"The Butler. Un maggiordomo alla Casa Bianca" di Will Haygood

by - gennaio 12, 2014

Buon pomeriggio amici lettori!
Come prosegue la vostro domenica? Bhè, spero che il tempo sia più bello che da me, è grigio e triste, un po' deprimente!
Dopo tante anteprime (ma non sono finite...) oggi vi propongo la recensione di The Butler. Un maggiordomo alla Casa Bianca di Will Haygood.


The Butler. Un maggiordomo alla Casa Bianca 
di Will Haygood 
ed. Newton Compton 
pp. 183 
€ 9,90 
Ebook € 4,99
TRAMA
Wil Haygood nel 2008 si mette sulle tracce di Eugene Allen, il maggiordomo che aveva lavorato alla Casa Bianca dal 1952 al 1986. Dopo decine e decine di telefonate e lunghe ricerche finalmente il giornalista ottiene l'indirizzo della casa di Eugene Allen, una strada tranquilla a nordovest di Washington. Era ancora vivo. Aveva quasi novant'anni e viveva con la moglie Helene in modo modesto e decoroso. Dopo quell'incontro e una lunga intervista con il testimone della vita privata e delle vicende politiche di ben otto Presidenti degli Stati Uniti da Harry Truman a Ronald Reagan, Wil Haygood scrisse un lungo articolo sulla prima pagina del Washington Post che ebbe enorme risonanza. Da quell'esperienza è nato questo libro, che racconta la vita straordinaria dell'ex maggiordomo e ripercorre le drammatiche lotte per i diritti civili della popolazione di colore, lotte che alla lunga si sarebbero rivelate utili per permettere all'afro-americano Barack Obama di divenire presidente degli States nel 2008.

RECENSIONE
Guardare la storia compiersi sotto i proprio occhi. Essere lì, dove i grandi del mondo si incontrano, dove si decidono guerre, attacchi, alleanze. Questa è la storia di Eugene Allen, che da una piantagione di cotone il destino ha portato alla Casa Bianca in qualità di maggiordomo. Un’entità silenziosa e discreta che ha visto passare davanti a se ben otto presidenti, da Harry Truman a Ronald Reagan. The Butler parla di questo e di come, dopo anni di lotta per i diritti civili, si è arrivati ad avere allo Studio Ovale il primo presidente degli Stati Uniti d’America afro-americano. 

Tutto ebbe inizio da un articolo pubblicato sul Washington Post poco prima delle elezioni che avrebbero decretato la vittoria di Barack Obama, scritto dal giornalista Will Haygood. L’articolo raccontava la storia di Eugene Allen, e di sua moglie Helen, durante gli anni trascorsi al 1600 di Pennsylvania Avenue, Washington. Sono anni difficili per gli USA, trascorsi tra le lotte per i diritti civili, la Guerra Fredda e la guerra del Vietnam. Come vengono visti questi eventi da un maggiordomo di colore che lavora proprio alla Casa Bianca? E’ su questa domanda che inizia la storia di una persona semplice, ma profondamente toccata dagli eventi, che si muove tra la propria vita privata e un lavoro che pretende riservatezza e imperturbabilità.

Non c’è dubbio, la storia di Eugene Allen è toccante e intensa, e da la possibilità di guardare con altri occhi ciò che molti di noi hanno solo potuto leggere sui libri di scuola o guardato in qualche documentario. Eppure questo libro mi ha deluso. Sia ben chiaro, non la storia, ma il libro! Ero molto entusiasta di leggerlo, eppure, alla fine, ci sono rimasta male. La storia di Eugene Allen è ridotta a poche pagine iniziali, raccontata in maniera sbrigativa e poco incisiva. Il resto? Bhè, l’autore ci racconta come gli è venuto in mente di scrivere l’articolo sul Washington Post, come ha trovato il sig. Allen, per poi passare a come si è arrivati al film. Conclude il libro una brevissima carrellata di come i vari presidenti hanno affrontato i problemi razziali durante i loro mandati. Eppure, in copertina campeggia a chiare lettere

ISPIRATO A UNA STORIA VERA
DA QUESTO LIBRO
IL FILM CHE HA COMMOSSO 
IL PRESIDENTE BARACK OBAMA

E no, il film non è tratto da questo libro, ma da un articolo! Anche perché il libro stesso parla del film… Questo se vogliamo è un “making of” del film!
No, no, mi spiace, la storia è interessante, io ho visto anche il film e mi è piaciuto molto, ma questo libro parla troppo poco del “The Butler” e troppo di come si è arrivati al film!
Anche la parte finale, con la carrellata di presidente e dei loro interventi nell’ambito delle lotte civili, è troppo buttata là, come se fosse tutto ovvio e bastasse un ripassino. No, mi spiace, ma se il libro finisce all’estero alcune cose vanno meglio specificate! Due facciate per John Fizgerald Kennedy sono ridicole! E Martin Luther King? Malcom X? Appena accennati!

Mi spiace, veramente molto, ma il voto a questo libro è decisamente basso, soprattutto perché la storia c’era e, dimostrazione ne è il film, poteva diventare un raro saggio di storia dei diritti civili, con un punto di vista del tutto particolare. Ma così non è!
Unico raggio di sole, accanto alla dolcezza del rapporto tra Eugene e Helene, solo le foto, molto belle! Mi ha molto toccato quella di Eugene che organizza una piccola festa per distrarre i figli del presidente Kennedy pochi giorni dopo l’attentato di Dallas nel 1963.

Voto…





Alla prossima
Eliza

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4 comments

  1. Non ho letto questa recensione sino ad oggi, proprio perché avevo in programma di leggere il libro e non volevo lasciarmi influenzare. Adesso sono qui e mi rendo conto che abbiamo praticamente avuto la stessa impressione ed entrambe siamo rimaste deluse dalla lettura di questo libro. Non ho ancora avuto modo di vedere il film, ma mi fido del tuo parere e lo farò al più presto.
    Un bacio!

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    1. Eh si, è un peccato, la storia di Eugene è molto bella, ma qui praticamente non c'è! Infatti anche nel film ci sono molti particolari che qui o so appena accennati o proprio non ci sono!

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  2. http://letterandoconmarty.blogspot.it/2014/03/the-butler-wil-haygood.html

    Sono d'accordo con te. Anzi, forse io sono stata più spietata. Per me questo libro è a dir poco inutile e insieme imbarazzante. Non leggo mai le recensioni prima di aver terminato la lettura, ma diamine, mi sarei risparmiata 9.90 euro e una buona dose di indignazione. Se ti va passa a leggere la recensione sul mio blog...ti ho lasciato il link. :) Ciao e a presto

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    1. Eh lo so, anche io mi sono pentita i soldi spesi (almeno l'ho pagato qualcosa in meno perché l'ho comprato al supermercato e lì c'è sempre il 15% di sconto)...Ora mi leggo anche la tua recensione, ma comunque, da quanto leggo in giro, la pensiamo quasi tutti uguale... -.-

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