Recensione: Io, Romeo e Giulietta - Rebecca Serle

by - marzo 20, 2015

Buongiorno amici lettori,
e buona Primavera! Peccato che da me proprio oggi abbia ripreso a fare freddo... Ma va beh! Avete visto l'eclisse? Io solo in tv, primo perché non ho avuto tempo di andare alla ricerca del vetro da saldatore che è stato messo da qualche parte in garage, secondo perché tra una cosa e l'altra la mattina   è volata! Anche perché mi sono tenuta un'oretta prima di pranzo per finire il libro di cui vi parlerò questo pomeriggio, Io, Romeo e Giulietta di Rebecca Serle, inviatomi dalla De Agostini (che ringrazio sempre per la disponibilità!)...


Titolo: Io, Romeo e Giulietta
Titolo originale: When you were mine
Autore: Rebecca Serle
Editore: De Agostini
Collana: Le gemme
Pagine: 317
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 14,90
Data di pubblicazione: 10 marzo 2015
TRAMA

Rose è una ragazza acqua e sapone. Frequenta l'ultimo anno di liceo, ha due amiche di cui si fida ciecamente, ma soprattutto ha Rob, suo confidente da sempre. Solo che, ultimamente, quando lo vede, lo stomaco le si contorce e lei non capisce più niente. Potrebbe fare il primo passo ma... Rob la invita a cena e succede proprio quello che lei sperava. Sembra l'Inizio di una favola d'amore perfetta, ma Rose non ha messo In conto l'arrivo di sua cugina In città: bella, blonda, affascinante e... diabolica, Jullet è una seduttrice nata. E al ballo della scuola, quando la magica atmosfera creata dalla musica e dalle Luci promette una notte romantica, Rose la sorprende proprio con Rob. Come se fosse stato stabilito dal destino che dovesse finire così, con un lieto fine per Rob e Jullet e non per lei. L'ultima parola però non è ancora stata scritta. La più grande storia d'amore di tutti i tempi - quella di Romeo e Giulietta - come non ve l'hanno mal raccontata.



RECENSIONE

"...possano essere bruciati come mentitori! 
Donna più bella della mia amata! 
Il sole che tutto vede non vide mai sua simile dacché ebbe principio il mondo." 
- Romeo e Giulietta, Atto I, scena II

I grandi amori, si sa, hanno da sempre imperversato sulle pagine della letteratura mondiale, con il  loro sentimento, la loro passione, la loro follia a volte e la loro tragicità altre. Ma chi sono gli amanti letterari più famosi? Certo, loro, Romeo e Giulietta, l'amore contrastato per eccellenza e la morte più amara di cui si sia mai letto. Ora prendete Romeo e chiamatelo Rob, prendete Giulietta e chiamatela Juliet, spostateli dalla nostrana Verona alla californiana San Bellaro e avrete Io, Romeo e Giulietta. Ma manca qualcuno! Colei che è stata dimenticata da mezzo mondo, colei che per prima aveva fatto battere il cuore al nostro Romeo, Rosaline. Il romanzo sella Serle è infatti una rivisitazione in chiave moderna della tragedia di Shakespeare, ma vista e soprattutto sentita, quasi patita, dal punto di vista di Rosaline, detta Rose. Rose e Rob sono migliori amici, sono cresciuti insieme, si confidano e fanno tutto insieme, tra i due, ed è chiaro a tutti, c'è qualcosa oltre l'amicizia  e l'ultimo anno del liceo sembra essere il momento perfetto per far si che questo sentimento esca fuori e si manifesti. Rose è convinta di essere destina a Rob, tanto che non ha mai neanche pensato a guardarsi intorno. Non ha fatto però i conti con il ritorno in città della cugina Juliet e del colpo di fulmine che scatta tra Rob e Juliet.

L'inizio non è dei più convincenti, forse perché è un po' troppo leggero e lento. Si stenta un po' ad entrare nella giusta ottica, almeno fino a che non entra in scena Juliet che stravolge un po' il tutto. Proseguendo devo dire invece che il romanzo mi ha sorpresa, da un semplice YA con tipica ambientazione liceale, anche un po' banale, si incammina verso una riflessione sulle scelte della vita, quelle che facciamo, da un parte o dall'altra, ma anche quelle che non facciamo, prendendo comunque una posizione. Rose è ovviamente l'emblema di questa riflessione, lei che all'inizio del racconto si lascia trascinare dalla corrente, non prendendo posizione e facendosi spesso mettere i piedi in testa o difendere dalle amiche. Lei è la classica brava ragazza, acqua  e sapone, studiosa ma che non spicca in una determinata materia, non fa un sport, non ha un elemento caratterizzante. In fondo vive di luce riflessa: è popolare perché lo sono le sue amiche, perché Charlie è decisa, perché Olivia è ricca, perché Rob è simpatico a tutti, e perché lei è loro amica fin da piccola. Ma effettivamente lei non sceglie di essere qualcosa di più, si adagia in questa sua beata esistenza  e ne è felice. Nel momento in cui la variabile impazzita arriva nella sua scuola e nella sua vita tutto il castello che si è costruita intorno crolla. Juliet è ricca, snob, prepotente e ammirata, le porta via Rob e la felicità che credeva fosse sua. Ora Rose è costretta a scegliere e come sempre accade le scelte hanno conseguenze. Leggendo mi sono ritrovata spesso a chiedermi: ma è Juliet il problema? La risposta è no, e la stessa Rose se ne rende conto, ahimè per lei, troppo tardi.
E' stato interessante notare come una storia che inizia in maniera così leggera e innocente, forse anche troppo, porti comunque a riflessioni così attente e profonde.
I personaggi hanno una caratterizzazione attenta e ben fatta. Quello che ho notato subito è che non si riduco ad essere una macchietta, uno scopiazzamento dei personaggi shekespeariani ma l'autrice ha saputo prendere i principali e adattarli al tono che voleva dare alla storia. Quindi ad esempio Rob è il perfetto Romeo, passionale e innamorato ma calato nei suoi eccessi: ama Rose ed è pronto a legarsi a lei per poi, poche pagine dopo, essere colto dal colpo di fulmine per Juliet. Rob ( e Romeo) è il personaggio incostante e incoerente per eccellenza, potrei dire addirittura volubile e qui lo ritroviamo in pieno. Di Giulietta invece la Serle ha saputo cogliere e usare la fragilità intrinseca mascherandola però con lo snobismo della sua condizione sociale e con il capriccio infantile, che qui viene esasperato. E Rose? Beh di Rosalina non sappiano niente, viene abbandonata all'oblio letterario dopo poche pagine della tragedia. E come di lei non sappiamo niente, così di Rose non abbiamo un elemento caratterizzante se non il suo amore per Rob. E' come se solo alla fine riesca a vivere come personaggio a se stante.

Come avrete capito Io, Romeo e Giulietta è una romanzo non perfetto ma a cui va dato tempo. Superate le prima pagine, non vi arrendete e  soprattutto grattate via quella patina un po' superficiale che ha e leggetelo con un occhio più attento. Potrebbe sorprendervi!

Voto


Alla prossima
Eliza



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