQe3WF-O-kuyaixj5m81fSWx5g8oW3DeUDZc4OikXV_v0jGkbWfOMYQRV03GDGynAuWG5h5My3pc8/s320/71wKcNt-1lL._SL1417_.jpg" width="208" /></a></div><div style="text-align: justify;">La prima volta che Romeo la vede, se ne innamora all’istante. Quell’angelo dalle guance seriche, le membra perfette, lo sguardo luminoso. Le dita che si muovono leggere sulle corde del liuto. Intorno a loro la festa si muove, in un turbinio di vesti variopinte, musica e vino, ma Romeo Montecchi ha oc - chi solo per lei. Per quel sole davanti a cui impallidisce, invidiosa, la luna. Le loro famiglie sono in guerra, una faida antica le cui origini a Verona nessuno ricorda piú. Qualsiasi sentimento fra loro non può che essere scandalo, oltraggio, motivo di scontro. Scontro che appare inevitabile, visto che lei accoglie le attenzioni di Romeo come un bocciolo di rosa accoglie la primavera. Cosí, quando lui si arrampica fino al suo balcone per cospargerlo di fiori, lei gli giura amore eterno. E quando lui le promette un matrimonio segreto e la fuga, lei cede. Lei, che si chiama Rosalina Capuleti e che, destinata al convento, è decisa a conoscere l’amore, a combattere la sorte che altri hanno scelto per lei. Nessuno le ha mai rivolto parole incantevoli come quelle di Romeo, anche se a volte sembra un attore che recita sul palcoscenico. Ma quando lui le chiede di mentire, rubare, tradire, nel cuore della passione si insinua il dubbio: e se Romeo Montecchi non fosse chi dice di essere? Qualcuno aveva cercato di aprirle gli occhi ma lei, prima, era incapace di vedere. Intanto Romeo, dimenticate in un istante le promesse fatte, ha già posato lo sguardo su un’altra Capuleti. Per Rosalina, ferita ma ora lucida, è il momento della rabbia, della vendetta anche per le donne che l’hanno preceduta. Non ce ne saranno altre. Forse non è troppo tardi per salvare Giulietta…</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><b>ROMEO E ROSALINA</b></div><div><b>di Natasha Solomons</b></div><div>Neri Pozza | I Narratori | 336 pagine</div><div>ebook €4,99 | cartaceo €19,00</div><div>12 settembre 2023 | <a href="https://amzn.to/3vl0Obb" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6-BvKSsBgFiWoazYwgHdJXr3loFoSR5B0dzEW7R5kRO2McQEf6_VzVfXjcf1QDyHt-FLfrQ7Pi9HXecv87MAARpzHHO0vYQTQchdNtnDVL9AOSLmX4HZfN4aAw4ssoDE2QsljSMRA4USjqs5PB_lv2bl4wE3uGCNpNljFRqwp_sUq0DvMGLnQp-hwfCk/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6-BvKSsBgFiWoazYwgHdJXr3loFoSR5B0dzEW7R5kRO2McQEf6_VzVfXjcf1QDyHt-FLfrQ7Pi9HXecv87MAARpzHHO0vYQTQchdNtnDVL9AOSLmX4HZfN4aAw4ssoDE2QsljSMRA4USjqs5PB_lv2bl4wE3uGCNpNljFRqwp_sUq0DvMGLnQp-hwfCk/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-54326317379272902952023-12-31T08:00:00.029+01:002024-01-01T12:02:11.945+01:00Caro 2023...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbLLxNava03q5_bZCoMSXZiE_xRLDVfvh4XhE79FftwGwLacmam0hmU_9bzkjCdX2KtSMPNQ5r1YbGTUqlMGYzPFMrX3x3VcHn8HI8oFh9GjL5eNCxlWMqY2xurWSEfPXR0SpHtRiRZNTIxTIn2bnmD9LswxiUMrKHfIr8XWHHdgCadXoEWjyqlTGtUzg/s6912/Blue%20Gold%20Festive%20Happy%20New%20Year%20Banner%20Landscape.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3456" data-original-width="6912" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbLLxNava03q5_bZCoMSXZiE_xRLDVfvh4XhE79FftwGwLacmam0hmU_9bzkjCdX2KtSMPNQ5r1YbGTUqlMGYzPFMrX3x3VcHn8HI8oFh9GjL5eNCxlWMqY2xurWSEfPXR0SpHtRiRZNTIxTIn2bnmD9LswxiUMrKHfIr8XWHHdgCadXoEWjyqlTGtUzg/s16000/Blue%20Gold%20Festive%20Happy%20New%20Year%20Banner%20Landscape.jpg" /></a></div><br /><span><a name='more'></a></span><br /><br /><div style="text-align: justify;">Caro 2023, </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Mah, io non so più che dirvi. Se 2022 si era limitato a non fare, tu… posso dirtelo senza che ti offendi? Sei stato un anno inutile. Si sei passato, ma chi ti si è filato? Nessuno. E non fare quella faccia che avevi detto che non ti saresti offeso. Avanti, dimmi un po’, quali meriti avresti? </div><div style="text-align: justify;">Hai fatto iniziare un nuova guerra… bravo cretino. Ok, era cosa che aleggiava nell’aria da un po’ ma aprire un finestra e basta no? </div><div style="text-align: justify;">Poi? Abbiamo vinto la coppa Devis… abbiamo? L’avrà vinta Sinner & C. Mica tu che non sai manco alzare una tazzina senza strapparti un mese. </div><div style="text-align: justify;">Hai mantenuto un governo in carica… Poi dite a me che vi insulto! Per una volta che ci voleva una bella crisi di governo con elezioni anticipate e Mattarella che dal leggio guardava male tutti! </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Guarda ti dico io che anno sei stato. Faticoso. Nel senso che sei stato gne e basta, ma pesante, ho arrancato per tutti i tuoi 150 mesi. Come solo 12? No no, sono stati 150 ne sono sicura, 150 macigni sul groppone. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma io oramai non vi dico neanche più niente. Hai la chat con 2024? Eh bravi, fagli gli auguri, magari con la rogna che portate gli si blocca la macchina sul Verghereto e non fa in tempo ad entrare in carica. Pensa che divertente, milioni di calendari e agende con scritto 2024 e invece arriva quel frescone di 2025! Io me ne frego e uso cancellina ovunque oramai. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Che poi se proprio proprio dobbiamo dirlo, 2024 parte male di suo: bisesto… ce lo ricordiamo l’ultimo bisesto? Ecco, vediamo di tenere le cinesi lontane dal Papa. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Vabbè 2023, ti saluto. Fa il bravo, goditi la pensione che tanto qui noi poveri cristi non la vedremo (grazie governo… tacci tua Melo’!); non ti dico manco fatti sentire che è meglio di no. </div><br /><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgSJlLhpEo19Jyw_dx-uHWS0pUR7GxNfcwNTGCj7B8lcX6-YdD1HedLHeave0S6_orTj9R14V6qYyyd3_2p2AWLESDx99ufafd5E0xiPwC_bBmLe9zInyxVlr8M2QWsVeAonJ_yweCOQRQbpYtazjzBXjJnAjVCRIrAWKDgK0Ue486ErVTNofq3Bg3KLM/s4783/5a1ba232267e05.4123056615117604341577.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1565" data-original-width="4783" height="66" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgSJlLhpEo19Jyw_dx-uHWS0pUR7GxNfcwNTGCj7B8lcX6-YdD1HedLHeave0S6_orTj9R14V6qYyyd3_2p2AWLESDx99ufafd5E0xiPwC_bBmLe9zInyxVlr8M2QWsVeAonJ_yweCOQRQbpYtazjzBXjJnAjVCRIrAWKDgK0Ue486ErVTNofq3Bg3KLM/w200-h66/5a1ba232267e05.4123056615117604341577.png" width="200" /></a></div>Il rituale della letterina all’anno appena passato è fatto. Il mio 2023 è stato pesante, non un anno memorabile, anzi ammetto di essere arrivata alla fine sui gomiti. Non è un gran periodo ma passerà… o al massimo mi ordino una pizza. </div><div style="text-align: justify;">Stasera divertitevi, mangiate, festeggiate. Io passerò la mia serata a guardare un bel film perchè per la prima volta in 42 anni non ho voglia di festeggiare e quindi ho detto no a tutto (perchè ogni tanto si deve fare quello che si vuole fare e non quello che ci si aspetta tu debba fare). Noi ci rileggiamo da domani con tante belle letture (speremma), nuove challenge e un po’ di cretineria. </div><br />Ah… NON FATE I BOTTI CHE VI VEDO!! DISGRAZIATI!!! (e no, non scherzo... io vi vedo!)<br /><br /><div style="text-align: right;">BUON ANNO!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibEoyIkxHjbieSi-pwPSXLl3x_dm0nLW9pr5mPY3ekBWv9mjhbGWS5YBeLudG2wpzvSefs7Q5r76OPhKC_ulPBZKxTYNyLM45sulwFMDXGK5QEjwD46y0-dYGDBs9N7Z6BCwcKwW-7x9sw8NEZgmU9AMMdEWLm4tqS1uSnpmu64_xV0t7Ovm8qgGCfUrs/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibEoyIkxHjbieSi-pwPSXLl3x_dm0nLW9pr5mPY3ekBWv9mjhbGWS5YBeLudG2wpzvSefs7Q5r76OPhKC_ulPBZKxTYNyLM45sulwFMDXGK5QEjwD46y0-dYGDBs9N7Z6BCwcKwW-7x9sw8NEZgmU9AMMdEWLm4tqS1uSnpmu64_xV0t7Ovm8qgGCfUrs/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><br />La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-20954079306926294282023-12-27T08:00:00.002+01:002023-12-27T08:00:00.133+01:00Recensione: Omicidio in biblioteca - Sulari Gentill<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Sopravvissuti alle abbuffate natalizie? Io non ho fatto moltissimo in realtà, però il giorno di Natale me lo sono presa tutto per me, non per fare cose che dovevo fare ma per fare quello che volevo fare. Ho visto un film, guardato qualche puntata di serie tv e soprattutto ho finito il libro che avevo in lettura, libro che mi stava piacendo ma per un impegno o l'altro mi stavo trascinando da un po'. E oggi vi parlo proprio di quel libro, <b><i>Omicidio in biblioteca</i> di Sulari Gentill</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjovDil4L06eQ_4MsWvD0gnaUhsXv2ReMOIDd2ND6Paq70peXKfNwFl5A9eK_m6S-UDAVJECz7aq2eCwYR9xRenQz5GUWaDfdl1kP-a3u2SchY1M5zJQ5wabzoCTE3S1lHs7Eohiot9STKnPYrmV9OO_QEBKX_2q6I1ttXQTYhWAxgt8SPPg-A8y0y1hFU/s4032/IMG_6928.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjovDil4L06eQ_4MsWvD0gnaUhsXv2ReMOIDd2ND6Paq70peXKfNwFl5A9eK_m6S-UDAVJECz7aq2eCwYR9xRenQz5GUWaDfdl1kP-a3u2SchY1M5zJQ5wabzoCTE3S1lHs7Eohiot9STKnPYrmV9OO_QEBKX_2q6I1ttXQTYhWAxgt8SPPg-A8y0y1hFU/s16000/IMG_6928.jpeg" /></a></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz6aN9eYrXj3-VKu14ElMDJpyth78ANg0PAVwMxpc7303dODQICrreddHLX99I4krEs8XSf5vjSVzEkaoj34VfkdgbAdA6v18Lw3r33FSG1B3yntcWb2upL8YtRCNAue6MncHTFvndWp7CZLao9_cV9f6Hnbn5yNuEyZwrTk1f7e8GvOotxxXnEi_6zGc/s376/4gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="376" height="90" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz6aN9eYrXj3-VKu14ElMDJpyth78ANg0PAVwMxpc7303dODQICrreddHLX99I4krEs8XSf5vjSVzEkaoj34VfkdgbAdA6v18Lw3r33FSG1B3yntcWb2upL8YtRCNAue6MncHTFvndWp7CZLao9_cV9f6Hnbn5yNuEyZwrTk1f7e8GvOotxxXnEi_6zGc/w227-h90/4gufi.png" width="227" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGMBZET_WgjFTLjE2j5ENEy4Be9ZzSSre-AhYWO0OzcfCkVuOdk-jGWm6vGjAxF9hT2f85Q2Auid_iYQN634hXwJ9oRbpl8-s8XENAf1EsnO-LburGW0D2eErgJdmxCRZc3RUKvNfinMq67TIW1g7MN6sNsWj07pC8ptQN-xPU-t-9mSyUIT4rpc-t8N0/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGMBZET_WgjFTLjE2j5ENEy4Be9ZzSSre-AhYWO0OzcfCkVuOdk-jGWm6vGjAxF9hT2f85Q2Auid_iYQN634hXwJ9oRbpl8-s8XENAf1EsnO-LburGW0D2eErgJdmxCRZc3RUKvNfinMq67TIW1g7MN6sNsWj07pC8ptQN-xPU-t-9mSyUIT4rpc-t8N0/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;">Un grido nel pieno della Boston Public Library; quattro sconosciuti che a quel suono si guardano in faccia e sanno che niente sarà più come prima. Così inizia questo romanzo che altro non è che un romanzo nel romanzo, ma anche un giallo nel giallo. Protagoniste sono sia Hannah, scrittrice australiana che tiene una corrispondenza con il misterioso Leo, aspirante scrittore di Boston che si pone al suo servizio per portare avanti ricerche nella città del Massachusetts, e Freddie scrittrice australiana che si trova a Boston con una borsa di studio e sta scrivendo il suo romanzo. Quando alla Boston Public Library viene trovato il cadavere di una donna Freddie entra in una storia complicata, un classico giallo nella stanza chiusa, o meglio nel tavolo della sala di lettura, perché una cosa è chiara fin da subito: l'assassino era seduto a quel tavolo quando la donna ha gridato ed è morta. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Posso dirlo? Non gli davo una cicca a questo libro, pensavo sarebbe stata una fregatura, ma la copertina mi piaceva un sacco (lasciatemi con le mie turbi mentali per favore)... invece mi è piaciuto. L'idea del libro nel libro non è una novità ma è realizzata molto bene. Il romanzo che viene scritto da Hannah è infatti il cuore del libro, è la parte preponderante; la storia di Hannah invece fa da contenitore e si compone delle lettere di risposta di Leo. È una parte del racconto più scarna ma fa da sostegno al resto del romanzo, dandogli una struttura più forte. Il bello di questo tipo di schema è quello di avere ben due misteri da dipanare.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Iniziamo dal racconto più esterno, quello che vede protagonista Hannah. Ecco noi di Hannah sappiamo solo quello che ci viene riportato dalle lettere di Leo e dal romanzo che scrive. La sua voce è solo lì, eppure pare di conoscerla in maniera molto precisa. Come si intuisce fin da subito che in Leo c'è qualcosa di oscuro. Lettera dopo lettera i nostri sospetti si fanno certezze. </div><div style="text-align: justify;">Ho trovato molto intelligente l'idea di proporre solo le lettere di Leo e non le risposte di Hannah, in questo modo abbiamo modo di farci un'idea ben precisa, senza dubbi. È una parte questa non troppo lunga, le lettere si alternano a ogni capitolo del libro ma sono brevi, nette. Non c'è niente di troppo, niente che che annoi o confonda.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il cuore del libro è il giallo della biblioteca. Questa parte è intricata, fatta di tanti piccoli indizi dati mano mano, di tanti segreti. Mettetevi l'anima in pace, l'assassino si scopre solo alla fine e prima potrete avere qualche sospetto ma niente di più. Di capitolo in capitolo vedrete l'omicida in ognuno dei quattro amici che si sono conosciuti in biblioteca. È un giallo pieno, fatto di spostamenti, messaggi misteriosi, polizia che indaga, fughe e... nuove vittime. Mi ha divertito, si legge bene, non ha niente di troppo cruento ma neanche niente di troppo patinato. La scrittura è semplice, senza fronzoli e ciò permette una lettura veloce, di puro intrattenimento. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il romanzo pecca però sul finale, troppo affrettato e buttato là. A 15 pagine della fine ancora non sapevo cosa fosse realmente successo. Ho apprezzato che lungo il racconto l'autrice non si buttasse in descrizioni o parti particolarmente lente, anzi usa un ritmo narrativo costante e rapido. Però il finale poteva darci qualche riga in più, qualche elemento in più. Più attenzione poteva essere poi data nella correzione, ci sono alcuni errori di battitura e in un paio di casi <i>library</i> è stato tradotto con <i>libreria</i>... uhm.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBFHJBAuHF1SnPiupNx_NxODiizjSq4G_rpWRM_bKAHnCUPQiVQQLh9IXLKSJRN4gNQqhCuXLWoqCcsZ3rkfaH0AFD80n246COmaRm65PG5S5dRgaTc7O2EUtualDEtaDN5cbark-2hfrm1nkj7Hj_C0MThHe7xZDB1AR7QspA_b1HDMUV0uLQabLV2UE/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBFHJBAuHF1SnPiupNx_NxODiizjSq4G_rpWRM_bKAHnCUPQiVQQLh9IXLKSJRN4gNQqhCuXLWoqCcsZ3rkfaH0AFD80n246COmaRm65PG5S5dRgaTc7O2EUtualDEtaDN5cbark-2hfrm1nkj7Hj_C0MThHe7xZDB1AR7QspA_b1HDMUV0uLQabLV2UE/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0D1mintt7o0GwzZ1C9YP-WlO7633j9ETjxqby1UQCz-XDTPllkAM3_Ns0-7I4LRuaLipQqrX2vlBt_XUxCOc8c3sff2dyrr9F8E7PAwFgHAnUX90fO0nWAV6Ixvnr_cbmIwAOChcl0lwtMN37qJ5rouBK8ZreLIP9firzxQpBmEfHgnG2UeqLVYJp-_0/s1500/71PFxIRhEJL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="979" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0D1mintt7o0GwzZ1C9YP-WlO7633j9ETjxqby1UQCz-XDTPllkAM3_Ns0-7I4LRuaLipQqrX2vlBt_XUxCOc8c3sff2dyrr9F8E7PAwFgHAnUX90fO0nWAV6Ixvnr_cbmIwAOChcl0lwtMN37qJ5rouBK8ZreLIP9firzxQpBmEfHgnG2UeqLVYJp-_0/s320/71PFxIRhEJL._SL1500_.jpg" width="209" /></a></div><div style="text-align: justify;">C'è una biblioteca stupenda, con un soffitto stupendo, che è la distrazione ideale per non farti scrivere il romanzo della tua vita. Eppure, un certo silenzio ti aiuta e così, con calma, ti concentri. Ti guardi intorno, ci sono alcune persone accanto a te. Sembrano interessanti. Potresti annotarti qualcosa su di loro, magari diventeranno dei person... Un urlo agghiacciante. Qualcuno è stato ucciso. Mentre Freddie, aspirante scrittrice, prende appunti per il suo libro e osserva i suoi vicini - Lettrice di Freud, Mento Volitivo e Uomo Irresistibile - non sa due cose. La prima è che quelle persone diventeranno presto anche suoi amici; la seconda è che l'assassino è seduto accanto a lei e si sta insinuando nel romanzo che sta scrivendo. I quattro si improvvisano detective e ben presto ognuno inizia a sospettare degli altri. Strano, perché tutti hanno degli ottimi alibi. Eppure l'assassino si nasconde proprio tra le righe. Del resto, le parole sono le armi più insidiose.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>OMICIDIO IN BIBLIOTECA</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Sulari Gentill</b></div><div style="text-align: justify;">Piemme | 353 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €19,90</div><div style="text-align: justify;">3 ottobre 2023 | <a href="https://amzn.to/3NFI3W6" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5rfLxnVA6SV1xFUbOXzedDQSeIvLz9xCql5HXU0w3o5SXijZ1UK701N0N0GNDlIlmgoB8Ca_bB-7HSKNJRXDOG3JstpMwv6XSVXR8iyAiN6ZPd3TlQEpRgT53r_W6hhbXo38Sng-rHRolq_CVdjhgNnFRh9_86ujQeXwAMl6-2odoR2xlVe85qivLau0/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5rfLxnVA6SV1xFUbOXzedDQSeIvLz9xCql5HXU0w3o5SXijZ1UK701N0N0GNDlIlmgoB8Ca_bB-7HSKNJRXDOG3JstpMwv6XSVXR8iyAiN6ZPd3TlQEpRgT53r_W6hhbXo38Sng-rHRolq_CVdjhgNnFRh9_86ujQeXwAMl6-2odoR2xlVe85qivLau0/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-88744777662127645352023-12-22T08:00:00.182+01:002023-12-22T08:00:00.129+01:00Recensione: I sorrisi non fanno rumore - Enrica Tesio<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Ultimi giorni pre natalizi, poi si inizieranno le tavolate e non ce ne sarà più per nessuno. Da me non faremo chissà che ma io oramai ho una solida tradizione per il 25: letto, copertina, cane e tv. Ho un po' di serie da finire, voglio iniziare quella di Percy Jackson e guardare un paio di film. Poi la sera in prima serata c'è Alberto Angela e io non voglio sentire niente e nessuno. Credo sia l'unico giorno dell'anno in cui spengo il cellulare. </div><div style="text-align: justify;">Sempre di Natale parliamo (più o meno) con la recensione di oggi, <b><i>I sorrisi non fanno rumore</i> di Enrica Tesio</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAvgR0Ehl6NKqfi11omM4smBhylKh9WS4AasH4e62emE9i_ikZXc_zkMfTo9obZwZ0PRWHi2PCgzYwwdM3pDYU-JcEt7Bfe7krDGMZd6pks3FatRXQbE-0O9i1TcEUnefe4WLBxNW2dns5esQIrLSK6MUzpYags22zDzGqxREU1RN7-qJvRk1iFsgaN4s/s4032/IMG_6868.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAvgR0Ehl6NKqfi11omM4smBhylKh9WS4AasH4e62emE9i_ikZXc_zkMfTo9obZwZ0PRWHi2PCgzYwwdM3pDYU-JcEt7Bfe7krDGMZd6pks3FatRXQbE-0O9i1TcEUnefe4WLBxNW2dns5esQIrLSK6MUzpYags22zDzGqxREU1RN7-qJvRk1iFsgaN4s/s16000/IMG_6868.jpeg" /></a></div><div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt81fYZUfRN_TGiLKgCcCn-HM2MCrfj16Mhg8fxUtiWexWZJ1oFxqzxdz74ORDjuz9yQ4j6sG-Dij6se5k02zAT0BzhC_ExAd65IZNQ5lCeXm3siRBhKGTcmge3dXumFP87SiJ57q3L20jcxtXgvofF7diSKDwqPvQAsAagGIVqvUUrBZ4eVBwPn6rhMM/s376/3gufi%20emezzo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="179" data-original-width="376" height="116" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt81fYZUfRN_TGiLKgCcCn-HM2MCrfj16Mhg8fxUtiWexWZJ1oFxqzxdz74ORDjuz9yQ4j6sG-Dij6se5k02zAT0BzhC_ExAd65IZNQ5lCeXm3siRBhKGTcmge3dXumFP87SiJ57q3L20jcxtXgvofF7diSKDwqPvQAsAagGIVqvUUrBZ4eVBwPn6rhMM/w244-h116/3gufi%20emezzo.png" width="244" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3r_OJN6891y83v2R58f6rn-E6ol0EIfuW2ttIWcNpB0KIMXKTqo4uC6EV07Yoh10qTpgL74TmNYYOzw-aTKVcWaDBTXK1tLIEvHJt_a5VAIzBU_7wWRMAOm9UeO7pM9oCxQDL-sQHnGN3cu74r9DW1ERwG0Uijp6hlJLf6TuBy1c11vXZVznkArzao_o/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3r_OJN6891y83v2R58f6rn-E6ol0EIfuW2ttIWcNpB0KIMXKTqo4uC6EV07Yoh10qTpgL74TmNYYOzw-aTKVcWaDBTXK1tLIEvHJt_a5VAIzBU_7wWRMAOm9UeO7pM9oCxQDL-sQHnGN3cu74r9DW1ERwG0Uijp6hlJLf6TuBy1c11vXZVznkArzao_o/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><blockquote>Ci sono dolori che il tempo non cura. Che il tempo sia una medicina è vero solo a metà: è una medicina che non ti fa guarire, al massimo silenzia i sintomi della malattia. Il tempo al massimo è un anestetico.</blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Grinchettini e Grinchettine venite a me. Non amate il Natale, anzi vi fa venire l'orticaria? Siete convinti che Babbo Natale non esista e sperate di poterlo dichiarare ai quattro venti in piena riunione di famiglia con quei tre o quattro pargoli già raccolti sotto l'alberello decorato? Spiace, ma c'è chi vi ha battuto in tempistica e cassa di risonanza. Antonia (Toni) è niente meno che la mente che ha partorito Ottavia Meraviglia, la piccola protagonista di una fortunatissima serie di libri illustrati che ha stregato i piccini di tutto il paese, portandoli a scoprire luoghi, culture e cucine di mezzo mondo. Durante un incontro con le scuole elementari Toni, senza pensarci più di tanto, in piena diretta social, rivela alla platea raccolta che poco importa facciano i bravi o meno, tanto Babbo Natale non esiste. Apriti cielo! Rivolta delle mamme, gogna mediatica sui social, cancellazione di tutto ciò che era in programma. Si scatena un gran putiferio, quando in realtà i bambini manco ci hanno veramente creduto. Mah. In soldoni Toni non sapendo che fare decide di nascondersi nella vecchia casa della madre morta da poco per capire che fare, con Ottavia, con la figlia Vittoria che inizia a darle più di qualche grattacapo, con l'ex marito da poco fidanzato con una finlandese bionda e giovane e in attesa di una bambina, ma anche per incontrare qualcuno di nuovo come Riccardo, che entra nella sua vita nel modo sbagliato ma al momento giusto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ho deciso di leggere questo libro perché mi sono detta: beh per una volta facciamola una lettura a tema. Non sono una che legge un libro perché c'è una ricorrenza precisa, una giornata mondiale, una giornata del ricordo ecc. Quindi magari finisce che un libro perfetto per Halloween io lo legga a Pasqua, ma questa volta ho voluto fare in maniera diversa. </div><div style="text-align: justify;">La storia è una favola moderna, scritta per incantare più i grandi che i piccoli che in certe cose sono molto più razionali degli adulti. La protagonista, che mi sembra ricalcare in molte cose l'autrice stessa, è tutto fuorché la classica eroina da fiaba, ma riesce comunque a darci quel senso di e vissero felice e contenti che ci aspettiamo e un po' ci meritiamo da un libro del genere. </div><div style="text-align: justify;">Favola moderna certo, ma che comunque incontra e ci fa sbattere il muso contro tematiche serie e importanti, ma in modo dolce e un po' amaro. Toni e Vittoria, ma anche Riccardo e Cesare ci fanno riflettere sulla vita da adulti, sulle responsabilità e le scadenze che hanno la meglio su tutto, sulla ricerca di visibilità e di protagonismo, sul ricordo e la perdita. Fa sorridere come da una verità possano nascere tante bugie e come da un allontanamento si possano mettere in moto dinamiche che mai avremmo immaginato. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quello che mi è un po' mancata in realtà è proprio l'atmosfera natalizia. Non chiedetemi come o perché ma l'ho sentita poco. Siamo a Natale, ci sono le lettere a Babbo Natale, ma tutto si ferma là. Anche la terribile rivelazione dell'inesistenza del caro babbo mi è sembrato più un pretesto iniziale per poi costruirci su il resto della storia e portare a galla ricordi su ricordi. Ve l'ho detto, è strano, ma mi aspettavo il 24 e il 25 dicembre in tutto il loro tripudio di feste e invece ho trovato il 26, quando siamo già tutti un po' stanchi e l'unica cosa che facciamo per buona creanza è riscaldare gli avanzi e decidere finalmente di uscire per fare una bella passeggiata per smaltire. Ecco questo libro è più quella passeggiata, col freddo sul viso che per una volta è piacevole e la rivelazione che il mondo là fuori è continuato ad andare avanti. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma in conclusione, mi è piaciuto? Si, ma se volete un consiglio non costringete la lettura al periodo natalizio ma fatela quando volete una storia di buoni sentimenti, che magari vi strizza un pochino il cuore e che alla fine vi fa fare un bel sospiro di soddisfazione. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-uxi9912H7pW_gIECwkEj7g9LNMQS0c18_GNnevTATJZqGGEA-L6peX8RWAQ3I-2tzCnVFNVuYfVvQ9kMZEhICbxG5zYhbY5lmtk44BCc_-K0j1NiFkwF2IKwfsGz7bNXXkoJf09jJH4suutw98CAWGswWGs2osQKfHpQmvP9qQgUUKnY-a2zRtCR3MA/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-uxi9912H7pW_gIECwkEj7g9LNMQS0c18_GNnevTATJZqGGEA-L6peX8RWAQ3I-2tzCnVFNVuYfVvQ9kMZEhICbxG5zYhbY5lmtk44BCc_-K0j1NiFkwF2IKwfsGz7bNXXkoJf09jJH4suutw98CAWGswWGs2osQKfHpQmvP9qQgUUKnY-a2zRtCR3MA/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgryXkQ7AdJOuqB5HUOy64osQcBGIcBbIaFDikwdJA7FhLKS9fHs30mDIEuco5HWicnt2hOh6Wl2vRHN8yLUGtUs9jhSaKqQNRAjog4FIDFaoUhX-8-MjFyvbrLbUgR6QVE11PZc7IVWyZwUuKyF50i1zuPcmVf715WZ8scNuuTkjfzE3eXduUFXXeGWzE/s1399/71GuM3cpa5L._SL1399_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1399" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgryXkQ7AdJOuqB5HUOy64osQcBGIcBbIaFDikwdJA7FhLKS9fHs30mDIEuco5HWicnt2hOh6Wl2vRHN8yLUGtUs9jhSaKqQNRAjog4FIDFaoUhX-8-MjFyvbrLbUgR6QVE11PZc7IVWyZwUuKyF50i1zuPcmVf715WZ8scNuuTkjfzE3eXduUFXXeGWzE/s320/71GuM3cpa5L._SL1399_.jpg" width="229" /></a></div><div style="text-align: justify;">“Non dovrei dare nulla per scontato, dovrei essere concentrata come un dio, esercitare l’amore in ogni momento, perché l’amore è esercizio di presenza”: questo pensa ogni madre quando rimprovera a sé stessa una défaillance, e questo pensa anche Antonia, detta Toni, brillante scrittrice di libri illustrati, che il suo ex marito chiama mélomamma ma è solo la genitrice affaticata di una figlia preadolescente e non riesce a perdonarsi tutta la stanchezza che ha nel cuore. Ma Toni non molla, ogni mattina si sveglia e affronta una nuova giornata, anche quando il Natale si avvicina con i suoi obblighi di riunioni familiari e tintinnante felicità che per lei suonano in contraddizione. Continuare a correre e stringere i denti, però, non sempre è la strategia giusta: il rischio è di fermarsi all’improvviso e dire la verità tutta insieme. È così che una mattina di dicembre, davanti a una platea di bambini e insegnanti, Toni guarda il buio oltre il cono dei riflettori e dice poche parole che infrangono irrimediabilmente il tabù del Natale. Subito intorno a lei si leva un’ondata di sdegno che attraverso i social diventa una tempesta, capace di travolgere tutto e di scaraventarla indietro, al cuore della sua infelicità: in quel posto dove ciascuno è costretto a guardare negli occhi sé stesso per capire come risalire. Un posto dove si può essere molto soli, ma può anche capitare di incontrare qualcuno come Riccardo, che a Toni ricorda: “A qualcosa serviranno, tutti questi errori”. Fresco come il vento dell’est che porta con sé Mary Poppins, questo è un romanzo di adulti e di bambini, di elfi natalizi e e-mail dirette in Lapponia, di addii, di guai e d’amore, che ci racconta noi stessi, il nostro tempo veloce, le ipocrisie in cui troppo spesso stritoliamo i nostri desideri. Con il suo timbro inconfondibile Enrica Tesio scrive una fiaba metropolitana amara e dolce, capace di farci sorridere nel buio.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>I SORRISI NON FANNO RUMORE</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Enrica Tesio</b></div><div style="text-align: justify;">Bompiani | 208 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €17,00</div><div style="text-align: justify;">25 ottobre 2023 | <a href="https://amzn.to/4awEf3q" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxlrmZRAPYEk_xvgRM6VGKDT7oXfn509XzO089eOyl28FRdDUHyDxvLH1Wpnx73W0kjTVtTOepswBoYFTzsYFzbXn-66cFfLcGuLSWAhyne4YfTL1EZ1Y5dpUtvzOHbixa4Tliy7an1_19VLCUqSQqMziNUBvfmr4Ir4jUTvo4Qymf7JtuK20tXuUFUA/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxlrmZRAPYEk_xvgRM6VGKDT7oXfn509XzO089eOyl28FRdDUHyDxvLH1Wpnx73W0kjTVtTOepswBoYFTzsYFzbXn-66cFfLcGuLSWAhyne4YfTL1EZ1Y5dpUtvzOHbixa4Tliy7an1_19VLCUqSQqMziNUBvfmr4Ir4jUTvo4Qymf7JtuK20tXuUFUA/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><br />La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-46326871481446343572023-12-12T08:00:00.118+01:002023-12-21T15:57:15.483+01:00Recensione: Come uccidere il tuo capo - Rupert Holmes<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori, </div><div style="text-align: justify;">ho impiegato un sacco di tempo per terminare il libro di cui vi parlerò oggi. Sono stata un po' impegnata tra lavoro e casa ma anche il libro stesso purtroppo non ha aiutato. Si tratta di <b><i>Come uccidere il tuo capo</i> di Rupert Holmes</b> (per la cui copia ringrazio la casa editrice Einaudi).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNeR6-KUHpTQl0RdudoeNzb_pqmJ33JY7NuA_BnY2kCzokjaBCRtyeB0HdKfb6hn2UKGMRULj80ysqVa2zvrV3kTPk24QZR0u_DsGgUdoR0EoeoLrzuzFVee7SU8uyRpQkEcLcKPsYOjYh9iu-7zu9TprjX4__KnqXhfmL9VhhmOvf168egDL1EhaFlJQ/s4032/IMG_6802.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNeR6-KUHpTQl0RdudoeNzb_pqmJ33JY7NuA_BnY2kCzokjaBCRtyeB0HdKfb6hn2UKGMRULj80ysqVa2zvrV3kTPk24QZR0u_DsGgUdoR0EoeoLrzuzFVee7SU8uyRpQkEcLcKPsYOjYh9iu-7zu9TprjX4__KnqXhfmL9VhhmOvf168egDL1EhaFlJQ/s16000/IMG_6802.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv2X076bop-NcD485eqXVIsnHUQOCMPyyVq9Nn9SotGWLz-i4pBWZZoWpDbWf-zZhqOX9p1-LgIsoHdXjF6TFm5IgoYI_BwQiOOm1iSVU97HKjAFqAbrRPJc0WKdZv51is6oOjxE-9DRKnQfJ4kDrVyt5Py2McyagK7o9AU9FPF61LF7culYj0YCaP0w0/s399/2gufi%20emezzo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="172" data-original-width="399" height="101" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv2X076bop-NcD485eqXVIsnHUQOCMPyyVq9Nn9SotGWLz-i4pBWZZoWpDbWf-zZhqOX9p1-LgIsoHdXjF6TFm5IgoYI_BwQiOOm1iSVU97HKjAFqAbrRPJc0WKdZv51is6oOjxE-9DRKnQfJ4kDrVyt5Py2McyagK7o9AU9FPF61LF7culYj0YCaP0w0/w233-h101/2gufi%20emezzo.png" width="233" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVDNoLOeUHXTHU7FXkRUdM5_AuhaYa2i_flcj40yNLgKyvEq-og2uqb_gBC95Yd1onPuoOuaBpiZGWFQj8xS9WdCBxrauUNo8jyDLVd2CrWy9Ge91flJTtEishB1jgtGxegkKGDntDUmS6Uddq0dtIbrYJMUuIF83MP3Pg89xVlp_x9rhsKGhQ68pACws/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVDNoLOeUHXTHU7FXkRUdM5_AuhaYa2i_flcj40yNLgKyvEq-og2uqb_gBC95Yd1onPuoOuaBpiZGWFQj8xS9WdCBxrauUNo8jyDLVd2CrWy9Ge91flJTtEishB1jgtGxegkKGDntDUmS6Uddq0dtIbrYJMUuIF83MP3Pg89xVlp_x9rhsKGhQ68pACws/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;">Omicida non ci improvvisa. Perché se veramente volete far sparire dalla faccia della terra il capo che vi ha sfruttato, l'"amica" che vi ricatta, il produttore che tarpa le ali del vostro successo non bastano due gocce di veleno o una spintarella sui binari della metropolitana. È qui che entra in gioco l'Accademia McMasters, il segreto istituto che vi impartirà le lezioni necessarie per far di voi il cancellatore perfetto e accompagnarvi verso la tesi finali, ossia l'omicidio del vostro arcinemico. Seguiamo le storie di tre studenti della prestigiosa accademia, durante il loro percorso scolastico ma anche fuori, nel momento di metter mano al loro progetto e cancellare definitivamente la loro vittima. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Io ero super galvanizzata da questo libro! La trama era succosa e molto interessante (lo so cosa state pensando, non voglio uccidere il mio capo!), da uno spunto molto semplice creava un mondo in miniatura e super segreto, che si muove secondo regole proprie. Vi fa storcere il naso l'idea di una scuola di assassini? Ebbene, prima di giudicare è bene leggere le storie che hanno portato queste persone a progettare l'omicidio perfetto e forse un pochino rivaluterete il tutto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I capitoli del romanzo non sono altro che un alternarsi di diari e punti di vista e questo un pochino in allarme mi aveva messo, temevo di perdere il filo del discorso, di fare confusione. Eppure sono riuscita a entrare benne nella storia e anche ad affezionarmi ai protagonisti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma...</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Lo avete capito che c'è un ma, vero?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma... a fronte di una storia interessante, di personaggi con cui è facile entrare in empatia e di una buona dose di umorismo (perché ok parlare di morte, ma bisogna farlo a cuor leggero) ho trovato delle parti mortalmente noiose. Interi capitoli o eventi lunghi, descritti minuziosamente e alla fine poco rilevanti nella storia. Questo tanto nella prima parte del romanzo (quella scolastica), quanto nella seconda parte in cui i protagonisti rientrano nel mondo reale per mettere in atto il loro piano. Soprattutto questa seconda parte è arzigogolata, lunga, confusionaria, inutilmente complicata. Avete presente questa emoticon, 🤯 ? Ecco, io l'altra sera, davanti alle ultime 100 pagine ero così. </div><div style="text-align: justify;">In tutta la parte finale ho fatto veramente fatica e più di una volta ho pensato di mollare tutto. Poi la curiosità di vedere se effettivamente Cliff, Gemma e Doria avrebbero portato a termine gli omicidi è stata più forte e mi sono costretta ad andare avanti.</div><div style="text-align: justify;">E anche qui, il finale dà soddisfazione fino a un certo punto visto che le ultime pagine sono un po' a tarallucci e vino.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In conclusione, è un piccolo si con un grande no. La storia è curiosa, i personaggi mi sono piaciuti anche per le ambiguità create, l'autore ha una scrittura ironica che sa tenere bene la suspense ma devo dire che ogni tanto si distrae e gli esce più inchiostro del necessario, portando il lettore anche a doversi destreggiare con tanti di quei nomi che dopo un po'... 🤯 .</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwza_1TYQBU7ntRCudp8uGIQIOmge77bL5Z8U7IR1aJ59mMPf2F8UNZshrMTBu__mab3uYoe01WZ9QAby2McNu-ZbD6l0b7UZDlixIPLwu0lWKYM9EQSL6xCFkA5p54X8WvnVAKUfPDdoXAgyrKuk5_BZEbdlJ2vhRg9ZJMVk9i_pCwcTrAsY6j5E6OAU/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwza_1TYQBU7ntRCudp8uGIQIOmge77bL5Z8U7IR1aJ59mMPf2F8UNZshrMTBu__mab3uYoe01WZ9QAby2McNu-ZbD6l0b7UZDlixIPLwu0lWKYM9EQSL6xCFkA5p54X8WvnVAKUfPDdoXAgyrKuk5_BZEbdlJ2vhRg9ZJMVk9i_pCwcTrAsY6j5E6OAU/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH3qNOkgzO7tdrg2xuiizoyUkB1-SQ27wgezRsXP3WLF8McQZgYcDQpRwoPRcdV0AsgS3uL-wwMCdvRzTZv8zw_sUEynvQ-7pRsIo7Z03olWaObZ2hAWGfk9T6u1BQk8wfUqMPMTALAjXOAFnFftZtoi3EuMD_jfFQw-QV6t0D7sIzhTmpaDMbhsIBIPw/s1500/71seZLU6M5L._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="958" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH3qNOkgzO7tdrg2xuiizoyUkB1-SQ27wgezRsXP3WLF8McQZgYcDQpRwoPRcdV0AsgS3uL-wwMCdvRzTZv8zw_sUEynvQ-7pRsIo7Z03olWaObZ2hAWGfk9T6u1BQk8wfUqMPMTALAjXOAFnFftZtoi3EuMD_jfFQw-QV6t0D7sIzhTmpaDMbhsIBIPw/s320/71seZLU6M5L._SL1500_.jpg" width="204" /></a></div><div style="text-align: justify;">«E quindi avete deciso di commettere un omicidio. Congratulazioni! Aver comprato questo libro è il primo, importantissimo passo verso la realizzazione di un progetto che vi renderà orgogliosi di voi stessi e che potrebbe conquistarvi l’ammirazione di amici e parenti, semmai dovessero venirne a conoscenza. Ma noi faremo in modo che non accada». Chi, almeno una volta nella vita, di fronte a datori di lavoro meschini e opportunisti, non ha immaginato di far fuori il proprio capo? Un antico college dedicato alla secolare arte dell’omicidio e tre matricole che dovranno applicarsi a materie quali Avvelenamenti, Agguati, Occultamento di prove. Il libro più divertente e originale per aspiranti assassini mai scritto, pieno di giochi di parole, intrighi e colpi di scena. Per chi avesse deciso di dar seguito al diabolico proposito di compiere un delitto, nello specifico quello del proprio capo, il modo migliore è di immatricolarsi all’Accademia McMasters, esclusivo e segretissimo istituto dedicato alla raffinata pratica delle arti omicide. Per essere ammesso, oltre a pagare una retta salata, uno studente deve avere una ragione etica per uccidere qualcuno che non meriti altro destino che la morte. Una volta accettato, riceverà un’educazione da assassino senza pari, fino a discutere una tesi, obbligatoria, che consisterà nell’uccidere una persona la cui morte renderà il mondo un posto migliore e farla franca.<br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>COME UCCIDERE IL TUO CAPO</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Robert Holmes</b></div><div style="text-align: justify;">Einaudi | Stile Libero Big | 536 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €19,00</div><div style="text-align: justify;">21 novembre 2023 | <a href="https://amzn.to/3RG8kWY" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMCl4zND67nTE5oVIXPCq43vrjd3mnUwRd_qJ7FdFtRFSJz-yo_cJXjAVF5DLs71Y8q-UUp2igZlPxbN1weh0lVfF8n0II5kScsKX8wy47ZLQzEcR5268TDqipof5CfnrH1w9lm_GGQBVzlKLmCmoJ43C7lHFwl-LsdRP2l8AlJcGbAmmli6jMNJD1lfk/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMCl4zND67nTE5oVIXPCq43vrjd3mnUwRd_qJ7FdFtRFSJz-yo_cJXjAVF5DLs71Y8q-UUp2igZlPxbN1weh0lVfF8n0II5kScsKX8wy47ZLQzEcR5268TDqipof5CfnrH1w9lm_GGQBVzlKLmCmoJ43C7lHFwl-LsdRP2l8AlJcGbAmmli6jMNJD1lfk/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-23208278093229149672023-12-07T08:00:00.173+01:002023-12-07T14:16:27.664+01:00Recensione: L'ufficio degli affari occulti - Éric Fouassier<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">-1 all'8 dicembre, -1 all'albero di Natale! Perché si, io l'albero lo faccio rigorosamente l'8 dicembre, sono tradizionalista! Quindi facciamo passare quest'ultima giornata di lavoro e poi fino a lunedì non voglio sentire nessuno! Solo albero, libri, qualche film... la pace insomma.</div><div style="text-align: justify;">Ma prima di andare in ufficio vi lascio la recensione di <b><i>L'ufficio degli affari occulti</i> di Éric Fouassier</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYTBPMOhRPwvPKuyFlLb_1TgUuoKqE2s1qd4b597VL91BKwTKr2W4ywEjCsLD4-yeAV67AVnqOojQFcdHUkb7Gmv11JwNhdCz_Bg9COy58ZFswKikDaPdQ7aVbfh0vbrF6PX5EOL1Ujcm-Nm11v-HWIIhHVzzS8Qcf-UcC5F1SVo9lykxafQkvYnRGoGk/s4032/IMG_6689.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYTBPMOhRPwvPKuyFlLb_1TgUuoKqE2s1qd4b597VL91BKwTKr2W4ywEjCsLD4-yeAV67AVnqOojQFcdHUkb7Gmv11JwNhdCz_Bg9COy58ZFswKikDaPdQ7aVbfh0vbrF6PX5EOL1Ujcm-Nm11v-HWIIhHVzzS8Qcf-UcC5F1SVo9lykxafQkvYnRGoGk/s16000/IMG_6689.jpeg" /></a></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSsLjZX2S8FKpjuDB_spEUXMz0M4Ik_-PMi-6cRH_vzyW5xRFmeFsMVpRgg4pqdfZu5C1bEKmG7nbJk6o8JEQ9khr9Pq1EOBCyQZxOYtNdqEDcD8l1rVheODP7q7lG9ATyG7bUiXCjtnMXIHw1swMcwG_i1b5nYnzqGcd8-JXL2659VHasT_VyJLi53T8/s376/4gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="376" height="97" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSsLjZX2S8FKpjuDB_spEUXMz0M4Ik_-PMi-6cRH_vzyW5xRFmeFsMVpRgg4pqdfZu5C1bEKmG7nbJk6o8JEQ9khr9Pq1EOBCyQZxOYtNdqEDcD8l1rVheODP7q7lG9ATyG7bUiXCjtnMXIHw1swMcwG_i1b5nYnzqGcd8-JXL2659VHasT_VyJLi53T8/w244-h97/4gufi.png" width="244" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWobsONSeNK8adRCVG5lTSW4SAImG_o1aLdgsMohOayHwUvvTokyiWUnPCAFzhOnjLBdJrYU7bfVNKc5Eq_nXC1Sf6tlFTOJJ68i7xWkZb8wbQRxYxW2GWRIswSLqjiC7z50Xw8CTRCXXLWW4yBGj7gnpNRqv6zb5f0bVG3Yi4WwJ7LsZ2gCAs57LCgwQ/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWobsONSeNK8adRCVG5lTSW4SAImG_o1aLdgsMohOayHwUvvTokyiWUnPCAFzhOnjLBdJrYU7bfVNKc5Eq_nXC1Sf6tlFTOJJ68i7xWkZb8wbQRxYxW2GWRIswSLqjiC7z50Xw8CTRCXXLWW4yBGj7gnpNRqv6zb5f0bVG3Yi4WwJ7LsZ2gCAs57LCgwQ/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;">Parigi, 1830. Luigi Filippo I è appena diventato Re di Francia, ultimo dei Borbone rimasti dopo la Rivoluzione. La città raschia ancora il fondo della povertà dopo gli strascichi rivoluzionari e napoleonici. Tutto è ancora piuttosto confuso, ma una cosa è certa. I poveri sono diventati ancora più poveri e i ricchi ancora più ricchi. Una sera, durante la festa che doveva essere per il suo fidanzamento (non voluto) il giovane Lucien Dauvergne, rampollo di buona famiglia e figlio di un deputato della nuova Camera, si uccide. Ma è un suicidio strano, che lascia l'amaro in bocca allo stesso padre che chiede un supplemento di indagine. È così che conosciamo Valentin Verne, giovane ispettore della Buon Costume, prestato per il momento alla Sûreté. Valentin non può rifiutare l'incarico, anche se deve per il momento mettere da parte la sua vera missione: trovare il Vicario, la materializzazione dei tanti incubi che hanno colpito i suoi sogni e quelli del padre morto.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Siamo davanti all'ennesimo caso letterario ( e guarda caso 'sti casi letterari stanno sempre in Francia... mah). <i>L'ufficio degli affari occulti</i>, primo di una serie (in Italia è già uscito il secondo), è stato, infatti, osannato dalla critica d'Oltralpe, ma che ne pensiamo al di qua del Monte Bianco? Beh, vi posso dire che non mi è dispiaciuto affatto per il protagonista e per la storia. Il racconto è, infatti, denso di avvenimenti, di spostamenti temporali e di ambiguità e si muove tra il romanzo storico, portandoci in una Parigi che non spesso incontriamo, e il thriller, sfiorando un pochino anche l'horror. </div><div style="text-align: justify;">Il mistero che è alla base dell'indagine di Valentin è ben congegnato, di quelli che mai si potrebbero capire dalle prime pagine; ma ciò che più colpisce è il racconto personale del protagonista che ha un'evoluzione inaspettata e a tratti sconvolgente. </div><div style="text-align: justify;">Le atmosfere sono cupe, tese, sporche, accentuate dalla povertà che dilaga nelle fasce più basse della popolazione e dalla doppiezza malata degli strati più alti della società. In questo miscuglio di oscurità e polvere troviamo il protagonista, un uomo che non sembra appartare a quel mondo, o meglio a nessuno dei due. Valentin sembra essere a se stante nella società parigina e più volte la varietà umana che ha a che fare con lui avverte il suo essere differente. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Mi sono piaciute le atmosfere di questo libro, cupe e tetre, e l'ambientazione parigina, anche perché siamo in una Parigi che solitamente poco vediamo, quella dopo la Rivoluzione e il primo Impero e precedente il secondo Impero. Come mi sono piaciuti i misteri che si srotolano lungo le sue pagine. E non a caso parlo al plurale, perché l'intreccio e l'indagine ci daranno tanti colpi di scena, non ultimo quello di scoprire cos'è l'Ufficio degli affari occulti. </div><div style="text-align: justify;">I contro di questo libro sono per me tre: c'è qualche scena troppo cinematografica, un po' alla Bruce Willis di <i>Die Hard</i> (un filo di troppo); ci sono un po' troppe note al margine che appesantiscono e rovinano il piacere della lettura; infine, bella Parigi ma le descrizioni di strade, percorsi, scorci sono troppo ridondanti e continui, un po' troppo da ufficio del turismo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Leggerò il seguito? Assolutamente si, devo però aspettare il momento giusto.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnuoABr6nwKvxpAnDgbuuZdj_7BfbcZrDu0-lg8v7JXls0VRO3OnsQIcldHTWiiRtt_SzXREhXzKJvBKZ1ikhyphenhyphenioyhuOgufMJQHT_D9Ne85w7CA4Woe7jswss72UtnobAbOYYfdwf3sWQXaifoh5hC1G7bc9K5swxF6hgY1hCxcjZAgKhyTnxTRo0PWBY/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnuoABr6nwKvxpAnDgbuuZdj_7BfbcZrDu0-lg8v7JXls0VRO3OnsQIcldHTWiiRtt_SzXREhXzKJvBKZ1ikhyphenhyphenioyhuOgufMJQHT_D9Ne85w7CA4Woe7jswss72UtnobAbOYYfdwf3sWQXaifoh5hC1G7bc9K5swxF6hgY1hCxcjZAgKhyTnxTRo0PWBY/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZWB4VAGSxJAlgJUBcf0dSQx8c3yzM7AK0I7fiY3pBmabRHOzxbHQOPrdZ49xQH6b_xjZ2_zKwHx5soDE8bcFqi20m9rHauT1CoWZBt0SpRtSfGaPyKvWLWUgebPvpQgNCAojL83GeKNV9O87Q3k_SlXVQTdnpUb-sCT6IUKeQDzldqn6P-GsLQmhNEqo/s1500/61MPhElolkL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="973" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZWB4VAGSxJAlgJUBcf0dSQx8c3yzM7AK0I7fiY3pBmabRHOzxbHQOPrdZ49xQH6b_xjZ2_zKwHx5soDE8bcFqi20m9rHauT1CoWZBt0SpRtSfGaPyKvWLWUgebPvpQgNCAojL83GeKNV9O87Q3k_SlXVQTdnpUb-sCT6IUKeQDzldqn6P-GsLQmhNEqo/s320/61MPhElolkL._SL1500_.jpg" width="208" /></a></div><div style="text-align: justify;">Un bambino corre, a piedi nudi, nella notte. Corre senza meta nelle viuzze buie e strette della Parigi cenciosa che festeggia l’ascesa al trono di Luigi Filippo. Il suo cuore è un tamburo impazzito. La mente, occupata da un solo pensiero: sfuggire agli artigli del Vicario, che è lì da qualche parte, nell’oscurità, pronto a dargli la caccia tutta la notte. In un vicoletto, il bambino scorge un coccio di bottiglia tra le immondizie. Lo afferra per tagliare il tendone più vicino. Un taglio discreto, giusto per entrare. Una volta dentro, lo accolgono visi da incubo, emersi dal nulla, in un terrificante labirinto di specchi da cui è impossibile uscire… Dall’altra parte della città, in uno dei quartieri ricchi della capitale, nella residenza di Charles-Marie Dauvergne, deputato alla Camera di fresca nomina, si festeggia il fidanzamento di Lucien Dauvergne con la figlia di un industriale normanno. Lucien è un giovane frivolo, un dandy elegante e bohémien. Nel corso della serata, sale al piano superiore della casa e scompare letteralmente dalla festa. Temendo un capriccio del suo incorreggibile rampollo, Madame Dauvergne si avventura anche lei al primo piano, e vede il figlio inginocchiato dinanzi a un grande specchio di Venezia con la cornice dorata. Il giovane si alza, abbozza un saluto, poi avanza con passo risoluto verso la finestra e si getta serenamente nel vuoto. L’inchiesta su una tragica, illogica morte del figlio di un personaggio illustre suscita sempre non pochi timori nelle alte sfere del potere. Alla Süreté viene perciò convocato e istruito in tutta fretta Valentin Verne, giovane ispettore della Buon costume, il servizio di protezione della morale. A Valentin, che sotto la sua apparenza eterea cela una durezza, una determinazione tagliente quanto il filo di una lama, non resta che accettare il nuovo incarico, anche se comporta, per il momento, la rinuncia a venire in aiuto di Damien, un orfano indifeso caduto nelle grinfie del mostro che si fa chiamare il Vicario. Accolto in Francia da uno straordinario successo di critica e di pubblico, L’ufficio degli affari occulti è un romanzo irresistibile in cui i generi si uniscono in un intrico fatto di esoterismo e scienza, di misteri e codici da decifrare insieme al protagonista delle sue pagine: Valentin Verne, responsabile dell’Ufficio degli affari occulti della Süreté di Parigi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>L'UFFICIO DEGLI AFFARI OCCULTI</b></div><div style="text-align: justify;"><b>(#1, L'ufficio degli affari occulti)</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Éric Fouassier</b></div><div style="text-align: justify;">Neri Pozza | I Narratori delle Tavole | 336 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €20,00</div><div style="text-align: justify;">22 novembre 2022 | <a href="https://amzn.to/3t7npaq" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwZ7XZF-BsGAxnO3Kjy58WV5hHtuBbNhW_VcsOpuyusY-tNhoZftIZLsUqPN3hECBhp1XaWvAvVRujYeBQ09o2r3lFrn7dfwXFciYIWiRiw4hSwOdAmg3wu68ETbIYN5Ayn8RCePgJEHzpPCnk3BjBmBIa_clG4Ahfdewkij3dzO674R65frNZE8O_Qds/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="73" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwZ7XZF-BsGAxnO3Kjy58WV5hHtuBbNhW_VcsOpuyusY-tNhoZftIZLsUqPN3hECBhp1XaWvAvVRujYeBQ09o2r3lFrn7dfwXFciYIWiRiw4hSwOdAmg3wu68ETbIYN5Ayn8RCePgJEHzpPCnk3BjBmBIa_clG4Ahfdewkij3dzO674R65frNZE8O_Qds/w267-h73/IMG_1529.JPG" width="267" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-56127436186072840112023-12-01T08:00:00.226+01:002023-12-01T08:00:00.153+01:00Recensione: Diva - Daisy Goodwin<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Gli ultimi giorni sono stati un po' pigri per me. Avevo voglia di leggere ma non tanto di scrivere e quindi mi sono limitata a fare quello che mi andava e, tra un salto e l'altro in ufficio, ho letto ben due libri. Iniziamo con il primo (che in realtà è il secondo che ho letto, ma vabbè). Si tratta di <b><i>Diva</i> di Daisy Goodwin</b>, per la cui copia ringrazio la casa editrice Sonzogno.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2cY74-YUL4Do7j0Nb9axqGGpLPWGN4VNXQQjZzaVdepo8lZ7qY-EgHWK5mtYSm-Gk1JDYCut2g5KynuEdM1zFXLbMborsnFUs-7z2dhUYrtvhxnc8_-9VeXrFDkMrjNIgsWo1KLlAXAPPOCePKnQqpeoO7NaFKGxMwaTbiKPUOuGf6Rxbdl8Wq-VRjYc/s4032/IMG_6729.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2cY74-YUL4Do7j0Nb9axqGGpLPWGN4VNXQQjZzaVdepo8lZ7qY-EgHWK5mtYSm-Gk1JDYCut2g5KynuEdM1zFXLbMborsnFUs-7z2dhUYrtvhxnc8_-9VeXrFDkMrjNIgsWo1KLlAXAPPOCePKnQqpeoO7NaFKGxMwaTbiKPUOuGf6Rxbdl8Wq-VRjYc/s16000/IMG_6729.jpeg" /></a></div><div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpiuFJJN-Cjs84Wy6NtKhtTHbxvz50pdWkg5v63nUjAbGlUYLlmCxdjOEyD6DMQ1pCp5SDSu73wstpMWtEWKvNywwIqxbgoSzGU_no5NdKH3RGdsyNSQ4JmZZgVPdZoBMyzvSYkJtO4u0x7shHXhEzWkNH7NOYfvLZ15wXn3XsJMgtPtNruLv4hcXy7Po/s399/2gufi%20emezzo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="172" data-original-width="399" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpiuFJJN-Cjs84Wy6NtKhtTHbxvz50pdWkg5v63nUjAbGlUYLlmCxdjOEyD6DMQ1pCp5SDSu73wstpMWtEWKvNywwIqxbgoSzGU_no5NdKH3RGdsyNSQ4JmZZgVPdZoBMyzvSYkJtO4u0x7shHXhEzWkNH7NOYfvLZ15wXn3XsJMgtPtNruLv4hcXy7Po/w261-h113/2gufi%20emezzo.png" width="261" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKV8276evfxFzDACsLs-_1vWfPKQ3DjLlZV8Fx-9aOgzLcoeskn09gqeITZ-Wgrer429tsspIBFQu8e_bjBI_yfvWRPesR-nhvWDN8FOclU3SJDeeFHBX9QLMRQA8C0B8pEGwJZLIpKM-9iJ0QQ97nRL-Bc4PNGT_0wTs2th19RbBgz8zghiVARJBJH_o/s3996/IMG_1527.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKV8276evfxFzDACsLs-_1vWfPKQ3DjLlZV8Fx-9aOgzLcoeskn09gqeITZ-Wgrer429tsspIBFQu8e_bjBI_yfvWRPesR-nhvWDN8FOclU3SJDeeFHBX9QLMRQA8C0B8pEGwJZLIpKM-9iJ0QQ97nRL-Bc4PNGT_0wTs2th19RbBgz8zghiVARJBJH_o/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><blockquote>Per trentacinque anni aveva vissuto solo per l'arte, e ora viveva per l'amore, ma di quale fra i due aveva più bisogno?</blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Finalmente usciva un nuovo libro di Daisy Goodwin e io non volevo perdermelo. Dell'autrice inglese ho già letto <i>L'amante inglese di Sissi</i> e <i>Victoria</i>, ma se nei precedenti libri la Goodwin si era cimentata con donne si ma teste coronate, donne che anche se nate un po' ai margini hanno poi legato il proprio nome ad un'epoca, questa volta rivolge il suo sguardo ai teatri di tutto il mondo e a Maria Callas, di cui in questi giorni si celebra il centenario della nascita (ho fatto i compiti).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il romanzo (ricordiamolo che di questo si tratta e non di una biografia) si incentra sugli anni del grande amore tra la Callas e Aristotele Onassis. Incontriamo la Diva quando è già la Callas, la voce che fatto tremare l'arena di Verona, la Scala e soprattutto la Fenice. Avere il suo nome in cartellone vuol dire avere il tutto esaurito per i direttori dei teatri e vedere gli struggenti amori di Tosca e Violetta disfarsi in scena per il pubblico. Maria è sposata con l'italiano Battista Meneghini, il loro non è un matrimonio basato sull'amore ma un matrimonio cauto, che per entrambe ha avuto uno scopo. Uscire dalla sfera materna e poter vivere della sua voce senza preoccupazioni per Maria, guadagnare una vagonata di soldi per Tita. Ma può una donna che impersona in quel modo le grandi eroine della tragedia operistica limitarsi a questo? Ad avere un uomo che la sera si mette a letto con la retina per i capelli? È qui che entra in scena Onassis che travolgerà la vita della Callas, le farà scoprire gioie ( e dolori) della passione e del sesso. Gli anni con il suo Ari sul panfilo Christina a vedere crescere l'isola di Skorpios saranno anni travolgenti per Maria, che le insegneranno un altro modo di vivere, fatto non solo di date e programmi, di controllo e perfezione, ma anni di molli vacanze in giro per il Mediterraneo, di cene sofisticate con l'alta società, di notti di passioni e regali brillanti. Ma dai sogni presto ci si sveglia e anche Maria inizierà a capire di non essere l'unica donna del suo Ari, che dietro la passione dell'armatore greco si nasconde anche una ancor più travolgente voglia di emergere, di essere il numero uno, di essere accettato dai grandi del mondo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La storia della Callas è sicuramente un romanzo in essere. Fin dall'infanzia che l'ha vista spostarsi dagli Stati Uniti alla Grecia, vivere nell'Europa della guerra e poi scoprire il dono che la renderà celebre in tutto il mondo, si può mettere mano è scrivere appunto un grande romanzo, puntellato dal dolore per l'allontanamento dal padre, per lo sfruttamento materno. Ma ecco che con il matrimonio con Tita tutto si assesta e si appiattisce, Maria inizia a scalare la vetta del successo ma ne vedrà la cima solo quando la tragedia e la passione dell'Opera entreranno anche nella sua vita privata tanto che arriverà al punto in cui finzione e realtà si uniranno in un tutt'uno con il culmine della Tosca del 1964 al Covent Garden diretta da Zeffirelli. Dove finiva Maria Callas e dove iniziava Floria Tosca.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><blockquote>Vissi d'arte, vissi d'amore</blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">E questo coincide con il grande amore per Onassis, un greco che dal contrabbando di sigarette diventerà uno degli uomini più ricchi del mondo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il ritratto della Callas che fa la Goodwin, muovendosi tra mito e realtà, è, devo ammettere, tutt'altro che lusinghiero a mio avviso. È vero, fu donna di grande talento, di grandi passioni, un mito nato quando i miti ancora facevano sognare il mondo, ma anche una donna ferita e tradita. Tuttavia fu anche succube sempre del giudizio altrui, bisognosa di attenzioni e conferme, petulante e infantile. Chiuse più volte gli occhi, girandosi dall'altra parte. Ma quando si parlava del canto riusciva ad essere tutt'altra persona, capricciosa ed egoista, totalmente convinta della propria unicità e della propria superiorità. Insomma, non un tipo facile con cui avere a che fare. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La storia della Callas la conoscevo a grandi linee, anche grazie a qualche documentario visto anni fa. In questo romanzo ho trovato più o meno tutto quello che già sapevo, senza grosse novità. Quello che mi ha un po' fatto storcere il naso è stato il rimarcare più volte la foga sessuale tra i due amanti, a volte andando anche nei particolari. Posso capirlo all'inizio, ma è stato un elemento molto insistente, che se non dà effettivamente fastidio, alla lunga annoia, facendo allungare un romanzo in realtà anche troppo corposo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Pecca mia che per un motivo o l'altro mi sono un po' trascinata la lettura? Sicuramente. Eppure a volte avrei voluto prendere Maria, scuoterla e urlarle in faccia di mollare quel cxxxxx (mi auto censuro, che brava) di Onassis e di vivere finalmente una vita che fosse sua. Perché questo alla fine si nota: Maria visse prima la vita che le aveva creato la madre, poi quella che le aveva aggiustato Tita e infine quella che le aveva comprato Onassis, in mezzo quelle di Tosca, Violetta, Amina, Norma, Aida, Isotta; ma quando si trovò a dover vivere da sola la propria vita fu persa, era troppo tardi per creare una Maria che non fosse la Callas.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si potrebbe pensare che alla fine il lettore si trovi ad empatizzare molto con la Callas, a dispiacersi per un finale così triste, così vuoto, a dispiacersi per lei. Eppure no, non ho provato niente di tutto ciò. Questo romanzo mi ha lasciata indifferente nei confronti della sua protagonista.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In conclusione, <i>Diva</i> racchiude una storia nata per essere romanzo (ma anche film) ma non riesce a esprimere a pieno la tragicità degli eventi, ci porta una protagonista che non riesce a farsi amare, o meglio non riesce a farsi del tutto amare, che si nasconde dietro a questa voce potente, roboante, ma che non riesce a dirti cosa veramente volesse.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix8gsJg1Ik2bEBG35NwYaLawrJbChkbbrP8bNJAl1FQo1aPthwuaFIGmzeaX62JnVZI_X0Lvew7boFkIkrdp7w3VpfwR6tnK_VT9tOy5R2gUcBob7XJ3AF66LMX0b1vQI7Ei1YkYV5XRv2iVbQ9bVyhPlGd8Qqv5A4sc2GvFZBFCP41FddgLv5d0mLzJ0/s3996/IMG_1528.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix8gsJg1Ik2bEBG35NwYaLawrJbChkbbrP8bNJAl1FQo1aPthwuaFIGmzeaX62JnVZI_X0Lvew7boFkIkrdp7w3VpfwR6tnK_VT9tOy5R2gUcBob7XJ3AF66LMX0b1vQI7Ei1YkYV5XRv2iVbQ9bVyhPlGd8Qqv5A4sc2GvFZBFCP41FddgLv5d0mLzJ0/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGAJKO0KdLXnXCNWp8ShBorbrWLwZnarxm_d4mEi0DDrD69KBu8RuqHu72OYaxBaJuIUsm0AO4Kvajz2d297be_VtFGBmnxoZLD3KmTI63OxwGktXNZ1EFZnQtP8YMAwUf-eJdpXQrNQq3sqWuhvsyDjaKFRIHEcnvfSgzUpWAU7mdfbuJsacDWq19sV0/s1448/71jRPfoDgFL._SL1448_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1448" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGAJKO0KdLXnXCNWp8ShBorbrWLwZnarxm_d4mEi0DDrD69KBu8RuqHu72OYaxBaJuIUsm0AO4Kvajz2d297be_VtFGBmnxoZLD3KmTI63OxwGktXNZ1EFZnQtP8YMAwUf-eJdpXQrNQq3sqWuhvsyDjaKFRIHEcnvfSgzUpWAU7mdfbuJsacDWq19sV0/s320/71jRPfoDgFL._SL1448_.jpg" width="221" /></a></div><div style="text-align: justify;">Ottobre 1968. Mentre sull’isola di Skorpios si celebrano le nozze fra il milionario Aristotele Onassis e Jackie Kennedy, la vedova del presidente, a Parigi Maria Callas sorseggia champagne in compagnia dell’amico di sempre Franco Zeffirelli. La sua carriera di cantante è sul viale del tramonto, e l’armatore greco – di cui era stata la compagna per dieci anni – l’ha tradita e abbandonata. Ma nemmeno in questo momento i riflettori su di lei si spengono: voce d’oro della lirica ed elegantissima diva, la sua vita è ormai da anni un palcoscenico su cui sono puntati gli occhi del mondo intero. E sotto questa luce abbagliante Maria vive d’arte e d’amore, trasformando la realtà quotidiana in teatro e il teatro in realtà. Dal giorno in cui incontra il suo destino di artista ad Atene fino all’ultima, sensazionale recita di Tosca al Covent Garden, la Callas arderà dello stesso fuoco delle eroine che incarna in scena, rendendo la sua esistenza un racconto epico di ambizione, desiderio e passione, mentre intorno a lei vorticano calunniatori e adoratori, nemici e salvatori, falsi amici e fedelissimi compagni di strada. Il dramma di una delle stelle più grandi e tragiche del Novecento, ma anche una Maria inedita, intima, piena di sentimento e fragilità: in un romanzo ardente eppure dalla penna leggerissima, Daisy Goodwin ci restituisce il ritratto di una diva irresistibilmente umana, spesso incompresa eppure in grado di comunicare tutto, cuore a cuore, al suo pubblico.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>DIVA</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Daisy Goodwin</b></div><div style="text-align: justify;">Sonzogno | 384 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €19,00</div><div style="text-align: justify;">14 novembre 2023 | <a href="https://amzn.to/410fWqc" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKpmNJRBkbVKzNBMe_iQrSO_eGO0ZPYBEWpTovNM-rZbf7TMvOEWHF1W9RAIr8GsJdQPAUufL7ebT0iTS-_klB6VNkC-RoP6AR-pCLRpbydjmUARSmD32jrbQlWj8MshUW7WEOIBLrCNae2TXF4Cz4vebk2l7AoAPj0zA7Th0rD4sOXke_O-M1lGhJaE/s2014/IMG_1529.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKpmNJRBkbVKzNBMe_iQrSO_eGO0ZPYBEWpTovNM-rZbf7TMvOEWHF1W9RAIr8GsJdQPAUufL7ebT0iTS-_klB6VNkC-RoP6AR-pCLRpbydjmUARSmD32jrbQlWj8MshUW7WEOIBLrCNae2TXF4Cz4vebk2l7AoAPj0zA7Th0rD4sOXke_O-M1lGhJaE/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><br />La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-24713857580606013382023-11-22T08:00:00.003+01:002023-11-30T22:29:11.511+01:00Recensione: Qui, solo qui - Christelle Dabos<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Dovevo pubblicare questa recensione giorni fa, ma il fato, il destino o chi per loro quest'anno non mi vuole proprio mollare. Ho avuto qualche problemino a casa (ora quasi del tutto risolto o comunque sotto controllo) che mi ha fatto rimandare e rimandare. Ma ora è tempo di parlarvi di <b><i>Qui, solo qui</i> di Christelle Dabos</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi19ToHxGoU9m7sH2jmLYblaA1YrRiSfvP6lojiYIlzwu9A8PdmGgbKW_U2Aanz7mIzB0SxZO3uSqEYsmO-BnsJr8QlJMzsXy4D7E-o7xBDa14YUPI_RoK6HuDLQpf6b52pSo1XeQ1fIvxu2eQh4VVY1bIGbKYtaVFNIAE-l6OoTRb84alGXGC4a2jfMS4/s4032/IMG_6562.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi19ToHxGoU9m7sH2jmLYblaA1YrRiSfvP6lojiYIlzwu9A8PdmGgbKW_U2Aanz7mIzB0SxZO3uSqEYsmO-BnsJr8QlJMzsXy4D7E-o7xBDa14YUPI_RoK6HuDLQpf6b52pSo1XeQ1fIvxu2eQh4VVY1bIGbKYtaVFNIAE-l6OoTRb84alGXGC4a2jfMS4/s16000/IMG_6562.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF8UFXXNcFyPVN9EmdDDoAXSfsBBvjduRo13D6uI0N04cqlknxQzg1WQ-xbkak35ONknqNydT1TVpyFxDqDgVzajaojKEeXD1_pFW_Gapl0OMnMWsimI2WitCxvc70kOZOUTktu1EN-mJHAN85N3-jORJU-falkDacHSWAWfXT33r9GVlHGFJudIYPPvo/s376/3gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="151" data-original-width="376" height="99" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF8UFXXNcFyPVN9EmdDDoAXSfsBBvjduRo13D6uI0N04cqlknxQzg1WQ-xbkak35ONknqNydT1TVpyFxDqDgVzajaojKEeXD1_pFW_Gapl0OMnMWsimI2WitCxvc70kOZOUTktu1EN-mJHAN85N3-jORJU-falkDacHSWAWfXT33r9GVlHGFJudIYPPvo/w245-h99/3gufi.png" width="245" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijEWzTp6WuMFVLzOXFg8CUdbChw8BPM_lGvzrO0HYGgekCe_J5fnO8AtthekmM5CFa3zbCCywenjCyHEFEynEUpntrJncg-ZH3Y_X3YROI2Q2ZTCH3o1eoCt3BaM90G-aA7ENE_tPEFn4pFrhWCRrGFWceUoccq3OvysUt1R7-UhskGIKbb4yfVSVKrEA/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijEWzTp6WuMFVLzOXFg8CUdbChw8BPM_lGvzrO0HYGgekCe_J5fnO8AtthekmM5CFa3zbCCywenjCyHEFEynEUpntrJncg-ZH3Y_X3YROI2Q2ZTCH3o1eoCt3BaM90G-aA7ENE_tPEFn4pFrhWCRrGFWceUoccq3OvysUt1R7-UhskGIKbb4yfVSVKrEA/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ve la posso dire la verità, cari lettori? Io di questo libro non so che dire. Mi è piaciuto? Si... L'ho capito? Mica tanto. O meglio ho capito la storia ma non tanto quello che ci sta dietro. </div><div style="text-align: justify;"><i>Qui, solo qui</i> è un fantasy atipico, è un romanzo di formazione che forma poco, è una storia di intrattenimento che inquieta e lascia il dubbio di cosa si sia veramente letto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Qui si trova inevitabilmente in Francia, come lo sappiamo? Dal sistema scolastico, altrimenti potremmo essere ovunque. Qui è una scuola strana, fatta di regole, classismo e bullismo, di studenti di serie A, di serie B e di panchinari a vita, di professori che si voltano dall'altra parte. Qui è vera ma anche frutto della nostra fantasia. Fin da inizio anno scolastico incontriamo i vari protagonisti del romanzo, la novellina, l'Alto (serie A), la straniera, la supplente. Seguendo le loro storie completiamo tutto l'anno scolastico e scopriamo le gerarchie che governano Qui, le regole da sempre esistite, conosciamo il principe, il club ultrasegreto che cerca di capire cosa succeda tutti i giovedì alle 14:48. Riassumervi la storia è praticamente impossibile, succedono talmente tante cose che ridurre il romanzo in poche righe non penso sia la via più corretta. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Parto col dirvi che se vi aspettate l'Attraversaspecchi state lontano da questo libro e vivete sereni col ricordo di Ofelia & C. Vi troverete ovviamente lo stile della Dabos, uno stile sempre un po' sopra le righe, che dice e non dice, fa intuire e non porta avanti. Vi ritroverete nel suo mondo ( o meglio i suoi mondi) che ti danno sempre l'idea di esistere ma non nella nostra dimensione. Qui rientra in pieno in questa descrizione, è una scuola, è reale, tangibile, eppure al suo interno vive un mondo talmente strano, chiuso e unico che non pensi possa esistere veramente. Ti domandi quale professore, preside, adulto di questo mondo si piegherebbe così facilmente all'idea di dividere una classe tra studenti vip (Alti) e studenti (Bassi) costretti a pagare ogni giorno un obolo e a fare i compiti degli Alti, di avere un principe che detta legge e che nessuno può guardare in faccia. Paradossalmente è l'elemento fantastico, che c'è ma sembra non esserci, che ti fa vedere la realtà di questa scuola, il suo brulicare di piano in piano, ma ti fa anche affondare nel suo lato oscuro, nei segreti del seminterrato, nelle condutture dove striscia il mistero delle 14:48 del giovedì.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In soldoni, lo consiglio? Sicuramente non è un libro adatto a ragazzi dell'età dei protagonisti. È un romanzo più adulto rispetto ai precedenti dell'autrice, ma che forse voleva essere più formativo. Ho avuto la sensazione che l'autrice si sia fatta prendere la mano e che non abbia centrato il target a cui pensava. C'è di buono che è un romanzo breve, che si legge in un paio di pomeriggi anche grazie alla scrittura comunque accattivante della Dabos. Sarei curiosa di vederla alla prova con una storia più concreta, con meno grilli per la testa e qualche limite in più. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCN80Mi2qqYakgoQ2tA7zlGOvEU-qXxxfntog2FZbr3b967bofBcsefF-JEEzu2EgCoBzr8PiSDJtnp6rjBW6RX_mFGyKT7i0xKexjxmePgYB7UOs-2tusBc91KlPe7F_lcqU06GOqLegKaLet2BYGCS02XirT5CbRToNxpwL4_g_Pka__eYY1uxcGfJk/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCN80Mi2qqYakgoQ2tA7zlGOvEU-qXxxfntog2FZbr3b967bofBcsefF-JEEzu2EgCoBzr8PiSDJtnp6rjBW6RX_mFGyKT7i0xKexjxmePgYB7UOs-2tusBc91KlPe7F_lcqU06GOqLegKaLet2BYGCS02XirT5CbRToNxpwL4_g_Pka__eYY1uxcGfJk/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIx50Clmj63-_DBo3wxnn3FDK63cGnPSRM0hKJZ-VfoQXA5oHotdTgG5TrosXAep2UZ7vT0u9Fm3D7eXF0VbsMZn9NrOh3m8Ff_iYpILKMyj6e7KTpHwNYJU4S6y5296PnDU1lvAik2ps9LEKo_Hn_E58xQZ6rAllWqW8fFpIZZTJ8PXzzi595-1T6Kqs/s1500/91q2CDLfstL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1033" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIx50Clmj63-_DBo3wxnn3FDK63cGnPSRM0hKJZ-VfoQXA5oHotdTgG5TrosXAep2UZ7vT0u9Fm3D7eXF0VbsMZn9NrOh3m8Ff_iYpILKMyj6e7KTpHwNYJU4S6y5296PnDU1lvAik2ps9LEKo_Hn_E58xQZ6rAllWqW8fFpIZZTJ8PXzzi595-1T6Kqs/s320/91q2CDLfstL._SL1500_.jpg" width="220" /></a></div><div style="text-align: justify;">È il primo giorno di scuola, il primo di un nuovo inizio. Iris si guarda attorno, orfana della sorella più grande che adesso la ignora e non la vuole più tenere per mano. Osserva e vede le minacce nascoste dentro le mura dell’edificio scolastico, le vere regole che reggono il “gioco” dentro l’istituzione, tra i ragazzi. E decide che terrà duro qualsiasi cosa accada. Ma cosa avviene in realtà dentro la scuola? Impronte di scarpe sui soffitti come se qualcuno camminasse a testa in giù, banchi che si spostano da soli, il Club Ultrasegreto che raccoglie alcuni allievi alla ricerca di una sostanza misteriosa che provoca le stranezze della scuola e poi...</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>QUI, SOLO QUI</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Christelle Dabos</b></div><div style="text-align: justify;">Edizioni E/O | 234 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €11,99 | cartaceo €16,00</div><div style="text-align: justify;">14 giugno 2023 | <a href="https://amzn.to/3G60j6K" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-14QRi_2dmJsd2Y9yhWOI6R0VE1E5tvHAVzPyxF6XQUsXTQs_txrE4A1GoSctS-VNLkLJIs1v7dH6qF36_H4UpuF5sErXIx_zn3siPNXZFERiFGOSUxfTcCqFQaqgwLQxGXb2EDslLQfpG07yhhy1VLht08VEOx-UWTJunA7BTy_INwntBrRUtDzucu4/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-14QRi_2dmJsd2Y9yhWOI6R0VE1E5tvHAVzPyxF6XQUsXTQs_txrE4A1GoSctS-VNLkLJIs1v7dH6qF36_H4UpuF5sErXIx_zn3siPNXZFERiFGOSUxfTcCqFQaqgwLQxGXb2EDslLQfpG07yhhy1VLht08VEOx-UWTJunA7BTy_INwntBrRUtDzucu4/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-18962445778921977662023-11-13T08:00:00.195+01:002023-11-13T08:00:00.147+01:00Recensione: Sono esaurita - Sophie Kinsella<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori! </div><div style="text-align: justify;">Lunedì di lavoro... e già non ne posso più di questa settimana. Anche perché ora ha iniziato a fare freddo e in un ufficio vuoto i pinguini sono i padroni di casa. Ma forza e coraggio e si va a fare qualche ora tra scartoffie, fatture e mail rompi scatole. </div><div style="text-align: justify;">E veniamo a noi, perché io andrò a congelarmi ma vi lascio con una nuova recensione tutta da leggere. Oggi titolo mai fu più adatto, vi parlo infatti di <b><i>Sono esaurita</i> di Sophie Kinsella</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2e7dWXRPmE798rD1V0FFYqzRmAEJklhu9LqJSt24vYXGgq0Nr0TZ-98v4erWQwuCJzAsP3hyphenhyphenNXKi-qT1cPS3dDWqUYGT6C7NbDnbe4K5ZPXlllx3i2ZQztN14LTGfboz22H9SNitc-_nf15UaZwAB43VtEepoI7MANDHN8GZsH-NiF1vIPusTby6KjBQ/s4032/IMG_6528.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2e7dWXRPmE798rD1V0FFYqzRmAEJklhu9LqJSt24vYXGgq0Nr0TZ-98v4erWQwuCJzAsP3hyphenhyphenNXKi-qT1cPS3dDWqUYGT6C7NbDnbe4K5ZPXlllx3i2ZQztN14LTGfboz22H9SNitc-_nf15UaZwAB43VtEepoI7MANDHN8GZsH-NiF1vIPusTby6KjBQ/s16000/IMG_6528.jpeg" /></a></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDWujlORX_Ai0RRzRBIVyPsDHP17fIN-NClrGlqXvmc5N84XQGKz4CaZfiXaHSps3bynYb3pHrY4ued6VSItealtFym7gprDjdggfow1C6UoQPWsBGBDP1nvuEiCAIa_HYeoHPH5aW-Ll3oAeO925P618VLuVMHgcrJIZbyai9EUnCPLYMHFeBBE_lfh4/s376/3gufi%20emezzo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="179" data-original-width="376" height="116" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDWujlORX_Ai0RRzRBIVyPsDHP17fIN-NClrGlqXvmc5N84XQGKz4CaZfiXaHSps3bynYb3pHrY4ued6VSItealtFym7gprDjdggfow1C6UoQPWsBGBDP1nvuEiCAIa_HYeoHPH5aW-Ll3oAeO925P618VLuVMHgcrJIZbyai9EUnCPLYMHFeBBE_lfh4/w244-h116/3gufi%20emezzo.png" width="244" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibwx7gQU93db5JsKI73hXSC84EejhbnsE2Koqd4lTTgOv-YniJkT5EKQN4tcRgyPFhSOiGGVdri7Pk3XJI-G9e6_3NT5alJ5_FYpPUZvTpAGrtdwO4IxG1WnosB0m33qqcS3pnicpC9hsF9YVJstaaZ__Gt6X7JJ-JixEpefQHbTDSthFGYwLU5o0gqIs/s3996/IMG_1527.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibwx7gQU93db5JsKI73hXSC84EejhbnsE2Koqd4lTTgOv-YniJkT5EKQN4tcRgyPFhSOiGGVdri7Pk3XJI-G9e6_3NT5alJ5_FYpPUZvTpAGrtdwO4IxG1WnosB0m33qqcS3pnicpC9hsF9YVJstaaZ__Gt6X7JJ-JixEpefQHbTDSthFGYwLU5o0gqIs/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Lo so che state pensando: ma come la Kinsella?? Qui? Un romance? Vi svelo un segreto: ho avuto una fase molto romance nella mia vita di lettrice, proprio a causa della Kinsella. Delle amiche mi regalarono <i>Sai tenere un segreto?</i> che mi divertì talmente tanto da farmi leggere la serie (o almeno i libri scritti fino a quel momento) di <i>I Love shopping</i>, qualche altro libro a se stante, ma anche libri di altre autrici del genere. Poi come normalmente accade, i gusti cambiano, si cresce, si scopre altro, e questo genere l'ho messo da parte (anche perché sinceramente al giorno d'oggi non ci si capisce più niente fra i vari sotto generi e la cosa mi dà un bel po' fastidio... ma questa è un'altra storia). Tuttavia la Kinsella (fuori dalla serie di Rebecca Bloomwood che per me ha dato da un pezzo quello che doveva dare e anche basta) resta un po' il mio guilty pleasure. Non la leggo sempre, non aspetto con ansia un suo prossimo libro, ma se capita ed è il momento giusto, perché no?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quando ho letto dell'uscita di <i>Sono esaurita</i> mi ha incuriosito molto il tema di fondo che l'autrice ha deciso di trattare, il burnout. Come definirlo? Che cos'è?... Hai ansia ad andare a lavoro ma hai ansia pure quando non sei a lavoro? Controlli le mail ogni minuto, pure quando sei in bagno, perché se te ne perdi una cose terribili (quali?) accadranno? Senti più il tuo capo che tuo marito/ compagno/ moglie/ fidanzata/ quel che è? Stai pensando di chiedere la residenza in ufficio tanto oramai è la stessa cosa e pure il corriere Amazon (perché guai ad avere tempo per dello shopping vero) crede tu abbia una brandina sotto la scrivania? Benvenuta nel club di coloro che vengono colpiti di burnout! Per la tessera ti arriverà una mail.</div><div style="text-align: justify;">Il burnout non è altro che un profondo stress psicofisico legato al lavoro, soprattutto in condizioni di lavoro "malato", quello che pretende da te ore su ore al computer o al telefono, che non ti dà pace, che non ti fa staccare e spesso non ti riconosce il giusto merito. Brutta bestia il burnout perché nei casi limiti può sfociare in gravi forme di depressione. Da questa brutta sindrome dei giorni nostri prende le mosse il romanzo della Kinsella che trova nella sua protagonista Sasha l'esempio tipico di burnout. Sasha è giovane e lavora per un'importante app di viaggi, Zoose. Il suo lavoro in realtà le piace, Zoose è una realtà nuova e stimolante, lei ha tante idee, è la responsabile del reparto offerte speciali eppure la carenza di personale e le idee dei suoi diretti superiori la infossano in un gorgo di mail sempre più profondo che alla fine la portano a fuggire a gambe levate. Basta, Sasha non ne può più e, complice anche un muro che si frappone sulla sua strada, si guadagna la bellezza di un paio di settimane di ferie forzate prescritte dalla dottoressa. Due settimane in cui non fare niente o tutto... bello... ma dove? Come?? Le viene in soccorso la madre che le prenota una camera all'esclusivo Rilston, l'hotel extra lusso che ha fatto da sfondo (ma molto sfondo, loro andavano in una pensioncina un po' più nell'entroterra) alle vacanze estive della sua famiglia per tredici anni. E cosa succederà qui? Ma su, ve lo devo proprio dire io?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ho apprezzato molto il tema di base che la Kinsella ha deciso di affrontare e come lo ha fatto. Non è semplice parlare di burnout e di fiducia in se stessi in un romanzo, ma lei ha saputo destreggiarsi bene, dando la giusta "serietà" all'argomento, senza banalizzarlo (e il rischio era alto eh). E ha fatto tutto ciò non snaturando comunque il suo stile che si basa sull'ironia e a volte un po' sull'esagerazione. L'iniziale fuga in convento mi è parsa molto sopra le righe e non molto necessaria, invece gli episodi più particolari che capitano a Rilston Bay seppure un po' esagerati sono inseriti nel giusto contesto del romanzo, sono cioè nel posto giusto e al momento giusto. </div><div style="text-align: justify;">C'è poi questo sottofondo un po' nostalgico che mi ha colpito dritto al cuore. Pensare oggi alle estati, con vacanze o meno, di quando eravamo piccoli è sempre qualcosa che fa scattare un sorriso sulle labbra. Erano altri tempi (i miei altri altri eh), si era più innocenti e si aveva una percezione diversa del qui e ora. Le estati erano un momento altro della vita, il nostro personalissimo Fight club (senza i cazzotti si spera), con delle regole ben precise, una fra tutte: quello che succede in estate resta in estate. Amicizie, avventure o pigri pomeriggi in spiaggia, era qualcosa che non faceva parte della vita vera e ricordarlo ora, fa proprio sospirare. Nel romanzo ho trovato questo struggente languore che mi ha anche un po' commosso e interessato visto l'accenno di un piccolo giallo. Niente di che, ma ha dato quel frizzantino al tutto.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ho lasciato alla fine la parte che mi aspettavo e non mi ha affatto stupito. Mi immaginavo infatti il filone romance e l'autrice non mi ha dato niente di più niente di meno di quello che ero sicura trovare. C'è e me ne faccio una ragione, si sviluppa così e me ne faccio una ragione, si conclude così e... si, me ne faccio una ragione. Risulta credo l'elemento più debole, perché aspettarselo e trovarlo non può essere sempre un aspetto positivo. Sa di visto e rivisto, letto e riletto. Che mi aspettavo? Eh non lo so, ma io non faccio la scrittrice, ragazzi. Non sono io a dovermi inventare qualcosa di nuovo nel genere, ma forse uscire un po' dal mood " e vissero felice e contenti" aiuterebbe. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In conclusione, è stato un libro molto godibile, un filo scontato ma oramai non mi aspetto molto di più. Quello che più salta all'occhio, rispetto soprattutto a un mondo romance dalle mille sfumature, è la consapevolezza della Kinsella del mondo che la circonda, in cui una ragazza può essere non solo inconsapevolmente perfetta, ma anche consapevolmente un disastro, in cui i pezzi del puzzle vanno poi al loro posto ma prima ci vuole un po' di lavoro ( e non solo venti passi), in cui gli anni passano e non sempre è possibile ricominciare da dove avevamo lasciato. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPx5z53fOGQhk79DHyU2R_Q04cYOb0kL9oyyr4LLfbuthpFHYVV_VuXtvS08PMHV3B73l65P28IrrjUaU2Y9MuSNOiRYie2Pxyi4ZTu1jXtNpqx4LFes4-l2dZqxrJmVTJQypJ9sLh9Rl6GRR_KvDW6L8aT3cD7BUrzcV87H84_ga0pdXz61MQySHMvAI/s3996/IMG_1528.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPx5z53fOGQhk79DHyU2R_Q04cYOb0kL9oyyr4LLfbuthpFHYVV_VuXtvS08PMHV3B73l65P28IrrjUaU2Y9MuSNOiRYie2Pxyi4ZTu1jXtNpqx4LFes4-l2dZqxrJmVTJQypJ9sLh9Rl6GRR_KvDW6L8aT3cD7BUrzcV87H84_ga0pdXz61MQySHMvAI/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkq9yPcyT2ECg1vkOhwuvoXqf2LmoWe9wIrjs_72IhSTSJHuimB51DoByqhLJiXlCmewQPh9dLehPfpVw8T-9G_5I5F841AAIqNaqoB08caaAf5U1cI0OkCDfihnLhMhcRwhmQ9jj5-AHLaobD6xYObBe1pk6LUuDFurIS2qugPcoOu8ap14d92sElc1o/s1500/61k8oh5CBZL._SL1500_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="977" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkq9yPcyT2ECg1vkOhwuvoXqf2LmoWe9wIrjs_72IhSTSJHuimB51DoByqhLJiXlCmewQPh9dLehPfpVw8T-9G_5I5F841AAIqNaqoB08caaAf5U1cI0OkCDfihnLhMhcRwhmQ9jj5-AHLaobD6xYObBe1pk6LUuDFurIS2qugPcoOu8ap14d92sElc1o/s320/61k8oh5CBZL._SL1500_.jpg" width="208" /></a></div><div style="text-align: justify;">Cosa sta succedendo a Sasha? A trentatré anni ha un ottimo lavoro, almeno sulla carta, che però le toglie tutte le energie. Si sente terribilmente stanca, non frequenta più gli amici, di amore e sesso non vuole neanche sentir parlare, ha attacchi di panico e prova un senso di vuoto e di profondo disorientamento. In poche parole, non ce la fa più. È esaurita. Così un giorno, di punto in bianco, scappa a gambe levate dal suo ufficio determinata a non tornare indietro. Incoraggiata da sua madre e piena di buoni propositi, decide di partire per cercare di riprendersi dal burnout. Sceglie un posto che le è caro, un villaggio sulle coste del Devon dove ha passato con la famiglia i momenti più felici della sua infanzia. Una bella vacanza al mare fuori stagione è proprio quello che ci vuole. È febbraio, fa un freddo tremendo e l'hotel dei suoi ricordi non è più quello di un tempo, cade a pezzi ed è popolato da personaggi a dir poco stravaganti. Ma soprattutto Sasha deve condividere la spiaggia con Finn, l'unico altro ospite dell'albergo, un uomo scorbutico, insopportabile e stressato come lei. Non hanno niente da dirsi e si tengono alla larga fino a quando sulla sabbia compaiono dei messaggi misteriosi che potrebbero essere rivolti proprio a loro due. E se avessero più cose in comune di quanto non credano? In questa nuova commedia romantica, Sophie Kinsella affronta un tema serio e delicato come il burnout con piglio inimitabile e grande ironia, senza perdere di vista il suo innato ottimismo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>SONO ESAURITA</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Sophie Kinsella</b></div><div style="text-align: justify;">Mondadori | Omnibus | 348 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €10,99 | cartaceo €20,00</div><div style="text-align: justify;">24 ottobre 2023 | <a href="https://amzn.to/3FTP5lZ" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBfI6GY3AJWgDlI3ssoNXCsymhl4qTXV7qTfe0DN6932urAP5SCnu9yw8lhEqUX7MmZJcSTNPJ1tllmaBBMaFt_4Ch1LO7U7f3S6SOaf46R0R0edjKhOzDIcKCsOtnWQVp2MrF4o2jcKmQAEM2cEmgJz5gQN0Rv7Tmq4zG86Z7cw4mQRkldApfemQ1OUo/s2014/IMG_1529.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBfI6GY3AJWgDlI3ssoNXCsymhl4qTXV7qTfe0DN6932urAP5SCnu9yw8lhEqUX7MmZJcSTNPJ1tllmaBBMaFt_4Ch1LO7U7f3S6SOaf46R0R0edjKhOzDIcKCsOtnWQVp2MrF4o2jcKmQAEM2cEmgJz5gQN0Rv7Tmq4zG86Z7cw4mQRkldApfemQ1OUo/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><br /><br />La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-52006619573018616782023-11-06T08:00:00.130+01:002023-11-06T08:00:00.153+01:00Recensione: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Sud America? - Antonio Manzini<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Sembra ieri che vi parlavo di <i>ELP</i> di <b>Antonio Manzini</b>... vabbè era il 25 ottobre, praticamente l'altro ieri. Ma vi ricordate cosa vi dicevo? Che era in arrivo un altro libro. Ebbe si, ecco qua la recensione di <b><i>Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Sud America?</i></b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtAYt_foAOdIcG7AeGkOC4ehvSeUYsmJtZ0IS03kOi8Eios4pAzf0G9aCPYuUa73x1A5GzVx8u-4HapYJMJEBYChMPxn6axI1bZJMWrjxqnS9N60pM-OdBcVo0_KCgRALexMiCsSOipP2cMmk5SwXNlTgnialKI9pA7-blT_AWMTtRX-ZN-CX-eVotXDA/s4032/IMG_6463.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtAYt_foAOdIcG7AeGkOC4ehvSeUYsmJtZ0IS03kOi8Eios4pAzf0G9aCPYuUa73x1A5GzVx8u-4HapYJMJEBYChMPxn6axI1bZJMWrjxqnS9N60pM-OdBcVo0_KCgRALexMiCsSOipP2cMmk5SwXNlTgnialKI9pA7-blT_AWMTtRX-ZN-CX-eVotXDA/s16000/IMG_6463.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5uAKtJGvPK-3hU2dUkIb2Md3t3fcxbfsszPx8AfY2Q5SpWOu8YsRJNKaufD6Z91QcNs6f2Uqx59XygOk3Dkdgp_mNLK9gjBr3z55BJdezmOqLinRfPHlnuKkbAttyKXEfzSoYA5cSeksKFfg8w2j0vH73ew9lfPAGQhsB11vXwa0cOXL_g3l2e9js464/s376/3gufi.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="151" data-original-width="376" height="103" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5uAKtJGvPK-3hU2dUkIb2Md3t3fcxbfsszPx8AfY2Q5SpWOu8YsRJNKaufD6Z91QcNs6f2Uqx59XygOk3Dkdgp_mNLK9gjBr3z55BJdezmOqLinRfPHlnuKkbAttyKXEfzSoYA5cSeksKFfg8w2j0vH73ew9lfPAGQhsB11vXwa0cOXL_g3l2e9js464/w256-h103/3gufi.png" width="256" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK6ljsvG7A4JPyNo9z6ynuxa2dext_qcI-pcu4LoBOBwU-7cc_atJYiEqU7l5ibmmGPKc4GS4ig1V1VRR_Vq8Qubh3KcSzDdMQCIH992ZZGuY6nAqWYbv7mY-cdaebT8K7QurCEVa7QTBcTB-FH8jKWgKL7OhCJG-vRR_UR_s-EPgcALZM8wOr57w8hOM/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK6ljsvG7A4JPyNo9z6ynuxa2dext_qcI-pcu4LoBOBwU-7cc_atJYiEqU7l5ibmmGPKc4GS4ig1V1VRR_Vq8Qubh3KcSzDdMQCIH992ZZGuY6nAqWYbv7mY-cdaebT8K7QurCEVa7QTBcTB-FH8jKWgKL7OhCJG-vRR_UR_s-EPgcALZM8wOr57w8hOM/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><blockquote>Rocco Brizio e Furio buttarono fuori l'aria che non s'erano accorti di aver trattenuto in un'apnea emotiva fino a quel momento.<div>«Che cazzo abbiamo visto?» chiese Furio.</div></blockquote><div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La prima domanda davanti a questo libro è: ma ci starà il titolo nell'intestazione del post? No perché lo spazio non è molto e qui Manzini ha strizzato l'occhio alla Wertmüller... pure due di occhi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cosa ci propone questa volta Manzini? Siamo davanti a un racconto lungo che si inserisce, stando alla bandella, dopo <i>Le ossa parlano</i> ma prima di <i>ELP</i>. Nel racconto non notiamo questa precisazione e anche dalla lettura di <i>ELP</i> non si ha la sensazione che qualcosa sia successo o che Rocco & C. abbiano fatto migliaia di km alla ricerca dell'"amico". È una cosa che spiazza un po', perché sembra quasi che questo episodio non sia mai avvenuto nella vita di Rocco. Ma cosa succede? Rocco e Brizio salgono su uno scomodissimo aereo alla volta del Sud America alla ricerca di Furio che cerca Sebastiano. Perché? Non ve lo dico perché se non avete letto <i>Vecchie Conoscenze</i> e seguito vi rovinerei un tassello fondamentale della storia. Vi posso però dire che Rocco e Brizio gireranno per mezzo continente sudamericano prima di giungere al quid e di chiudere finalmente un cerchio. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questo rappresenta questo lungo racconto. Chiude un filone aperto in quel lontano 7-7-2007 e che ha portato Rocco a ricoprirsi di polvere e ombre. Ho fatto più supposizioni sul perché Manzini abbia deciso di fare un librino a parte su questo specifico filone. Forse l'idea gli è spuntata fuori a <i>ELP</i> concluso, forse voleva sottolineare che almeno questo filo nella vita di Rocco è morto e sepolto, forse non voleva mettere troppa carne al fuoco negli altri libri. Fatto sta che ha tirato fuori un racconto che per certi versi mi è piaciuto, per altri ha messo fine alle mie paturnie sul povero Rocco, per altri ancora mi ha fatto saltare un po' la mosca al naso, convincendomi che Manzini non volesse più in scena Sebastiano e dovesse trovare un modo per non trascinarsi il dubbio di un suo ritorno nei libri futuri. Mi è piaciuta come idea? Uhm, in parte. Se non altro non è sceso a patti con l'idea di un Rocco in Sud America mentre ad Aosta la sua squadra svolgeva un'indagine, esentandolo dall'ennesimo decimo livello. Mi è mancata però un po' di ciccia in questo racconto. Se non potevo immaginare come sarebbe terminato, il viaggio in sé non mi ha stupito moltissimo poiché l'autore ha riproposto aspetti e comportamenti ormai consolidati nella storia. </div><div style="text-align: justify;">In soldoni, e lo so che è quello che vi state chiedendo: era necessario? In parte si, proprio per dare una chiusa a questo benedetto filone, ma si poteva trovare un modo diverso, alternativo per darci questo ma per non snaturare la storia di Rocco Schiavone, fatta di Roma, Furio e Brizio ma che oramai è legata a triplo filo anche ad Aosta, a Lupa, D'Intino, Caterina e via dicendo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ragionando su questa recensione un pensiero si è fatto strada: potrebbe questo essere un precedente pericoloso? C'è il rischio che mi ritrovi fra uno o due anni un racconto simile a se stante (con una copertina ancora più brutta anche se pare difficile...) che ne so, su Italo ad esempio? O su Gabriele? In fondo, a pensarci bene, è un modo semplice per chiudere con un personaggio o con una parte della storia, non lo inserisco in un romanzo più ampio, faccio un racconto a parte, vincolo la fine con un patto (non ve lo posso spiegare) et voilà. Personaggio andato, filone narrativo chiuso, avanti il prossimo!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Lo sapete, per me è sempre bello ritrovare Rocco, mi affeziono ai personaggi e se una serie mi piace vorrei sempre un libro in più. Ma la cosa deve avere senso nell'economia della serie appunto e in questo caso si poteva fare qualcosa di più. </div><div style="text-align: justify;">Hasta luego vicequestore Schiavone, tanto lo so che non è finita qua!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBql1IhVKn8yCyLr3TDwMtqfzmLnAL95wBk3JP0zN_WsuJeXnxSCmP7kmrriw8rfLplq1SfnWQQUfSS3Y1GwTH27HGsN2XvitzpTZhCMirSsT6mHSS67aYjE59HAJTjR11VPRnd2Nsr9L44KKfWFE0uOGlh-Q0K2_q55vdbYui0rZwj_KpZBG1L1U8aV4/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBql1IhVKn8yCyLr3TDwMtqfzmLnAL95wBk3JP0zN_WsuJeXnxSCmP7kmrriw8rfLplq1SfnWQQUfSS3Y1GwTH27HGsN2XvitzpTZhCMirSsT6mHSS67aYjE59HAJTjR11VPRnd2Nsr9L44KKfWFE0uOGlh-Q0K2_q55vdbYui0rZwj_KpZBG1L1U8aV4/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT7XjPe9wU7sNi4Htaw1HqO2bnaLE-UXotVMLRaQZg5wpSR7XF2sNXsFfn8GJyFrWIW4sprkwV0jFNE2WHK8xEke1-PX6zq24bOfWxCBWJE3oe9doV4GlDLe1wb6mndLdwJwCcJXpCbFMXCBPamtVIOERvRq__dkCF7cwJlhKwTFE0a08urIJKGUsD_cs/s1500/61zxj1FqAaL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1071" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT7XjPe9wU7sNi4Htaw1HqO2bnaLE-UXotVMLRaQZg5wpSR7XF2sNXsFfn8GJyFrWIW4sprkwV0jFNE2WHK8xEke1-PX6zq24bOfWxCBWJE3oe9doV4GlDLe1wb6mndLdwJwCcJXpCbFMXCBPamtVIOERvRq__dkCF7cwJlhKwTFE0a08urIJKGUsD_cs/s320/61zxj1FqAaL._SL1500_.jpg" width="228" /></a></div><div style="text-align: justify;">Dopo Vecchie conoscenze e Le ossa parlano, il vicequestore Rocco Schiavone è in missione non ufficiale a migliaia di chilometri dalla sua odiata Aosta, con il vecchio amico Brizio. Vogliono ritrovare Furio, l’altro compagno di una vita, scomparso tra Buenos Aires, Messico e Costa Rica. Furio, da parte sua, si è lanciato a rotta di collo sulle tracce di Sebastiano, il quarto del gruppo, scappato in Sud America per sfuggire ad una colpa tremenda e alla conseguente punizione. L’antefatto è lontano nel tempo e ha squassato le vite di tutti loro. E adesso Rocco e Brizio devono impedire «la pazzia» di Furio, ma vogliono anche capire i perché di Seba, quali sono stati i motivi profondi di quel tradimento orribile con cui Rocco ha già provato a fare i conti, in modo da poter dare l’addio come si deve a un’amicizia vecchia quanto loro. La ricerca appare vana, perché il continente è immenso e chi scappa lascia solo labili indizi, sospeso in realtà tra scomparire e voglia di spiegarsi o di espiare. Il vicequestore, da fine investigatore, sa bene come armare una caccia spericolata, e Brizio è abbastanza svelto di mano da spalleggiarlo adeguatamente. In questo miscuglio di thriller e psicologia, è inevitabile che nella mente di Rocco si affollino i tanti ricordi di un’infanzia con la banda a Trastevere, quel piccolo mondo dove solo un fortunato caso ha deciso che Schiavone sia diventato un poliziotto e non un «bandito», una guardia e non un ladro, al pari dei suoi inseparabili compari, uniti in un’amicizia che non c’è più, distrutta dal tempo, dal destino o forse solo da appetiti personali. Ritrovare Sebastiano misteriosamente scomparso in Sud America sarà forse possibile. Impossibile ritrovare l’amico. Antonio Manzini torna a raccontare i fantasmi del suo vicequestore, ma questa volta lo fa per chiudere un cerchio, uno dei più dolorosi della sua vita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L'AMICO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO IN SUD AMERICA?</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Antonio Manzini</b></div><div style="text-align: justify;">Sellerio | La memoria | 152 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €6,99 | cartaceo €10,00</div><div style="text-align: justify;">31 ottobre 2023 | <a href="https://amzn.to/3sbOSrb" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj60q8whzNywbczujgoOgVbrAxPpY3pBHoIfwNsMyzg9WIomH1TRI0lesA4pgWMxfxDbUFPBjJSo9oLTcIJ-YKLrGv1MQonPWuaaySJ4VMHYW-2ch4tjwLWzV0qGc95h-R6esQgv2DPruzJH_m-0gfjSdhvGZNAOnPLhPOsqPi660NhbvYL1EAdX9zrQDs/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj60q8whzNywbczujgoOgVbrAxPpY3pBHoIfwNsMyzg9WIomH1TRI0lesA4pgWMxfxDbUFPBjJSo9oLTcIJ-YKLrGv1MQonPWuaaySJ4VMHYW-2ch4tjwLWzV0qGc95h-R6esQgv2DPruzJH_m-0gfjSdhvGZNAOnPLhPOsqPi660NhbvYL1EAdX9zrQDs/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-40691505711754311552023-11-02T08:00:00.159+01:002023-11-02T08:00:00.135+01:00[Anteprima] Recensione: Sono tornato per te - Lorenzo Marone<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Il libro di cui vi parlerò oggi lo stavo aspettando con trepidazione. L'ultimo libro che ho letto di questo autore è stato emotivamente devastante, così tanto che mi sono detta "naaaa non può fare peggio di così, non può distruggermi il cuore un'altra volta"... ebbene lo ha fatto... di nuovo. Sto parlo di <b><i>Sono tornato per te</i> di Lorenzo Marone</b>, per la cui copia ringrazio la casa editrice Einaudi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlezx7dmloTuQVZWN3NZBaxpLigMxHzDxLtnRCYrZThzvJrSt_IBi33Q0P9P_vUZ7CVLpLTfXLvzxf3idZe99KJ3DaIVAGdHqDNcmFmc-UbyJsOoRgCMW7I9idYfjCA7tcdcz7ZB6R9vBm9bsDu_TP8-DxB7CzyoEJfH-RY9ncDyFbElOFkavGchOx1ZQ/s4032/IMG_6400.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlezx7dmloTuQVZWN3NZBaxpLigMxHzDxLtnRCYrZThzvJrSt_IBi33Q0P9P_vUZ7CVLpLTfXLvzxf3idZe99KJ3DaIVAGdHqDNcmFmc-UbyJsOoRgCMW7I9idYfjCA7tcdcz7ZB6R9vBm9bsDu_TP8-DxB7CzyoEJfH-RY9ncDyFbElOFkavGchOx1ZQ/s16000/IMG_6400.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYaW0eYGMiwvZTdB9PhtEWoh_yYyjY2GZdlx_u1UDckQPkye5_WkOLWp9aARbpwcyaF7W2c2sV8_Mm2Cs27QEBbPNbYqHIVEzNcrkZfaoY8thwHqWhnLYqOopTfD21fc3raPIZNos-2vtewT1c57DzPdq07MO3HaCeky6Doocg3xhBR2WA_Xv9xj1mWhQ/s384/5gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="163" data-original-width="384" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYaW0eYGMiwvZTdB9PhtEWoh_yYyjY2GZdlx_u1UDckQPkye5_WkOLWp9aARbpwcyaF7W2c2sV8_Mm2Cs27QEBbPNbYqHIVEzNcrkZfaoY8thwHqWhnLYqOopTfD21fc3raPIZNos-2vtewT1c57DzPdq07MO3HaCeky6Doocg3xhBR2WA_Xv9xj1mWhQ/w235-h100/5gufi.png" width="235" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrOmg5G3sCSRd94KQCW7itAK9PlU-BCgoPYIOAXmWwKQLNdXakJgYCVzm3tc6qR50ZZtu1z4HO7_QBjwIlPoC0prdygFe0kA-MvveIbdWA9iTJ3GTuXb2hRFuFwFE5d6f5lwduOo6Dkh7c3GMZ5lnOTgox29mGM4hCqsW4SrxOVLJi6T4nz1nI86Pg60U/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrOmg5G3sCSRd94KQCW7itAK9PlU-BCgoPYIOAXmWwKQLNdXakJgYCVzm3tc6qR50ZZtu1z4HO7_QBjwIlPoC0prdygFe0kA-MvveIbdWA9iTJ3GTuXb2hRFuFwFE5d6f5lwduOo6Dkh7c3GMZ5lnOTgox29mGM4hCqsW4SrxOVLJi6T4nz1nI86Pg60U/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><blockquote>La storia è un carnaio, a qualcuno va bene e a qualcuno va male, e di tutte le strade percorribili da quella sera Cono imboccò la più disgraziata, quella arrivata sino a noi, l'unica che conosciamo.</blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Primo pensiero quando ho letto la sinossi? Cazxo la boxe! Io non so niente di boxe! Cioè ci sono due in un quadrato che si pigliano a pugni. Questo il mio concetto di boxe. Ma il libro è di Lorenzo e quindi io ci provo. Lo leggo. Lo leggo in circa 24h (compreso mangiare, dormire, chiacchierare con Lallì al telefono e portare il cane superiore a fare i suoi giretti), di cui le ultime 2h sono state devastanti. Tanto che io e Lallì stiamo pensando di fare un saltino a Napoli per chiedere spiegazioni (e visto che siamo lì vuoi che non ci scappi una pizza e una sfogliatella??). Non è possibile ridurci alle lacrime ad ogni libro, qui abbiamo ancora i traumi post Diego (nb. protagonista di <i><a href="https://www.labibliotecadieliza.com/2023/04/recensione-le-madri-non-dormono-mai.html" target="_blank">Le madri non dormono mai</a></i>).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Monte Rianu, sud Campania. Qui di guerra si sente parlare ma per il momento gli unici a palesarsi sono i fascisti, le camice nere che impestano il paese. Ma quella di Cono e della sua famiglia, i Trezza, è un'esistenza tranquilla. A differenza di tanti altri in paese il loro fondo risente meno di altri la crisi economica e grazie alla loro dedizione al lavoro tirano avanti senza grossi scossoni. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Siamo nella prima parte del libro, tutta dedicata a Cono, alla sua famiglia e a questo paesino tra Campania e Basilicata che vive di agricoltura, bestiame e piccole attività artigianali, che magari non è ricco ma vivacchia e riesce ad andare avanti in un periodo difficile dell'Italia. Siamo negli anni 30 del '900 e il Fascismo sta stravolgendo il paese. Anche a Monte Rianu le camicie nere dettano legge. Cono ci sta lontano, sa che non deve mischiarsi con loro, il padre continua a dirglielo che contro di loro non si vince. Ma Cono ha ben altro per la testa, ha Serenella. È figlia di un artigiano socialista e gli ha rubato cuore e anima. Finite le faticose ore di lavoro nei campi, quel lavoro duro, che non ha giorni liberi, che non può essere rimandato ma che alla fine della giornata lo riempie di soddisfazione, il ragazzo trova ogni modo per vedere la sua damigella, per rubarle un bacio, sfiorarle la mano. </div><div style="text-align: justify;">Cono è un ragazzo semplice e dal cuore enorme, uno di quelli che temo si siano estinti. È tutto casa, lavoro e Serenella, non c'è altro nella sua vita, non vuole altro dalla sua vita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cono però non riesce a voltarsi davanti a ingiustizie e soprusi, e di fronte alla violenza del figlio del podestà non sa trattenersi e lo riempie di botte. Deve fuggire Cono, scappare dalla sua casa e dai suoi affetti, sarebbe comunque dovuto partire da lì a poco per il servizio militare, ma ora deve fare tutto di corsa, di nascosto. Salutare Serenella, vedere il padre portato via con la forza, chiudere gli occhi e partire per il nord. E qui che gli viene incontro l'8 settembre del 1943, l'armistizio, la caccia agli italiani traditori, l'arresto e la deportazione nel Campo. Un luogo terribile, un buco nero dei sentimenti umani, in cui le identità si perdono e si è solo numeri, in cui se sai lavorare vivi, se solo zoppichi muori. Cono qui deve annientare se stesso per sopravvivere, voltarsi davanti al dolore altrui per non sprofondare nel proprio, solo due cose lo tengono a galla: la boxe e Serenella.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La seconda parte del romanzo piegherebbe anche il più cinico cuore che si possa trovare davanti al libro. Io ho provato un misto di emozioni. Da una parte l'inevitabile orrore per il campo di concentramento e le tante storie che si susseguono, si incrociano, si affastellano una sull'altra. Ci sono episodi eroici, ma che dimostrano anche il degrado dell'animo umano, c'è violenza, orrore, pietà, ma anche amicizia, sostegno. </div><div style="text-align: justify;">Ma a un certo punto inizia ad accendersi in te una piccola fiammella, un lumino, che piano piano cresce e illumina sempre di più. È la speranza, che Cono possa vincere non solo sul ring ma nella vita, che Palermo andrà a fare il fabbro nel podere dei Trezza, che tutto si risolverà per tutti. È strano visto il contesto in cui si trovano, eppure in questo romanzo ho trovato tanta luce a schiacciare le tenebre. </div><div style="text-align: justify;">Il finale, che ve lo dico a fa', è un colpo al cuore, le lacrime non mancheranno (state attenti, spostate il libro che sempre di carta e inchiostro è) ma tornerà anche la fiammella che avevamo incontrato nelle pagine precedenti, che ora è ancora più grande e splendente, che guarda al futuro, ai nipoti che verranno e alla famiglia di Cono Trezza che si riunirà nell'aia del podere per festeggiare. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm7nbyxyXe2Djtzq_D3ruCKkyvurlQKy-g-GgGZwxYpa1X16fcGsrKvXlJbZrMnJJ707Hx4oW1AguNgpVst7XPrcraymUZBPdkyvs83laPV69gBKUKrKGIWqGyPu7ziTh-KLvo26Q_lIPOu6V1PLXMSLUimF8TYywDVfO7Mnqmu9fU-AuiboAv2Drq_aY/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm7nbyxyXe2Djtzq_D3ruCKkyvurlQKy-g-GgGZwxYpa1X16fcGsrKvXlJbZrMnJJ707Hx4oW1AguNgpVst7XPrcraymUZBPdkyvs83laPV69gBKUKrKGIWqGyPu7ziTh-KLvo26Q_lIPOu6V1PLXMSLUimF8TYywDVfO7Mnqmu9fU-AuiboAv2Drq_aY/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguPS3UTCgvXfjLgGUv96-UVeygNXieiPhjfZ83DS2ZVsZLb5VuIz-d4h2GEEnRLUI0HBwbNDh_I7AGUSJ2lX-u2tJt59Qqh3AoYz32FPC9e7PGVHKOu3FWTkpZBh0Cc4kJvsrxgeSHs5nuuOJta0Tw9VKt4PFMTGcyMC4lkRsIXSGGeS7bF4XxTjXFWJQ/s1500/71JeYLpyEJL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="958" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguPS3UTCgvXfjLgGUv96-UVeygNXieiPhjfZ83DS2ZVsZLb5VuIz-d4h2GEEnRLUI0HBwbNDh_I7AGUSJ2lX-u2tJt59Qqh3AoYz32FPC9e7PGVHKOu3FWTkpZBh0Cc4kJvsrxgeSHs5nuuOJta0Tw9VKt4PFMTGcyMC4lkRsIXSGGeS7bF4XxTjXFWJQ/s320/71JeYLpyEJL._SL1500_.jpg" width="204" /></a></div><div style="text-align: justify;">Un amore che attraversa la guerra e rimane intatto nonostante gli orrori che lo mettono alla prova. L’epopea di un ragazzo che difende la propria vita facendo a pugni per tornare dalla donna che lo aspetta. Cono Trezza e Serenella Pinto sono due giovani del Sud, cresciuti nella zona del Vallo di Diano, tra Campania e Basilicata. Lui contadino, lei figlia di un artigiano di idee socialiste. Si sono conosciuti che erano adolescenti, aspettano solo il momento di sposarsi. Ma sono gli anni Trenta del secolo scorso, e a mettersi tra loro ci sono i fascisti. Soprattutto Romano, il figlio del podestà. Stufo di subirne l’arroganza, Cono si ribella, compiendo un gesto che la sua famiglia pagherà a caro prezzo. Poi la partenza per il servizio militare, e dopo l’8 settembre 1943 la deportazione in Germania. A tenerlo in vita, saranno la speranza di rivedere Serenella, l’aiuto di un compagno di prigionia dal cuore grande e la sua abilità nel tirare di boxe. C’era uno sport che veniva praticato nei campi di concentramento, il pugilato. Piaceva al Führer, piaceva alle guardie naziste che scommettevano sugli incontri, piaceva ai kapò che obbligavano i prigionieri a combattere di notte su ring improvvisati. “Sono tornato per te” racconta la storia di chi è sprofondato in quell’inferno e ne è uscito aggrappandosi a un ricordo. «In quella stanca e sventurata stagione che aveva già vendemmiato, nella quale le foglie a una a una cadevano dai tralci, Cono ripensò al bacio con Serenella quando erano accovacciati sotto le viti. Ma qualcosa dentro di lui gli impedì di lasciarsi spezzare, in testa gli si conficcò l’ordine di non dimenticare, di tenere bene a mente il pianto di Benedetta, gli occhi disperati di sua madre, le urla di suo padre, il volto sfatto di Serenella. Per tutti loro avrebbe resistito, e per lei un giorno sarebbe tornato».</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>SONO TORNATO PER TE</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Lorenzo Marone</b></div><div style="text-align: justify;">Einaudi | Stile Libero Big | 272 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €18,00</div><div style="text-align: justify;">31 ottobre 2023 | <a href="https://amzn.to/3QjH0eX" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfZ3-naoUeIqxY0C427I6JPloPec3pbxK4QcXVKlxvBUreBZhBIP1zjLHBqcerifzCYnqN4U3O9N2bSwyBpIJWko_bzt5EuUvegzxepJk6xmjJ7KMH6OybQpNHzQgI0jHGYOeLfDHi4L5hBPsfqdijDE4e9rjQJp0zYQja0YFLd0Lv5Smon7rGzSZHtU4/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfZ3-naoUeIqxY0C427I6JPloPec3pbxK4QcXVKlxvBUreBZhBIP1zjLHBqcerifzCYnqN4U3O9N2bSwyBpIJWko_bzt5EuUvegzxepJk6xmjJ7KMH6OybQpNHzQgI0jHGYOeLfDHi4L5hBPsfqdijDE4e9rjQJp0zYQja0YFLd0Lv5Smon7rGzSZHtU4/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-29188959976527781362023-10-31T08:00:00.057+01:002023-10-31T08:00:00.149+01:00Recensione: La voce del buio - Gigi Paoli<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Che bel filotto di letture! Dopo un inizio mese un po' traballante, ho messo in fila tre autori che sapevo non mi avrebbero deluso, Cristina Cassar Scalia, Antonio Manzini e, in questi ultimi giorni, <b>Gigi Paoli</b> che con il suo nuovo protagonista ha aperto la strada per una nuova serie. Ebbene si, oggi vi parlo di <b><i>La voce del buio</i></b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTZovD9vTT_pGuwBh1EKaYVqZfI24tUwu-2ckRwBHXWeSm33X2UugPHU-H40TLYBa313SSZtL8fn2qxaFUIqVIbXv2HDNyPK6nlmPhuX_jgNRz-wtIL10GtiplNtA-07-Y0qCKjDops4M8cHp_KLSZJP1FVDupNeVeaRoAJWecgfaj_rhX1nrYGn0_-Vk/s4032/IMG_6353.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTZovD9vTT_pGuwBh1EKaYVqZfI24tUwu-2ckRwBHXWeSm33X2UugPHU-H40TLYBa313SSZtL8fn2qxaFUIqVIbXv2HDNyPK6nlmPhuX_jgNRz-wtIL10GtiplNtA-07-Y0qCKjDops4M8cHp_KLSZJP1FVDupNeVeaRoAJWecgfaj_rhX1nrYGn0_-Vk/s16000/IMG_6353.jpeg" /></a></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCYkv1rzj9hBoTk7CTva4gGMdbBObsUjB-EMxVx-jmEv43aBq3063O-nLBSoc857YeE9b8tV0oM1yfEEfPK4xfvQt5quLmvZg0DFmS6Wv2fGM6KboX4FSn4msNBcN6SRt7KWCssFHUcEjNFsCJqHCTcbRMqzcJQjqhaiTCP45fyTTNrWt3HMy4IjtpYKg/s384/5gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="163" data-original-width="384" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCYkv1rzj9hBoTk7CTva4gGMdbBObsUjB-EMxVx-jmEv43aBq3063O-nLBSoc857YeE9b8tV0oM1yfEEfPK4xfvQt5quLmvZg0DFmS6Wv2fGM6KboX4FSn4msNBcN6SRt7KWCssFHUcEjNFsCJqHCTcbRMqzcJQjqhaiTCP45fyTTNrWt3HMy4IjtpYKg/w236-h100/5gufi.png" width="236" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPyvNvfssW1PPC2_3wTQWtkgx3JYoMyMGEwrSUsinyqxrF3DTt0-iCaxH6FJu_BmC5076CohZbob_wZMYxZEVNswauILgwongXvL-RzBgnIASllLMrpyfOAZLiBe24Hxe-rfz8OLkysKfy9UCUS1zwqr1kiB1CLioWFLiMNdZrZE7qc_hImZaqMZLdiQk/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPyvNvfssW1PPC2_3wTQWtkgx3JYoMyMGEwrSUsinyqxrF3DTt0-iCaxH6FJu_BmC5076CohZbob_wZMYxZEVNswauILgwongXvL-RzBgnIASllLMrpyfOAZLiBe24Hxe-rfz8OLkysKfy9UCUS1zwqr1kiB1CLioWFLiMNdZrZE7qc_hImZaqMZLdiQk/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><blockquote>Lui aveva il compito di trasformare le chiacchiere, i sogni, in scienza. E la scienza deve essere sempre toccata con mano, soppesata, ripulita dalle scorie della credulità popolare. </blockquote><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non so se capita anche a voi ma io mi affeziono ai personaggi. Rocco Schiavone, Vanina Guarrasi sono solo due esempi ma tra i più importanti. E quando vedo che esce un nuovo romanzo del loro ideatore o ideatrice ovviamente inizia già il toto scommesse su cosa succederà loro. Quando però il nuovo libro ha un nuovo protagonista mi trovo destabilizzata. Mi piacerà? Penserò continuamente al mio personaggio del cuore? Quando si è diffusa la notizia del nuovo libro di Gigi Paoli ero felice di ritrovare Carlo Alberto Marchi, giornalista fiorentino che in questi anni è diventato un vero amico. Invece... Zacchete, un nuovo personaggio, Piero Montecchi da Verona... e con quel cognome dove poteva mai abitare? Come sarà Piero?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Piero è un ex carabiniere, ferito gravemente durante una missione in Somalia. Ora, 30 anni dopo quella tremenda esperienza, è diventato professore di neuroscienze forensi. Un lavoro difficile da spiegare ma che lo rende presto molto noto nelle aule dei tribunali. Lui ha il compito di spiegare l'inspiegabile, è il professor "ultima spiaggia", a cui gli avvocati si rivolgono quando non sanno più che pesci prendere. Ma è bravo Piero e la sua fama lo porta a Passo della Mendola e a Villa Imperiale, casa di riposo extra lusso. In 12 anni sono spariti 6 ospiti, 6 anziani che di notte sono usciti, hanno lasciato vestiti e oggetti personali piegati sul limitare del bosco e poi si sono addentrati tra gli alberi senza lasciare traccia. Nessun cadavere, nessun segno, niente. Il paese è piccolo, la gente mormora e Piero scopre che gli ospiti di Villa Imperiale sentivano una voce che in maniera irresistibile li spronava a uscire, ad andare fuori. Piero è un uomo di Scienza, è convinto ci sia una spiegazione, sa che il paranormale non esiste. Eppure...</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Via il dente, via il dolore. Facciamo un paragone con Carlo Alberto? Lo so, non si dovrebbe fare, ma non sono una che sta molto alle regole. Sono due personaggi molto diversi tra loro ma che secondo me potrebbero andare d'accordo. Ovviamente il grosso della differenza lo fa il trascorso di Piero, infinitamente tragico. Eppure qualcosa che li avvicina c'è, un certo non so che, un modo di vedere e analizzare il mondo, ma anche di sentire quello che succede. Certo, in Carlo Alberto troviamo un elemento ironico e sarcastico che in Piero per ovvi motivi non c'è, ma la prima cosa che mi sono detta ( e che ho detto a Laura la Libridinosa) è stato che mi piacerebbe proprio che i due protagonisti di Paoli si incontrassero in un romanzo e indagassero, a modo loro, su un caso. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Parliamo ora del libro. <i>La voce del buio</i> esce un po' fuori dalla mia confort zone, è più vicino al thriller che al giallo eppure mi è piaciuto. Io coi thriller non vado spesso d'accordo, li trovo sempre un po' eccessivi, poco realistici. Questo romanzo mi ha dato il giusto equilibrio tra eccesso e normalità. La storia che racconta è tragica, a volte inquietante, un racconto che fa crescere i dubbi su ciò che ci circonda, ciò che sentiamo e crediamo di vedere; a fare da contrappeso è invece la vicenda di Piero stesso, anch'essa tragica ma così umana e toccante che ti afferra e ti trascina coi piedi per terra. Gigi ha saputo giocare con questa dualità, dandoci un romanzo che ti fa dubitare del paranormale e che ti fa dubitare della Scienza, che ti dà certezze e te le distrugge in una manciata di righe. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Avevo paura di questo libro perché io i romanzi di Gigi li adoro e non volevo rimanere delusa. Tranquillo, Gigi, delusione 0, conferma 10! Certo, ti ricordo quell'ideuzza di un romanzo con Piero e Carlo Alberto... dai dammi una gioia!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-4xFcrwho8T-HuJfzrRtjbEVEx7V46BIvfDLVb-cSwtsmTw9gKbzumFLShJDQUAGRY3iN7885wWKHBRoPfiFfo_joHdubdm8HTvmg2L0BM0L7TlemnDA-dny8tghl5tJGXCXyed9twRNQA44qxXMHnFc0o68i9qjTctuTqVOq0ZZQEHORWlC-3qFF008/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-4xFcrwho8T-HuJfzrRtjbEVEx7V46BIvfDLVb-cSwtsmTw9gKbzumFLShJDQUAGRY3iN7885wWKHBRoPfiFfo_joHdubdm8HTvmg2L0BM0L7TlemnDA-dny8tghl5tJGXCXyed9twRNQA44qxXMHnFc0o68i9qjTctuTqVOq0ZZQEHORWlC-3qFF008/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBLMV_KrCdwzKNVStKRWMpLbC8T9xSpzGQnQ194-H9QnT-o572zFodqq0iE5jNIRaCuEFVdNs7wd_NeOkY1X9AHRRIx_84sKVypIxOUP_Lwg0npEOqzBL5i6tAY-fv7Bo2oFIgvxk6EZKUvZGulm2dGyC7AgMt1KVmsneN-O3ar4JvX6uQkIMOPL8z32E/s1500/71qsn1IXP3L._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBLMV_KrCdwzKNVStKRWMpLbC8T9xSpzGQnQ194-H9QnT-o572zFodqq0iE5jNIRaCuEFVdNs7wd_NeOkY1X9AHRRIx_84sKVypIxOUP_Lwg0npEOqzBL5i6tAY-fv7Bo2oFIgvxk6EZKUvZGulm2dGyC7AgMt1KVmsneN-O3ar4JvX6uQkIMOPL8z32E/s320/71qsn1IXP3L._SL1500_.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;">Da dodici anni alcuni anziani scompaiono di notte, senza lasciare traccia, tutti nello stesso modo: escono da Villa Imperiale, la sfarzosa casa di riposo sul Passo della Mendola dove sono ospiti, abbandonano i propri indumenti ai margini del bosco e si inoltrano nel buio richiamati da una voce… o almeno così riferiscono alle autorità gli amici e i parenti dei dispersi. Ogni due anni puntualmente la storia si ripete, senza che gli inquirenti riescano a venirne a capo. Mentre in paese si mormora che lassù c'è qualcosa di sovrannaturale per il susseguirsi di eventi inspiegabili, a far luce sul caso viene chiamato il professor Piero Montecchi. Fascinoso, ironico, innamorato della scienza e di una moglie perduta, Montecchi è docente di Neuroscienze forensi all'Università di Verona e membro del CICAP, l'ente che controlla le affermazioni sul paranormale. Tra foreste silenziose, presenze inquietanti e un antico fatto di sangue che ha sconvolto per sempre il villaggio, lo scettico professore dovrà sciogliere i nodi di una vicenda che sembra trascendere i limiti della razionalità. Perché nessuno meglio di lui sa che l'enigma più contorto non è l'occulto, bensì la mente umana. Un mistero impossibile, macchiato dall'ombra di presenze oscure.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>LA VOCE DEL BUIO</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Gigi Paoli </b></div><div style="text-align: justify;">Giunti | M | 304 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €1,99 | cartaceo €16,90</div><div style="text-align: justify;">7 giugno 2023 | <a href="https://amzn.to/45ZW4EE" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVFj0uVyOM5BQlM6z32SkMKGRcJwGKcLQNInXzD1pAQ1KoYJ44QmI-E0vci9RUsHmCgONSQoE6TG-_L72ymgf81XLzzdc01yWaXDqk4lz5fvzVVYLxAgDwDxPoiEvXJoji6CcTs4rRerr9EebOSZ7yxCtFna7DAsDdiS1q1LtpUwsnWCOuSkfCLJ_4S0M/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVFj0uVyOM5BQlM6z32SkMKGRcJwGKcLQNInXzD1pAQ1KoYJ44QmI-E0vci9RUsHmCgONSQoE6TG-_L72ymgf81XLzzdc01yWaXDqk4lz5fvzVVYLxAgDwDxPoiEvXJoji6CcTs4rRerr9EebOSZ7yxCtFna7DAsDdiS1q1LtpUwsnWCOuSkfCLJ_4S0M/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><br />La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-42285457122875219212023-10-25T08:00:00.192+02:002023-10-25T08:00:00.160+02:00Recensione: ELP - Antonio Manzini<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Il mio recupero di letture prosegue spedito e allegro. A giugno è uscito il nuovo libro di <b>Antonio Manzini</b> con protagonista Rocco Schiavone. Non vi dico i santi che ho fatto cadere... e che cavolo ma proprio il 6 giugno doveva uscire?? Ero nel pieno dell'arrivo di alcuni gruppi, lavoravo la domenica, la sera, tra un po' mi trasferivo in ufficio, non sarei mai riuscita a leggerlo e io NON POSSO rovinarmi un nuovo appuntamento con Rocco. Niente, mi limito ad acquistarlo (sia mai non lo compri il giorno dell'uscita che poi il dottor Manzini so che ci resta male...). Ho dovuto aspettare 5 mesi (CINQUE) per leggere <i><b>ELP</b></i> ma alla fine... eccomi qui!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwMW4Ghs4LCWcnpM2RW4V3bbFvLCUV56vNgvRqvofO0mQjppRH0fIUbgc-fkVOBYR_7kYCpcBGOOMJCQI6AVnOXDukGFRaTuTszC_QveMPZYTXzh4-O59E0Xzm-3mOUhMp9rp6IS21kEgun6RPo9a-p2GiZIPab20lgbANg_NpI93VuCQc6Y5uRXpGYE4/s4032/IMG_6271.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwMW4Ghs4LCWcnpM2RW4V3bbFvLCUV56vNgvRqvofO0mQjppRH0fIUbgc-fkVOBYR_7kYCpcBGOOMJCQI6AVnOXDukGFRaTuTszC_QveMPZYTXzh4-O59E0Xzm-3mOUhMp9rp6IS21kEgun6RPo9a-p2GiZIPab20lgbANg_NpI93VuCQc6Y5uRXpGYE4/s16000/IMG_6271.jpeg" /></a></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKchMpzSbSmsC08HNzyeG27JWgDrUhu-WV-kW8xjXp5WWVUbaCpwMqFWQ4OKx67wlqDDoN_2m7dvkx5U2IQksNnQFhF56uQ6MlVZbTQAyVAnlh_2_0IpIsWGJnm6Dv_9MxjOqi20CcYI6jeIDrF6MKvjnbSX6agwAXSWeAVUhAJRFGqmPFhie4yyukJbU/s384/4gufi%20emezzo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="177" data-original-width="384" height="111" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKchMpzSbSmsC08HNzyeG27JWgDrUhu-WV-kW8xjXp5WWVUbaCpwMqFWQ4OKx67wlqDDoN_2m7dvkx5U2IQksNnQFhF56uQ6MlVZbTQAyVAnlh_2_0IpIsWGJnm6Dv_9MxjOqi20CcYI6jeIDrF6MKvjnbSX6agwAXSWeAVUhAJRFGqmPFhie4yyukJbU/w239-h111/4gufi%20emezzo.png" width="239" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWlhXAfJgY9h0GoK6FPo2TCnRBYorYKMOdLMsGKbvCsJekcxPzioU8szNqyKExw2u7owEW35Tb3D11PAudKYrXlKcn0mhyJZvo8SnVdho2ivZVm8LBPKysBdvM16eUgJ98eiuOV_AKJbB1eoDPhc0d2CF44c7MI5vAhyphenhyphenbQuxcWrNfeCVtfGHq9MzdPKp0/s3996/IMG_1527.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWlhXAfJgY9h0GoK6FPo2TCnRBYorYKMOdLMsGKbvCsJekcxPzioU8szNqyKExw2u7owEW35Tb3D11PAudKYrXlKcn0mhyJZvo8SnVdho2ivZVm8LBPKysBdvM16eUgJ98eiuOV_AKJbB1eoDPhc0d2CF44c7MI5vAhyphenhyphenbQuxcWrNfeCVtfGHq9MzdPKp0/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><blockquote>Ripenso alle parole di Alberto sulla vita che è meravigliosa, troppo bella per trascorrerla da soli. Forse poi la differenza sta tutta lì. Chi è riuscito a lasciarsi andare e chi invece no, è rimasto fermo, al palo, e la vita s'è limitato a guardarla.</blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">ELP, Esercito di Liberazione del Pianeta. Il nuovo movimento ambientalista sta dilagando, nelle grandi città, in tante regioni, e con la sua protesta è arrivato anche in Valle. Il cerchio con le quattro linee verticali inizia a sbucare qua e là ad Aosta. La protesta è sempre pacifica, i ragazzi urlano i loro slogan in piazza, qualche gallina viene liberata in autostrada, ma il tutto sempre nei limiti. A Rocco stanno simpatici questi giovani che chiedono un mondo più sano e un futuro più pulito. Ci crede un po' anche lui in loro, nella loro visione di un mondo che può ancora essere salvato. La rottura di coglioni del decimo livello però è dietro l'angolo, anzi la doppia rottura perché, nel libro che celebra in un certo senso il decimo anniversario dall'uscita di <i>Pista Nera</i>, Manzini non si è risparmiato e di morti a Rocco ne appioppa ben due, due delitti che paiono lontani ma che sono invece in qualche modo legati tra loro. Una traccia unisce la morte del violento Roberto Novailloz e del manager di successo Simone Ferrazzi, e da bravo segugio Schiavone la fiuta e la segue, nonostante i depistaggi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">10 anni sono passati da <i>Pista Nera</i>, 10 anni in cui abbiamo amato e criticato Rocco, abbiamo sofferto con lui e scosso la testa davanti ad alcuni titoli forse meno riusciti ma che nel bene e nel male ci hanno portato qui, a queste ben 500 pagine di indagine e resoconto. Da buon libro dell'anniversario <i>ELP</i> aiuta il vicequestore di Aosta e i suoi lettori a fare un bilancio. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Noi cerchiamo di capire quanta vita ancora attende questa serie. 10 anni non sono pochi e un po' di stanchezza la ravvisiamo. Eppure questo libro (non chiedetemi il numero che ora tra romanzi, racconti e extra vattelo a ricordare) non mi ha dato il senso di chiusura. Aspettate, fermi, non alzate il ditino per protestare. Lo so che il 31 ottobre uscirà un nuovo libro ma ad occhio mi sembra più un racconto lungo, uno spin off, chiamatelo come vi pare, insomma un'aggiunta per iniziare a tirare le fila dei millemila fili narrativi che in questi anni ci hanno appassionati. Tuttavia sono convinta che Rocco non sparirà lì, tornerà perché qualche risposta ancora ci attende.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Anche Rocco è in vena di bilanci. Il tutto si condensa in quella frase che sul finale inizia a ronzargli in testa: ma tu quando sei felice sai di esserlo? Eh bella questa. Rocco inizia a mettere sulla bilancia gli anni passati, la sua vita con Marina e con le altre donne della sua vita, il suo essere poliziotto ma anche l'uomo di Trastevere che con Brizio, Furio e Sebastiano seguiva una vita tutt'altro che pulita. E da questo ribollir di pensieri Schiavone si scontra con qualcosa che aveva sempre cercato e che ora gli va stretto, lo comprime e lo soffoca: la solitudine. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i>ELP</i> riesce a darci ( e ora sedetevi che questa è complicata da spiegare) meno Rocco e più Schiavone, ma ci fa capire più Rocco e meno Schiavone. Ehh non ve la aspettavate vero? Si lettori, sono ispirata oggi! In questo libro forse abbiamo meno privato del protagonista, anzi in alcuni punti viene quasi scavalcato da personaggi che mai avremmo pensato Manzini potesse mettere sotto l'occhio dei riflettori, D'Intino fra tutti (anche voi vorreste mettere la crema depilatoria nello shampoo di Pupa? No perché mi ha fatto salire un nervoso...). Eppure in qualche modo capiamo molto più il vicequestore qui rispetto ai libri precedenti, più generosi di notizie ma più avari di sentimenti, di ragionamenti. Non so, ma un Rocco che si questiona sulla solitudine, sulla felicità, che cerca l'amicizia, passata o presente, che ragiona su Sandra e Caterina, che sente ancora una Marina che doveva sparire e che invece sempre qua sta, mi ha aperto il cuore, mi ha fatto sentire tutta la sua stanchezza, la sua depressione, ma anche la sua voglia di un cambiamento, di mettere dei punti. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Che poi ve lo posso dire lettori? Che sia l'ultimo, che non sia l'ultimo libro poco importa. Manzini in questi 10 anni ci ha dato una storia bella, un personaggio che amiamo sia per i suoi lati oscuri sia per il suo senso di giustizia strano, particolare, pieno di ma, ma comunque forse più vicino a quello che prova la stra grande maggioranza di noi. Rocco o lo si ama o lo si ama e con questo libro abbiamo fatto un salto indietro proprio di 10 anni, a quei primi libri e agli inizi di tutto, abbiamo ritrovato un protagonista che ha ripreso a tribolare con i suoi pensieri, a ritrovarsi quella polvere appiccicata addosso, ma che inizia anche a farsi domande, a porsi dei dubbi e forse finalmente a darsi qualche risposta. </div><div style="text-align: justify;">A presto Rocco, non ti libererai facilmente della sottoscritta (me lo merito almeno un nono livello?)!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnoUuLkEILAX0kzHoqVbTTKPSHMbQTqYZe4AZkttmtTt4mQ32VUy-v0P1EKtq5hYl_WVXh_bsv7thlQpg8JivDPPPSZpIvPf3thDCjbgAcid69REVPjcRHFeuoW3EM0yuGICa5rwyawQDBiwf9a3bspecF-JAN183Mt9A2qypeQYV66b13HspQibxGdiQ/s3996/IMG_1528.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnoUuLkEILAX0kzHoqVbTTKPSHMbQTqYZe4AZkttmtTt4mQ32VUy-v0P1EKtq5hYl_WVXh_bsv7thlQpg8JivDPPPSZpIvPf3thDCjbgAcid69REVPjcRHFeuoW3EM0yuGICa5rwyawQDBiwf9a3bspecF-JAN183Mt9A2qypeQYV66b13HspQibxGdiQ/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGJ57TLYaJAIbWtJ6rWRfBanh6uszkBKaRRT_eu6ofAe8Jj6nvQvjYJU8cLOD3zWK77OJ2lfSDF2u-RsevKsDZon4f_gbE6RJjxjf6z_ElDsodzCMaN1tNNFawneLuVjy211SjxMhpyP6d-BIVvBlATaabRbDFZpJdGH6gWjQdtQatR_iA66CK_TepTDI/s1400/61bmgTn0liL._SL1400_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGJ57TLYaJAIbWtJ6rWRfBanh6uszkBKaRRT_eu6ofAe8Jj6nvQvjYJU8cLOD3zWK77OJ2lfSDF2u-RsevKsDZon4f_gbE6RJjxjf6z_ElDsodzCMaN1tNNFawneLuVjy211SjxMhpyP6d-BIVvBlATaabRbDFZpJdGH6gWjQdtQatR_iA66CK_TepTDI/s320/61bmgTn0liL._SL1400_.jpg" width="229" /></a></div><div style="text-align: justify;">Non si fa che parlare dell'ELP, l'Esercito di Liberazione del Pianeta. Il vicequestore Rocco Schiavone guarda con simpatia mista al solito scetticismo ai gesti clamorosi di questi disobbedienti che liberano eserciti di animali d'allevamento in autostrada. Semmai è incuriosito dal loro segno di riconoscimento che si diffonde come un contagio tra ragazze e ragazzi. La vera violenza sta però da un'altra parte e quando Rocco viene a sapere di una signora picchiata dal marito non si trattiene, «come una belva sfoga la sua rabbia incontenibile»: «un buon suggerimento» per comportamenti futuri. Solo che lo stesso uomo l'indomani viene trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte. Uno strano assassinio, su cui Schiavone deve aprire un'inchiesta da subito contorta da fatti personali (comici e tragici). Per quanto fortuna voglia che facciano squadra clandestinamente anche i vecchi amici senza tetto né legge di Trastevere, Brizio e Furio, che corrispondono al suo naturale sentimento contro il potere. Nel caso è implicata una società che sembra una pura copertura. Ma dietro questa copertura, qualcosa stride e fa attrito fino a bloccare completamente Rocco sull'orlo della soluzione del caso. Intanto crescono in aggressività gli atti dell'ELP fino a un attentato che provoca la morte di un imprenditore di una fabbrica di pellami. Indagando, Rocco si rende conto che forse, dal punto di vista della sensibilità ambientale, sullo stabilimento non c'è molto da ridire. Ma perché i «simpatici» ambientalisti sono giunti a tanto? ELP è particolarmente narrativa e mette sotto un unico segno due casi e due inchieste. Le riunisce lo sfondo di calda attualità sociale. Anche il brusco vicequestore è più ombroso e stanco, sente più acutamente quanto importante sia l'amicizia, e deve investire nell'indagine tutta la sua irruente e sincera passionalità, e tutta la tenerezza della sua invincibile malinconia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>ELP</b></div><div style="text-align: justify;"><b>(Rocco Schiavone, #12)</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Antonio Manzini</b></div><div style="text-align: justify;">Sellerio Editore | La memoria | 535 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €10,99 | cartaceo €17,00</div><div style="text-align: justify;">6 giugno 2023 | <a href="https://amzn.to/3QttdDR" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy8OY-U5gHlaAC4x5jfdZESxAVrwkRHcWGCR7K9MisE-uewMGnHaogXTBWRru-tzvzze040JsbBqFky0vAjwXW93I6kSIZrXa-lLr4MyG9g0w2qSVUBCJ5x_aQCQbK8e_5dbWbNoE306UR4AhyphenhyphenG6uTIPPJu6-umCTN_H1uJrPrY4_b1-z05XQslFvmo1E/s2014/IMG_1529.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy8OY-U5gHlaAC4x5jfdZESxAVrwkRHcWGCR7K9MisE-uewMGnHaogXTBWRru-tzvzze040JsbBqFky0vAjwXW93I6kSIZrXa-lLr4MyG9g0w2qSVUBCJ5x_aQCQbK8e_5dbWbNoE306UR4AhyphenhyphenG6uTIPPJu6-umCTN_H1uJrPrY4_b1-z05XQslFvmo1E/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-1878442752977626872023-10-19T08:00:00.140+02:002023-10-19T08:00:00.140+02:00Recensione: La banda dei carusi - Cristina Cassar Scalia<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Finalmente ho letto il nuovo libro di <b>Cristina Cassar Scalia <i>La banda dei carusi</i></b> uscito a fine giugno per Einaudi. Ammetto di averlo acquistato subito ma di averlo lasciato ad aspettare sul comodino, perché non volevo rovinarmelo. In piena stagione lavorativa non volevo rovinarmi la nuova indagine di Vanina Guarasi e penso di aver fatto proprio bene!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKcJQQ8UuiOnk0SM6IFWuMJtXy4rhj15SE0yGNt6p9YZTYR21CrlU_e0gt5f-T07U4WSOMFYYDcp4PbUsz8IJJs8DfCIbrnStmaCNraGtlxt6iK7-bcOTLPenV_tVkXfiyRy2SIP1WPonm2ZoJSsEwD3ZYpNSe4jhu7hfY2JbG-n7BxS3V8tsuWeuI6k/s3970/IMG_6221.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2978" data-original-width="3970" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKcJQQ8UuiOnk0SM6IFWuMJtXy4rhj15SE0yGNt6p9YZTYR21CrlU_e0gt5f-T07U4WSOMFYYDcp4PbUsz8IJJs8DfCIbrnStmaCNraGtlxt6iK7-bcOTLPenV_tVkXfiyRy2SIP1WPonm2ZoJSsEwD3ZYpNSe4jhu7hfY2JbG-n7BxS3V8tsuWeuI6k/s16000/IMG_6221.jpeg" /></a></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-NJw61iw2cql9NmetehbDr-jRRSeMghyphenhyphenlZT9kNkwaxYjIPYW3ttHl8Wew02NFvzCbUWHMoZRhbtw9RDRrchssz2dK_SuPidSbeOj-p-5cn_H0s6cphDmz3Atv1gRFTq4-grv1x9raRgWLIQ5BqR_MPeBZaffX63W-X3z57vzbhgbuI1FRNaRo8wpXv5E/s384/5gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="163" data-original-width="384" height="85" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-NJw61iw2cql9NmetehbDr-jRRSeMghyphenhyphenlZT9kNkwaxYjIPYW3ttHl8Wew02NFvzCbUWHMoZRhbtw9RDRrchssz2dK_SuPidSbeOj-p-5cn_H0s6cphDmz3Atv1gRFTq4-grv1x9raRgWLIQ5BqR_MPeBZaffX63W-X3z57vzbhgbuI1FRNaRo8wpXv5E/w200-h85/5gufi.png" width="200" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQ4cHczZr66NfGPju4KN_ixdvgTKai2wDY2o2vtecvNMVTfLYomo_ETg-bLBBUTJo8ushCd-naz0ktkAAO8xgdP2ZmbWjLHkXgExif_SIx062z7PQFRb237hL2R7l2Olcvvy3MDRstEAKNu5jxuW7l10i3TLaI7SBMzhTpZovx92ltjCDjZw7ICxtd2s/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigQ4cHczZr66NfGPju4KN_ixdvgTKai2wDY2o2vtecvNMVTfLYomo_ETg-bLBBUTJo8ushCd-naz0ktkAAO8xgdP2ZmbWjLHkXgExif_SIx062z7PQFRb237hL2R7l2Olcvvy3MDRstEAKNu5jxuW7l10i3TLaI7SBMzhTpZovx92ltjCDjZw7ICxtd2s/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div><blockquote>Perché a volte scipparsi il cuore pare l'unica possibilità che si ha.</blockquote></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Dopo tre letture un po' così così avevo proprio bisogno di una certezza, qualcosa in cui immergermi per un bel pomeriggio di lettura, di quelli che rilassano e rimettono in sesto. Occhiata veloce al mio comodino ed eccola lì, Vanina Guarrasi con la sua nuova indagine. Scelta fatta ed è stata una vera gioia ritrovare Vanina e la sua squadra, pronti ad indagare su un omicidio difficile da buttare giù, quello di Thomas Ruscica, uno dei ragazzi di don Rosario Limoli che già avevamo incontrato qualche libro fa. Due sono le piste che Vanina si trova davanti, o l'omicidio dettato dalla gelosia o la pista mafiosa, e anche lei non sa cosa sia peggio. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ve lo posso dire? Questo nuovo episodio della serie ideata dalla Scalia mi è proprio piaciuto, me lo sono gustata. Sarà che venivo da alcune letture che non mi avevano proprio catturata, sarà che in questo periodo ho una gran voglia di leggere, ma leggere questo libro mi ha fatto tornare a casa. È comico scrivere una cosa così, considerando che a. io in Sicilia purtroppo non ci sono mai stata e b. la protagonista inizia a non sapere più dove sia casa; Catania dove ha ricostruito la sua vita, il suo lavoro e le sue amicizie o Palermo dove il cuore e il suo senso di Giustizia la trascinano suo malgrado oramai sempre più spesso? </div><div style="text-align: justify;">In questo settimo libro vediamo il filo narrativo personale della Guarrasi un po' in secondo piano rispetto ai precedenti volumi, eppure quello poco che abbiamo è in qualche maniera più forte, come un riflettore che punta su determinati aspetti. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Infatti l'indagine è preponderante su tutto e questo per un motivo preciso. Non è solo un'indagine di omicidio e qualcosa di più, è qualcosa di personale per Vanina e la sua squadra. Il morto non è uno qualunque ma un ragazzo che, dopo una vita difficile, aveva trovato il suo scopo, aiutare chi come lui finiva invischiato nel marciume della criminalità organizzata. Argomento sensibile per la Guarrasi, ancora di più perché quel ragazzo lo aveva conosciuto, ne sapeva i sogni e le speranze. Si, la lacrimuccia come è scesa quasi quasi a lei, è scesa pure a me...</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In conclusione, mi sento di dirlo, questo è stato uno dei più bei libri della serie scritti finora (vabbè <i>Sabbia Nera</i> per me ancora non si batte eh), un libro di cuore sotto vari aspetti, che emoziona e fa arrabbiare, che ti dà quel filino d'ansia anche per Bettina e che ti lascia con un finale sicuramente inaspettato, pronta a chiedere un nuovo libro (lo so, sono incontentabile!).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTE9bvZphhHQ3SfbqVd035U49E1prqdjz56bq1RdKsDT-FeQMq-XZ2Ll39UkC0uAc_Ac2wcUhMOkC3MgEyq0_cURYHHChznU6Azc3Az1brsYLQ7VdWyZRQoPhImTXJ-FGWyBPkn0-yARhkcPFBry8mo7kTybTqzBb3WIjkb5GpOPiKrWmBhRg8Zeznx9k/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTE9bvZphhHQ3SfbqVd035U49E1prqdjz56bq1RdKsDT-FeQMq-XZ2Ll39UkC0uAc_Ac2wcUhMOkC3MgEyq0_cURYHHChznU6Azc3Az1brsYLQ7VdWyZRQoPhImTXJ-FGWyBPkn0-yARhkcPFBry8mo7kTybTqzBb3WIjkb5GpOPiKrWmBhRg8Zeznx9k/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3Ano4FgNjsy0SxqqjyR0iI_LcSBum5vkcgYrtgyaItqyx18Mr_jsHXLqCrf3CVSGKzJ1zQzxO4qaN1iWs_di_EWTGK1RKaR1JTTgshGi_QcINzaX2xWu-z5IjJhqOgbzgT23KNCcik6C0oO8JM2jS2mZm_5r8IvbNRNYzlq-soWXOiNWlOJmmbLJwSuY/s1500/81xHUsNyTjL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="958" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3Ano4FgNjsy0SxqqjyR0iI_LcSBum5vkcgYrtgyaItqyx18Mr_jsHXLqCrf3CVSGKzJ1zQzxO4qaN1iWs_di_EWTGK1RKaR1JTTgshGi_QcINzaX2xWu-z5IjJhqOgbzgT23KNCcik6C0oO8JM2jS2mZm_5r8IvbNRNYzlq-soWXOiNWlOJmmbLJwSuY/s320/81xHUsNyTjL._SL1500_.jpg" width="204" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Da quando si è trasferita sotto l’Etna, al vicequestore Vanina Guarrasi non era mai successo di lasciarsi coinvolgere tanto da un caso. Ma ora il brutale omicidio su cui deve indagare è quasi un fatto personale. Per lei, per la sua squadra e per un gruppo di «carusi» che già in passato le è stato d’aiuto. In una mattina di aprile, alla Playa, l’unica spiaggia sabbiosa di Catania, viene scoperto il cadavere di Thomas Ruscica, qualcuno lo ha ucciso con un colpo di rastrello alla testa. Thomas era uno dei «carusi» di don Rosario Limoli, parroco di frontiera che opera nel difficile quartiere di San Cristoforo. Vanina lo conosceva: un ragazzo con una famiglia e un passato pesanti alle spalle, però determinato a rifarsi una vita e ad aiutare altri come lui. Criminalità organizzata o delitto passionale? Questo è il dilemma che da subito si trova davanti la polizia. Finché gli indizi non cominciano a convergere tutti sulla stessa persona. Eppure né Vanina, né il suo vice Spanò, né l’inossidabile commissario in pensione Biagio Patanè, di cui alla Mobile nessuno può più fare a meno, credono alla sua colpevolezza. Per scagionarla saranno pronti, ognuno a modo proprio, a trascurare o a mettere in gioco anche la loro vita privata.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>LA BANDA DEI CARUSI</b></div><div style="text-align: justify;"><b>(Vanina Guarrasi, #7)</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Cristina Cassar Scalia</b></div><div style="text-align: justify;">Einaudi | Stile Libero Big | 289 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €10,99 | cartaceo €18,50</div><div style="text-align: justify;">27 giugno 2023 | <a href="https://amzn.to/3Fn5e2U" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDdJA1Qfbtrs9qz2o05MB2Vpy4qKgX4FYSkNfnLu59dCQDEGZAk6fz6VsNheNRO1iHzeFK3wGhNAnWsGWEH7OnGocj_0HauoWTkr6wt47RKPtumpSkVaiCNx0x2EkmOf3nRdCWuDHCQezDLBJG8hLKR3fBaplQayrivMdVryzHjcH0BPImtIZwTWAzuQI/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDdJA1Qfbtrs9qz2o05MB2Vpy4qKgX4FYSkNfnLu59dCQDEGZAk6fz6VsNheNRO1iHzeFK3wGhNAnWsGWEH7OnGocj_0HauoWTkr6wt47RKPtumpSkVaiCNx0x2EkmOf3nRdCWuDHCQezDLBJG8hLKR3fBaplQayrivMdVryzHjcH0BPImtIZwTWAzuQI/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-80320074352471559772023-10-16T08:00:00.123+02:002023-10-16T18:34:10.558+02:00Recensione: Nero fiorentino - Luca Doninelli<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">E buon lunedì! Nuova settimana, nuova recensione. Oramai sono lanciata.</div><div style="text-align: justify;">Il libro di oggi è un romanzo che è apparso per caso nella mia bacheca Instagram, ci siamo fissati e l'ho voluto. Si tratta di <b><i>Nero fiorentino</i> di Luca Doninelli</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3I-P5c2kvqyOcMGXbRCfBKzTqwB5F3yBvfYxkTJ08rQOJ2ZNqPgPxf3fPzJjrXwiyH4srW9B_QtyISZFSjVMfH9uG79tXIQiZ3idq7u2JcD1KNselzGx6Aq43ESxoPi3F86YbiT5MIHjpvMS-hFM4F1-MYlUad1aMfi_FA5onEaxBu6DqKr4YVKBi0-o/s4032/IMG_6177.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3I-P5c2kvqyOcMGXbRCfBKzTqwB5F3yBvfYxkTJ08rQOJ2ZNqPgPxf3fPzJjrXwiyH4srW9B_QtyISZFSjVMfH9uG79tXIQiZ3idq7u2JcD1KNselzGx6Aq43ESxoPi3F86YbiT5MIHjpvMS-hFM4F1-MYlUad1aMfi_FA5onEaxBu6DqKr4YVKBi0-o/s16000/IMG_6177.jpeg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmp0pkxWx8Gw0UxhjGdLUkd0az9_3_ZaxDIcCGL2avCqcbZ0LTigCTBOyzLofPwBkNjDMZ2GA5yR2_Yzqg2FOsgRoacynJWvB4O5b7OqZ4_5fG8Dg4IuJiGEYfTcxGMhKdXrPM3vWMJ-ffzHHKU9wZGHCR3b9R94b1yKxK_tuZKduDbePs7hTOoWB0loE/s390/2gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="157" data-original-width="390" height="99" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmp0pkxWx8Gw0UxhjGdLUkd0az9_3_ZaxDIcCGL2avCqcbZ0LTigCTBOyzLofPwBkNjDMZ2GA5yR2_Yzqg2FOsgRoacynJWvB4O5b7OqZ4_5fG8Dg4IuJiGEYfTcxGMhKdXrPM3vWMJ-ffzHHKU9wZGHCR3b9R94b1yKxK_tuZKduDbePs7hTOoWB0loE/w245-h99/2gufi.png" width="245" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJZ2u4FbBBgFtfS0bDMLaaaN-GInGkACK3DnkbzQOjw4D4CSudia69wVJWpNTzZw9dc8Hc23dfwM_Io2Ud9UtNHJUysL6fHOTyS80HXZWqWTmfJZaRBNWsmvhgGNsq-8mkJvH1HvcwOO_-8POSj1CueoWJtSOYb_Zi-YgEMOJXgX9NKPWFo3KMP4BqyLw/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJZ2u4FbBBgFtfS0bDMLaaaN-GInGkACK3DnkbzQOjw4D4CSudia69wVJWpNTzZw9dc8Hc23dfwM_Io2Ud9UtNHJUysL6fHOTyS80HXZWqWTmfJZaRBNWsmvhgGNsq-8mkJvH1HvcwOO_-8POSj1CueoWJtSOYb_Zi-YgEMOJXgX9NKPWFo3KMP4BqyLw/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><blockquote>La grandezza di Firenze non si discuteva, ma poteva questa povera città di medie dimensioni far fronte alle conseguenze del proprio passato? Quando aveva il mondo ai suoi piedi? Ah-ha, attenzione, perché poi il mondo si vendica.</blockquote></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Che copertina! Bella vero? Io sono particolarmente sensibile alle belle copertine, così quando ho visto questa ho voluto subito questo libro che mi prometteva un giallo, della Storia, Firenze, Brunelleschi... insomma, la carne al fuoco era tanta, forse pure troppa col senno di poi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In uno scantinato del centro di Firenze viene trovato un armadio e dentro un doppio fondo due tavole con strane incisioni. L'attribuzione è presto detta: sono le mitiche tavole del Brunelleschi con lo studio della prospettiva. La scoperta è eccezionale ma viene seguita subito da una misteriosa morte. Passano 15 anni, la morte resta misteriosa e le tavole sono sparite, forse portate in Sud America da un famoso professore di storia dell'arte, forse non sono mai esistite, forse si. Insomma, il fermento del capoluogo toscano intorno a questo ritrovamento non si è affatto sopito, anzi ha portato alla decisione aprire un vero e proprio concorso per terminare la facciata di San Lorenzo, architetti da tutto il mondo arrivano qui per presentare il proprio progetto durante un vero e proprio show televisivo. Tutto ok? No, perché un'altra morte, identica alla precedente, imbratta di sangue la storia delle tavole, forse esistite, forse no. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La storia mi incuriosiva tanto, mi sembra fosse proprio nelle mie corde, e vi dirò, sulle prime ci avevo creduto, pensavo di aver trovato una buona lettura. Eppure, ho trovato questo libro troppo confusionario. Ho fatto fatica a seguire la trama, a capire cosa stesse accadendo o a cosa si riferissero determinati avvenimenti. Questo per colpa dei tanti fili narrativi e delle tante troppe digressioni, spiegazioni, eventi e fatterelli. </div><div style="text-align: justify;">Si aggiungono anche i tanti personaggi, un intrico di nomi e parentele che proprio non mi è entrato in testa. Ad inizio libro l'autore propone anche un vademecum dei personaggi principali e forse questo doveva suonare come campanello d'allarme. Infatti mi sono ritrovata a fare avanti e indietro per ricordare chi fosse chi. E questo mi fa anche dire che non siano questi dei personaggi proprio memorabili eh...</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma arriviamo al finale. Si, c'è una chiusa, scopriamo chi è l'assassino, scopriamo la tematica che c'è come motivazione, intuiamo anche chi ci sia dietro veramente eppure non è stato un finale che mi abbia dato soddisfazione. Anche perché si arriva alle ultime pagine, si scopre chi ha fatto cosa e stop, libro troncato, c'è zero senso di giustizia, zero soddisfazione anche per chi arriva alla soluzione del caso, niente. Inoltre, alcuni dei fili narrativi restano in sospeso, come se ci si fosse dimenticati del Contest, di Istanbul o del matrimonio. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Durante tutto il romanzo ho trovato poi quella che vorrei definire una "toscanità forzata", un voler usare il dialetto fiorentino, ma anche il carattere tipico della gente del luogo, per portare avanti una certa ironia all'interno del racconto. Il risultato è qualcosa di forzato, a macchie e poco incisivo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In conclusione, non mi sento proprio di consigliarlo. Non è stata una lettura intrigate, anzi il lettore tende a perdere presto la bussola e a sentirsi smarrito. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwXu8LY-dytUR-MXO1K95dDmhkJzRsyHp7B98SLaHwYyBz76APiBP094opaP2rQSblzatb54kGcQDeuTFk_TqtVhqmW7vq47awFgFJjvTSq8cR9itQCMoGCoc6rxeeF3e9yKby_lS_EWdVmVNoRS-qPrHRVinVNBLWS0k9DvtK9LhjF3IGHX8BE0zasKM/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwXu8LY-dytUR-MXO1K95dDmhkJzRsyHp7B98SLaHwYyBz76APiBP094opaP2rQSblzatb54kGcQDeuTFk_TqtVhqmW7vq47awFgFJjvTSq8cR9itQCMoGCoc6rxeeF3e9yKby_lS_EWdVmVNoRS-qPrHRVinVNBLWS0k9DvtK9LhjF3IGHX8BE0zasKM/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHfA0PRHl4mj0964Jp8RAfwDRVsm6wdCLECbp0SZzQtjiQo9mGXzhIvZWpI2DlyOlRJghh8VB5o4D1QbgMg7WRHxQZI6qYSB3DQnZLcD-j5uiTdgM0kJKjuBhQ-GjUjoUWj9V6mDAjwnwv6T2ulUjgx3iOH4gUMF2wbcLDmhAPaNYqBT_At0BoYND4Cxw/s1400/71dnJROM-1L._SL1400_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHfA0PRHl4mj0964Jp8RAfwDRVsm6wdCLECbp0SZzQtjiQo9mGXzhIvZWpI2DlyOlRJghh8VB5o4D1QbgMg7WRHxQZI6qYSB3DQnZLcD-j5uiTdgM0kJKjuBhQ-GjUjoUWj9V6mDAjwnwv6T2ulUjgx3iOH4gUMF2wbcLDmhAPaNYqBT_At0BoYND4Cxw/s320/71dnJROM-1L._SL1400_.jpg" width="229" /></a></div><div style="text-align: justify;">Nella tarda estate del 2010 Firenze è una città immobile, sonnolenta, da camera con vista, che detesta le novità e ogni invito al cambiamento. Eppure nel suo ventre si agitano forze inquietanti e oscure: nell'interrato di un palazzo del centro storico, sede della casa di moda Dombey & Son, fa la sua apparizione uno strano reperto. La segretaria generale Loredana Fallai decide di farlo valutare a Oreste Marcucci, storico dell'arte e suo ex amante, che riconosce le tavole progettate dal Brunelleschi per studiare la prospettiva, un oggetto della cui esistenza ormai tutti dubitavano. L'indomani Fallai viene trovata uccisa con un colpo di pistola alla tempia, le tavole scompaiono e di Marcucci si perdono le tracce. Quindici anni dopo il mistero non è stato svelato. Ma quando viene lanciato un concorso per il completamento della facciata di San Lorenzo, un evento che chiama in città le più grandi archistar del mondo, la sequenza di omicidi e misteri si riavvia. La prima delle nuove vittime è Paolo del Chierico, ex amministratore delegato della casa di moda. Sua sorella Lucia e la fidanzata Giulia Landi, assieme a Maria Giovanna, la figlia di Fallai, indagano per mettere ordine in una vicenda apparentemente priva di senso e dare pace a chi non c'è più.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>NERO FIORENTINO</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Luca Doninelli</b></div><div style="text-align: justify;">Bompiani | Narratori italiani | 272 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €18,00</div><div style="text-align: justify;">30 agosto 2023 | <a href="https://amzn.to/3RZRu5N" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3GjDhOXmN_a24c8GY8Q_RtylKKbWufMyacxdx4j5O-bB2lZ_0Uk6dxMHg-w-do0Xc30wODZelCPvK87o9CuMNDKmhtIVaJFPny7Dy15GN4IWwRXfjkZI_-zgAz36UQ2XyRMQ942fv4JmuJU1Ba9SiL5vu5e5xql6gYOF0Obnq7zpTf4JnIrVYUuIVyxE/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3GjDhOXmN_a24c8GY8Q_RtylKKbWufMyacxdx4j5O-bB2lZ_0Uk6dxMHg-w-do0Xc30wODZelCPvK87o9CuMNDKmhtIVaJFPny7Dy15GN4IWwRXfjkZI_-zgAz36UQ2XyRMQ942fv4JmuJU1Ba9SiL5vu5e5xql6gYOF0Obnq7zpTf4JnIrVYUuIVyxE/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-63987268990049807432023-10-13T08:00:00.191+02:002023-10-13T08:00:00.145+02:00Recensione: Enigma Tiziano - Chiara Montani<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Che volete, ora ci ho ripreso gusto quindi vi beccate ben due recensione in una sola settimana! Numeri che fanno girare la testa eh.</div><div style="text-align: justify;">Oggi infatti vi parlerò di <b><i>Enigma Tiziano</i> di Chiara Montani</b> che mi è stato gentilmente proposto e inviato da Garzanti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsRbY2NY2fB8v4f5veKDVFU2bboVSKm1CUY8EPEUDvsTBccm0OhB9tix0zD4f3ymTXf_343jmKlyc8qbgRPNWrB7wZfLN5ZUlV92aWZpIWIQ90ntgtQIpl0Mf0CjDEYscTa5-LPqjLxBJxfsdl6S0rb2WGwm87IG4KkyYgjfE4cw7-7f1PA2iJIGO4ueY/s2000/IMG_6134%20copia.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="2000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsRbY2NY2fB8v4f5veKDVFU2bboVSKm1CUY8EPEUDvsTBccm0OhB9tix0zD4f3ymTXf_343jmKlyc8qbgRPNWrB7wZfLN5ZUlV92aWZpIWIQ90ntgtQIpl0Mf0CjDEYscTa5-LPqjLxBJxfsdl6S0rb2WGwm87IG4KkyYgjfE4cw7-7f1PA2iJIGO4ueY/s16000/IMG_6134%20copia.jpeg" /></a></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWLeRktYmHYI72VYlVdBsCxjwPLX5joFTDdzrmHawBXohlDfhBhlWRyczTggCuewpi-GuGKP0j_ClDAUMa4uXnY6FtsntFRJJow9ynxTVlUQSL5xMRlsza5E9PPefiSLp96ttj2HZKBwH_luAs0iITyHtmxJiRuCEWOAx7qMZeK7d1TCxYB1Anot7igZ0/s390/2gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="157" data-original-width="390" height="89" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWLeRktYmHYI72VYlVdBsCxjwPLX5joFTDdzrmHawBXohlDfhBhlWRyczTggCuewpi-GuGKP0j_ClDAUMa4uXnY6FtsntFRJJow9ynxTVlUQSL5xMRlsza5E9PPefiSLp96ttj2HZKBwH_luAs0iITyHtmxJiRuCEWOAx7qMZeK7d1TCxYB1Anot7igZ0/w220-h89/2gufi.png" width="220" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqUvxpWZ5yfbiJ6OjDMoAB-zt86fL-95bzM_fNkd0pTpIXOQ_Es_pKgzF8FR2gVsUCyai46XLlSZEnQ923KASclqL8UMPmUt1nb1poP3h7myH6NIBNFULDW-I_kvFpMevwaVVW4aD29xJUHSZp7ejdL-x6pIJFPthRa15VGREHz928siUE43k2JE4UstY/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqUvxpWZ5yfbiJ6OjDMoAB-zt86fL-95bzM_fNkd0pTpIXOQ_Es_pKgzF8FR2gVsUCyai46XLlSZEnQ923KASclqL8UMPmUt1nb1poP3h7myH6NIBNFULDW-I_kvFpMevwaVVW4aD29xJUHSZp7ejdL-x6pIJFPthRa15VGREHz928siUE43k2JE4UstY/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;">Ho avuto due grossi problemi con questo libro.</div><div style="text-align: justify;">Primo: tu leggi <i>Enigma Tiziano</i> nel titolo ma poi nella storia mica ne trovi tanto, né di enigma né di Tiziano. La storia prende le mosse da un ritrovamento misterioso, una tavola verniciata completamente di nero che si rivela essere una probabile opera di Tiziano appunto. Peccato che poi il mistero c'è ma non c'è, nel senso che la tavola viene attribuita, usata un po' a pretesto per ben altro, è un po' inquietante ma... ohi non ci sarò arrivata io ma l'enigma finisce qua. E pure Tiziano, nominato rinominato per una buona metà del libro con anche salti temporali nel '700, ma poi la cosa finisce lì. Sparisce completamente nelle ultime 150 pagine. Insomma, ho trovato il titolo un po' furbetto, uno specchietto per allodole per attirare gli amanti dei misteri storici e artistici (si vostro onore, sono una debole e ci sono cascata in pieno). Ma attirarli dove?</div><div style="text-align: justify;">Eh proprio qui sta il bello. La storia in sé non mi è sembrato niente di nuovo, un po' già vista, un gioco di false identità e ingenuità che convince fino a un certo punto. Sullo sfondo l'Italia a cavallo dell'8 settembre 1943, territorio degli invasori tedeschi e dell'avanzata alleata. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">È rimasto però un secondo problema in sospeso che si incarna nella figura della protagonista Aida, donna dai mille talenti artistici, intelligente, indipendente ma... con un senso di colpa che fa provincia. Seriamente, strano non si sentisse in colpa anche per lo scoppio della seconda Guerra Mondiale. Qualsiasi cosa succede a lei parte il groppetto della colpa anche se palesemente non c'entra niente. Un filino esagerata a mio parere. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Per il resto il racconto è anche avvincente, un po' <i>Monuments men</i>, con il tentativo di difesa dei beni artistici italiani dal saccheggio nazista. Insomma, la formula "l'antico vaso andava portato in salvo" ha sempre un suo gran perché, funziona! Peccato che ci sia questa sfumatura da "Luke sono tuo padre" che potevamo proprio evitarci. Capisco il filone romantico, un pochino tragico, di quelli che ti fa sospirare, ma il finale... quel finale col ricongiungimento della famiglia disfunzionale.. perché??</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Insomma, non proprio uno dei romanzi meglio riusciti con questa ambientazione storica. Una buona idea? Si. Originale e innovativa? No, proposta così proprio no. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx_pZYFZ1To01LAksEmW8JJQyyLZaJlB0iXRiNWXkEliMISP7Vz7PWBEFKKJPOYZro-hfa54uxFlAwOn9_UcBvhk-t7DyyQBn4f7ioAjx8MferASYLwFBEHzFxECq6XDcVVfhBZPHcllo1X_7MyHHD9k4j4m03B47HCvo440ktswvqBfCQsFudqjxz5lI/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx_pZYFZ1To01LAksEmW8JJQyyLZaJlB0iXRiNWXkEliMISP7Vz7PWBEFKKJPOYZro-hfa54uxFlAwOn9_UcBvhk-t7DyyQBn4f7ioAjx8MferASYLwFBEHzFxECq6XDcVVfhBZPHcllo1X_7MyHHD9k4j4m03B47HCvo440ktswvqBfCQsFudqjxz5lI/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY6TEXY8-ooom7C02pTi3aGTIUBe6ArJy4RcFjzdquFAQiuprQtkLK_9sk2U7h1xOjRfzpIWYUeWTkHnRJocklP8cg9T_ZKoM6S1gqE22aLCmrDSVOFmhMgvctNfwM_ZAIa_y-TI7AhkdEtz-XuKdJc_KXOVnusmbnrVULF8VOzLgCUjfGF9ktejz4H48/s1500/71QCTR3h7WL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="977" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY6TEXY8-ooom7C02pTi3aGTIUBe6ArJy4RcFjzdquFAQiuprQtkLK_9sk2U7h1xOjRfzpIWYUeWTkHnRJocklP8cg9T_ZKoM6S1gqE22aLCmrDSVOFmhMgvctNfwM_ZAIa_y-TI7AhkdEtz-XuKdJc_KXOVnusmbnrVULF8VOzLgCUjfGF9ktejz4H48/s320/71QCTR3h7WL._SL1500_.jpg" width="208" /></a></div><div style="text-align: justify;">Lago di Garda, 1942. Appena rientrata sulle sponde del suo amato lago dopo una lunga assenza, Aida si imbatte in uno straordinario ritrovamento: un misterioso quadro, interamente ricoperto da uno strato di pittura nera. Aida è una restauratrice e la sua missione diviene quella di riportare alla luce il dipinto che intuisce essere nascosto sotto l'anonima superficie. Ciò che scopre va oltre ogni aspettativa: mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti a un autentico Tiziano. È profondamente convinta che si tratti del maestro veneziano, ma deve scovarne le prove. Così si avventura per le calli di una Venezia cupa e ingrigita sulle tracce del grande pittore. La accompagna un esperto d'arte dalla personalità sfuggente e dalla dubbia reputazione. Aida non si fida di lui, ma al contempo è affascinata dal suo carisma e dalle sue parole, capaci di farla viaggiare attraverso i secoli. Ha bisogno di quell'uomo per portare a termine le sue ricerche, rivelatesi più complesse del previsto. Nel frattempo, nubi inquietanti si addensano all'orizzonte. Il mondo dell'arte è sotto assedio. I tedeschi sono collezionisti senza scrupoli, pronti a gettare ombra sulla bellezza del mondo e un colonnello nazista avido di potere intuisce che Aida non è solo una restauratrice, ma una paladina segretamente impegnata a proteggere l'inestimabile patrimonio di un paese dalla storia millenaria e gloriosa. Nel drammatico scenario dell'Italia occupata, dove la difesa dell'arte dalle distruzioni e dai furti diventa una delle molte facce della Resistenza, Aida dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per riuscire non solo a salvare il dipinto di Tiziano, ma anche la sua stessa vita. Dopo "Mistero della pittrice ribelle" Chiara Montani regala ai suoi lettori una nuova protagonista forte e combattiva. Sull'affascinante sfondo di Venezia e del lago di Garda, complotti e segreti si dipanano intorno a un quadro misterioso.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;">ENIGMA TIZIANO</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Chiara Montani</b></div><div style="text-align: justify;">Garzanti | Narratori moderni | 366 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €17,90</div><div style="text-align: justify;">12 settembre 2023 | <a href="https://www.amazon.it/Enigma-Tiziano-Chiara-Montani/dp/8811816181?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=216CU9H11QN5O&keywords=enigma+tiziano&qid=1697115781&sprefix=enigma+tiziano%2Caps%2C110&sr=8-1&linkCode=sl1&tag=laurafranzell-21&linkId=99cf5455183cdfe508b5cfd3f99e41ef&language=it_IT&ref_=as_li_ss_tl" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD1BTDIqi-hR13MvEas-yG3xTSJaBV-U6vXgJkj0ReyIBC_RAbISFkWVO-o4qb5cqeJjEPP4HusyQ1sF_wHCltxAtkKV0zLjTZGrr0LxyzYDZ28ainILM939TJVXjfnWKXmjQH4EiSuSTdBTB7mqtpEaqxDLQ8Tl1Vsn2glHrDZMGo2OEgG3S5RyZDzg4/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="89" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD1BTDIqi-hR13MvEas-yG3xTSJaBV-U6vXgJkj0ReyIBC_RAbISFkWVO-o4qb5cqeJjEPP4HusyQ1sF_wHCltxAtkKV0zLjTZGrr0LxyzYDZ28ainILM939TJVXjfnWKXmjQH4EiSuSTdBTB7mqtpEaqxDLQ8Tl1Vsn2glHrDZMGo2OEgG3S5RyZDzg4/w320-h89/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-11367461107687950522023-10-09T08:00:00.167+02:002023-10-09T12:23:18.301+02:00Recensione: Il saldatore del Vajont - Antonio G. Bortoluzzi<div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">No, non sono il fantasma degli ottobri passati. Sono finalmente tornata, la stagione si è chiusa e con lei anche l'ufficio. E no, non mi mancherà neanche un po'. Aaaah che bello tornare a parlare di libri! E oggi riprendo le mie recensioni con un libro e con un'occasione speciale. Ricade proprio oggi il 60esimo anniversario del disastro del Vajont. Ci saranno diverse commemorazioni oggi ma qui ve ne voglio parlare attraverso i libri, o meglio un libro, uscito qualche settimana fa per Marsilio, <b><i>Il saldatore del Vajont</i> di Antonio G. Bortoluzzi</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1Xp1WtfvJ2aNtfafA6DrrcWKT0QkTBLEg_2WaaDit10x-L0qmKstfU1dcXMqHx8kk2tmk6wIF3fPeeKRp6mkvcOGaoUakMaqvwxKx-nndX6HQGHsvL6v8uDHwoy77h9NGid68K-CbAB5u_ip-ISXbkCfhxi3secMje9KaRe2ZqhJi6HEzZuCRhLOmrN4/s4032/IMG_6108.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1Xp1WtfvJ2aNtfafA6DrrcWKT0QkTBLEg_2WaaDit10x-L0qmKstfU1dcXMqHx8kk2tmk6wIF3fPeeKRp6mkvcOGaoUakMaqvwxKx-nndX6HQGHsvL6v8uDHwoy77h9NGid68K-CbAB5u_ip-ISXbkCfhxi3secMje9KaRe2ZqhJi6HEzZuCRhLOmrN4/s16000/IMG_6108.jpeg" /></a></div><span><a name='more'></a></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinWBl4YP5GO_-W7T9p1Dpgs9MKkLKr8cKzgzOGGYu5cXa7Ty-NGWC6fSC__c-ZT2ihD35Cj6oASjcHq2J2aRiW4zTsKJI2da_VvOrW77wGnIN8ICK_8CIpeoOlVse1p6bfCloHxUsJF2SUKNE_7Y0vxsDw-4IZYzIsjT_h78eq4pbY1qWPFWXnEblXMrs/s376/3gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="151" data-original-width="376" height="109" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinWBl4YP5GO_-W7T9p1Dpgs9MKkLKr8cKzgzOGGYu5cXa7Ty-NGWC6fSC__c-ZT2ihD35Cj6oASjcHq2J2aRiW4zTsKJI2da_VvOrW77wGnIN8ICK_8CIpeoOlVse1p6bfCloHxUsJF2SUKNE_7Y0vxsDw-4IZYzIsjT_h78eq4pbY1qWPFWXnEblXMrs/w270-h109/3gufi.png" width="270" /></a></div><div><div class="separator" style="clear: both; font-style: italic; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEaB9RtRPQLPRPcESimIJWi2KtgOl5LEEBwyYdXoQes_PaSiOxcZxUNEJqfCA7Esdsg5t-8hO278TtCwICPakhze4dXsBLEjDf6aWc1QH8Z2yVLf8gmw27m1s2iRE7L0SnT59AgjFAu8WgqLaZh_3ZFZSejmo6uaBMWcJaoxoiDrTO2_Bpb4um5jsi8wU/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEaB9RtRPQLPRPcESimIJWi2KtgOl5LEEBwyYdXoQes_PaSiOxcZxUNEJqfCA7Esdsg5t-8hO278TtCwICPakhze4dXsBLEjDf6aWc1QH8Z2yVLf8gmw27m1s2iRE7L0SnT59AgjFAu8WgqLaZh_3ZFZSejmo6uaBMWcJaoxoiDrTO2_Bpb4um5jsi8wU/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><blockquote>In mezzo a questa distesa si comprende che il Vajont è la tragedia simbolo della modernità, tanto da diventare l'omerico canto collettivo di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato nel grande fare dell'umanità.</blockquote></div><div><br /></div><i>Il saldatore del Vajont</i> è un viaggio, nello spazio, nel tempo e nella memoria collettiva. Nel presente un saldatore dell'area industriale di Vajont fa una vista guidata alla grande diga, contemporaneamente mostro e opera d'arte in calcestruzzo, figlia del genio italiano. Non c'era mai stato il nostro protagonista anche se quel muro che sbarra la gola del torrente è sempre stato una costante della sua vita, sfondo magnifico e tragico della zona. E' bellissima la diga ma posa i suoi piedi ancora su quella frana che è stata fatale e tra quei morti che ha causato. Ed è da qui che il viaggio si fa più complesso e più duro, si torna indietro nel tempo, negli anni in cui la diga si stava costruendo tra il duro lavoro e la vita degli operai e le paure e le proteste inascoltate della gente. Metro dopo metro vediamo con le sue memorie salire il calcestruzzo, aumentare la quota, ma riscopriamo anche tutto quel mondo che le è ruotato intorno, che l'ha sfiorata, che ha posato gli occhi su di lei anche solo per un momento. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">È un libro complicato questo. La storia che racconta è sentita e non potrebbe essere altrimenti. La tragedia che quel 9 ottobre 1963 si è abbattuta in tutta la valle a ogni anniversario rifiorisce su giornali e televisioni eppure rimane ancora inascoltata sotto tanti punti di vista. Il libro sotto certi aspetti ci vuole parlare di questo, della memoria "quotidiana" di ciò che è successo quel giorno e non solo. Vi troviamo l'epicità dell'impresa, la grandiosità del progetto e della costruzione, la fatica degli operai, il boom economico degli anni '50, la crescita di un paese che stava finalmente rinascendo. Il tutto distrutto, abbattuto e infine sepolto da una frana che si è fatto finta di non vedere, che si è negata fino alla fine.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Mi è piaciuto il taglio affatto scontato che abbiamo della vicenda. Non ci troviamo davanti ad una mera ricostruzione di fatti ma c'è un viaggio intenso nei luoghi e nelle vite della comunità. Ma non solo, scopriamo anche l'interno della diga, le viscere di un sistema che pare semplice e che invece è colossale, nato e voluto per essere eterno e che invece ha battuto solo pochi e definitivi colpi. Ho trovato però molte parti tecniche che hanno fatto più volte inciampare la lettura, rallentata ulteriormente da diverse digressioni che, per carità, aiutano a creare un contesto ma che in un libro così breve ti fanno più volte fermare. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Si tratta di un libro coraggioso, che non vuole diventare solo una lettura a tema ma che vuole dare un visione se non diversa più viscerale, quasi poetica. Forse qualche pagina in più avrebbe aiutato a familiarizzare con le sue pagine.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhypSr3qOoiqPXIL-qfr05mKidTJzP_P2QeiMGw44WVx8YJk0Yn3n3i9qhHSQtOBtKI4z55iRV09r6kM25Pqu8VQHuWPFT0DedxF5Bq5TzgOecU_YDLxLcsd3yi72VTEqPRklwe1ZVlGXOjdh8gCEswztXhkCa45lVIU2hZS09LsrfcxiUhBYKWdA2RMn8/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhypSr3qOoiqPXIL-qfr05mKidTJzP_P2QeiMGw44WVx8YJk0Yn3n3i9qhHSQtOBtKI4z55iRV09r6kM25Pqu8VQHuWPFT0DedxF5Bq5TzgOecU_YDLxLcsd3yi72VTEqPRklwe1ZVlGXOjdh8gCEswztXhkCa45lVIU2hZS09LsrfcxiUhBYKWdA2RMn8/w640-h165/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigFh3sucIQf867YdMnin6SIYKgRyEAHdfotPqf47dLTNxiNabfNsI4OyTiPCYZr7Wxgt4zxh0UYMubyKyrX8vL5dBzDBjD59TDTlcJl2MP8mo21c4GqydnRLcQw6qLephEVyb5FYge7QN6BPDs5-2nAURb-Db7eoOzsxteKPCTdXgzCFoarTiGOFM3gZU/s1500/71vZz8NfurL._SL1500_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="977" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigFh3sucIQf867YdMnin6SIYKgRyEAHdfotPqf47dLTNxiNabfNsI4OyTiPCYZr7Wxgt4zxh0UYMubyKyrX8vL5dBzDBjD59TDTlcJl2MP8mo21c4GqydnRLcQw6qLephEVyb5FYge7QN6BPDs5-2nAURb-Db7eoOzsxteKPCTdXgzCFoarTiGOFM3gZU/s320/71vZz8NfurL._SL1500_.jpg" width="208" /></a></div>Sono sessanta gli anni che ci separano dal 9 ottobre 1963, la notte del disastro della diga del Vajont. Erano le 22.39 quando milioni di metri cubi di roccia e terra precipitarono in pochi istanti nell’acqua, e l’onda immensa si alzò nel cielo e annientò in pochi minuti migliaia di vite, paesi interi, storie e tradizioni secolari. Sessant’anni è anche la vita di un uomo al quale sono accadute tante cose: i giochi da ragazzino al torrente, le gite scolastiche, i libri d’avventura letti, e poi l’amore, i figli, gli amici, tutto questo dentro quarant’anni di fabbrica di cui molti vissuti nella zona industriale di Longarone, all’ombra della diga, uno scudo chiaro che però è una lapide, ancora piantata lì, in mezzo alle montagne. "Il saldatore del Vajont" racconta questo tempo, attraverso l’esperienza di una visita guidata all’impianto idroelettrico – la centrale nella grotta di Soverzene, le gallerie, il corpo della diga, il coronamento, la frana del Monte Toc –, un viaggio che fa riemergere nel protagonista i ricordi della sua giovinezza contadina, memorie di famiglia e di paese, confidenze di colleghi che al Vajont hanno avuto vittime, accanto a immagini nitide e corporee della vita di cantiere e di capannone, dove la materia viene rimodellata: il calcestruzzo, la malta, la saldatura, e ancora attrezzi, ponteggi, tecniche, un fare concreto, faticoso e moderno, che ha soppiantato il lavoro millenario, massacrante, di uomini e donne sui prati ripidi, con le bestie, nelle valli alpine e sulle montagne. Scorrendo le pagine, man mano che i fili e i nodi della memoria vengono rinsaldati, si comprende che le costruzioni umane sono simboli tragici. Tutta la perizia, i calcoli, il metallo, la sabbia, i sacchi di cemento accatastati e trasportati verso i cantieri, le migliaia di ore di lavoro di operai e artigiani abili, tutto quell’entusiasmo di partecipare a un’impresa: tutto è finito in pochi minuti. "Il saldatore del Vajont" ci accompagna al di qua e al di là di uno dei “prima e dopo” della storia d’Italia, narrando l’epica della costruzione, l’idea di un’Italia all’avanguardia nelle opere pubbliche e nella potenza industriale, e infine il disastro, le morti, la distruzione irrimediabile, e ciò che resta, oggi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>IL SALDATORE DEL VAJONT</b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Antonio G. Bortoluzzi</b></div><div style="text-align: justify;">Marsilio | 144 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €15,00</div><div style="text-align: justify;">5 settembre 2023 | <a href="https://amzn.to/3tqkyt1" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXCQySMcDSE6rwdOb2Le6pCLRIr2eVZlrPyYyBciNNzOM_y8MU1UjMU8fWz16HUdFljR7vufDJebr5Iql6GOiuw3sIPVQZiS2s6B6PQ9vYulE7JLXff3xgZSR7H9EAMQhfSeCDmt6AwmXEjYKIK-94kl_1mCUli8zfSI4ZyTcwJtWozKE3frO5SezprZA/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXCQySMcDSE6rwdOb2Le6pCLRIr2eVZlrPyYyBciNNzOM_y8MU1UjMU8fWz16HUdFljR7vufDJebr5Iql6GOiuw3sIPVQZiS2s6B6PQ9vYulE7JLXff3xgZSR7H9EAMQhfSeCDmt6AwmXEjYKIK-94kl_1mCUli8zfSI4ZyTcwJtWozKE3frO5SezprZA/s320/IMG_1529.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><br />La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6428582037233141224.post-2337560233270157422023-04-11T08:00:00.167+02:002023-10-12T15:55:03.409+02:00Recensione: Sono contenta che mia mamma è morta - Jennette McCurdy<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAl9qYNqhGX2APXt-PSzYVBByitVaYDWm5JqMqHY9I2dHdgFiprL8z5lnfPS4zz0tlsQsn6Eze6a2p_4NqGnGhz5p6ClpC7L5EFdyG3vQTF9mNbY7XwN5-0FunBgE4nvSSQl_k0Sdqs4LkTdu-diMfwwLCn_47ClPCuksv8sEfYtXdNkB2TAgM85JP9ec/s4032/IMG_5476.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3024" data-original-width="4032" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAl9qYNqhGX2APXt-PSzYVBByitVaYDWm5JqMqHY9I2dHdgFiprL8z5lnfPS4zz0tlsQsn6Eze6a2p_4NqGnGhz5p6ClpC7L5EFdyG3vQTF9mNbY7XwN5-0FunBgE4nvSSQl_k0Sdqs4LkTdu-diMfwwLCn_47ClPCuksv8sEfYtXdNkB2TAgM85JP9ec/s16000/IMG_5476.jpeg" /></a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Buongiorno lettori!</div><div style="text-align: justify;">Anche questa Pasqua è passata. Avete mangiato? Vi siete divertiti? Perfetto!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Oggi vi parlo di un libro che per certi versi mi ha sconvolta, si tratta di <b><i>Sono contenta che mia mamma è morta</i> di Jennette McCurdy</b>.</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-rqm79bzqZ7yizaYpB85Z6jqumfyDLYGIvhYbEadVKjSjXFZyTDLFFk2dmj3njRiA4PXeMFNTF1JQTH39Nz5135IkdAZX4CT0H4C82bDA78h6rRCXFCVdeX6GPc6b4vR74SRFGOlbjj69UASfhQ3lNkTk_u00F9ptGuqHxIxXppksjmS8y6BFN636/s4032/IMG_5476.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-7WhcRhMSk6BG307PQoXOe0kMIut_awc-MOtMV5Cku0urtD2hOv5DPGRSX7Ly9zF0hcD70rsyjr1qoPaZCcDLyzimhuSsz1UDsPX1qgQtKdmfHzNunY5fQ7Q_-EJKywrZ7-x48JzNOJk0guBetuMEs5leJvkdRf6eBC7wpkMAeAKGkeqdwKPHXJT/s376/4gufi.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="149" data-original-width="376" height="108" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-7WhcRhMSk6BG307PQoXOe0kMIut_awc-MOtMV5Cku0urtD2hOv5DPGRSX7Ly9zF0hcD70rsyjr1qoPaZCcDLyzimhuSsz1UDsPX1qgQtKdmfHzNunY5fQ7Q_-EJKywrZ7-x48JzNOJk0guBetuMEs5leJvkdRf6eBC7wpkMAeAKGkeqdwKPHXJT/w273-h108/4gufi.png" width="273" /></a></div></div><span><a name='more'></a></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNYtiGKP5KTOUmEnJ9z5FHh22nF3WSWRQXhjlockdpQ29V9RRDEhgaUkQtAdCl86QFjDUl0jJfH286AVFYhEpS75uWbXzBri2HBuO-y6ja2itwFkw_LxC-_f3EmBoosZUIegNPkyQrNrTVmgyq76l0-TwWFCwwv_6xI60ikFFC5T17_5wniLllbFWz/s3996/IMG_1527.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="826" data-original-width="3996" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNYtiGKP5KTOUmEnJ9z5FHh22nF3WSWRQXhjlockdpQ29V9RRDEhgaUkQtAdCl86QFjDUl0jJfH286AVFYhEpS75uWbXzBri2HBuO-y6ja2itwFkw_LxC-_f3EmBoosZUIegNPkyQrNrTVmgyq76l0-TwWFCwwv_6xI60ikFFC5T17_5wniLllbFWz/w640-h132/IMG_1527.JPG" width="640" /></a></div><p> </p><blockquote>Lo scopo della mia vita è sempre stato rendere felice mamma, essere la persona che voleva che fossi. Quindi, senza mamma, chi dovrei essere ora?</blockquote><div style="text-align: justify;">È un libro questo che ti fa provare due sensazioni. Tenerezza per la protagonista ma anche una vera e propria rabbia nei confronti della madre e, in generale, della famiglia di Jennette. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma facciamo un passo indietro e vediamo di che parla quello che con Lallì abbiamo ribattezzato "il congiuntivo morto". Perché tu lo vedi in libreria o online e non puoi come prima cosa non storcere il naso davanti a quel titolo con una storpiatura così evidente che non può passare inosservata. Che vi devo dire, sarà pure fuori moda ma un bel "sia" lì manca proprio e leggerlo quel titolo mi fa lo stesso effetto delle unghie sulla lavagna. Che poi pure dentro al libro qualche congiuntivo passato a miglior vita c'è... ma ok, passiamo alla storia. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questa non è altro che l'autobiografia di Jennette McCurty, attrice americana divenuta famosa per il suo ruolo in <i>iCarly</i> e in <i>Sam &Cat</i> (si quello con la capellona Ariana Grande). La vita di Jennette non è infatti stata tutta rose e fiore, grazie a una madre che non solo l'ha spinta nel mondo dello spettacolo, ma ce l'ha buttata di peso traghettandola da un'audizione all'altra, insegnandole a controllare il peso e a dire ciò che i produttori volevano sentire. Una vera e propria marionetta in mano a una donna che ha saputo far leva sull'affetto e sul senso di colpa di una bambina. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Jennette cresce nella convinzione che tutto ciò che faccia la madre sia per il suo bene e che quello sia più di amore, sia proprio dedizione nel confronti della figlia. Ma Jennette non vuole recitare, prova disagio e imbarazzo se viene fissata, non sa cosa voglia dire approcciarsi agli altri. Non sa cosa voglia dire essere una bambina prima e un'adolescente poi. Prova a dirlo alla madre ma sa già della crisi isterica che ne seguirà.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Che rabbia quella donna. Una persona vuota che non ha fatto altro che riversare i suoi sogni di gloria sulla figlia. Criticata, osservata, corretta, Jennette vive un rapporto malato con la madre, che non le permette di fare niente lontano da lei, non la manda a scuola, non le permette di avere amiche se non all'interno del mondo dello spettacolo, non le consente neanche di farsi la doccia da sola. </div><div style="text-align: justify;">Il problema vero è che Jennette non è cosciente di questo rapporto non sano; fino a quando non sarà grande non capirà di non aver vissuto un'infanzia, che la madre l'ha privata della possibilità di crescere e maturare. Dovrà aspettarne la morte per cancro per iniziare a mettere in dubbio il suo amore e il loro rapporto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La storia di Jennette sembra un caso clinico da manuale, eppure ti racconta la sua vita così bene e in maniera così intima che finisci con il comprendere il perché di diversi comportamenti. Non biasimi lei, odi la madre. Perché mi spiace ma io quella donna l'ho odia in ogni lacrima, urlo, frase, occhiataccia, in ogni mail, in ogni silenzio. Ho provato per lei tutto l'odio che la figlia non è stata in grado di provare. L'ho giudicata? Si, e non me ne vergogno. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'unica pecca che ho trovato, congiuntivo morto a parte, è la parte finale in cui ho trovato il racconto perdere di mordente. Siamo nella fase post morte della madre e si evince molto la perdita del punto di riferimento, capisci ancora di più i danni che gli anni precedenti hanno fatto su Jennette. Ma mentre l'autrice si dilunga sui rapporti, ho notato come parli più velocemente della fase della vera terapia. Ecco, forse sarebbe stato più utile e importante focalizzarsi di più su questo ultimo punto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In generale è un libro per certi versi sconvolgente, che ti fa scuotere la testa in maniera incredula. Come può una madre fare questo alla figlia? Come può plagiaria così tanto e spingerla nelle braccia dell'anoressia prima e della bulimia dopo? Io non ho mai visto <i>iCarly</i> ma ti fa pensare come dietro a quelle copertina patinate e a quei sorrisi forzati ci sia in realtà ben altro. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFKGykboePUbW1ewCdZcAgrKOVkCDcU2nmcSqvH8nwRco_7Uqhtsg2ZhNpqKq0H476RrCNSSRMbUAQFsYq1d7_Km1iTM2j4IQGABZL1sa9c94OAp1euR8qgNsHNTrbvyM-BKXxGfHvJAOtHyQ8o_LleCocuCfOxGO6T-2cAumy_1hQWNu-DaJLEVWE/s3996/IMG_1528.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="3996" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFKGykboePUbW1ewCdZcAgrKOVkCDcU2nmcSqvH8nwRco_7Uqhtsg2ZhNpqKq0H476RrCNSSRMbUAQFsYq1d7_Km1iTM2j4IQGABZL1sa9c94OAp1euR8qgNsHNTrbvyM-BKXxGfHvJAOtHyQ8o_LleCocuCfOxGO6T-2cAumy_1hQWNu-DaJLEVWE/w640-h164/IMG_1528.JPG" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKAfI8LYC3NQHjR2sg5a3Q-HQsVMWOYoW4Yuk9OjSlwO8Jr-qedWHCry1xPuTil-jXNthqoYaVeqK2_Fh2luq6n0oI5R6FTF_W4TGR8mXBHuN3mzxHnl9fws4uwsoQ6RYvX3MVKr0Gp_H5NfasKgvyzWsB7SXe0TMRm7uNaP8pDHzqjzghUl-GvSGX/s1536/61fUWTnepFL.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKAfI8LYC3NQHjR2sg5a3Q-HQsVMWOYoW4Yuk9OjSlwO8Jr-qedWHCry1xPuTil-jXNthqoYaVeqK2_Fh2luq6n0oI5R6FTF_W4TGR8mXBHuN3mzxHnl9fws4uwsoQ6RYvX3MVKr0Gp_H5NfasKgvyzWsB7SXe0TMRm7uNaP8pDHzqjzghUl-GvSGX/s320/61fUWTnepFL.jpg" width="208" /></a></div><div style="text-align: justify;">Jennette McCurdy ha solo tredici anni quando diventa una celebrità della tv grazie alla serie "iCarly". Dietro il suo sorriso smagliante si nasconde però l'inferno degli abusi fisici e psicologici a cui sua madre la sottopone fin da quando è bambina. Ossessionata dall'idea di fare della figlia una star, Debbie ha assunto il controllo maniacale di ogni aspetto della sua vita. E Jennette, pur di vedere la madre felice e di conquistare il suo amore, è disposta a rinunciare all'infanzia normale che vorrebbe così tanto. Giorno dopo giorno, per anni, Debbie cerca di distruggere Jennette per ricostruirla a suo piacimento. Solo quando il cancro obbliga Debbie a stare in ospedale e lontano da lei, Jennette scopre fino a che punto è riuscita a devastarla. Preda di disturbi alimentari, dell'alcol e di una grave depressione, è costretta ad affrontare il suo passato e il mostro che l'ha resa ciò che non avrebbe mai voluto essere. Scritto con disarmante sincerità e umorismo nero, "Sono contenta che mia mamma è morta" è il racconto di quello che succede quando chi ci dovrebbe amare più di tutti abusa della nostra innocenza. Ma soprattutto è una storia che parla di resilienza e conquista della libertà. E della felicità di farti lo shampoo da sola.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;">SONO CONTENTA CHE MIA MAMMA È MORTA</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b>di Jennette McCurdy</b></div><div style="text-align: justify;">Mondadori | Oscar Fabula | 384 pagine</div><div style="text-align: justify;">ebook €9,99 | cartaceo €19,00</div><div style="text-align: justify;">14 marzo 2023 | <a href="https://amzn.to/41eCJgN" target="_blank">link Amazon affiliato</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: right;">Alla prossima</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEMI_xYPBjAWvAmiOLIYRQsQHv6_HbSd7y8EnaihMG6DLVOgZqZo34bdN4aOyi9Iot-G32gPAtNuSALsWbkqGmNHrBbkxjFGVSGUenfJe-iBwiLX1jnBKzTWAEr8JwNMnv6jQzp5IdvUsph_TNtNHkSb0yyh1GrhrvxVchL4HJRkqgPuWXtz1itkpT/s2014/IMG_1529.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="2014" height="110" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEMI_xYPBjAWvAmiOLIYRQsQHv6_HbSd7y8EnaihMG6DLVOgZqZo34bdN4aOyi9Iot-G32gPAtNuSALsWbkqGmNHrBbkxjFGVSGUenfJe-iBwiLX1jnBKzTWAEr8JwNMnv6jQzp5IdvUsph_TNtNHkSb0yyh1GrhrvxVchL4HJRkqgPuWXtz1itkpT/w400-h110/IMG_1529.JPG" width="400" /></a></div><br /><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>La Biblioteca di Elizahttp://www.blogger.com/profile/03486061587877922931noreply@blogger.com0